sabato 31 agosto 2024

La pioggia ...c'era una volta!

  ...sembra impossibile, eppure!

 

Come far piovere in tempo di siccità. Qualcuno alzerà il sopracciglio, eppure esistono da sempre molti modi per provocare scrosci e piogge. Ad esempio preghiere e rituali sono sempre esistiti e pare funzionavano davvero.  


 Per i credenti così la Chiesa prega per la pioggia 


Il Papa l’ha ribadito più volte: la siccità è un problema grave. Che chiede interventi concreti. All’Angelus, nella solennità dei santi Pietro e Paolo, Francesco ha auspicato «che si attuino le misure necessarie a fronteggiare queste urgenze e a prevenire le emergenze future. Tutto questo deve farci riflettere sulla tutela del creato, che è responsabilità nostra, di ciascuno di noi. Non è una moda, è una responsabilità – ha aggiunto il Pontefice –: il futuro della terra è nelle nostre mani e con le nostre decisioni!».Vanno in questo senso tante iniziative lanciate dalla diocesi italiane. Qualche anno addietro l’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini ha recitato il Rosario in tre chiese di campagna «per il dono dell’acqua» e ha promosso un pellegrinaggio mariano nel territorio agricolo del Milanese ferito dalla carenza di acqua. «La preghiera per la fecondità della terra e la pioggia che viene dal cielo – ha sottolineato Delpini – richiede la fede semplice dei bambini che si fidano del Padre che sta nei cieli. Richiede la fede sapiente che raccoglie in ogni situazione l’occasione per accogliere la chiamata a conversione verso uno stile di vita che abiti la terra come chi coltiva il giardino piantato da Dio in Eden. Richiede la fede cristiana che, obbediente al comando di Gesù, prega: “Sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano”».

Molto nota in questo ambito la preghiera di Paolo VI recitata la prima volta all’Angelus del 4 luglio 1976, anche allora tempo di siccità:

“Dio, nostro Padre, Signore del cielo e della terra (Mat. 11, 25),

tu sei per noi esistenza, energia e vita (At. 17, 28).

Tu hai creato l’uomo a tua immagine (Gen. 1. 27-28)

perché con il suo lavoro faccia fruttificare

le ricchezze della terra

collaborando così alla tua creazione.

Siamo consapevoli della nostra miseria e debolezza:

nulla possiamo senza di te (Cfr. Gv. 15).

Tu, Padre buono, che su tutti fai brillare il tuo sole (Mat. 5, 45)

e cadere la pioggia,

abbi compassione di quanti soffrono duramente

per la siccità che ci ha colpito in questi giorni.

Ascolta con bontà le preghiere a te rivolte

fiduciosamente dalla tua Chiesa (Luc. 4, 25),

come esaudisti le suppliche del profeta Elia (1 Re 17, 1),

che intercedeva in favore del tuo popolo (Giac. 5, 17-18).

Fa’ scendere dal cielo sopra la terra arida

la pioggia sospirata,perché rinascano i frutti (Ibid. 5, 18)

e siano salvi uomini e animali (Sal. 35, 7).

Che la pioggia sia per noi il segno

della tua grazia e benedizione:

così, riconfortati dalla tua misericordia (Cfr. Is. 55, 10-11),

ti renderemo grazie per ogni dono della terra e del cielo,

con cui il tuo Spirito soddisfa la nostra sete (Gv. 7, 38-39).

Per Gesù Cristo, tuo Figlio, che ci ha rivelato il tuo amore,

sorgente d’acqua viva zampillante per la vita eterna (Ibid. 4, 14).Amen”.



Una volta...

Nell’antica Roma, durante la cerimonia chiamata “aquilicium”matrone scalze e con capelli sciolti, salivano sul Campidoglio. Facevano ruzzolare pietre, invocando Giove Pluvio, urlando a squarciagola; simulando il brontolio del tuono. Ancora oggi si pensa che il cantare stonando porti la pioggia! Più avanti, verso la metà del quarto secolo, papa Liberio trasformò la cerimonia pagana d’invocazione delle precipitazioni in una pubblica preghiera cristiana.

Da allora l’uso è rimasto e ancora oggi il vescovo, in caso di prolungata siccità, indice una processione o un pellegrinaggio ‘ad petendam pluviam‘ (per invocare la pioggia). Ricordiamo anche le processioni medioevali dei flagellanti, indette ogni volta che la siccità minacciava i raccolti. I rituali per la pioggia sono particolarmente diffusi in Italia perché veniamo da una tradizione agricola. Papa Gregorio alla fine del VI secolo istituì anche le Rogazioni, sostituendo i riti pagani ad pluviam petendam con preghiere e processioni.

