domenica 29 settembre 2024

A Menfi ritorna Inycon

 

Tutto pronto per Inycon che ritorna a Menfi dopo 5 anni: Da Venerdì 4 a Domenica 6 Ottobre 2024, Menfi, Città Italiana del Vino 2023 

La manifestazione  nata agli inizi degli anni 90 frutto delle sinergie tra Comune e Cantine Sociali Settesoli, con il sostegno economico della Assessorato Regionale all’Agricoltura,  per promuovere il territorio e il giacimento enogastronomico.


 

Vino, olio, gastronomia e turismo sono oggi i pilastri sul quale si regge il sistema Menfi e che saranno al centro della ventiseiesima edizione di Inycon: si inizia Venerdì 4 Ottobre con attività per le scuole, seminari di approfondimento, il laboratorio del gusto   per poi concludere in piazza con lo spettacolo del cabarettista Antonio Pandolfo.


 

Sabato mattinata dedicata al “Sicilia, Regione europea della gastronomia 2025: come integrare il turismo e la gastronomia per promuovere lo sviluppo regionale”, convegno accreditato dall’Ordine dei Giornalisti della Sicilia, dove parteciperanno esponenti della politica locale e regionale, dell’enogastronomia e personalità del mondo del turismo, a seguire il workshop “L’agroalimentare del Belìce” con il progetto CI.VA.BE ed il corso sull’olio   Si prosegue nel pomeriggio con l’Urban tour (in programma anche domenica), il laboratorio del gusto  e la degustazione su “I vitigni antichi Ultima giornata dedicata all’estemporanea di pittura, il laboratorio del gusto con Andrea Severino de Le 4 Stagioni, la degustazione con le Donne del Vino   Gran finale in piazza domenica 6 ottobre con l'atteso spettacolo “Taccuini di Viaggio” di Festi Group e la Compagnia Anima Ignis.
Tutti i giorni il Villaggio enogastronomico con l'esposizione e le degustazioni dei prodotti enogastronomici di eccellenza delle Terre Sicane, l’Expo village con l’esposizione dei prodotti dell’artigianato, della tradizione e della cultura locale e siciliana, il Wine Bar ed i cortili

 

DA VISITARE DURANTE LA MANIFESTAZIONE

Mostra “Valle del Belice” - Installazioni a cura della Rete Museale Belicina - Via della Vittoria, cortile 22

I suoli delle Terre Sicane – Casa Planeta

Esposizione d'arte permanente: donazione civica “Gallè – Upiglio” – Casa Planeta

Mostra malacologica “Vanna Rotolo” – Palazzo Pignatelli

Museo del mare “Sebastiano Tusa” – Palazzo Pignatelli

Museo cose di mare “Prof. Lillo Barbera” – Via Garibaldi

Museo dell’artigianato dell’Associazione “I Sicani” – Ex Asilo Stella

Visite alle cantine e ai frantoi di Menfi (su prenotazione)

Cortile “Olio su Terra”, Via della Vittoria - Cortile 39

   

sabato 28 settembre 2024

G7 Siracusa / Efficientamento idrico e intelligenza artificiale


In mostra l’innovativo progetto pilota di Acireale per la Regione Siciliana

L’appello del presidente del GAL Terre di Aci, Roberto Barbagallo: “la Regione sostenga chi cura terreni e raccolti incentivando innovazioni simili, contro siccità e spreco di acqua”

  Fra gli eventi in corso al G7 di Siracusa, presso cui la Regione Siciliana ha invitato il

GAL Terre di Aci ad esporre innovazioni ed eccellenze premiandone l’efficiente capacità di

progettazione negli anni, lunedì 23 Settembre è stata illustrata la sperimentazione del sistema

IRRIGOPTIMAL®. Si tratta di un pioneristico progetto pilota condotto tra Maggio ed Agosto 2024

nel terreno del convento ubicato nel vicolo dei Padri Filippini ad Acireale, comune capofila del

GAL Terre di Aci 15.



