martedì 30 luglio 2024

L' olio EVO italiano e il Turismo delle Radici.

 

Un'occasione per rilanciare il valore.

      Ce ne parla la dott.ssa Vania Sarullo, componente del Coordinamento Regionale Sicilia dell’Associazione Nazionale Città dell’olio, socia dell’Associazione Nazionale Donne dell’Olio, di Women in Olive Oil e referente di Pandolea per la Sicilia, che ha realizzato un modello progettuale per la valorizzazione e la promozione dei territori a vocazione olivicola della nostra Regione, attraverso questa nuova forma di turismo. 



Percorsi olivicolo-digitali del Turismo delle Radici in Sicilia

Il 2024 è l’anno delle radici italiane nel mondo e il Ministero degli affari Esteri e della Cooperazione Internazionale promuove il “Turismo delle radici” quale opportunità per valorizzare le storie di emigrazione, sacrificio e successo degli avi degli italo-discendenti nel mondo e preservarne la memoria.

Si tratta di una forma di turismo generata dagli emigrati e dai loro discendenti che vogliono riconnettersi con le proprie radici, visitando la terra d’origine della propria famiglia durante le vacanze.

“L’Anno delle radici” offre all’Italia un’opportunità che riguarda non solo il settore turistico e tutto il suo indotto ma, a mio avviso, anche quello olivicolo-oleario: è questa un’occasione per rilanciare il valore dell’olio EVO italiano, un alimento buono, che fa bene e che contribuisce alla Bellezza e alla promozione del territorio.


Una Ricerca del C.R.E.A. intitolata “Turismo delle radici e promozione all’estero dei prodotti agroalimentari italiani - un focus sul settore olivicolo oleario”, presentata nel corso del convegno inaugurale di Trieste Olio Capitale 2024,  ha dimostrato l’interesse dei turisti delle radici per l’olio EVO e per le esperienze legate all’oleoturismo nonché una non approfondita formazione e conoscenza da parte delle comunità italiane all’Estero della cultura olivicolo-olearia, in particolare dell’olio EVO, soprattutto in termini di acquisto e promozione.

“Gli italo-discendenti sono legati a territori e produzioni locali: più dell’87 % promuove il made in Italy al rientro; per oltre il 73 % l’olio di oliva italiano è di qualità superiore”.

Partendo dai dati della suddetta Ricerca e dalle conoscenze acquisite attraverso la partecipazione ad un corso di perfezionamento in “Valorizzazione e gestione dei sistemi locali” (Unitelma Sapienza, Roma), ho realizzato un “Modello metodologico-progettuale” per la costruzione di una destination management dell’ Oleo-Turismo delle radici che ho presentato il 12 marzo 2024, come elaborato finale del corso digitale di formazione “Il turismo delle radici - come progettare e promuovere un’offerta turistica mirata agli italiani nel mondo” (Università della Calabria e Confcommercio Cosenza) che descrivo sinteticamente.

Tale modello metodologico vuole rappresentare uno strumento, una sorta di vademecum che, attraverso delle linee guida, aiuti gli amministratori di un territorio (tra cui anche i referenti comunali dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio) a strutturare insieme dei percorsi di Oleoturismo delle radici.


Da questo modello è stata elaborata un’idea progettuale che intreccia le due direttrici, il turismo delle radici e il turismo dell’olio, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare queste due forme di turismo anche attraverso strumenti digitali avanzati che riguardano anche la tracciabilità agroalimentare.

Il progetto integra aspetti culturali, territoriali e sociali, per sviluppare un turismo delle radici e un turismo dell’olio sostenibile e inclusivo che mira a valorizzare il patrimonio culturale e olivicolo oleario dei territori e il made in Sicily.

Esso si articola in diversi piani: il piano culturale, il piano territoriale, sociale e il piano digitale.

Il piano culturale mira a riscoprire e valorizzare il patrimonio storico e culturale delle aree coinvolte, promuovendo tradizioni, usi e costumi locali legati alle radici e alla produzione di olio EVO. Eventi, mostre e attività educative saranno organizzati per coinvolgere turisti e comunità locali.

