di Flaminia Tribuna
e Salvatore Tosi
Il territorio del G.A.L. Metropoli Est è quello dell’alalunga appena pescata; di chiese madri (una di rito greco e l'altra di rito latino) costruite una di fianco all’altra; di finestre di antichi castelli che, come occhi, guardano paesaggi che sembrano tele dipinte; della grotta dei ciclopi; di reliquie di Santi Patroni; di location di film d’autore come Il Gattopardo e Baarìa; della “casa” di Guttuso e pure dell’Acciuga in un Museo; di passavolanti e di pantofole che si mangiano e che sono pure tanto buoni.
Tra le più rinomate,
conosciute e visitate Palermo, Monreale e Cefalù, esiste questa porzione di
Sicilia dove sapori e luoghi sono posti fuori dai normali canali e flussi
turistici ma che per storia, bellezze naturali, testimonianze
etno-antropologiche e valenze architettoniche costituiscono il prezioso
mosaico d’arte, storia, natura e cultura che è il territorio del G.A.L.
Metropoli Est.
Grazie al finanziamento
del Progetto Operativo a regia G.A.L. a valere sui fondi del PSR Sicilia
2014-2022, per promuovere il turismo rurale e sostenibile, mediante il posizionamento
degli elementi tipici del cammino francigeno, il G.A.L. Metropoli Est ha
costruito itinerari specifici e lenti: il primo lungo la via francigena Normanna
(già Palermo-Messina per le Montagne), per collegare Palermo (passando da Ficarazzi)
a Caccamo, attraversando i Comuni di Bagheria, Santa Flavia, Casteldaccia,
Altavilla Milicia e Trabia; l’altro, ad anello, che si snoda dal Santuario di
Altavilla Milicia, toccando punti di interesse storicamente rilevanti come il
Ponte Normanno o Saraceno (San Michele) e gli scavi della Chiesa di S. Maria di
Campogrosso.
Il progetto coglie, da
una parte, le potenzialità di sviluppo del turismo nel territorio, sostenute
dalla crescente domanda rivolta alla natura, all’enogastronomia, allo sport all’aria
aperta e alle tradizioni culturali e agroalimentari e, dall’altra, le
esigenze di valorizzazione delle specificità locali e delle identità
territoriali.
I cammini offrono una
nuova tipologia di turismo che consente di spostare l’interesse dalla meta
del viaggio anche al percorso necessario per arrivarci. Si tratta di cammini
di resistenza o, meglio, di resilienza dove il viandante sta, cresce e riparte
costantemente alla ricerca di sé stesso, della natura e del paesaggio
circostante. I cammini francigeni di Sicilia aiutano a riscoprire ciò che centinaia
di anni di storia avevano nascosto in zone spesso lontane dal grande turismo ma
ricche di tradizioni, cultura, buon cibo e ottimi sorrisi, dove l’accoglienza è
garantita da strutture convenzionate o da alloggi “pellegrini” messi a
disposizione dalle amministrazioni comunali, dalle parrocchie o dalle
associazioni che rendono attiva la cittadinanza.
Grazie ai cammini,
l’idea di turismo si evolve e diventa relazionale e lo fa
coinvolgendo le comunità locali - che diventano luoghi diffusi di accoglienza -
e i turisti - che non sono più semplici spettatori di un territorio. Grazie
al “turismo dei cammini”, il G.A.L. Metropoli Est promuove la
valorizzazione integrata del patrimonio rurale e culturale del proprio territorio,
presentando un approccio organizzato e strutturato (sfruttando anche la
notorietà e l’apprezzamento per la più conosciuta e lunga via francigena) per
lo sviluppo e il miglioramento della quantità e qualità dei servizi turistici
offerti nelle proprie aree rurali.
«Ad
alcuni itinerari bisognerebbe accostarsi, camminando, anche più volte all’anno,
in stagioni diverse…» dice
il Presidente del G.A.L. Metropoli Est Francesco Agnello «per
apprezzarli in tutta la loro carica di variegato fascino».
«Il
nostro territorio è da esplorare con lentezza in modo da lasciarsi sorprendere non
solo dagli innumerevoli angoli meno noti, ma anche dai sapori autentici dei
nostri prodotti gastronomici d’eccellenza» aggiunge il Vice
presidente Antonio Fricano.
E adesso che lo sai… «Amunì,
mettici manu!» (Cit. Amici dei Cammini
Francigeni di Sicilia).
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