L’evento, promosso dal Ministero dell’Agricoltura e introdotto dal Dirigente Generale Regionale,

Dario Cartabellotta, ha visto la relazione dei risultati degli ingenti risparmi idrici ottenuti nel

periodo di siccità più elevato su un terreno coltivato a menta grazie al supporto tecnico della WES

TRADE, società che ha sviluppato l’app nell’ambito del “Laboratorio per l’Agricoltura 4.0”, tra le

molteplici iniziative del Living Lab istituito dal GAL Terre di Aci. Tra i risultati confermati dagli

utenti finali, la capacità dell’app, grazie all’Intelligenza artificiale, di individuare dinamicamente le

finestre temporali ottimali per l’irrigazione, la riduzione dei quantitativi idrici e del numero di

irrigazioni calendariali. Senza contare la riduzione di malattie fungine su alcune specie e la capacità

di decidere giornalmente sul da farsi con un sistema di supporto facile da usare e ricco di

informazioni sul proprio terreno.

“La presenza di quest’installazione applicata nel comune di Acireale, comune capofila del GAL

Terre di Aci, costituisce un esempio potenziale di monitoraggio di aree verdi urbane per tutto il

contesto della Sicilia – precisa Anna Privitera, direttrice del GAL Terre di Aci: - come GAL

abbiamo spinto per una progettazione relativa a questo innovativa applicazione dell’Intelligenza

Artificiale nella gestione dei giardini e delle aree verdi, così da offrire suggerimenti e strategie

all’istituzione pubblica in un tempo segnato da gravi emergenze climatiche e idriche per la nostra

isola. Il nostro obiettivo è quello di supportare anche in questo settore imprese e istituzioni ad

introdurre tecnologia: siamo felici, attraverso le potenzialità di un hub come il Living lab delle Aci,

di potere sondare e offrire grandi opportunità per la nostra regione”.

Il sindaco di Acireale e presidente del Gal Terre di Aci, Roberto Barbagallo, rinnova dal canto suo

un importante appello alla Regione Siciliana: “La presenza di questa dimostrazione che per primi

abbiamo voluto applicare ad Acireale, come progetto pilota potenzialmente utilissimo a tutta la

nostra regione, ci ricorda come l’acqua andrà sempre più utilizzata in modo razionale, evitando

qualunque forma di spreco, soprattutto per l’irrigazione. Abbiamo scommesso su questo sistema,

innovativo e puntuale, con la consapevolezza delle difficoltà di chi si occupa di curare terre e

raccolti. Esorto le nostre autorità regionali a prevedere contributi puntuali e vantaggiosi destinati

a innovazioni come queste per agricoltori e proprietari di terreni pronti ad investire nell’utilizzo di

sistemi innovativi simili, così come di accumulo come delle semplici vasche. Misure che

cambierebbero il panorama della regione siciliana e risollevare le sorti di tanti agricoltori”.

“E’ stato bello vedere come il GAL TERRE DI ACI ed il Comune di Acireale siano stati precursori

di questa tecnologia che sta acquisendo una caratura ormai mondiale nell’agricoltura di

precisione. Ringrazio il presidente del GAL, Barbagallo, e la direttrice Privitera, per l’amore e la

dedizione che hanno messo su questa tematica. Siamo pronti dopo questa sperimentazione a sederci

ad un tavolo con loro e capire come possiamo moltiplicare questi risultati nei Comuni delle Terre

di ACI” ha commentato Alessio Bucaioni, CEO della WES TRADE.

venerdì 27 settembre 2024

Sagra della Mostarda e del Ficodindia

 

 

SAGRA  DELLA  MOSTARDA  E DEL  FICODINDIA  

Militello in Val di Catania

 

 


Lo svolgimento della tradizionale e popolare Sagra della Mostarda e del Ficodindia, giunta ormai alla sua 32ª edizione, finanziata dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura, costituisce ormai un appuntamento fisso per la città di Militello in Val di Catania. In programma nella prima e seconda settimana di Ottobre, rappresenta uno straordinario momento per mettere in mostra la affascinante Militello Barocca, che ha già ottenuto il riconoscimento dell’UNESCO per il suo notevole patrimonio artistico-architettonico di matrice barocca, l' inserimento nell'Associazione dei “Borghi più Belli d'Italia” e le sue tipiche produzioni agricole con i relativi derivati. Infatti, nel più favorevole momento per il consumo del ficodindia, si possono mostrare e gustare anche i derivati che con la mostarda in testa stanno sempre più incontrando i favori ed i gusti del grande pubblico.

