sabato 29 giugno 2013

Gaetano Basile e Bonetta Dell'Oglio Ambasciatori dell'identità territoriale





                                                          Il percorso  Borghi GeniusLoci De.Co   avviato nel 2005 dalla Libera Università Rurale, costituisce un antesignano per aver anticipato i tempi.   Il valore di una De.Co. (denominazione Comunale) è quello di fissare, in un dato momento storico, ciò che identifica quel Comune. A memoria futura, oppure come occasione del presente per cogliere un’opportunità di marketing territoriale.
Il Percorso   GeniusLoci De.Co.  prevede un modello di De.Co  a burocrazia zero e chiaramente a costo zero, per le aziende, per le istituzioni e per i cittadini, dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-Tracciabilità-Trasparenza che rappresentano la vera componente innovativa.
Per garantire la sostenibilità di una De.Co. occorrono tuttavia due principi, la storicità del prodotto da promuovere, perchè si eviti improvvisazioni che possono nascere da meri interessi commerciali, e la De.Co. come espressione di un patrimonio collettivo e non a vantaggio di una singola azienda.
  Il riconoscimento  “Ambasciatore dell’identità territoriale” rappresenta  uno degli steps del  percorso  Borghi GeniusLoci  De.Co     

Gli ambasciatori dell’identità territoriale, sono destinati ad assolvere a un ruolo fondamentale, comunicare e far conoscere il territorio, il quale assume un importanza crescente anche nei confronti del visitatore, e del viaggiante, che ritrova nel prodotto, un insieme di valori, ivi compresi quelli identitari.  In questo percorso , chef, gastronauti, giornalisti, sommelier, associazioni, pro-loco, intenditori e appassionati, sono partners privilegiati, candidati ideali a divenire Ambasciatori dell’identità territoriale, nel contesto del percorso elaborato dalla Lurss.Onlus.  
A Gaetano Basile e Bonetta Dell’Oglio, il riconoscimento è stato conferito da Nino Sutera ideologo del percorso, in occasione  dell'evento  "La valorizzazione dell'identità dei territori attraverso la De.Co" che si è svolto presso la Camera di Commercio di Palermo,    


giovedì 13 giugno 2013

-Ambasciatori dell’identità territoriale-

 A Gaetano Basile e Bonetta Dell’Oglio il riconoscimento
 -Ambasciatori dell’identità territoriale-


La Confartigianato Impresa Palermo in collaborazione con la Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus organizzano il 27 giugno alle ore 9.30 il seminario “La valorizzazione dell’identità dei territori attraverso la De.Co.”   presso la sala Terrasi della Camera di Commercio di Palermo
 La Denominazione Comunale non è un marchio di qualità, ma la carta d’identità di un prodotto, un’attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione al luogo storico di origine.
In altri termini, è  una attestazione che il   Sindaco, il primo cittadino, a seguito di una delibera comunale, certifica, con pochi e semplici parametri, il luogo di “nascita” e di “crescita” di un prodotto e che ha un forte e significativo valore identitario per una Comunità.

I prodotti identitari, sono  ambasciatori di un territorio, elementi di riconoscibilità e di appartenenza, per il recupero della memoria storica dei luoghi e per una efficace valorizzazione delle risorse endogene afferma Nino  Sutera.    Al seminario parteciperanno  Nunzio Reina Presidente Confartigianato Impresa Palermo, modera i lavori Ivana Calabrese Coordinatrice Confartigianato Donne Impresa Palermo, a seguire le relazioni di  Giuseppe Bivona   Alessandra Carrubba    e Nino Sutera. Spazio anche al riconoscimento di  “Ambasciatore dellʼidentità territoriale” a Gaetano Basile giornalista, scrittore, profondo conoscitore dei luoghi,    e Bonetta Dell’Oglio chef divulgatrice della cucina siciliana nel mondo.  Il riconoscimento “Ambasciatore dell’ identità territoriale” rappresenta uno degli steps del percorso di programmazione partecipata GeniusLoci De.Co per la Sicilia, ideato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus, di Menfi inserito tra gli esempi virtuosi del - Forum Italiano dei Movimenti per la terra e il paesaggio e presentato recentemente al Poster Session del Forum Pa 2013 di Roma

venerdì 31 maggio 2013

GeniusLoci De.Co. per la valorizzazione dell'identità dei territori



Presentato al Poster Session del Forum Pa 2013 di Roma
il percorso di programmazione partecipata per la valorizzazione dell’identità dei territori attraverso la De.Co.

