martedì 17 dicembre 2024

"Alla scoperta degli antichi sapori" – 3ª Edizione: Un viaggio tra le tradizioni culinarie sicane


Il Comune di Prizzi, cuore dei Monti Sicani, è lieto di annunciare la terza edizione del progetto “Alla scoperta degli antichi sapori”, un'iniziativa che si propone di valorizzare le tradizioni culinarie dell’entroterra siciliano, con particolare attenzione ai sapori e ai prodotti tipici del territorio prizzese.

Questa iniziativa è finanziata dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea-Dipartimento Regionale dell’Agricoltura



Giunto alla sua terza edizione, il progetto intende promuovere la cultura gastronomica locale attraverso un’esperienza sensoriale unica, mirata a riscoprire i gusti e le tradizioni culinarie dell'antica cucina siciliana. Un percorso esperienziale che coinvolge numerosi settori tra cui turismo, cultura, ambiente e artigianato, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni, troppo spesso abituate ai prodotti industriali della grande distribuzione. Un’opportunità per apprezzare i prodotti tipici di qualità per sostenere un modello di cucina sostenibile e genuina.

Il progetto è volto a incentivare lo sviluppo economico del territorio, attraverso la promozione dei prodotti agricoli, agroalimentari e silvicolturali identitari della Sicilia .Un'importante occasione di crescita per la comunità, che mira a stimolare l’innovazione nel marketing dei prodotti tipici, anche online, e a favorire nuove iniziative imprenditoriali nel settore della ristorazione.

Il programma include un percorso enogastronomico nella suggestiva cornice del centro storico di Prizzi, caratterizzato dalla sua struttura viaria medievale, dove si potranno degustare piatti tipici realizzati con grano, carne ovina e bovina, olio extravergine di oliva, formaggi freschi e ricotta, erbe spontanee locali e altre prelibatezze della tradizione culinaria prizzese. I visitatori avranno la possibilità di partecipare a laboratori pratici, scoprendo le tecniche di preparazione delle ricette tradizionali e assaporando i prodotti freschi.

L’iniziativa, che si svolgerà nei giorni 21, 27 e 28 dicembre 2024, si inserisce nel periodo delle festività natalizie, quando il paese accoglie le famiglie emigranti e i giovani che studiano o lavorano fuori, creando un’opportunità per riunire la comunità attorno alla riscoperta delle tradizioni culinarie.

Alla scoperta degli antichi sapori” si allinea perfettamente con gli obiettivi della Sicilia come “Regione Europea della gastronomia”, promuovendo la sostenibilità, l'autenticità e la qualità dei prodotti agroalimentari locali. «Un’iniziativa che mira a favorire la valorizzazione dell’identità culturale e a incrementare l’attrattività turistica del nostro territorio», afferma la sindaca Antonina Comparetto.

La terza edizione di “Alla scoperta degli antichi sapori” si inserisce nel solco tracciato dalle edizioni precedenti e rappresenta un passo importante nella valorizzazione della cultura gastronomica dei Monti Sicani. L’iniziativa continua a essere un’opportunità per rafforzare l’economia locale e sostenere le imprese del territorio, in un'ottica di sostenibilità e sviluppo a lungo termine.



 



Pasta siciliana Dop, il 20 dicembre si riunisce il comitato promotore.

 Di recente durante l'evento dedicato alla pasta, organizzato dal Consorzio Ballatore, il DG Dario Cartabellotta aveva sollecitato gli organizzatori a fissare subito una  data

 La data è fissata: 20 dicembre 2024 al Dipartimento regionale siciliano dell’Agricoltura. Quel giorno verrà convocato il Comitato promotore della Dop Pasta Siciliana.

Chiunque abbia interesse a partecipare, dai pastifici ai mulini ai produttori e coltivatori, potrà far parte del gruppo per poter inviare la richiesta formale per la denominazione di origine protetta al Ministero all’Agricoltura.



D’altronde, la coltivazione del grano duro in Sicilia ha origini molto antiche che vengono fatte risalire alla colonizzazione greca, quando dal vicino Oriente venne introdotto il primo frumento duro. Da secoli la coltivazione di grano duro, per via del clima favorevole e della fertilità del suolo, è una delle attività più importanti del territorio. Si tratta di un tesoro da preservare per le generazioni future e da valorizzare. È quindi ovvio pensare che il riconoscimento di origine protetta diventi dopo così tanti anni necessario per chi giorno dopo giorno dedica il suo lavoro alla realizzazione di prodotti in cui emerge in tutto e per tutto il made in Sicily.

Basta fare un salto nella storia per scoprire che la pasta secca, così come la conosciamo oggi e così come è commercializzata in tutto il mondo, è stata inventata per la prima volta in Sicilia. Lo affermano i ricercatori più competenti in materia e lo dimostra la letteratura storica, che fa risalire al 1100 il primo stabilimento produttivo, ubicato a Trabia nei pressi di Palermo, che produceva quantità di prodotto (verosimilmente spaghetti) che veniva esportato in tutto il bacino del Mediterraneo.

