giovedì 12 settembre 2024

Svelare gli imperativi dell’innovazione in agricoltura: un quadro basato sui dati per identificare esigenze latenti e priorità regionali

 andrea bonfiglio

L'innovazione all'interno di un'azienda, di un settore o di un contesto territoriale può derivare dall'identificazione di problemi o esigenze specifiche. L'analisi delle prestazioni fornisce spunti preziosi, evidenziando potenzialmente le aree in cui l'innovazione potrebbe essere necessaria. Questo documento delinea una metodologia progettata per identificare le esigenze di innovazione latenti a livello regionale, settoriale e dimensionale. Questa metodologia si basa su questioni critiche emerse dal confronto di indicatori di sostenibilità economica, ambientale e sociale delle aziende agricole. A tale scopo viene utilizzato un approccio iterativo. Vengono impiegati algoritmi di corrispondenza misti per formare i gruppi di confronto, mentre la G-computation viene utilizzata per calcolare le differenze. Viene adottata la regressione logistica per calcolare i punteggi di propensione e vengono utilizzati diversi modelli lineari generalizzati per stimare l'impatto della localizzazione regionale. Vengono quindi condotti test di ipotesi per confermare la significatività statistica degli impatti, da cui vengono derivati ​​i livelli di criticità. Questa metodologia viene applicata ai dati raccolti dalla Rete di Contabilità Agricola Italiana, che include oltre 64.000 osservazioni da due periodi triennali consecutivi (2016-2018 e 2019-2021). I risultati evidenziano l'esistenza di diffuse criticità nell'agricoltura italiana. Tali criticità riguardano principalmente l'uso efficiente dell'acqua, i cui costi, in rapporto ai ricavi, superano in media il 40% circa, e l'orticoltura in serra, che mostra un incremento del livello di criticità in termini di sostenibilità di oltre il 50%. Da un punto di vista regionale, la Puglia nel Sud Italia presenta le criticità più evidenti, con un livello di criticità medio del 30% in aumento nel tempo. Le criticità emergenti vengono analizzate in relazione agli interventi introdotti dalla Politica agricola comune 2023-2027 per verificarne la coerenza e individuare possibili azioni innovative implementabili.

APPROFONDIMENTO 


Dipendenza dai fertilizzanti: un nuovo indicatore per valutare la sostenibilità degli agrosistemi oltre l'efficienza nell'uso dell'azoto

             I sistemi di coltivazione dipendono dall'azoto (N) esterno per produrre cibo. Tuttavia, non abbiamo parametri per tenere conto della dipendenza della società dai fertilizzanti, sebbene aumenti eccessivi nell'applicazione di N danneggino la salute umana e ambientale. L'obiettivo di questo studio è di proporre un nuovo indicatore, la dipendenza dai fertilizzanti N, calcolato come rapporto tra input esterni controllabili dall'uomo e input totali di N. La dipendenza dai fertilizzanti azotati ha una solida base matematica derivante dalla chiusura dell'equazione dell'efficienza d'uso dell'azoto (NUE). Questo studio verifica anche il valore del concetto di dipendenza dai fertilizzanti N alla scala del sistema di coltivazione (pianta-suolo) e a diverse scale spaziali, dal campo al paese, come indicatore complementare per promuovere una produzione sostenibile. Gli esperimenti sul campo condotti con cereali come coltura principale hanno mostrato che quando si sostituisce la precedente coltura di orzo con una leguminosa, la dipendenza dai fertilizzanti N ha tenuto conto dell'eredità del suolo ed è stata ridotta del 15% nei trattamenti fertilizzati. In una popolazione agricola, la dipendenza da fertilizzanti azotati variava dal 47 al 95% e spiegava la rilevanza della fissazione biologica e degli input di N nell'acqua di irrigazione, aggiungendo informazioni pertinenti agli indicatori di prestazione (ad esempio, NUE). A livello nazionale, la dipendenza da fertilizzanti azotati ha mostrato diversi modelli temporali, a seconda principalmente della rilevanza della fissazione biologica dell'N atmosferico. La dipendenza da fertilizzanti azotati dei sistemi colturali globali è aumentata a circa l'83% negli ultimi cinque decenni, anche se lo scambio di N tra le regioni è aumentato. La dipendenza da fertilizzanti azotati ha un grande potenziale per monitorare i risultati degli sforzi volti a rafforzare l'autonomia del sistema e, all'interno di sistemi agricoli simili, può essere utilizzata per identificare pratiche che portano a una riduzione del fabbisogno di fertilizzanti. In sintesi, la dipendenza da fertilizzanti azotati è un nuovo indicatore per valutare la sostenibilità agroambientale dei sistemi colturali su tutte le scale e fornisce una dimensione complementare agli indicatori tradizionali come NUE, output di N e surplus di N.