Il piano territoriale si concentra sul miglioramento delle infrastrutture e dei servizi turistici nelle aree coinvolte. Questo include la creazione e la manutenzione di percorsi tematici, l’installazione di segnaletica informativa e la collaborazione con enti locali per garantire un’esperienza turistica di alta qualità.

Il piano sociale si propone di coinvolgere le comunità locali nel progetto creando opportunità di lavoro e favorendo lo sviluppo economico sostenibile. Saranno promosse iniziative di inclusione sociale e partecipazione comunitaria, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione.

Il piano informativo digitale si avvarrà dell’utilizzo di due piattaforme digitali, realizzate e curate rispettivamente dalla dottoressa Maria Timoshina e dal professore Pierluigi Gallo:

-Olive Oil Tourism (https://oliveoiltourism.it) piattaforma per la prenotazione online di esperienze legate all’olio di oliva, facilitando l’accesso a visite guidate, degustazioni e tour nelle aziende olivicole.

-SeedsBit Traceability (https://trackit.seedsbit.com) è la piattaforma di tracciabilità alimentare basata su blockchain e smart contract.

L’idea progettuale è stata già illustrata ai componenti del GAL Monti Sicani e Valle del Belice e per il momento unico partner è l’Associazione Nazionale Città dell’Olio di cui fanno parte trenta Comuni della regione Sicilia.  Attraverso questo progetto potrebbero essere implementate le iniziative di tipo esperienziale dell’Associazione, come la Merenda nell’oliveta e la Camminata tra gli Olivi, finalizzate alla valorizzazione dei territori di origine dell’olio extravergine di oliva italiano.


Altri esempi di attività svolte in Sicilia occidentale, che potrebbero essere rimodulate e riproposte come attrattori turistici in altri territori dell’isola, sono il “Biancolilla Day”, svoltosi a Calamonaci (AG), il “Nocellara Fest” a Castelvetrano (TP): giornate a tema dedicate alla valorizzazione delle cultivar autoctone siciliane e del paesaggio olivicolo del territorio, attraverso momenti culturali e musicali, degustazioni di olio EVO e abbinamenti gastronomici.

La Regione Sicilia sta lavorando per i siculo-discendenti attraverso un disegno di legge governativo (n.723/2024) che mira a rafforzare i legami tra l’isola e i siciliani sparsi nel mondo, preservando e valorizzando le radici culturali, storiche e familiari dei siciliani all’estero.

Si confida pertanto nella sensibilità e collaborazione delle istituzioni e delle comunità locali per il lancio e lo sviluppo di questa offerta turistica nuova e originale, collegata anche alla promozione della tradizione gastronomica e della produzione oleicola siciliana, che contribuirebbe, inoltre, alla tutela del paesaggio e allo sviluppo economico delle aree interne.

Il Turismo dell’olio può offrire un solido contributo al programma del Turismo delle radici e l’ulivo con il suo olio, attraverso una corretta comunicazione e promozione, possono diventare degli importanti attrattori turistici per i siculo-discendenti sparsi nel mondo.





Nelle foto Paola Ceraolo, una siculo discendente e turista delle radici dell’Uruguay mentre partecipa insieme al marito alla raccolta delle olive nelle campagne di Brolo (Messina).




Gal Madonie e i Borghi GeniusLoci De.Co.

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E'  nelle Madonie il più alto numero di 

Borghi GeniusLoci De.Co. della Sicilia

L’istituzione dei Borghi GeniusLoci De.Co  non deve essere visto, né come una gara di Formula 1,  né una corsa ad ostacoli, ma un modello che preveda il coinvolgimento e la condivisione della comunità e dei cittadini, per la valorizzazione dell’identità e delle unicità dei territori.

