martedì 29 ottobre 2024

1924-2024 I PRIMI CENTO ANNI DELL'AMATO VETRANO




Partecipare  a un centenario di un'opera vivente e di inestimabile valore, rappresenta  un emozione straordinaria
 Partecipare ad una manifestazione, in occasione di   una celebrazione in un'Istituto dove sei stato discente, rappresenta senza ombra di dubbio un evento destinato a sedimentarsi nella memoria.
All'evento  organizzato presso l'Istituto Calogero Amato Vetrano, da parte della Direzione scolastica magistralmente diretta dalla Prof.ssa Nellina Librici, con collaboratori di valore, in primis la Prof.ssa Maria Venezia.  
Hanno preso parte all'evento tantissimi discenti ed ex discenti, docenti ed ex docenti,  ex dirigenti scolastici, alcuni hanno voluto testimoniare il valore storico e attuale dell' Istituto.

Noi, avevamo già attributo nei mesi scorsi alla Prof.ssa Librici, nella qualità di 
Dirigente Scolastico dell'Istituto,  il riconoscimento di "Custode dell'Identità Territoriale"  
 












 


tratto dalla pubblicazione del centenario  

 Benvenuti a questa giornata di celebrazione del Centenario dell’Istituto Tecnico Agrario.

Un’occasione unica e speciale per riflettere, condividere esperienze e celebrare insieme la prestigiosa storia di questo Istituto.

Oggi condivideremo riflessioni e contributi significativi raccolti lungo questo cammino; questo presente contributo è frutto di un lavoro collettivo, un tributo alla passione, alla dedizione e all’impegno di tutti coloro che hanno reso possibile questo evento.

Questo libretto vuole essere non solo un ricordo della giornata, ma anche un invito a mantenere viva la curiosità, la creatività e lo spirito di collaborazione che ci hanno accompagnato fino a qui. Spero che vi ispiri e vi trasmetta un po’ della ricchezza che abbiamo costruito insieme.

Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo progetto: studenti, docenti, personale e voi invitati, il cui entusiasmo ha dato vita a questa giornata.

Vi auguro una piacevole lettura e spero che questo ricordo rimanga con voi nel tempo.

Nellina Librici

Dirigente scolastico


UN SECOLO DI ECCELLENZA

Quest'anno celebriamo un anniversario davvero speciale: il centenario della fondazione del nostro istituto ad opera dell’avvocato “Calogero Amato Vetrano”. Un uomo lungimirante che, con un gesto di grande generosità, ha deciso di donare parte dei suoi beni per dare vita all'Istituto Tecnico Agrario con l'intento di offrire una formazione di qualità ai giovani futuri professionisti del settore.

Nel corso degli anni, l'istituto ha raggiunto importanti traguardi e successi, grazie ai principi innovativi del suo pensiero e alla sua guida lungimirante.

Ancora oggi, i nostri studenti beneficiano della sua eredità e del suo impegno, studiando in un contesto moderno, innovativo, all'avanguardia e collaborando con realtà universitarie di rilievo a livello regionale e nazionale.

Insieme riviviamo la storia, i successi e l'eredità che ci ha lasciato, con l'orgoglio di far parte di questa grande famiglia.


TESTAMENTO OLOGRAFO
Calogero Amato Vetrano nacque a Sciacca il 23 gennaio 1819 e morì il 15 Giugno 1886. Il 23 Gennaio del 1875 Calogero Amato Vetrano ha scritto il suo testamento, lasciando come erede universale usufruttuaria durante la vita la moglie Ignazia Destefani ed erede universale l'istituto Agrario che va a fondarsi nel podere della marchesa in C/da Mendolito. L’Istituto doveva essere amministrato dalle prime Autorità Comunali, Politiche e Giudiziarie, che risiedono nel comune; la Presidenza tra le suddette tre Autorità verrà devoluta alla più alta in grado.

I Beni destinati esclusivamente per la fondazione ed attuazione del suddetto Istituto, sarà composta principalmente dai seguenti fondi:

1. salme cinquantaquattro ex feudo di "Forficicchia";

2. Salme venti ex feudo di "Verdura";

3. Salme sedici Fondo Marchesa in contrada Mendolito;

4. Casa di abitazione corso Tommaso Fazello.

“I predetti miei fondi voglio che servano per campi d'Istruzione Agraria per i giovani apprendisti dell'Istituto, e che i prodotti che si possono ricavare da tutti i miei beni serviranno per il mantenimento degli alunni bisognosi e il ricavo di detti terreni dovranno essere assegnati all'Istituto. Il locale dove abiteranno gli apprendisti e gli impiegati dovrà essere nella casina del mio fondo della Marchesa, però nella stagione estiva, gli alunni andranno a dormire nella casa di mia abitazione a Sciacca, perché con il caldo in quei fondi si respira aria malsana”.

L'Istituto doveva mantenere 4 alunni a piazza franca (non dovevano pagare la retta scolastica) e se la rendita dell'Istituto lo permetteva aumentare il numero degli alunni a piazza franca. Questi alunni dovevano appartenere a famiglie contadine residenti nel comune, le più oneste e le più povere con precedenza agli orfani di padre e di madre o di entrambi i genitori. Mentre si potranno ammettere a pagamento tutti gli altri che il locale poteva ospitare.

L'Istituto dovrà portare il nome di "Istituto Agrario Amato Vetrano"

L'istituto sarà gestito da un Direttore, dai professori di Agricoltura, di lingua italiana, di aritmetica e computisteria, di scienze affine all'agricoltura come la chimica agraria e agronomia.

II parente più stretto sia della linea materna o paterna che risiederà nel comune di Sciacca scelto dalle Autorità era incaricato di sorvegliare se le sue disposizioni siano o no eseguite, e se non fossero eseguite é tenuto ad obbligare a chi gestiva le finanze che venissero eseguite e che i profitti dovevano essere depositati al fondo dell'Istituto.

“Se per legge venisse abolita la presente fondazione Agraria, tutti i miei beni ritornano ai miei congiunti di linea materna e paterna che si troveranno in quel periodo che si verificherà il fatto di ritorno. Ordino che non si faccia alcuna Pompa funebre alla mia morte, ma solo una messa letta; che il mio cadavere venisse sepolto nel camposanto; e poi nei termini di legge, desumato si portasse nella fossa gentilizia nella Chiesa dell' Olivella accanto alle ossa dei miei genitori.