Tornando ai tempi moderni, il settimo censimento dell’agricoltura dell’Istat rivela come la Sicilia con circa 140.000 aziende sia la seconda regione (la prima è la Puglia con circa 190.000 aziende) in termini di numero di aziende agricole. In particolare, il 26% dell’ammontare complessivo delle aziende agricole siciliane coltivano cereali, 37.023 aziende cerealicole su un totale di 142.416 aziende agricole. Dal 2019 al 2023 il frumento duro ha interessato nell’Isola una superficie di circa 267 mila ettari, realizzando una produzione di 732.695 tonnellate di granella, pari al 18,7% dell’intera produzione nazionale.

Intanto, per poter inoltrare la richiesta al Ministero competente, il Consorzio di Ricerca “Gian Pietro Ballatore” della Regione siciliana ha già realizzato un disciplinare di produzione che specifica tutte le caratteristiche che deve avere la pasta di grano duro siciliana. Si va da quelle fisiche a quelle chimiche, fino alla descrizione dell’aspetto del prodotto una volta cotto. Dovrà avere una consistenza compatta ed elastica con una cottura mediamente rapida dai 7 minuti fino a tempi superiori in base ai formati. E poi le caratteristiche organolettiche: il sapore dovrà essere sapido con gusto definito di grano duro, dovrà avere un odore di frumento appena molito, mentre nei formati prodotti con semolato o semola integrale l’odore di frumento dovrà essere spiccato. La zona di produzione e confezionamento della Denominazione di Origine Protetta Dop “Pasta Siciliana”, comprende tutto il territorio della Regione Siciliana, isole comprese. La maturazione della granella direttamente in campo, prima della raccolta, avviene sfruttando le particolari condizioni meteoclimatiche del clima siciliano di raccolta, con temperature estive elevate capaci di seccare il chicco di grano nel periodo di tempo che va da maggio a luglio.

Se si pensa che la popolazione residente siciliana risulta essere quella che maggiormente consuma pasta al mondo (pari a circa 40 chili di pasta pro capite/ anno; fonte Regione Siciliana), la richiesta sembra essere più che consona. La palla passa quindi al comitato promotore: dopo la costituzione verrà fatta richiesta al Ministero che inoltrerà di conseguenza la richiesta all’Unione Europea. E avverrà così la costituzione del Consorzio della Pasta di grano duro made in Sicily

Evento RRN: Condizionalità rafforzata ed ecoschemi nella Semplificazione della PAC

 

Le recenti modifiche che hanno interessato il Piano Strategico della PAC in attuazione del Regolamento (UE) 2024/1468, rendono necessaria la programmazione di momenti di confronto tra l'Amministrazione centrale, e tutti gli addetti ai lavori per assicurare la massima diffusione delle novità intercorse, in particolar modo nell'assetto delle norme della condizionalità rafforzata e negli ecoschemi, ai fini della corretta attuazione delle stesse da parte dei beneficiari.  

 

L'evento ha focalizzato l'attenzione sulla nuova introduzione della diversificazione colturale nella norma BCAA 7 della condizionalità, sull'eliminazione del requisito relativo alla percentuale minima di seminativi aziendali da destinare a superfici ed elementi improduttivi della norma BCAA 8 e sua contestuale introduzione come impegno premiabile all'interno del nuovo livello 1 dell'Ecoschema 5 già destinato al pagamento per misure specifiche per gli impollinatori.  

Inoltre, l'evento  ha affrontato e chiarito alcuni aspetti connessi alle modalità operative degli impegni biennali assunti con l'adesione all'Ecoschema 4, la compatibilità tra avvicendamento e diversificazione colturale, nonché, in ultimo, alle recenti modifiche che hanno interessato l'Ecoschema 1.

VIDEO 

lunedì 16 dicembre 2024

“3* Sagra Regionale del buon cibo di montagna”:

 

 

L’iniziativa del Centro Commerciale Naturale di Gangi è finanziata dall’Assessorato regionale dell’agricoltura dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea – dipartimento regionale dell’agricoltura


 

- Torna a Gangi, il 21 e 22 dicembre, la "3 Sagra Regionale del buon cibo di montagna", l'evento organizzato dal Centro Commerciale Naturale di Gangi -“I Negozi di Gangi”, con la collaborazione della condotta Slow Food Madonie, dedicato alla valorizzazione dei prodotti tipici locali. Si inizia sabato 21 dicembre alle 18.30 con l'apertura degli spazi espositivi nel centro storico del borgo medievale. Alle 20 appuntamento immancabile per gli amanti del buon cibo di una volta con la distribuzione delle antiche pietanze madonite a base di legumi e carni locali, accompagnate dal buon vino delle Madonie. Alle 21.30 spazio al divertimento con l'animazione musicale a cura del Forum Giovani di Gangi.

