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lunedì 7 ottobre 2024

Misilmeri, Convegno studi Insula dulcis


A Misilmeri, il prossimo 25 ottobre si svolgerà il convegno studi su Insula dulcis

storia dello zucchero in Sicilia tra il XIV e il XV sec. C


La Sicilia è torna a scommettere sulla canna da zucchero. D’altronde, la storia della canna da zucchero (in dialetto ”cannamela”) è strettamente intrecciata con le vicende millenarie della Sicilia. La storia narra che gli Arabi introdussero nell’Isola la coltivazione della pianta e le tecniche di produzione dello zucchero, che rappresentò il primo sostituto del miele. Dopo la conquista dei Normanni, Federico II di Svevia potenziò la produzione dello zucchero, che divenne la più importante e redditizia attività di trasformazione di prodotti agricoli, tanto da essere definito “oro bianco”.

 

La produzione dello zucchero in tutta la Sicilia era tanto sviluppata che nella sola provincia di Palermo nel XIV secolo operavano più di 30 “trappeti” dove si spremevano le canne e si bolliva il succo che, per evaporazione, produceva lo zucchero. Le favorevoli condizioni climatiche che la Sicilia ha offerto per secoli a questa pianta e che si ritrovano in questa parte della Sicilia, dove estati calde si alternano a inverni miti, favoriscono una regolare crescita della pianta e una migliore qualità del succo da cui si produce il rum. La raccolta della canna avviene tra dicembre e aprile, in base al grado zuccherino raggiunto. Le canne vengono recise alla base, dove i culmi concentrano la maggiore quantità di componente zuccherina, eliminando le foglie e gli apici. Questi ultimi, correttamente conservati, possono essere ripiantati nel periodo primaverile per realizzare nuove piantagioni.

Le canne vengono ripulite dalle foglie e spremute con appositi macchinari che ne estraggono il succo, separandolo dalla bagassa, la fibra cellulosica che trova impiego in vari settori (biomasse, stoviglie ecologiche, concimi, etc). A questo punto inizia il processo di fermentazione che trasforma lo zucchero del succo in alcol e che può durare da 4 a 10 giorni. Durante questo periodo il succo viene controllato quotidianamente per verificare la progressiva conversione in alcol. Il declino della produzione di zucchero siciliano inizia nel 1600, a causa di cambiamenti climatici che, come affermano le fonti dell’epoca, ridussero notevolmente la disponibilità di risorse idriche, di cui ” la pianta è voracissima”. Nel giro di pochi decenni la coltivazione scomparve quindi dal resto dell’Isola, ma rimase solo ad Avola per volontà dei Marchesi Pignatelli Aragona Cortes che continuarono a produrre zucchero nel loro feudo.

A questo punto, l’assessorato Agricoltura della Regione Siciliana non può non favorire lo sviluppo della filiera, ritornata di grande interesse per gli addetti ai lavori ma anche per gli intenditori, all’interno della Rete Regionale Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura

 Così l’Assessorato istituisce il Gruppo Tematico  già nel 2021   per Pianificare le scelte future al fine di programmare e mettere in campo le azioni necessarie a sostegno del settore, oltre che rafforzare le politiche di filiera, considerato il grande interesse anche per finalità alimentari, terapeutiche e nutraceutiche. Tra i compiti del Gruppo Tematico vi è quello di interagire con il mondo della ricerca, con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) e con la Rete interregionale per la ricerca agraria, forestale, acquacoltura e pesca, che di recente si è integrata con la Rete interregionale dei servizi allo sviluppo agricolo.


sabato 5 ottobre 2024

Nell’Atlante ambientale dell’ISPRA tutti gli ecosistemi urbani italiani da ripristinare a partire dal 2031


              Superano il 28% i comuni italiani obbligati a ripristinare le proprie aree urbane a partire dal 2031. Si arriva a oltrepassare anche il 40% se, oltre ai centri e agli agglomerati urbani, si aggiungono anche i comuni periurbani pari all’11,6% del totale.

 


