venerdì 24 marzo 2017

Sicilia del vino, a Catania evento internazionale

Dopo l’edizione dello scorso anno in Catalogna, la Sicilia è stata scelta come location della nona edizione dell’International Wine Tourism Conference, Exhibition & Workshop, evento internazionale legato al turismo enogastronomico.
                            L’appuntamento è in programma al Grand Hotel Villa Itria di Viagrande, in provincia di Catania, dal 28 al 30 marzo ed è promosso e organizzato dalla Wine Pleasures, in collaborazione con il Dipartimento Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia nell’ambito del progetto d’eccellenza ‘MICE in Italia’, e supportato sul territorio dal Sicilia Convention Bureau. Attesi oltre 100 delegati, tra esperti internazionali del settore, enti del turismo, consorzi di tutela del vino e associazioni di categoria, tour operator e produttori vitivinicoli.
“Abbiamo voluto sostenere l’iniziativa – spiega l’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo – per promuovere l’offerta turistica siciliana d’eccellenza nel settore enologico. I dati, infatti, ci segnalano una crescita proficua del turismo legato al vino. C’è un aumento del 70% delle presenze registrate in Sicilia che sono riconducibili al segmento del circuito enogastronomico. Sono dati che ci spingono a puntare sempre di più su questo settore e attraverso questo evento – conclude – intendiamo, inoltre, lanciare la prima delle tre mostre sulle eccellenze siciliane che il dipartimento ha previsto con l’attuazione del progetto “MICE in Italia”, oltre a favorire un momento di incontro e di scambio tra gli operatori stranieri e quelli locali per concordare linee strategiche per il sistema turistico siciliano”.
Oltre 20 gli speaker che si alterneranno per le sessioni del Convegno, esplorando le direzioni e i metodi dello sviluppo dell’Enoturismo e fornendo una panoramica di tecniche, approfondimenti e soluzioni. Tutte le sessioni si svolgeranno nei primi due giorni dell’evento, per poi lasciare spazio ad un workshop B2B tra i 47 rappresentanti di T.O. esteri partecipanti all’evento e gli oltre 40 operatori incoming. Per tutta la durata dell’evento sarà allestita una mostra dedicata ai luoghi del cinema in Sicilia, concessa dalla fondazione Taormina Arte, e il 27 marzo, in apertura dei lavori, si terrà una presentazione del progetto ‘MICE in Italia’, a cura del Dipartimento Turismo della Regione Sicilia, rivolta a 40 operatori locali. Tra gli attori pubblici e privati al fianco della Regione Sicilia a sostegno dell’evento anche il Distretto Turistico Vini e Sapori di Sicilia e la Strada del Vino Erice DOC.


http://unirurale.blogspot.it/ 

giovedì 16 marzo 2017

Agrigento, Presentazione Ufficiale Delegazione APCI Sicilia


Associazione Professionale 
Cuochi Italiani Sicilia


Lunedì 20 Marzo Hotel “Tre Torri” Agrigento – ore 16:00
La Delegazione di Agrigento ha l’obiettivo di contribuire  allo sviluppo del “turismo enogastronomico agrigentino” e, in particolare a diffondere la conoscenza dei prodotti tipici del territorio, valorizzando e promuovendo le tradizioni locali, nazionali e internazionali, individuando le nuove tendenze di filiera.
La giornata informativa di presentazione e divulgazione dal tema “La dieta mediterranea e i suoi prodotti”, che l’hanno resa “bene di assoluto interesse”, tanto da guadagnarsi il riconoscimento del patrimonio immateriale dell’UNESCO. L’evento ambisce a focalizzare e divulgare proposte utili allo sviluppo del settore, necessario a costruire prospettive utili e a migliorare le condizioni generali dei nostri territori.


Programma:
Apertura del evento alle ore 16.00 presso la sala Giove Hotel Tre Torri Agrigento
Inizio lavori:
Saluti:
– Presidente Regionale e Maestro di Cucina Chef Stefano Sanfilippo
– Presidente Provinciale Chef Domenico Benfante;
Interventi:
– Prof. Luigi Parello – Consigliere Regionale APCI Delegazione Sicilia e Docente presso l’Istitutod’Istruzione Secondario Superiore “Filippo Re Capriata” di Licata (AG) sul collegamento scuola- lavoro;
– Dottore Nino Sutera – Coordinatore dell’Osservatorio di NeoRuralità dell’Ente di Sviluppo Agricolo   e ideologo  del percorso Borghi GeniusLoci De.Co.  
– Dottoressa Agata Nicosia – Biologo Nutrizionista sul corretto stile alimentare e l’uso grani
antichi e spezie usate in cucina con proprietà officinali;
– Dottoressa in Giurisprudenza Gloria Incorvaia e Giornalista presso La Sicilia e di Sicilia sulla comunicazione;
– Autorità Locali per approfondire le tematiche sul Turismo e Prodotti enogastronomici locali
– Moderatore: Segretario Provinciale Chef Rosario Giuseppe Lo Nobile