Preghiere per invocare la pioggia

In Veneto ancora oggi, durante i periodi di siccità, si realizzano delle croci con rami di ontano da portare in processione e a lasciare all’ingresso dei campi, per propiziare l’arrivo della pioggia. Anticamente, quando non pioveva da tempo e le cisterne erano vuote, si portava l’immagine della Madonna in processione. I contadini, scalzi, e i giovani del paese con corone di rovi sul capo, seguivano la processione, invocando la Vergine.

In alcune zone, ogni 7 anni la Madonna esce dalla chiesa; dinanzi alla quale centinaia di persone aprono una pettorina e si percuotono con delle spille. Hanno un sughero nel quale sono stati conficcati o pezzetti di vetro o spilli. Sono i battenti e accompagnano con il sangue versato la processione. Il fedele che si batte offre alla Madonna il bene più prezioso. Versando il sangue, lo si offre alla Madonna.

Rituali per la pioggia

In cambio si chiede la sopravvivenza per la comunità che lei può garantire facendo piovere. Anche all’estero accade così. In Bielorussia, le donne arano il fiume, cantando canzoni rituali. In Macedonia, gruppi di persone alzando le mani e la testa verso il cielo, eseguono riti  e canti ritmici; chiamando la pioggia. Esistono tantissimi rituali, come nei villaggi di Gagauz e degli slavi meridionali. Una ragazza, vestita a festa, va in una vigna, con una ghirlanda in testa; scavalca tutti i cortili del villaggio e i contadini la innaffiano d’acqua.

Oppure si va nella landa desolata a mezzanotte; facendo un cerchio d’acqua intorno. Si alzano le mani verso il cielo e si cammina in senso orario lungo il sentiero dell’acqua fino a quando non si asciuga. Si continua a camminare accompagnando il tutto con parole volte a richiedere la pioggia dalla natura. I ceceni sacrificano un serpente e un gallo nero.

Processioni per la pioggia

Esiste un rituale dei druidi, in cui ci si siede a gambe incrociate verso ovest e meditare; e bisogna visualizzare l’acqua che risciacqua il nostro corpo o che lo purifica. Poi si deve invocare l’elemento dell’acqua nel modo che si preferisce e recitare ringraziando l’elemento. Dodola, parola che ricorre nel canto, è il nome di una divinità femminile della mitologia Slava. “Che la pioggia venga a bagnare questa terra; che venga a purificare le nostre anime e risciacqui il nostro cuore.

Aquilicium e come far piovere

Io ti prego elemento Dell’acqua di portare la pioggia in questa terra! Così sia!”.  E’ la Dea della pioggia e moglie di Perun, il Dio del tuono. Nel rito per propiziare la pioggia, giovani donne cantano canzoni per Dodola. Sono canzoni specifiche e ne esiste un vasto repertorio, chiamate appunto Dodolske Pesme. I canti sono accompagnati da danze e le giovani donne, nel rituale, sono coperte di foglie e piccoli rami. Sin dall’antichità si attribuisce a druidi e sacerdoti il potere di controllare il tempo atmosferico; comandare le tempeste, incatenare il vento, proviamo!

Sarebbe meglio eseguire le cerimonie in riva ad uno stagno o ruscello, Si raccoglieva l’acqua in un calderone e poi la si agitava con dei rametti. Mentre si agita l’acqua, s’invoca i lo spirito della pioggia chiedendo abbondanti piogge per la fertilità dei campi.

Giove Pluvio

Successivamente, con i rametti, si mescola il liquido per nove volte in senso orario e subito dopo per nove volte in senso antiorario. Poi scuotendo l’acqua ancora si ripete il processo per tre volte. Si spruzza l’acqua nell’aria come se stesse effettivamente piovendo. Il rituale veniva ripetuto in sequenze dispari e concluso gettando l’acqua del calderone sulla terra.