Lo mostra chiaramente una delle carte dell’”Atlante dei dati ambientali 2024” presentato questo pomeriggio a Torino dall’ISPRA durante la manifestazione “Terra Madre”. Anche al fine di supportare il percorso del Governo nella redazione del Piano nazionale di ripristino, la nuova edizione dell’Atlante tiene in considerazione quanto previsto dal recente regolamento europeo sul ripristino della natura (Nature Restoration Law), entrato in vigore il 18 agosto 2024, in base al quale tutti gli Stati membri dell’UE devono assicurare il ripristino di almeno il 20% delle aree degradate terrestri e marine, ed entro il 2050 di tutti gli ecosistemi degradati. Inoltre, il regolamento richiede che non ci sia nessuna perdita netta di spazi verdi e di copertura arborea nelle aree urbane fino al 2030 e un costante aumento della loro superficie totale a partire dal 2031. Le mappe individuano per la prima volta tutti gli ecosistemi urbani per i quali i Comuni dovranno assicurare il mantenimento dell’estensione complessiva (a partire dal 2024) e l’incremento, con azioni di ripristino (dal 2031), delle aree verdi e degli alberi, copertura arborea che solo per il 2,3% è collocata oggi in ambito urbano. Oltre agli ecosistemi urbani dovranno essere fatti interventi di ripristino anche in altri ambiti, come quelli agricoli, forestali, costieri, marini e fluviali. Allo stato attuale il 23,3% degli ecosistemi risentono di una frammentazione elevata, mentre quasi un quinto (17,5%) è a frammentazione molto elevata. Nel 74% degli habitat mappati da Carta della Natura, i sistemi ambientali in cui le attività antropiche risultano predominanti, come le coltivazioni e le aree costruite, sono più della metà del territorio nazionale (52%), mentre tra gli ambienti a maggiore naturalità risultano maggioritari gli habitat forestali e prativi (44%). La restante parte del mosaico ambientale (4%) è costituita da ambienti costieri, umidi e rocciosi. Non solo aree degradate: il lavoro, articolato in sei sezioni tematiche, contiene anche un’intera sezione dedicata ai cambiamenti climatici, dove le schede sullo stato del clima, sugli indicatori di impatto e sulle strategie di contrasto, offrono un quadro conoscitivo che consente la valutazione della situazione nazionale e locale. Ad esempio, per il clima è possibile analizzare la temperatura media annua registrata nel 2023, compresa tra i -1.9°C della stazione di Valtournenche - Cime Bianche (Aosta, 3018 m s.l.m.) e i 20.9 °C della stazione di Lampedusa o rilevare che il 2023 è stato il secondo anno più caldo della serie dal 1961, superato solo dal 2022, e il decimo anno consecutivo con anomalia positiva rispetto alla norma. Inoltre, le precipitazioni cumulate annuali nel 2023 sono state complessivamente inferiori di circa il 4% rispetto al trentennio di riferimento 1991-2020, con riduzioni più marcate nelle aree occidentali del Nord e del Centro, in Sardegna, in Sicilia e nelle aree centro-meridionali di Puglia e Calabria, le aree del Paese che durante l’anno passato sono state soggette a persistenti condizioni di siccità. 

Inoltre, la carta della pericolosità idraulica, un’altra delle tavole presenti, evidenzia le aree più critiche del territorio nazionale. Su scala nazionale, si stima che ricadano in aree potenzialmente inondabili, per uno scenario medio di pericolosità (P2), l’11,8% delle famiglie, il 13,4 % di imprese e il 16,5% di beni culturali, con conseguente impatto economico e sociale. La progressiva impermeabilizzazione del suolo e la riduzione delle superfici di espansione delle piene acuiscono le conseguenze dei fenomeni alluvionali. Il consumo di suolo continua, infatti, a crescere, con una progressiva diminuzione della superficie destinata all’uso agricolo, perdita di biodiversità e aumento del degrado del suolo, con conseguenze che devono essere affrontate attraverso incisive azioni di ripristino. Dal cartaceo direttamente al digitale: tramite i QR Code inseriti in ogni scheda dell’Atlante è possibile collegarsi all’EcoAtlante, il portale interattivo sviluppato dall’ ISPRA dal quale si possono realizzare mappe nazionali e locali personalizzate e uniche nel loro genere, scaricare i dati del Sistema informativo nazionale ambientale e consultare i trend e le statistiche della “Banca dati degli indicatori ambientali” dell’Istituto. Con l’EcoAtlante, basterà sovrapporre le mappe provenienti dai diversi temi per creare una rappresentazione personalizzata e condividerla su siti, social, blog, insomma, ovunque si voglia. 


ECOATLANTE



ATLANTE 

martedì 21 maggio 2024

L’Agroecologia in Sicilia, un modo di dire o di fare?

                                                                                                                                                           

Come tutti sanno in Sicilia i concetti  Green Deal e Farm to Fork  hanno sempre albergato, rappresentano un modus operandi che   ha visto insieme, il mondo della produzione, della ricerca, dei tecnici e della Pubblica Amministrazione, e perché non riconoscerlo anche della Politica,  lo dimostrano i tantissimi riconoscimenti che l’isola ha conquistato

Nel recente passato  il coordinamento Agroecologia della Sicilia, anima e voce Guido Bissanti, Agronomo lungimirante, ha prodotto, a partire dal 2017, una serie di incontri, convegni e documenti che hanno portato successivamente l’Assemblea Regionale della Sicilia alla discussione di alcuni disegni di legge ed, infine, alla emanazione della L.R. 29 luglio 2021, n. 21  Legge Regionale , la cosiddetta legge sull’Agroecologia che detta “Disposizioni in materia di agroecologia, di tutela della biodiversità e dei prodotti agricoli siciliani e di innovazione tecnologica in agricoltura. Norme in materia di concessioni demaniali marittime.”

 


La L.R. 29 luglio 2021, n. 21 è una norma che, per prima in Europa, non solo da seguito alle recenti indicazioni della FAO, per guidare la trasformazione dei sistemi agricoli, ma recepisce in maniera virtuosa la Strategia UE del Farm to Fork e la Strategia UE sulla Biodiversità.

Con questa norma si avvia un lungo ma necessario processo di conversione del sistema agroalimentare che mira a:

– ottimizzare le interazioni tra piante, animali, esseri umani e ambiente;

– aumentare la fertilità dei suoli;

– eliminare l’utilizzo di biocidi e sostanze agrotossiche;

– conservare la biodiversità e i paesaggi.

Questa norma, avviando la conversione dei sistemi agricoli verso l’agroecologia, permette di integrare gradualmente i valori ecologici e sociali nella progettazione e gestione dei sistemi agroalimentari ed, in definitiva, permette di rimettere gradualmente in sincronia il sistema agroalimentare con il sistema ecologico.

