lunedì 8 aprile 2024

Gli investimenti immateriali nell’Europa rurale. La Sicilia c’è

 NinoSutera

Dipartimento Agricoltura   Unità di Staff

Rete Regionale Sistema della Conoscenza e dell'Innovazione in Agricoltura

 Per l’Italia sono stati selezionati 7 GO di questi due sono siciliani, ammessi alla fase  finale del 

“Pei Agri innovation award”  

  • il 15 aprile 2024   si aprono le votazioni  online
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Nella PAC 2023-2027  i progetti dei Gruppi Operativi (OG) continuano a essere uno strumento chiave per l’innovazione e lo scambio di conoscenze.


  Nel database della Commissione europea sono stati segnalati oltre 3 400 progetti.   Si tratta di una pietra miliare da celebrare, ma anche di un risultato da cui imparare e su cui basarsi per il futuro.  Un Gruppo Operativo (GO) del Partenariato Europeo per l’Innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura (PEI AGRI) è uno strumento per la diffusione delle innovazioni nel settore agroalimentare e forestale che ha l’obiettivo di individuare soluzioni innovative a specifici problemi o di promuovere opportunità per le imprese agricole. La creazione dei GO è stata sostenuta finanziariamente dai Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) regionali nell’ambito delle sottomisure 16.1 e 16.2 nel periodo di programmazione 2014-2022.
 L'unità di sostegno della rete europea della Pac per lo scambio di innovazione e conoscenza Pei-Agri ha lanciato il “Pei Agri innovation award” con l’obiettivo di valorizzare la grande varietà di progetti innovativi dei Gruppi operativi che hanno lavorato in Europa e i loro risultati.   I premi saranno assegnati a quei progetti eccezionali che hanno sviluppato pratiche, soluzioni, prodotti e processi innovativi.  Il concorso  aperto a tutti i GO che abbiano concluso la loro attività.

La cerimonia di premiazione sarà organizzata come parte integrante della conferenza della rete della PAC dell'UE "Gruppi operativi PE-AGRI: innovazione nella pratica" che si terrà il 7 maggio 2024 a Estoril (Portogallo).


 Per l’Italia sono stati selezionati 7 GO di questi due sono siciliani, ammessi alla fase  finale  

·  INPOSA - Innovazione nel pomodoro e sostenibilità in agricoltura Category Sustainable management of natural resources in farming practices)

· OG FICO Project EBioScart (Category Business models in supply chains)

Un ottimo lavoro di squadra  con la regia  l’Assessorato all’Agricoltura, allo Sviluppo Rurale e alla Pesca Mediterranea della Regione Siciliana.  

In Sicilia si preparano due eventi nella  fase finale della programmazione PSR 2014-2022  da  dedicare ai GO il primo organizzato dal CREA a Palermo il prossimo 23 e 24 maggio  e il secondo a Catania il 30 maggio

 Il progetto IN.PO.SA INnovazione nel POmodoro e Sostenibilità in Agricoltura  https://www.progettoinposa.it/ del GO PRIA   si propone, in generale, il miglioramento delle condizioni socio-economiche ed ambientali dei territori interessati dalla coltura dei pomodori in Sicilia. 

Nello specifico, l’iniziativa si basa sui risvolti pratici e sulle applicazioni concrete in campo agricolo ed agroalimentare di una invenzione di cucina molecolare già brevettata dallo Chef Alex Mangano. Lo chef ha sperimentato la lavorazione del pomodoro nella fase dell’invaiatura (appena dorato) creando una nuova salsa, radicalmente diversa per consistenza, colore, gusto e profumo da quella rossa tradizionale.
Grazie al progetto è stato possibile misurare gli importanti effetti economici e ambientali di questa invenzione in agricoltura, ma anche sperimentarne la fattibilità in campo agroalimentare e misurarne le valenze nutrizionali e nutraceutiche.

 L’ammissione alla fase conclusiva del EIP Agri Innovation Awards 2024 afferma con orgoglio Sabrina Leone  Innovation Brokers,   è per noi già da sola una vittoria, nostra ma anche della Sicilia. E’ doveroso ricordare che INPOSA è frutto dell’impegno di tutti i Partner del Gruppo Operativo ma anche della fiducia e del costante supporto tecnico ricevuto dall’Assessorato e dagli uffici periferici a cui va il nostro più caloroso ringraziamento.

Il Progetto  Estrazione di bioprodotti da scarti di Opuntia ficus-indica “Ebioscart” GO FICO, https://www.ebioscart.eu/  volto alla valorizzazione e al riutilizzo dei sottoprodotti e degli scarti delle produzioni siciliane di Opuntia Ficus-indica, anche con l’utilizzo di fonti di energie rinnovabili per una bioeconomia. 

