La tecnologia digitale a servizio della produzione integrata
del pomodoro in serra: il progetto TOMATRACK
La Sicilia offre un territorio unico, caratterizzato da una
ricca diversità di ambienti e condizioni pedoclimatiche, che la rendono una
delle regioni più interessanti dal punto di vista delle produzioni agricole.
Tra le colture principali, il pomodoro emerge come vera eccellenza del
territorio siciliano, coltivato principalmente in serra nelle aree costiere. Le
particolari condizioni ambientali e l'utilizzo di acqua ad elevata salinità per
l'irrigazione conferiscono al pomodoro caratteristiche organolettiche uniche,
quali dolcezza e mineralità. Questo prodotto rappresenta un fiore all'occhiello
per l'agricoltura siciliana, con una produzione sotto serra che si estende
dall'autunno alla primavera, grazie al clima mite.
Paradossalmente, il periodo estivo rappresenta la sfida più
difficile per la coltivazione del pomodoro, a causa delle temperature eccessive
che provocano gravi problemi di allegagione e traspirazione delle piante.
Tuttavia, l'alta specializzazione nella produzione del pomodoro in serra ha
portato a problematiche sempre più complesse da gestire. Inizialmente coltivato
in suolo, il pomodoro ha presto ceduto il passo alla coltivazione fuori suolo a
causa dei nematodi del terreno. Questa transizione, sebbene abbia alleviato
temporaneamente le problematiche legate alla coltivazione intensiva del
pomodoro, ha introdotto nuove sfide legate alla sostenibilità, come la gestione
della soluzione nutritiva, l'aumento dell’incidenza dei patogeni che ha
determinato un sempre più crescente utilizzo di prodotti fitosanitari.
Un ulteriore aspetto critico è la sostenibilità economica
dei sistemi fuori suolo, dipendenti dai prezzi volatili dei nutrienti per i
sistemi di fertirrigazione, spesso legati alle quotazioni del petrolio. La
recente crisi energetica ha reso evidente la fragilità di questi sistemi, come
sottolineato da un agricoltore coinvolto nel progetto TOMATRACK: "Quello
che spendevo per comprare i sali necessari per la fertirrigazione per un intero
anno ora è sufficiente per coprire solo tre mesi, mentre i prezzi di vendita
dei pomodori sono rimasti pressoché invariati".
È evidente la necessità di cambiare il paradigma di
produzione del pomodoro in serra in Sicilia. In questo contesto, il progetto
TOMATRACK (finanziato dalla regione Sicilia tramite fondi PSR 2014-20,
sottomisura 16.1) si propone di rendere più sostenibili le aziende agricole che
coltivano pomodoro in serra, intervenendo sull'efficientamento strutturale
delle serre, l’applicazione di pratiche agroecologiche e l’utilizzo di sensori
per prevedere l'insorgenza di malattie e gestire in modo ottimizzato la
fertirrigazione.
L'efficientamento strutturale delle serre è stato realizzato
attraverso la costruzione di una serra tecnologica presso l'azienda agricola
Causarano. Questa struttura innovativa presenta un'altezza in gronda maggiore
rispetto alle serre normalmente utilizzate sul territorio, consentendo una
migliore regolazione della temperatura e dell'umidità all'interno della serra,
specialmente durante il periodo estivo, in cui le temperature elevate
rappresentano spesso un fattore limitante per la produzione del pomodoro. La
serra tecnologica è dotata anche di un sistema automatizzato per l'apertura e
la chiusura di pannelli sul tetto, regolando l'umidità all'interno della serra
e riducendo così il rischio di malattie legate a un ambiente eccessivamente
umido.
Un altro aspetto innovativo riguarda l'utilizzo di sensori
di umidità e temperatura, sia nel suolo che nell'aria all'interno della chioma
delle piante. Questi sensori consentono un monitoraggio continuo dei parametri
ambientali, comunicando con un modello previsionale per l'insorgenza di
malattie fungine, come la peronospora (Phytophthora infestans) e il
ciclo di insetti dannosi come la mosca bianca (Aleurodidi) e la tignola (Tuta
absoluta). Per gli agricoltori, la gestione diventa molto più semplice.
Oltre a monitorare la situazione in tempo reale tramite l'applicazione
scaricabile sullo smartphone AGRICOLUS, ricevono avvisi via e-mail in caso di
elevate probabilità di pericolo, fornendo indicazioni su quando trattare, quale
prodotto utilizzare e le dosi consigliate. Questo approccio consente di ridurre
significativamente l'uso di prodotti fitosanitari, con evidenti vantaggi
economici e ambientali.
I ricercatori della Scuola Sant'Anna del gruppo di Agroecologia,
insieme ai tecnici informatici di AGRICOLUS, hanno condotto dal 7 al 9 novembre
2023 corsi di formazione individuali per agricoltori e tecnici coinvolti nel
progetto TOMATRAK sull'utilizzo di questi sensori. Durante i corsi, gli
agricoltori hanno acquisito familiarità con l'applicazione di Agricolus,
simulando situazioni di pericolo. Gli agricoltori del consorzio TOMATRACK si
sono resi disponibili a gestire un settore dell'azienda con il supporto dei
sensori e l'utilizzo dei modelli previsionali di Agricolus, mentre il resto
dell'azienda segue una gestione ordinaria. Saranno quindi confrontati i due sistemi
di gestione, valutando gli effetti sulla produzione e la potenziale riduzione
dell'uso di input chimici per la gestione fitosanitaria del pomodoro.
Figura 1: Calibrazione della sensoristica per il
monitoraggio in tempo reale di umidità e temperatura dell’aria e del substrato
di crescita.
Figura 2: Registrazione dei sensori nell’app di AGRICOLUS
per il funzionamento dei modelli previsionali di malattie fungine e insetti
dannosi per il pomodoro.
Figura 3: Gestione integrata del pomodoro in serra
grazie all’utilizzo della zucca serpente di Sicilia (Lagenaria longissima
Fam. Cucurbitaceae) che ospita insetti utili per il controllo della tignola del
pomodoro (Tuta absoluta)
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