NinoSutera



La Denominazione Comunale (De.Co.) rappresenta un’opportunità per salvaguardare l'identità di un territorio legato a una produzione specifica, con pochi e semplici parametri, il luogo di “nascita” e di “crescita” di un prodotto, che ha un forte ed efficace valore identitario per una Comunità.
Migliorare la qualità dei prodotti gastronomici, puntare sugli alimenti del territorio della dieta mediterranea   Il format GeniusLoci De.Co. recentemente è stato inserito tra gli esempi virtuosi del Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio - Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori. Un Percorso di programmazione partecipata che prevede un modello di De.Co. che valorizzi il prodotto identitario del territorio,(un sapere, un luogo, una prelibatezza, ect.ect)
Nelle arti e non solo, il "GeniusLoci" rappresenta concettualmente quello "spirito" percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi ed irripetibili i momenti: uno spazio, un edificio, un monumento. Non solo: il Genius Loci è anche nelle immagini, nei colori, sapori e profumi dei paesaggi intorno a noi, che tanto spesso, anche all'improvviso, ci stupiscono ed emozionano.  
Il Percorso di programmazione partecipata GeniusLoci  è il percorso della città un percorso condiviso, per il raggiungimento della «Qualità Locale»   Spunti di riflessione  da vivere in prima persona, attraverso dei mezzi di trasporto fisici o virtuali della modernità..   
 Il “politeismo alimentare” (  Rapporto  Censis. 2012), è il prezzo che si paga per gli effetti della globalizzazione, la quale ha portato sulle tavole  prodotti e modelli di consumo da ogni parte del mondo, in Sicilia stanno già emergendo tre chiare linee di tendenza:
•     Il rapporto tra il cibo e il territorio, con il riconoscimento del valore che ha l’identità territoriale delle produzioni.
•     La ricerca della combinazione ottimale tra qualità, sicurezza e prezzo.
•     La percezione della responsabilità sociale ed ambientale che ha ogni atto d’acquisto.
 L’auspicio che poi rappresenta la vera sfida, riuscire a realizzare una rete dei comuni De.Co. per valorizzare quei prodotti di nicchia che inducono gli appassionati viaggiatori ad andare ad acquistare e degustare e/o apprezzare i prodotti nelle loro zone di produzione, per promuovere l’offerta integrata “del” e “nel” territorio, piuttosto che mettere su strada le merci”.
 In quest’ottica il format GeniusLoci De.Co.  inserito al Poster Session del FORUM PA 2013  di  Roma dal 28 al 30 maggio 2013  rappresenta    un punto strategico di riferimento. 
 lurss.onlus@gmail.com

















giovedì 2 maggio 2013

La Lurss.Onlus di Menfi al POSTER SESSION del FORUM PA di ROMA

Menfi - Ag- GeniusLoci De.Co per la Sicilia - Percorso di programmazione partecipata, al POSTER SESSION del FORUM PA di ROMA 
Mercoledì 29 Maggio alle ore 11.00 presso il Palazzo dei Congressi. 


Il percorso di programmazione partecipata GeniusLoci De.Co per la Sicilia, elaborato dalla Lurss.Onlus, è stato inserito al Poster Session del FORUM PA 2013 in programma a Roma dal 28 al 30 maggio 2013 


Il cuore dell'attività di FORUM PA è l'expo di maggio a Roma, da 24 anni punto di riferimento per la discussione suill'innovazione e modernizazzione del sistema pubblico italiano. FORUM PA è il partner delle Pubbliche Amministrazioni e dei più importanti player del mercato, in particolare del settore ICT, della consulenza e formazione, che operano con la Pubblica Amministrazione su progetti di innovazione. 
GeniusLoci - Percorso di programmazione partecipata per la valorizzazione dell'identità dei territori, promosso da Libera Università rurale Saper&Sapor Onlus. ha l’obiettivo di realizzare una rete dei comuni De.Co. - Denominazione Comunale, per valorizzare quei prodotti di nicchia che inducono gli appassionati viaggiatori ad andare ad acquistare e degustare i prodotti nelle loro zone di produzione, per promuovere l’offerta integrata “del” e “nel” territorio, piuttosto che mettere su strada le merci.

Il percorso destinato ai “stakeholder” (liberi cittadini, pro-loco, associazioni, organizzazioni professionali di categorie, assessori comunali, giornalisti, Gal, e gruppi informali). Obiettivo dell’iniziativa è costruire spirito di squadra nei territori per la tutela dell’identità dei luoghi e per il recupero dell'identità territoriale come opportunità di arricchimento di significati e valori per l’economia locale.