La manifestazione persegue finalità di promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio puntando sui prodotti tipici agricoli e gastronomici. Nei giorni di Sagra, grazie ad una accurata realizzazione ed assegnazione di stands espositivi ed una altrettanta dislocazione di espositori, si riesce ad offrire un mix di prodotti ed opportunità di svago e cultura che rappresentano un unicum nel pur articolato panorama di eventi della Sicilia. L’elevato numero di visitatori e le consolidate  presenze di gruppi organizzati e camperisti contribuiscono a fare della Sagra un particolare momento per lo sviluppo di Militello in Val di Catania.

Le caratteristiche sopra rappresentate fanno della iniziativa un sicuro strumento per la valorizzazione, nel medio-lungo periodo, del territorio di Militello, dei suoi prodotti, della sua storia delle sue tradizioni.

Incontri tecnici sulle qualità del prodotto e le sue potenzialità nel mercato dell’agroalimentare e per le applicazioni gastronomiche completano un programma che riesce a ben coniugare svago e divertimento con promozione culturale ed economica del territorio.

Infine, è di tutta evidenza, per il numero di edizioni già realizzate, che la manifestazione ha ormai assunto un carattere di continuità e si pone come progetto di particolare valore fortemente coerente con gli obiettivi raccomandati da IGCAT connessi al riconoscimento della Sicilia quale “Regione europea della gastronomia 2025” .

Visite guidate degli alunni delle scuole locali e dei paesi limitrofi agli stands, della Sagra e degustazione dei prodotti.

Attività di comunicazione ed informazione in materia di qualità del prodotto – Educazione alimentare di carattere sanitario.

Per l’importanza della manifestazione viene attribuita particolare attenzione alle modalità di pubblicizzazione dell’evento. L’attività si avvale di validi collaboratori per la progettazione e realizzazione del materiale pubblicitario da impiegare. Manifesti murali di differenti dimensioni e locandine, realizzati con suggestive ed evocative immagini che possano subito richiamare al consumatore le qualità del prodotto e la bellezza del territorio; spot radiofonici e televisivi che puntano ora ai contenuti ora alle immagini fanno il resto, consentendo una valida ed efficace promozione della manifestazione.

 

             

 

 

 

 

 

mercoledì 25 settembre 2024

“Sagra della pasta fritta

 

  28 e 29 settembre 2024 Campofelice di Roccella

Il prossimo weekend, dal tardo pomeriggio in poi, si svolgerà a Campofelice di Roccella, la sagra della pasta fritta, finanziato dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura, realizzata in loco, in appositi gazebi ,dalle maestranze locali. Essa verrà omaggiato agli ospiti che potranno passare due belle giornate ricche di divertimento e spensieratezza . La pasta fritta , ricetta sfiziosa e veloce , verrà servita calda, aromatizzata con zucchero e cannella. All’interno del percorso della sagra, incentrato nella splendida piazza Garibaldi , verrà allestita una mostra di artigianato in collaborazione con altre associazioni, uno stand solidale , un’area food con panini e bibite ed un’area bambini con gonfiabili , giochi e animazione. Sono previsti intrattenimenti musicali lungo il corso principale a cura degli esercenti locali . Come da programma allegato, le iniziative previste per il primo giorno (gg 28 settembre 2024 ) sono : torneo di burraco( con targhe ricordo ) , piano bar ne tardo pomeriggio, inaugurazione area bambini con animazione e giochi, apertura area food con le degustazioni e alle 21:30 un varietà musicale con tante esibizioni artistiche , canore e di danza , coordinate dai maestri Giuseppe e Cettina:  l’evento musicale  prevede il coinvolgimento del pubblico presente . Le iniziative previste per il secondo giorno ( gg 29 settembre 2024) sono , invece: l’ intrattenimento musicale pomeridiano ( genere  Country e rock leggero), l’apertura dell’area bambini ( con attività differenti rispetto al giorno precedente) , quella dell’area food con degustazioni e alle 21:30 il gran finale con lo spettacolo comico di Tony Carbone ( previsto un avanspettacolo musicale 

 


cs degli organizzatori

 

martedì 24 settembre 2024

Festa della Montagna 2024 – Nicosia e la sua Ruralità

 

manifestazione in località San Martino presso R.N.O Campanito - Sambughetti in agro di Nicosia giorno 29 Settembre 2024