Alcuni autori ritengono che il 50% del cibo prodotto oggigiorno derivi dall'applicazione di fertilizzanti sintetici (Erisman et al. 2008 ), mentre altri sottolineano che si tratta di una dipendenza creata che potrebbe essere mitigata riprogettando il sistema di produzione alimentare (Billen et al. 2024 ). A livello di sistema agricolo, è difficile generalizzare, data l'ampia varietà di tipologie di aziende agricole e pratiche di gestione. Le aziende agricole che seguono pratiche di riciclo dei nutrienti come la coltivazione di copertura e la concimazione verde possono ridurre la dipendenza dai fertilizzanti per raggiungere una produzione sostenibile a lungo termine, mentre le aziende agricole altamente intensive possono aumentare la loro dipendenza dall'applicazione di fertilizzanti elevata e regolare per mantenere la produzione (Quemada et al. 2020 ). Quando si amplia questo approccio, la dipendenza dei sistemi colturali regionali o nazionali da nuovi input di azoto (N) sotto forma di fertilizzanti minerali o mangimi per bestiame trasformati in letame può variare enormemente in funzione del loro sistema alimentare, delle abitudini commerciali o delle diete (Lassaletta et al. 2016 ). Tuttavia, a nostra conoscenza, non è stato sviluppato alcun parametro che valuti la dipendenza dei sistemi agricoli e di produzione alimentare dai fertilizzanti.

A causa del suo ruolo essenziale svolto nella produzione alimentare e delle grandi implicazioni ambientali del suo ciclo biogeochimico, N è il nutriente più ampiamente studiato e può fungere da paradigma per altri (Sutton et al. 2021 ). Tre indicatori di prestazione sono comunemente utilizzati per fornire una prospettiva integrata della sostenibilità agroambientale dei sistemi agricoli, vale a dire (1) output di N (sulla resa di N) che rappresenta la produttività del sistema, (2) surplus di N (come differenza tra input di N e output di N) che informa sui potenziali rischi ambientali e (3) efficienza nell'uso dell'azoto (NUE) che informa sull'efficienza delle risorse. La NUE è stata utilizzata per riferirsi a concetti diversi, ma se aderiamo alla definizione più ampia derivata dal bilancio di massa, la NUE di un sistema di produzione alimentare è definita come il rapporto tra output di N e input di N (Lassaletta et al. 2014 ; EUNEP 2015 ). Può essere applicato a qualsiasi sistema, compresi i sistemi di coltivazione, allevamento e misti, nonché all'intero sistema agroalimentare (Quemada et al. 2020 ; Erisman et al. 2018 ), e a diverse scale spaziali, dalla trama/campo alla scala globale (Zhang et al. 2020 ). Quando studiato alla scala del sistema di coltivazione (Fig. 1 ), diverse definizioni che descrivono l'uso efficiente di N sono state precedentemente utilizzate e sono ancora in uso a seconda dell'obiettivo dello studio e delle informazioni disponibili (Quan et al. 2021 ). Quando abbiamo riassunto gli indicatori NUE più frequentemente utilizzati nei sistemi di coltivazione, abbiamo fatto una scoperta sorprendente: la definizione di dipendenza dai fertilizzanti (FD N ) emerge quando si seziona l'equazione NUE (Fig. 2 ).

Figura 1
figura 1

Esperimento di sistema di coltivazione nel grano invernale con l'obiettivo di valutare l'efficienza dell'uso dell'azoto dopo colture leguminose e non leguminose nella Spagna centrale. Colori diversi riflettono diverse colture precedenti o diversi tassi di applicazione di fertilizzante N. Credito fotografico: Miguel Quemada

Figura 2
figura 2

I componenti della dipendenza dai fertilizzanti (FD N ). A Efficienze correlate all'azoto, tra cui FD N , che chiude l'equazione dell'efficienza d'uso dell'azoto (NUE). B Input e output nei sistemi di coltivazione. In questa figura, FD N è espresso come frazione, ma può anche essere espresso come percentuale.



Quemada, M., Lassaletta, L. Dipendenza dai fertilizzanti: un nuovo indicatore per valutare la sostenibilità degli agrosistemi oltre l'efficienza dell'uso dell'azoto. Agron. Sustain. Dev. 44 , 44 (2024).  