La L.R. 29 luglio 2021, n. 21 promuove, in sintesi:

a) la tutela della salute umana, dell’ambiente naturale, della biodiversità, degli ecosistemi e delle attività agricole;

b) il contrasto alla desertificazione, al rischio idrogeologico e agli incendi;

c) la tutela dei prodotti agricoli siciliani e di tutti i settori produttivi correlati;

d) un modello agro-silvo-pastorale conforme ai criteri dell’agroecologia;

e) un efficiente servizio di controlli e verifiche del settore agroalimentare.

Possiamo definire la legge n. 21 la prima Costituzione del modello Agroecologico in quanto, come correttamente va inquadrata questa disciplina, non si rivolge solo al modo di produrre ed ai sistemi agricoli ma anche alle connessioni con altri aspetti interconnessi.

Così all’art. 3 si pongono i Divieti di uso di biocidi in particolari aree del territorio regionale, come nei siti della Rete Natura 2000 o lungo i bordi di tutte le strade pubbliche e lungo i percorsi ferroviari, con le successive e conseguenti azioni di vigilanza al rispetto di tali divieti.

L’art. 5. prevede le attività a sostegno della transizione verso l’agroecologia.

L’art. 6 dispone delle norme per controlli e verifiche nelle importazioni e nelle produzioni, ponendo un innovativo sistema di certificazione della rispondenza delle merci provenienti dai Paesi extraeuropei ai criteri adottati in ambito Comunitario e quindi italiano.

L’art. 7 definisce le modalità per farsi riconoscere come Azienda agroecologica, riconoscimento che consente non solo a queste aziende di avere premialità all’interno del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) a partire dal 2023 (ai sensi dell’art. 8) ma di tracciare un solco importante sia nella stesura del prossimo PSR che in termini di attuazione degli ecoschemi e della prossima PAC.

Seguono, infine, alcune norme in materia di tutela sull’introduzione di specie aliene infestanti, di innovazione tecnologica in agricoltura ed in materia di ricerca applicata per lo sviluppo migliore della legge in questione.

Al di la dei principi contenuti in questa legge va sottolineato come questa norma apra un nuovo scenario in cui, gioco forza, dovranno confluire poi una serie di riforme dei sistemi sociali ed ecologici verso quel modello di Economia Circolare tanto importante per ridurre l’Impronta Ecologica sul nostro Pianeta.

La L.R. 21/2021 non è solo, come detto nelle premesse, una pietra miliare per la conversione agroecologica ma anche un nuovo modello di concertazione sociale per raggiungere quegli obiettivi che ci dovranno consentire di operare una vera transizione (o meglio conversione) ecologica.

mercoledì 4 dicembre 2019

INVITO AD UNA MANIFESTAZIONE D’INTERESSE PER L'ISTITUZIONE DI UNA LONG LIST

NinoSutera
         Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente di Sviluppo Agricolo  su proposta del Direttore Generale  ha approvato l’INVITO AD UNA MANIFESTAZIONE D’INTERESSE per Istituzione di una Long List di figure professionali  per l’attuazione dei obiettivi contemplati dal   Decreto ministeriale del 3 febbraio 2016  e dal PSR 2014/2020 Sicilia Misura 2 Sottomisura 2.1 elaborata dal Dr Nino Sutera, coordinatore dell'Osservatorio di NeoRuralità e  componente del tavolo nazionale della Rete Rurale

     L’iniziativa và inquadrata all’interno della strategia complessiva attraverso il PSR 2014/2020 Sicilia Misura 2 Sottomisura 2.1 e coerente con le iniziative avviate a supporto dell’azienda agricola.
       Il Reg. (UE) n. 1306/2013 all’art. 12 stabilisce che gli Stati membri istituiscono un sistema di consulenza aziendale (“Farm Advisory System” - FAS). Tale previsione è stata recepita a livello nazionale dall’art. 1-ter del decreto-legge 24 giugno 2014 n. 91 convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014 n.116  e le disposizioni attuative prima citate sono state stabilite con decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, di concerto con il Ministero della Salute, del 3 febbraio 2016 n. 1259 ( GU n.38 del 16-2-2016);
           La L.R. 1 agosto 1977, n. 73 “Provvedimenti in materia di assistenza tecnica e di attività promozionali in agricoltura” autorizza l’Ente di Sviluppo Agricolo  ad attuare e coordinare le iniziative e gli interventi per l'assistenza tecnica e le attività promozionali giovandosi delle proprie strutture periferiche - Sezioni Operative per l'assistenza tecnica e le attività promozionali.
         Va aggiunto anche, che se pur i presupposti individuati dalla L.R 73/77, sono ancora attuali, le condizioni generali non sono più sufficienti ad assicurare un sistema di consulenza diffuso su tutto il territorio regionale, ma sopratutto coerente e attualizzato nei tempi in cui viviamo.
Per vincere le sfide di un’economia sempre più globalizzata, occorre investire in competenze, dare maggiore spazio alla produzione di idee e ai beni immateriali per uno sviluppo territoriale più innovativo e competitivo, promuovendo il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali
         La misura sui servizi di consulenza ricopre un ruolo strategico nelle politiche di sviluppo rurale. Essa infatti promuove il trasferimento delle conoscenze e delle competenze nelle zone rurali, fattore ritenuto critico per il conseguimento degli obiettivi comunitari, la misura può pertanto contribuire in modo significativo al raggiungimento delle priorità dello sviluppo rurale.
         La conoscenza agricola non è solo un patrimonio dell’accademia o dei centri di ricerca, ma   il combinato di una miriade di detentori di conoscenze che interagiscono, il cosiddetto Sistema di Conoscenze e Innovazione Agricola.
    Le crisi dell’agricoltura convenzionale, gli effetti collaterali della rivoluzione verde, l’inquinamento, etc. hanno spinto a teorizzare e praticare forme partecipative. La necessità di percorrere vie nuove e diverse (il recupero della biodiversità, l’agricoltura biologica, l’agricoltura sociale, la vendita diretta, lo sviluppo rurale multisettoriale, ecc.), unitamente alla constatazione che l’agricoltura produce anche beni pubblici (protezione del suolo, paesaggio, assorbimento CO2, habitat naturali) spinge a cercare anche nuovi modelli di divulgazione e di consulenza.
 Ecco quindi che negli ultimi tempi, negli ambienti più market oriented (USA, Olanda, Banca Mondiale, ecc.) vi è una riscoperta del ruolo pubblico nella divulgazione e consulenza, Si parla sempre di più di tecnici che siano animatori o facilitatori, che favoriscano la formazione di gruppi e di reti, collegando ricerca, pratica e istituzioni, stimolando così una crescita “dal basso verso l’alto” e la messa a punto di innovazioni appropriate (tecniche, organizzative, individuali e di gruppo, etc.).
Al fine di assicurare  l’attuazione di una strategia diffusa su tutto il territorio regionale, considerato anche le nuove professionalità necessarie, l’Ente intende dotarsi all'occorrenza, di supporto esterno  per lo svolgimento delle attività contemplati nel  Decreto ministeriale del 3 febbraio 2016  ( GU  n.38 del 16-2-2016)  e dal PSR 2014/2020 Sicilia Misura 2 sottomisura 2.1
           I candidati dovranno prendere visione  dei documenti che saranno pubblicati, nei prossimi giorni nello spazio riservato alla Manifestazione d’Interesse Istituzione di una Long List di figure professionali  per  l’attuazione dei obiettivi contemplati dal Decreto ministeriale del 3 febbraio 2016  e dal PSR 2014/2020 Sicilia Misura 2 Sottomisura 2.1    