Pachino, Festa della vendemmia 2024

 

 Si svolgerà da venerdì20 a domenica 22 settembre la terza edizione della “Festa della vendemmia“, la manifestazione organizzata dall’associazione “Vivi vinum Pachino” che promette un’edizione esclusiva, per le tante novità a partire dal luogo.Sarà infatti la vecchia stazione di Pachino in piazza Pietro Nenni, per l’occasione “Stazione del vino”, a ospitare la manifestazione diventando per tre giorni luogo di aggregazione e di scambio culturale, quel “palmento a cielo aperto” delle passate edizioni che inebria l’aria di mosto.

È arrivato il momento di valorizzare altri punti della città, come quartieri e zone mai resi vivi o ritenuti importanti – riferisce Walter Guarrasi, presidente dell’associazione “Vivi vinum Pachino” – La stazione di Pachino per noi è la “stazione del vino” e su quei binari viaggiava il mosto caricato presso i magazzini del vino lungo la ferrovia, su quei binari viaggiava il Nero Pachino. Parliamo di una parte importante della storia del nostro territorio“.





 

Il presidente del sodalizio organizzatore, ringraziando l’amministrazione comunale per il patrocinio, sottolinea: “Con questa voglia di crescita e di sviluppo stiamo contribuendo da 7 anni a migliorare il territorio, a diffondere la cultura del “bello” e a trasmettere la consapevolezza che è possibile ripensare e interpretare un modello nuovo di ri-generazione urbana, sociale ed economica. La nostra associazione è riuscita a raggiungere risultati importanti perché si pensa al “Noi” e non all’ “Io”, ogni socio pensa e agisce come squadra. La Festa della vendemmia, come “tradizione innovativa” riesce a tradurre questo pensiero perché unisce, valorizza, promuove. Al centro di questa visione si richiamano i sani principi della cooperazione, la “comunità artigiana” che “costruisce per ricostruire”.

La festa si svolgerà in piazza Pietro Nenni, che dista qualche centinaio di metri dal centro storico.

Il programma si preannuncia ricco di appuntamenti, con il 3° “Palio della botte“, conferenze sulla cultura vitivinicola e sull’enoturismo, il concerto del sabato sera con un ospite di fama nazionale, mentre la domenica del folklore sarà dedicata alla pigiatura con la presenza dei carretti con l’uva e con il gruppo folk “Pachino ‘nciuri – Carmelo Latino”.

Al centro degli eventi la degustazione di oltre cento etichette di vino, lungo un percorso dedicato alle aziende vitivinicole di Pachino e non solo, protagoniste della “Festa della vendemmia”. La gastronomia contadina e il cibo della vendemmia presente nella rotonda dei “Pachinesi nel mondo”, per celebrare “il rito della tradizione”. Il ponte di via XXV Luglio sarà impreziosito dall’artigianato, dalle arti e dai mestieri, grazie alla cooperativa di comunità “Le terre di Ebe”.

La “mustata”, dolce tipico della vendemmia di Pachino, sarà sui banchi per tutti e tre i giorni, così come sarà organizzato il 3° concorso amatoriale “La vendemmia nel piatto”. Poi ancora i “giochi di una volta” per i bambini delle scuole, e la presenza del Centro diurno anziani, degli istituti superiori “Calleri” e “Bartolo”.

Tra le novità, la rubrica “Di che vendemmia sei… incontro con l’ospite d’onore” e il 1° concorso enologico “Il vino dello Scagno”.

L’associazione “Inverdurata di Pachino” realizzerà un mosaico vegetale dedicato e interagirà con il laboratorio per inverduratori. Sarà assegnata quindi la 3ª “Pampina d’oro“.

venerdì 30 agosto 2024

FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’UVA IGP DI MAZZARRONE

 

   XVI EDIZIONE – ANNO 2024 6/7/8 SETTEMBRE 2024

La manifestazione è finalizzata a promuovere e valorizzare il prodotto uva da tavola di Mazzarrone ha visto la prima edizione nel 1981  finanziata dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura

Il progetto mira a promuovere ed a valorizzare l’uva da tavola IGP di Mazzarrone e il suo territorio; questo generoso prodotto agricolo, del comparto ortofrutta, che viene coltivato non solo su un’estesa superficie del territorio di questo Comune, ma anche nei Comuni limitrofi.


Per l’anno 2024 tutto ruoterà attorno a due termini: AGGREGAZIONE e INNOVAZIONE, con rafforzamento dell’impegno sul fronte dell’aggregazione produttiva, della concentrazione dell’offerta, della distintività e dell’innovazione.

