La riforestazione ha frenato il mutamento del clima negli Stati Uniti orientali
La diffusione degli alberi con la riforestazione iniziata negli anni ’30 del XX secolo, spiega uno studio dell’Università dell’Indiana, ha saputo mitigare l’effetto del clima. Raffreddando gli USA orientali mentre il resto del Paese si riscaldava
di Matteo Cavallito
La diffusione degli alberi determinata dalla significativa riforestazione sperimentata dagli Stati Uniti nel secolo scorso avrebbe contribuito a contrastare l’aumento delle temperature. Un fenomeno che evidenzia il potenziale espresso dalle aree boschive nella mitigazione climatica. Lo rileva uno studio dell’Università dell’Indiana pubblicato sulla rivista Earth’s Future.
Gli USA orientali si sono raffreddati di 0,3 gradi in cento anni
Tra la fine del XVIII e l’inizio del XX secolo, segnala una nota diffusa dai ricercatori, gli Stati Uniti hanno sperimentato un’ampia deforestazione legata allo sfruttamento del legname e all’espansione dell’agricoltura e dell’allevamento con perdite superiori al 90% della copertura in alcune aree. A partire dagli anni ’30 del Novecento la tendenza si è invertita con un progressivo ritorno degli alberi. Da allora la ricrescita ha interessato circa 15 milioni di ettari di foresta.
Nello stesso periodo, notano gli scienziati, il riscaldamento globale ha provocato un rialzo delle temperature pari a 0,7°C di media in tutto il Nord America. Tra il 1900 e il 2000, tuttavia, la costa orientale e il sud-est si sono raffreddati di circa 0,3 gradi. Perché? Studi precedenti hanno suggerito che il raffreddamento potrebbe essere stato causato da vari fattori, inclusi l’attività agricola e l’aumento delle precipitazioni. Queste ricerche, osservano però gli studiosi, non avevano preso in considerazione le foreste come possibile spiegazione dell’anomalo e diffuso raffreddamento.
Gli alberi sono stati il fattore decisivo
Utilizzando una combinazione di dati provenienti dai satelliti e da 58 torri meteorologiche per confrontare le foreste con i pascoli e i terreni coltivati vicini, gli autori hanno esaminato gli effetti dei cambiamenti nella copertura forestale sulle temperature della superficie del suolo. “Le foreste degli Stati Uniti orientali raffreddano la superficie terrestre di 1-2°C all’anno rispetto alle vicine praterie e coltivazioni, con un effetto massimo a mezzogiorno durante la stagione di crescita, quando l’abbassamento della temperature oscilla tra 2°C e 5°C”, afferma lo studio.
Le foreste più giovani, con un’età compresa tra i 20 e i 40 anni, “hanno il più forte effetto refrigerante sulla temperatura superficiale.
Ma le scoperte non finiscono qui. L’analisi storica della copertura del suolo e dei dati meteorologici giornalieri di 398 stazioni meteorologiche dal 1900 al 2010, infatti, “ha dimostrato che i benefici della riforestazione in termini di raffreddamento si estendono a tutto il paesaggio”. In particolare, “le zone circostanti sono risultate fino a 1°C più fresche rispetto alle località vicine che non hanno subito cambiamenti nella copertura del suolo mentre le aree dominate da foreste in ricrescita mostrano una tendenza al raffreddamento in gran parte degli Stati Uniti orientali”.
Le foreste sono una risorsa per la mitigazione delle temperature
A contribuire all’abbassamento delle temperature, rilevano i ricercatori, sono stati anche altri fattori come, ad esempio, i cambiamenti nell’irrigazione agricola. Ma la riforestazione, in definitiva, ha avuto il ruolo più importante nel determinare l’anomalia del raffreddamento. Oltre a riaccendere i riflettori sul noto potenziale di mitigazione degli alberi, lo studio evidenzia dunque “il potenziale della riforestazione come strategia locale di adattamento al clima nelle regioni temperate”.
In queste zone, spiega la ricerca, la diffusione degli alberi “potrebbe fornire una serie di benefici complementari: mitigare i cambiamenti climatici rimuovendo l’anidride carbonica dall’atmosfera e, allo stesso tempo, raffreddare le temperature della superficie e dell’aria su aree ampie”.
Tuttavia, in ambienti diversi come le regioni boreali coperte di neve, l’aggiunta di alberi potrebbe avere un effetto riscaldante mentre in alcuni luoghi il rimboschimento potrebbe anche influenzare le precipitazioni e altri processi determinando svantaggi. Per questo le politiche di gestione del territorio devono quindi considerare vari fattori ambientali nel valutare l’utilità delle foreste come strumento di adattamento al clima.
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