Domenica 22 dicembre si ricomincia alle 10 del mattino con la riapertura degli spazi espositivi e, a seguire, le attività ludiche e laboratoriali per bambini, a cura del progetto "Strumenti di Crescita e Sostenibilità" dell'Associazione Ekopolis. Alle 11 torna protagonista il buon cibo di montagna, con lo "Spazio Food" dove il Centro Commerciale naturale di Gangi tornerà a valorizzare i prodotti tipici del territorio.

Alle 12.30, sempre all'interno dello Spazio Food, in centro storico, una dimostrazione di piatti a base di prodotti tipici locali realizzati dallo chef del noto bistrot "MadoniEat" Raffale Ferrarello. Seguirà la presentazione dei  De.c.o., fra cui le cucchie e i turrunetti, accompagnati dal "rosolio", il tipico liquore locale a base di diverse essenze. L'intera giornata sarà allietata dal dj Roby D'Antoni. Questa iniziativa è finanziata dall’Assessorato regionale dell’agricoltura dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea – dipartimento regionale dell’agricoltura.

progetto Hospital Chef

 Francesca Cerami

Con il decimo incontro dedicato alla “Golosità Ragionata – Biscotti di Natale, profumo di festa” si conclude la terza edizione del progetto Hospital Chef, la buona cucina in ambiente sanitario.

 


Hospital Chef, ideato dal prof. Alberto Firenze dell’Università degli Studi di Palermo, direttore sanitario dell’AOU Policlinico Paolo Giaccone, si avvale di un ampio partenariato pubblico-privato (Istituto Idimed APS, Associazione cuochi e pasticceri Palermo, Ordine dei Biologi della Regione Siciliana, Ordine degli Agronomi e Forestali della provincia di Palermo e Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana) ed ha come obiettivo la promozione della conoscenza e l’assunzione della consapevolezza del valore del cibo e dell’alimentazione all’interno dell’ambiente ospedaliero. L’iniziativa è realizzata presso la cucina allestita ad hoc, adiacente l’Aula Nicolosi, al primo piano dell’edificio 13 che ospita l’ambulatorio di oncologia. Nel corso degli incontri (10 incontri di 3 ore ciascuno) sono state affrontate le tematiche relative all’alimentazione e alla relazione con lo stato di salute/malattia, con relazioni teoriche e momenti pratici di preparazione/degustazione di ricette in versione salutistica.  Una occasione unica per scoprire nuovi stili di vita, alimenti e pratiche culinarie, rispettose del gusto e della salute, capaci soprattutto di garantire benessere a chi vive la malattia nella quotidianità e di realizzare una efficace azione di prevenzione primaria.

 Il progetto è stato inoltre sostenuto da Copagri Sicilia e da diverse aggregazioni e associazioni del privato sociale nonché distretti e aziende agricole. Non sono mancati gli approfondimenti che hanno dato voce ad esperienze di buone pratiche, sperimentazioni e progetti in essere nonché testimonianze di aziende agroalimentari (testimonial del settore di riferimento: agrumi, legumi, olio EVO, frutta e verdura, aromatiche, farine …). Gli incontri si sostanziano in momenti culturali, scientifici, gastronomici, condotti da nutrizionisti, psicologi, oncologi, agronomi, seguendo il principio consolidato che la salute comincia a tavola. Una bella esperienza rivolta ai pazienti e ai loro familiari, ma soprattutto al personale medico e paramedico e agli studenti di Medicina, ai biologi e quest’anno anche agli agronomi e psicologi (50 partecipanti). La collaborazione con gli ordini ha permesso inoltre, ai diversi professionisti di acquisire i crediti formativi per gli incontri accreditati.

Alle 15,00, di giorno 17 dicembre, il decimo e ultimo incontro, prenderà il via con i saluti istituzionali: Dott.ssa Maria Grazia Furnari, Direttore Generale A.O.U.P P. Giaccone di Palermo; Prof. Alberto Firenze, Direttore Sanitario A.O.U.P P. Giaccone di Palermo; Prof. Antonio Russo, Responsabile UOC Oncologia A.O.U.P P. Giaccone di Palermo; Dott. Alessandro Pitruzzella, Presidente Ordine dei Biologi della Regione Sicilia; Dott.ssa Silvia Martinico, Vice-presidente Ordine dei dottori Agronomi e Forestali di Palermo; Dott.ssa Gaetana D’Agostino, Presidente Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana; Dott.re Natale Mascellino, Copagri Sicilia e dal prof.re Mario Puccio dell’Associazione cuochi e pasticceri di Palermo.

Seguiranno gli interventi di Ildegarda Campisi, nutrizionista; Francesca Cerami, psicologa; Maria Montagno, agronomo e presidente del Consorzio Manna Madonie e Salvatore Gazziano, Direttore del Consorzio di tutela del Pistacchio di Raffadali D.O.P. (AG). Il focus del decimo appuntamento sarà: i dolci della tradizione, dipendenza dai cibi industriali (merendine) e differenza con quelli caserecci (naturali), benefici degli alimenti bio a filiera corta, il ruolo dei consorzi.