Chiediamo a Nino Sutera,  Coordinatore dell’Osservatorio di NeoRuralità dell’Ente di Sviluppo Agricolo     

 Che cos’è un  Borgo  GeniusLoci De.Co.?
E’ un percorso culturale, al francese “terroir”, preferiamo il latino “genius loci”, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile. Il percorso Borghi  GeniusLoci De.Co.,   prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)-Tracciabilità e Trasparenza, che rappresentano la vera componente innovativa, da condividere con il territorio e per il territorio. Si tratta di un percorso che vuole salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Nelle arti e non solo, il “GeniusLoci” rappresenta concettualmente quello “spirito” percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi ed irripetibili certi momenti, uno spazio, un edificio o un monumento. Non solo: il Genius Loci è anche nelle immagini, nei colori, nei sapori e nei profumi dei paesaggi intorno a noi, che tanto spesso, anche all’improvviso, ci stupiscono ed emozionano. Le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d’infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. Ecco, l’obiettivo è recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze storiche e culturali del territorio. Il percorso è stato inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori” Il format è stato presentato: * Poster Session del Forum P.A. di Roma; * VALORE PAESE economia delle soluzioni, organizzata da ItaliaCamp a Reggio Emilia; * Premio nazionale Filippo Basile dell’AIF  XXVI Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Formatori di Palermo. EXPO2015 MILANO  
Qual è la mission?     Il percorso Borghi GeniusLoci De.Co.,   mira a salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, che tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Il Genius Loci rappresenta l'essenza, l'identità di un territorio; ad esso appartengono le immagini, i colori, i sapori ed i profumi dei paesaggi. Obiettivo del Percorso GeniusLoci De.Co. è recuperare l’identità di un luogo, attraverso anche le valorizzazione delle produzioni di eccellenza e delle tradizioni storiche e culturali dello stesso, al fine di ottimizzarne la competitività.
Il percorso innovativo “Borghi Genius Loci De.Co.”, attraverso il quale si intende incrementare il turismo enogastronomico puntando sulla spiccata tipicità delle pietanze ereditate dalle antiche tradizioni locali, in grado di esprimere l’essenza più autentica e di “raccontare” la storia di un territorio finalizzato a rafforzare l’identità del territorio attraverso l’esaltazione delle rispettive peculiarità gastronomiche, sulla base dell’assunto che una pietanza non serve solo a soddisfare l’appetito ed a fornire all’organismo apporti calorici e nutrizionali, ma riesce anche a “raccontare” la cultura, i valori e le tradizioni dell’ambiente in cui la si cucina e, prima di tutto, la si “pensa”.
Qual è la differenza rispetto agli altri strumenti?   «La denominazione comunale (De.Co.) “Borghi Genius Loci” è un atto politico, nelle prerogative del Sindaco, che presuppone una conoscenza del passato, un’analisi del presente ed una progettualità riferita al futuro. Il tutto nell’ottica del turismo enogastronomico, che se ben congegnato e gestito, costituisce una vera e grande opportunità per lo sviluppo dell’economia locale, specie per le piccole comunità rurali, che nei rispettivi prodotti alimentari e piatti tipici hanno un formidabile punto di forza attrattiva nei confronti del visitatore.
 Illuminante, al riguardo, la definizione che il compianto Luigi Veronelli  ideologo delle De.Co.  ha dato del “genius loci”:   esso è da intendere come “l’intimo ed imprescindibile legame fra uomo, ambiente, clima e cultura produttiva.  
Qual è la vision?  La bellezza e l'unicità del paesaggio, gli insediamenti storici, la rigogliosa natura ha regalato diversi elementi attrattivi ereditati dalla tradizione ed in grado di affascinare i cosiddetti “viaggiatori del gusto”, ossia quei tanti turisti intelligenti e colti alla ricerca della buona tavola, non solo per apprezzarne le qualità gastronomiche, ma anche per l’intimo e profondo legame tra essa ed il territorio.
Il valore di una De.Co.(Denominazione Comunale) è quello di fissare, in un dato momento storico, ciò che identifica quel Comune. A memoria futura, oppure come occasione del presente per cogliere un’opportunità di marketing. I prodotti agro-alimentari e artigianali racchiudono al loro interno tradizione, cultura, valori, conoscenza locale, e, forse la cosa più importante, l’autenticità del loro territorio di origine. La Denominazione Comunale non è un marchio di qualità, ma il biglietto da visita di una comunità, sulla quale possono operare i sindaci per salvaguardare e valorizzare l'identità di un territorio.
In conclusione  Dr  Sutera quali sono  i contenuti Genius Loci?
L’ effetto GeniusLoci   è la capacità che deve avere un territorio, di « produrre », grazie al saper fare dell’uomo che possiede il gusto del territorio nel quale riconosce in modo permanente la singolarità ed il valore.
Mentre i contenuti innovativi sono:  l’originalità, dal latino oriri, derivare, non solo da un punto di vista topografico, ma culturale, vuol dire non distorcere la voce  del territorio di provenienza.
La naturalità, produrre senza interventi estranei all’azione del territorio.
L’Identità  dal latino Idem, uguale che non cambia nel tempo, quindi facilmente riconoscibile, perché è il senso del luogo.
Infine  la specificità, nel significato dato da Max Weber nel 1919 di qualcosa facilmente riconoscibile per le sue caratteristiche originali (un dolce, un piatto, un evento una tradizione)
Infine, quali sono i requisiti che i comuni debbono possedere per far parte del circuito dei Borghi GeniusLoci De.Co.?
 Per garantire la sostenibilità del percorso occorrono dei principi inderogabili e non barattabili, innanzitutto  la storicità e l'unicità, l’interesse collettivo, condiviso e diffuso e a burocrazia zero.  Il mito che circonda la maggior parte dei territori rurali di successo, assomiglia a una favola vera fatta di personaggi e di eccezionalità, e di unicità. Aspetti importanti che collocano l’idea del Borgo GeniusLoci  De.Co. all’interno di un percorso culturale e di pensiero innovativo volto alla difesa delle peculiarità territoriali.   
In questo processo culturale, i disciplinari, le commissioni, e i regolamenti, mutuati dai marchi di tutela di tipo europeo(DOP, IGP, DOC, ect) sono perfettamente inutili e controproducenti.
 Bisogna dire infine,   che non è un percorso per tutti, ne tanto meno tutti i Comuni hanno i requisiti necessari per essere inseriti tra i Borghi GeniusLoci De.Co.