Il percorso

dei Borghi GeniusLoci De.Co 

  è stato inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori e presentato al Poster Session del Forum Pa 2013 di Roma. Il format è stato presentato inoltre :   * VALORE PAESE economia delle soluzioni, organizzata da ItaliaCamp a Reggio Emilia; * Premio nazionale Filippo Basile dell’AIF * XXVI Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Formatori di Palermo * Al Claster Biomediterraneo Expo 2015 nello spazio del Gal Madonie


 Mentre nell’ambito del progetto di  cooperazione transnazionale “Prodotti Tipici e Dieta mediterranea”,dell'Approccio LEADER,  4 gal siciliani (Madonie, Sicani, Metropoliest e Natiblei), 1 gal emiliano romagnolo (L‘altra Romagna), 1 gal bulgaro (Chirpan)  è stato avviato il percorso  della lurss.onlus, coordinato dal Dario Costanzo, responsabile di piano del Gal Madonie
  
                                La Denominazione Comunale è un processo culturale, non è un marchio di garanzia di qualità, ma la carta d’identità di un prodotto, un’attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione/evento al luogo storico di origine.
In questo processo culturale, i disciplinari, le commissioni, e i regolamenti, mutuati dai marchi di tutela di tipo europeo (DOP, IGP, DOC, ect) sono perfettamente inutili.
Le De.Co. (Denominazione Comunale) nascono da una idea semplice, del grande Luigi Veronelli che così le spiegava: “ attraverso la De.Co. il "prodotto" del Territorio acquista una sua identità”  
terroir, termine francese, preferiamo il latino genius loci, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile.

                                L’ effetto GeniusLoci,   afferma Nino Sutera  Innovation brokers  e ideologo del percorso, è la capacità che deve avere un territorio, di « produrre », grazie al saper fare dell’uomo che possiede il gusto del territorio nel quale riconosce in modo permanente la singolarità ed il valore.
Mentre i contenuti innovativi sono:  l’originalità, dal latino oriri, derivare, non solo da un punto di vista topografico, ma culturale, vuol dire non distorcere la voce  del territorio di provenienza.
La naturalità, produrre senza interventi estranei all’azione del territorio.
L’Identità  dal latino Idem, uguale che non cambia nel tempo, quindi facilmente riconoscibile, perché è il senso del luogo.
Infine  la specificità, nel significato dato da Max Weber nel 1919 di qualcosa facilmente riconoscibile per le sue caratteristiche originali (un dolce, un piatto, un evento una tradizione)
Per garantire la sostenibilità del percorso occorrono dei principi inderogabili e non barattabili, innanzitutto  la storicità e l'unicità, l’interesse collettivo, condiviso e diffuso e a burocrazia zero.  Il mito che circonda la maggior parte dei territori rurali di successo, assomiglia a una favola vera fatta di personaggi e di eccezionalità, e di unicità. Aspetti importanti che collocano l’idea del Borgo GeniusLoci  De.Co. all’interno di un percorso culturale e di pensiero innovativo volto alla difesa delle peculiarità territoriali.  









lunedì 29 luglio 2024

Sicily Gourmet Experience 360°

 

  Una serata tra oli monocultivar e nuovi progetti firmati da Bastianich e Cutrera.

                 Gianna Bozzali

Un’esperienza di gusto tra oli monocultivar, vini e le creazioni gourmet dello chef Peppe Venezia. Una serata volta alla conoscenza delle potenzialità della terra iblea ma anche un’occasione per ammirare la grande capacità imprenditoriale di chi sta guardando al futuro forte delle proprie radici. È questa la sintesi di Sicily Gourmet Experience 360°, l’evento svoltosi lo scorso 22 luglio al Frantoio Cutrera di Piano dell’Acqua, a Chiaramonte Gulfi, nell’ambito di Sicily Experience Olivoil finanziato dall’Assessorato Agricoltura attraverso il PSR Sicilia 2014-2022, sottomisura 3.2 . I presenti hanno potuto visitare il frantoio ipertecnologico della storica famiglia Cutrera, che oggi è presente in tutto il mondo contribuendo a far conoscere la DOP Monti Iblei e la bellezza della sua tonda iblea.


