Una manifestazione ben programmata e
ben riuscita, dove nulla è stato lasciato al caso.
In un unico spazio, le maestrie enogastronomiche, l’artigianato, dibattiti e approfondimenti, sport di squadra ed eco-responsabilità diventano un EVENTO.
L’incontro perfetto tra la cultura alimentare Siciliana, l’arte del “fatto a mano” e il tema della sostenibilità hanno rappresentato la cifra stilistica costante delle numerose attività che hanno animato il lungomare di Mondello per la quarta edizione di “Ciavuri e Sapuri”, grazie alla CNA Artigiani Imprenditori d’Italia
Quest’anno la
manifestazione del Ciavuri e Sapuri Fest alza l’asticella della divulgazione
dei valori agroalimentari dell’Isola: “sono stati in tutto 52 le aziende del circuito
agricolo siciliano, al quale se ne sono aggiunte altre dell’artigianato
artistico. Si tratta
di comparti strategici, in quanto legati a un turismo, continua a attirare molti visitatori in Sicilia
ragion per cui il messaggio del Ciavuri e Sapuri Fest è far conoscere i profumi
e i sapori in un contesto sempre più internazionale”.
Oltre alla musica al Ciavuri e Sapuri Fest ampio spazio è stato dedicato agli approfondimenti culturali e sull’attuale stato dell’economia siciliana, 4 i talk nell’area del Mida 2 a Mondello.
‘A spasso nella storia, territorio, tradizione e innovazione, ciavuri e sapuri’: un talk per scoprire sapori e odori delle antiche tradizioni culinarie siciliane, condotto da Sonia Hamza in compagnia di chef Custodi dell'Identità Territoriale del percorso Borghi GeniusLoci De.Co. come Mariano Carbonetti, Roberto Cascino e il professore Mimmo Cascino. Con loro anche Filippo Sgroi, coordinatore del Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche all’Università di Palermo, la biologa e nutrizionista Valentina Schirò e il coordinatore editoriale di Terrà Nino Sutera. Le ricette prima raccontate e poi realizzate sui piatti hanno avuto come focus i grani antichi siciliani e i loro effetti salutari.
Il ruolo di custode dell'identità territoriale, afferma Nino Sutera, è essenziale per mantenere vive le tradizioni e l'essenza di un luogo, soprattutto in un'epoca di globalizzazione che tende ad uniformare le culture. Queste persone o gruppi agiscono come guardiani di una ricchezza culturale unica, contribuendo a rafforzare il senso di comunità e a favorire uno sviluppo sostenibile basato sulla valorizzazione delle risorse locali, Mariano Carbonetti e Roberto Casciaro fanno parte a pieno titolo della nidiata di Custodi dell’Identità Territoriale .
Per Valentina Schirò, i piatti tipici della nostra tradizione, rivisitati dagli Chef Mariano Carbonetti e Roberto Cascino, dimostrano ancora una volta come la dieta mediterranea esprima, attraverso la particolare combinazione degli ingredienti, il senso di appartenenza, di condivisione e di creatività della nostra cucina. Questo stile alimentare, contrariamente a quanto si possa pensare, non è un modello alimentare statico, ma in continua evoluzione, sempre al passo con i tempi mantenendo l’ equilibrio tra gusto e benessere. Questa manifestazione è stata quindi un’ottima occasione per dimostrare tutto questo permettendo in particolare al pubblico intervenuto come tradizione e innovazione possono trovare la giusta combinazione a tavola.
"Quando il cibo viene ancorato in maniera identitaria ad un territorio, smette di essere un momento culinario e diventa esperienza totale. In questo modo coinvolge immediatamente i quatto sensi, vedere, annusare, gustare e toccare; ma quando un cibo è veramente ancorato ad un territorio tocca anche le orecchie perché si racconta e racconta il territorio. Quando arriva nel piatto, quel cibo ti ha detto tante cose e quando lo assapori diventa esperienza avvolgente, coinvolgente e identitaria di quel luogo" ha concluso Nino Sutera
Per l’Assessore Tamajo: “Iniziative di questo genere rafforzano la competitività di questo settore. Oggi possiamo supportarle grazie a risorse ingenti. Ossia fondi per un miliardo e mezzo di euro da indirizzare sul rafforzamento del nostro sistema produttivo, finalità che intendiamo perseguire attraverso i bandi e anche mediante il sistema del Po Fesr 2021 -2027. A cui si aggiungono oltre 600 milioni di euro dal programma comunitario Step (la nuova ‘Piattaforma delle tecnologie strategiche per l’Europa”). Si tratta di tanti soldi pubblici, da mettere adesso rapidamente ‘a terra’ e spendere bene, cioè su progetti strategici”.
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