lunedì 26 marzo 2018

Quando il trasferimento delle innovazioni e delle buone prassi, diventano un opzional

Quando il trasferimento delle innovazioni e delle buone prassi, diventano un opzional.




 

 L’impegno finanziario nella programmazione PSR 2014/2020 non è uniforme: ci sono Regioni come il Piemonte, il Veneto, la Lombardia, il Molise, il Friuli, la Campania, che impegnano da circa il 6% al 14% della spesa complessiva nelle attività di promozione dell’innovazione, alla divulgazione, alla consulenza alle aziende agricole; dall’altra, Regioni che investono meno, appena il 2%,   forse perchè si ritiene che investire in termini di risorse immateriali rappresenta un'opzional.


Per vincere le sfide di un’economia sempre più globalizzata, occorre mentre investire in competenze, dare maggiore spazio alla produzione di idee e ai beni immateriali per uno sviluppo territoriale più innovativo e competitivo, promuovendo il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali
L’olandese Roeling negli anni ’80 sottolineava come la conoscenza agricola non fosse un patrimonio dell’accademia o dei centri di ricerca, ma sia il combinato di una miriade di detentori di conoscenze che interagiscono, il cosiddetto Sistema di Conoscenze e Innovazione Agricola. Le crisi dell’agricoltura convenzionale, gli effetti collaterali della rivoluzione verde, l’inquinamento, etc. hanno spinto a teorizzare e praticare forme partecipative di ricerca applicata (ovviamente non di base), in cui le conoscenze degli agricoltori sono valorizzate. La necessità di percorrere vie nuove e diverse (il recupero della biodiversità, l’agricoltura biologica, l’agricoltura sociale, la vendita diretta, lo sviluppo rurale multisettoriale, ecc.), unitamente alla constatazione che l’agricoltura produce anche beni pubblici (protezione del suolo, paesaggio, assorbimento CO2, habitat naturali) spinge a cercare anche nuovi modelli di divulgazione e di consulenza, che almeno in un primo momento dovrebbero essere a carico del pubblico. Ecco quindi che negli ultimi tempi, nella stampa internazionale e anche negli ambienti più market oriented (USA, Olanda, Banca Mondiale, ecc.) vi è una riscoperta del ruolo pubblico nella divulgazione e consulenza, Si parla sempre di più di tecnici che siano animatori o facilitatori, che favoriscano la formazione di gruppi e di reti, collegando ricerca, pratica e istituzioni, stimolando così una crescita “dal basso verso l’alto” e la messa a punto di innovazioni appropriate (tecniche, organizzative, individuali e di gruppo, etc.). 
Ma si sa, le mode in talune parti del mondo arrivano sempre con qualche anno di ritardo rispetto al continente

Infine il  principio della separatezza delle funzioni, introdotto dalle recenti dispositivi di legge, sottrae di fatto all’Assessorato Reg.le dell’Agricoltura molte delle competenze previste dalla L.r. n. 73/77, consegnando all'Ente Sviluppo Agricolo l'esclusività nell'attuazione degli interventi di consulenza aziendale in agricoltura, come ente pubblico.
Non è infatti possibile che uno stesso soggetto, in questo caso l’ Assessorato Reg.le dell’Agricoltura, possa al contempo svolgere le funzioni di assistenza tecnica (ora consulenza aziendale) e di Autorità di gestione (programmazione, gestione e controllo della spesa).

Disposizioni attuative del sistema di consulenza aziendale in agricoltura istituito dall’art. 1 ter, comma 5, del D.L. 24 giugno 2014, n. 91 convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116:

Articolo 3 (Principio di separatezza)
1. Al fine di garantire il principio di cui all’art. 1 ter, comma 3, del D.L. 24 giugno 2014, n. 91 convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, l’organismo di consulenza non può svolgere alcuna funzione di controllo finalizzata all’erogazione di finanziamenti pubblici in agricoltura nel settore agricolo e agroalimentare.