L'Impegno della Lurss.Onlus, afferma il suo Direttore Nino Sutera,  è quello di diffondere la cultura e la sensibilità sui prodotti del territorio, lavorare assieme e collaborare a progetti culturali che valorizzino le tipicità, la qualità e l'identità del nostro territorio,  mantenendo ed esaltando  il legame territorio-storia-culture.

martedì 9 aprile 2013

La De.Co.: "Ambasciatore dell'Identità Territoriale"


NinoSutera



         
Un modello di De.Co, che valorizza il territorio, ma soprattutto, a burocrazia zero e chiaramente a costo zero, per le aziende, per le istituzioni e per i cittadini, dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-Tracciabilità-Trasparenzache rappresentano la vera componente innovativa. La Denominazione Comunale è un concreto strumento di marketing territoriale, ma è soprattutto un importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità locali. L’Italia, è il “paese dei Comuni”, ognuno di essi è un’occasione, di turismo, di cultura, di sapore… di unicità. Per garantire la sostenibilità di una De.Co. occorrono tuttavia due principi, la storicità del prodotto da promuovere, perchè si eviti improvvisazioni che possono nascere da meri interessi commerciali. e la De.Co. come espressione di un patrimonio collettivo e non a vantaggio di una singola azienda. Si tratta di un sistema innovativo che vuole difendere il locale rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Per fare ciò bisogna coinvolgere tanti appassionati, tantissimi innamorati dei luoghi in cui dimorano, ed ecco gli ambasciatori dell’identità territoriale. I produttori agricoli e zootecnici ma anche i pescatori, custodiscono sapientemente un giacimento inesauribile della dieta mediterranea, costituiscono il collante tra i prodotti della terra e del mare e il territorio, rappresentano infatti gli ereditieri di un “savoirfaire” locale, portatori di valori specifici, artefici di una costruzione sociale e di una cooperazione che ha come risultato la qualificazione di un prodotto di cui i riferimenti sono l’identità del gusto. Le caratteristiche del prodotto sono irriproducibili in altri luoghi, cioè al di fuori di quel particolare contesto economico, ambientale, sociale e culturale, e pertanto uniche. Il prodotto del territorio è la risultante di questa interazione, e incorpora un sapere costruito nel tempo e condiviso all’interno di una collettività territorializzata e condivisa.Questo processo di accumulazione di conoscenza e di sedimentazione locale tramite interazione permette al prodotto di divenire l’espressione della società locale nella sua organizzazione, nei suoi valori, nelle sue tradizioni e nei suoi gusti adattati al contesto ambientale, economico, sociale e culturale del luogo.
Gli ambasciatori dell’identità territoriale, sono quindi destinati ad assolvere a un ruolo fondamentale, comunicare e far conoscere il territorio, il quale assume un importanza crescente anche nei confronti del visitatore, e del viaggiante, che ritrova nel prodotto, un insieme di valori, ivi compresi quelli identitari.
In questo percorso , chef, gastronauti, giornalisti, sommelier, associazioni, pro-loco, intenditori e appassionati, sono partners privilegiati, candidati ideali a divenire Ambasciatori dell’identità territoriale.

 

martedì 2 aprile 2013

Festa dei golosi? le minni di virgini a Denominazione Comunale



ninosutera

 Con le impudiche 'minni di virgini'   