 

Si rinnova a Nicosia l'appuntamento con una tradizionale iniziativa, la Festa della Montagna 2024 – Nicosia e la sua Ruralità, organizzata per il 29 Settembre, finanziato dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura  a cui faranno da corollario tutta una serie di iniziative che prevedono una sequela di attività di valorizzazione e promozione del territorio, all’interno della Riserva Naturale Orientata Campanito – Sambughetti (area attrezzata) come da seguente



PROGRAMMA

Ore 08.30 Trekking ai laghetti Campanito (Il percorso, che si sviluppa su un sentiero sterrato e traccia, ha una lunghezza di 4 km con un dislivello in salita di 200 m. Il tempo previsto per completare il percorso è di circa 2 ore. Ai partecipanti si consiglia di portare scarponi, giacca impermeabile, abbigliamento a strati, acqua 1 lt – partenza ore 8,30 rientro 12,30);

Ore 11.00 Battesimo della sella – A.S.D. Un Cavallo per amico;

Ore 11.30 Dimostrazione e degustazione della ricotta;

Ore 13.00 Degustazione dei prodotti tipici locali;

Ore 14.00 Diffusione musicale e canti popolari;

Ore 17.30 Salutiamo la nostra montagna.

Giornata piena di sorprese, intrattenimenti e giochi per bambini.

 

Al fine di garantire un buon esito della manifestazione, anche nell’ambito della sicurezza, l’A.S.S.P. ha acquisito la disponibilità per un supporto tecnico, logistico e d’ordine dagli enti ed associazioni di volontariato, che saranno presenti con personale e mezzi, di seguito elencati:

-        Corpo Forestale tramite il distaccamento di Nicosia con mezzo antincendio;

-        Dipartimento Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale;

-        Comune di Nicosia servizio di Protezione Civile con il modulo antincendio;

-        Croce Rossa Italiana con ambulanza;

-        ASSP di Nicosia con la collaborazione dei n. 5 volontari del Servizio Civile Universale;

-        RANGERS con 10 volontari e mezzi;

-        ENPAS.



comunicato stampa degli organizzatori 

il Gal Aci al G7

 

 

G7 di Siracusa: grande successo per le eccellenze agroalimentari del comprensorio delle Aci allo stand della Regione Siciliana


Grandi apprezzamenti al G7 di Siracusa per gli eccellenti prodotti tipici afferenti ai cinque comuni del GAL Terre di Aci in occasione della vetrina d’eccezione intitolata “Divinazione Expo 24”, che ha visto il GAL Terre di Aci selezionato a titolo gratuito per esporre nello stand della Regione Siciliana al G7.

 

Il programma, scandito nelle tre giornate di sabato 21, domenica 22 e lunedì 23 all’interno del padiglione, ha visto alternarsi video spot, esposizioni, degustazioni e processi di lavorazione. Una mostra di richiamo internazionale che il GAL Terre di Aci ha inteso valorizzare promuovendo alcune pregevoli peculiarità identitarie del comprensorio delle Aci.

Sabato 21 settembre, già poco dopo l’apertura dell’area espositiva, a rubare la scena nello stand della Regione Siciliana sono state le presentazioni delle caratteristiche del tipico cavolo trunzo di Aci, curate da Enzo Pennisi per Slow Food. Lo stesso prodotto, Domenica 22, è stato declinato prima con la presentazione dell’antica ricetta del relativo sciroppo, rimedio naturale contro la tosse, poi con la proposta dell’immancabile insalata. Lunedì 23 è stata invece la volta della dimostrazione di preparazione e degustazione della celebre granita a base di limone dell’Etna IGP, a cura del maestro gelataio Franco Patanè, seguita poi con altrettanta maestria dall’offerta degli arancini al cavolo trunzo a cura di Emanuele Serpa per Frumento, con annessa degustazione di birre artigianali etnee.