sabato 26 ottobre 2019

Il nuovo corso dei servizi di consulenza in agricoltura

DanielaTornetta
Abbiamo incontrato Nino Sutera, Funzionario Responsabile dell'Azienda Sperimentale Campo Carboj dell'ESA, per una breve intervista.


                     Diploma di Laurea in Scienze  e Tecnologie Agroalimentari,   Divulgatore Agricolo    Funzionario Direttivo della Regione Siciliana,   “Formatore Consulente”    Componente del Gruppo di Lavoro PAN sottogruppo formazione, Informazione e sensibilizzazione,  Iscritto all’Albo regionale dei Formatori interni presso il Dipartimento della Funzione Pubblica della Regione Siciliana del gruppo di lavoro, Politica dell’Accoglienza presso  l’Assessorato alle Risorse Agricole  -  Ideologo dei Borghi GeniusLoci De.Co.  Ideologo   Percorso informativo di sviluppo locale “Un Villaggio di idee” Coordinatore  del  G.I.T (Gruppi d’interesse territoriale del MIUR)   Ideologo della Libera Università Rurale,  componente per l'italia del comitato promotore del Parlamento Rurale Europeo, ma   anche blogger,     autore di diverse pubblicazioni e relatore a tantissimi eventi divulgativi.

A oggi, ed è un’ipotesi generalmente condivisa, per crescere e competere in un’economia globale è sempre più necessario investire in conoscenza, nella elaborazione di idee innovative e nella valorizzazione dei beni immateriali. Per esempio  la tutela  dell’ambiente, dei consumatori,  costituisce una delle tipologie di risorse immateriali fortemente caratterizzanti l’attività agricola.

Ecco la domanda ,in tutta Europa il trasferimento delle conoscenze e  buone prassi  in agricoltura,  viene considerato un caposaldo per lo sviluppo, mentre    in Sicilia?
I Servizi per l’agricoltura sono uno strumento utile per l’attuazione degli obiettivi di politica agricola e rurale legittimate dall’U.E.  C’è da dire però, che l’impegno finanziario nella programmazione PSR 2014/2020, per esempio  non è stato uniforme, in Italia    ci sono Regioni come il Piemonte, il Veneto, la Lombardia, che hanno  impegnano dal  6% al 14% della spesa complessiva del PSR nelle attività di promozione dell’innovazione, alla divulgazione, alla consulenza alle aziende agricole; dall’altra, Regioni che  hanno previsto  meno, appena il 2%,  come la Sicilia,  forse perché si riteneva (sbagliando) che investire in termini di risorse immateriali rappresenta un'opzional.
   In Sicilia la l.r. 1 agosto 1977, n. 73 “Provvedimenti in materia di assistenza tecnica e di attività promozionali in agricoltura”autorizzava l’Ente di Sviluppo Agricolo  ad attuare e coordinare le iniziative e gli interventi per l'assistenza tecnica e le attività promozionali giovandosi delle proprie strutture periferiche - Sezioni Operative per l'assistenza tecnica e le attività promozionali, e di divulgazione - che operano su larghe basi territoriali.
Ecco, se pur sono trascorsi 40 anni,   le finalità sono  coerenti agli indirizzi  dell’U.E e del Ministero  di questi ultimi anni.
Chiaramente per svolgere le attività e le funzioni, ci vogliono risorse adeguate.

