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giovedì 7 marzo 2024

Progetto europeo i2Connect


                           Il progetto i2Connect è un’Azione di Coordinamento e Supporto (Coordination and Support Action - CSA) finanziata dal Programma Horizon 2020.

i2Connect è finalizzato a sostenere una cultura di supporto all'innovazione interattiva e a garantire, di conseguenza, una più ampia attuazione del PEI-AGRI a livello europeo.

Il progetto, coordinato dall'Assemblee Permanente Des Chambres D'agriculture (APCA), coinvolge  organizzazioni (tra beneficiari e terze parti), tra cui il CREA PB, in rappresentanza di 21 paesi europei.



                             Un  percorso interattivo è stato organizzato dal CREA PB e condotto da Simona Cristiano, Patrizia Proietti, Alberto Sturla e Valentina Carta a Roma.  

                         Al percorso  hanno partecipato  20 rappresentanti  provenienti da diverse regioni italiane, in diversi ambiti. Tre giorni pieni di entusiasmo, discussioni, interazioni ed energia creativa.

Gli strumenti:  cerchio della coerenza, spirale dell’innovazione, triangolo della co-creazione, analisi del network, processi caldi e freddi,  hanno innescato maggior interesse e curiosità nel gruppo.

Il Dipartimento Agricoltura ha realizzato  un database dei stakeholder della Rete regionale Sistema della conoscenza e dell’innovazione in agricoltura, che chiaramente non può che interloquire con le iniziative di CREA PB

L'obiettivo generale del progetto i2Connect è quello di accrescere le competenze dei consulenti che supporteranno i processi di innovazione interattiva nel settore agricolo e forestale. In particolare, gli obiettivi specifici del progetto  sono:

-           1. Rafforzare le capacità e le competenze dei consulenti nel supportare l'innovazione interattiva, attraverso l'identificazione e l'analisi delle migliori pratiche di consulenza in tutta Europa, lo sviluppo di strumenti e metodi efficaci e di un programma di formazione mirato per i consulenti, l'organizzazione di networking tra pari e visite incrociate all'estero;

-           2. Rafforzare e delineare il ruolo dei consulenti nei processi di innovazione interattiva a diversi livelli, attraverso una migliore comprensione dei sistemi nazionali di conoscenza e innovazione nel settore agricolo e forestale (AKIS), l'identificazione dei molteplici fornitori di servizi di consulenza in tutta Europa e l'individuazione di strumenti, anche di natura politica, che contribuiscano a creare un ambiente favorevole e inclusivo per i servizi di consulenza;

-           3. Creare una rete professionale di consulenti finalizzata al coaching reciproco e alla condivisione di esperienze per lo sviluppo di una "nuova cultura" di supporto all'innovazione guidata dal basso.

Il progetto ha obiettivi ambiziosi. In particolare, si propone di sviluppare e implementare strategie didattiche idonee per lo sviluppo di competenze chiave (conoscenze, abilità, atteggiamenti) dei consulenti e delle organizzazioni di consulenti, tali da favorire il cambiamento culturale nell'approccio all'innovazione nei diversi contesti operativi. Al contempo saranno create e rafforzate le reti di professionisti con la finalità di sostenere l'apprendimento continuo e il miglioramento delle competenze e dei metodi, nonché lo sviluppo di condizioni favorevoli per i processi di innovazione interattiva.

Il team del progetto i2connect sta lavorando per alimentare le competenze dei consulenti e delle loro organizzazioni per coinvolgere e supportare agricoltori  nei processi di innovazione interattiva. L'innovazione è un fattore chiave per il continuo adattamento alle varie e talvolta contraddittorie sfide e per cogliere nuove opportunità.    Una rete di supporto e una cultura del networking tra consulenti che facilitano i processi di innovazione nell'agricoltura e nella silvicoltura europee

L'innovazione interattiva enfatizza la cooperazione tra i vari attori, la condivisione della conoscenza e l'intermediazione efficace tra gli attori lungo le catene del valore e ai diversi livelli territoriali. La chiave per l'innovazione interattiva è quella esistente (a volte tacito) la conoscenza è inclusa per cui gli utenti finali e i professionisti non sono coinvolti solo come oggetti di studio, ma le loro capacità imprenditoriali e le conoscenze pratiche vengono utilizzate per sviluppare la soluzione o l'opportunità, creando così la comproprietà.