Il Progetto prevede incontri tra aziende del territorio che metteranno in vetrina, in appositi stands, oltre al prodotto principe, l’uva, anche altri prodotti identitari del territorio;

A tal fine sarà coinvolto, attraverso la partecipazione all’evento, il Consorzio dell’Uva da tavole IGP di Mazzarrone e anche le O.P. operanti in ambito agricolo.

Il Progetto, inoltre, si distinguerà come progetto “INCOMING BUYER” attraverso la previsione di incontri tra aziende del territorio e buyer.

Gli incontri saranno effettuati anche a mezzo conferenza.

Attraverso l’informazione e la promozione attuata con la degustazione di uva ci si propone innanzitutto di allargare la conoscenza dei consumatori e addetti al settore.

Ci si attende che una campagna promozionale e informativa possa creare solide basi per una migliore sinergia tra intraprendenza e laboriosità produttiva e sistema di distribuzione, a beneficio di un dinamismo industriale e commerciale.

INIZIATIVE E PROGRAMMA

Allo scopo di promuovere il prodotto uva da tavola di Mazzarrone, si intendono attuare svariate iniziative:

-          Si intende organizzare una Fiera espositiva che accoglierà oltre all’uva le eccellenze del territorio e i prodotti tipici del territorio;

-          Saranno allestiti stand espositivi e zone di degustazione di uva e di prodotti tramite percorso eno-gastronomico e un espositore di tutte le varietà di uva prodotte nel territorio.

-          Saranno organizzate visite nelle aziende allo scopo di far conoscere i vari stadi del ciclo dell’uva, al fine di far conoscere il sistema di produzione, le varietà, le tecniche di produzione e la trasformazione che avviene nei magazzini, con la lavorazione che viene effettuata in base alla destinazione del prodotto, con particolare attenzione ai gusti del consumatore finale;

-          Sarà organizzata una conferenza a tema con la partecipazione di personalità e relatori esperti del settore, durante la quale si effettuerà un incontro con gli operatori del settore e le forze politico-produttive;

-          Promozione del prodotto e del territorio mediante la produzione e la divulgazione di materiale informativo ed editoriale, comunicazione televisiva e a mezzo stampa. L’obiettivo sarà quello di cogliere l’interesse di importanti testate giornalistiche straniere.

Le iniziative, a carattere divulgativo, saranno tese a dare una maggiore informazione sul prodotto, non solo attraverso materiale cartaceo ed editoriale, ma anche iconografico e multimediale e attraverso la stampa (con servizi speciali) e spots televisivi.

Sarà effettuata la videoripresa della manifestazione e dei momenti culturali. Ciò allo scopo di pubblicizzare il prodotto su scala mondiale, con l’uva da tavola IGP di Mazzarrone L’informazione-promozione sarà attuata, inoltre, a mezzo depliants illustrativi, locandine, manifesti 

 

 

giovedì 29 agosto 2024

percorrere la trasformazione dell'agricoltura italiana

 

“Playlist sviluppo rurale: percorrere la trasformazione dell'agricoltura italiana”. La pubblicazione, frutto di un percorso collaborativo tra Rete Rurale Europea e Rete Rurale Italiana insieme al contributo delle Istituzioni regionali, fornisce buone pratiche innovative per il sistema agro-alimentare italiano. Il documento offre, nella prima parte, alcuni esempi di pratiche innovative e progetti all'avanguardia; nella seconda parte, vengono proposti indicazioni per la condivisione delle buone pratiche, attraverso un approccio sistematico, per favorire le azioni di rete e la collaborazione ai diversi livelli, nell'ottica di accelerare il processo innovativo e lo sviluppo di soluzioni sinergiche.


La competizione Agricultural and Rural Inspiration Awards (ARIA) premia, dal 2019, i progetti di sviluppo rurale più stimolanti, cofinanziati dall'UE per la capacità di rafforzare le competenze per l'agricoltura e le aree rurali attraverso l'apprendimento permanente, l'innovazione e la competitività.