Qual è la prospettiva strategica dell’Ente  per i prossimi anni ?
Il principio della separatezza delle funzioni, introdotto dalle recenti dispositivi di legge, sottrae di fatto all’Assessorato Reg.le dell’Agricoltura molte delle competenze previste dalla L.r. n. 73/77, consegnando all'Ente Sviluppo Agricolo l'esclusività nell'attuazione degli interventi di consulenza aziendale in agricoltura, come ente pubblico.
 Inoltre  per le attività svolte a seguito dalla L 73/77 l’ESA possiede i   requisiti di  Organismo  di Consulenza pubblico   nel  sistema di consulenza aziendale in agricoltura.  
Dobbiamo essere capaci di fare tesoro dell’esperienza maturata, delle necessità del mondo rurale,  ma anche di adeguare gli obiettivi rispetto  alle indicazioni del MIPAF su gli   ambiti del sistema di consulenza:
a)        gli obblighi a livello di azienda risultanti dai criteri di gestione obbligatori e dalle norme per il mantenimento del terreno in buone condizioni agronomiche e ambientali, ai sensi del titolo VI, capo I, del regolamento (UE) n. 1306/2013;
b)        le pratiche agricole benefiche per il clima e l'ambiente stabilite nel titolo III, capo 3, del regolamento (UE) n. 1307/2013 e il mantenimento della superficie agricola di cui all'articolo 4, paragrafo 1, lettera c), del medesimo regolamento (UE) n. 1307/2013;
c)        misure a livello di azienda previste dai programmi di sviluppo rurale volte all'ammodernamento aziendale, al perseguimento della competitività, all'integrazione di filiera, compreso lo sviluppo di filiere corte,  all'innovazione e all'orientamento al mercato nonché alla promozione dell'imprenditorialità;
d)       i requisiti a livello di beneficiari adottati dagli Stati membri per attuare l'articolo 11, paragrafo 3, della direttiva 2000/60/CE;
e)        i requisiti a livello di beneficiari adottati dagli Stati membri per attuare l'articolo 55 del regolamento (CE) n. 1107/2009, in particolare l'obbligo di cui all'articolo 14 della direttiva 2009/128/CE;
f)         le norme di sicurezza sul lavoro e le norme di sicurezza connesse all’azienda agricola;
g)        consulenza specifica per agricoltori che si insediano per la prima volta;
h)        la promozione delle conversioni aziendali e la diversificazione della loro attività economica;
i)          la gestione del rischio e l'introduzione di idonee misure preventive contro i disastri naturali, gli eventi catastrofici e le malattie degli animali e delle piante;
j)          i requisiti minimi previsti dalla normativa nazionale, indicati all'articolo 28, paragrafo 3, e all'articolo 29, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1305/2013;
k)        le informazioni relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento ai medesimi, alla biodiversità e alla protezione delle acque di cui all' allegato I del regolamento (UE) n. 1306/2013;
l)          misure rivolte al benessere e alla biodiversità animale;
m)      profili sanitari delle pratiche zootecniche;
n)        l'innovazione tecnologica ed informatica, l'agricoltura  di precisione e il trasferimento di conoscenza dal campo della ricerca al settore primario.

Anche il PAN prevede l’utilizzo di consulenti per supportare le aziende nella difesa fitosanitaria?
 Si il piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Pan), adottato con decreto 22 gennaio 2014, ai sensi dell'articolo 6 del decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150, reca l'attuazione della direttiva 2009/128/CE, e  istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi, attribuisce alle Regioni l’onere di attuare  le azioni per l’applicazione della difesa integrata in agricoltura.
Stiamo lavorando a un progetto pilota sulla prescrizione  dei prodotti fitosanitari (il primo in Italia)

Di cosa si tratta?
I Prodotti fitosanitari   sono tutti quei prodotti, di sintesi o naturali, che vengono utilizzati per combattere le principali avversità delle piante come, malattie infettive, fisiopatie, parassiti e fitofagi animali ect..
Il Pan si propone di ridurre i rischi associati all'uso dei prodotti fitosanitari, promuovendo un processo di cambiamento delle tecniche di utilizzo dei prodotti verso forme più compatibili e sostenibili in termini ambientali  e sanitari.
Di conseguenza riguarda tutti, agricoltori, consumatori, cittadini  e  beni pubblici. La prescrizione è un cambio di passo nell’utilizzo dei prodotti fitosanitari,a tutela di tutti chiaramente.
Così come il medico prescrive nella ricetta un medicinale per una determinata patologia, piuttosto che un altro,    così il  consulente  del PAN    potrà prescrivere un fitofarmaco  in funzione delle esigenze della coltura,   della tutela dell’ambiente e dei consumatori
Il consulente del PAN attraverso la   sua competenze  è  in grado di rispondere alle esigenze attuali provenienti dalla società civile in tema di sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e responsabilità etica.   L’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari   richiede un salto di qualità in termini di formazione e miglioramento delle capacità degli operatori professionali nelle scelte da compiere.
Per l’attuazione del progetto pilota, l’ipotesi su cui stiamo ragionando e   coinvolgere le strutture periferiche dell’Ente  e all’occorrenza  professionisti esterni in regime di convenzione,  utilizzando le risorse delle Misure   del PSR 2014/2020

martedì 17 settembre 2019

A Pergusa un campo di raccolta di germoplasma internazionale di olivo.


                ninosutera

                A Pergusa, in provincia di Enna,  un Campo di raccolta e conservazione di germoplasma internazionale di olivo.