Le De.Co. (Denominazioni Comunali) nascono da un’idea semplice e geniale del grande Luigi Veronelli, che così le spiegava: “Attraverso la De.Co. il "prodotto" del Territorio acquista una sua identità.” Rappresenta un concreto strumento di marketing territoriale, ma soprattutto un’importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e le unicità locali. La De.Co. è “un prodotto del territorio” (un piatto, un dolce, un sapere, un evento, un lavoro artigianale, etc) con il quale una comunità si identifica per elementi di unicità e caratteristiche identitarie, deve essere considerata come una vera e propria attrazione turistica capace di muovere un target di viaggiatori che la letteratura internazionale definisce “foodies” viaggiatori sensibili al patrimonio culinario locale e non solo.     

Banca delle terre agricole nazionale

Per la prima volta l’Italia ha una ‘Banca delle terre agricole nazionale. Uno strumento utile che permette a chiunque di conoscere i terreni pubblici in vendita con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio fondiario pubblico e riportare all’agricoltura anche le aree incolte, incentivando il ricambio generazionale.

Vogliamo consentire, soprattutto ai giovani, di poter avere un accesso alla terra e al credito semplificati. Partiamo infatti con i primi 8mila ettari di terreni di proprietà di Ismea che vogliamo destinare con corsia preferenziale agli under 40. Dobbiamo stimolare in ogni modo la crescita delle nostre produzioni, consentendo soprattutto ai giovani di poter avere un accesso alla terra e al credito semplificati. Per questo motivo come Governo abbiamo messo in campo strumenti utili per gli under 40 come i mutui a tasso zero per gli investimenti, l’aumento del 25% degli aiuti europei e soprattutto, con l’ultima legge di bilancio, l’esenzione totale dal pagamento dei contributi previdenziali per i primi 3 anni di attività per le nuove imprese agricole condotte da giovani.
La grande sfida che ci poniamo è costruire una mappatura precisa dei terreni di natura pubblica e lavorare per renderli produttivi.

martedì 14 marzo 2017

La gallina è un animale intelligente!