Voglio che gli apprendisti e gli impiegati dell' Istituto si recassero ogni anno il giorno della mia morte, sia al camposanto che alla Chiesa dell'Olivella, ed ivi deporre un fiore sulla fossa. Il presente testamento è stato da me datato, scritto e sottoscritto Calogero Amato Vetrano 23 Gennaio 1875.“

Il testamento è stato pubblicato il 20 Giugno 1886 ad Agrigento dal notaio Francesco Paolo Diana.

 

PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA

Il 1° agosto 1915, i locali dell'ex Monastero dell'Itria e il giardino furono ceduti per istituire la Scuola Agraria, con l'obbligo per l'Istituto di farsi carico di tutti gli oneri. Così, l'Istituto Agrario Amato Vetrano divenne la prima sede dell’istituto.

Il 16 novembre 1918, una convenzione tra la provincia di Agrigento, l'istituto agrario (Ente morale) e il Ministero dell'Agricoltura sancì la fondazione e il mantenimento di una scuola pratica di agricoltura consorziale e autonoma per la Provincia di Agrigento. La Provincia, secondo la delibera del Consiglio Provinciale del 28 maggio 1917, si impegnò a contribuire al mantenimento della scuola con un finanziamento annuale di ottomila lire, mentre il Ministero dell'Agricoltura si impegnò a versare quindicimila lire e autorizzò la Cassa dei Depositi e Prestiti a concedere un mutuo agevolato, secondo il Decreto-Legge di agosto 1917, per la costruzione del fabbricato scolastico, comprensivo di convitto per 40-50 alunni, e dei fabbricati rurali, come cantina, oleifici e caseificio.

Il personale della scuola era composto da:

- un direttore, insegnante di agraria;

- un vice direttore, insegnante di scienze fisiche e naturali;

- un insegnante, maestro elementare, di materie di cultura generale;

- un capo tecnico preposto ai lavori dell'azienda rurale, affiancato da sottocapi tecnici specializzati in specifiche branche dell’agricoltura e delle industrie agrarie;

- un segretario-economo, con l'incarico della sorveglianza disciplinare;

- personale d'inservienza.

L'istruzione veniva impartita attraverso un corso agrario di tre anni, con un quarto anno dedicato principalmente alla formazione pratica nelle industrie agrarie e nelle fattorie-scuola. Al termine di questo percorso, veniva rilasciato un attestato di licenza pratico-agraria, che abilitava all’esercizio della professione di “fattore di campagna”, ossia colui che amministrava e dirigeva un’azienda agricola per conto del proprietario.

Ogni anno, presso la Scuola, si svolgevano corsi temporanei speciali e stagionali a beneficio degli agricoltori adulti delle fattorie-scuola, oltre a conferenze su argomenti di interesse per l'agricoltura locale. Vennero inoltre istituiti campi dimostrativi, sperimentali e di orientamento per le diverse coltivazioni locali.

Parallelamente al corso agrario, era attivo un corso elementare preparatorio, consentendo agli alunni privi di una formazione elementare adeguata di trovare nell'ambiente della scuola agraria il contesto ideale per uno sviluppo completo, sia fisico che intellettuale. Durante questo periodo, gli studenti conseguivano il certificato di studi elementari inferiori e il diploma di compimento elementare. Le lezioni iniziavano il 16 ottobre e terminavano il 30 giugno, con esami programmati nei mesi di luglio e ottobre. Al termine delle lezioni e dopo gli esami di luglio, gli alunni godevano di circa trenta giorni di vacanza, una volta completati i lavori più importanti di campagna.

Nell'ottobre del 1941, fu istituita la scuola di avviamento in associazione con la scuola tecnica agraria, e nel 1947 l'istituto divenne un istituto medio superiore. Il Consiglio Provinciale dell’epoca richiese al Ministero della Pubblica Istruzione il passaggio da scuola tecnica governativa a istituto tecnico governativo. Nel 1953, la sede della scuola si trasferì dalla Badia Grande a contrada Marchesa, che divenne la sede naturale dell'Istituto.

Nel 1960, il Preside Guido Buonocore, grazie all’aumento della popolazione scolastica, ottenne dal Ministero della Pubblica Istruzione la trasformazione dell’istituto da lui diretto, passando da scuola superiore biennale a istituto tecnico agrario (quinquennale), con annesso convitto per il conseguimento del Diploma di Perito Agrario. Quegli furono anni di significativa crescita per l’Istituto, caratterizzati da collaborazioni con le università di Palermo e Catania e dall’avvio di sperimentazioni nella coltivazione di tabacco, barbabietola da zucchero e numerose varietà di ortaggi

Tra gli anni '60 e '70, furono costruite le prime serre, inizialmente in legno e poi in alluminio; tuttavia, la vera innovazione di quel periodo consistette nella realizzazione delle serre idroponiche. Negli anni '70, iniziò la costruzione di un nuovo edificio, inaugurato negli anni '80.

DISCIPLINE DI STUDIO
Lingua italiana

Calligrafia

Geografia

Storia Pratica

Aritmetica

Geometria

Computisteria agraria

Disegno a mano libera

Nozioni giuridiche

Zootecnia

Agrimensura, geometria pratica, topografia

Igiene rurale

Il 16 ottobre celebriamo il primo centenario della nostra Scuola, intitolata al suo illustre fondatore, il cavaliere avvocato Calogero Amato Vetrano. Questi, animato da un profondo senso di giustizia sociale, destinò parte dei suoi beni alla creazione di un Istituto agrario presso il podere “della Marchesa”, con l'intento di conferire dignità alle classi più umili. Il cavaliere non tollerava le ingiustizie sociali né il malgoverno borbonico, e lamentava il degrado socio-economico che affliggeva la Sicilia del XIX secolo.

Il 7 aprile 1889, un decreto regio rese omaggio al suo operato intitolando la scuola al suo nome e costituendo un Ente morale. Il primo direttore della scuola agraria, il professor Emilio Rocca, presentò una relazione sulle colture presenti nel podere, avviando l'introduzione di innovazioni agrarie, come le viti americane per la produzione di barbatelle, i gelsi per l'allevamento del baco da seta, alberi di canfora, banane, piante forestali, ortaggi, agrumi, loto del Giappone, tabacco, cotone e barbabietole da zucchero. Nel settembre del 1926, inaugurò anche il primo allevamento di api, un'attività che continua ancora oggi.

