Giovanni Colugnati, Giuliana Cattarossi
Colugnati&Cattarossi SRL
Capofila G.O. Agroecologia
(STRAtegie
agroecologiche per la gestione organica del vigneto e la produzione di VIno
NAturale)
Secondo Eurostat, sono 11,4 milioni gli ettari coltivati in biologico nella Ue, che rappresentano il 7,1% della superficie agricola totale, e di questi, 2 milioni, sono italiani. Ma, più in particolare,Sicilia (375.000 ettari) e Puglia (181.000 ettari), per vastità di area, sono le prime due regioni, tra le 35 europee, nelle quali l’agricoltura biologica copre almeno il 15% della superficie coltivata.
La Sicilia resta la
prima regione italiana per quantità di ettari di terreno coltivato a biologico,
ma perde terreno: infatti, nel biennio 2021-22 ha perso più superficie
biologica di quanta ne conti l'Abruzzo. Per la Sicilia il calo secco degli
ettari dedicati al biologico è stimato al 17,4%, passando da 382.798 ettari a
316.147 ettari: il motivo va addebitato alla «mancata copertura dell'impegno
agroambientale e dei relativi pagamenti a superficie».
Ma vi sono anche
altri, importanti, difficoltà tecniche e gestionali incontrate dalle aziende,
quali il divieto di utilizzo di prodotti di sintesi per la gestione della
fertilità del suolo e per il controllo della flora spontanea non desiderata.
Martedì 16 luglio
2024 a S.Margherita di Belice alle ore 17,30 presso il Teatro Sant’Alessandro si
terrà il convegno finale del Progetto STRA.VI.NA. finanziato dal PSR Sicilia
2014-20, Misura 16, Sottomisura 16.1, dove verranno presentati i principali
risultati tecnico-scientifici di un triennio di attività.
Il Progetto
STRA.VI.NA. nasce proprio dall’esigenza di far fronte a queste problematiche,
attraverso ricerche applicate che sviluppino modelli gestionali idonei alla
sostenibilità ambientale e agronomica nell’ambito di una viticoltura biologica
in ambiente semi-arido. In questo contesto, è sorta la richiesta da parte delle
aziende vitivinicole, e degli stakeholders, di innovare i processi di
produzione e trasformazione della filiera al fine di apportare valore aggiunto
alle uve biologiche (e biodinamiche) prodotte. In questa filosofia, il vino
naturale, prodotto originale, strenuamente legato al territorio di produzione,
a forte valore salutistico e a basso impatto ambientale, si configura come una
valida alternativa per la crescita e la diversificazione aziendale.
Il Progetto ha contribuito ad
una innovazione di processo in campo agronomico attraverso l’applicazione e il
miglioramento di strategie di gestione del suolo in viticoltura in ambiente
semi-arido. Infatti, sono state validati protocolli innovativi che prevedono
l’introduzione di inerbimenti permanenti in vigneto con specie autoctone
selezionate, selezione di specie leguminose utili all’interno della biocenosi
spontanea, adozione di tecniche di sviluppo della resilienza ambientale,
gestione ecosostenibile della flora spontanea sottofila, sistema agropastorale
con l’utilizzo del pascolo diretto per il controllo ed il mantenimento del
cotico erboso permanente.
In campo enologico, è stata introdotta
l’innovazione di processo e di prodotto, attraverso l’applicazione e la
validazione di protocolli enologici specifici per la produzione di vino
“naturale”, espressione autentica di un territorio originale (terroir) e di un
gusto identitario dell’ambiente.
I risultati, sicuramente positivi, desunti dalle
sperimentazioni viticole ed enologiche, ci confortano nella proposta, per il
territorio siciliano, di produzioni vinicole che siano ispirate ad una profonda
attenzione verso l’ecosostenibilità ed il rispetto dell’ambiente.
Nel
mentre verranno adottate misure volte a chiarire il quadro normativo del
settore (e non solo il termine “naturale”), ci pare utile formulare una
proposta operativa per l’ambiente siciliano, che renda concrete le osservazioni
desunte dall’articolazione del triennio di prove: non un disciplinare vincolante,
che dovrà trovare origine da un confronto costruttivo tra produttori e
Operatore Pubblico, quanto piuttosto un documento generale (non generico) di
buone pratiche viticole ed enologiche applicate al perimetro del mondo
“naturale”, che si potrebbe ipotizzare come una carta del vino “naturale”
siciliano, semplicemente un contenitore di considerazioni (consigli) eticamente
vincolanti.
Tutte
queste tematiche sono state oggetto della pubblicazione “Viticulture naturali
per vini naturali”, a cura della società Capofila, che verrà presentato nel
corso della manifestazione.
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