Paolo Manzelli
Ippocrate di Cos , il padre della medicina, disse: “Che il cibo sia la tua medicina, che la medicina sia il tuo cibo” , cosi dicendo il suo pensiero si basava sulla convinzione che gli alimenti fossero in grado di influenzare quello che egli chiamava “calore vitale” dato che molte malattie erano associate alla febbre .
Recentemente le antiche
concezioni di Ippocrate acquistano un rinnovato significato; infatti la scienza Nutrigenomica studia
le interazioni tra alimentazione e genetica per capire come le interazioni molecolari
siano responsabili della insorgenza di alcune patologie alimentari. Le moderne
ricerche che correlano genetica e metabolismo permettono infatti di comprendere
come gli effetti nutrizionali agiscano nel determinare patologie come obesita'
diebete ed altri , disordini cronici di origine alimentare. In sostanza si e
capito che diversamente dal“Dogma Centrale della Biologia”, che
proponeva l' idea che il flusso di informazione genetica fosse unidirezionale e
cioe' che solo il DNA potesse fornire informazione in una sequenza Top-down tra
DNA->RNA->Proteine. Viceversa gli studi di Nutrigenomica dimostrano
come il cibo sia in grado di fornire informazioni ai nostri geni,
in quanto alcune molecole bio-attive contenute nei cibi, sono in grado di
intervenire sulla espressione genetica, attivando o disattivando come
interruttori molecolari , alcuni geni, in un sistema cellulare che funziona
come un network di informazione dove la comunicazione procede interattivamente.
Da tali brevi considerazioni sulla Nutrigenomica consegue che
la scelta di alimenti di qualità ed il loro potenziamento alimentare con
additivi nutraceutici, puo' realmente fare la differenza sulla nostra salute
e sul nostro sentirci bene (benessere ) e sentirsi belli (bellessere).
Certamente diviene ancora piu necessario difenderci ai “Veleni Nel Piatto” ,proprio in quanto molte molecole derivanti da una contaminazione dei cibi possono agire nel reprimere la normale espressione del DNA e di conseguenza causare danni genetici qual il cancro che purtroppo conosciamo essere in costante aumento. Per superare questo situazione, dove l' alimentazione non e' sicura, perche' intrisa di svariate tossine e veleni, e' necessario promuovere un cambiamento culturale.
Pertanto diviene decisivo evitare
di pensare che il cibo abbia solo una funzione energetica quantitativa in
quanto sappiamo che ogni tipologia di cibo purtroppo e' stata semplicemente
considerata in termini di equivalenti calorici , (calorie) anziche
per le loro specifiche qualita' molecolari, fondamentalmente utili per la
salute . E' necessario pertanto sottolineare che l’ alimentazione, tradotta
sistematicamente inquantita' di calorie, ha putroppo permesso di
acquisire l’ idea che ogni"schifezza" fosse buona per
procurarci energia dall’ alimentazione ; cosi che abbiamo importato i Mc
Donald, che certamente non hanno contribuito ad elevare il nostro livello
culturale sul rapporto tra cibo e salute della “Dieta Mediterranea”.
In vero oggi la chiave di
comprensione del nostro benessere in funzione del cibo, necessita di una
maggior consapevolezza su cio' che si mangia, mediante una piu elevata
comprensione di quali siano le “molecole bio-attive” che
determinano le capacita nutritive degli alimenti, viste in relazione alla
espressione della informazione genetica del DNA . Emerge pertanto l' importanza
di una educazione alimentare che non consideri piu' il cibo,
come e' stato nella vecchia tradizione nutrizionale, come fosse soltanto utile
quale
elemento che fornisce l'energia e
i "mattoni" indispensabili alla ricostruzione della vita. Infatti
piu' che della vecchia concezione meccanica della scienza, abbiamo bisogno di
diffondere una educazione che superi la concezione termodinamica applicata alla
alimentazione, spostando l' attenzione a come il cibo contribuisca a modificare
i flussi di informazione biologica che regolano lo svolgersi degli equilibri di
trasformazione dinamica che ci permettono di vivere. Tale cambiamento
concettuale e' decisivo per aprire nuove opportunita' di sviluppo della
produzione alimentare della contemporanea societa' della conoscenza, la quale
necessita di una ampia condivisione della innovazione cognitiva basata su
strategie di networking finalizzate a promuovere una prospettiva di un nuovo
sviluppo sociale ed economico finalizzata sulla valorizzazione della ricerca e
della innovazione produttiva. In particolare ponendo la attenzione sulla a
efficacia nutrizionale di varie molecole bio-attivereperibili in
prodotti naturali ed estratte per la produzione nutraceutica , ci siamo
convinti delle necessita di realizzare una Virtual Entreprise di
Ricerca ed Impresa denominata “NUTRA-SCIENZA” per
la promozione di iniziative di networking finalizzate alla creazione di “Impresa
a Rete” per la produzione nutraceutica in relazione agli sviluppi
della nutrigenomica. Il Network “NUTRA SCIENZA” e' inoltre
impegnato nel promuovere e diffondere piu' profonde implicazioni cognitive sia
teoriche che applicative viste in relazione alle problematiche di
ricerca sulla malnutrizione nell' era post genomica. Dalla
Nutrigenomica sappiamo che le potenzialita' di espressione delle informazione
genetica non si esauriscono nella trascrizione derivante dal “Dogma
Centrale della Biologia” che prevede che una tripletta di nucleotidi
corrisponda alla aggiunta di un particolare amminoacido nella catena di
costruzione proteica. Tale concezione riduttiva e' estremamente limitativa
della funzione di controllo genetico del DNA proprio in quanto
le molecole bio-attive derivanti al cibo (metaboliti) determinano non
casualmente le attivita di regolazione della espressione genetica. Pertanto il
Network “NUTRA-SCIENZA” si e' impegnato nel stimolare la
ricerca sui flussi di informazione interattiva che nella cellula inducono la
regolazione della espressione della informazione genetica a manifestarsi nelle
forme e funzioni caratteristiche di ogni organismo vivente. L' aspetto
riduzionista del “Dogma Centrale della Biologia” e' stato
spesso criticato in quanto la semplice sequenza di basi , appare incapace di
interpretare la complessita' di azione della informazione genetica nella
regolazione del sistema vivente
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