Angelo Franzò, chef Castelvetranese,
cresciuto nel cuore di Palermo, tra gli inconfondibili odori e sapori dei
tipici “ cibi da strada”, attraverso l’esperienza maturata e con l’impiego di
materie prime rigorosamente territoriali, che rispecchiano le tradizioni e le identità
della Valle del Belice, propone, in chiave innovativa, lo “STREET FOOD”
come messaggio gastronomico e turistico.
L'evento si terrà il 17 aprile 2014
presso l'Agriturismo Campo Allegro (Strada Statale 119 km 47, Santa Ninfa).
Sarà presente all'evento il VOGLIMI
DI SELINUNTE CHE in simbiosi di idea, CONTINUERA' IL PERCOSO PRESENTATO
NELL'OCCASIONE
In collaborazione con:
- Agriturismo Campo Allegro e
la chef Cristina Morrione padron della casa
- la Dott.ssa Serafina Di Rosa Responsabile
del presidio Slow Food del Pane Nero di Castelvetrano.
- il Dott. Nino Sutera, Direttore
della Libera Università Rurale dei Saperi & dei Sapori di “Menfi (AG)”.
Come si traduce “street food”
In un variegato e ghiotto paradigma di delizie. Ci sono i cosiddetti "pezzi", ad esempio i calzoni al forno e fritti, le ravazzate (pan brioche ripieno di carne trita), il "rollò" con wurstel e lo sfincione, una focaccia con pomodoro, cipolle, acciughe e caciocavallo. Venduto letteralmente per strada, quest'ultimo viene segnalato da pittoreschi strilloni che richiamano l'attenzione gridando "chistu è spinciuone, fatto ra bella viaro, chi ciavuro!" (questo è sfincione, fatto per bene, che profumo!). E ancora u pani ca meusa, un panino ripieno di milza e polmone di vitello stracotti nello strutto.
In un variegato e ghiotto paradigma di delizie. Ci sono i cosiddetti "pezzi", ad esempio i calzoni al forno e fritti, le ravazzate (pan brioche ripieno di carne trita), il "rollò" con wurstel e lo sfincione, una focaccia con pomodoro, cipolle, acciughe e caciocavallo. Venduto letteralmente per strada, quest'ultimo viene segnalato da pittoreschi strilloni che richiamano l'attenzione gridando "chistu è spinciuone, fatto ra bella viaro, chi ciavuro!" (questo è sfincione, fatto per bene, che profumo!). E ancora u pani ca meusa, un panino ripieno di milza e polmone di vitello stracotti nello strutto.