La relazione del professor Rocca dimostra come tradizione e innovazione abbiano da subito caratterizzato l'azienda agraria, un principio che perdura ancora oggi. Il comparto agricolo, infatti, rappresenta il motore primario della nostra economia, consapevoli che ogni scelta deve coniugare redditività e sostenibilità. L'istituto nel corso degli anni ha sviluppato un'azienda agraria di 29 ettari, diventando un importante punto di riferimento per l'istruzione agraria nella nostra regione.

Oggi, l'azienda comprende diverse coltivazioni, tra cui:

  • Uliveti: con circa 1.200 piante, produce un olio di alta qualità e prestigio.
  • Vigneti: estesi su 5 ettari, producono uva utilizzata sia per attività didattiche che per la vendita a cantine locali.
  • Agrumeti: coltivazioni di mandarini e arance, utilizzate anche nelle esercitazioni pratiche.
  • Mandorleti: con una produzione di circa 700 kg di mandorle.
  • Seminativo-Maggese: quest'anno, le aree normalmente destinate a seminativo non sono state lavorate, ma sono emerse specie spontanee di interesse apistico, come piante nettarifere e pollinifere.

Un aspetto fondamentale della formazione offerta dall'istituto è rappresentato dalle prove didattico - sperimentali. Quest'anno, la facoltà di agraria di Palermo ha condotto una porzione di terreno per la coltivazione di specie aromatiche, con l'obiettivo di conservarle. Gli studenti hanno avuto l'opportunità di seguire in campo i vari momenti della sperimentazione, affiancati dai docenti universitari.

Nonostante le sfide, come la necessità di personale aggiuntivo e l’incidenza dei costi per l'esternalizzazione di alcuni lavori, l'Istituto continua a offrire un'istruzione di qualità e a contribuire attivamente alla formazione di futuri professionisti nel settore agricolo.

Celebrare questo centenario è un’opportunità per riflettere sui successi passati e guardare con entusiasmo al futuro dell’istruzione agraria.

Con emozione concludo questo opuscolo dedicato al centenario dell'Istituto Tecnico Agrario Statale “Calogero Amato Vetrano”. Da quando sono arrivata il 1° settembre 2023, ho avuto la fortuna di vedere da vicino quanto sia speciale questa scuola, immersa nel verde e con un panorama che toglie il fiato sul mare.

Qui non si tratta solo di studiare, ma di vivere un’esperienza ricca e stimolante. La nostra scuola è un punto di riferimento importante per la comunità locale e regionale. Oggi l'istituto offre tre indirizzi formativi: il Tecnico Agrario, il Tecnico Informatico e il Professionale Alberghiero, con specializzazioni in enogastronomia, ospitalità alberghiera e sala vendita. Ogni giorno, lavoriamo per offrire ai nostri studenti tante opportunità di crescita, sia dal punto di vista educativo che personale. L’istruzione agraria che promuoviamo non prepara solo al futuro, ma ci permette di contribuire attivamente allo sviluppo sostenibile del nostro territorio.

In questo centenario, guardiamo avanti con entusiasmo, pronti a scrivere insieme un nuovo capitolo di successi e innovazioni. Invitiamo tutti a unirsi a noi in questo viaggio: il nostro obiettivo è formare giovani pronti ad affrontare le sfide del mondo moderno con passione e competenza.

 

Con gratitudine

Nellina Librici
Dirigente Scolastico

Istituto Istruzione Superiore “Calogero Amato Vetrano”


 

lunedì 28 ottobre 2024

I 100 anni dell'Istituto “Calogero Amato Vetrano”

 Invito alla celebrazione dei 100 anni dell'Istituto “Calogero Amato Vetrano” di Sciacca Gentili docenti, ex studenti sono felice di invitarvi a festeggiare il centenario dell’Istituto Tecnico Agrario “Calogero Amato Vetrano”, il 29 ottobre 2024, presso la nostra sede in Contrada Marchesa, a partire dalle ore 9.00. Sarà un’occasione speciale per celebrare i risultati raggiunti e riflettere sui valori che hanno guidato il nostro percorso. Mi farebbe molto piacere avervi con noi. 


Un cordiale saluto 

Il Dirigente scolastico

 Nellina Librici

domenica 27 ottobre 2024

“Insula Dulcis, storia dello zucchero in Sicilia tra il XIV e il XV secolo”

 

Grande successo e partecipazione di pubblico per il convegno; “Insula Dulcis, storia dello zucchero in Sicilia tra il XIV e il XV secolo”, tenutosi presso il Palazzetto della Cultura "Giusto Sucato" di Misilmeri. L’evento, promosso dall'Associazione Culturale SiciliAntica, in collaborazione con il Comune di Misilmeri, il Comune di Acquedolci e l'Assessorato all'Agricoltura della Regione Siciliana, ha rappresentato un’occasione preziosa per riscoprire e approfondire il ruolo cruciale che la coltivazione della canna da zucchero ha avuto nella storia economica e culturale della Sicilia.

L’apertura del convegno è stata segnata dai saluti istituzionali dell’assessore del Comune di Misilmeri, Agostino Cocchiara, e dell’assessore del Comune di Acquedolci, Enrico Caiola, che hanno sottolineato l’importanza di valorizzare le tradizioni agricole siciliane e di promuovere eventi che favoriscano la conoscenza storica e il legame con il territorio. Il convegno introdotto e moderato dall’avv. Debora Falletta ha visto la partecipazione di esperti e storici, tra cui i professori Francesco Maria Raimondo e Marco Giammona, il dott.Pietro Proietto e il dott.Nino Sutera. Le loro presentazioni hanno offerto uno sguardo approfondito sullo sviluppo storico e agricolo della coltivazione della canna da zucchero. Graditissima anche la presenza ai lavori del prof.re Antonino Morreale autore del libro Insula Dulcis e del vivaista dott. Natale Torre, Agronomo pioniere dell'introduzione dei frutti tropicali in Sicilia.

Uno dei momenti più coinvolgenti dell’intera giornata è stato senza dubbio la dimostrazione pratica della spremitura della canna da zucchero, realizzata da Paolo Salanitro e Benedetto Rotelli. Con l’utilizzo di tecniche tradizionali, i due esperti hanno permesso ai partecipanti di osservare da vicino il processo antico di estrazione del succo di canna, regalando un’esperienza concreta e immersiva delle pratiche agricole del passato. Si ringrazia l'arch. Giovanni Cusmano di Trappeto, per aver portato alcuni culmi di Canna da Zucchero della sua coltivazione sperimentale.