 

Olio ma non solo. Grande ospite della serata, infatti, è stato Joe Bastianich con cui Cutrera ha dato vita ad un sodalizio vitivinicolo che porta il nome di Akrille. Personaggio molto noto, Bastianich ha lavorato a tanti progetti imprenditoriali legati al mondo del cibo italiano come Eataly Stati Uniti; a tutto ciò si aggiunge una carriera televisiva e musicale che si estende tra Italia e USA. E poi ci sono le amicizie, quelle belle, legate da un filo d’olio ed oggi anche dal vino, quella con Salvatore Cutrera.

Nel 2019, durante una cena a New York, ma soprattutto dopo un paio di bottiglie di vino e Tequila, Joe rimase affascinato della storia della famiglia Cutrera legata al vino da sei generazioni. Non sapeva che prima ancora di produrre olio extravergine d’oliva, il bisnonno di Salvatore avesse un palmento in cui si produceva mosto e vino che, poi, venivano esportati in Francia a bordo delle navi. Le cose, come la storia insegna, poi cambiarono. Scomparvero i palmenti e la famiglia Cutrera si dedicò all’olio.




 

Un pezzo di vita, raccontato da Salvatore, che pian piano aprì nuovi scenari: una collaborazione, un progetto che portasse in sé i due nomi di Bastianich e Cutrera. Grazie al supporto degli enologi del territorio, Peppe Romano e Nino Di Marco, e l’esperienza esterna di Emilio del Medico, già enologo della famiglia Bastianich, nasce una nuova realtà vitivinicola presentata ufficialmente nel corso della serata.

I vigneti si trovano a Chiaramonte Gulfi, tra i 500 e 600 metri di altitudine, su un terreno misto di argilla, calcare e pietre, esposta a sud-est e sud-ovest, a circa 50 km dall’Etna. Nella vigna sono stati individuati due vitigni particolari, un bianco e un rosso. Il rosso è un vecchio clone di nero d’Avola pressoché abbandonato perché non tanto produttivo. Il bianco invece non è collegato a nessun vitigno e gli unici esemplari si trovano nella vigna che possedevano i Cutrera. Ed è proprio qui che si trova questo vitigno cutrera, che è stato allevato nel Centro Regionale per la Biodiversità Viticola e Agraria “F. Paulsen” ed Unità Vitivinicola Specializzata di Marsala e già alcune aziende la stanno sperimentando.

Al momento solo cinque le etichette prodotte: un Cerasuolo di Vittoria Docg, un Cerasuolo di Vittoria Docg Classico, un Frappato Doc Vittoria, un Nero d’Avola Doc Sicilia ed un Grillo Doc Sicilia. La cantina verrà realizzata a Chiaramonte Gulfi, dove sorgeva il vecchio Palmento della famiglia Cutrera e dove è ancora installata la vecchia attrezzatura. Ma questa è un’altra storia.

 

 

La Sagra della ‘Mbriulata

 E' un evento tradizionale che si svolge a Milena, finanziato dall'Assessorato all'Agricoltura e organizzato dal Comune e dalla locale Proloco.



 La manifestazione celebra la "’mbriulata", una specialità gastronomica locale costituita da un impasto di pane farcito con vari ingredienti come carne, patate, olive nere, formaggio, cipolla, e altri condimenti tipici siciliani, e poi cotta al forno. Quest’anno il 9 agosto si terrà la XXVIIa Sagra della ‘mbriulata, i visitatori potranno degustare le ‘mbriulate preparate secondo le ricette tradizionali e partecipare a vari eventi culturali, musicali e folcloristici che animano il paese. La sagra rappresenta un’importante occasione per promuovere e valorizzare le tradizioni culinarie e culturali della regione, attirando sia residenti che turisti. PROGRAMMA L’evento promozionale sarà realizzato in occasione della “27a Sagra della ‘mbriulata” del 9 agosto 2024, la “‘mbriulata” risulta già inserita nell’elenco nazionale dei prodotti tipici agroalimentari tradizionali, ai sensi dell’art. 12 co. 1, della legge 12 dicembre 2016, n. 238. (Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 67 del 21 marzo 2022 – Suppl. Ordinario n. 12. Il giorno 9 agosto 2024: Ore 19:00: apertura della “27a Sagra della ‘mbriulata” ed esposizione del prodotto nei tipici box; successivamente sfilata di un gruppo folkloristico siciliano, e si continuerà con la preparazione e degustazione dal vivo della ‘mbriulata.  