2. I consulenti non possono:
·         essere coinvolti in attività di controllo dei procedimenti amministrativi e tecnici finalizzati all’erogazione di finanziamenti pubblici o in attività di controllo sanitario;
·         essere dipendenti del beneficiario a favore del quale viene reso il servizio di consulenza, ovvero trovarsi nei confronti dello stesso in qualsiasi situazione di conflitto di interesse;
·         avere rapporti di dipendenza o di collaborazione diretta a titolo oneroso con soggetti titolari di attività di produzione o vendita di mezzi tecnici per l’agricoltura, la selvicoltura e la zootecnia.     
  
Ciò ha comportato la soppressione delle S.O.A.T. (Sezioni Operative di Assistenza Tecnica dell’Assessorato reg.le dell’Agricoltura), mantenendo inalterate le funzioni delle S.OP.A.T. (Sezioni Operative di Assistenza Tecnica) dell’ESA.




















































domenica 25 marzo 2018

A Simenza, il riconoscimento di Custodi dell’Identità Territoriale


A Simenza,  il riconoscimento di Custodi dell’Identità Territoriale
 del percorso Borghi GeniusLoci De.Co.
                         
                         Il desiderio e la volontà di custodire e rivalutare la biodiversità 

di interesse agrario presente in Sicilia, ha portato il 20 febbraio del 2016 alla costituzione di Simenza – Compagnia Siciliana Sementi Contadine, un’associazione culturale che attualmente comprende più di centosettanta soci presenti in tutta l’Isola.
Simenza è una comunità di agricoltori e allevatori siciliani, custodi, promotori e valorizzatori dell’agrobiodiversità dell’Isola, che coltiva ed alleva solo varietà locali, partendo da un percorso legato a millenni di storia contadina e che vuole rappresentare un significativo esempio di recupero delle tradizioni rurali declinato allo sviluppo imprenditoriale.

 Retroinnovazione: antichi saperi contadini per la progettazione di nuovi sistemi agroalimentari”, l'evento che si è svolto   sabato 24 marzo   presso l’Antico Convento dei Cappuccini a Ragusa Ibla. L’organizzazione è  stata a cura dell’Associazione Simenza,  ed è  stata patrocinata dall’Ente Sviluppo Agricolo della Regione Siciliana  e dall’Associazione "Gusto di Campagna"
 All’evento hanno  preso parte l’On. Edgardo Bandiera (Assessore dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea), Giuseppe Li Rosi (Presidente Simenza),  Paolo Guarnaccia, Salvatore Trovato, Salvatore Bordonaro  dell’Università di Catania) Paolo Caruso  (Dir Tec. di Simenza) Silvia Turco (Az. Agricola Sorelle Turco)Nino Sutera (Regione Siciliana ESA), Milena Verrascina (CREA PB – RRN)

 
          Nino Sutera, con Giuseppe di Rosi e l'Assessore On. Bandiera 


Il  riconoscimento "Custodi dell'Identità Territoriale".    fa parte del percorso Borghi GeniusLoci De.Co. è  viene attribuito  a chi  si  spende quotidianamente per la salvaguardia e la valorizzazione della tradizione  e dell’identità dei territori anche sotto l’aspetto agroalimentare, come appunto gli Amici di SIMENZA.  Realtà territoriali  che assumono un’importanza crescente anche nei confronti del visitatore che ritrova nel cibo un insieme di valori, ivi compresi quelli identitari. 






 Borghi  GeniusLoci De.Co. è  un percorso culturale, al francese “terroir”, preferiamo il latino “genius loci”, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile. Il percorso Borghi  GeniusLoci De.Co.,   prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)-Tracciabilità e Trasparenza, che rappresentano la vera componente innovativa, da condividere con il territorio e per il territorio. Si tratta di un percorso che vuole salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Nelle arti e non solo, il “GeniusLoci” rappresenta concettualmente quello “spirito” percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi ed irripetibili certi momenti, uno spazio, un edificio o un monumento. Non solo: il Genius Loci è anche nelle immagini, nei colori, nei sapori e nei profumi dei paesaggi intorno a noi, che tanto spesso, anche all’improvviso, ci stupiscono ed emozionano. Le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d’infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. Ecco, l’obiettivo è recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze storiche e culturali del territorio. Il percorso è stato inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori” Il format è stato presentato: * Poster Session del Forum P.A. di Roma;  * Premio nazionale Filippo Basile dell’AIF · XXVI Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Formatori di Palermo. EXPO2015 MILANO

giovedì 22 marzo 2018

7° Concorso Morgantion

Si è svolto  presso il Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, la presentazione del   7° concorso regionale Morgantinon. 

