Giuseppe Bivona


Nel lungo processo di addomesticamento, in questi ultimi decenni ha prevalso l’esigenza “ aziendale”, il modello organizzativo, la praticità, l’economicità, l’efficienza. Interventi  che,  attraverso la semplificazione della razione alimentare, tradotti con somma banalizzazione in unità foraggere, pensavamo di ridurre la “macchina” animale ad uno strumento atto a trasformare gli alimenti vegetali in carne, uova e latte. Siamo  riusciti ad abbassare, fino all’inverosimile “l’indice di conversione” ovvero la quantità di mangime necessario per essere trasformato in prodotti  zootecnici.
 Il “miracolo” della moderna avicoltura ha due santuari: il miglioramento genetico, ovvero la capacità di rendere più efficiente la “macchina” e l’industria mangimistica, ovvero la ricerca di un “ carburante” altamente energetico.
Così, le galline  “moderne” non sanno più cosa vuol dire razzolare, beccare i teneri fili d’erba, cibarsi di larve scovate nell’aia alla ricerca di germogli o insetti e poi la più infame delle torture…. non conoscono il gallo! E…. cosa ne è rimasto dell’istinto “materno” della chioccia padovana? Così minuta ed agile, capace di affrontare animali più grossi di lei per difendere la covata!
 Ora tutto è proteso alla massima razionalità: raggiungere il massimo risultato col il minimo dispendio di risorse. Per abbassare i costi sono stati escogitate tecniche di allevamento da lager nazista. Capannoni con 5000 e talvolta 10.000  capi col sistema “ tutto pieno, tutto vuoto”.
La vigilanza è affidata a uno o due operai che si limitano  a somministrare acqua, mangime e antibiotici o sulfamidici. Trascorsi un paio di mesi, il capannone è svuotato, ripulito, disinfettato pronto per ospitare altri pulcini.
Che strano destino quello dei polli, nascono senza un atto d’amore, la gestazione è affidata ad una macchina che simula il calore, l’umidità e..il giro dell’uovo. Appena nati vengono “sessati”, un “criminale” giapponese trovò il modo di riconoscere il sesso nei pulcini di un giorno. Ora immaginate la fine che faranno i maschietti la cui razza è destinata a produrre uova!
Il pulcino non ha infanzia  è destinato,  con alchimie varie,  a divenire subito adulto ovvero un brolier, per avere un incremento di un kilogrammo di carne, bastano appena Kg 1,5 di mangime e raggiunge il suo peso vivo di circa Kg 2,300 in 35 giorni. Miracolo o follia?
Le loro carni sono immangiabili, nessun ristoratore che si rispetti ha la spudoratezza di servirle al tavolo dei suoi clienti. Non “tengono” la cottura se si supera di poco il punto giusto, per cui le loro carni si sbriciolano e, se restano cotte, sanno di pesce marcio. Sono destinati alle mense delle fabbriche o, peggio ancora, alle mense scolastiche e, comunque, alle famiglia con basso reddito.
Tutta la ricerca e la pratica applicazione che ne è derivata nel settore zootecnico, è stata indirizzata unicamente per produrre profitto agli investitori di mangimi e zoo farmaci e cibo spazzatura per i consumatori. La follia produttivistica non ha più limiti, la ricerca “forza”i  confini biologici delle specie, proponendo polli senza piume per ridurre i tempi dello piumaggio o la produzione di tre uova al giorno per le ovaiole.
In un mondo globalizzato nessuno può impedire alla “tecnica” di fare quello che può fare, non ci sono limiti etici che possono imbrigliare la ricerca e lo sviluppo della “tecnica”.
Tuttavia una cosa possiamo pretendere: che le “nuove” produzioni non siano chiamate o confuse con le produzioni tradizionalmente coltivate ed allevate. Quando si “ denatura “ un processo è ovvio  che si  “altera “ il prodotto in tutti i suoi aspetti merceologici: dal colore alla consistenza, al gusto, al valore nutritivo e alla funzione nutraceutica.
L’esempio più eloquente lo traiamo dall’uovo. Cosa ci ”azzecca” l’uovo “industriale” di allevamento intensivo, con  un uovo di gallina che cresce libera di razzolare in un prato,che il giorno non è confuso con la notte e che  prima di deporre l’uovo si è felicemente accoppiata con il suo gallo!

lunedì 13 marzo 2017

La salute nel piatto nell'era post genomica

Paolo Manzelli

Ippocrate di Cos , il padre della medicina, disse: “Che il cibo sia la tua medicina, che la medicina sia il tuo cibo” , cosi dicendo il suo pensiero si basava sulla convinzione che gli alimenti fossero in grado di influenzare quello che egli chiamava “calore vitale” dato che molte malattie erano associate alla febbre .


                                    Recentemente le antiche concezioni di Ippocrate acquistano un rinnovato significato; infatti la scienza Nutrigenomica studia le interazioni tra alimentazione e genetica per capire come le interazioni molecolari siano responsabili della insorgenza di alcune patologie alimentari. Le moderne ricerche che correlano genetica e metabolismo permettono infatti di comprendere come gli effetti nutrizionali agiscano nel determinare patologie come obesita' diebete ed altri , disordini cronici di origine alimentare. In sostanza si e capito che diversamente dalDogma Centrale della Biologia”, che proponeva l' idea che il flusso di informazione genetica fosse unidirezionale e cioe' che solo il DNA potesse fornire informazione in una sequenza Top-down tra DNA->RNA->Proteine. Viceversa gli studi di Nutrigenomica dimostrano come il cibo sia in grado di fornire informazioni ai nostri geni, in quanto alcune molecole bio-attive contenute nei cibi, sono in grado di intervenire sulla espressione genetica, attivando o disattivando come interruttori molecolari , alcuni geni, in un sistema cellulare che funziona come un network di informazione dove la comunicazione procede interattivamente. Da tali brevi considerazioni sulla Nutrigenomica consegue che la scelta di alimenti di qualità ed il loro potenziamento alimentare con additivi nutraceutici, puo' realmente fare la differenza sulla nostra salute e sul nostro sentirci bene (benessere ) e sentirsi belli (bellessere).
Certamente diviene ancora piu necessario difenderci ai “Veleni Nel Piatto” ,proprio in quanto molte molecole derivanti da una contaminazione dei cibi possono agire nel reprimere la normale espressione del DNA e di conseguenza causare danni genetici qual il cancro che purtroppo conosciamo essere in costante aumento. Per superare questo situazione, dove l' alimentazione non e' sicura, perche' intrisa di svariate tossine e veleni, e' necessario promuovere un cambiamento culturale.