Questa dimostrazione ha dato vita a un vero e proprio viaggio nel tempo, sottolineando quanto l’artigianalità e la conoscenza pratica abbiano plasmato la cultura agricola siciliana. La presenza attiva di una delegazione degli alunni della scuola professionale TED di Misilmeri e degli studenti dell'Istituto Superiore "Centro Lingue" di Misilmeri ha arricchito ulteriormente l’evento favorendo l'interazione tra le giovani generazioni e le tradizioni storiche locali.




L'Associazione SiciliAntica desidera ringraziare tutti i partecipanti e, in particolare, Enrico Venturini, responsabile del Palazzetto della Cultura "G. Sucato", per la preziosa collaborazione e il supporto logistico offerti durante l’intera organizzazione dell’evento. Un ringraziamento speciale va anche al ristorante didattico TED per il delizioso coffee break, preparato e servito con grande cura e professionalità dagli studenti della scuola professionale di ristorazione.
L'evento ha gettato le basi per un percorso di riscoperta delle tradizioni agricole della Sicilia, con un occhio di riguardo alla valorizzazione futura della canna da zucchero.

giovedì 24 ottobre 2024

Rapporto ASviS 2024

 

“Coltivare ora il nostro futuro L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Rapporto ASviS 2024”

 


Il Rapporto ASviS 2024 esamina la condizione mondiale sui 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals). Per il nostro Paese si riscontrano peggioramenti per 5 Goals: 1(povertà), 10(disuguaglianze), 15(ecosistemi terrestri), 16(governance) e 17(partnership). Miglioramenti consistenti si evidenziano per: 3(salute), 4(educazione), 5(genere), 6(acqua e sistemi igienico-sanitari), 9(innovazione) e 12(economia circolare). Il Rapporto ASviS indica la strada da seguire, facendo riferimento anche all’UE e al suo ruolo di guida, attraverso le opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per stimolare la transizione verde e digitale.

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mercoledì 23 ottobre 2024

Giornata Dimostrativa di Campagna del progetto DRAPE

 


 Un'iniziativa volta a promuovere l'innovazione in agricoltura attraverso la formazione e l'applicazione di pratiche sostenibili. L'evento, parte dell'Azione 9 del progetto, ha avuto come obiettivi principali l'addestramento dei partecipanti all'uso di nuove tecnologie, l'implementazione di protocolli di agricoltura conservativa e l'approfondimento della produzione di idromele.  




La giornata si è svolta nella località di C.da Porcheria, dalle 9:30 alle 13:30, con un'attenzione particolare rivolta alla specie mellifera Robinia pseudoacacia, nota per le sue eccellenti qualità nella produzione di miele. L'evento ha visto la partecipazione di studenti dell'Istituto Professionale Alberghiero, accompagnati dalla Prof.ssa Rosa Puglisi, e dell'Istituto Comprensivo Alia – Roccapalumba – Valledolmo, sotto la guida del Prof. Antonino La Mendola. Questa combinazione di partecipanti ha creato un'interessante sinergia tra il mondo agricolo e quello dell'ospitalità e della ristorazione, dimostrando come l'innovazione agricola possa avere un impatto positivo anche in altri settori.

Tra i presenti, spiccavano il Sig. Andrea Cirrito dell'azienda Nettare di Sicilia, capofila del progetto DRAPE, e il Sig. Giuseppe Leone insieme alla Dott.ssa Rosalia Drago, rispettivamente referente e responsabile della Fattoria Didattica Ruralia. La Dott.ssa Drago ha aperto l'evento con una breve introduzione, sottolineando l'importanza della collaborazione tra agricoltori, educatori e ricercatori per il successo del progetto.

La mattinata è proseguita con una serie di presentazioni tecniche che hanno approfondito vari aspetti del progetto DRAPE. Inizialmente, si è discusso dell'importanza della formazione continua per il personale coinvolto nel progetto, evidenziando come l'adozione di nuove tecnologie e pratiche agricole richieda un costante aggiornamento delle competenze. Successivamente, si è parlato dell'applicazione di protocolli di agricoltura conservativa, mostrando come queste pratiche possano rappresentare un'alternativa sostenibile all'agricoltura tradizionale. Infine, si è esplorato il tema della fermentazione del miele, un processo innovativo che apre la strada alla creazione di nuovi prodotti come l'idromele, ampliando così le opportunità per gli apicoltori.

Uno dei momenti più coinvolgenti della giornata è stato quando il Sig. Andrea Cirrito ha mostrato dal vivo il funzionamento di un'arnia didattica, spiegando come le api producono il miele. I partecipanti hanno avuto l'opportunità di assaggiare il miele direttamente dai telaietti appena estratti dalle arnie, un'esperienza che ha reso tangibile l'importanza delle tecniche innovative presentate. Cirrito ha poi illustrato l'attività della sua azienda, Nettare di Sicilia, raccontando le varie fasi di produzione dell'idromele e condividendo le sfide e le soddisfazioni di questo lavoro.

La giornata si è conclusa con un dibattito aperto che ha coinvolto studenti, professori e relatori, permettendo uno scambio di idee e impressioni sui temi trattati. A seguire, i partecipanti hanno potuto degustare il miele prodotto dall'azienda Ruralia, insieme ad altri prodotti locali, un momento conviviale che ha ulteriormente sottolineato il legame tra tradizione e innovazione.

Purtroppo, a causa delle condizioni meteorologiche avverse, non è stato possibile effettuare la prevista visita in campo del dispositivo sperimentale dedicato alla Robinia pseudoacacia. Tuttavia, l'evento ha raggiunto pienamente i suoi obiettivi, dimostrando l'importanza di un approccio integrato all'innovazione agricola. La giornata si è conclusa nei tempi previsti, lasciando nei partecipanti una chiara comprensione del potenziale delle pratiche sostenibili e delle tecnologie innovative per il futuro dell'agricoltura.


Giornata Dimostrativa di Campagna presso azienda Red Shell

 


  Nella suggestiva cornice di Marsala (TP), si è svolta una giornata dimostrativa di campagna, un evento chiave nell’ambito del progetto DRAPE, che ha visto la partecipazione di studenti, docenti, esperti agricoli e rappresentanti istituzionali. Organizzata presso l’azienda agricola Red Shell s.s.a., questa giornata ha avuto come focus principale le azioni 2 e 3 del progetto, riguardanti rispettivamente l’addestramento e l’introduzione delle innovazioni tecnologiche ai diversi partner, e l’applicazione di protocolli di coltivazione basati su pratiche virtuose, particolarmente legate all’agricoltura conservativa.