La tutela della biodiversità. La normativa nazionale e siciliana.

 


Giovanni Colugnati & Giuliana Cattarossi


lL Regione favorisce la transizione verso un modello di sviluppo coerente con il Green New Deal europeo, orientando in tal senso le programmazioni relative allo sviluppo rurale.



Il vasto patrimonio di biodiversità che caratterizza il territorio italiano è tutelato a vari livelli da un’ampia serie di norme nazionali e regionali.

La protezione delle specie è difficilmente attuabile in assenza di una normativa che stabilisca innanzitutto, sulla base delle più aggiornate conoscenze scientifiche, quali sono le specie da proteggere e che regolamenti quindi le conseguenti azioni di conservazione. Le prime leggi che sono state emanate in Italia in materia di protezione della biodiversità sono state quelle relative alla ratifica ed esecuzione di convenzioni internazionali. Con queste nuove norme si realizza una evoluzione nell’approccio alla conservazione della biodiversità, che non si limita più alla elencazione delle specie da proteggere, ma richiede l’elaborazione di strategie per la conservazione della biodiversità e lo sviluppo sostenibile.



A partire dagli anni Novanta si è registrato un incremento nella emanazione di leggi, in parte dovuto anche alla necessità di recepire le diverse Direttive europee. Con queste nuove norme si realizza una evoluzione nell’approccio alla conservazione della biodiversità, che non si limita più alla elencazione delle specie da proteggere, ma richiede l’elaborazione di strategie per la conservazione della biodiversità e lo sviluppo sostenibile.

La Legge quadro sulle aree protette n. 394 del 6 dicembre 1991, “detta principi fondamentali per l’istituzione e la gestione delle aree naturali protette, al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del paese”. I territori caratterizzati da rilevante valore naturalistico e ambientale sono sottoposti ad uno speciale regime di tutela e di gestione, allo scopo di perseguire, in particolare, le seguenti finalità:

1. conservazione di specie animali o vegetali, di associazioni vegetali o forestali, di singolarità geologiche, di formazioni paleontologiche, di comunità biologiche, di biotopi, di valori scenici e panoramici, di processi naturali, di equilibri idraulici e idrogeologici, di equilibri ecologici;

2. applicazione di metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare una integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e tradizionali;

3. promozione di attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica, anche interdisciplinare, nonché di attività ricreative compatibili;

4. difesa e ricostituzione degli equilibri idraulici e idrogeologici.

La Legge 394/1991 è stata modificata in parte dalla Legge n. 426 del 9 dicembre 1998: “Nuovi interventi in campo ambientale”.

Ma l’8 febbraio 2022, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva, in seconda deliberazione con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, il disegno di legge di riforma costituzionale, già approvato dal Senato con doppia deliberazione: così, con la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica della Legge costituzionale n. 1/2022 la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni” viene inserita tra i principi fondamentali dalla Carta costituzionale.

La legge costituzionale introduce modifiche a due articoli della Costituzione e consta di tre articoli, dei quali il primo prevede l’introduzione di un nuovo comma nell’art. 9 Cost., il secondo modifica l’art. 41 Cost., il terzo introduce una clausola di salvaguardia per l’applicazione del principio di tutela degli animali.