 Organizzato dall’Ente di Sviluppo Agricolo, rappresenta un’importante occasione per la valorizzazione qualitativa dell’olio d’oliva extravergine siciliano.
Al concorso parteciperanno più di settanta aziende produttrici di olio d’oliva extravergine che hanno inviato novanta campioni di differenti tipi di olio. Il concorso. Le varietà degli oli in concorso rappresentano l’intero panorama delle varietà più diffuse e presenti in Sicilia, dalla Nocellara etnea a quella del Belìce, dalla Biancolilla alla Tonda iblea.

























Il concorso organizzato dall’Ente di Sviluppo Agricolo, in collaborazione con la Camera di Commercio di Enna, la Provincia regionale di Enna, il Comune di Aidone.  Alla presentazione  hanno partecipato  il presidente del CdA dell’Esa, Nicolò Caldarone, il direttore generale  Fabio Marino.  i consiglieri Calogero Sardo Giosuè Catania,   il Prof  Tiziano Caruso, ordinario di coltivazioni arboree presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Palermo,  Felice Capraro Dirigente dei Servizio allo Sviluppo e Dario D’Angelo della Sopat di Valguarnera. 

sabato 17 marzo 2018

Ragusa, conferenza su: Antichi saperi contadini per la progettazione di nuovi sistemi agroalimentari



L'incontro   si terrà presso l'Antico Convento dei Cappuccini a 
Ragusa Ibla sabato 24 marzo  
 nasce dall'esigenza di ripensare a un diverso modello agroalimentare,che partendo dagli antichi saperi contadini possa coniugare le esigenze d’innovazione alla richiesta di cibo sano e di qualità.


L'evento è realizzato dall'Associazione Simenza , nata nel 2016 con l'obiettivo, tra gli altri, di mettere in rete i protagonisti delle filiere agroalimentari per poter meglio tutelare e valorizzare i prodotti dell'agrobiodiversità siciliana, vedrà la partecipazione tra gli altri dell'On Edgardo Bandiera (Assessore dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea),
Al termine 
Presentazione del panel dei pani di grani antichi

Degustazione dei  pani  di grani antichi con l’olio  EVO delle biodiversità,  proveniente
dall’Azienda Sperimentale Campo Carboj 
“centro pubblico delle biodiversità” 
dell’ Ente di Sviluppo Agricolo  


giovedì 15 marzo 2018

Nell'Anno del cibo italiano, i distretti del cibo.


ninosutera
I Borghi GeniusLoci De.Co. nei  distretti del cibo, nell'Anno del cibo italiano


Cibo, cultura e paesaggio. Questi i tre assi sui quali si muovono  le iniziative del 2018 anno nazionale del cibo italiano.

L'Ente di Sviluppo Agricolo supporta l'iniziativa con attività informative e divulgative



Mario Liberto, Lillo Sardo, Sergio Coniglio, Nino Sutera e Luigi Parello 
durante la consegna del riconoscimento all'Istituto Alberghiero di Licata-AG-  di 
Custode dell'Identità Territoriale



 Distretti del cibo, i nuovi strumenti, previsti dalla legge di bilancio per garantire ulteriori risorse e opportunità per la crescita e il rilancio a livello nazionale di filiere e territori  e hanno molte affinità con il percorso Borghi GeniusLoci De.Co.
In questa prospettiva vengono definiti come Distretti del cibo:
- i distretti rurali e agroalimentari di qualità già riconosciuti o da riconoscere;
- i distretti localizzati in aree urbane o periurbane caratterizzati da una significativa presenza di attività agricole volte alla riqualificazione ambientale e sociale delle aree;
- i distretti caratterizzati dall'integrazione fra attività agricole e attività di prossimità.
- i distretti biologici.