Pertanto diviene decisivo evitare di pensare che il cibo abbia solo una funzione energetica quantitativa in quanto sappiamo che ogni tipologia di cibo purtroppo e' stata semplicemente considerata in termini di equivalenti calorici , (calorie) anziche per le loro specifiche qualita' molecolari, fondamentalmente utili per la salute . E' necessario pertanto sottolineare che l’ alimentazione, tradotta sistematicamente inquantita' di calorie, ha putroppo permesso di acquisire l’ idea che ogni"schifezza" fosse buona per procurarci energia dall’ alimentazione ; cosi che abbiamo importato i Mc Donald, che certamente non hanno contribuito ad elevare il nostro livello culturale sul rapporto tra cibo e salute della “Dieta Mediterranea”.
In vero oggi la chiave di comprensione del nostro benessere in funzione del cibo, necessita di una maggior consapevolezza su cio' che si mangia, mediante una piu elevata comprensione di quali siano le “molecole bio-attive” che determinano le capacita nutritive degli alimenti, viste in relazione alla espressione della informazione genetica del DNA . Emerge pertanto l' importanza di una educazione alimentare che non consideri piu' il cibo, come e' stato nella vecchia tradizione nutrizionale, come fosse soltanto utile quale
elemento che fornisce l'energia e i "mattoni" indispensabili alla ricostruzione della vita. Infatti piu' che della vecchia concezione meccanica della scienza, abbiamo bisogno di diffondere una educazione che superi la concezione termodinamica applicata alla alimentazione, spostando l' attenzione a come il cibo contribuisca a modificare i flussi di informazione biologica che regolano lo svolgersi degli equilibri di trasformazione dinamica che ci permettono di vivere. Tale cambiamento concettuale e' decisivo per aprire nuove opportunita' di sviluppo della produzione alimentare della contemporanea societa' della conoscenza, la quale necessita di una ampia condivisione della innovazione cognitiva basata su strategie di networking finalizzate a promuovere una prospettiva di un nuovo sviluppo sociale ed economico finalizzata sulla valorizzazione della ricerca e della innovazione produttiva. In particolare ponendo la attenzione sulla a efficacia nutrizionale di varie molecole bio-attivereperibili in prodotti naturali ed estratte per la produzione nutraceutica , ci siamo convinti delle necessita di realizzare una Virtual Entreprise di Ricerca ed Impresa denominata “NUTRA-SCIENZA” per la promozione di iniziative di networking finalizzate alla creazione di “Impresa a Rete” per la produzione nutraceutica in relazione agli sviluppi della nutrigenomica. Il Network “NUTRA SCIENZA” e' inoltre impegnato nel promuovere e diffondere piu' profonde implicazioni cognitive sia teoriche che applicative viste in relazione alle problematiche di ricerca sulla malnutrizione nell' era post genomica. Dalla Nutrigenomica sappiamo che le potenzialita' di espressione delle informazione genetica non si esauriscono nella trascrizione derivante dal “Dogma Centrale della Biologia” che prevede che una tripletta di nucleotidi corrisponda alla aggiunta di un particolare amminoacido nella catena di costruzione proteica. Tale concezione riduttiva e' estremamente limitativa della funzione di controllo genetico del DNA proprio in quanto le molecole bio-attive derivanti al cibo (metaboliti) determinano non casualmente le attivita di regolazione della espressione genetica. Pertanto il Network “NUTRA-SCIENZA” si e' impegnato nel stimolare la ricerca sui flussi di informazione interattiva che nella cellula inducono la regolazione della espressione della informazione genetica a manifestarsi nelle forme e funzioni caratteristiche di ogni organismo vivente. L' aspetto riduzionista del “Dogma Centrale della Biologia” e' stato spesso criticato in quanto la semplice sequenza di basi , appare incapace di interpretare la complessita' di azione della informazione genetica nella regolazione del sistema vivente

                                                                                                                                           







giovedì 9 marzo 2017

Rural4Università del MIPAF

 Manifestazione d'interesse
















Nell'ambito delle attività di
 divulgazione
 e trasferimento di conoscenza 
previste dal 
Progetto Rural4Learning della Rete rurale
 nazionale, il Ministero delle politiche 
agricole alimentari e forestali
(MIPAAF) organizza l'iniziativa 
Rural4Università "Sviluppo rurale,
 agricoltura biologica e diversificazione"
che offre informazione online, 
esperienza sul campo, orientamento e 
consulenza aziendale.

Le attività previste, rivolte a studenti 
iscritti al III anno della laurea triennale
 e/o al I anno
del corso di laurea magistrale, 
si propongono di facilitare il collegamento 
Università-Imprese-Psr.

L'iniziativa pilota 2017 riguarderà, nello 
specifico, la tematica dell'agricoltura
 biologica,congiuntamente a diversificazione
 colturale e diversificazione aziendale 
nelle aziende biologiche.

La partecipazione all'iniziativa pilota 2017 
è gratuita.

 L'esperienza sul campo 
"Summer school RuralCAMP" prevede un numero
 massimo di quaranta (40) studenti partecipanti.