 Il Progetto Ebioscart rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra mondo della ricerca e mondo della produzione finalizzato ad individuare un percorso di valorizzazione della fichidindicoltura siciliana in linea con i principi dell’economia circolare. L’impegno del GO FICO, dichiara Nicoletta Paparone, responsabile del Progetto, ha dimostrato che partendo da uno scarto di lavorazione del frutto fresco è possibile ottenere un succo arricchito e altri bioprodotti ad alto valore aggiunto sul mercato. L’ammissione alla fase conclusiva del EIP Agri Innovation Awards 2024 nella categoria “Business models in food supply chainsè un risultato prestigioso, motivo di grande soddisfazione per il GO FICO e la Sicilia che siamo onorati di rappresentare.

domenica 7 aprile 2024

Indovina chi viene a cena" I temi ambientali sempre più protagonisti

                                                     NinoSutera 

 

La bravissima Sabina Giannini dedica la puntata ai tanti sempliciotti che hanno difeso le lobby della chimica, in questi mesi.

Ebbene ricordare anche, che la Sicilia    fin dai Reg Cee Agroambientali degli inizi degli anni 90 e dopo riaffermato anche con il concetto  del “Born in Sicily” (L.R. 19/2013) che promuove la tutela e la valorizzazione delle risorse genetiche per l’agricoltura e l’alimentazione rappresenta un elemento centrale della Politica Agricola Europea della “Transizione Ecologica” (GREEN NEW DEAL) e della strategia "Dal produttore al consumatore" (FARM TO FORK)  

Nei fatti la Legge che porta la firma di Dario Cartabellotta, all'epoca Assessore all'Agricoltura, ha anticipato quello che in Europa 10 anni dopo hanno attuato con le norme a tutela dell'ambiente del consumatore e del prossimo (oggi sotto attacco da parte di chi ha interessi opposti) 
          Inoltre  la Sicilia   è la Regione italiana con la maggiore superficie di AGRICOLTURA BIOLOGICA con 338.000 ettari.

“Nonostante le evidenze scientifiche, le buone intenzioni della Commissione Europea vengono minate dall’azione delle lobby dell’agrochimica e dell’agricoltura e allevamenti intensivi, che vorrebbero fermare l’iter di approvazione del Regolamento e affossarne gli obiettivi di riduzione”
gennaio 2023

Solo per mera “coincidenza” qualche anno dopo la Presidente della Commissione Europea, è stata costretta a ritirare il regolamento sulla riduzione dei pesticidi in agricoltura e negli allevamenti,(frutto di 4 anni di lavoro minuzioso e ricerche scientifiche approfondite) che taluni sempliciotti sbandierano come la prima grande vittoria della protesta degli agricoltori. Tutti sanno che  era tutto già scritto, le lobby della chimica e dell’agroindustria avevano mentre bisogno degli utili-idioti di turno, attraverso la “protesta” per mettere a segno il colpo "mortale" 

                          VIDEO

Sempre più difficile battersi per la difesa dei temi ambientali perché vanno a toccare grandi interessi, censurati dal mainstream, oscurati perché questi poteri hanno argomenti convincenti. La puntata di “Indovina chi viene a cena” condotta da Sabina Giannini, in onda domenica 7 aprile alle 21.00 su Rai 3 è stata interamente dedicata a chi combatte per tali argomenti.   Della battaglia contro i pesticidi nei meleti di Malles, in alta Val Venosta, che è arrivata in America, dove chi produce il glifosato è obbligato a risarcire chi si ammala. Si racconterà anche la storia di quattro persone che hanno lottato e che hanno ottenuto risultati incredibili combattendo i colossi della chimica, per tutelare i diritti di tutti. In studio, il dottor Franco Berrino, uno dei massimi esperti di nutrizione, ha ampiamente argomentato sui pesticidi (glifosato incluso), che dai campi arrivano direttamente nei nostri piatti.

venerdì 5 aprile 2024

Il cavallo siciliano ottiene il riconoscimento di “razza”

                            ISTITUTO INCREMENTO IPPICO PER LA SICILIA

Il cavallo siciliano ottiene il riconoscimento di “razza”

bagno di folla per la cerimonia di presentazione

 

 

  L’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia ha celebrato   un importante risultato per il mondo allevatoriale siciliano: il cavallo siciliano è ufficialmente una razza a limitata diffusione, riconosciuta dal ministero dell’Agricoltura, sovranità Alimentare e Foreste, con decreto dello scorso 28 febbraio.

Si tratta di un successo made in Sicily, frutto della collaborazione e del gioco di squadra tra diversi “attori”, che hanno messo a sistema le proprie competenze per un successo auspicato e atteso.