La versione originaria dell’art. 9 Cost. fa menzione della tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico, mentre l’ambiente non viene espressamente nominato nella Carta costituzionale se non nelle materie di competenza esclusiva statuale (art. 117 c. 2 lett. s) Cost.) ove è prevista la “tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali”. Il DDL, con la modifica all’articolo 9 Cost., reca una portata più ampia giacché si riferisce all’ambiente, all’ecosistema e alla biodiversità.

L’art. 41 Cost. si trova nella parte dedicata ai “diritti e doveri dei cittadini”, nel titolo III, rubricato “rapporti economici”. Attualmente, è composto da tre commi e la riforma prevede l’introduzione di alcuni “incisi”, qui riportati per chiarezza in grassetto:

  1. l'iniziativa economica privata è libera;

  2. non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana;

  3. la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.

La ratio della riforma consiste nel considerare l’ambiente non come una res ma come un valore primario costituzionalmente protetto (Ferrari, 2021). Inoltre, tale tutela è rivolta ai posteri, ossia alle generazioni future e si tratta di una formulazione assolutamente innovativa nel testo costituzionale.

La modifica è in linea con la normativa europea; si ricorda, infatti, che la Carta di Nizza (Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea), si occupa della tutela dell’ambiente all'art. 37, stabilendo che "Un livello elevato di tutela dell'ambiente e il miglioramento della sua qualità devono essere integrati nelle politiche dell'Unione e garantiti conformemente al principio dello sviluppo sostenibile". Anche il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) all’art. 191 definisce la politica comunitaria in ambito ambientale individuando gli obiettivi da raggiungere.

Per la prima volta, viene introdotto nella Costituzione il riferimento agli animali.

Sempre all’interno dell’art. 9, la legge n. 1/2022 prevede una riserva di legge, stabilendo che il legislatore definisca le forme e i modi di tutela.

Si tratta di una novità degna di nota che segue l’orientamento della normativa europea; infatti, l’art. 13 del Trattato sul Funzionamento dell’UE precisa che: «[…] l'Unione e gli Stati Membri devono, poiché gli animali sono esseri senzienti, porre attenzione totale alle necessità degli animali, sempre rispettando i provvedimenti amministrativi e legislativi degli Stati Membri relativi in particolare ai riti religiosi, tradizioni culturali ed eredità regionali». L’importanza di questa norma consiste nel riconoscere dignità agli animali che non vengono più considerati alla stregua di cose.

La riforma introduce due nuovi limiti rispetto a quelli già esistenti entro i quali può essere svolta l’iniziativa economica privata. Essa non deve recare danno: alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

I primi due limiti (salute e ambiente) vengono anteposti agli altri, dando in tal modo attuazione al novellato art. 9 Cost. che menziona la tutela dell’ambiente come valore primario da tutelare. Inoltre, la destinazione e il coordinamento dell'attività economica pubblica e privata avvengono non solo per fini sociali ma anche per fini ambientali.

Leggi regionali e il caso Sicilia. Le Province Autonome e quasi tutte le Regioni dispongono di provvedimenti legislativi finalizzati alla protezione della flora spontanea, nei quali sono specificate, tramite liste allegate, le entità da tutelare. Tali provvedimenti sono stati emanati a partire dai primi anni settanta. La maggior parte delle Regioni hanno un unico riferimento normativo, mentre altre, come Friuli Venezia Giulia, Molise ed Umbria, hanno integrato i primi provvedimenti con leggi più recenti e nuove liste.

La regione Siciliana recentemente ha emanato la Legge Regionale n. 21 del 29 07 2021, “Disposizioni in materia di agroecologia, di tutela della biodiversità e dei prodotti agricoli siciliani e di innovazione tecnologica in agricoltura. Norme in materia di concessioni demaniali marittime”, recanti azioni a difesa della salute, dell'ecosistema, della biodiversità e della qualità dei prodotti agricoli siciliani.