Le università che intendono

partecipare 

dovranno inviare la propria

candidatura all'indirizzo mail 


DISR2@politicheagricole.it 


entro il 15 marzo 2017.

lunedì 6 marzo 2017

Misura 4.3.1 il ruolo dell' ESA

di NinoSutera 
Una collaborazione inedita tra enti pubblici che hanno attivato sinergie che avranno un forte impatto economico nel territorio.  
Progetti di intervento sulla viabilità rurale per un valore di circa 11 milioni di euro sono stati presentati da 11 comuni delle province di Palermo, Trapani, Catania e Agrigento grazie all’assistenza tecnica dell’Ente Sviluppo Agricolo che gli ha permesso di partecipare alla misura 4.3 del Psr.
“I numeri smentiscono da soli i teorici delle proroghe che profetizzavano una scarsa partecipazione a questo bando lamentando un’eccessiva comlessità. Una proroga avrebbe allungato i tempi considerevolmente, mentre i territori e le aziende hanno bisogno di risposte immediate – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici – Con la misura 4.3 del PSR abbiamo messo a disposizione 54 milioni di euro per il ripristino delle strade rurali. Sono state presentate 236 istanze, 79 da enti pubblici e 157 da privati, per un valore complessivo di 154 milioni di euro. Più del 40% in più rispetto alla vecchia programmazione. Contiamo di arrivare alla pubblicazione della graduatoria definitiva entro settembre per poi procedere alla pubblicazione di un secondo bando da 20 milioni entro la fine della legislatura. Visto che le richieste sono di gran lunga superiori alla dotazione finanziaria, collegheremo le progettualità immediatamente cantierabili presentate dagli enti pubblici che non hanno ottenuto il finanziamento dalla misura 4.3 alle risorse del Piano per il sud.”
“L’Esa si è riappropriata del ruolo centrale nelle campagne siciliane, e sta promuovendo attività che puntano ad un ottenere un forte impatto economico nei territori – afferma il Dirigente Generale dell’Ente Sviluppo Agricolo Fabio Marino – abbiamo messo a disposizione delle amministrazioni comunali gratuitamente tecnici qualificati per presentare progetti immediatamente cantierabili in vie di collegamento rurale considerate strategiche per numero di aziende presenti e collegamenti con altri assi viari principali.”

servizi innovativi per il territorio

     
                               di NinoSutera



Fondi Ue e  nuova missione dell’Esa con l' obiettivo  di rendere l’Ente più vicino a chi si occupa quotidianamente di agricoltura. Il tutto riassunto nel piano industriale che è stato esitato alla fine del 2016. 
Il risultato concreto e tangibile di questa trasformazione lo si ritrova nell’elenco dei progetti per le strade rurali che i tecnici dell’Esa hanno contribuito a redigere grazie alla convenzione firmata con gli Enti locali. Insomma un compito di assistenza tecnica che il direttore dell’Ente Fabio Marino   indica come primo segnale del mutamento in atto e che ha anche un risultato concreto: l’utilizzo di risorse provenienti dall’Unione europea   

Antonello Cracolici, assessore regionale allo Sviluppo agricolo da cui l’Esa dipende,  evidente che un’Esa che si mette in moto dà fastidio, c’è qualcuno che vive con fastidio questo nuovo modello, perché forse per qualcuno si stava meglio prima.

Un nuovo modello che suscita gelosia e cattiveria. Mettete nel conto gli attacchi, anche scomposti (lettere anonime e così via): fa parte della miserabilità di una certa Sicilia”.

Un cambio di strategia lungimirante,   facevamo interventi con fondi nostri e dunque regionali. Ora invece proviamo a utilizzare i fondi europei. E questo avverrà anche nella meccanizzazione agricola: in questo caso stiamo realizzando una serie di convenzioni per poter utilizzare i fondi Ue. Un altro fronte in cui saremo impegnati, secondo questi criteri, è il grande patrimonio edilizio, i borghi rurali perché pensiamo che l’agricoltura debba essere affiancata al turismo”.


Riportiamo il grano nel Sud Italia

Basta con il grano straniero che cresce sotto la neve già marcio.

di Liliana Stea
Nella mitologia greca e latina Cerere e Demetra sono donne dal corpo florido con il capo cinto da corone di spighe di grano. Rappresentano la fertilità e la generosità della terra. La follia dell’uomo in cerca di denaro ha portato il grano nei Paesi freddi dove la neve lo fa crescere avvelenato dalle muffe. Mentre nel Sud Italia, terra d’elezione del grano, i dèmoni del nostro tempo cercano il petrolio, distruggendo l’ambiente. E’ tempo di dire basta: il grano deve tornare nel Mediterraneo, che è la terra di Cerere e Demetra, dove cresce sano sotto un sole generoso