Catalogo Unico delle Biblioteche del CREA

 

 


 La Biblioteca virtuale del CREA, portata avanti dalla Direzione Generale e l’Ufficio Relazioni Internazionali ed Affari Istituzionali, è rappresentata dalla digitalizzazione dell’imponente patrimonio librario, che valorizza i record informatizzati relativi a ben 32 biblioteche specialistiche disseminate, da nord a sud, sull’intero territorio nazionale. Il Catalogo Unico è articolato in: 1) Catalogo Generale per Autori e Titoli; 2) Catalogo Speciale degli Incunaboli e delle Cinque-seicentine; 3) Catalogo delle Pubblicazioni Periodiche. È accessibile online dal portale istituzionale a questo indirizzo.  
CATALOGO

2connect - I servizi di consulenza e supporto all'innovazione in Italia

 


Se sei un consulente agricolo o un fornitore di servizi di supporto all’innovazione in agricoltura partecipa al nuovo

SONDAGGIO

Collegare i consulenti per promuovere l'innovazione interattiva nell'agricoltura e nella silvicoltura: il progetto i2connect mira ad alimentare le competenze dei consulenti che sosterranno e faciliteranno i processi di innovazione interattiva. La strategia in i2connect consiste nell'utilizzare le reti di consulenti esistenti e le esperienze di successo per creare una rete più ampia e lo slancio del cambiamento consentendo una nuova cultura del supporto dell'innovazione guidata dal basso. Questa risorsa di oltre 40,000 i consulenti sono fondamentali per sostenere l'agricoltura e la silvicoltura sul terreno e devono essere influenzati in questo progetto per sostenere l'innovazione con enfasi su EIP-Agri 2020.

Verrà realizzato un inventario in cui verranno analizzate le migliori pratiche in tutta Europa in modo interattivo per guidare lo sviluppo di approcci e strumenti.

Un gruppo di formatori verrà formato per lavorare con questi materiali durante la formazione per allenare meglio i consulenti. Si presterà attenzione anche all '"ambiente favorevole": modalità con cui i responsabili dei servizi di consulenza, attori della ricerca, i responsabili delle politiche e altri possono creare condizioni favorevoli a processi di innovazione interattiva. Il progetto supporterà l'apprendimento attraverso corsi nelle principali lingue europee. I corsi di formazione includeranno un periodo moderato di peer coaching sul lavoro per i consulenti. Alcuni consulenti possono unirsi a team di visite incrociate per studiare casi interessanti all'estero. Queste attività confluiscono in una rete professionale con molte filiali locali, supportato dal progetto attraverso una piattaforma online moderata per il coaching reciproco e la condivisione di esperienze sui temi che emergono.

i2connect riunisce 42 organizzazioni, la maggior parte di loro è direttamente coinvolta nello stimolare l'innovazione nelle zone rurali e nei sistemi alimentari in tutti gli angoli d'Europa, soprattutto nei paesi CEE. I principali servizi di consulenza agricola e forestale europei sono partner. Si impegnano a contribuire all'apprendimento continuo e al miglioramento del supporto consultivo facendo un uso migliore delle opportunità che il programma EIP-Agri ha creato per colmare il divario tra ricerca e pratica.

Innovazione interattiva

L'innovazione interattiva enfatizza la cooperazione tra i vari attori, la condivisione della conoscenza e l'intermediazione efficace tra gli attori lungo le catene del valore e ai diversi livelli territoriali. La chiave per l'innovazione interattiva è quella esistente (a volte tacito) la conoscenza è inclusa per cui gli utenti finali e i professionisti non sono coinvolti solo come oggetti di studio, ma le loro capacità imprenditoriali e le conoscenze pratiche vengono utilizzate per sviluppare la soluzione o l'opportunità, creando così la comproprietà.

Un prerequisito per l'innovazione interattiva è un approccio multi-attore che coinvolga tutti gli attori rilevanti lungo l'intero progetto; dalla partecipazione alla pianificazione del lavoro e degli esperimenti, la loro esecuzione, fino alla diffusione dei risultati e all'eventuale fase dimostrativa. Gli attori rilevanti sono quelli che condividono un problema complesso, che richiede nuove conoscenze e pratiche e include attori di diversi settori sociali come i ricercatori, imprenditori, educatori, lavoratori del governo, Rappresentanti di ONG e agricoltori / gruppi di agricoltori, consulenti, imprese, eccetera.



mercoledì 11 settembre 2024

Vittoria JAZZ Music & WINE

Gianna Bozzali

 

La musica jazz con artisti internazionali e le eccellenze vitivinicole siciliane tornano ad animare il centro storico di Vittoria. Presentata stamani la 13esima edizione del “Vittoria JAZZ Music & WINE” in programma i prossimi 20, 21 e 22 settembre nel centro storico della città.

 

 




 Presentata  in conferenza stampa, nella Sala degli Specchi “Ubaldo Balloni” a Vittoria, la 13esima edizione del Vittoria JAZZ Music & WINE in programma i prossimi 20, 21 e 22 settembre nel centro storico della città.

Promossa ed organizzata dall’Enoteca Regionale della Sicilia sede del Sud Est e dal Comune di Vittoria con il sostegno dell’Assessorato dell’Agricoltura della Regione Siciliana, la tre giorni di musica e degustazione punta a promuovere la cultura del vino. Un momento di alto valore culturale per la città che offre il nome all’unica DOCG della Sicilia, il Cerasuolo di Vittoria.

