lunedì 9 dicembre 2024

Piano strategico per l’innovazione e la ricerca – PSIR


Il Piano Strategico per l’innovazione e la ricerca (PSIR 2014-2020), adottato con DM n. 7139 del 1/04/2015, a seguito di intesa acquisita in conferenza Stato-Regioni, è stato a suo tempo predisposto per rappresentare il quadro di riferimento di una strategia nazionale per l’innovazione e la ricerca e per rispondere alle necessità indicate e alle opportunità offerte dalla precedente programmazione in tema di innovazione e ricerca, in particolare il Partenariato europeo per l’innovazione (PEI – AGRI) e il programma Horizon 2020 allora vigente.

La necessità di adeguare la strategia di innovazione e ricerca alla vigente nuova programmazione PAC 2023-2027, in particolare all’obiettivo trasversale “modernizzare l’agricoltura e le zone rurali promuovendo e condividendo la conoscenza, l’innovazione e la digitalizzazione in agricoltura e nelle zone rurali”, e alla strategia del Partenariato europeo per l’innovazione (PEI – AGRI), confermata nella programmazione corrente, ha portato all’avvio di un percorso di revisione promosso dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) - Direzione generale dello sviluppo rurale, Ufficio Ricerca e sperimentazione.

Il percorso, a partire dall’analisi di contesto definita per lo sviluppo del PS PAC 2023-2027, ha previsto una preliminare revisione del PSIR 2014-2020 grazie al confronto con le Regioni, attraverso la Rete dei Referenti Regionali della Ricerca agraria, forestale, acquacoltura e pesca, con la Rete Nazionale Pac e con esperti che supportano il MASAF nelle attività dello Spazio Europeo della Ricerca (ERA – European Research Area), fra cui lo SCAR - Comitato Permanente per la Ricerca in Agricoltura. Il percorso di revisione ha incluso anche esigenze di innovazione e ricerca non desumibili dal PS PAC ed è stato condiviso anche con esperti della comunità scientifica attraverso la forma della consultazione pubblica, a seguito della quale si è definito il testo finale.

Il nuovo Piano si adegua, dunque, agli sviluppi delle nuove strategie per la transizione ecologica, digitale, per sistemi alimentari sostenibili (Green Deal, Farm to Fork, SDGs), alla programmazione per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe (2021-2027) e alla nuova programmazione PAC 2023-2027, riferendosi in particolare all’obiettivo trasversale “modernizzare l’agricoltura e le zone rurali promuovendo e condividendo la conoscenza, l’innovazione e la digitalizzazione in agricoltura e nelle zone rurali”.

Il Piano revisionato prevede 6 Aree Strategiche declinate in linee di intervento per ricerca ed innovazione, in coerenza con la programmazione PSP PAC e, più in generale, con altre fonti di strategie (strategie europee, strategie dello Spazio Europeo della ricerca declinate nelle Partnerships cofinanziate o in altri atti di programmazione di Horizon Europe, studi di scenario e altri documenti prodotti nell’ambito del citato Comitato SCAR).

La struttura del documento

Analisi di contesto

A partire dal tema della transizione ecologica si è fondata l’analisi del contesto di riferimento necessaria per declinare gli obiettivi strategici del Piano.

Come indicato nel Piano Nazionale della Ricerca del MUR 2021-2027, la transizione ecologica prevede che la conservazione del capitale naturale, della biodiversità e dei processi che da essa dipendono, diventi una condizione necessaria e trasversale al perseguimento degli obiettivi di prosperità e benessere identificati dal Green Deal europeo, il documento strategico lanciato dalla Commissione europea a fine 2019 (COM2019 640final). Questo cambio di paradigma considera l’ambiente come bene primario, la cui conservazione è funzionale alla sfida di una crescita sostenibile. Perseguire questa visione richiede linee di ricerca trasversali volte a valutare l’impatto che gli interventi di innovazione, necessari per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo, potrebbero avere sul funzionamento degli ecosistemi.