La progettazione e realizzazione del campo è stata curata dal CNR I.S.A.Fo.M. Perugia, le accessioni provengono dalla clonazione delle varietà più significative della collezione di germoplasma dell'I.S.A.Fo.M. di Perugia costituita da oltre 1000 accessioni
       Una risorsa e un fiore all'occhiello non solo per la Sicilia, ma per l'Italia intera. Il campo internazionale di germoplasma di olivo della Provincia Regionale di Enna rappresenta il frutto di una convenzione stipulata nel 2004 fra questa Istituzione e la sez. di Olivicoltura di Perugia - I.S.A.Fo.M. - CNR (Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo) e comprende 400 accessioni di olivo distribuite in 4 distinti sezioni:

A) accessioni ennesi (n. 53)
B) accessioni siciliane di altre province (n. 45)
C) accessioni italiane di regioni diverse dalla Sicilia (n. 180)
D) accessioni estere (n. 126)

Il campo, istituito nei pressi del lago di Pergusa- Enna, in C/da Zagaria, una delle aree più emblematiche dal punto di vista paesaggistico della Provincia, occupa attualmente una superficie di quattro ettari su una superficie disponibile di otto ettari.
Tale collezione costituisce il frutto di un lungo e intenso lavoro di ricerca e selezione di varietà di olivo, effettuato nell'arco di un trentennio, attraverso prospezioni ripetute in territorio nazionale e internazionale dal ricercatore Prof. Giuseppe Fontanazza e dei suoi collaboratori; si tratta di una delle collezioni di germoplasma di Olea europea s. e di specie affini, avente finalità conservativa attraverso il mantenimento in vaso, più ricca al mondo.
La presenza nel campo di Zagaria di una così ampia base di germoplasma di olivo della Sicilia (n. 100 genotipi) allargata a numerose altre accessioni italiane e straniere rappresenta la peculiarità di questa collezione e costituisce una delle collezioni di germoplasma di olivo più rappresentative a livello nazionale e internazionale.
Dal punto di vista strettamente biologico il campo di germoplasma di olivo di Zagaria, oltre a rappresentare un valido mezzo di conservazione ex situ della biodiversità della specie, per la sua posizione geografica posto in ambiente collinare caratterizzato da un clima tipico per l'olivo, diventa di fatto un laboratorio all'aperto per indagini di tipo biologico compatibilmente con il numero limitato di soggetti per accessioni.
Si può ritenere che dalle osservazioni bioagronomiche e di qualità del prodotto (olio e olive da tavola) condotte per più anni nel campo di Zagaria possano risultare utili a fini di selezione di linee genetiche da utilizzare per la implementazione della olivicoltura non soltanto ennese ma dell'intera Sicilia.
L'aspetto più interessante che, tuttavia , acquista un campo di germoplasma così ricco si collega con la possibilità di dare vita ad una ampia e promettente tematica di miglioramento genetico della specie, attraverso incroci intervarietali, al fine di ottenere nuove linee genetiche in accordo con le innovazioni tecnologiche che richiedono cultivar a vocazionalità specifica per una olivicoltura moderna.
Il campo, inoltre, può rappresentare un punto di riferimento per l’attività di ricerca e sperimentazione nell’ambito della farmaceutica, dell’ingegneria ambientale, del settore agroalimentare e delle ricerche finalizzate alla difesa e conservazione dell’ambiente. Il campo si presta, inoltre, allo sviluppo di iniziative a carattere internazionale per favorire rapporti sinergici di collaborazione con istituti ed enti di altre nazioni impegnati nella ricerca finalizzata alla valorizzazione dell’olivicoltura ed alla tutela della biodiversità, nella speranza di conseguire l’ambizioso obiettivo del progetto che mira a consolidare e conservare un patrimonio genetico di straordinaria rilevanza, bene dell’umanità.
Nel 2009 il campo è stato incrementato attraverso la messa a dimora di circa cento portainnesti di olivo ed l’Amministrazione ha avviato un programma operativo per la caratterizzazione biomolecolare delle varietà di olivo presenti nel campo con una metodologia di lettura internazionale.
Nel 2011, grazie alla fattiva collaborazione con il CNR- Istituto di Genetica Vegetale di Perugia, il CNR-ISAFOM di Perugia e l’Università degli Studi della Tuscia - Dipartimento di Produzioni Vegetali di Viterbo, è stata avviata la caratterizzazione biomolecolare di circa 60 accessioni di olivo con risultati scientifici che confermano la rispondenza varietale.
Le rilevazioni effettuate in campo, con prelievo di materiale vegetale, monitoraggio del comportamento fisiologico delle piante, hanno inoltre permesso di acquisire ulteriori dati estremamente interessanti per il proseguo dell’attività volta alla qualificazione e allo sviluppo di nuove attività scientifiche legate al campo.

venerdì 26 luglio 2019

L'ESA a sostegno del sociale



NINOSUTERA

Importante iniziativa dell’Ente Sviluppo Agricolo  a favore  del    "FEUDO VERBUMCAUDO"

 L' ESA concede in comodato d'uso alla Cooperativa VERBUNCAUDO, la trattrice e le attrezzature necessarie per la gestione del fondo di 150 ettari confiscato alla Mafia. 
Confisca operata da Giovanni Falcone negli anni 80