«Un riconoscimento importante per la nostra Sicilia - dichiara l’Assessore all’agricoltura, Luca Sammartino - culla di biodiversità e di storia. Il cavallo siciliano che popola la nostra regione da centinaia d’anni è l’emblema della nostra terra crocevia di popoli e culture, contaminazioni che hanno impreziosito il nostro territorio. Preservare e tutelare questa razza autoctona è un modo per custodire la biodiversità e innescare circuiti virtuosi a livello turistico: un traguardo ambizioso che non ci spaventa anzi ci invoglia proseguire su questa strada. Voglio porgere un ringraziamento a chi ha reso possibile tutto questo». «Si tratta di un risultato storico per il mondo degli allevatori, per l’Istituto di Incremento Ippico e per la Regione Siciliana - prosegue il commissario straordinario dell’Istituto Incremento Ippico, Ignazio Mannino - dal quale parte la volontà forte di rilancio di tutte le razze autoctone per potenziare e rendere competitive le razze siciliane in modo che le stesse possano dare il giusto lustro nel mondo delle discipline sportive, dell’allevamento e anche dell’utilizzo sociale dei nostri cavalli che si distinguono anche per il loro equilibrio fisico e mentale. Voglio ringraziare chi ha lavorato per consentirci di centrare questo obiettivo, in particolare il presidente dell’Anareai, Luca Marcora, e il direttore, Matteo Vasini, e il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida».

A gestire l’inserimento del cavallo siciliano nel Programma genetico per la conservazione delle razze equine ed asinine italiane a limitata diffusione è l’Anareai (Associazione nazionale allevatori delle razze equine e asinine italiane), presieduta da Luca Marcora, in costante dialogo con l’Aracsi (Associazione regionale allevatori del cavallo siciliano), presieduta da Francesco Russo, e l’Istituto Incremento Ippico diretto da Michelangelo Bentivegna. «Il merito va dato agli allevatori - afferma Bentivegna - cuore pulsante di questo importante riconoscimento, che deve essere un punto di partenza. Finalmente il cavallo siciliano ha una identità ufficialmente riconosciuta, per cui può essere valorizzato e crescere insieme con agli allevatori». Durante la cerimonia di presentazione, in collegamento Stefania Reitano, funzionario Masaf.

La presentazione di questo importante traguardo, davanti a un ampio e attento pubblico, ha permesso di raccontare anche il progetto di “Recupero, Conservazione e Caratterizzazione delle Risorse Genetiche equine ed asinine siciliane”, avviato nel 2022 e ancora in fase di svolgimento, realizzato nell’ambito della misura 10.2.b (Conservazione delle risorse genetiche animali in agricoltura) del Piano di Sviluppo Rurale per la Sicilia 2014-2022, che coinvolge, nello specifico, il

Dipartimento  Di3A dell’Università di Catania, con il contributo del prof. Salvatore Bordonaro, responsabile scientifico per la caratterizzazione genetica e il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Messina, nella figura del prof. Alessandro Zumbo, responsabile scientifico per la  caratterizzazione morfologica, nonché le veterinarie Ketty Torrisi, Elina Scollo e Carla Mainenti, responsabili scientifiche del laboratorio di crioconservazione e della Banca del seme, coadiuvate da Benedetto Mancuso e Maria Costanza Grasso.

«Il cavallo siciliano è l’ultimo arrivato tra i tipi genetici autoctoni di equidi che possiedono lo status di razza ad oggi a rischio di estinzione e si aggiunge al cavallo Purosangue Orientale, al cavallo Sanfratellano, all’asino Ragusano e all’asino Pantesco - spiega il responsabile Bordonaro - Manca all’appello ancora l’Asino Grigio Siciliano, di cui il progetto sta curando la caratterizzazione». «Le azioni progettuali - prosegue il prof. Zumbo - mirano ad indagare l'attuale variabilità morfologica e genetica delle razze/popolazioni equine e asinine autoctone siciliane, a studiare il grado di differenziazione intra e fra razza rivelato dai loci nucleari e dagli indicatori morfologici e l'esistenza di eventuale sottostruttura genetica riconoscibile imputabile a linee familiari, e/o a scelte gestionali».

 

 

 

 

 

TerreSicaneWine Fest2024

 










VINITALY Programma Eventi al Padiglione 2 Sicilia da domenica 14 a mercoledì 17 aprile

 