Una legge unica nel suo genere, quasi innovativa nel panorama regionale italiano, quando all’art. 1. Finalità 1, decreta che, nel rispetto dei principi della Costituzione e della normativa dell'Unione europea, in applicazione dell'articolo 14, lettera a) dello Statuto della Regione, anche allo scopo di innalzare i livelli minimi di tutela della salute e di protezione ambientale previsti dalla normativa statale, con la presente legge promuove: a) la tutela della salute umana, dell'ambiente naturale, della biodiversità, degli ecosistemi e delle attività agricole; b) il contrasto alla desertificazione, al rischio idrogeologico e agli incendi; c) la tutela dei prodotti agricoli siciliani e di tutti i settori produttivi correlati; d) un modello agro-silvo-pastorale conforme ai criteri dell'agroecologia; e) un efficiente servizio di controlli e verifiche del settore agroalimentare.


venerdì 26 luglio 2024

Piano strategico per l'Innovazione e Ricerca nel settore agricolo alimentare e forestale 2024-2027


Il Dipartimento Agricoltura partecipa al gruppo di lavoro coordinato dal MISAF  per all’aggiornamento del PSRI per il periodo 2024-2027 suddiviso in 6 Aree-

Area 1 - Produzioni sostenibili ed uso efficiente delle risorse negli ecosistemi agrari e forestali

Area 2 - Cambiamento climatico, biodiversità, funzionalità suoli e altri servizi ecologici e sociali dell’agricoltura

Area 3 - Coordinamento e integrazione dei processi di filiera e potenziamento del ruolo dell’agricoltura

Area 4 - Qualità, tipicità e sicurezza degli alimenti e stili di vita sani

Area 5 - Utilizzo sostenibile delle risorse biologiche e valorizzazione dei residui/scarti a fini agricoli, artigianali, energetici ed industriali.

AREA 6 - Sviluppo e riorganizzazione del sistema della conoscenza per il settore agricolo, alimentare e forestale - AKIS

 

Consultazione pubblica   

MISAF 


 


Le politiche europee della ricerca sono pianificate e finanziate dall’Unione europea attraverso i programmi quadro per la ricerca. Il primo programma quadro, di durata quadriennale, è stato approvato nel 1987 con una dotazione finanziaria di poco superiore ai 3 miliardi di euro. Da allora, si sono susseguiti ben otto cicli di programmazione, caratterizzata da un costante aumento della dotazione finanziaria dedicata alla ricerca. Alla fine degli anni Novanta le risorse finanziarie assegnate erano più che triplicate, raggiungendo i 14 miliardi di euro con il quinto programma quadro. Nel 2020 è stato approvato il nono programma quadro, meglio noto con il nome di Orizzonte Europa, che dispone di una dotazione finanziaria pari a 96, 89 miliardi ei euro per il settennio 2021-2027. Rispetto a Orizzonte 2020, l’incremento del budget è stato del 30%, risultato notevole se si considera la mancata partecipazione dei beneficiari del Regno Unito, in seguito all’uscita dello Stato dall’UE, il che dimostra l’ampio consenso raggiunto a livello europeo riguardo all’importanza assegnata alla ricerca.

L’evoluzione dei programmi quadro nei passati quaranta anni non ha riguardato solo l’incremento della dotazione finanziaria, ma anche l’impostazione strategica della ricerca e innovazione, anche basata sulla sua integrazione con le altre politiche finanziate dall’Unione. Questo orientamento strategico è stato avviato nei primi anni 2000 ed è divenuto evidente nella programmazione e attuazione di Horizon 2020, con l’introduzione del concetto di programmazione congiunta, il supporto alla strategia di sviluppo dell’UE (Europa 2020 nel caso nell’ottavo programma quadro) e la creazione di legami e sinergie con altre politiche finanziate dall’Unione e non direttamente legate alla politica della ricerca. In materia di agricoltura e foreste, l’introduzione del PEI AGRI nel 2012, finanziato sia da Horizon Europe che dalla PAC, come strumento a supporto dell’innovazione nelle aziende agricole, può essere considerato un esempio delle sinergie sopracitate. Le strategie di specializzazione intelligente, finanziate dal FEASR, con l’obiettivo di combinare l’introduzione dell’innovazione con le peculiarità di un territorio, rappresentano un altro esempio del tentativo di creare sinergie tra politiche, legato principalmente allo sviluppo regionale, e in quanto tale anche allo sviluppo delle aree rurali.