SAMBUCA di Sicilia (Agrigento) è conosciuta per la sua natura, per i suoi tesori archeologici e per le caratteristici e tradizionali dolci "minni di virgini", seni di vergini, definite « impudiche» da Tomasi di Lampedusa,ne “Il Gattopardo” così chiamate per la loro forma a coppetta, somigliante a quella di un seno giovanile. L' invenzione delle "minni di virgini",  un prodotto a Denominazione Comunale, si deve a donna Francesca Reggio, dei principi di Aci e di Leonforte, che in occasione delle nozze del figlio Pietro, chiese alle suore del Collegio di Maria di creare qualcosa di nuovo nel campo della pasticceria. Si racconta che madre Pierangela dei conti di San Giuliano ordinò un giorno di ritiro spirituale in modo che le suore, in silenzio, si potessero raccogliere in preghiera affinché lo Spirito Santo le ispirasse nell' inventare qualcosa utile alla causa. Fu suor Virginia Casale di Roccamena a creare il dolce la cui forma si ispirata alle colline che dalla Valle dell' Anguillara giungono sino a quella di Castellaccio e alla costa della Minnulazza, colline che vedeva dalla finestra del convento.  
Il Dott. Giuseppe Bivona della LURSS Onlus, ha fornito un’interessante rilettura storica e culinaria, sull’origine del prelibato dolce: “Suor Virginia era una suora intelligente, aveva la consapevolezza della difficoltà in cui andava incontro, nel creare un dolce originale, tale da stupire i convitati della marchesa, in occasione del matrimonio del figlio Pietro. Ora, come tutte le donne intelligenti , non ebbe alcuna esitazione nel cimentarsi nel difficile antinomia tra “forma “e ”sostanza” . Certo in tempi in cui il Santo Uffizio , per molto meno licenziava al rogo donne meno perspicaci per la sola disavventura di usare erbe medicamentose, le “minni di virgini”, erano di certo una provocazione bella e buona! Suor Virginia non voleva rinunciare alle forme: sì, direte che si era ispirata alle colline “mammelliforme” che circondano la bella cittadina di Sambuca, ma il gioco era sottile ed intrigante! La pasta lievitata al punto giusto, morbida, vellutata, liscia come la seta, veniva plasmata con delicata voluttuosità a forma di mezzaluna, con le varianti a “coppa di champagne”, a “pera”, ecc. La forma aveva la sua massima espressione di libertà , foggiarla era come accarezzarla, un gioco di seduzione , al limite della tentazione…. La fantasia è cosi difficile imbrigliarla! Ma suor Virginia deve spendere la “sostanza” ovvero il contenuto, ciò con cui riempirà quella mezza luna a forma di minna. Nessuno le impedisce di riempirla delle specialità dolciarie esageratamente sdolcinate, tali da rimanere secchi stupiti, al primo assaggio, una eccedenza, un sovrabbondanza, senza limite, un crescente di voluttuosità senza confine, smisurata , quasi tracotante… Invece suor Virginia con molta saggezza decide di mitigare le lusinghe delle “forme”, non si lascia trascinare dallo smisurato, esorbitante, lusinghiero. Insomma un dolce “sensitivo”. Nell’ultimo mezzo secolo, la cultura materiale e con essa l’“arte bianca” del nostro patrimonio locale artigianale hanno ceduto “armi e bagagli” alle industrie agroalimentari. Non di meno le buone pasticcerie locali insistono con caparbietà a sfornare dolci a “km zero”, senza eccessive raffinazioni , freschi quanto lo richiedono la naturale decadenza dei prodotti , con materia prima di sicura e facile rintracciabilità. Sarebbe troppo sognare , conclude Bivona, in questi giorni ancora primaverili osservare lunghe file di scolaresche intrattenersi al banco delle pasticcerie del paese e chiedere all’unisono: Per favore mi dia una “minna di virgini”. Poi allontananti dalla pasticceria aprire lo zaino e buttare nelle cassette dell’immondizia le confezioni di brioscine e dolciumi industriali, alla stregua come si fa con la comune peggiore spazzatura. 


  Noi ci ispiriamo a un modello di De.Co  attraverso il percorso dei Borghi geniusLoci De.Co   a burocrazia zero e chiaramente a costo zero, per le aziende, per le istituzioni e per i cittadini, ha ribadito Nino Sutera, dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-Tracciabilità-Trasparenzache rappresentano la vera componente innovativa. La Denominazione Comunale non è un marchio di qualità, ma la carta d’identità di un prodotto, un’attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione al luogo storico di origine.    L’auspicio che poi rappresenta la vera sfida, riuscire a realizzare una rete dei comuni De.Co. per valorizzare quei prodotti di nicchia che inducono gli appassionati viaggiatori ad andare ad acquistare e degustare i prodotti nelle loro zone di produzione per promuovere l’offerta integrata “del” e “nel” territorio, piuttosto che mettere su strada le merci”. L'Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Martino Maggio ha intrapreso questo percorso per la valorizzazione identitaria del territorio

 La descrizione del dolce? Il dolce và gustato e assaporato e ... 

giovedì 28 marzo 2013

Una De.Co. per l'Agnello Pasquale


di NinoSutera
                            C'è un comune nell'agrigentino, che  durante il periodo pasquale si svolge ogni anno la" Sagra dell'Agnello Pasquale", dedicata al dolce tipico di pasta di mandola farcito di pistacchio, a forma di Agnello. 
Il prodotto dolciario, gustato, conosciuto ed apprezzato in Italia ed all’estero.