Da Acireale al giro del mondo in 446 scatti: dal 7 al 30 aprile a Palermo


la mostra del fotografo e giornalista acese Franco Barbagallo  

Un inedito, sorprendente viaggio nei luoghi più suggestivi del nostro pianeta, quello che attende i visitatori della mostra fotografica “Franco Barbagallo, Globetrotting 1983-2013, Immagini e parole” che sarà inaugurata a Palermo domenica 7 aprile 2024 al Centro Internazionale di Fotografia “Letizia Battaglia”, situato presso i Cantieri Culturali della Zisa, in Via Paolo Gigli, 4. L’esposizione, patrocinata dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo e a cura di K2 Innovazione srl, sponsor dell’iniziativa, resterà aperta tutti i giorni dal 7 fino al 30 aprile 2024, dalle 8:30 alle 19:30, a ingresso libero. La mostra antologica contiene 446 scatti del celebre fotografo e giornalista giramondo, residente ad Acireale da 55 anni, che nella sua trentennale carriera ha collaborato, tra l’altro, con riviste come Airone, Tuttoturismo, Dove, Panorama Travel, Bell’Italia, Cavallo Magazine. Si sviluppa in un percorso suddiviso in 46 grandi pannelli in ognuno dei quali sono presentati - con precise indicazioni di data, luogo e rivista di pubblicazione - gli scatti più importanti della sua carriera, realizzati in 86 aree geografiche sparse in tutto il pianeta. Nel percorso della mostra si possono ammirare i particolari degli incontri ravvicinati e delle avventure vissute con orsi, leopardi, balene, orche, buoi muschiati, draghi di Komodo, squali, ghepardi, puma, coccodrilli, e altre specie di animali selvatici che vivono sulla terra e nel mare.

Le foto di Barbagallo descrivono le aree naturali protette famose e quelle sconosciute, visitate a cavallo, con lo zaino in spalla, in auto, in canoa, in sea-kayak, in barca a vela, praticando sci d’alpinismo, ed ogni forma possibile di escursionismo e di viaggio nella natura, sul dorso di un dromedario, di un elefante o a bordo di una slitta trainata da una muta di cani. Sono anche testimonianza di incontri e interazioni con popoli che vivono pressoché isolati in luoghi remoti della Terra, ritratti da Barbagallo nel loro contesto culturale e di tradizioni. Alcuni pannelli sono invece dedicati alla società occidentale contemporanea, con Paesi, città e attività, mentre altri mostrano siti archeologici che per l’autore hanno un particolare valore quale testimonianza delle antiche civiltà dell’uomo di cui si dichiara un grande appassionato. A rendere particolarmente avvincente e ancora più efficace l’impatto emotivo che la potenza dell’immagine crea sull’osservatore, è la maestria professionale di Barbagallo, il cui obiettivo sa cogliere e trasmettere la genesi stessa dello scatto, la sua storia, contestualizzandolo in un assoluto spazio temporale che sa andare oltre l’immagine stessa, esaltandola in maniera esponenziale.

“Abbiamo voluto sponsorizzare questa esposizione fotografica – dichiara Alessandro Spadaro, Fondatore di K2 Innovazione srl - per sostenere e documentare il valore di una carriera fotografica, di una esperienza professionale unica, lunga trent’anni, quale è quella di Franco Barbagallo, perché in sé racchiude la testimonianza di una vita dedicata ai viaggi, con tappe in tutti i Paesi e i luoghi del pianeta. Nel percorso attraverso le 46 tavole che compongono la mostra, si ha la sensazione di fare il giro del mondo e di vivere le emozioni testimoniate dalla sua straordinaria narrazione visiva. Tale è lo spirito e l’essenza più profonda dell’esposizione che si manifesta nell’autenticità di tutti gli scatti, nell’emozione che suscita ogni singola immagine.

Vedere la foto che ritrae una balena diventa una esperienza coinvolgente se si pensa che chi ha effettuato lo scatto era lì presente, al suo fianco. Il bello di questa mostra è riuscire ad entrare emotivamente dentro lo scatto cercando di immedesimarsi nelle sensazioni del fotografo e sentirsi così vicini al ghepardo, al leone, all’elefante, all’orso, al bisonte muschiato, o alla balena: è l’emozione di vivere da protagonista la sensazione di essere accanto alle creature dell’universo immergendosi nella contemplazione di una rassegna fotografica: un viaggio emozionale, un’esperienza unica attraverso 446 scatti indimenticabili”. La mostra è corredata da un corposo libri-catalogo digitale che raccoglie in tutto 1.260 foto di cui fanno parte gli scatti in esposizione. L’opera è arricchita dalla prefazione di Fulco Pratesi, Fondatore del WWF Italia di cui è ora presidente onorario, dalle riproduzioni di 6 acquerelli da lui dipinti in occasione di viaggi giornalistici svolti con Franco Barbagallo. Sono poi inseriti gli interventi dei giornalisti Nicoletta Salvatori e Roberto Rocca Rey, del fotografo Daniele Pellegrini e di Alessandro Spadaro, Fondatore di K2 Innovazione. Dopo Palermo, la mostra diventerà itinerante e, dopo alcune località della Sicilia, toccherà altre regioni italiane a cominciare dal Friuli Venezia Giulia, nell’estate del 2024.  