All'edizione 2023 (V edizione) hanno preso parte venti Stati membri che hanno inviato 92 candidature riferite alle quattro categorie tematiche correlate agli obiettivi della PAC: agricoltura intelligente, competitiva, resiliente e diversificata; protezione ambientale; tessuto socioeconomico delle aree rurali; competenze degli stakeholder rurali.
Il lavoro è frutto di un percorso reso possibile grazie alla collaborazione tra la Rete Rurale Europea e la Rete Rurale Italiana e al prezioso contributo delle Istituzioni regionali, che hanno deciso di partecipare al premio ARIA 2023 (Agricultural & Rural Inspiration Awards), mettendo a fattor comune buone pratiche ed esperienze innovative per influenzare il sistema agro-alimentare italiano.
Il documento offre, nella prima parte, alcuni esempi di pratiche innovative, persone appassionate, progetti all'avanguardia. Nella seconda parte, con lo scopo di non tenere l'innovazione confinata in singole esperienze, vengono proposti spunti di riflessione e indicazioni utili per l'individuazione e la condivisione delle buone pratiche, attraverso un approccio più sistematico. In questo senso, questa pubblicazione suggerisce l'importanza di favorire le azioni di rete e la collaborazione ai diversi livelli, nell'ottica non solo di accelerare il processo di innovazione, ma anche di facilitare lo sviluppo di soluzioni sinergiche a sfide comuni.

Inycon, 26ª edizione: la Festa del Vino a Menfi in programma dal 4 al 6 Ottobre


La manifestazione è stata inserita nel “Calendario delle Manifestazioni di grande richiamo Turistico 2024 e 2025” della Regione Siciliana.


Menfi, città del vino, dell’olio e del cibo si prepara ad accogliere una nuova edizione di Inycon che ritorna dopo cinque anni, la storica festa del vino che celebra la cultura vitivinicola e le eccellenze enogastronomiche del territorio

 

 Da Venerdì 4 a Domenica 6 Ottobre 2024, Menfi, Città Italiana del Vino 2023, diventerà il cuore pulsante del vino siciliano, offrendo tre giorni ricchi di eventi, degustazioni e spettacoli: giunta alla sua 26ª edizione, la più antica manifestazione del vino di qualità in Sicilia continua a rinnovarsi, combinando tradizione e innovazione per offrire ai visitatori un'esperienza unica. 

 

L'evento, inserito nel “Calendario delle Manifestazioni di grande richiamo Turistico 2024 e 2025” della Regione Siciliana, è un'occasione imperdibile per gli amanti del buon vino, gli appassionati di cucina e tutti coloro che desiderano scoprire il patrimonio culturale e naturale di Menfi e della Sicilia. La città belicina proprio nei giorni scorsi è entrata a far parte delle città dell’Associazione Nazionale Città dell'Olio grazie alla collaborazione con gli oleifici locali e la Fondazione Inycon
 Grazie al vino Menfi è diventata capitale dell’agricoltura in Sicilia, con un percorso di promozione del territorio a fini turistici. Vino, olio, gastronomia e turismo sono oggi i pilastri sul quale si regge il sistema Menfi e che saranno al centro della prossima edizione di Inycon: tutti i dettagli saranno svelati nei prossimi giorni ed il programma sarà visionabile qui https://inyconsicilia.it/

martedì 27 agosto 2024

i minnuli camastresi

 

L’evento riguarderà la divulgazione delle delizie agro-alimentari locali e la sua gastronomia , attraverso la riscoperta degli antichi sapori indigeni

L’evento organizzato dal Comune di Camastra è finanziato dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura



Saranno presentati al pubblico:

- i prodotti identitari locali “ i minnuli camastresi“:

- le ricette tipiche legate alle delizie, realizzate da esperti dell’arte gastronomica, utilizzando quegli antichi saperi che ci restituiscono i sapori attuali del gusto.

Gli esperti preparatori spiegheranno i metodi di preparazione di tali ricette, facendo riscoprire e valorizzare le tradizioni culinarie locali.

Il progetto prevederà la realizzazione di un percorso integrato fatto di eventi di informazione, formazione e di promo-valorizzazione delle produzioni, rivolti ad esperti del settore agro-alimentare, appositamente invitati, alle attività legate all'enogastronomia, alle aziende agricole, alle amministrazioni locali, ai settori che operano specificatamente nella produzione dei prodotti identitari locali   ed ad un pubblico che, non sarà solo   locale, ma,grazie alla strategia di comunicazione sui Social Network, si estende a livello anche regionale, tutto ciò mirando ad una precisa logica di sviluppo e crescita della filiera dei prodotti identitari locali.