Prezioso il connubio tra i concerti del Festival Jazz, con la direzione artistica curata dal Maestro Francesco Cafiso, e la promozione dell’eccellenza vitivinicola siciliana offerta dalle cantine dell’Enoteca Regionale della Sicilia sede del Sud Est.

 

«Il Jazz Festival è stato fin dal primo momento nel progetto originario dell’Enoteca Regionale della Sicilia sede del sud est – ha dichiarato il suo presidente, Silvio Balloni – perché l’Enoteca Regionale esiste per valorizzare la filiera vitivinicola di eccellenza della Sicilia e per farlo punta alla promozione del territorio iniziando dalla cultura che esprime con l’arte e la musica. questa terra.

 

Il Vittoria JAZZ Music & WINE si pone come orizzonte la valorizzazione della filiera vitivinicola d’eccellenza e tramite questa della Sicilia, della sua cultura così complessa che si esprime perfettamente con il Jazz.

Per questo – ha aggiunto il presidente dell’Enoteca Regionale – l’idea di realizzare il Vittoria JAZZ Music & WINE è stato da subito nel progetto originario di questa Enoteca Regionale, istituita dalla Regione Siciliana grazie all’aiuto determinante dell’on. Stefania Campo, del Comune di Vittoria delle cantine e degli altri soggetti che operano nella valorizzazione del territorio. Ed è questa grande collaborazione che ci sta dando la forza di mettere in campo una tre giorni molto impegnativa ma sicuramente coinvolgente con un ricco programma di degustazioni che si unisce alla 13esima edizione del Jazz Festival».

 

La cornice del centro storico di Vittoria, con Piazza del Popolo e Piazza Ricca per i concerti ed il Chiostro delle Grazie per le degustazioni dei vini, consentiranno di vivere un’esperienza in cui si uniscono cultura, emozioni e convivialità.

 

«Fa un certo effetto ritrovarsi nella propria città per presentare il programma di un evento ormai consolidato quale il Jazz Festival – ha commentato il direttore artistico, Francesco Cafiso-. Sono felice nel poter dire che quest’anno ci sono state le condizioni di riportare il jazz a Vittoria anche se con una formula diversa. Prossimo anno lavoreremo in anticipo per coinvolgere altri artisti. Si inizia venerdì 20 con un bellissimo concerto che richiama i suoni ed il ritmo di New Orleans, in cui sono stato per assorbirne tutta la forza della sua musica, ma poco prima guiderò una Marching Band che muoverà da Palazzo di Città per arrivare sino in Piazza del Popolo. Sabato vi sarà il trombettista Fabrizio Bosso con special guest Nico Gori e, infine, domenica il concerto “Irene of Boston”, storia di un veliero che si era arenato sulla costa di Pozzallo che ritorna in vita grazie alla magia dell’arte per raccontarsi attraverso le note».

 

Appuntamenti collaterali

Accanto alla musica e alle degustazioni dei vini altri momenti culturali da non perdere come le passeggiate culturali lungo le vie del centro storico “Scopri Vittoria”, il convegno curato dalla condotta Slow Food di Vittoria dal titolo “Recuperare il passato per migliorare lo stile di vita del presente” che si terrà venerdì 20, alle ore 18.30 presso la Sala delle Capriate, con relatori il Prof. Paolo Guarnaccia dell’Università di Catania, l’agronomo Massimo Garrone, la nutrizionista Adriana Cilio e la dott.ssa Silvia Martinico del Co.Ri.Bi.A.

In programma, sabato 21 settembre, alle ore 19.00 la presentazione del libro “Basta un calice” di Alvice Cartelli condotta dal sommelier Giovanni Carbone. A seguire, alle ore 20.00 sempre al Chiostro delle Grazie la masterclass dei vini Cerasuolo di Vittoria Docg guidata dal sommelier Luigi Salvo, entrambi i momenti a cura dell’ATS Strada del Vino Cerasuolo. Infine, domenica 22 settembre, alle ore 19.00, talk “Terroir Lab - esperienze a confronto” con protagoniste le donne legate al mondo del vino. Una chiacchierata con la giornalista Gianna Bozzali attorno a temi quali il ritorno ai saperi antichi, l'agricoltura sostenibile ed esperienze d’impresa.

«Sono orgoglioso del fatto che siamo riusciti tutti insieme a far ritornare a Vittoria il Jazz Festival, grazie all’Enoteca Regionale della Sicilia sede del Sud est e grazie a Francesco Cafiso – ha dichiarato il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello -. Siamo in una fase in cui la città è pronta a guardare ai prossimi anni forte di un tessuto produttivo importante, alla ricerca di un destino ancora più qualificato in cui ci sia energia, forza, cultura. Aggiungo anche che la musica e l’arte hanno il potere di unificare i cuori, le menti e a Francesco Cafiso, con la sua presenza, va dato il merito di tutto ciò».