Lo scorso  anno  grazie alla lungimiranza degli amministratori locali è stata avviata la procedura per l'istituzione della      De.Co. ( Denominazione Comunale) 

 Il percorso di programmazione partecipata GeniusLoci De.Co per la Sicilia,  ideato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus di Menfi e Sambuca di Sicilia è stato inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori”  Il valore di una De.Co. (denominazione Comunale) è quello di fissare, in un dato momento storico, ciò che identifica quel Comune. A memoria futura, oppure come occasione del presente per cogliere un’opportunità di marketing territoriale


Ingredienti

  • 1,4 kg di zucchero a velo
  • 1 kg di mandorle
  • 1 kg di pistacchi
  • 500 ml d’acqua

Preparazione dell’agnello pasquale di Favara

Sbollentare e sbucciare le mandorle e i pistacchi. Quando entrambi gli ingredienti si saranno raffreddati macinarli separatamente fino a ottenere delle farine fini. Fare bollire in un tegame 700 g di zucchero a velo e 250 ml d’acqua. Quindi togliere lo sciroppo dalla fiamma, aggiungervi il trito di mandorle e impastare il tutto fino a ottenere una pasta liscia ed omogenea. Seguire lo stesso procedimento per il trito di pistacchi.
Inserire nello stampo dell’agnello pasquale parte della pasta di mandorle fredda premendola lungo i bordi dello stampo per uno spessore di circa 1 cm, così da formare quella che sarà la parte dell’agnello visibile all’occhio. Dopodiché riempire la cavità dell’agnello con la pasta di pistacchio e rivestire infine la base con il resto della pasta di mandorle. Lasciare che il dolce si indurisca un po’ all’interno dello stampo e poi estrarlo con cura.
L’agnello pasquale di Favara si può servire così com’è (magari decorandolo con un fiocchetto o un campanellino al collo e uno stendardo piantato sul dorso) oppure lo si può arricchire ancora di più, guarnendolo in base al proprio estro creativo. Per creare, ad esempio, il manto di lana dell’agnello si può fare ricorso agli stessi colori alimentari che si usano per dipingere la frutta di Martorana oppure a del fondente di zucchero e qualche perlina argentata da spargere qua e là sul manto o, ancora, lo si può creare in maniera ancora più elegante modellandolo con una sac à poche contenente un po’ di pasta di mandorla ammorbidita con acqua.

L’agnello pasquale, dolce tipico favarese, trova fondamento in una tradizione  abbastanza antica 
Fra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 ne fa un lacunoso accenno il barone Antonio Mendola, ma l’uso di questo dolce era ancorato ad una tradizione esclusivamente familiare e non poteva assolutamente gareggiare, per preferenza e quantità, con i frutti di martorana ed i cannoli, molto apprezzati oltre cento anni addietro dai favaresi, principalmente per Natale e Pasqua.
L’agnello pasquale, preparato con pasta reale a base di mandorle, ripieno di pasta di pistacchio e finito con velo di zucchero e decorazioni, è rimasto un dolce strettamente artigianale e familiare fino alla seconda metà del 1900.
Questo dolce è stato assaggiato il 12 maggio 1923, da mons. Giuseppe Roncalli (1881-1963 - eletto Papa Giovanni XXIII il 28-10-1858), quando, essendo in visita ad Agrigento, dovendo rientrare a Roma, il canonico Antonio Sutera volle accompagnarlo fino a Caltanissetta e, passando per Favara, insieme si fermarono nella sua residenza di via Umberto per prendere un caffé e, per l’occasione, assaggiare questo dolce favarese preparato da suor Concetta Lombardo del collegio di Maria.
Il dolce venne talmente apprezzato da mons. Roncalli, al punto tale che a 40 anni esatti dalla visita ad Agrigento-Favara, precisamente l'11 maggio 1963, ricevendo il nuovo Vescovo ausiliare di Agrigento, mons. Calogero Lauricella, accompagnato per l'occasione, dal teologo Antonio Sutera, studente all'ateneo di Roma (nipote del canonico Antonio Sutera), Papa Giovanni XXIII volle ricordare due cose in particolare: la visita effettuata ai templi di Agrigento e il gusto particolare dell'agnello pasquale, consumato a Favara (v. foto).
Il canonico Sutera, quando era direttore diocesano delle pontificie opere missionarie e rettore del seminario di Agrigento più volte ha omaggiato mons. Roncalli di questo squisito dolce favarese e successivamente, riprendendo una vecchia e nobile tradizione, anche il Movimento Giovanile Studentesco di Favara, il cui promotore era il sac. Antonio Sutera (nipote del suddetto canonico), a quell'epoca rettore della chiesa del Rosario di Favara. Di quanto detto ne è riprova una lettera della Segreteria di Stato del 18 aprile 1966, con la quale l’eletto cardinale sostituto mons. Angelo Dell’Acqua comunicava a mons. Sutera che Papa Paolo VI voleva ringraziarlo per l’invio dell’agnello pasquale (v. foto).
Nel novembre 2004, in occasione di un incontro di Papa Giovanni Paolo II con alcuni disabili sono stati portati alcuni doni e, fra questi, anche un agnello pasquale di Favara.
Per garantire la sostenibilità di una De.Co. occorrono tuttavia due principi, la storicità del prodotto da promuovere, perchè si eviti improvvisazioni che possono nascere da meri interessi commerciali. e la De.Co. come espressione di un patrimonio collettivo e non a vantaggio di una singola azienda.

lunedì 25 marzo 2013

Brand territoriale e culture identitarie, un binomio vincente


Territorio+Tradizioni+Tipicità+Tracciabilità+Trasparenza
Brand delle  Culture Identitarie 

  NinoSutera







 Il ruolo dei 
Borghi GeniusLoci  De.Co.