Giorni particolarmente importanti sul piano della visibilità per i tanti cittadini, le associazioni, i soci e le istituzioni che concorrono allo sviluppo del territorio compreso dal GAL Terre di Aci, cui è stato riconosciuto il merito di fungere da continuo perno e stimolo per le politiche di sviluppo locale. Non a caso, nel corso dell’inaugurazione “Divinazione – Expo 24” e G7 Agricoltura e Pesca, lo spazio del Gal Terre di Aci ha visto il significativo passaggio ed i saluti della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di Francesco Lollobrigida (Ministro dell’Agricoltura), insieme a Renato Schifani (Presidente Regione Siciliana), all’assessore regionale all’agricoltura, Salvatore Barbagallo con altri membri della giunta regionale e il Dirigente generale del Dipartimento regionale Agricoltura, Dario Cartabellotta. Presente ovviamente la delegazione dei sindaci dei comuni del GAL Terre di Aci, rappresentati dal presidente Roberto Barbagallo, sindaco di Acireale e da Domenico Caggegi, sindaco di Valverde.

Come GAL Terre di Aci cogliamo l’occasione per ribadire il nostro ringraziamento alle istituzioni, al Dipartimento regionale citato per l’opportunità di visibilità concessa alle eccellenze del comprensorio delle Aci e alle tre preziose reti di produttori promosse dal nostro GAL, rispettivamente MEA (Mare Etna Arte), Etna’s per la valorizzazione del limone dell’Etna IGP e la filiera del cavolo trunzo di Aci – afferma Anna Privitera, direttrice del GAL. – In particolare, insieme alle tante autorità partecipanti allo nostro stand, il nostro grazie va a Francesco Azzaro, Dirigente generale dell’Ispettorato di Siracusa, e alla sua squadra, per la cura dell’organizzazione di una manifestazione particolarmente articolata e complessa”.


Peppe Giuffrè e il Gal Terre Normanne protagonisti al G7 di Siracusa

  

Un giacimento di Born in Sicily protagonista al  G7
Granite, anelletti, busiate. Gal Terre Normanne protagonista con show cooking e degustazioni al DiviNazione Expo in corso fino al 29 settembre a Siracusa all'interno del G7 Agricoltura e Pesca, summit internazionale con rappresentanti istituzionali di Stati Uniti, Canada, Giappone, Francia, Germania, Regno Unito e di nove Stati africani. Il Gruppo di azione locale con sede a Santa Cristina Gela, in sinergia con il Dipartimento regionale Agricoltura (Servizio 3), è presente con uno spazio a cura dallo chef Peppe Giuffrè per promuovere le eccellenze agroalimentari della Sicilia nell'ambito del progetto Sapori Mediterranei.

Il primo show cooking, domenica, ha visto protagonista un timballo di anelletti conditi con salsa di pomodoro e ricoperti da una parmiciana di tuma e pecorino. La ricetta è stata preceduta da una freschissima granita di limoni sormontata da un caramello di mandorle con frammenti di basilico. L'indomani è stata la volta di un altro piatto tipico dell'eccellenza agroalimentare della Sicilia: busiate con pesto di pomodoro, aglio, olio, basilico e mandorle. Lo chef Peppe Giuffrè, coadiuvato da Mariella Cascio e da tutta la squadra di cucina, ha illustrato davanti a una folta platea l'antica tecnica di lavorazione degli ingredienti effettuando anche una dimostrazione con il mortaio di legno alla presenza, tra gli altri, del dirigente generale del Dipartimento regionale Agricoltura Dario Cartabellotta.      

"Siamo orgogliosi - dicono il direttore tecnico del Gal Francesco Rossi e il direttore amministrativo Giuseppe Sciarabba - di partecipare attivamente a un appuntamento di rilievo mondiale che offre un’occasione straordinaria di promozione delle eccellenze alimentari della Sicilia anche in chiave di sicurezza, sostenibilità e sviluppo dei territori per contribuire al benessere delle comunità locali".

Il secondo show cooking del Gal Terre Normanne inserito nel programma ufficiale della manifestazione è previsto venerdì 27 alle 13, in collaborazione con la cantina Bruchicello. Il terzo sarà sabato 28, sempre alle 13, con i vini Le Sette Aje. Le attività si svolgono all'interno dello stand della Regione Sicilia, 400 metri quadrati che riproducono i mercati storici dell'Isola, testimoni autentici dell'identità culturale di una terra che con i suoi sapori e profumi valorizza il suo straordinario patrimonio agroalimentare.  
GAL Terre Normanne - PSR Regione Sicilia
Ufficio stampa-comunicazione: 3351786936

L’ipotesi ermafrodita…e tante altre ipotesi.