 

Contesto e Obiettivi dell’Evento

L’azienda Red Shell, situata in C.da Santo Padre delle Perriere, è stata scelta come sede per l’evento grazie al suo impegno verso l’agricoltura sostenibile e innovativa. L’iniziativa si è svolta presso i locali messi a disposizione dal Caseificio Impiccichè, vicini ai campi sperimentali coltivati con specie officinali mellifere, come Salvia rosmarinus, Coriandrum sativum e Phacelia tanacetifolia. Queste piante non solo contribuiscono alla produzione di miele di alta qualità, ma supportano anche la biodiversità, fornendo nutrimento agli insetti impollinatori.

L’obiettivo della giornata era duplice: da un lato, sensibilizzare i partecipanti sull’importanza dell’innovazione in agricoltura attraverso la formazione continua e l’introduzione di nuove tecniche; dall’altro, mostrare in pratica come l’agricoltura conservativa possa rappresentare un’alternativa sostenibile ed efficace rispetto alle pratiche tradizionali.

Partecipanti e Presenze Istituzionali

L’evento ha registrato una partecipazione significativa, coinvolgendo due classi dell’Istituto Agrario di Marsala, rispettivamente una quarta e una sesta, accompagnate dai loro insegnanti. La presenza di giovani studenti ha sottolineato l’importanza della formazione e dell’educazione alla sostenibilità, elementi chiave per il futuro del settore agricolo.

Tra le figure istituzionali di rilievo, spicca la presenza dell’assessore all’agricoltura del comune di Petrosino, Caterina Marino, che ha manifestato il sostegno delle amministrazioni locali alle iniziative del progetto DRAPE. Anche i rappresentanti dell’azienda Red Shell, Giuseppe Scavone e Jessica Scavone, hanno avuto un ruolo centrale, illustrando le attività aziendali e l’impatto positivo delle innovazioni introdotte grazie al progetto.

Inoltre, il team del CREA, composto dalla Dr.ssa Maria Carola Fiore, Dr.ssa Silvia Lazzara e Dr.ssa Aliotta Lorena, ha contribuito con approfondimenti scientifici e tecnici, fornendo ai partecipanti una panoramica dettagliata dei risultati delle sperimentazioni in corso.

Le Presentazioni Tecniche

Il cuore della giornata è stato rappresentato dalle presentazioni tecniche, suddivise in quattro sessioni principali, ognuna delle quali ha trattato un aspetto specifico del progetto DRAPE:

  1. Azione 2 – Formazione del personale alle innovazioni del progetto DRAPE: In questa sessione, si è discusso dell’importanza di un addestramento mirato per il personale coinvolto nel progetto. È stato sottolineato come l’introduzione di nuove tecnologie e pratiche agricole debba essere accompagnata da una formazione continua, per garantire un’implementazione efficace e un miglioramento costante delle competenze.
  2. Azione 3 – Applicazione di protocolli di coltivazione conservativa: Questa parte della giornata è stata dedicata alla presentazione di protocolli innovativi di coltivazione, basati su pratiche di agricoltura conservativa. Si è discusso di come queste tecniche, che mirano a preservare la fertilità del suolo e a ridurre l’impatto ambientale, possano rappresentare un’alternativa sostenibile alle pratiche tradizionali.
  3. Azione 5 – La fermentazione del miele: tecniche innovative e creazione di nuovi prodotti: La terza presentazione ha esplorato il processo di fermentazione del miele, una tecnica innovativa che apre la strada alla creazione di nuovi prodotti alimentari di alta qualità. È stato illustrato come il progetto DRAPE stia promuovendo l’adozione di queste tecniche tra i produttori locali, con l’obiettivo di diversificare l’offerta e migliorare la competitività del settore apistico.
  4. Attività svolta dall’azienda Red Shell negli anni 2022, 2023, 2024: L’ultima sessione ha offerto una panoramica delle attività svolte dall’azienda Red Shell negli ultimi tre anni, con particolare attenzione all’introduzione di nuove specie officinali mellifere. Questa presentazione ha messo in luce i progressi fatti grazie al progetto DRAPE e ha mostrato come l’azienda stia diventando un modello di riferimento per l’agricoltura innovativa in Sicilia.

Al termine delle presentazioni, è stato aperto un dibattito tra i partecipanti, che ha permesso di approfondire le tematiche trattate e di scambiare opinioni ed esperienze. I partecipanti hanno espresso grande interesse per le innovazioni proposte e si sono mostrati desiderosi di applicare queste conoscenze nelle loro realtà lavorative e formative.

martedì 22 ottobre 2024

Innovazione Didattica e Sostenibilità: Insegnare la PAC con il PAC GAME

 Insegnare la Politica Agricola Comune (PAC) o, meglio, informare e sensibilizzare gli studenti sulle possibilità offerte dal sostegno pubblico per avviare, consolidare o modernizzare una attività di tipo agricolo o rurale rappresenta una sfida complessa, che richiede tecniche di trasferimento delle informazioni adeguate e che permettano di attirare l'attenzione degli studenti su temi a loro spesso non conosciuti. Questa è stata la sfida che il Centro di ricerche Politiche e Bioeconomia del CREA ha colto nell'ambito delle attività "Eccellenze rurali".

 


 
L'occasione di sperimentare una nuova modalità di informazione e di didattica sulla PAC si è verificata grazie al coinvolgimento del CREA all'interno del Piano "RiGenerazione Scuola", che è il Piano del Ministero dell'Istruzione, attuativo degli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'ONU, pensato per accompagnare le scuole nella transizione ecologica e culturale.Il team del CREA PB ha individuato nei cosiddetti serious game lo strumento che permettesse agli studenti di apprendere in maniera attiva e ha proceduto a costruire uno specifico gioco didattico sulla politica agricola: PAC_GAME. Si tratta di un gioco da tavolo con l'obiettivo di gestire un'azienda agricola sostenibile, ricorrendo agli interventi offerte dalla PAC e affrontando le sfide di mercato e climatiche che si possono incontrare.
Il documento presenta non solo il gioco e le modalità per giocarlo, ma inquadra anche l'approccio della gamification legato alla ricerca in agricoltura. Inoltre, fornisce tutti i format di base che possono essere utilizzati per costruire una versione di PAC_GAME vicina ai diversi territori italiani, personalizzando i sistemi produttivi, gli interventi possibili e gli eventi da affrontare.