   La Sicilia rappresenta un set cinematografico naturale dove realizzare moltissimi film e fiction televisive. Uno degli esempi di maggiore interesse, a tal proposito, è costituito dal commissario Montalbano, sulla cui immagine sono stati avviati interessanti esempi di marketing territoriale della Sicilia orientale, nei territori in cui sono state girate scene della fiction televisiva, e molte imprese hanno già manifestato il loro interesse. Perché non investire allora sul rafforzamento del rapporto tra letteratura, cinema e identità territoriale? Una tale ipotesi potrebbe concorrere ad accrescere la competitività di un made in Sicily basato su parametri di  “qualità  locale” dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-Tracciabilità-Trasparenza che rappresentano la vera componente innovativa.







           Il percorso Borghi  GeniusLoci De.Co.,   è un percorso culturale,     che mira a salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, che tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Il Genius Loci rappresenta l'essenza, l'identità di un territorio; ad esso appartengono le immagini, i colori, i sapori ed i profumi dei paesaggi. Obiettivo del  Percorso  GeniusLoci De.Co. è recuperare l’identità di un luogo, attraverso anche le valorizzazione delle produzioni di eccellenza e delle tradizioni storiche e culturali dello stesso, al fine di ottimizzarne la competitività. 
              Il  percorso   innovativo   “Borghi Genius Loci De.Co.”, attraverso il quale si intende incrementare il turismo enogastronomico puntando sulla spiccata tipicità delle pietanze ereditate dalle antiche tradizioni locali, in grado di esprimere l’essenza più autentica e di “raccontare” la storia di un territorio finalizzato a rafforzare l’identità del  territorio   attraverso l’esaltazione delle rispettive peculiarità gastronomiche, sulla base dell’assunto che una pietanza non serve solo a soddisfare l’appetito ed a fornire all’organismo apporti calorici e nutrizionali, ma riesce anche a “raccontare” la cultura, i valori e le tradizioni dell’ambiente in cui la si cucina e, prima di tutto, la si “pensa”

                 Un piano strategico di sviluppo economico territoriale  dovrebbe essere elaborato e condiviso sinergicamente dai soggetti istituzionali e da popolazione e imprese, tenendo in considerazione i necessari elementi di sostenibilità e competitività. I fattori materiali e immateriali di un territorio dovrebbero concorrere a essere rappresentati in un marchio o in un prodotto che ne costituisce il tratto distintivo: in sintesi territorio, prodotti e imprese dovrebbero avere un marchio o “brand” che consenta al consumatore l’immediata individuazione dell’area geografica di provenienza. 


                 In tale contesto si inseriscono le dinamiche di “comunicazione” del territorio la cui immagine percepita in molti casi si trasferisce sui prodotti stessi, concorrendo a definirne il generale posizionamento sul mercato. Tuttavia una moderna comunicazione veicolata anche attraverso gli strumenti di comunicazione di massa, come internet e il mezzo televisivo, richiede un forte appeal che sintetizzi i rapporti tra impresa, prodotto, territorio e cultura. Il rapporto tra cinema e letteratura costituisce in termini di comunicazione, uno degli elementi di maggiore impatto ai fini della comunicazione dell’identità territoriale.
L’obiettivo, recuperare l’identità di un territorio come opportunità di arricchimento di significati e valori per l’economia locale. Il territorio costruito nel tempo lungo dalle civilizzazioni attente ai processi coevolutivi, su cui oggi viviamo, è un prodotto sociale per eccellenza e dunque va trattato e attenzionato come un bene patrimoniale comune da difendere e salvaguardare, per consegnarlo alle generazioni future.   Avere un luogo di origine molto bello aiuta per il successo. La percezione di qualità è in parte fortemente influenzata da fattori esterni quali la notorietà. Un territorio bello, famoso e ben organizzato e quindi un enorme vantaggio,   in questo la De.Co. può rappresentare uno strumento di comunicazione del brand

         Ogni singolo comune,   possiede un patrimonio concreto che è l'espressione della propria tradizione culturale, ecco come   le De.Co. Denominazione Comunale, possono considerarsi l’innovazione di una nuova idea, che può essere un prodotto, un  processo o un nuovo modo di organizzarsi.  