Tutto pronto per XXVI Travelexpo: attesi 1300 addetti ai lavori

 Giunta alla sua ventiseiesima primavera, Travelexpo Borsa Globale dei Turismi, in questo primo anno di autentica ripresa del settore, si preoccuperà di come migliorare il turismo del prossimo quinquennio. L’appuntamento è,  per  5-6-7 Aprile, presso il CDSHotel Città del Mare di Terrasini, e si annunciano già numeri da record.

      I seminari, dedicati al futuro della Sicilia turistica, al distretto del lusso, alle DMO, alle nuove professioni del turismo, all’Intelligenza Artificiale, al trasporto aereo, a Salute&Benessere e alla Sicilia Capitale Europea dell’Enogastronomia 2025.

 

 Sono attesi,quasi 1.300 protagonisti del turismo internazionale, tra i 64 operatori siciliani, nazionali ed esteri (tour operator, catene alberghiere, vettori aerei e marittimi e società di servizi); circa 600 visitatori professionali che pernotteranno a Terrasini in rappresentanza di circa 320 ragioni sociali; e altri 600 visitatori professionali, secondo le previsioni, che parteciperanno all’evento senza pernottare; oltre ai 20 giornalisti accreditati.

 

Il tema dell’allungamento delle stagionalità sarà il fil rouge attorno a cui ruoterà la manifestazione. “A Travelexpo – anticipa Toti Piscopo, patron della manifestazione – in un rapporto di continuità con i primi 25 anni riposti in archivio, ci concentreremo sulla Sicilia turistica del prossimo quinquennio. Il 2024 segna il primo anno di questa nuova era post-pandemica e l’alto livello di partecipazione di espositori presenti a Travelexpo conferma sia la ripresa dell’incoming che dell’outgoing. Un futuro che inevitabilmente vedrà gli attori del comparto lavorare intensamente per raggiungere l’obiettivo dell’allungamento della stagionalità, esigenza che è comune a tutte le Regioni italiane. Per questo, in occasione di Travelexpo, lanceremo tre proposte ai governi nazionale e regionale e inviteremo a stipulare una alleanza strategica pubblico-privato per lavorare insieme sul COME e COSA fare subito. Le imprese private della filiera turistica, al pari dei sindacati – prosegue Piscopo – sono interessate e disponibili, purchè i tre livelli di governo – nazionale, regionale e locale – siano disponibili a fare la propria parte da subito, affinché si possa essere operativi sin da questa prossima stagione. Siamo anche pronti ad affiancare operativamente il governo locale, insieme alle Associazioni del terzo settore, per contribuire a dare una svolta fortemente orientata all’allungamento delle stagionalità turistiche”.

giovedì 4 aprile 2024

Deroga bruciatura residui di potatura ulivi ecoschema 3

 In relazione a quanto previsto dall’articolo 19 del Decreto del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste 23 dicembre 2022 n. 660087, ai soggetti beneficiari dei pagamenti per la salvaguardia di ulivi di valore paesaggistico (eco-schema 3), nel caso di presenza di infestazioni e/o infezioni causate da scolitidi e/o dalla rogna degli ulivi, è consentita, in deroga, la bruciatura dei residui di potatura sul posto o nelle immediate vicinanze, nel rispetto delle normative vigenti per la prevenzione degli incendi, di tutela ambientale, di smaltimento dei rifiuti e in conformità al disciplinare di produzione integrata di cui in premessa. 

 I soggetti interessati, per beneficiare della deroga, devono comprovare la presenza di almeno uno degli organismi nocivi di cui al precedente articolo, con apposita perizia tecnica asseverata redatta da un consulente fitosanitario, abilitato in applicazione del D.lgs.vo n. 150/2012. La perizia asseverata, da produrre in caso di controlli, dovrà contenere almeno i seguenti elementi: riferimenti catastali e coordinate geografiche delle superfici agricole in cui è presente la fitopatia, n. fascicolo aziendale, individuazione dell’agente patogeno e documentazione fotografica georeferenziata.


https://www.regione.sicilia.it/sites/default/files/2024-04/DD%201575%20deroga%20ecoschema%203%20Bruciatura_0.pdf

 

“GRUPPI OPERATIVI TRA PASSATO E PRESENTE: SCAMBIO DI ESPERIENZE E CONDIVISIONE”

giovedì 23 maggio 2024 - venerdì 24 maggio 2024 - 

 Palermo, Università degli Studi di Palermo, Viale delle Scienze snc (Edificio 4)

Saranno,  promossi i racconti di alcuni testimonial su aspetti legati all’approccio interattivo (definizione del problema/opportunità e selezione del partenariato, gestione del gruppo e interazione tra partner, trasferimento dei risultati e divulgazione) e organizzate visite in campo presso altri GO che abbiano terminato o termineranno a breve la loro attività, per discutere aspetti tecnici e raccogliere idee. L’evento offrirà, inoltre, la possibilità di aggiornare i partecipanti sul Piano Strategico della PAC 2023-2027 e metterà a disposizione uno spazio espositivo per i GO. 