 

Si inizia, quindi, venerdì 20 settembre con il taglio del nastro alle ore 19.00 al Chiostro delle Grazie all’interno del quale le cantine socie dell’Enoteca Regionale della Sicilia sede del Sud Est proporranno i loro vini. A seguire il primo concerto in programma alle 21.30 in Piazza del Popolo con Francesco Cafiso 9et: WE PLAY FOR TIPS. Un’estensione del disco "20 Cents Per Note" di Francesco Cafiso registrato in quartetto nel 2015 e il cui titolo fa riferimento alla scritta che i musicisti di strada di New Orleans portavano sui loro cappelli per chiedere la mancia: un ricordo indelebile di una esperienza musicale personale nella patria del jazz.

Tutti i concerti in programma sono gratuiti. Ticket per la degustazione dei vini € 15,00 (più cauzione). Maggiori informazioni sui canali social Facebook ed Instagram dell’Enoteca Regionale della Sicilia – sede del Sud Est.

 

Info aggiuntive su Enoteca Regionale della Sicilia – sede del Sud Est

L'Enoteca Regionale della Sicilia - sede del Sud Est è stata istituita per valorizzare e promuovere i vini di qualità della Regione. Sita nel suggestivo Palazzo Carfì a Vittoria, in via Dei Mille n. 131, questa Enoteca Regionale nasce grazie alla Legge Regionale n. 13 del 25.05.2022 art. 12 comma 39 con lo scopo principale di promuovere i prodotti vitivinicoli e le cantine siciliane, offrendo spazi per degustazioni, master class, seminari, contribuendo così alla valorizzazione della cultura del vino siciliano. Attraverso eventi come il Vittoria JAZZ Festival Music & WINE, l'Enoteca Regionale della Sicilia Sede del Sud Est racconta i vini siciliani IGT, DOC e DOCG, creando occasioni culturali di valorizzazione del territorio, delle produzioni agroalimentari d’eccellenza e dei vini siciliani.

 

 


Gianna Bozzali

Originaria di Vittoria (Ragusa). Una laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari e tante esperienze maturate nel mondo della comunicazione enogastronomica, sia in tv, sia grazie alla collaborazione con testate giornalistiche di settore. Giornalista e critico gastronomico, esperto assaggiatore Onav, è da anni PR ed ufficio stampa del Consorzio di Tutela del Cerasuolo di Vittoria DOCG. Spesso veste anche il ruolo di Docente di comunicazione gastronomica in diversi corsi di settore. Ama narrare le storie più semplici come quelle dei casari, dei contadini e dei vignaioli perché anche il più sconosciuto dei produttori merita di essere “ascoltato”.

Festival della mandorla.

 

Racalmuto celebra la tradizione contadina. 

Al via la prima edizione del Festival la mandorla.

14/15 settembre 2024

 

Al via a Racalmuto la prima edizione del “Festival della mandorla” organizzata dall’associazione “Un sogno per domani”   finanziata  dell’Assessorato Agricoltura, Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea della Regione Siciliana.

Due giornate – il 14 e 15 settembre – all’insegna della valorizzazione della mandorla e del territorio che la produce.



Folklore, sapori, storia e tradizione, convegni e momenti musicali dedicati ad un prodotto presente da sempre nella cucina siciliana essendo, la mandorla, tra gli ingredienti utilizzati maggiormente ella tradizione culinaria dell’isola.

Si inizia il 14 settembre, a partire dalle ore 17:00, con il convegno: “Le opportunità salutistiche, cosmetiche e di sviluppo locale della mandorla nel Racalmutese” presso la sala convegni del Castello Chiaramontano. Parteciperanno, tra gli altri, Lillo Alaimo Di Loro, presidente nazionale Italia Bio, Filippo Marchese, Centro studi “F. Monastra”, Raffaele Terrazzino, cardiologo, Rosanna Tuzzolino, agronomo, Salvatore Scimè, nutrizionista, Luigi Falletti, del Consorzio Turistico “Città di Racalmuto”, Giuseppe Guagliano, già presidente GAL. Interverranno le autorità cittadini, tra cui il sindaco di Racalmuto Calogero Bongiorno, dopo i saluti introduttivi del presidente dell’associazione che promuove l’evento Nicolò Macaluso.

A seguire, l’inaugurazione della mostra fotografica “Le mandorle tra storia, mito e curiosità” e l’esposizione di attrezzature del mondo contadino e rurale realizzata in collaborazione con l’associazione “Burgisi – Devoti di Maria SS. del Monte”.

Alle ore 19:00 esibizione del gruppo folk “Fiori del mandorlo” di Agrigento, con l’apertura del Mercatino di prodotti tipici a base di mandorla presso la piazza Umberto I. Si esibiranno anche artisti di strada che allieteranno la manifestazione che mira anche a valorizzare i produttori locali.