               Le De.Co. (Denominazioni Comunali) nascono da un’idea semplice e geniale del grande Luigi Veronelli, che così le spiegava:  “Attraverso la De.Co. il "prodotto" del Territorio acquista una sua identità.” Rappresenta un concreto strumento di marketing territoriale, ma soprattutto un’importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e le unicità locali. La De.Co. è “un prodotto del territorio” (un piatto, un dolce, un sapere, un evento, un lavoro artigianale, etc) con il quale una comunità si identifica per elementi di unicità e caratteristiche identitarie,  deve essere considerata come una vera e propria attrazione turistica capace di muovere un target di viaggiatori che la letteratura internazionale definisce “foodies” viaggiatori sensibili al patrimonio culinario locale e non solo. Il valore di una De.Co.(Denominazione Comunale) è quello di fissare, in un dato momento storico, ciò che identifica quel Comune, a memoria futura oppure come occasione del presente, per cogliere un’opportunità di marketing. I prodotti agro-alimentari e artigianali racchiudono al loro interno tradizione, cultura, valori, conoscenza locale e, forse la cosa più importante, l’autenticità del loro territorio di origine.

domenica 17 marzo 2013

Selinunte. Emozioni da vivere e assaporare. Tra cucina,vino,fotografia, jazz e gli Ambasciatori dell’Identità Territoriale del GeniusLoci De.Co. Sicilia




decosicilia@gmail.com

Nello splendido paesaggio del Parco Archeologico, il  più grande d'Europa con i suoi maestosi Templi Greci, nascono i protagonisti nella promozione dei prodotti del territorio
 

L’evento enogastronomico organizzato  a Selinunte lo scorso venerdì, da insuperabili professionisti del settore,  è stato all’insengna di un autentico   percorso sensoriale che ha coinvolto  tutti i sensi. La cucina ricercata degli chef Angelo Franzò e Sergio Sinagra, basata su materie prime di alta qualità del territorio, in un connubio tra i principali prodotti di terra e di mare siciliani. Con tocco vivace ed innovativo i piatti per ogni palato verso un impareggiabile escalation di sapori.
L'abbinamento con diverse tipologie di vini,  a ogni piatto, magica alchimia tra caratteri organolettici diversi, provenienti da artigiani del buon vino, eppure complementari tra loro, in una spasmodica ricerca dell'equilibrio dei sapori  curata dal Sommelier Carmelo Corona.
L’intera serata è stata  scandita dallo stile e dalla poesia del jazz: sublimi note di Maestri del Jazz,    gli scatti del celebre fotografo Filippo Mannino, e le immagini dei Colori del gusto   di Nino Sutera 
I prodotti agro-alimentari e artigianali  racchiudono al loro interno tradizione, cultura, valori, conoscenza locale, e, forse la cosa più importante, l’autenticità del loro territorio di origine. Infatti derivano sempre dalla valorizzazione di una materia prima locale, sono il frutto di trasformazioni, generalmente su piccola scala, che racchiudono conoscenza tecnica locale e tradizione, sono fortemente legati al territorio, alle radici locali, attraverso un legame culturale e sociale che assegna al prodotto una dimensione identitaria di primo piano  Il prodotto agricolo o agro-alimentare e artigianale, è il protagonista della valorizzazione del paesaggio, della cultura contadina e testimone speciale della vita di un territorio. Considerato, inoltre, che i produttori agricoli, ma anche gli artigiani costituiscono il collante tra i prodotti e il territorio. Essi rappresentano infatti gli ereditieri di un “savoir faire” locale, portatori di valori specifici, artefici di una costruzione sociale e di una cooperazione che ha come risultato la qualificazione di un prodotto di cui i riferimenti sono l’identità  del gusto. Le caratteristiche   del prodotto sono   irriproducibili in altri luoghi, cioè al di fuori di quel particolare contesto economico, ambientale, sociale e culturale, e pertanto uniche. Il prodotto  del territorio  è la risultante di questa interazione, e incorpora un sapere costruito nel tempo e condiviso all’interno di una collettività territorializzata e condivisa.
Questo processo di accumulazione di conoscenza e di sedimentazione locale tramite interazione permette al prodotto di divenire l’espressione della società locale nella sua organizzazione, nei suoi valori, nelle sue tradizioni e nei suoi gusti adattati al contesto ambientale, economico, sociale e culturale del luogo.
Gli ambasciatori dell’identità territoriale, sono quindi destinati ad assolvere a un ruolo fondamentale,  comunicare e far conoscere il territorio,  il quale assume un importanza crescente anche nei confronti del visitatore, e del viaggiante, che ritrova nel prodotto, un insieme di valori, ivi compresi quelli identitari. 
Ciò formalizza il legame con il territorio, di farsi portatore di una identità culturale economica e sociale, che i vari attori presenti sul territorio che hanno l’obbligo di valorizzarle. Le identità non sono inscritte nei geni di un popolo ma si costruiscono storicamente, nella dinamica quotidiana del colloquio tra civiltà, tra uomini , esperienze e culture  diverse .
Gli ambasciatori dell’identità territoriale rappresentano uno degli steps del  percorso di programmazione partecipata GeniusLoci De.Co per la Sicilia,  ideato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus  inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori
    Ci sono luoghi in cui il genius loci è associato ad un monumento, ad un personaggio. Tuttavia le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d'infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. Ecco per noi il percorso significa anche recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze
Complimenti a chi con tanta passione e tantissima professionalità, ha realizzato un evento destinato a essere ricordato come un modo nuovo di interpretare il cibo, la cucina, e il buon gusto.
All’evento hanno partecipato tanti appassionati e  tanti intenditori, come il Prof. Giovanni Montemaggiore,  e  professionisti della comunicazione come la Dott. Antonella Giovinco giornalista,  recentemente premiata al XII Edizione del Premio Donnattiva presso Sala Gialla di Palazzo dei Normanni.