Nella mitologia greca e latina la dea Cerere o Demetra era rappresentata come una donna dal corpo florido, severa e maestosa, nonché bella e sorridente, con il capo cinto da una corona di spighe mature, una fiaccola in una mano e un canestro colmo di grano e di frutta nell’altra, a rappresentare la fertilità e la generosità della terra.
Dunque una donna, una madre, la stessa parola terra è un sostantivo femminile. Di femminile la terra ha la caratteristica di dare la vita a piante frutti ed erbe curative e di sostenere con essi i suoi abitanti, averne cura. In cambio non chiede altro che di essere rispettata. Non è molto, anzi direi che è il minimo. Come una donna che riceve rispetto assolve ai suoi compiti senza farli ‘pesare’, così la terra, rispettata nei suoi ritmi, nei suoi tempi, nella sua armonia, non cessa di produrre quanto occorre ai suoi ‘figli’ umani ed animali, a qualunque latitudine essi vivano. La terra fa sempre il suo possibile nelle condizioni in cui si viene a trovare. Come le donne.
Ma come le donne in questa nostra società consumista e sfruttatrice, la terra non riceve più alcun rispetto da parte dei suoi abitanti umani, dai sui figli a cui lei continua a non negare i suoi doni, ma questi figli hanno dimenticato il rispetto dei tempi, dei modi e dei ritmi, vogliono decidere loro i tempi dell’inseminazione, pardon!, della semina, i tempi della crescita, il tempo del parto, scusate…del raccolto, il luogo della gestazione-coltivazione… non gli va giù che questa terra-femmina abbia tempi suoi e sappia benissimo gestirli da sola, purché glielo si lasci fare!
Questi ‘figli’ vogliono loro il controllo sul corpo della donna e della terra, quindi inseminano la donna a 60 anni e piantano il grano sotto la neve, rendono sterili le giovani donne con veleni vari introdotti con i cibi nel corpo o con le frustrazioni nell’anima, e allo stesso modo distruggono le piantagioni di grano dei Paesi assolati e ventilati dove crescerebbe sano e oserei dire ‘felice’, così come è avvenuto per millenni, se non fosse che no, questo gli toglierebbe il piacere sottile di decidere loro, questi novelli dèi, cosa deve accadere e quando, e poiché non sono davvero dèi, ma dèmoni, privi di creatività, ricchi solo di invidia e di astio, e l’unica cosa che possono fare è invertire i processi.
Così il grano che ha bisogno di sole viene piantato a latitudini estreme dove cresce sotto la neve, marcio! E nei luoghi in cui il grano cresceva spontaneamente sano e pieno di salute, portando vita e allegria, proprio come la dea Cerere, la bella matrona bene in carne, ebbene, lì vanno a scavare per estrarre il petrolio e lordare le terre, le acque, i fiumi e le coscienze, tacitate con un obolo ‘una tantum’ e la minaccia di ‘perdere il lavoro’, spargendo a piene mani malattie, sofferenze, dolore.
A che pro? Quale perverso bisogno di potere anima i promotori di un tale modello di ‘sviluppo’? Quanto miseri e impotenti si devono sentire nel profondo dell’anima per non a riuscire a inchinarsi davanti alla generosità della terra e della donna, che chiedono solo rispetto, per non riuscire ad accedere al sentimento di gratitudine per i doni che la stessa terra elargisce a piene mani, esattamente come una donna quando viene amata e rispettata.
Quanta miseria umana alberga in questi soggetti? La terra ha bisogno di essere difesa da costoro, la terra ha bisogno del nostro rispetto e del nostro amore, perché la terra, come ha detto uno yoghi indiano, è la nostra vera madre, che a differenza della madre umana, ci nutre per tutta la vita, senza mai arrestarsi o negarsi, mai. Portiamole rispetto e riportiamo le sue spighe tra le sue mani e sul suo capo, così come è fisiologico che sia, perché Cerere-Demetra è divinità nata e onorata nel Mediterraneo, dai latini e dai greci, qui nel nostro Sud, esprimiamole la nostra gratitudine e riportiamo le cose al loro posto, riportiamo le spighe di grano sotto il nostro sole generoso, perché possano inchinarsi a lui quando arrivano a maturazione, per dirgli grazie, grazie di avermi dato la tua forza e la tua energia, che ora, a mia volta, darò ad altri. Altri che, si spera, saranno capaci di dire grazie.

domenica 5 marzo 2017

il biodistretto dei sicani

di nino sutera


Il   bio distretto è molto legato alla Biofabbrica dell’ESA ha detto Fabio Marino, in occasione della presentazione del Bio Distretto dei Sicani.
L'agricoltura Bio e Integrata utilizza al meglio i metodi di lotta naturali derivanti dalle conoscenze acquisite attraverso la sperimentazione.   la Biofabbrica di Ramacca, sorge in territorio di Ramacca (CtT, su un terreno dell'Ente di Sviluppo Agricolo della Regione Siciliana (E.S.A.), di circa 3,5 ettari.   ed è una del 26 biofabbriche d’europa, PRODUCE ANTAGONISTI NATURALI, INDISPENDABILE PER L’AGRICOLTURA BIOLOGICA  


La valorizzazione dei prodotti biologici si coniuga indissolubilmente con il territorio e chi lo rappresenta.   

