...sembra impossibile, eppure!
Come far piovere in tempo di siccità. Qualcuno alzerà il sopracciglio, eppure esistono da sempre molti modi per provocare scrosci e piogge. Ad esempio preghiere e rituali sono sempre esistiti e pare funzionavano davvero.
Per i credenti così la Chiesa prega per la pioggia
Molto nota in questo ambito la preghiera di Paolo VI recitata la prima volta all’Angelus del 4 luglio 1976, anche allora tempo di siccità:
“Dio, nostro Padre, Signore del cielo e della terra (Mat. 11, 25),
tu sei per noi esistenza, energia e vita (At. 17, 28).
Tu hai creato l’uomo a tua immagine (Gen. 1. 27-28)
perché con il suo lavoro faccia fruttificare
le ricchezze della terra
collaborando così alla tua creazione.
Siamo consapevoli della nostra miseria e debolezza:
nulla possiamo senza di te (Cfr. Gv. 15).
Tu, Padre buono, che su tutti fai brillare il tuo sole (Mat. 5, 45)
e cadere la pioggia,
abbi compassione di quanti soffrono duramente
per la siccità che ci ha colpito in questi giorni.
Ascolta con bontà le preghiere a te rivolte
fiduciosamente dalla tua Chiesa (Luc. 4, 25),
come esaudisti le suppliche del profeta Elia (1 Re 17, 1),
che intercedeva in favore del tuo popolo (Giac. 5, 17-18).
Fa’ scendere dal cielo sopra la terra arida
la pioggia sospirata,perché rinascano i frutti (Ibid. 5, 18)
e siano salvi uomini e animali (Sal. 35, 7).
Che la pioggia sia per noi il segno
della tua grazia e benedizione:
così, riconfortati dalla tua misericordia (Cfr. Is. 55, 10-11),
ti renderemo grazie per ogni dono della terra e del cielo,
con cui il tuo Spirito soddisfa la nostra sete (Gv. 7, 38-39).
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, che ci ha rivelato il tuo amore,
sorgente d’acqua viva zampillante per la vita eterna (Ibid. 4, 14).Amen”.
Una volta...
Nell’antica Roma, durante la cerimonia chiamata “aquilicium”; matrone scalze e con capelli sciolti, salivano sul Campidoglio. Facevano ruzzolare pietre, invocando Giove Pluvio, urlando a squarciagola; simulando il brontolio del tuono. Ancora oggi si pensa che il cantare stonando porti la pioggia! Più avanti, verso la metà del quarto secolo, papa Liberio trasformò la cerimonia pagana d’invocazione delle precipitazioni in una pubblica preghiera cristiana.
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