Per garantire lo sviluppo di tutto il territorio e non solo delle singole filiere, i nuovi Distretti opereranno attraverso programmi di progettazione integrata territoriale.
Il riconoscimento dei Distretti viene affidato alle Regioni  che provvedono a comunicarlo al Mipaaf presso il quale è istituito il Registro nazionale dei Distretti del Cibo, disponibile sul sito del Ministero. Per il rilancio del settore e per il sostegno ai distretti sono stati stanziati 5 milioni di euro per il 2018 e 10 milioni a decorrere dal 2019.
C'è bisogno di un salto di qualità nella gestione delle politiche del cibo per far sviluppare ancora i nostri territori.   L'esperienza dei distretti   va rilanciata e rafforzata, perché a tutela delle imprese agricole vanno costruiti rapporti più stretti nelle filiere e servizi che guardino a tutto il territorio nel suo complesso. Vuol dire mettere insieme imprese, cittadini, associazioni, istituzioni per realizzare obiettivi comuni. È una scelta innovativa, che consente al nostro Paese di guardare allo sviluppo locale e alla tutela del paesaggio con un approccio nuovo. Penso al tema del rapporto tra città e agricoltura, alla più stretta collaborazione tra realtà agricole e attività di prossimità, a partire dai mercati contadini, dall'integrazione col turismo fino ai distretti del biologico, dove la sostenibilità diventa leva di competitività anche fuori dai confini strettamente agricoli. Per la prima volta facciamo una scelta di sostegno chiara, con risorse certe e pluriennali, che aiuteranno lo sviluppo dei progetti. Nell'anno nazionale del cibo italiano e dopo Expo, mettiamo un altro tassello centrale per dare forza al Made in Italy agroalimentare".

Il 2016 è stato l’anno dei Cammini e il 2017 quello dei Borghi. Per il 2018 invece, l’Italia mette al centro la sua cultura enogastronomica. Siamo quello che mangiamo. Per questo il cibo è prima di tutto patrimonio culturale di un popolo” ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali in occasione del lancio del 2018 anno nazionale del cibo italiano.
Si tratta di un’iniziativa interministeriale tra i Ministeri delle politiche agricole alimentari e forestali e dei beni culturali e del turismo che prevede manifestazioni ed eventi legati alla tradizione del cibo italiano
Il percorso Borghi GeniusLoci De.Co.,   mira a salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, che tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Il Genius Loci rappresenta l'essenza, l'identità di un territorio; ad esso appartengono le immagini, i colori, i sapori ed i profumi dei paesaggi. Obiettivo del Percorso GeniusLoci De.Co. è recuperare l’identità di un luogo, attraverso anche le valorizzazione delle produzioni di eccellenza e delle tradizioni storiche e culturali dello stesso, al fine di ottimizzarne la competitività.

Il percorso innovativo “Borghi Genius Loci De.Co.”, attraverso il quale si intende incrementare il turismo enogastronomico puntando sulla spiccata tipicità delle pietanze ereditate dalle antiche tradizioni locali, in grado di esprimere l’essenza più autentica e di “raccontare” la storia di un territorio finalizzato a rafforzare l’identità del territorio attraverso l’esaltazione delle rispettive peculiarità gastronomiche, sulla base dell’assunto che una pietanza non serve solo a soddisfare l’appetito ed a fornire all’organismo apporti calorici e nutrizionali, ma riesce anche a “raccontare” la cultura, i valori e le tradizioni dell’ambiente in cui la si cucina e, prima di tutto, la si “pensa”.








giovedì 8 marzo 2018

A Licata un iniziativa su 2018 Anno nazionale del cibo italiano.



I ministeri delle Politiche agricole, alimentari e forestali e dei 

Beni culturali e del turismo,

   hanno proclamato il 2018 Anno 

nazionale del cibo italiano.  

L'Ente di Sviluppo Agricolo supporta l'iniziativa 

con iniziative informative e divulgative 






L'iniziativa si lega al percorso dei Borghi GeniusLoci De.Co.