Poi, gli approfondimenti: ChocoModica - Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica I.G.P. (RG); Sicily Experience e Candido Sogno Siciliano, Confartigianato Imprese Sicilia (SR); Giornata Mondiale dell’Alimentazione FAO del 16/10/24 - Istituto Superiore L. Sturzo di Bagheria (PA); Azienda Nobile Natura delle sorelle Conti Cutugno, Tripi (ME).

Infine, per l’occasione, lo Chef Giuseppe Molinaro, dell’Associazione Cuochi e Pasticceri di Palermo, supportato dal compartimento giovani, preparerà nella cucina adiacente, con spiegazione, in tempo reale, delle ricette tradizionali e innovative con gli ingredienti messi a disposizione dalle aziende.

Un progetto che mira a riflettere sull’inestimabile valore della salute e sulla necessità di costruire pratiche multidisciplinari di approccio al fenomeno utilizzando una visione sistemica, cooperativa e sostenibile.  

"È stata una edizione ricca di contributi e di partecipazione, afferma il prof.re Alberto Firenze, ideatore dell'Iniziativa e direttore sanitario dell'A.O.U.P. P. Giaccone di Palermo, abbiamo condiviso conoscenza, scienza e coscienza alimentare. Promosso corretti stili di vita e rinsaldato alleanze istituzionali. Siamo soddisfatti del percorso svolto e sicuri di aver fatto un passo in avanti verso la sana alimentazione in ambiente ospedaliero, sempre più vicini alla meta che non ci stancheremo mai di perseguire"

 

 

progetto "Novarancia"

 Cinzia Oliveri

L’innesto a gemma può favorire lo sviluppo competitivo dell’arancia rossa certificata   

 

 

 

L’impiego di materiale di propagazione certificato sotto il profilo genetico e fitosanitario è un prerequisito fondamentale per lo sviluppo di un’agrumicoltura competitiva. Le recenti normative hanno fatto notevoli progressi ma i risultati sono modesti. L’obiettivo è oggi   difficile in considerazione dell’ampio numero di cloni di arancia rossa e di portinnesti, della mutevole domanda di mercato, delle numerose piante madri necessarie per la produzione e dei controlli da effettuare per assicurarne quantità sufficienti.. Problema che molti Paesi hanno affrontato mantenendo l’impiego dell’innesto a gemma. Il nostro Paese, per avere piante più strutturate al momento dell’impianto, 50 anni fa ha incoraggiato la tecnica dell’innesto a marza che comporta l’impegno di 3-4 gemme per ogni pianta innestata. Il che riduce la capacità di fare fronte al fabbisogno di materiale di propagazione certificato, richiede portinnesti di almeno 24 mesi di età, estende a oltre 36 mesi dal seme il ciclo di produzione delle piante.

Il progetto "Novarancia", finanziato dal PSR  Sicilia 2014-2022, al termine di valutazione in vivaio di piante di arancio Tarocco (Lempso, Ippolito e Meli) ottenute per innesto a marza e a gemma su  citrange Carrizo e C35,  ha allestito in aziende partner quattro campi sperimentali per rilievi anche a lungo termine. Allo scopo il materiale di propagazione utilizzato è stato sottoposto a controlli normativi e avanzati (NGS) sviluppati in altra linea del progetto.  

Al termine del secondo anno in vivaio i risultati mostrano che l’innesto a gemma consente di operare su portinnesti  giovani (semenzali di 7-12 mesi), abbrevia di 12 mesi il ciclo di propagazione (14-24), riduce l’esigenza di materiale di propagazione certificato (una sola gemma/pianta invece di 3-4 nel caso della marza) e limita i rischi di esposizione prolungata delle piante in contenitore a stress abiotici e biotici. La modalità di innesto non influenza in modo significativo l'altezza, la struttura, il quoziente di robustezza delle piante e altri parametri (peso secco di radici, steli e foglie). Differenze maggiormente legate alla combinazione d’innesto, rilevate in pieno campo al termine del primo anno.

Si aggiunga che innesti a gemma vegetante eseguiti in settembre e ottobre hanno messo in evidenza ottime percentuali di attecchimento finché i portinnesti (Carrizo e C35) erano in attività vegetativa. Il che offre una possibile programmazione stagionale degli interventi.  In tale prospettiva, sezioni incrementali allestite in serra su limone rugoso, macrophylla e volkameriana di un anno hanno permesso di ottenere abbondante materiale di propagazione utilizzato nel periodo marzo-settembre.