Il progetto intervento vuole sostenere la realizzazione e l’organizzazione di un’iniziativa strutturata attraverso una molteplicità̀ di strumenti di comunicazione che puntino allo sviluppo dei temi salienti per il comparto, attraverso un costante confronto tra territorio e stakeholders locali e regionali, ma non disdegnando mai, quello nazionale ed internazionale, secondo una logica di condivisione comunitaria, per affrontare sotto il profilo tecnico, scientifico e pratico elementi di interesse generale e specifico per il territorio e per il contesto socio-economico.

Le principali attività dall’intervento saranno le seguenti:

- convegni, seminari, conferenze

- workshop di degustazione

- show-cooking e degustazione di prodotto, con scuole econsumatori

- percorsi del gusto con stand promozionali

- Education tour

- Gara enogastronomica, distinti per amatoriali e professionisti

- Video promozionale

 

Tali iniziative saranno rivolte a temi di interesse generale inerenti i prodotti agricoli identitari e più in generale, al settore enogastronomico ed avranno l’ambizione di far diventare il territorio oggetto dell’intervento un centro di dibattito rispetto alle tematiche individuate.

 

XXI Festa dell'Uva da Tavola e dei Prodotti Tipici Locali di Licodia Eubea

XXI Festa dell'Uva da Tavola e dei Prodotti Tipici Locali di Licodia Eubea (CT): Un Appuntamento Imperdibile per la Valorizzazione delle Eccellenze Agroalimentari Siciliane Licodia Eubea, 27 agosto 2024 – Il Comune di Licodia Eubea è lieto di annunciare la XXI edizione della Festa dell'Uva da Tavola e dei Prodotti Tipici Locali, che avrà il suo avvio con la conferenza di apertura alla presenza dell’Assessore regionale all’Agricoltura, Prof. Salvatore Barbagallo, che si svolgerà presso l’Ex Monastero di San Benedetto e Santa Chiara.


 

L’incontro verterà sulla crisi climatica e idrica in agricoltura e prevede gli interventi del Sindaco Santo Randone, dell’Assessore all’Agricoltura Benedetto Interligi, del Geologo Gaetano Punzi, Direttore generale del Consorzio di bonifica della Sicilia Orientale, del Presidente e del Vicepresidente CIA Sicilia Orientale Giosuè Catania e Salvo Grosso. L'evento, ormai divenuto un appuntamento imprescindibile nel calendario delle manifestazioni dedicate alle eccellenze agroalimentari siciliane, rappresenta un'occasione unica per celebrare e promuovere i prodotti d’eccellenza del nostro territorio. Nata per valorizzare l'uva da tavola, prodotto di punta dell'economia agricola di Licodia Eubea, la festa si è evoluta nel corso degli anni, diventando una vetrina per l'intera gamma dei prodotti tipici locali. Olio extravergine d'oliva, mandorle, agrumi, formaggi, vini e dolci tradizionali saranno protagonisti di un evento che coniuga tradizione, gusto e cultura. La promozione dei nostri prodotti tipici rappresenta una priorità strategica per il Comune di Licodia Eubea. La XXI Festa dell'Uva da Tavola e dei Prodotti Tipici Locali non è solo un momento di festa, ma un'opportunità concreta per far conoscere le eccellenze del nostro territorio a un pubblico sempre più vasto. In questa direzione, la nostra amministrazione ha deciso di proseguire il percorso di valorizzazione e internazionalizzazione dei prodotti locali partecipando alla fiera Fruit Attraction di Madrid, che si terrà a ottobre 2024. Fruit Attraction è uno degli eventi internazionali più importanti per il settore ortofrutticolo, una vetrina prestigiosa che permetterà ai nostri produttori di entrare in contatto con operatori commerciali provenienti da tutto il mondo. La partecipazione alla fiera rappresenta un passo fondamentale per la crescita del nostro comparto agricolo, che potrà beneficiare di nuove opportunità di mercato e di una maggiore visibilità a livello internazionale.