lunedì 11 marzo 2013

De.Co. per l’Ova Murina. Sciacca, l’enogastronomia và in scena.



Sabato 16 Marzo presso Ex Chiesa di Santa Margherita a Sciacca  alle ore 10.00   il Comune di Sciacca    organizza il Seminario “La valorizzazione dell’identità del territorio attraverso la De.Co.” Interverranno, dopo i saluti del Sindaco di Sciacca,  Fabrizio Di Paola, interverranno   
Giuseppe Bivona Presidente della Lurss.Onlus, Alimentazione,  tra tradizione e innovazione.
Nino Sutera Direttore della Lurss.onlus GeniusLoci De.Co Percorso di programmazione partecipata  per la salvaguardia  dell’identità dei territori. Le conclusioni sono affidate a Gaetano Basile Giornalista  Modererà i lavori Santina Matalone
 L'intendimento è avviare  il percorso finalizzato alla Istituzione  della  De.Co (Denominazione Comunale) per   valorizzare un prodotto gastronomico tipico della identità locale Dopo una attenta analisi del patrimonio gastronomico locale l’Amministrazione ha concertato la possibilità di porre sotto i riflettori un dolce tipico saccense al quale sono legati notevoli aspetti storici: L’Ova Murina.
Una ricetta che Risale al ’600 e che dobbiamo alla creatività delle suore del Monastero della Badia Grande di Sciacca. L’amministrazione adotterà  per l’istituzione della De.Co. il percorso di programmazione partecipata GeniusLoci De.Co Sicilia, che ha l’ambizione di divenire il percorso della città, un percorso condiviso e da condividere per il raggiungimento della  «Qualità Locale»
Per   Giuseppe Bivona, Presidente Lurss Onlus, i prodotti locali ottenuti con metodi tradizionali conservano caratteristiche nutritive e salutistiche migliori se confrontati a quelli ottenuti con l'uso di sistemi totalmente industriali. Gli Chef, ma anche gli artefici dell’arte bianca, possono e debbono farsi ambasciatori della promozione dei prodotti autoctoni e quindi il mondo enogastronomico oggi più che mai deve creare questo filo conduttore tra  buon gusto e gli aspetti salutistici del cibo locale.
 Per Nino Sutera,    attraverso la De.Co il "prodotto" del Territorio acquista una sua identità”. Le De.Co rappresentano uno strumento di marketing e di sviluppo del territorio e devono spingere ad invogliare i consumatori ad apprezzare i prodotti tipici del territorio nel territorio stesso d'origine. E' ovviamente una presa di coscienza che, coinvolge aspetti come Territorio, Tradizioni, Tipicità, Tracciabilità e Trasparenza, in una sola parola CULTURA.
I lavori saranno conclusi da Gaetano Basile,  giornalista,   enogastronomo appassionato e narratore avvincente. Ha alle spalle un’intensa attività giornalistica televisiva come divulgatore di tutto ciò che è cultura siciliana. Ha scritto di Sicilia, di cucina di Storia e storie. Viaggiatore attento e testimone di una cultura antica, sa  parlare alla memoria della gente, che seduce, prescindendo da stereotipi e luoghi comuni. 








  

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