 

Sulla base dei risultati, la diffusione della tecnica di innesto a gemma, opportunamente assistita da un breve periodo di formazione e addestramento degli operatori del settore, consentirebbe di superare rapidamente una delle difficoltà principali per la corretta diffusione di nuovi cloni di arancia rossa e di portinnesti compatibili con le condizioni di campo.
















seminario conclusivo del Progetto Demetra.

 

 

Casa San Filippo ha ospitato il seminario conclusivo del Progetto Demetra. Dopo i saluti istituzionali e le relazioni scientifiche, si è svolto un Focus Group dedicato alla normativa regionale e nazionale sulla biodiversità agricola, con particolare attenzione al caso della Sicilia.



Il Centro per la Biodiversità Mediterranea è uno degli obiettivi raggiunto a termine del progetto: una collezione pensata per studiosi e appassionati, che racconta la storia e valorizza le peculiarità dei grani antichi siciliani.

“Ad oggi, siamo l’unica struttura in Sicilia che dispone di una banca dati consultabile sul tema della biodiversità – ha dichiarato Lillo Alaimo Di Loro, agronomo e coordinatore del progetto, evidenziando l’importanza strategica e innovativa del Centro per la Biodiversità Mediterranea Demetra – siamo orgogliosi dei risultati raggiunti in questi anni nell’ambito del Progetto Demetra, che non rappresentano un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Questo patrimonio ha rappresentato una risorsa fondamentale per lo sviluppo delle aziende agricole multifunzionali e per la promozione delle comunità del cibo, temi centrali nei processi di sostenibilità e innovazione nel settore agroalimentare”.

Grazie alla direzione di Roberto Sciarratta, il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi ha dimostrato la capacità di unire passato e futuro, valorizzando non solo il patrimonio culturale ma anche quello agricolo, essenziale per la sostenibilità e per l’identità del territorio siciliano.

“Il Parco, che è archeologico, ma anche paesaggistico – ha detto il Direttore Sciarratta – negli ultimi anni ha investito tanto nel piano della progettazione e nella biodiversità. Il percorso Demetra ci ha consentito di realizzare importanti campi di collezione, una biblioteca, una banca dati informatizzata e un Museo del Grano, che potranno essere consultati dal mondo scientifico. Siamo molto contenti dei risultati ottenuti in questi anni, una buona partecipazione ai corsi di formazione, sia dal punto di vista dei docenti, che dei corsisti”.

Il Centro per la Biodiversità Mediterranea Demetra, ospitato a Villa Aurea, custodisce una vasta collezione di grani antichi e legumi siciliani, raccolti e classificati durante il progetto”.

Tra le sue caratteristiche principali figurano 52 bacheche espositive, contenenti piante intere accompagnate da schede descrittive e QR code, che permettono l’accesso alle informazioni dettagliate di ogni varietà, utili per orientare scelte di coltivazione e produzione.

Ai lavori, coordinati da Lillo Alaimo Di Loro, sono intervenuti: Paolo Inglese, Ordinario di Arboricoltura Generale dell’Università degli Studi di Palermo e responsabile scientifico del Progetto Demetra, il Tenente Colonnello Vincenzo Castronovo, Comandante Centro Anticrimine Natura Carabinieri, Tommaso La Mantia, Ordinario di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali, dell’Università degli Studi di Palermo, Nunzio Alessandro Terrana, Architetto, Maria Ala, Agronomo.

  A seguire il Focus Group coordinato da Nino Sutera dell'Osservatorio Neorurale del Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, dedicato alla normativa regionale e nazionale sulla biodiversità agricola, con particolare attenzione al caso della Sicilia, hanno preso parte Vincenzo Montalbano e Maurizio d'Aristotele  del MISAF, Dario Costanzo del CORIBIA e Lillo Alaimo di Loro, sono stati chiariti le modalità di accesso e iscrizione alla banca data nazionale sulla biodiversità. La Sicilia come è noto aveva già intrapreso la strada della difesa della Biodiversità con la Legge sul Born in Sicily voluta da Dario Cartabellotta all'epoca Assessore Regionale all'Agricoltura. 

I primi di dicembre il MISAF  ha presentato il portale nazionale sulla biodiversità   http://agrobiodiversita.politicheagricole.it/


 

   



Mirto: al via l'8a edizione del “Festival dell'Olio dei Nebrodi”

 


 

 Nelle giornate del 20-21 e 22 dicembre p.v., una Kermesse patrocinata e  finanziata dall'Assessorato Regionale dell'Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea – Dipartimento Regionale dell'agricoltura.

 


Si rinnova l'appuntamento con il Festival dell'Olio dei Nebrodi, che si svolgerà a Mirto piccolo centro nebroideo nel week end del 20-22 dicembre p.v.   Una manifestazione patrocinata e finanziata dall'Assessorato Regionale dell'Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea,  tra le piu' importanti in ambito regionale  per la  valorizzazione e promozione dell'enorme patrimonio dell'Olivicoltura siciliana. Un patrimonio di 28 cultivar(e loro sinonimi) riconosciute come IGP Sicilia con Decreto della Regione Siciliana e che coinvolge in Sicilia più di 100mila aziende, 500 frantoi, 150mila ettari di superficie olivetata con 18 milioni di piante, e una produzione media di 500mila quintali di olio annui che la pone tra le prime Regioni per estensione e produzione.