L’istituzione dei Borghi GeniusLoci De.Co  non deve essere visto, né come una gara di Formula 1,  né una corsa ad ostacoli, ma un modello che preveda il coinvolgimento e la condivisione della città e dei cittadini, per la valorizzazione dell’identità e delle unicità dei territori. 


Il percorso

dei Borghi GeniusLoci De.Co 

  è stato inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori e presentato al Poster Session del Forum Pa 2013 di Roma. Il format è stato presentato inoltre :   * VALORE PAESE economia delle soluzioni, organizzata da ItaliaCamp a Reggio Emilia; * Premio nazionale Filippo Basile dell’AIF * XXVI Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Formatori di Palermo * Al Claster Biomediterraneo Expo 2015

  
  
                                La Denominazione Comunale è un processo culturale, non è un marchio di garanzia di qualità, ma la carta d’identità di un prodotto, un’attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione/evento al luogo storico di origine.
In questo processo culturale, i disciplinari, le commissioni, e i regolamenti, mutuati dai marchi di tutela di tipo europeo (DOP, IGP, DOC, ect) sono perfettamente inutili.
Le De.Co. (Denominazione Comunale) nascono da una idea semplice, del grande Luigi Veronelli che così le spiegava: “ attraverso la De.Co. il "prodotto" del Territorio acquista una sua identità”  
terroir, termine francese, preferiamo il latino genius loci, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile.

                                L’ effetto GeniusLoci,   afferma Nino Sutera  Innovation brokers  e  ideologo del percorso, è la capacità che deve avere un territorio, di « produrre », grazie al saper fare dell’uomo che possiede il gusto del territorio nel quale riconosce in modo permanente la singolarità ed il valore.
Mentre i contenuti innovativi sono:  l’originalità, dal latino oriri, derivare, non solo da un punto di vista topografico, ma culturale, vuol dire non distorcere la voce  del territorio di provenienza.
La naturalità, produrre senza interventi estranei all’azione del territorio.
L’Identità  dal latino Idem, uguale che non cambia nel tempo, quindi facilmente riconoscibile, perché è il senso del luogo.
Infine  la specificità, nel significato dato da Max Weber nel 1919 di qualcosa facilmente riconoscibile per le sue caratteristiche originali (un dolce, un piatto, un evento una tradizione)
 Per garantire la sostenibilità del percorso occorrono dei principi inderogabili e non barattabili, innanzitutto  la storicità e l'unicità, l’interesse collettivo, condiviso e diffuso e a burocrazia zero.  Il mito che circonda la maggior parte dei territori rurali di successo, assomiglia a una favola vera fatta di personaggi e di eccezionalità, e di unicità. Aspetti importanti che collocano l’idea del Borgo GeniusLoci  De.Co. all’interno di un percorso culturale e di pensiero innovativo volto alla difesa delle peculiarità territoriali. 

 Abbiamo un patrimonio unico al mondo   che grazie all’Anno del cibo potremo valorizzare ancora di più. Dopo la grande esperienza di Expo Milano, l’esperienza agroalimentare nazionale torna ad essere protagonista in maniera diffusa in tutti i territori. Non si tratta di sottolineare solo i successi economici di questo settore, che nel 2017 tocca il record di export a 40 miliardi di euro, ma di ribadire il legame profondo tra cibo, paesaggio, identità, cultura.  
“Dopo il successo del 2016 Anno nazionale dei cammini e del 2017 Anno nazionale dei borghi, il 2018 è l'Anno del cibo italiano. Un’occasione importante per valorizzare e mettere a sistema le tante e straordinarie eccellenze e fare un grande investimento per l'immagine del nostro Paese nel mondo.  

martedì 6 marzo 2018

La Legge delle 5 T


                                                                                                                    di NinoSutera
Territorio+Tradizioni+Tipicità+Tracciabilità+Trasparenza = Culture
 Il ruolo dei Borghi GeniusLoci De.Co.