Il Convegno sarà così strutturato:

  • 23 maggio pomeriggio: visite in campo;
  • 24 maggio mattina: confronto con i partner di GO che hanno terminato la loro attività e la cui esperienza può essere di ispirazione. 

Si specifica che, a causa del numero limitato di posti, il convegno è a numero chiuso ed è principalmente dedicato ai GO selezionati nelle fasi finali del periodo di programmazione 2014-2022 e ancora in corso. Sarà cura dell’organizzazione comunicare la conferma di partecipazione.
Le registrazioni dovranno essere effettuate entro il 30 aprile 2024, utilizzando il modulo di iscrizione disponibile al seguente link: https://bit.ly/43Pgctt

La cucina italiana è candidata a Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO

                                                          NinoSutera 

 

Mangiare è un atto agricolo, così  il  poeta-agricoltore americano Wendell Berry, parlava di cibo, che  è diventato ormai uno stile di vita, per cui la gente mangia come vorrebbe vivere e si identifica nelle proprie scelte alimentari quotidiane, o almeno prova a farlo, non sempre però i risultati sono soddisfacenti per tutti.


Un breve riassunto,  la candidatura   è nata nel 2023 su impulso della Fondazione Casa Artusi, dell’Accademia Italiana di Cucina, del Collegio Culinario e della rivista La Cucina Italiana con la stesura del dossier. Il termine del percorso di valutazione è stato fissato per dicembre 2025.

Periodicamente  si organizzano eventi, manifestazioni, convegni ect. all'insegna della dieta mediterranea, del cibo sano,grande e giusto,  del K zero (un inno nazional popolare..dello zero appunto)    ...durano da sempre, quando la brina di primavera al spuntar  del sole.  Il proliferare di organizzazioni, associazioni  e congregazioni più o meno specializzati solo ad intercettare risorse pubbliche, a danno dei azionisti di maggioranza, "gli agricoltori " rappresenta ancora una volta una conferma.

 "In tanti parlano di cibo, pur non avendone titolo,    sconoscono completamente la materia, ma sopratutto sono impegnati quotidianamente a divulgare confusione, tra i generici prodotti tipici e prodotti identitari "

In un mondo in cui mangiare ha assunto molti altri significati rispetto a quello energetico, l’ identità, il conforto, la socialità, l’ etica, la politica e naturalmente  l’ agricoltura, rivestono un ruolo non secondario.

E’ innegabile che il cibo ha un stretto legame con l’agricoltura e la cucina,  definiva e raccontava  la nostra italianità   Una identità che riflette nel bene e nel male la nostra storia millenaria,  e rispecchia fedelmente la nostra geografia: un Paese che si estende per quasi 1300 km di lunghezza, con una ricchezza impressionante di territori, suoli e paesaggi (collina, montagna, pianura, mare, lago, vulcani) nonché di climi ed ecosistemi (da quello gelido alpino/appenninico a quello arido mediterraneo). Recentemente la cucina italiana è stata candidata  a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

Una cultura alimentare, insomma, che si è sedimentata per secoli sullo scambio tra città e campagna, tra aree geografiche vicine e tra ricchi e poveri; sulla differenza tra Nord e Sud, tra regioni e addirittura tra campanili; sull’assimilazione di stimoli esterni (arabi, francesi, spagnoli, americani, austriaci), rielaborati e reinterpretati con l’italico genius loci. https://terra.regione.sicilia.it/borghi-geniusloci-de-co-legame-fra-uomo-ambiente-clima-e-cultura-produttiva/

Pur tuttavia, va anche detto che l’Italia nel settore alimentare non è più autosufficiente e deve importare grandi quantità di materie prime dall’estero. Una situazione ben conosciuta dagli addetti ai lavori, ma meno nota al grande pubblico, che vorrebbe sempre comprare cibo “made in Italy”  che  peerò non c’è.

Questa mancanza si traduce nella necessità di importare ingredienti da trasformare in prodotti finiti destinati sia al consumo interno sia all’esportazione.   Il nostro Paese non riesce a produrre tutte le risorse di cui ha bisogno sia a causa dello spopolamento delle aree rurali, sia per la diminuzione dei terreni destinati all’agricoltura, che per l’abbandono delle attività agricole poco remunerative  da parte dei contadini.