 


Molte di queste cultivar sono presenti soprattutto nel territorio dei Nebrodi e alcune di esse addirittura si identificano con i nomi di alcuni Comuni della Zona, basta pensare alla Santagatese, all'Olivo di Mandanici, ma anche alla Nasitana per non parlare delle piu importanti e conosciute cultivar come l'Oglialora messinese o la Nocellara messinese, o infine la Vaddarica, conosciuta in passato in tutta la Sicilia come la “Scarsitta di Mirto”. Un patrimonio quindi che coinvolge un vasto territorio siciliano e di grande valenza per le aziende siciliane su cui bisogna pianificare e programmare per renderla sempre piu' una risorsa economica determinante e un veicolo di sviluppo economico.  A tal fine la giornata del 21 dicembre, “l'Olio a Mirto va di Moda”, sarà dedicata al Convegno sull'Olioturismo e sull'olivicoltura siciliana da realizzare all'interno del Palazzo Cupane che ospita il Museo del Costume e della Moda Siciliana, che vedrà la presenza di esperti del settore e rappresentanti politici ed operatori economici  dell'intero territorio regionale. Si vuole puntare l'attenzione sull'Olioturismo, la cui normativa nazionale è stata recentemente recepita dalla nostra Regione, ma che ancora necessita di essere regolamentata ed applicata nel territorio regionale. Una fruizione del territorio attraverso un turismo esperienzale che metta in rete tradizioni, produzioni, patrimonio culturale e fare Rete anche in considerazione del fatto che nel 2025 la Sicilia sarà Regione Europea della Gastronomia. Nella giornata del 21 previste, inoltre, le mostra “Ulivi e Frantoi”, con foto di Melo Minnella e Nino Giaramidaro, curata da Toti Librizzi e una su “I funghi dei Nebrodi” curata dall'Associazione Micologica di Torrenova. Previsto anche la consegna del Premio “MirtOlio 2024” per una personalità che si é distinta per valorizzare e promuovere l'olio e le olive di Sicilia. Infine in collaborazione con l'Anci Sicilia sarà presentata l'iniziativa di turismo esperienziale “La Rete dei Musei” a cui il Comune di Mirto ha aderito con il suo Museo del Costume e della Moda Siciliana. Previste Masterclass per giornalisti, amministratori locali, operatori ed appassionati, curati da Cronache di Gusto, con la partecipazione dell'assaggiatore Giuseppe Cicero.

Ma la Kermesse è dedicata anche alle nuove generazioni e in particolare il giorno 20 dicembre sarà dedicato  al  mondo della Scuola dove “L'Olio sale in Cattedra”, con diverse iniziativa in collaborazione con l'Istituto scolastico del territorio e con ospiti come Calogero Rifici, foodblogger e Stefania Milio assaggiatrice d'Olio.  La giornata del 22 sarà dedicato all'escursione e conoscenza dell'Itinerario di Olioturismo dedicato alla Vaddarica, che si snoda tra il fiume e la vallata del Fitalia tra le piu' suggestive della Sicilia, con la presenza di nove Comuni (unica in Sicilia) e in passato considerata luogo di approviggionamento dell'esercito romano.

 

 

 

sabato 14 dicembre 2024

Ustica tutto l'anno

 È all' insegna della tradizione e dei valori della terra il programma natalizio di Ustica. La piccola isola ad un ora e mezzo da Palermo, sede della prima area marina d’ Italia, si prepara a festeggiare le festività natalizie nel modo migliore .Questa iniziativa è finanziata dall' assessorato regionale dell' agricoltura dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea - Dipartimento regionale dell' agricoltura


 

 Feste Natalizie all’ insegna di degustazioni di dolci tipici e pizza all' Usticese il tutto accompagnato dal buon vino isolano molto apprezzato anche fuori dall’ isola .. Il programma prevede anche giochi ed intrattenimento per i più piccoli non solo con la befana . la serata con Dj set per i più grandi. La banda musicale di Ustica, che porta il nome del Santo protettore dell' Isola, allieterà il clima natalizio con concerti e suonando in giro per il paese.. Le funzioni religiose si svolgeranno come da tradizione presso la chiesa di San Ferdinando Re. Il programma degli eventi è a cura dall' amministrazione comunale e dell' Area marina protetta in collaborazione con l’ associazione "Ustica nel cuore" e vede anche quest’ anno il patrocinio della Regione sicilia. La piccola isola di Ustica con i suoi mille abitanti saprà stupire coloro che la raggiungeranno anche fuori stagione apprezzando i colori ed i profumi del mare e della terra. 



venerdì 13 dicembre 2024

Il G.O. GROWY

 

 Catania, 18 Dicembre 2024

Il G.O. GROWY, nell’ambito del progetto SISAG, progetto finanziato dal PSR Sicilia 2014-2022 Sottomisura 16.1 - Bando 2018, è lieto di presentare il seminario che si terrà mercoledì 18 dicembre a Catania, presso l’aula magna del Polo Tecnologico dell’Università di Catania, in Via Santa Sofia 102. Il seminario ha lo scopo di introdurre in oggetto e divulgare i risultati ottenuti nell’ambito del progetto alla data odierna.