Un prerequisito per l'innovazione interattiva è un approccio multi-attore che coinvolga tutti gli attori rilevanti lungo l'intero progetto; dalla partecipazione alla pianificazione del lavoro e degli esperimenti, la loro esecuzione, fino alla diffusione dei risultati e all'eventuale fase dimostrativa. Gli attori rilevanti sono quelli che condividono un problema complesso, che richiede nuove conoscenze e pratiche e include attori di diversi settori sociali come i ricercatori, imprenditori, educatori, lavoratori del governo, Rappresentanti di ONG e agricoltori / gruppi di agricoltori, consulenti, imprese, eccetera.

 

 

lunedì 26 febbraio 2024

Sistema della conoscenza e dell’innovazione in agricoltura

 RETE REGIONALE AKIS

    La definizione maggiormente condivisa di sistema della conoscenza e dell’innovazione per l’ambito agricolo (inteso in senso esteso anche alle foreste e alla prima trasformazione) è quella utilizzata da un documento OCSE del 2012: “Il Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura  è un insieme di organizzazioni e/o persone, compresi i collegamenti e le interazioni fra loro, che operano nella generazione, trasformazione, trasmissione, archiviazione, recupero, integrazione, diffusione e utilizzo di conoscenze e informazioni, con l’obiettivo di lavorare in modo sinergico per supportare il processo decisionale, la risoluzione dei problemi e l’innovazione in agricoltura”.

scarica le presentazioni 

Lo sviluppo del territorio passa anche dalla conoscenza 

Tuttavia, uno degli aspetti che gli esperti della materia evidenziano sempre quando si tratta di descrivere e valutare l’AKIS è la grande variabilità nel tempo e nello spazio, in quanto esso è mutato con l’evoluzione dell’agricoltura e del sapere e ha numerose modalità di espressione e di organizzazione nei diversi territori rurali. Uno degli approcci più tradizionali per descrivere l’AKIS è quello che ne individua i due principali livelli organizzativi: quello legato alle istituzioni che ne promuovono lo sviluppo mediante interventi di politica e di finanziamento, quello legato ai contenuti e quindi ai soggetti attuatori degli interventi che competono al sistema. Nell’attuale periodo di programmazione è stato fatto uno sforzo notevole per aumentare la consapevolezza dell’importanza del sistema della conoscenza e di alcune sue componenti e per sottolineare la necessità di una maggiore diffusione di soluzioni innovative tra le aziende agricole.

L’attuazionedel Partenariato Europeo dell’Innovazione per la produttività e la sostenibilità dell’agricoltura (PEI AGRI) con il sostegno dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) e il sostegno del Programma Quadro della ricerca Horizon 2020 all’attuazione di progetti di ricerca multi-attoriali ha creato le basi per l’adozione di modelli di innovazione interattiva sia a livello nazionale/locale sia a livello transnazionale. Attraverso questi interventi sono stati rafforzati i legami tra ricerca e pratica e si è cercato di potenziare i servizi di consulenza. La proposta legislativa della Commissione per la PAC post 2020, conferma l’attuale indirizzo. Agli obiettivi di redditività e sostenibilità ambientale e sociale è stato aggiunto un obiettivo trasversale, che promuove la conoscenza, l’innovazione e la digitalizzazione nel settore agricolo e nelle aree rurali, considerato fondamentale per conseguire l’ammodernamento del settore.

La proposta sottolinea il ruolo fondamentale svolto dal sistema della conoscenza e innovazione in agricoltura (AKIS secondo la denominazione inglese) per raggiungere l’obiettivo suddetto e sottolinea l’importanza di includere nel processo di programmazione – l’analisi SWOT e il Piano strategico nazionale – una descrizione dettagliata dell’AKIS, dei suoi attori, con particolare riferimento ai servizi di consulenza aziendale (art. 13 proposta di regolamento), e delle sue strutture e modalità di funzionamento. Questa descrizione rappresenterà il punto di partenza per la definizione della strategia di sviluppo e rafforzamento dell’AKIS. La composizione dell’AKIS e i singoli servizi in esso compresi hanno subito, negli anni, modifiche dovute a interventi istituzionali (norme, regolamenti, articolazioni degli enti locali, ecc.), a cambiamenti strutturali del settore produttivo, allo spostamento di obiettivi e funzioni fra le organizzazioni coinvolte nel sistema, all’evoluzione delle tecnologie dell’informazione. Nuovi soggetti sono intervenuti per coprire ambiti di attività̀ specifici in sostituzione o in aggiunta ad attori già̀ presenti, così come nuove funzioni sono state attivate per far fronte a nuove e diverse esigenze degli agricoltori e degli altri attori del territorio, sempre più coinvolti nel sistema agricolo.