Il successo di manifestazioni come la Festa dell'Uva da Tavola e la partecipazione a eventi internazionali non sarebbe possibile senza il sostegno delle istituzioni. In questo senso, desideriamo esprimere un sentito ringraziamento all'Assessorato regionale all'Agricoltura per l'importante contributo che ha reso possibile l'organizzazione della nostra festa. Grazie al loro supporto, possiamo continuare a promuovere e valorizzare le eccellenze del nostro territorio, contribuendo allo sviluppo economico e sociale di Licodia Eubea e dell'intera regione. La XXI Festa dell'Uva da Tavola e dei Prodotti Tipici Locali offrirà un ricco programma di eventi che non si limiterà solo alle degustazioni guidate, esposizioni di prodotti agricoli, laboratori gastronomici e convegni. Quest'anno, infatti, la festa sarà animata anche da un vivace calendario di spettacoli culturali e musicali, con la partecipazione di artisti locali e di caratura regionale e nazionale. Non mancheranno i dj set per i giovani e gli amanti della musica moderna, che animeranno le serate in piazza con ritmi coinvolgenti. Il centro storico di Licodia Eubea sarà inoltre animato da mercatini e artisti di strada che intratterranno i visitatori con performance di grande suggestione, rendendo la festa un evento a 360 gradi, capace di soddisfare i gusti di un pubblico eterogeneo e di tutte le età. La XXI Festa dell'Uva da Tavola e dei Prodotti Tipici Locali di Licodia Eubea si conferma come un evento di grande rilevanza per la promozione e la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari della nostra terra. Vi invitiamo a partecipare numerosi per celebrare insieme i frutti di un territorio ricco di storia, tradizione e sapori inconfondibili, godendo di un’offerta culturale e di intrattenimento unica. Per ulteriori informazioni sul programma e le attività della festa, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale del Comune di Licodia Eubea o a contattarci direttamente

domenica 25 agosto 2024

Etna le vie del vino

 Un tour tra borghi, contrade, eventi, musei, castelli

In distribuzione su varie piattaforme shop online (Amazon,EtaBeta, Feltrinelli, Mondadori, Libraccio, Libreria Universitaria, Ibs,ecc.)

Pubblicata la prima guida all’enoturismo sul vulcano. Un tour in oltre 400 tappe tra cantine, enoteche, borghi, contrade, castelli, eventi. Un suggestivo viaggio, tra ieri e oggi, tra itinerari e paesaggi vitivinicoli dalla Contea di Mascali alla Ducea di Nelson fino alle “vigne di Catania”. Il libro è stato presentato nei giorni scorsi presso l’Enoteca Regionale per la Sicilia Orientale Castiglione di Sicilia, Città del Vino e uno dei Borghi Più Belli d’Italia.

 


La ricca pubblicazione porta la firma di Michele La Rosa, giornalista pubblicista, che da anni segue l’evoluzione del settore vitivinicolo nel territorio etneo, dove si registrano interessanti flussi turistici nel comparto dell’enoturismo, grazie alla presenza di molte cantine che si sono dotate pure di strutture ricettive, organizzano eventi, allestiscono musei o sale espositive, recuperando e rendendo anche fruibili antichi palmenti e bottaie.

Tra cenni storici e dati attuali l’autore racconta il territorio vitivinicolo etneo, attraverso percorsi segnati dalla rete viaria esistente, come la SS 120 dell’Etna e delle Madonie, le strade provinciali che collegano Linguaglossa a Milo, Zafferana e poi raggiungono anche Trecastagni, Pedara, Nicolosi, tutte quelle strade che collegano le zone di maggiore produzione dei vini Etna Doc.

Un tour per scoprire anche i numerosi eventi si tengono tra vigne e cantine, tra i vari comuni, come rassegne teatrali e musicali, mostre di pittura, oppure gli eventi degustazione per scoprire i vini dell’Etna.

“La guida non recensisce vini o strutture, ma racconta il territorio etneo, tra la storia del passato e l’importanza di oggi che qui vede aziende vitivinicole esportare in tutto il mondo, che puntano anche sull’enoturismo, mirando ad attrarre i wine lovers nelle loro cantine, ai loro eventi, facendo vivere le cosiddette wine experience tra i vigneti, i palmenti, musei, iniziative che si alternano tra yoga, sport, escursioni, musica, arte varia – dice l’autore Michele La Rosa – cantine che diventano wine resort, location di film, vigneti sempre più da sfondo a matrimoni ed eventi. Un tour nei castelli tra vigneti e territori di storica tradizione vitivinicola, un viaggio in parte anche attraverso la ferrovia Circumetnea e il treno dei vini dell’Etna grazie ai vari tour operator che organizzano pacchetti turistici specifici. Oltre 230 cantine elencate, oltre 150 tra enoteche e locali come osterie, taverne, trattorie, dove i vini dell’Etna restano i protagonisti in assoluto, locali diventati in questi anni mete di turisti, di appassionati di vini del vulcano, locali recensiti da riviste di enogastronomia e guide internazionali

 

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