L’esempio della pasta è indicativo: il grano duro italiano copre solo il 65 % del fabbisogno, occorre importare frumento da Paesi come Canada, Stati Uniti, Sudamerica. Anche per il grano tenero vale la stessa cosa poiché il prodotto interno copre solo il 38% di ciò che richiede il settore, con importazioni da Canada, Francia, ma anche Australia, Messico e Turchia. Non cambia la situazione per altre categorie merceologiche: le carni bovine italiane rappresentano il 76% dei consumi e per il latte si scende addirittura al 44%,  lo zucchero viene soprattutto dal Brasile, mentre il pesce da Paesi Bassi, Thailandia, Spagna, Grecia e Francia, oltre a Danimarca ed Ecuador.   Inoltre la maggior parte dei legumi non sono italiani, a causa di drastiche riduzioni delle coltivazioni. Adesso le importazioni provengono principalmente dal Medio Oriente, Cina, Stati Uniti, Canada,   

Siamo invece autosufficienti per quanto riguarda vino, frutta fresca, uova e pollo(attenti ai allevamenti super industriali, tossici)   Solo in questi casi abbiamo la quasi totale certezza di comprare un prodotto made in Italy al 100%.

Esiste quindi un tema centrale,  la sovranità alimentare

Secondo la FAO la sovranità alimentare è un modello di gestione delle risorse alimentari che ha come priorità e motore delle proprie politiche non la massimizzazione del profitto economico ma la soddisfazione delle esigenze alimentari delle persone; che promuove un tipo di produzione alimentare sostenibile e rispettosa del lavoro di chi produce il cibo; che punta a incoraggiare le economie alimentari locali, riducendo la distanza tra fornitori e consumatori, lo spreco e la dipendenza da società distanti dai luoghi in cui il cibo viene prodotto. In altre parole, la sovranità alimentare si propone di dare il controllo delle risorse alimentari soprattutto a chi le produce, le distribuisce e le consuma anziché a grandi aziende che le utilizzano come mezzo per arricchirsi.

La cucina italiana  era una volta tradizione,  nata dall’incontro di culture,  la più alta espressione del Made in Italy Agro-Alimentare  era  composta da materie prime rigorosamente autoctone, (la Sicilia era fino a qualche secolo addietro il granaio dell’Impero)  quando perde il legame fra uomo, ambiente, clima e cultura produttiva, diventa un mero prodotto commerciale.


mercoledì 3 aprile 2024

Dall’Emergenza all’Efficienza Idrica

           

                                          NinoSutera 

 Il cambiamento climatico, da una parte, che perfino i più ignoranti dei negazionisti ammettono che esiste,  una rete distributiva non proprio efficiente, invasi al minimo storico, con più fango che acqua,  pongono alcune riflessioni non più derogabili. Occorre una politica per l'acqua permanente, e non solo quando si avvista all'orizzonte una delle crisi più critiche a memoria d'uomo. Occorre una politica dell'acqua che sappia leggere le criticità del sistema, e sappia programmare interventi duraturi ( collaudo delle dighe, sfangamento, ripristino, rete distributiva efficiente, adduttori per evitare che l'acqua continui ad alimentare il mare piuttosto che gli invasi, ect) con risorse adeguate.  Certo di fronte a una situazione così drammatica anche in prospettiva dei mesi estivi, fà preoccupare anche chi ritiene che il vero problema della Sicilia,  è che manca il ponte sullo stretto di Messina, perchè,  per il resto và tutto  ...alla grande! 

 

 Il position paper “Dall’Emergenza all’Efficienza Idrica” affronta il tema dell'approvvigionamento e della gestione della risorsa idrica, analizzando le sfide attuali e future, individuando opportunità e soluzioni adeguate ad assicurare a tutti i cittadini, all’agricoltura e all’industria un accesso equo e sostenibile all’acqua. 

POSITION PAPER 

L’obiettivo è la definizione di un modello di gestione sostenibile del servizio idrico, da un punto di vista sociale, ambientale ed economico, al fine di garantire una fornitura d’acqua sicura e affidabile al sistema Paese. Affrontiamo il tema, dirimente in un quadro di risorse scarse, della copertura dei costi necessari alla manutenzione e allo sviluppo dell’infrastruttura idrica.
Attraverso un’analisi della disciplina e delle tecnologie a disposizione, proponiamo soluzioni per migliorare l’accessibilità e la qualità dell’acqua nei suoi diversi utilizzi. L’analisi parte dal presupposto che i fenomeni di mutamento climatico stanno generando consistenti alterazioni nella frequenza e nell’entità degli eventi idrometeorologici, quali periodi di siccità prolungata e inondazioni improvvise, con un impatto considerevole sulle risorse idriche. In tale contesto, è urgente una revisione dell’attuale modello di gestione del servizio idrico che, in alcuni contesti territoriali, appare fortemente inefficiente. In tal senso, particolare importanza è riservata al tema del dimensionamento degli operatori. Un’eccessiva atomizzazione delle imprese compromette la capacità del sistema di innalzare il livello di investimenti.