È quindi un ambito complesso di difficile analisi anche perché non esistono statistiche ufficiali sulle sue attività e sulle sue componenti (tranne per la ricerca scientifica) e sono stati realizzati pochissimi studi specifici. Nella proposta di regolamento al Capo II denominato “Contenuto del Piano strategico della PAC”, l’articolo 102 relativo alla Modernizzazione descrive quanto dovrebbe essere riportato nel suddetto Piano: “(a) una panoramica del modo in cui il piano strategico della PAC contribuirà all’obiettivo generale trasversale relativo alla promozione e alla condivisione delle conoscenze, dell’innovazione e della digitalizzazione che ne incoraggia altresì l’utilizzo di cui all’articolo 5, secondo comma, in particolare attraverso: i) la descrizione della struttura organizzativa degli AKIS, concepiti come organizzazione combinata e flussi di conoscenze tra persone, organizzazioni e istituzioni che utilizzano e producono conoscenza nel settore dell’agricoltura e in quelli correlati; ii) la descrizione del modo in cui i servizi di consulenza di cui all’articolo 13, la ricerca e le reti della PAC collaboreranno nel quadro degli AKIS e del modo in cui sono prestati i servizi di consulenza e sostegno all’innovazione; (b) la descrizione della strategia per lo sviluppo di tecnologie digitali nel settore dell’agricoltura e nelle zone rurali e per il loro utilizzo al fine di migliorare l’efficacia e l’efficienza degli interventi del piano strategico della PAC”.

 

sabato 20 gennaio 2024

Piano strategico per l'Innovazione e Ricerca nel settore agricolo alimentare e forestale 2024-2027

  

Nino Sutera



Il Dipartimento Agricoltura partecipa al gruppo di lavoro coordinato dal MISAF  per all’aggiornamento del PSRI per il periodo 2024-2027 suddiviso in 6 Aree-

Area 1 - Produzioni sostenibili ed uso efficiente delle risorse negli ecosistemi agrari e forestali

Area 2 - Cambiamento climatico, biodiversità, funzionalità suoli e altri servizi ecologici e sociali dell’agricoltura

Area 3 - Coordinamento e integrazione dei processi di filiera e potenziamento del ruolo dell’agricoltura

Area 4 - Qualità, tipicità e sicurezza degli alimenti e stili di vita sani

Area 5 - Utilizzo sostenibile delle risorse biologiche e valorizzazione dei residui/scarti a fini agricoli, artigianali, energetici ed industriali.

AREA 6 - Sviluppo e riorganizzazione del sistema della conoscenza per il settore agricolo, alimentare e forestale - AKIS

 


Le politiche europee della ricerca sono pianificate e finanziate dall’Unione europea attraverso i programmi quadro per la ricerca. Il primo programma quadro, di durata quadriennale, è stato approvato nel 1987 con una dotazione finanziaria di poco superiore ai 3 miliardi di euro. Da allora, si sono susseguiti ben otto cicli di programmazione, caratterizzata da un costante aumento della dotazione finanziaria dedicata alla ricerca. Alla fine degli anni Novanta le risorse finanziarie assegnate erano più che triplicate, raggiungendo i 14 miliardi di euro con il quinto programma quadro. Nel 2020 è stato approvato il nono programma quadro, meglio noto con il nome di Orizzonte Europa, che dispone di una dotazione finanziaria pari a 96, 89 miliardi ei euro per il settennio 2021-2027. Rispetto a Orizzonte 2020, l’incremento del budget è stato del 30%, risultato notevole se si considera la mancata partecipazione dei beneficiari del Regno Unito, in seguito all’uscita dello Stato dall’UE, il che dimostra l’ampio consenso raggiunto a livello europeo riguardo all’importanza assegnata alla ricerca.