Giuliana Cattarossi, Giovanni Colugnati

Colugnati&Cattarossi, Partner Progetto “PER.RI.CON.E.”


Parafrasando la cosiddetta “ipotesi paleolitica” sulla scoperta del vino, per descrivere come si giunse alla prima domesticazione della vite da parte dell’uomo si dovrebbe parlare di “ipotesi ermafrodita”. Come è noto, i botanici suddividono la Vitis vinifera in due sottospecie: la Vitis vinifera subsp. silvestris, ossia la vite selvatica che cresce naturalmente dal Portogallo al Tagikistan, lungo i maggiori fiumi continentali dell’Europa occidentale e nell’Africa del Nord (Arnold et al 1998), e la Vitis vinifera supsp. vinifera (detta anche sativa), ossia la vite eurasiatica coltivata.

I tratti morfologici delle due sottospecie sono spesso sovrapponibili, e la stessa validità di questa distinzione botanica potrebbe essere opinabile, poiché è probabile che le differenze siano scaturite più dalla selezione umana che da un processo evolutivo naturale.

La caratteristica in cui la vite selvatica differisce di più da quella coltivata è il sesso dei fiori: la silvestris è una sottospecie dioica, il che significa che tutti i fiori della stessa pianta sono o staminati (maschili) o pistillati (femminili); la vinifera, invece, è una pianta ermafrodita, vale a dire che possiede fiori sia staminati che pistillati. Tuttavia, anche una piccola percentuale della silvestris è ermafrodita, e sicuramente fu da questo “vivaio” trasse origine la domesticazione umana della vite.

Per garantire un approvvigionamento sufficiente di uva ed evitare il pericolo di arrampicarsi sugli alberi, ben presto l’uomo (o la donna) del Mesolitico o Neolitico cercò di coltivare la vite selvatica, o seminandone i semi, o interrandone delle talee, proprio come la Vitis vinifera fa spontaneamente in natura (nel processo chiamato “propaggine”). Scegliendo una pianta maschile, la vite non avrebbe mai fruttificato, e quindi sarebbe stata presto abbandonata. Scegliendo una pianta femminile, questa avrebbe fruttificato solo se nelle sue vicinanze si fosse trovata una pianta maschile in grado di fecondarla per impollinazione, altrimenti anche questa pianta sarebbe rimasta sterile e inutilizzabile.

Ma scegliendo una pianta ermafrodita, la “vendemmia” era assicurata ogni anno (gli acini di solito si producono per autogamia), e proprio quelle piante furono conservate e coltivate. È per questo che, con molta probabilità, la domesticazione della vite avvenne partendo da quel 2 o 3 percento di viti selvatiche ermafrodite che di solito si osservano nelle popolazioni naturali, ed è questa la nostra “ipotesi ermafrodita” sulle origini della viticoltura. Successivamente, le viti addomesticate furono propagate per seminazione o per talea, e per vari millenni l’uomo ha continuato a selezionare attivamente quelle con gli acini e i grappoli più grandi, col contenuto zucherino più alto o con particolari aromi, dando vita a quell’enorme molteplicità morfologica che oggi osserviamo nelle circa 10.000 varietà di uva conosciute sul Pianeta.

La maggior parte degli ampelografi, archeologi, botanici e genetisti della vite concordano che le origini della viti-vinicoltura (che comprende sia la coltivazione della vite, sia la produzione del vino) siano da collocare in quello che si può definire “il triangolo fertile della vite”, un vasto altipiano che si estende tra la catena dei monti Tauri nella Turchia orientale, i versanti settentrionali dei monti Zagros nell’Iran occidentale, e il massiccio del Caucaso (Georgia, Armenia e Azerbaigian). Il noto botanico e genetista russo Nikolai Ivanovich Vavilov (1926) postulò che l’area di maggiore diversità morfologica corrisponde di solito al punto di origine di una coltura.