Implica un coinvolgimento partecipato e convinto di tutti gli attori, anche se questo impegno può comportare,   a breve termine,   una perdita economica rilevante per l’azienda, a causa di aumento di costi e perdita di produzione.
La nuova mission e vision dell’ESA ha affermato il Direttore Generale Fabio Marino, mira a riappropriarsi di un ruolo strategico a favore del mondo agricolo e rurale della Sicilia, nell’ambito degli investimenti in termini di risorse immateriali.
L’Esa  come è noto ha accompagnato lo sviluppo delle aree agricole fin dalla sua costituzione,  si è occupata dalla viabilità rurale all’ elettrificazione rurale, fin anche a progettare e costruire invasi,     questo   però  è il passato.
Per conto di alcuni comuni IN QUESTA PROGRAMMAZIONE  (quelli che ne hanno fatto richiesta, chiaramente, ma soprattutto per conto dei comuni che avevano strade da ripristinare) HA PRESENTATO UN PROGETTO COLLETTIVO A VALERE DELLA MISURA 4.3.1  SULLA VIABILITA’ RUARALE, con il supporto tecnico e logistico, agronomi,  geologi, ect.


IL  BIO DISTRETTO SI ALIMENTA DALLA CAPACITA’ DELLE RISORSE IMMATERIALI DA METTERE IN CAMPO,     AGRONOMI   IN PRIMIS
L’ESA  POTRA’ ACCOMPAGNARE QUESTO PERCORSO GRAZIE ANCHE all’ applicazione del Decreto del MIPAF E DAI  REGOLAMENTI DELL’UNIONE EUROPEA a proposito del principio della separatezza delle funzioni, che di fatto  consegnano all'Ente di Sviluppo Agricolo, come ente pubblico, l'esclusività nell'attuazione degli interventi in termini di investimenti immateriali, comprese nel  sistema di consulenza aziendale in agricoltura 
1. Il decreto sostanzialmente  demarca  e definisce :
 Che gli uffici  che sono coinvolti   in attività di controllo dei procedimenti amministrativi e tecnici finalizzati all’erogazione di finanziamenti pubblici   non possono erogare consulenza.

Ciò consentirà anche di superare il dualismo introdotto dalla legge 73 del  1977   OLTRE CHE A  OTTIMIZZARE LE RISORSE

L’ESA COME  E' NOTO NON SI E' MAI OCCUPATO DI EROGARE FINAZIAMENTI, QUINDI RIENTRA A PIENO TITOLO TRA GLI EROGATORI DI CONSULENZA,  E DI  SERVIZI INNOVATIVI PER LE AZIENDE AGRICOLE

                                I servizi per l’agricoltura sono e sono state una realtà complessa e in continua evoluzione nella  quale vengono di norma annoverati i supporti tecnici,  e ogni altra forma di  diffusione di informazioni e innovazioni che consentono alle imprese di esprimere al meglio  le proprie capacità economiche e sociali minimizzando le influenze negative di vincoli, rischi,  o dovuti a carenza di conoscenza del contesto.
Gli obiettivi centrali delle ultime riforme della PAC  possono essere riassunti in quattro parole chiave: orientamento al mercato (competitività), sostenibilità esterna, sviluppo rurale, beni pubblici 

La necessità di percorrere vie nuove e diverse (il recupero della biodiversità, l’agricoltura biologica, l’agricoltura sociale, la vendita diretta, lo sviluppo rurale multisettoriale, ecc.), unitamente alla constatazione che l’agricoltura produce anche beni pubblici (protezione del suolo, paesaggio, assorbimento CO2, habitat naturali, identità territoriali, ect) spinge a cercare   nuovi modelli di divulgazione e di consulenza,   alle quali abbiamo il dovere di assecondarLe, con risorse appropriate e strategie durevoli. 

IL TUTTO RIENTRA IN UNA  (LA PRIMA) DELLE 6 PRIORITA’  DEL fondo europeo agricolo di sviluppo rurale  PROMUOVERE IL TRASFERIMENTO DI CONOSCENZE E INNOVAZIONE

LA priorità  1 del FEASR 
COINCIDE  
CON LE FINALITA’ DELLA L.R 73/77 che intravide la necessità di supportare la crescita agricola con  la divulgazione agricola, la sperimentazione, la costituzione di campi dimostrativi e l’attività di ricerca applicata,
individuando nell’ESA l’ente per l’attuazione e le SOPAT  Sezioni Operative per l'Assistenza Tecnica,  il braccio operativo nei territori


giovedì 2 marzo 2017

Avvio campagna di meccanizzazione 2017


Compatibilmente con gli stanziamenti assegnati dal bilancio regionale,   nell'ambito della campagna di meccanizzazione per l'anno 2017, un programma di interventi a tutela del territorio  d' interesse per il comparto agricolo, al fine del miglioramento dell'attrattività delle zone rurali.

 Un opportunità per i terriitori amministrati dai Comuni


http://www.entesviluppoagricolo.it/news/in-primo-piano/2017/02/24/avvio-campagna-di-meccanizzazione-agricola-dell-e-s-a-anno-2017-320/




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