L’evoluzione dei programmi quadro nei passati quaranta anni non ha riguardato solo l’incremento della dotazione finanziaria, ma anche l’impostazione strategica della ricerca e innovazione, anche basata sulla sua integrazione con le altre politiche finanziate dall’Unione. Questo orientamento strategico è stato avviato nei primi anni 2000 ed è divenuto evidente nella programmazione e attuazione di Horizon 2020, con l’introduzione del concetto di programmazione congiunta, il supporto alla strategia di sviluppo dell’UE (Europa 2020 nel caso nell’ottavo programma quadro) e la creazione di legami e sinergie con altre politiche finanziate dall’Unione e non direttamente legate alla politica della ricerca. In materia di agricoltura e foreste, l’introduzione del PEI AGRI nel 2012, finanziato sia da Horizon Europe che dalla PAC, come strumento a supporto dell’innovazione nelle aziende agricole, può essere considerato un esempio delle sinergie sopracitate. Le strategie di specializzazione intelligente, finanziate dal FEASR, con l’obiettivo di combinare l’introduzione dell’innovazione con le peculiarità di un territorio, rappresentano un altro esempio del tentativo di creare sinergie tra politiche, legato principalmente allo sviluppo regionale, e in quanto tale anche allo sviluppo delle aree rurali.

Questa tendenza ha permeato anche Horizon Europe, il più vasto programma di ricerca e innovazione transnazionale al mondo. Obiettivo principale di Horizon Europe è ottenere un impatto scientifico, tecnologico, economico e sociale dagli investimenti europei in ricerca e innovazione. Infatti, Horizon Europe contribuisce al raggiungimento degli obiettivi delle diverse strategie di sviluppo dell’Unione, come per esempio il Green Deal, la strategia From Farm to Fork, la strategia sulla biodiversità. Obiettivi specifici di Horizon Europe sono: i) rafforzare le competenze scientifiche e tecnologiche e la competitività in tutti gli SM; ii) supportare l’attuazione delle priorità strategiche dell’unione alla realizzazione delle politiche europee, contribuendo in questo modo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile enunciati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite; iii) rafforzare lo Spazio europeo per la ricerca.

Horizon Europe si divide in tre pilastri, ognuno dei quali strutturato a sua volta in programmi e temi specifici; ad essi si aggiunge un programma trasversale dal titolo “Ampliamento della partecipazione e rafforzamento dello spazio europeo della ricerca” che si propone di raggiungere il terzo degli obiettivi sopracitati, cioè, rafforzare lo Spazio europeo per la ricerca, ed estendere il grado di partecipazione ai progetti e attività di ricerca in Europa. I tre pilastri del programma sono Eccellenza scientifica, sfide globali e competitività industriale ed Europa innovativa. La tabella seguente fornisce informazioni sull’articolazione dei singoli pilastri e rispettive risorse finanziarie. La sesta sfida globale “Prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura e ambiente” è quella direttamente dedicate ai temi agro-alimentari e forestali e si distingue dalle altre per l’utilizzo dell’approccio multi-attoriale nell’attuazione dei progetti, esteso a un numero maggiore di temi e progetti, rispetto a quanto fatto da Horizon 2020, che aveva introdotto l’utilizzo di questo approccio, ma limitatamente ai progetti legati all’attuazione del PEI AGRI. Le risorse finanziarie di questa sfida sono di poco inferiori ai 9 miliardi di euro; dotazione ridotta rispetto ai 10 milioni proposti dalla CE in fase di negoziato, ma comunque maggiore rispetto a quanto dedicato a questi temi dai programmi quadro precedenti.

Azioni/temi

Risorse finanziarie (MEURO)

Pilastro I

Eccellenza scientifica

                                  25,012

1. Consiglio europeo della ricerca

                                  16,004

2. Azioni Marie Skłodowska-Curie

                                    6,602

3. Infrastrutture di ricerca

                                    2,406

Pilastro II

Sfide globali e competitività industriale europea

                                  53,516

1. Salute

                                    8,246

2. Cultura, creatività e società inclusiva

                                    2,280

3. Sicurezza civile per la società

                                    1,596

4. Digitale, industria e spazio

                                  15,349

5. Clima, energia e mobilità

                                  15,123

6. Prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura e ambiente

                                    8,952

7. Azioni dirette non nucleari del Centro comune di ricerca

                                    1,970

Pilastro III

Europa Innovativa

                                  13,597

Consiglio europeo per l'innovazione

                                  10,105

Ecosistemi europei dell'innovazione

                                       527

Istituto europeo di innovazione e tecnologia

                                    2,965

Ampliamento della partecipazione e rafforzamento dello spazio europeo della ricerca