LINK

 


lunedì 21 ottobre 2024

Dialoghi ANARSIA

                                                                                     NinoSutera *

All'evento Dialoghi ANARSIA - esperienze e conoscenze a confronto, che si è svolto in Toscana, hanno preso parte  rappresentanti del MISAF, della Rete Rurale, della Rete interregionale, degli Assessorati Regionali all'Agricoltura,  delle Agenzie, e chiaramente di ANARSIA che ha organizzato in maniera impeccabile le tre giornate.


Qualche anno addietro a  Milano  la sottoscrizione dell’atto formale   dell’Associazione Nazionale Agenzie Regionali per lo Sviluppo e l’Innovazione Agronomiche Forestali (ANARSIA).   L’Associazione ha   sede legale a Legnaro (Pd) presso   Veneto Agricoltura, con la partecipazione  di 
AVISP – Veneto Agricoltura, Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario;

ALSIA – Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura;

ARSARP – Agenzia Regionale per lo Sviluppo Agricolo, Rurale e della Pesca (Regione Molise);

ARSIAL – Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio;

ASSAM – Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche; 

ERSAF – Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (Regione Lombardia). 

Obiettivo principale di ANARSIA è la condivisione delle reciproche competenze nell’ambito di progetti interregionali incentrati su tematiche agricoleforestali e della pesca.  

In Sicilia da diverso tempo l'Assessorato Regionale all'Agricoltura, ha affidato le tematiche che oggi vanno sotto il nome di AKIS, agli enti strumentali della Regione, costituiti dai Consorzi di Ricerca, Istituto Zootecnico, Stazione Sperimentale di granicoltura, Esa,  IRVOS , e ai beneficiari delle misure 1-2 e 16 

La definizione maggiormente condivisa di sistema della conoscenza e dell’innovazione per l’ambito agricolo (inteso in senso esteso anche alle foreste e alla prima trasformazione) è quella utilizzata da un documento OCSE del 2012: “Il Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura è un insieme di organizzazioni e/o persone, compresi i collegamenti e le interazioni fra loro, che operano nella generazione, trasformazione, trasmissione, archiviazione, recupero, integrazione, diffusione e utilizzo di conoscenze e informazioni, con l’obiettivo di lavorare in modo sinergico per supportare il processo decisionale, la risoluzione dei problemi e l’innovazione in agricoltura”. 

L'iniziativa dell' Associazione Nazionale Agenzie Regionali per lo Sviluppo e l’Innovazione Agronomiche Forestali (ANARSIA) contribuirà ad individuare un nuovo percorso del Sistema della conoscenza e dell'Innovazione in Agricoltura in Sicilia, con l'obiettivo di valorizzare i risultati acquisiti, le professionalità specifiche già formate, i servizi già posti in essere,  definendo possibilmente  in un unico soggetto attuatore, ruoli e competenze, proprio come per esempio hanno fatto in altre regioni,  per meglio assecondare le esigenze del mondo rurale, ma sopratutto erogare un servizio reale a favore dell'aziende agricole, su tutto il territorio rurale  regionale. 
Chi si candida a fare parte di questi processi, che non hanno niente a che fare con mere pratiche burocratiche,  debbono possedere una storia, una reputazione, una professionalità  riconoscibile e spendibile, sul territorio rurale. 
L’olandese Roeling già negli anni ’80 sottolineava come la conoscenza agricola non fosse un patrimonio dell’accademia o dei centri di ricerca, ma sia il combinato di una miriade di detentori di conoscenze che interagiscono, il cosiddetto Sistema di Conoscenze e Innovazione Agricola. Le crisi dell’agricoltura convenzionale, gli effetti collaterali della rivoluzione verde, l’inquinamento, etc. hanno spinto a teorizzare e praticare forme partecipative di ricerca applicata (ovviamente non di base), in cui le conoscenze degli agricoltori sono valorizzate. La necessità di percorrere vie nuove e diverse (il recupero della biodiversità, l’agricoltura biologica, l’agricoltura sociale, la vendita diretta, lo sviluppo rurale multisettoriale, ecc.), unitamente alla constatazione che l’agricoltura produce anche beni pubblici (protezione del suolo, paesaggio, assorbimento CO2, habitat naturali) spinge a cercare anche nuovi modelli di divulgazione e di consulenza, che almeno in un primo momento dovrebbero essere a carico del pubblico. Ecco quindi che negli ultimi tempi, nella stampa internazionale e anche negli ambienti più market oriented (USA, Olanda, Banca Mondiale, ecc.) vi è una riscoperta del ruolo pubblico nella divulgazione e consulenza, Si parla sempre di più di tecnici che siano animatori o facilitatori, che favoriscano la formazione di gruppi e di reti, collegando ricerca, pratica e istituzioni, stimolando così una crescita “dal basso verso l’alto” e la messa a punto di innovazioni appropriate (tecniche, organizzative, individuali e di gruppo, etc.). 

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sabato 19 ottobre 2024

Quadro attuale dell'agricoltura italiana e cambiamenti tra i censimenti del 2010 e del 2020


Lo studio del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università di Palermo, riporta i cambiamenti avvenuti nel decennio tra i due censimenti generali dell'agricoltura (CAG) del 2010-2020.

I risultati hanno mostrato una elevata correlazione positiva tra investimenti innovativi e dimensioni delle aziende agricole e una correlazione media ma positiva anche con l'intervallo di età dell'imprenditore e il titolo di studio. Si evidenzia che il settore agricolo in Italia non è omogeneo tra le regioni del nord, del centro e del sud. I risultati sono di grande interesse per gli economisti e per i decisori politici, perché contribuiscono a identificare gli elementi strategici delle aziende e dei territori che necessitano di promuovere lo sviluppo economico e sociale, inoltre forniscono spunti di riflessione sull'efficacia della strategia di sviluppo della PAC UE 2023-2027 (greening e digitalizzazione) a livello regionale ed europeo. 


 REPORT

L’adattamento ai cambiamenti climatici nell’UE

 

 L’azione non sta al passo con l’ambizione. 

La Corte dei Conti Europea ha pubblicato una relazione sulle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici in risposta alla gravità dei danni verificatesi nell'UE, nel 2024. Vengono individuate una serie di raccomandazioni per migliorare l'adattamento ai cambiamenti climatici: rafforzare la rendicontazione, introducendo indicatori comuni per monitorare i progressi e superare le lacune emerse nei piani nazionali; rendere più accessibili i finanziamenti e le risorse per promuovere meglio gli strumenti dell'UE per l'adattamento a livello locale, offrendo soluzioni pratiche e assicurando finanziamenti adeguati e di lungo termine.