L’attualizzazione in ambito agricolo, alimentare e forestale del Green Deal è contenuta in un altro documento strategico UE, la Comunicazione “From farm to fork” (COM2020 381 final) che ne dettaglia gli obiettivi in chiave di sostenibilità ambientale, ma anche economica, di sicurezza alimentare lungo tutto il percorso della filiera, di salubrità e di legalità. L’intero sistema della conoscenza e dell’innovazione è considerato nodale per accompagnare la transizione. Alla strategia “From farm to fork” si affianca quella che promuove la biodiversità nei territori europei “Biodiversità 2030” (COM2020 380 final) che ha un importante impatto sul sistema agricolo in chiave di conservazione della ricchezza dei sistemi naturali e di riduzione dei fattori impattanti quali i pesticidi ed altri presidii. Sulla base dei suddetti indirizzi strategici, il regolamento UE 2021/2115 e i conseguenti Piani Strategici della PAC (PS PAC 2023 – 2027) promuovono e finanziano interventi di sviluppo che mirano ad accompagnare l'agricoltura nel percorso della transizione ecologica secondo i tre obiettivi generali della sostenibilità economica, ambientale e sociale per promuovere e sostenere 1) la competitività del settore agricolo, 2) la tutela dell’ambiente, 3) il tessuto socioeconomico delle zone rurali. Il conseguimento degli obiettivi generali è perseguito mediante nove obiettivi specifici, che dovrebbero tradurre gli obiettivi generali della PAC in priorità più concrete.

Alla luce di queste considerazioni, l’analisi di contesto dell’agricoltura italiana descritta nel nuovo PSIR ha consentito di confermare sostanzialmente gli ambiti di approfondimento della precedente edizione (PSIR 2014-2020) utilizzando tuttavia una terminologia più coerente ai nuovi documenti e normative europee e una maggiore attenzione ai temi legati alla sostenibilità ambientale quali: la sostenibilità e competitività economica e la redditività dei sistemi agricoli; la riduzione dell’impatto climatico del sistema alimentare; un consumo alimentare sostenibile e la riduzione di sprechi; la conservazione delle risorse naturali e della biodiversità; la rivitalizzazione delle aree rurali.

La declinazione in Aree strategiche e linee di attività, di seguito riportata, illustra la vera e propria parte strategica di indirizzo, definisce il contesto di ciascuna Area e le linee di attività a cui si possono riferire gli strumenti a disposizione per l‘attuazione di ricerca ed innovazione.

Aree Strategiche per la ricerca ed innovazione

Area 1 - Miglioramento della sostenibilità delle produzioni e dell'uso delle risorse negli ecosistemi agrari e forestali.

Linee di attività

    1. Scelte varietali, di razza, di destinazione d’uso, miglioramento genetico

    2. Diversificazione spaziale, temporale e genetica dei sistemi produttivi a differenti scale: campo, allevamento, azienda, territorio

    3. Uso sostenibile dei nutrienti, dei prodotti fitosanitari e zooprofilattici, favorendo la riduzione degli impieghi e dei rischi connessi al loro uso; valutazione dell'efficacia di strategie agronomiche e rafforzamento dell'impiego di microrganismi, insetti utili e molecole bioattive per la difesa delle piante.

    4. Ottimizzazione dei processi produttivi: pratiche colturali, alimentazione e benessere animale, pratiche di prevenzione, uso efficiente delle risorse inclusi scarti e rifiuti e reflui.

    5. Digitalizzazione in agricoltura: sviluppo di sistemi di supporto alle decisioni nel processo produttivo ed Internet of Things (IoT), telerilevamento, agricoltura e zootecnia di precisione, meccanizzazione integrale, robotica e altri sistemi automatici intelligenti, applicazione di principi e strumenti di intelligenza artificiale

    6. Soluzioni tecnologiche per il miglioramento degli impianti e delle strutture aziendali

    7. Utilizzo efficiente della risorsa idrica, compreso il riuso delle acque reflue e conservazione/ripristino della qualità delle acque, anche in considerazione dei servizi ecosistemici offerti dalla risorsa idrica

    8. Conservazione, conservabilità e condizionamento delle produzioni: riduzione degli sprechi, conservanti naturali ecc.

    9. Approcci, metodi e strumenti per la gestione aziendale in sistemi produttivi sostenibili, dal punto di vista economico, sociale ed ambientale.

Area 2 - Cambiamento climatico, biodiversità, funzionalità suoli e altri servizi ecosistemici e sociali dell’agricoltura.

Linee di attività

    1. Soluzioni per la mitigazione del cambiamento climatico verso la neutralità carbonica (carbon neutrality), incluso il carbon farming.

    2. Soluzioni per l'adattamento al cambiamento climatico, per una minore vulnerabilità e una maggiore resilienza agli shock.