A tale scopo, a presentare i lavori interverranno il prof. Paolo Roccaro, Ordinario di Ingegneria Sanitaria e Ambientale dell’Università di Catania, l’Ing. Carmelo Federico D’Anna, tecnico progettista incaricato, Rosario Meli, rappresentante legale della S.S. Catuso (azienda capofila) e Luca Li Vecchi, presidente della S.C.S. Verbumcaudo (partner), la Dott.ssa Ramsha Khan, assegnista di ricerca del DICAR.

A introdurre l’evento, il saluto del prof. Matteo Ignaccolo, direttore del DICAR i cui locali ospiteranno l’evento in questione.

Il progetto SISAG nasce dall’esigenza di portare a un livello successivo la resa aziendale mediante l’introduzione di strumenti meccanici e pratici atti a favorire lo sviluppo aziendale. Oltre a stimolare l’innovazione e attrarre il classico produttore agricolo verso tecniche sempre più tecnologiche che consentano di raggiungere gli obiettivi di economicità e sostenibilità ambientale nelle fasi che caratterizzano la produzione, avrà anche come obiettivo quello di rinsaldare i nessi agricoltura e ricerca e sviluppo al fine di poter unificare la scienza e la pratica per migliorare a 360° la gestione aziendale.

Infatti l’ammodernamento delle aziende passa attraverso l’utilizzo un approccio di gestione prettamente tecnologico mediante metodologie, macchine, impianti e servizi innovativi volti al contenimento e all’ottimizzazione dell’uso delle risorse agroalimentari (sementi, fertilizzanti, suolo, energia). Un ulteriore aspetto attenzionato nell’ambito del progetto sarà la valorizzazione dei sottoprodotti e degli scarti di produzione, attraverso l’utilizzo di questi ultimi per la produzione di energia  e quindi per incrementare la competitività e la sostenibilità aziendale con un conseguente incremento della redditività generato da una riduzione dei costi legati ai fattori della produzione.

 

 

 

 

“Festa del Gusto”

 

21 e 22 dicembre Bolognetta celebra le eccellenze agricole ed enogastronomiche del territorio

 Monica Diliberti

 


Bolognetta, nominata nel 2017 “Paese del gusto”, punta sulle sue eccellenze agricole ed enogastronomiche con una giornata speciale organizzata dall’Amministrazione comunale. Domenica 22 dicembre si svolgerà la “Festa del gusto” con una serie di eventi che, anche grazie ad un finanziamento dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, raccontano i sapori e le tradizioni del suo territorio.




           Si comincia alle 10 a Palazzo Monachelli con un convegno intitolato “Sviluppo agricolo sostenibile, competitività aziendale e lo start up agricolo giovanile”. Interverranno tra gli altri l’on. Giuseppe Lupo, vicepresidente della Commissione per i Bilanci del Parlamento Europeo, l’on. Vincenzo Figuccia, componente della III Commissione Attività Produttive e della IV Commissione Ambiente, territorio e mobilità dell’Assemblea Regionale Siciliana, l’on. Mario Giambona, Vicepresidente del Partito Democratico e componente della I Commissione Affari Istituzionali dell’Assemblea Regionale Siciliana, il prof. Alberto Forte dell’Istituto Euro-Mediterraneo di Scienza e Tecnologia, Vincenzo Rinaldi delle Tenute Rinaldi di Bolognetta, Teresa Barbara Avara, assessore all’Ambiente del Comune di Bolognetta. Modera l’ing. Mario Motta, presidente BC Sicilia di Bolognetta.

A seguire, alle 12, in programma c’è “La fucina del gusto”, un laboratorio culinario con preparazione e degustazione di tagliatelle all’uovo condite con un sugo di prodotti tipici della zona. L’iniziativa è curata dalla Consulta Bolognettese delle Donne.

Alle 13 aprirà il “Mercato del gusto” con street food. Alle 15.30 ci sarà inoltre spazio per uno spettacolo di musica siciliana con “Suoni di Sicilia”, mentre alle 19 si esibirà il dj Francesco Ficarotta.

Il giorno precedente alla “Festa del Gusto” è previsto un ricco assaggio della manifestazione vera e propria di domenica. Sabato 21 dicembre, alle 10 verrà inaugurato Palazzo Monachelli, un bene confiscato alla mafia e ristrutturato con il cofinanziamento dell’Unione Europea, Programma Operativo Nazionale Legalità 2014-2020 - FSE/FESR che diventa “Museo del gusto”, un centro di formazione e inclusione socio lavorativa per giovani a rischio.