Il percorso Borghi  GeniusLoci De.Co.,   è un percorso culturale,     che mira a salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, che tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Il Genius Loci rappresenta l'essenza, l'identità di un territorio; ad esso appartengono le immagini, i colori, i sapori ed i profumi dei paesaggi. Obiettivo del  Percorso  GeniusLoci De.Co. è recuperare l’identità di un luogo, attraverso anche le valorizzazione delle produzioni di eccellenza e delle tradizioni storiche e culturali dello stesso, al fine di ottimizzarne la competitività. 

              Il  percorso   innovativo   “Borghi Genius Loci De.Co.”, attraverso il quale si intende incrementare il turismo enogastronomico puntando sulla spiccata tipicità delle pietanze ereditate dalle antiche tradizioni locali, in grado di esprimere l’essenza più autentica e di “raccontare” la storia di un territorio finalizzato a rafforzare l’identità del  territorio   attraverso l’esaltazione delle rispettive peculiarità gastronomiche, sulla base dell’assunto che una pietanza non serve solo a soddisfare l’appetito ed a fornire all’organismo apporti calorici e nutrizionali, ma riesce anche a “raccontare” la cultura, i valori e le tradizioni dell’ambiente in cui la si cucina e, prima di tutto, la si “pensa”

Un piano strategico di sviluppo economico territoriale  dovrebbe essere elaborato e condiviso sinergicamente dai soggetti istituzionali e da popolazione e imprese, tenendo in considerazione i necessari elementi di sostenibilità e competitività. I fattori materiali e immateriali di un territorio dovrebbero concorrere a essere rappresentati in un marchio o in un prodotto che ne costituisce il tratto distintivo: in sintesi territorio, prodotti e imprese dovrebbero avere un marchio o “brand” che consenta al consumatore l’immediata individuazione dell’area geografica di provenienza. In tale contesto si inseriscono le dinamiche di “comunicazione” del territorio la cui immagine percepita in molti casi si trasferisce sui prodotti stessi, concorrendo a definirne il generale posizionamento sul mercato. Tuttavia una moderna comunicazione veicolata anche attraverso gli strumenti di comunicazione di massa, come internet e il mezzo televisivo, richiede un forte appeal che sintetizzi i rapporti tra impresa, prodotto, territorio e cultura. Il rapporto tra cinema e letteratura costituisce in termini di comunicazione, uno degli elementi di maggiore impatto ai fini della comunicazione dell’identità territoriale.
La Sicilia rappresenta un set cinematografico naturale dove realizzare moltissimi film e fiction televisive. Uno degli esempi di maggiore interesse, a tal proposito, è costituito dal commissario Montalbano, sulla cui immagine sono stati avviati interessanti esempi di marketing territoriale della Sicilia orientale, nei territori in cui sono state girate scene della fiction televisiva, e molte imprese hanno già manifestato il loro interesse. Perché non investire allora sul rafforzamento del rapporto tra letteratura, cinema e identità territoriale? Una tale ipotesi potrebbe concorrere ad accrescere la competitività di un made in Sicily basato su parametri di  “qualità  locale” dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-Tracciabilità-Trasparenza che rappresentano la vera componente innovativa.
L’obiettivo, recuperare l’identità di un territorio come opportunità di arricchimento di significati e valori per l’economia locale. Il territorio costruito nel tempo lungo dalle civilizzazioni attente ai processi coevolutivi, su cui oggi viviamo, è un prodotto sociale per eccellenza e dunque va trattato e attenzionato come un bene patrimoniale comune da difendere e salvaguardare, per consegnarlo alle generazioni future.   Avere un luogo di origine molto bello aiuta per il successo. La percezione di qualità è in parte fortemente influenzata da fattori esterni quali la notorietà. Un territorio bello, famoso e ben organizzato e quindi un enorme vantaggio,   in questo la De.Co. può rappresentare uno strumento di comunicazione del brand
Ogni singolo comune,   possiede un patrimonio concreto che è l'espressione della propria tradizione culturale, ecco come   le De.Co. Denominazione Comunale, possono considerarsi l’innovazione di una nuova idea, che può essere un prodotto, un  processo o un nuovo modo di organizzarsi.  
Le De.Co. (Denominazioni Comunali) nascono da un’idea semplice e geniale del grande Luigi Veronelli, che così le spiegava:  “Attraverso la De.Co. il "prodotto" del Territorio acquista una sua identità.” Rappresenta un concreto strumento di marketing territoriale, ma soprattutto un’importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e le unicità locali. La De.Co. è “un prodotto del territorio” (un piatto, un dolce, un sapere, un evento, un lavoro artigianale, etc) con il quale una comunità si identifica per elementi di unicità e caratteristiche identitarie,  deve essere considerata come una vera e propria attrazione turistica capace di muovere un target di viaggiatori che la letteratura internazionale definisce “foodies” viaggiatori sensibili al patrimonio culinario locale e non solo. Il valore di una De.Co.(Denominazione Comunale) è quello di fissare, in un dato momento storico, ciò che identifica quel Comune, a memoria futura oppure come occasione del presente, per cogliere un’opportunità di marketing. I prodotti agro-alimentari e artigianali racchiudono al loro interno tradizione, cultura, valori, conoscenza locale e, forse la cosa più importante, l’autenticità del loro territorio di origine.