                                    3,393

1. Ampliare la partecipazione e diffondere l'eccellenza

                                    2,955

2. Riformare e rafforzare il sistema europeo di ricerca e innovazione

                                       438

Totale programma

                                  95,518

 

 

venerdì 12 gennaio 2024

Rete Regionale Sistema della Conoscenza e dell'Innovazione in Agricoltura

 ADERISCI  ALLA RETE

Rete Regionale Sistema della Conoscenza

 

 La PAC 2024-2027 attribuisce un ruolo centrale al “sistema della conoscenza e dell’innovazione in agricoltura” (AKIS, ovvero Agriculture Knowledge and Innovation Systems) che definisce come “organizzazione di persone e istituzioni che utilizzano e producono conoscenza e innovazione per l’agricoltura e per i settori correlati”. L’AKIS è pensato con un approccio sistemico e con maggiore interconnessione tra i soggetti coinvolti e gli ambiti di attività (formazione, consulenza, ricerca e trasferimento tecnologico) rispetto a quanto previsto nella precedente programmazione europea. A livello di programmazione europea, l’AKIS è considerato quale elemento fondamentale e trasversale per il raggiungimento di tutti gli obiettivi della PAC e, pertanto, diventerà “il perno di un’azione finalizzata a rafforzare il modello interattivo di innovazione quale strumento efficace per promuovere la condivisione delle conoscenze, la digitalizzazione e l’innovazione” (Reg. 2115/2021). In Italia, ogni Regione dovrà organizzare il proprio AKIS, tenendo conto degli attori e delle esigenze del proprio territorio.  

 

Dopo una lunga gestazione, delicate trattative e inaspettate crisi, come la pandemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina, all’inizio di quest’anno è stata varata la nuova Politica Agricola Comunitaria (PAC) che sarà il cardine del sostegno e dello sviluppo del settore primario europeo per il periodo 2024- 2027. È evidente la forte impronta ambientale della nuova PAC, necessariamente allineata al Green Deal europeo e alle strategie Farm to fork e Biodiversity che mirano, rispettivamente, alla riduzione dell’impatto ambientale della filiera agroalimentare ed alla tutela della biodiversità.

SERVIZI DI BACK-OFFICE PER L’AKIS 

Per questo, le misure di sostegno al reddito diventano sempre più selettive e orientate alla sostenibilità ambientale, prima ancora di quella economica per le aziende agricole. La PAC prevede strumenti che premiano i comportamenti virtuosi degli agricoltori dal punto di vista ambientale tramite gli ecoschemi, la condizionalità “rafforzata”, l’aumento delle risorse per l’agricoltura biologica. Un altro elemento caratterizzante della nuova Pac è il ruolo strategico e trasversale attribuito al sistema dell’innovazione e della conoscenza in agricoltura (Agriculture Knowledge and Innovation Systems o AKIS) per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e sviluppo perseguiti. La ricerca applicata, il trasferimento dell’innovazione, la digitalizzazione, la divulgazione, la formazione e la consulenza alle imprese agro-alimentari e forestali sono gli assi strategici e interconnessi dell’AKIS. Tutte le norme che regoleranno le attività degli agricoltori italiani e la distribuzione dei fondi a livello nazionale sono compendiate nel corposo documento (di 3.654 pagine) del Piano Strategico PAC (PSP). Una novità è che nel PSP sono già previste le politiche di sviluppo delle regioni le quali, in quell’alveo, adottano il Complemento Regionale per lo Sviluppo Rurale (CSR). Quindi, per ogni tipologia di intervento previsto a livello nazionale, ogni singola regione decide quale impegno attivare. Anche la Sicilia è chiamata a cogliere le opportunità del PSP nel prossimo quinquennio e tradurle in azioni adatte ed adattabili al proprio territorio ed al contesto  del settore agricolo e degli attori a diverso titolo coinvolti. Indubbiamente gli imprenditori agricoli saranno i protagonisti primari della Pac ma la resilienza, la sostenibilità e la crescita dell’agricoltura e del mondo rurale potranno avvenire solo con l’azione coordinata e sinergica.








































 

 

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