Domenica 15 settembre, a partire dalle ore 16:00, raduno dei Gruppi medioevali, provenienti da Montelepre, Castronovo di Sicilia e Ravanusa, al Castello Chiaramontano ed esibizione di tiro con l’arco a cura dell’associazione “Ravim” di Ravanusa. I gruppi saranno accolti dal Corteo storico “Baronia dei Malconvenant” di Racalmuto e dal gruppo Tammurinara “Maria SS. del Monte”.

Tutti i gruppi in costume sfileranno lungo le vie del centro storico e si esibiranno, intorno alle ore 20:00, in piazza Umberto I, dove prosegue il Mercatino dei prodotti legati alla tradizione della mandorla, si potranno degustare prodotti tradizionali e, in particolare, pietanze realizzate anche con l’ausilio della mandorla.

Nel corso della manifestazione si esibirà sotto la torre dell’antico castello di Racalmuto, inoltre, Adele Greco che presenterà la “Danza del fuoco”.

Il festival, infatti, ha lo scopo di valorizzare e riscoprire l’importanza della mandorla nella storia del territorio e spingere le nuove generazioni a rilanciare il prodotto.

comunicato stampa degli organizzatori

Mostra Mercato del Cavallo Sanfratellano

 

Giunge alla 64ª edizione la Mostra Mercato del Cavallo Sanfratellano. È nello scenario del Parco dei Nebrodi, tra le più grandi aree protette della Sicilia, che si svolgerà la manifestazione che ha come protagonista una delle più antiche razze equine autoctone siciliane

La manifestazione è finanziata dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura 

 

L’origine storica del Cavallo Sanfratellano non è certa; alcuni sostengono che la razza derivi dai cavalli di battaglia che i Lombardi, fondatori di San Fratello, portarono al seguito della regina Adelaide di Casale Monferrato, terza moglie del Conte Ruggero I. Altri appoggiano la teoria secondo la quale il Sanfratellano derivi dal cavallo siciliano, famoso fin dall’antichità e decantato da scrittori greci e latini. Tuttavia le fonti più attendibili lo vogliono di origine medio-orientale, sbarcato nel porto di Milazzo intorno agli anni mille e abbandonato dai Normanni nei boschi di San Fratello, in seguito all’esito favorevole della battaglia di Milazzo. Questa teoria è dimostrata dal fatto che la razza equina presenta alcune caratteristiche simili a quelle del cavallo svevo-germanico e lombardo.
 
Nel corso degli anni il cavallo sanfratellano ha mutato i propri caratteri somatici, si è dovuto adattare al clima nebroideo ed è stato soggetto a diversi incroci con stalloni di derivazione inglese ed orientale.
 
Senza dubbio, ad oggi, si presenta come un esemplare robusto ed elegante, docile e nevrile; un ottimo compagno di vita dell’uomo sia nell’impegno quotidiano di lavoro sia nei momenti di svago e di sport tanto da farsi apprezzare nelle diverse mostre cui ha partecipato, esibirsi nelle grandi Kermesse di Fiera Cavalli Verona e della Fiera Mediterranea e ottenere importanti riconoscimenti a livello europeo in Olanda, Spagna e altri Paesi.
 
Tra le tante possibilità sul piano economico, in particolare dal punto di vista turistico (agriturismo, equiturismo, sport equestri) e delle nuove metodologie terapeutiche (ippoterapia), il cavallo sanfratellano potrà diventare, attraverso una politica di rilancio, l’emblema della cultura siciliana.
 
La Mostra Mercato, giunta ormai alla sua 64ª edizione, questo a espressione di una popolazione viva di allevatori giovani e meno giovani capaci di presentare con passione, appartenenza ed identificazione il cavallo nel suo fasto, è un’occasione in cui è possibile ammirare un’alta concentrazione di equidi sanfratellani.
 
La manifestazione si svolgerà in data 15 Settembre 2024 a partire dalle ore 09:00 e vedrà la presenza, all’interno di recinti per categoria, di stalloni, fattrici con e senza redo e puledri di età compresa tra i 18 e 36 mesi; unitamente ad essa si realizzeranno delle attività di intrattenimento per adulti e bambini: spettacoli equestri che incanteranno gli innumerevoli spettatori, con la presenza di un carretto siciliano e di musica tipica siciliana che accompagneranno tutta la manifestazione. Il folklore farà da padrone riuscendo ad intrattenere ed entusiasmare i partecipanti, mettendo in risalto le risorse del territorio.
 
La manifestazione è ampiamente pubblicizzata sia con l’ausilio di manifesti che attraverso reti televisive e riviste specializzate.

martedì 10 settembre 2024

Santa Flavia, “Prima Sagra del Pesce Azzurro”

 

13 e 14 settembre 2024 dalle 19.30 alle 22 a Sant’Elia - Santa Flavia

 

Il pittoresco borgo marinaro di Sant’Elia (frazione del Comune di Santa Flavia) nei giorni 13 e 14 settembre 2024 ospiterà la manifestazione e in questa occasione si

trasformerà in un grande ristorante a cielo aperto, dove sarà possibile degustare squisite fritture croccanti accompagnate da ottimo vino.