Presso la sede l’Ente di Sviluppo Agricolo, è stato sottoscritto con il Presidente della “Società Cooperativa Sociale Verbumcaudo” il contratto di comodato d’uso per l’utilizzo di mezzi agricoli di proprietà dell’E.S.A. alla presenza del Direttore Generale Fabio Marino, i consiglieri Lillo Sardo e Gino Catania, il commissario Vito Sinatra  e il Collegio dei Revisori
La cooperativa agricola, che ha per scopo l’utilizzazione sociale di beni confiscati alla criminalità, nasce da un progetto di recupero di una parte del feudo Verbumcaudo ubicato nel territorio di Polizzi Generosa che annovera al proprio interno: laghetti artificiali, case rurali, fabbricati, uliveti e frutteti.
Il feudo, in passato di proprietà del conte Tagliavia, assume una forte valenza sociale in quanto confiscato, nel 1987, al boss Michele Greco che lo aveva precedentemente acquisito.
La partecipazione dell’E.S.A. al progetto di recupero del feudo testimonia il costante impegno dell’Ente a favore del riscatto economico e sociale del territorio finalizzato alla valorizzazione dell’agricoltura siciliana e alla promozione dei suoi prodotti.


martedì 11 giugno 2019

ESEE 2019 TAPPA IN SICILIA


18-21 JUNE 2019, ACIREALE (ITALY) 

 CREA OFA CORSO SAVOIA, 190 - 

ACIREALE (CATANIA)   
La Biofabbrica di Ramacca  dell’Ente di Sviluppo Agricolo  tra le tappe.



La conferenza offrirà l'opportunità di scambiare idee ed esperienze tra ricercatori, tecnici e altri soggetti coinvolti nell'estensione e nell'istruzione.Vorremmo scambiare opinioni sullo sviluppo del nostro campo e guardare al futuro. 
Il tema principale della conferenza è "Istruzione e ampliamento dell'agricoltura, sintonizzati sull'innovazione per la sostenibilità: esperienze e prospettive". 
L'ESEE 2019 offrirà l'opportunità di discutere i nuovi ruoli e funzioni svolti da Extension and Education all'interno di framework di innovazione interattiva. Insieme analizzeremo quale miglioramento delle capacità e capacità sono necessarie e quali approcci, metodi e strumenti sono utili per migliorare l'efficacia e l'impatto. 

ESEE si concentrerà in particolare su politiche e quadri di governance e esplorerà le esperienze volte a supportare "ambienti abilitanti" per l'innovazione, tra queste la visita alla  Biofabbrica di Ramacca " una struttura futuristica quando è stata concepita e realizzata a cura dell’Ente di Sviluppo Agricolo      È  un esempio di impianto nell'allevamento di nemici naturali per il biocontrollo dei parassiti gestito da un ente pubblico. La Biofabbrica di Ramacca, di  proprietà  dall’Ente di Sviluppo Agricolo è stata  fondata nel 2007, è il fiore all'occhiello  della Regione Sicilia nello scenario internazionale e rappresenta una delle 26 aziende europee che allevano specie di insetti utili per la difesa biologica e / o integrata. 
Nasce   in collaborazione con Biolab, il centro ortofrutticolo di Cesena. Lo stabilimento copre circa 3,5 ettari ed è attrezzato per produrre 3 specie di insetti, pensati per i programmi di lotta nella coltivazione degli agrumi (Aphytis melinus, Criptolaemus Montrouzerii Leptomastix dactylopii) e la produzione di una specie di insetto (Diglyphus isaea) da utilizzare per la difesa integrata delle produzioni in serra. La Biofabbrica di Ramacca produce in media circa 120 milioni di insetti all'anno e serve oltre 5mila aziende agricole nel territorio siciliano.



ESEE2019: 24 ° seminario su estensione ed educazione Educazione ed estensione agricola sintonizzati sull'innovazione per la sostenibilità. Esperienze e prospettive 18-21 GIUGNO 2019, ACIREALE (ITALIA) Evento collaterale della FAO: valutazione dell'AKIS per politiche basate sull'evidenza e investimenti sostenibili 18 giugno 2019, 14.30-16.00h   L'agricoltura e i sistemi alimentari sostenibili sono parte integrante della soluzione per garantire una globalizzazione a lungo termine sicurezza alimentare, riduzione della povertà rurale e sostenibilità ambientale. L'innovazione è riconosciuta come una chiave strumento per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). Il processo di innovazione è il risultato di una complessa interazione tra vari attori e istituzioni. Il il sistema nazionale di innovazione agricola (AIS), nel quale operano tali attori, è aperto, in evoluzione e sistema complesso che comprende le relazioni all'interno e tra organizzazioni, istituzioni e strutture economiche che determinano il tasso e la direzione dell'innovazione. Questi poliedrici le interazioni sono innescate da una complessa impostazione globalizzata, come le dinamiche del mercato, le sfide di affrontare i cambiamenti climatici e rendere i sistemi alimentari e agricoli più sostenibili, resilienti e compreso. Ciò impone un cambiamento comportamentale negli attori dell'AIS, che si impegnano sempre di più, di più e ruoli e funzioni insoliti, spesso privi di capacità e incentivi per quel cambiamento, che alla fine sfida il processo di innovazione. Quindi, i responsabili delle politiche di tutto il mondo si rendono progressivamente conto della necessità trasformando gli AIS in generale, e i servizi di estensione e consulenza agricola (EAS) in particolare, verso un sistema multiattore ben coordinato, orientato alla domanda, efficace ed efficiente per migliorare la reattività a più richieste. La necessità di rafforzare l'AIS è stata ripresa durante il simposio internazionale della FAO innovazione agricola per le famiglie contadine tenutasi a novembre 2018 a Roma. Inoltre, il comune La politica agricola (PAC) dell'Unione europea per il suo nuovo periodo di programmazione ha previsto una particolare sostegno al rafforzamento dei sistemi di innovazione a livello di Stati membri dell'UE. Il supporto mirato dovrà essere basato sulle politiche nazionali di AIS e sul piano strategico basato su solide valutazioni dell'AIS nazionale strutture, funzioni e governance, e le sue interazioni multiattore, capacità e esigenze di investimento. Questo evento collaterale comprenderà presentazioni e una tavola rotonda sugli strumenti della FAO sia per AIS che per diagnostica EAS agricola finalizzata a supportare le decisioni in materia di politica, sviluppo delle capacità e interventi di investimento, in particolare legati al lavoro della FAO sull'innovazione agricola e alla nuova PAC periodo di programmazione nell'UE. Particolare enfasi sarà posta sull'effettiva integrazione dei servizi di consulenza in diagnostica generale AIS a livello nazionale. Inoltre, l'evento approfondirà il monitoraggio e approcci di valutazione per AIS e si concentrerebbe sul ruolo fondamentale dello sviluppo delle capacità per innovazione agricola, in quanto le capacità di innovazione necessarie a tutti i livelli devono essere messe in atto prima dell'investimento i piani sono messi in funzione. A tal fine, il Quadro comune TAP sullo sviluppo delle capacità per AIS e la sua applicazione sarà presentata per ulteriori considerazioni agli attori dell'UE. L'evento intende concludere identificando le opportunità di condivisione delle conoscenze tra FAO e UE Stati membri, tra cui l'elaborazione di future collaborazioni