Oltre ad un itinerario espositivo di prodotti agroalimentari locali, in programma ci sono un cooking show del maestro pasticcere Mauro Lo Faso e “Presepi in movimento” a cura del Fiat 500 Club coordinamento di Bolognetta.

Ale 12, in collaborazione con l’Associazione Guardare Avanti, saranno premiate alcune imprese di Bolognetta e del suo comprensorio, mentre alle 16 sarà presentato il libro “Tumminia: storia di un feudo e di un grano dalle origini ai giorni nostri” di Marta M.M. Romano, in collaborazione con il GAL Metropoli Est e l’Associazione BC Sicilia Bolognetta. Alle 18 “Canti e cunti dal territorio nostro”.

“La ‘Festa del gusto’ è il cuore delle manifestazioni natalizie di Bolognetta di quest’anno - afferma il sindaco Mary Elizabeth Smith -. Il nostro paese ha un’innata vocazione all’enogastronomia e abbiamo voluto celebrarla e sottolinearne l’importanza a 360 gradi con convegni, degustazioni, presentazioni, pregiandoci della presenza di illustri ospiti. Una strada che continueremo a percorrere per esaltare in tutti i modi possibili i nostri fiori all’occhiello”.

 


giovedì 12 dicembre 2024

Premi per l'innovazione EIP-AGRI 2024

 Pubblicazione - Brochure | 

Premi per l'innovazione EIP-AGRI 2024

Dal 2012, oltre 3.400 progetti (OG) del Gruppo operativo EIP-AGRI hanno contribuito a una maggiore produttività e sostenibilità nell'agricoltura, nella silvicoltura e nelle aree rurali dell'UE. Questa brochure evidenzia gli OG eccezionali che sono stati nominati e celebrati agli EIP-AGRI Innovation Awards 2024.

  • 2023-2027


Dall'istituzione dell'EIP-AGRI nel 2012, oltre 3.400 progetti del gruppo operativo EIP-AGRI hanno contribuito ad aumentare la produttività e la sostenibilità nell'agricoltura, nella silvicoltura e nelle aree rurali dell'UE.

Per celebrare questi risultati, l'EU CAP Network ha organizzato gli EIP-AGRI Innovation Awards 2024 , dedicati al riconoscimento di eccezionali gruppi operativi che hanno sviluppato una varietà di pratiche e prodotti innovativi. I premi hanno evidenziato cinque gruppi operativi in ​​ciascuna delle sei categorie, che vanno dalla digitalizzazione al benessere degli animali. Sono stati espressi oltre 11.000 voti per un settimo premio preferito dal pubblico. Su 240 candidati, sono stati nominati 30 progetti, con sette vincitori premiati in una cerimonia dedicata durante la conferenza dell'EU CAP Network "Gruppi operativi EIP-AGRI: innovazione nella pratica" a maggio 2024 in Portogallo.

Queste sono le categorie definite per i premi:

Gestione sostenibile delle risorse naturali nelle pratiche agricole

Questa categoria include gruppi operativi che dimostrano pratiche innovative nell'efficienza e nella gestione delle risorse, supportando transizioni sostenibili nei sistemi agricoli. Gli argomenti includono suolo e acqua, conservazione dell'habitat, controllo dei parassiti e pratiche agroecologiche.

Modelli di business nelle filiere alimentari

I gruppi operativi di questa categoria si concentrano sulle filiere di approvvigionamento alimentare e sulle iniziative di marketing e consumo che hanno il potenziale per migliorare i redditi agricoli, promuovere sistemi agricoli sostenibili e contribuire allo sviluppo economico locale.

Benessere e allevamento degli animali

Questa categoria si concentra sui gruppi operativi che migliorano il benessere degli animali e la sostenibilità degli allevamenti attraverso pratiche innovative legate ai sistemi senza gabbie, all'allevamento di precisione e a nuove opportunità commerciali.

Mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici

I gruppi operativi di questa categoria esplorano pratiche innovative per la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici, contribuendo a rafforzare la resilienza nell'agricoltura e nelle aree rurali.

Gestione forestale sostenibile

In questa categoria, i gruppi operativi presentano una gestione forestale innovativa, tra cui la selvicoltura intelligente dal punto di vista climatico, la gestione di parassiti e malattie, il ripristino della natura, i servizi ecosistemici forestali, le nuove tecnologie e la bioeconomia circolare.

Digitalizzazione

In questa categoria sono stati premiati i gruppi operativi che dimostrano il grande potenziale della digitalizzazione per aumentare la redditività, migliorare le condizioni di lavoro di agricoltori, silvicoltori e altri soggetti e ridurre l'impatto ambientale e climatico dell'agricoltura e della silvicoltura

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