Partendo da quest’ipotesi, il suo allievo Aleksandr Michailovich Negrul (1938) giunse alla conclusione che la “terra d’origine” della viticoltura fosse o la regione transcaucasica (ossia l’area compresa fra il mar Nero e il mar Caspio, che si estende dal Caucaso Maggiore ai confini turco e iraniano, comprendendo le repubbliche della Giorgia, Armenia e Azerbaigian), oppure l’Anatolia meridionale (la parte asiatica della Turchia), poiché è in queste due regioni che si osserva la maggiore diversità naturale all’interno della specie Vitis vinifera. Uno studio recente sul DNA finalizzato a scoprire dove e quando fosse stata addomesticata per la prima volta la vite selvatica eurasiatica, fu ribattezzato scherzosamente come “Ipotesi di Noè” (McGovern 2003), sia parafrasando la più famosa “ipotesi di Eva” formulata per la specie umana, in base alla quale sarebbe possibile risalire a un’unica progenitrice tramite il DNA mitocondriale, sia in omaggio alla leggenda che attribuisce a Noè la decisione di piantare il primo vigneto sul Monte Ararat (un massiccio vulcanico nell’odierna Turchia sul quale si sarebbe arenata l’arca di Noè, ma dove non si sono mai viste viti coltivate o selvatiche). Certo è che varie analisi sulle correlazioni fra le sottospecie silvestris e vinifera su campioni prelevati in tutti i paesi eurasiatici hanno confermato l’ipotesi dell’area mediorientale come zona d’origine della domesticazione della vite (Myles et al. 2011). Inoltre, dalle indagini focalizzate sul “Triangolo fertile della vite” è emersa la stretta parentela genetica tra le viti selvatiche locali e le varietà coltivate tradizionalmente in Anatolia meridionale, Armenia, Georgia e anche nell’Anatolia meridionale, avallando l’idea che proprio le sorgenti del Tigri e dell’Eufrate nei monti Tauri siano la zona più probabile in cui collocare la prima domesticazione della vite (Vouillamoz et al. 2004).

Quest’ipotesi, del resto, si concilia bene col fatto che in questa parte dell’antica Mesopotamia prosperano tuttora popolazioni naturali di vite selvatica, e con una moltitudine di tracce rinvenute da McGovern (2003) - risalenti al Neolitico (10500-6000 anni fa) e alla prima Età del Bronzo (10.000 – 5.000 anni fa) - sulla presenza di Vitis vinifera, sia selvatica che coltivata, nei siti archeologici ubicati lungo i corsi superiori del Tigri e dell’Eufrate, alle pendici dei monti Tauri (per esempio Çayönü a Nord-Ovest di Diyarbakır, Hacinebi, Hassek Höyük, Korucutepe, Kurban Höyük, Tepecik e altri). Della stessa area fa parte la regione di Karacadağ, nella parte settentrionale della “Mezzaluna fertile”, che da recenti studi archeologici e genetici emerge come nucleo centrale della domesticazione di diverse colture agricole primarie, come il farro monococco, il pisello, il cece, la lenticchia, il farro dicocco e la segale (Salamini et al. 2002).




Mostra ‘Cento piatti per ricordare’


GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE, DALLE ORE 17.30


  presso la sala ‘Cavallerizza’ di Palazzo Sant’Elia - Via Maqueda 81, Palermo, si terrà l’inaugurazione della mostra ‘Cento piatti per ricordare’, patrocinata da Città metropolitana di Palermo, Assemblea regionale siciliana, Assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana, e Associazione collezionisti piatti del Buon Ricordo.


Al centro della serata l’esposizione della collezione privata di Claudio Cimò, coordinatore e promotore dell’evento, organizzato, con la partecipazione di Felice Macchi - Presidente dell’Associazione collezionisti del Buon Ricordo - al fine di una piena valorizzazione e comprensione del patrimonio culinario agroalimentare, oltre che artistico e culturale, della Sicilia, nominata per il 2025 Regione europea della gastronomia.

L’inaugurazione sarà accessibile solo tramite invito o accredito, mentre la mostra sarà aperta gratuitamente al pubblico a partire da venerdì 27 settembre e fino a domenica 29.

Per accreditarsi giornalisti e ospiti inviare una mail a claudio.cimoEXT@clarios.com

lunedì 23 settembre 2024

Nebrodigusto

 

A Settembre tra il 27 e il 30 - nel borgo di Alcara li Fusi, cuore del Parco dei Nebrodi - torna la manifestazione che porta le migliori aziende siciliane produttrici dell’Agroalimentare e i più bravi Chef a incontrare il pubblico. L'evento è finanziato dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura.