Questa tendenza ha permeato anche Horizon Europe, il più vasto programma di ricerca e innovazione transnazionale al mondo. Obiettivo principale di Horizon Europe è ottenere un impatto scientifico, tecnologico, economico e sociale dagli investimenti europei in ricerca e innovazione. Infatti, Horizon Europe contribuisce al raggiungimento degli obiettivi delle diverse strategie di sviluppo dell’Unione, come per esempio il Green Deal, la strategia From Farm to Fork, la strategia sulla biodiversità. Obiettivi specifici di Horizon Europe sono: i) rafforzare le competenze scientifiche e tecnologiche e la competitività in tutti gli SM; ii) supportare l’attuazione delle priorità strategiche dell’unione alla realizzazione delle politiche europee, contribuendo in questo modo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile enunciati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite; iii) rafforzare lo Spazio europeo per la ricerca.

Horizon Europe si divide in tre pilastri, ognuno dei quali strutturato a sua volta in programmi e temi specifici; ad essi si aggiunge un programma trasversale dal titolo “Ampliamento della partecipazione e rafforzamento dello spazio europeo della ricerca” che si propone di raggiungere il terzo degli obiettivi sopracitati, cioè, rafforzare lo Spazio europeo per la ricerca, ed estendere il grado di partecipazione ai progetti e attività di ricerca in Europa. I tre pilastri del programma sono Eccellenza scientifica, sfide globali e competitività industriale ed Europa innovativa. La tabella seguente fornisce informazioni sull’articolazione dei singoli pilastri e rispettive risorse finanziarie. La sesta sfida globale “Prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura e ambiente” è quella direttamente dedicate ai temi agro-alimentari e forestali e si distingue dalle altre per l’utilizzo dell’approccio multi-attoriale nell’attuazione dei progetti, esteso a un numero maggiore di temi e progetti, rispetto a quanto fatto da Horizon 2020, che aveva introdotto l’utilizzo di questo approccio, ma limitatamente ai progetti legati all’attuazione del PEI AGRI. Le risorse finanziarie di questa sfida sono di poco inferiori ai 9 miliardi di euro; dotazione ridotta rispetto ai 10 milioni proposti dalla CE in fase di negoziato, ma comunque maggiore rispetto a quanto dedicato a questi temi dai programmi quadro precedenti.

Azioni/temi

Risorse finanziarie (MEURO)

Pilastro I

Eccellenza scientifica

                                  25,012

1. Consiglio europeo della ricerca

                                  16,004

2. Azioni Marie Skłodowska-Curie

                                    6,602

3. Infrastrutture di ricerca

                                    2,406

Pilastro II

Sfide globali e competitività industriale europea

                                  53,516

1. Salute

                                    8,246

2. Cultura, creatività e società inclusiva

                                    2,280

3. Sicurezza civile per la società

                                    1,596

4. Digitale, industria e spazio

                                  15,349

5. Clima, energia e mobilità

                                  15,123

6. Prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura e ambiente

                                    8,952

7. Azioni dirette non nucleari del Centro comune di ricerca

                                    1,970

Pilastro III

Europa Innovativa

                                  13,597

Consiglio europeo per l'innovazione

                                  10,105

Ecosistemi europei dell'innovazione

                                       527

Istituto europeo di innovazione e tecnologia

                                    2,965

Ampliamento della partecipazione e rafforzamento dello spazio europeo della ricerca

                                    3,393

1. Ampliare la partecipazione e diffondere l'eccellenza

                                    2,955

2. Riformare e rafforzare il sistema europeo di ricerca e innovazione

                                       438

Totale programma

                                  95,518

 

 

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