lunedì 10 giugno 2019

Esa e l'Agricoltura sociale

ninosutera
             
          La splendida location del Castello di Maredolce farà da sfondo al convegno "L’agricoltura sociale e l'impegno dell'ESA per lo sviluppo socio economico della regione", in programma il prossimo martedì 18 giugno a partire dalle 17.30.


La tavola rotonda si inserisce nell'ambito del progetto "Dalla semina al pane - Nuove opportunità di sviluppo sociale”, sostenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, e conterà sulla partecipazione di esperti del mondo dell'agricoltura sociale e della valorizzazione delle aree verdi nei siti storico-monumentali. 

L'evento è organizzato da ESA - Ente Sviluppo Agricolo, Sosvile Solidarieta', Sviluppo e Legalita' societa' cooperativa, CoRiSSIA - Consorzio di Ricerca per lo Sviluppo di Sistemi Innovativi Agroambientali, Comune di Roccamena e Unicoop Sicilia

sabato 25 maggio 2019

Aidone, tappa del tour della salute


Un vero proprio tour della salute in Sicilia   tra cui appunto Aidone (En) sede del concorso regionale Morgantìnon degli oli EVO siciliani.

Morgantìnon (Concorso regionale degli oli EVO siciliani) è l’unico concorso regionale degli oli extravergini d’oliva siciliani, ideato dall’EnteSviluppoAagricolo  
L’Ente di Sviluppo Agricolo e la Lega Italiana Lotta Tumori, sez di Agrigento, hanno avviato una iniziativa itinerante inedita, a favore della prevenzione oncologica.
10 eventi in tutta la Sicilia, dedicati alla sensibilizzazione sui corretti stili di vita da adottare quotidianamente per ridurre il rischio di ammalarsi non solo di tumore ma anche di altre malattie. Almeno un terzo dei tumori sono prevenibili.
Ecco perché è così importante diffondere le informazioni che possono salvare la vita , ma soprattutto vivere meglio
Protagonista e testimonial di diffusione della cultura della prevenzione come metodo di vita è l’olio extra vergine di oliva, prodotto presso l’Azienda Sperimentale campo Carboj dell’ESA che si trova a Belice di Mare, a pochi chilometri da Menfi (AG)
Al Talk Show sull''Identità culturale e valore salutistico dell'olio e.v.o. siciliano per una crescita sostenibile del territorio'' nella Sala Conferenze Museo Regionale di Aidone (EN) pubblico delle grandi occasioni, con importanti contributi da parte dei partecipanti, moderati da Nino Sutera Funzionario responsabile dell’Azienda Sperimentale Campo Carboj, con     il direttore  Fabio Marino, Filomena Corbo del dipartimento di farmacia di Bari, il vicesindaco di Aidone Serena Schiliro' , Lillo Sardo consigliere Esa,  la dirigente dell'istituto alberghiero di Enna Giuseppina Gugliotta,  presenti i due presidenti della Lilt, Andrea Scoto del libero consorzio di Enna ed anima del campo collezione,  Emilia Arrabito del progetto Aristoil, Dario D'Angelo  funzionario della SOAPT di Valguarnera che ha curato insuperabile organizzazione, le conclusioni del dott. Giosuè Catania, consigliere Esa ha tracciato le linee guida per il futuro.
Per concludere visita guidata al Frantoio Berretta con dimostrazione dell'aristometro e relazione del Capo Panel Giuseppe Cicero sulla qualità degli oli.
La produzione del 2018, in occasione 60° anniversario della nascita dell’Azienda Sperimentale, è destinata alla raccolta di fondi da destinare alla prevenzione oncologica. L’Ente di Sviluppo Agricolo ha, infatti, sottoscritto un protocollo d’intesa con la Lilt che la vede partner di diversi eventi divulgativi e informativi in Sicilia














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