I Gli eventi climatici e meteorologici estremi (come ondate di calore, siccità e inondazioni) sono sempre più gravi e frequenti. Occorre quindi adattarsi con urgenza a queste condizioni climatiche. Mentre le azioni di mitigazione riducono le emissioni di gas a effetto serra, quelle di adattamento mirano ad adeguarsi ai cambiamenti climatici per ridurne gli effetti. Da sole, le azioni di mitigazione non sono in grado di prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici, anche se riescono a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. 

II L’UE ha pubblicato la sua prima strategia di adattamento nel 2013 e la successiva nel 2021, confermando di essere altamente vulnerabile ai cambiamenti climatici. In media, le perdite economiche dovute agli eventi climatici estremi nell’UE sono ammontate nell’ultimo decennio a 26 miliardi di euro l’anno. La strategia fissa l’obiettivo di rendere l’UE resiliente ai cambiamenti climatici entro il 2050, come sancito anche dalla normativa europea sul clima del 2021. Data la natura trasversale delle azioni relative all’adattamento ai cambiamenti climatici, è difficile stimare i finanziamenti dell’UE pertinenti. Tuttavia, per tale adattamento, sono stati iscritti a bilancio almeno 8 miliardi di euro nel periodo 2014-2020 e 26 miliardi di euro nel periodo 2021-2027. 

III L’obiettivo del presente audit era valutare il quadro e i finanziamenti dell’UE per l’adattamento ai cambiamenti climatici e il modo in cui fronteggiano gli effetti di tali cambiamenti nell’Unione. La Corte ha verificato se le strategie e i piani nazionali e dell’UE fornissero un quadro solido per l’adattamento ai cambiamenti climatici e se prevedessero sistemi di rendicontazione e un’opera di sensibilizzazione a livello locale riguardo a strategie, piani e strumenti dell’UE. La Corte ha anche analizzato se una selezione di progetti di adattamento del periodo 2014-2020 realizzati nell’UE abbia contribuito efficacemente all’adattamento ai cambiamenti climatici. L’estensione dell’audit non comprendeva le azioni e il sostegno dell’UE all’adattamento ai cambiamenti climatici al di fuori dei suoi confini. 

IV La Corte ha deciso di effettuare l’audit in considerazione dell’alta priorità del tema e della sua rilevanza. Con le constatazioni e raccomandazioni formulate, la Corte intende fornire un contributo utile a migliorare il quadro generale per l’adattamento ai cambiamenti climatici, al fine di fronteggiare meglio gli effetti di questi ultimi. Inoltre, con il lavoro svolto, intende aiutare l’UE a concentrare i finanziamenti su azioni mirate alle condizioni climatiche presenti e future e a promuovere soluzioni a lungo termine per l’adattamento ai cambiamenti climatici. 

 V La Corte ha constatato che il quadro generale dell’UE per la politica di adattamento è solido, pur rilevando che gli Stati membri hanno talvolta utilizzato dati scientifici obsoleti per i documenti riguardanti la strategia nazionale di adattamento. Nel complesso, i quadri di adattamento nazionali sottoposti ad audit erano coerenti con la strategia di adattamento dell’UE, anche se sono state individuate priorità contrastanti a livello settoriale e regionale. Si trattava di esigenze contrapposte di una maggiore irrigazione e di riduzione del consumo idrico. 

VI La Corte ha anche riscontrato che la rendicontazione degli Stati membri sull’adattamento ai cambiamenti climatici era insufficiente e apportava scarso valore aggiunto in termini di monitoraggio dei progressi e di sostegno alle future decisioni strategiche. Da un’indagine condotta presso 400 comuni, la Corte ha rilevato che, in gran parte, questi non conoscevano le strategie e i piani di adattamento ai cambiamenti climatici e non utilizzavano gli strumenti di adattamento dell’UE (Climate-ADAPT, Copernicus e il Patto dei sindaci dell’UE).

 VII Poiché l’adattamento è trasversale, i finanziamenti dell’UE a tal fine sono disseminati in varie altre politiche dell’Unione, che riguardano ad esempio l’agricoltura, la coesione e la ricerca. Da quanto emerso, dei 36 progetti del campione della Corte oltre la metà (19) ha affrontato efficacemente i rischi climatici, mentre 13 hanno avuto un impatto modesto o nullo in termini di aumento della capacità di adattamento e due rischiano di dar luogo a un maladattamento. Tra gli esempi di maladattamento si possono citare la promozione dell’irrigazione di un’area più vasta invece di passare a colture a minore intensità idrica; la costruzione di dighe invece di trasferire i residenti delle aree costiere a rischio di inondazione o erosione; nonché l’investimento in cannoni per l’innevamento artificiale invece di concentrarsi sul turismo durante tutto l’anno. A causa di queste debolezze, la politica e l’azione di adattamento dell’UE rischiano di non stare al passo con i cambiamenti climatici.

VIII Alla luce delle proprie constatazioni, la Corte raccomanda alla Commissione di:

 1) migliorare la rendicontazione sull’adattamento ai cambiamenti climatici attraverso indicatori comuni per misurare i progressi e monitorare le debolezze individuate;

 2) sviluppare e promuovere meglio gli strumenti dell’UE per l’adattamento ai cambiamenti climatici al fine di aumentarne l’utilizzo e promuovere la condivisione delle conoscenze; 

3) far sì che tutti i progetti pertinenti finanziati dall’UE siano adattati alle condizioni climatiche presenti e future, promuovendo maggiormente soluzioni a lungo termine per l’adattamento ai cambiamenti climatici


LINK DEL DOCUMENTO

mercoledì 16 ottobre 2024

BISACQUINO CELEBRA L'AGRICOLTURA: DUE GIORNI DI FESTA TRA SAPORI E TRADIZIONI

 


Il 19 e il 20 ottobre 2024, il borgo di Bisacquino si animerà con la Fiera Agricola, un evento imperdibile per tutti gli appassionati di enogastronomia, tradizioni e cultura contadina, finanziata dall'Assessorato  Regionale all'Agricoltura.




Un weekend all’insegna del gusto!