 

La location rappresenta uno dei più piccoli e romantici borghi marinari della Sicilia e si trova a 20 minuti dal capoluogo siciliano. E’ un luogo incantevole con spiaggette, tra cui la famosa Caletta, un fiordo di una bellezza mozzafiato e tra i luoghi più pubblicizzati on line – animato all’imbrunire da luci soffuse, dalle barche dei pescatori.

Un luogo dove sorseggiare aperitivi romantici al chiar di luna.

 


Il progetto “Sagra del Pesce Azzurro” presentato e finanziato dall’Assessorato dell’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, è nato dalla volontà di rivalutare le specie ittiche soprattutto locali, esaltandone le potenzialità. Sono previste diverse iniziative che andranno ad integrare e completare il programma della manifestazione, con il fine di promuovere e valorizzare la cultura e l’identità marinara. Gli obiettivi che l’Associazione Pro Loco Santa Flavia APS, in sinergia e con l’amministrazione comunale si prefigge sono diversi: diffondere la conoscenza delle specie ittiche, attraverso un’attività d’informazione e di valorizzazione del prodotto che permette di portare a conoscenza del pubblico le diverse specie ittiche, la loro stagionalità, il loro utilizzo in gastronomia, le peculiari caratteristiche organolettiche, soprattutto, la loro convenienza; promuovere il consumo del buon pescato; sensibilizzare i consumatori verso l’acquisto consapevole dei prodotti del mare; far maturare nei più giovani una coscienza ambientale ed alimentare; creare una nuova immagine della pesca e delle specie ittiche minori; generare sinergie tra le specie ittiche meno note e la cultura locale, generando un percorso di crescita e di consapevolezza, che faccia in modo che il prodotto ittico poco noto e poco consumato, attraverso la sua valorizzazione, accresca le peculiarità culturali e l’offerta gastronomica del territorio di cui quella specie è tipica.

 

Verrà dato spazio anche alle attività di artigianato locale con l’allestimento della mostra mercato “L’angolo dell’artigianato” che sarà occasione per i piccoli artigiani di dare visibilità alla propria attività. La manifestazione vedrà la partecipazione di esperti del settore e di stakeholders della cultura e dell’impresa, con la presenza delle Cantine Duca di Salaparuta, l’Ente di Formazione Euroform ed il Gruppo di cuochi amatoriali, che si fanno promotori delle valorizzazione della cucina tradizionale, “Cuocarini in Tour”.

 

Addetti stampa iscritti all’Ordine dei Giornalisti di Sicilia

Giuseppe Messina tel 339.2802749

Anna Cane tel 392.2591977

Gusti e Sapori del Belice

 A Roccamena la terza edizione della Sagra “Gusti e Sapori del Belice” – dal 13 al 15 settembre.

  Torna la tanto attesa sagra “Gusti Sapori del Belice”, giunta quest’anno alla sua terza edizione.


L’evento si terrà dal 13 al 15 settembre e rappresenterà un’imperdibile occasione per scoprire le eccellenze gastronomiche del territorio e promuovere i prodotti tipici della Valle del Belice.

La manifestazione, patrocinata dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, sarà articolata in diverse aree tematiche, ognuna delle quali sarà dedicata a specifiche categorie di prodotti locali: dai formaggi ai salumi, dai vini ai dolci, offrendo ai visitatori un vero e proprio viaggio sensoriale alla scoperta delle tradizioni culinarie di questa terra.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di coinvolgere attivamente tutte le aziende del territorio, valorizzando le produzioni locali e favorendo lo sviluppo economico della comunità. Durante i giorni di Sagra, i bar, le gastronomie e le aziende che aderiranno al progetto proporranno ai visitatori menù speciali basati sui prodotti tipici, rappresentativi dell’identità culturale e gastronomica della Valle del Belice.

comunicato stampa a cura degli organizzatori

“FIERA DEL GUSTO 2024”


             A Villafrati, dal 13 al 15 settembre 2024, all’interno dei festeggiamenti in onore del SS. Crocifisso, si terrà la “Fiera del gusto 2024, finanziata dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura,  mostra mercato e degustazione di prodotti tipici locali, enogastronomia, teatro, spettacoli culturali, musicali, sfilate folkloristiche ed attività ricreative per i più giovani.

Il “GUSTO” non è solo uno dei cinque sensi ma un tratto distintivo della nostra sicilianità memore di una storia millenaria ricca di contaminazioni.

La Mission della manifestazione è la promozione delle tipicità agroalimentari del territorio, che, attraverso le infinite declinazioni culinarie, prendono vita solleticando il palato.