    3. Uso e valorizzazione delle risorse genetiche locali (varietà e razze) ed eterogenee per il miglioramento della resilienza e per il potenziamento dei servizi ecosistemici.


    1. Tutela della risorsa “suolo”: conservazione, salute, qualità, fertilità e salvaguardia della biodiversità.

    2. Valorizzazione di alcuni servizi ecosistemici forniti dal settore primario: manutenzione e ripristini ambientali, verde urbano, agricoltore/selvicoltore custode, bonifica dei terreni inquinati, stoccaggio del carbonio (anche ai fini della produzione di crediti di carbonio), accumulo delle acque per l’irrigazione.

    3. Valorizzazione del ruolo sociale dell’agricoltura: “agricoltura sociale”, relazioni urbano – rurale, relazioni di genere e tra generazioni, processi di inclusione, miglioramento delle condizioni di lavoro e promozione del lavoro di qualità, accettabilità sociale dell’attività agricola.

Area 3 - Coordinamento e integrazione dei processi di filiera e potenziamento del ruolo dell’agricoltura

Linee di attività

    1. Nuovi approcci di governance per la competitività delle filiere, dei distretti e dei territori e per l'equa distribuzione del valore.

    2. Soluzioni tecnologiche per il miglioramento dei processi di filiera (inclusa la tecnologia blockchain).

    3. Sviluppo di nuove forme di connessione con i consumatori e la cittadinanza.

Area 4 - Qualità, tipicità e sicurezza degli alimenti e stili di vita sani

Linee di attività

    1. Produzione di alimenti di qualità per tutti e accesso agli alimenti appropriati.

    2. Promozione e valorizzazione delle produzioni locali, della cultura e delle tradizioni alimentari territoriali per la salvaguardia della biodiversità.

    3. Miglioramento, tutela e tracciabilità della qualità e della distintività e adeguamento dei relativi standard di certificazione (incluse le certificazioni ambientali).

    4. Tecniche sostenibili per la trasformazione, conservazione, confezionamento dei prodotti agroalimentari e valorizzazione degli scarti.

    5. Valorizzazione della relazione tra alimentazione e salute e della valenza nutraceutica dei prodotti agroalimentari.

    6. Fonti alternative di proteine e altri nutrienti.


Area 5 Utilizzo sostenibile delle risorse biologiche e valorizzazione dei residui/scarti e/o sottoprodotti a fini agricoli, artigianali, energetici e industriali

Linee di attività

    1. Sviluppo e razionalizzazione delle filiere di biomasse e di biocarburanti con adeguati requisiti di sostenibilità ambientale ed economica.

    2. Sviluppo di bioraffinerie per la produzione di materiali industriali e mezzi tecnici a partire da residui e scarti agricoli che consenta l’adeguata remunerazione del settore agricolo.

    3. Valorizzazione di residui e scarti e/o sottoprodotti ligno-cellusosici forestali e agro-forestali a fini agricoli, industriali e artigianali.


Area 6 - Rafforzamento del sistema della conoscenza e dell’innovazione per il settore agricolo, alimentare e forestale (AKIS) nelle sue componenti territoriali e a livello nazionale

Linee di attività

    1. Verifica degli attuali strumenti di governance degli AKIS per individuare proposte correttive e/o definire nuovi modelli: analisi dei fabbisogni, pianificazione, coordinamento e collaborazione fra attori, monitoraggio e valutazione.

    2. Verifica dell'impatto dell'approccio AKIS sulla realtà agricola, forestale e rurale.

    3. Approcci e metodi per la co-ricerca e la co-innovazione basati sulla interdisciplinarità e la trans-disciplinarità: diffusione e verifica delle esperienze e degli strumenti utilizzati (PEI AGRI, Cluster ecc.).

    4. Analisi delle problematiche legate al gap fra produzione dei risultati della ricerca, produzione dell'innovazione utilizzabile e individuazione di possibili soluzioni.

    5. Le applicazioni del digitale in agricoltura: evoluzione, potenzialità e rischi.

Realizzazione e governance

Il Piano non reca risorse proprie ma la strategia in esso delineata è realizzabile con tutti gli strumenti disponibili a livello comunitario, nazionale e regionale nel periodo di riferimento: politiche del settore agricolo, anche attraverso le risorse previste nell’ambito della Legge 499/1999 (interventi per il settore agricolo), politiche di ricerca, fra cui il PNR 2021-2027, politiche di coesione, politiche per l’ambiente e cambiamenti climatici, politiche relative alla salute e al consumo consapevole, all’istruzione e la formazione, la politica industriale e la politica dell’informazione, per tutti gli ambiti connessi al sistema agricolo, alimentare e forestale, politiche regionali, fondi messi a disposizione con il programma Horizon Europe.