lunedì 5 marzo 2018

A Menfi, il gotha dell'assistenza tecnica in agricoltura

nucciatornatore
Dopo il Google Camp al Baglio San Vincenzo di Menfi dello scorso anno, Casa Planeta  ha ospitato il gotha dell'assistenza tecnica in agricoltura. Un iniziativa inedita   ben organizzata e ben riuscita.

Con la consegna dei riconoscimenti ad alcuni dei decani in queiscienza dell'Assistenza Tecnica in agricoltura 
    L’occasione della   presentazione del libro del giornalista e scrittore Mario Liberto “Cento e più idee per valorizzare le aree rurali, finanziamenti, multifunzionalità e sistemi territoriali”. La kermesse è stata anche occasione per attribuire  i riconoscimenti ai “Decani dell’Assistenza Tecnica” della Regione Siciliana   Un riconoscimento rilasciato dalla prestigiosa European Rural Parliament. La manifestazione è stata aperta dal Sindaco di Menfi Vincenzo Lotà e successivamente sono intervenuti Giuseppe Bivona e Nino Sutera. L’evento è stato coordinato dal giornalista Michele Termine. I riconoscimenti sono stati consegnati  a: Renato Piazza, Claudia Nuccio, Giuseppe Venezia, Mario Liberto, Giuseppe Bivona, Ettore Costanzo Nicola Cacioppo, Giovanni  Di Raimondo,  e alle figlie di    Filippo Salvo ad  Impeturia Memoria  

    “Cento e più idee per valorizzare le aree rurali, finanziamenti, multifunzionalità e sistemi territoriali”  è un libro di Mario Liberto.        Un saggio utilissimo per agricoltori, professionisti, giovani in cerca di prima occupazione, titolari di aziende, associazioni culturali, operatori di turismo rurale, amministrazioni locali e per quanti operano nelle aree rurali italiane che, oltre a suggerire alcune soluzioni legati alla multifunzionalità aziendale e occupazionale, indica le fonti di finanziamento per la valorizzazione e la promozione delle aree rurali. Il libro è diviso in due parti; la parte generale evidenzia gli aspetti storici, culturali e ambientali e la scelta obbligata per gli operatori del mondo rurale della multifunzionalità.
 Il Reg. (UE) n. 1306/2013 all’art. 12 stabilisce che gli Stati membri istituiscono un sistema di consulenza aziendale (“Farm Advisory System” - FAS). Tale previsione è stata recepita a livello nazionale dall’art. 1-ter del decreto-legge 24 giugno 2014 n. 91 convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014 n.116 che – di fatto – ha istituito in Italia il sistema di consulenza aziendale in agricoltura.  Il rispetto del principio di separatezza è un elemento di particolare rilievo in relazione all’attuazione del sistema di consulenza aziendale. I criteri che garantiscono tale principio sono riportati all’art. 3 del Decreto interministeriale 3 febbraio 2016 n. 1259 dove, in termini generali, è stabilito che l’organismo di consulenza non può svolgere alcuna funzione di controllo   in agricoltura e nel settore agroalimentare, ha concluso Nino Sutera
















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