L’Associazione Fest – Art, promotrice degli eventi ricorrenti nei festeggiamenti del SS. Crocifisso dal 2009, pianifica le attività di marketing volte ad aumentare l’attrattività delle piccole e medie imprese operanti sul territorio, ponendo le basi per uno sviluppo delle attività di produzione e vendita agroalimentare.

Allo scopo di incoraggiare la nascita di nuove piccole realtà produttive, esporranno nella “Fiera del Gusto” attività imprenditoriali di successo, riconosciute come vere eccellenze del Settore Agroalimentare.

Devozione, folklore, musica, divertimento, cultura, gusto….. tutti gli ingredienti di un evento unico in Provincia.

comunicato stampa dell'Associazione

lunedì 9 settembre 2024

Gal Terre di Aci: al via il progetto Rural Hub per lo sviluppo sostenibile delle aree rurali

 

Viaggio nei 23  
GAL della Sicilia.

  Dopo il Gal Madonie, il GAL Tirrenico Mare e Monti e Borghi, il GAL Etna Sud,   il Gal Rocca di Cerere,  il Gal terre Normanne, ecco il Gal Terre di Aci 

 la comunicazione è partecipazione

I Gruppi di Azione Locale (GAL) sono partenariati tra rappresentanti locali, pubblici e privati, creati per favorire lo sviluppo delle aree rurali, finanziati dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura, attraverso il PSR 2014-2022.


Il GAL Terre di Aci ha annunciato   l’approvazione,   del progetto Rural Hub delle Aci, un’iniziativa innovativa che punta a fornire sostegno per la stesura e l’aggiornamento dei piani di sviluppo dei comuni e dei villaggi situati nelle zone rurali, oltre che alla tutela e gestione dei siti Natura 2000 e altre aree di alto valore naturalistico. Questo importante progetto, finanziato con uno stanziamento di 458.973,70 euro, coinvolge cinque comuni aderenti al GAL e mira a supportare progetti di sviluppo economico e sociale nei territori locali.

Il relativo stanziamento permetterà ai cinque comuni aderenti di supportare progetti relativi allo sviluppo delle attività produttive economiche e sociali, ma non solo – ha dichiarato Roberto Barbagallo, Presidente del GAL Terre di Aci e sindaco di Acireale. – Spetterà a noi sindaci, con il fondamentale lavoro dei nostri collaboratori, tra gli uffici e la nostra capacità di coinvolgimento del territorio, orientare le progettazioni utili a valorizzare questa preziosa dotazione per lo sviluppo dei nostri territori”.

La direttrice del GAL Terre di Aci, Anna Privitera, ha sottolineato la natura innovativa del progetto sotto tre principali aspetti. In primo luogo, la possibilità per i comuni di collaborare su una vasta area comune. In secondo luogo, l’importanza della partecipazione degli stakeholders e della cittadinanza nelle riunioni di indirizzo che seguiranno. Infine, la diversità dei progetti, poiché il Rural Hub sarà un ulteriore strumento del Living Lab delle Aci, generando progettazioni che saranno presentate su vari canali di finanziamento a livello nazionale, regionale e comunitario.


Siamo galvanizzati dall’idea di progettare insieme con la comunità, incarnando pienamente lo spirito dei GAL basati sul metodo CLLD (Community-Led Local Development), che rappresenta un approccio partecipativo allo sviluppo delle comunità locali” ha aggiunto Privitera.

Il Rural Hub si configura come un laboratorio di progettazione che prevede la costituzione di cinque comitati scientifici, composti da dirigenti e funzionari tecnici comunali, tecnici esterni e stakeholders qualificati. Questi comitati lavoreranno su tre studi di fattibilità riguardanti i beni culturali, la mobilità sostenibile e l’economia inclusiva, in spazi confiscati alla criminalità. Gli studi saranno successivamente trasformati in progetti esecutivi da studi professionali esterni.

Altri due progetti chiave riguarderanno il Contratto di Fiume e un master plan per lo sviluppo socio-economico. Per la realizzazione di questi obiettivi, il GAL Terre di Aci avvierà a breve bandi per il reclutamento di tecnici specializzati tra ingegneri e progettisti.

In conclusione, Anna Privitera ha ringraziato il Dipartimento dell’Agricoltura – Servizio 3 Leader, per il costante supporto operativo e la fiducia mostrata nell’attuazione del progetto. Il progetto fa parte del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022, Misura 19 – sottomisura 19.2, dedicato al “Sostegno all’esecuzione degli interventi nell’ambito della Strategia SLTP – Azioni a Regia Gal”, come approvato dal D.D.G. n. 2797 del 19/06/2023.

Il progetto Rural Hub delle Aci rappresenta un’opportunità cruciale per lo sviluppo sostenibile e partecipativo del comprensorio acese, coinvolgendo direttamente istituzioni, cittadini e stakeholder in un processo condiviso di crescita territoriale.

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