 

E gli investimenti sono fondamentali per raggiungere un livello adeguato di infrastrutture e, dunque, di qualità del servizio. Infatti, nel settore idrico c’è un problema rilevante in termini di frammentazione dell’offerta dei gestori, che rende necessario rafforzare la dimensione media degli operatori del settore, favorendo piani di integrazione dei gestori nei piccoli contesti territoriali (soprattutto gestiti da enti pubblici), ma anche promuovere una gestione del settore Idrico secondo canoni industriali e produttivi. La dimensione industriale del gestore, infatti, garantisce economie di scala, in grado di generare efficienza e capacità finanziaria. Il tema degli investimenti (e quello, conseguente, delle risorse necessarie) e del contributo proattivo che le tecnologie e le imprese possono offrire è affrontato in maniera dettagliata. In questo senso, il paper contiene proposte su azioni di policy che, a nostro avviso, possono contribuire a rendere il settore più efficiente e a rendere sostenibile la fruizione dell’acqua per i cittadini e il sistema produttivo.

martedì 2 aprile 2024

Il Consorzio Tutela Cerasuolo di Vittoria al Vinitaly 2024

                                                         Gianna Bozzali 

Anche quest’anno il Cerasuolo di Vittoria fa tappa a Verona per il Salone internazionale dei vini e distillati. Operatori del settore e appassionati potranno scoprire le due denominazioni e le diverse espressioni dei vini con un programma di masterclass dedicate.

 

 Il Consorzio di Tutela dei vini Cerasuolo di Vittoria Docg e Vittoria Doc si prepara a partecipare a Vinitaly, il Salone Internazionale dei vini e distillati punto di riferimento per il settore in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile prossimi. Anche quest’anno il consorzio sarà presente all’evento nel Padiglione 2 dedicato alla Sicilia. Presso lo stand istituzionale (G 82) ci saranno si potranno conoscere le etichette dei soci produttori ed entrare nello straordinario mondo dell’unica Docg dell’Isola.

«Siamo felici di partecipare anche quest’anno al Vinitaly– spiega Guglielmo Manenti, Presidente Consorzio -. Nel nostro stand istituzionale ci sarà la possibilità di conoscere ciò che rende unici le due denominazioni tutelate dal Consorzio, sia i vini Cerasuolo di Vittoria Docg che Vittoria Doc e questi ultimi, principalmente, nelle due tipologie frappato in purezza e nero d’Avola in purezza. Attraverso il racconto delle etichette dei nostri produttori si comprenderà appieno la loro identità ed il perché stiano registrando sempre più successo a livello internazionale. Grazie alle masterclass guidate da Onav Catania e dal giornalista Salvo Ognibene si avrà una panoramica dell’universo del Cerasuolo».

Il calendario delle masterclass organizzate dal Consorzio di Tutela prevede:

DOMENICA 14 APRILE 2024

Masterclass: Le terre del Cerasuolo di Vittoria

(degustazione guidata di 6 etichette alla scoperta dei vari territori di produzione della Docg a cura dei maestri assaggiatori ONAV Danilo Trapanotto e Vincenzo Vasta)

Dalle 11.30 alle 12.10

Masterclass: I profumi del frappato Vittoria Doc

(degustazione di 6 etichette alla scoperta del vitigno autoctono del territorio di Vittoria a cura dei maestri assaggiatori ONAV Danilo Trapanotto e Vincenzo Vasta)

Dalle 12.20 alle 13.00

LUNEDI 15 APRILE 2024

Masterclass: Nero d’Avola Vittoria Doc, il principe enoico della Sicilia

(degustazione di 6 etichette alla scoperta del vitigno autoctono del territorio di produzione della Doc Vittoria a cura di Salvo Ognibene, giornalista e sommelier)

Dalle 12.20 alle 13.00 

Le masterclass sono riservate a stampa ed operatori di settore e si terranno presso lo stand del Consorzio al Padiglione 2, stand G 82. Per partecipare, fino ad esaurimento dei posti a disposizione, è possibile iscriversi inviando una mail a info@cerasuolovittoria.it


Per ulteriori informazioni: www.cerasuolovittoria.it |FB: www.facebook.com/CerasuoloVittoria|IG: www.instagram.com/cerasuolo_vittoria/



Originaria di Vittoria (Ragusa). Una laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari e tante esperienze maturate nel mondo della comunicazione enogastronomica, sia in tv, sia grazie alla collaborazione con testate giornalistiche di settore. Giornalista e critico gastronomico, esperto assaggiatore Onav, è da anni PR ed ufficio stampa del Consorzio di Tutela del Cerasuolo di Vittoria DOCG. Spesso veste anche il ruolo di Docente di comunicazione gastronomica in diversi corsi di settore. Ama narrare le storie più semplici come quelle dei casari, dei contadini e dei vignaioli perché anche il più sconosciuto dei produttori merita di essere “ascoltato”.




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