Una iniziativa unica, per lopportunità che offre di poter interloquire, oltre che degustarne i piatti, con gli Chef più famosi.

Nell’edizioni precedenti hanno brillato le Stelle” di Pino Cuttaia ,Tony lo Coco, Celestino Drago,  Vincenzo Candiano, Penelope Musolino, Salvo Sanfilippo. Altri protagonisti sono stati i partecipanti siciliani alle varie edizioni di MASTERCHEF ed i più qualificati Chef siciliani: Le Chef dellAntica Filanda, Franco Agliolo, Salvatore Armeli e Giovanna Costanzo, Tindaro Ricciardo, Pino Drago, Giuseppe Nardo, Nato Micale. PASTRY CHEF, ENOLOGI e altri personaggi del mondo del gusto”: da Pietro di Noto, gelatiere e personaggio Tv a grandi pasticceri come Eleonora Cavaliere, Lidia Calà ,Filippo Nici, Santo Mancuso, Cono Serio, Gaetano Lipari, Isabella Catalano e Giuseppe Ciancio; Luisa Agostino, il cui Prosciutto di Suino Nero La Paesanella” è super-premiato; Camillo Privitera, ( Associazione Italiana Sommelier) e molti altri ancora.

Per ledizione 2024 saranno mantenuti i successi ottenuti finora nella promozione del Settore Agro-Produttivo Siciliano e lalto livello qualitativo delliniziativa.

Lantico e bellissimo borgo di Alcara li Fusi (400 mt/slm, 16 km da SantAgata di Militello) anche questanno si trasforma in una Piazza del Gusto”, nella scenografica piazza San Nicolò Politi.

Qui saranno realizzati i vari appuntamenti: presentazione di Prodotti, Tavole Rotonde e talk-show, live-cooking con Chef famosi, degustazioni, premiazioni. Il Salotto mediatico” sarà il punto dincontro tra i Produttori, Maestri del Gusto, Esperti di Agroalimentare, Enogastronomia ed i Mass-Media, per raccontare liniziativa e consentire al pubblico presente di interagire con i protagonisti.

Il Programma prevede:

1. Presentazioni ed esposizioni dei Prodotti Agroalimentari Tipici e dEccellenza della Sicilia.

2. Degustazioni guidate delle produzioni agroalimentari ed enogastronomiche siciliane.

3. Workshop | Convegni | Incontri di settore.

4. Talk-show | Interviste | Panel di prodotto.

5. Live Cooking | Premi ed Eventi speciali.

Tra i Protagonisti: Prodotti e Produttori dellAgroAlimentare siciliano deccellenza. Le Carni di qualità, i Prodotti Caseari (che qui hanno una tradizione millennaria), i Vini e lOlio delle 3 Valli, i prodotti della Filiera del Grano e quelli dallOrto Sicilia (trasformazioni e conserve tipiche); le Tradizioni Enogastronomiche più significative. Speciali Focus” poi per le tipicità dei Nebrodi con un evento speciale: Chef a Scuola” per portare ai ragazzi lamore per la buona alimentazione.

I Personaggi che animeranno NebrodiGusto2024 come sempre sono selezionati tra gli esperti più qualificati, maestri del gusto e chef famosi, buyers e produttori, rappresentanti dei mass media, non solo di settore... Tra i tanti possiamo citare: lo Chef-star Michele CANNISTRARO, vincitore di MasterChef All Stars; la Chef Penelope, dallo staff Heinz BECK; Paolo ROMEO, Chef e Presidente Associazione Cuochi e Pasticcieri Messina, lo Chef Filippo LEMBO (Ristorante La Scogliera, Piraino); Santo MANCUSO, Pastry-Chef di successo al Festival di Sanremo, vincitore del titolo per la migliore Pizza Dolce” del mondo ,Filippo NICI (Premiato per il migliore Panettone Italiano); il gruppo dei Buyer con Emiliano FRANCHINA, che fa conoscere i migliori prodotti siciliani nel mondo; Gianfranco CHIRICHILLI, fotografo (autore dei servizi dei Vip in cucina, pubblicati sulle più diffuse riviste italiane) e tanti altri personaggi ancora che animeranno le giornate di NebrodiGusto2024.

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