Il Piano in questione, è inteso come strumento dinamico: aggiornamenti della strategia e dei contenuti tecnico-scientifici delle 6 aree e delle 32 linee di attività possono intervenire nel corso della sua durata e riguardare specifici aspetti dei settori produttivi citati nel Piano o altri aspetti da integrare, ove necessari.

La sua realizzazione si colloca in un’ottica di sistema e di rete e presuppone un lavoro coordinato e interconnesso fra tutti i soggetti della rete della conoscenza (ricerca, consulenza, formazione), della produzione (imprese singole ed associate, associazioni di categoria) e le istituzioni centrali e regionali.

I soggetti che possono, anche attraverso i loro propri strumenti di finanziamento per innovazione e ricerca indicati, contribuire alla realizzazione della strategia sono principalmente i Ministeri, le Autorità di gestione regionali responsabili dell’attuazione degli interventi del PS PAC, dei fondi di coesione, la Rete dei referenti regionali della ricerca agraria, forestale, acquacoltura e pesca e l’Associazione tra le agenzie ed enti regionali per lo sviluppo e le innovazioni agronomiche e forestali (ANARSIA), gli Enti ed istituzioni preposti ad attività di ricerca e le Università, le


imprese i partenariati nelle varie forme previste, fra cui i Gruppi Operativi (Reg. UE 1305/2013, art. 35 e Reg. UE 2115/2021 art. 127); la Rete PAC nazionale che, sul dettato dell’art.126 comma 3e e 4e del regolamento per la PAC, ha la finalità di promuovere l’innovazione nel settore dell’agricoltura e dello sviluppo rurale; la Rete PAC europea che, con riferimento alla normativa suddetta, svolge analoghe funzioni a livello europeo.

Data la numerosità di soggetti e strumenti che cooperano al conseguimento degli obiettivi delle politiche per l’innovazione, il sistema di governance utilizzerà gli esistenti strumenti di raccordo e coordinamento: a livello europeo, i diversi soggetti competenti dell’innovazione potranno interagire attraverso la Rete PAC, mentre a livello nazionale con il Coordinamento nazionale del Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione per l’Agricoltura (Coordinamento nazionale AKIS), istituito con DM n. 326370 del 19 luglio 2024 e successivamente modificato con decreto n. 0585248 del 6 novembre 2024, articolato in Coordinamenti Regionali/di Provincia Autonoma AKIS (CR-AKIS).

La durata del Piano si allinea con quella della programmazione europea dello sviluppo rurale (2023-2027) e della ricerca (2021-2027), ma i contenuti strategici potranno restare validi oltre tale durata, essendo lo stesso Piano inteso come un quadro dinamico dell’innovazione e della ricerca, coniugate rispetto agli indirizzi prioritari delle politiche di sviluppo e promozione del settore agricolo, alimentare e forestale. Pertanto, esso può essere soggetto ad integrazioni e ad aggiornamenti relativi ai temi della conoscenza nonché agli indirizzi che le politiche europee e nazionali indicheranno negli anni a venire.

Il coordinamento e il monitoraggio delle attività promosse nell’ambito del Piano dai vari soggetti, ognuno per la propria competenza, (Ministeri Regioni, enti di Ricerca, servizi di consulenza ecc), è affidato ai Coordinamenti AKIS sopra citati.

Le attività realizzate nel quadro del presente Piano saranno oggetto di periodici stati di avanzamento ed iniziative a carattere informativo e di aggiornamento anche grazie al Portale Innovarurale, la cui creazione è stata prevista nella precedente versione del presente Piano, che continuerà a fornire anche un servizio informativo e di supporto più ampio rispetto al PEI AGRI, riportando il dibattito europeo sui temi dell’innovazione e della conoscenza con particolare attenzione alle sedi ufficiali (Sub group innovation della DG AGRI e gruppo SCAR AKIS della medesima DG), fornendo informazioni sullo stato di attuazione di tutte le azioni relative all’AKIS promosse dal PS PAC e mettendo a disposizione strumenti di supporto alle decisioni sulla base delle esigenze che emergeranno dai diversi stakeholder.




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