Per due giorni, il borgo si trasformerà in un grande mercato a cielo aperto, dove produttori locali presenteranno le eccellenze del territorio: olio extravergine d’oliva, formaggi freschissimi, ortaggi di stagione, miele, birra artigianale, erbe aromatiche e tanto altro.

Un programma ricco di eventi per tutte le età!

La Fiera Agricola offrirà un ricco programma di eventi per soddisfare tutti i gusti:

  • Visita guidata all'Istituto Professionale per l'Agricoltura: Un'opportunità unica per scoprire le attività didattiche e le produzioni dell'azienda agraria scolastica.
  • Convegno sul grano duro: Un approfondimento sulle tematiche legate alla produzione cerealicola locale e alla chiusura della filiera.
  • Degustazione della Pasta Triona: Un'esperienza gustativa unica per provare il prodotto di punta del progetto sperimentale promosso dall'ESA SOPAT 66 - Bisacquino.
  • Dimostrazioni pratiche: Artigiani e agricoltori mostreranno dal vivo le tecniche di lavorazione tradizionali, dalla panificazione alla produzione del formaggio.
  • Laboratori didattici per bambini: I più piccoli potranno divertirsi imparando a conoscere i segreti dell'agricoltura e a rispettare la natura.
  • Spettacoli folkloristici: Artisti di strada e sfilate di carretti siciliani animeranno le vie del borgo.
  • Area food: Un'ampia scelta di stand gastronomici per gustare le specialità locali e lo street food.
  • Aperitivo al tramonto: Un modo piacevole per concludere la giornata, ammirando il panorama e degustando un calice di vino.

 

OTTOBR’E’ – FLORESTA 19- 20 e 26-27

 

TRA GUSTO TRADIZIONE NATURA

I PRODOTTI DELL’AGROALIMENTARE SICILIANO

NEL COMUNE PIU’ ALTO DELLA SICILIA

 


19-20 | 26-27 Ottobre’24

Ottobr’è, una manifestazione finanziata dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura,  dedicata alla promozione del settore agro-produttivo siciliano, e una iniziativa di valorizzazione dei prodotti agricoli, agroalimentari ed enogastronomici, nel comune più alto della Sicilia, dove da molti anni si svolgono iniziative ed eventi che coinvolgono produttori, trasformatori, commercianti e consumatori del settore. L’idea è quella di incentivare lo sviluppo economico ed enogastronomico della Sicilia, attraverso un programma di iniziative di animazione rurale, di sviluppo della conoscenza del territorio e delle tradizioni agricole e di trasformazione agroalimentare. Questa manifestazione si propone di sostenere le politiche di sviluppo e salvaguardia del mondo rurale, attraverso il sostegno all’economia multifunzionale in un quadro di sostenibilità, indirizzando il nostro settore agroalimentare verso un “Sistema coordinato” e integrato con gli altri settori di interesse sinergico (turismo, cultura, ambiente, sostenibilità, artigianato, salute).



Obiettivo dell’iniziativa è quello di promuovere e far conoscere i prodotti agricoli, e agroalimentari legati al territorio, valorizzando identità, storia e cultura siciliana, ma utilizzando anche l’immagine di Floresta che a questi prodotti è fortemente legata.
In un quadro che si presenta come un insieme di realtà economiche importanti, vive e dinamiche, nonostante le varie problematiche relative. Ci proponiamo di tradurre in azioni di indirizzo la promozione della ricchezza e varietà di prodotti regionali, per esprimere meglio una cultura alimentare e gastronomica ricca di storia, cultura, paesaggi rurali e tradizioni, promuovendo innanzitutto la qualità dei prodotti siciliani. Oggi i nuovi mezzi di comunicazione online consentono di avviare percorsi promozionali a livello nazionale e internazionale con molta più semplicità ed efficacia, ma solo se si è in grado di elaborare corrette strategie di immagine e marketing.

Iniziative come questa sono fondamentali per migliorare l’immagine complessiva del comparto produttivo regionale e favorire l’approccio ai mercati con valide attività di informazione, che tengano dei bisogni dei consumatori e dell’accresciuta domanda di informazione sulle filiere di prodotto.

La manifestazione si svolgerà tra il 19 e il 27 del mese di ottobre a Floresta, il comune più alto della Sicilia, ma anche un punto di riferimento per l’immagine della ruralità, dell’agroalimentare e dell’enogastronomia legata al territorio, della Sicilia. Questo piccolo borgo rurale esercita una forte attrattiva su un numero sempre crescente di visitatori, che vengono qui alla ricerca di prodotti siciliani genuini e di qualità.

Al centro dell’iniziativa: presentazione di produttori e prodotti agroalimentari identitari rappresentativi del nostro settore agro-produttivo, incontri culturali tematici, workshop, panel di prodotto, talk-show con protagonisti ed esperti di settore, degustazioni guidate, show-cooking con alcuni dei migliori Chef siciliani, in collaborazione con l’Associazione Regionale Cuochi e Pasticceri e il CNA Sicilia (Confederazione Nazionale Artigianato). 

La manifestazione ruota attorno ai settori leader dell’agro-produzione: agricoltura, zootecnia e agro-alimentare, rappresentati dai migliori prodotti delle diverse province dell’Isola, in collaborazione con associazioni di settore e consorzi, con spazi per la cultura della ruralità e dell’artigianato, ma anche per il commercio, il turismo esperenziale, l’agriturismo, il marketing territoriale.

 

 Ottobr’è si svolgerà nel centro di Floresta, tra la piazza, il museo della civiltà contadina e  palazzo Landro-Scalisi, dov’è allestita la mostra sull’Arte dei Pastori, coi preziosi reperti della collezione Franz Riccobono, facendo risaltare le tradizioni rurali ancora vive, i sapori e gli aromi della produzione agro-alimentare siciliana d’eccellenza.

 

Incontri del Gusto, esposizioni ed esibizioni a tema, convegni e talk-show, degustazioni e show-coocking per celebrare le tipicità, il cibo e la cucina, l’olio e i fantastici Vini siciliani, le Birre artigianali, ma anche eventi culturali, artistici, mostre, esposizioni. I vari momenti della manifestazione verranno animati da interviste, riprese audio-video e fotografiche, collegamenti con canali radio-televisivi e online via web, per consentire di vivere l’iniziativa anche da remoto, in particolare i tantissimi siciliani all’estero che sono sempre più attenti – grazie al web – a tutto quello che viene proposto dalla nostra Isola, soprattutto riguardo la grande qualità dei suoi prodotti agro-alimentari.

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