I servizi di consulenza nell’ambito del Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura
La presente nota si colloca fra le attività che il Centro di ricerca CREA Politiche e bioeconomia è tenuto a
realizzare nei confronti del MIPAAF e delle Regioni quale supporto metodologico all’attuazione delle Misure
dei PSR. In particolare, il tema dei servizi di consulenza è un ambito cruciale con riferimento alla crescita del
capitale umano e alla diffusione delle innovazioni a favore del tessuto imprenditoriale agricolo.
E’ in generale riconosciuta l’importanza e l’apporto essenziale dei suddetti servizi per promuovere i
cambiamenti auspicati dalle politiche europee e per attivare processi di azione innovativi come l’European
Innovation Partnership per la produttività e le sostenibilità in agricoltura (PEI AGRI). Tuttavia il loro
inserimento nei costituendi Gruppi Operativi del PEI non sempre è facile sia per questioni legate ad aspetti
amministrativi sia per alcuni equivoci legati ai contenuti e alle modalità di lavoro dei consulenti.
Di seguito si propone un approfondimento che spazia dalle definizioni maggiormente condivise, alla
applicazione operativa nell’ambito dei dispositivi regolamentari delle politiche per proporre infine alcune
modalità di classificazione della consulenza sulla base delle azioni e degli strumenti utilizzati.
1. I servizi di consulenza per l’agricoltura
a. Alcune definizioni
I servizi di consulenza (o di assistenza tecnica o di divulgazione a seconda delle epoche a cui si fa
riferimento) per l’agricoltura erogati con il sostegno finanziario delle politiche pubbliche sono l’insieme di
interventi a supporto delle imprese agricole che hanno l’obiettivo di accompagnarle nella realizzazione dei
cambiamenti necessari al loro sviluppo produttivo, economico e sociale.
La definizione sopra riportata, necessariamente generale a causa dei nuovi contesti in cui i servizi di
consulenza esplicano la propria attività, richiede alcune specificazioni.
Infatti, con riferimento agli utenti, tenendo conto dell’attuale accezione di territorio rurale, i servizi di
consulenza ampliano la platea dei propri referenti anche alle imprese forestali e alle PMI di prima
trasformazione o distribuzione alimentare.
In relazione, invece, al contenuto dell’attività, essi spaziano in un ambito molto ampio che comprende il
tradizionale supporto all’attuazione dei processi tecnici e delle eventuali riconversioni produttive, ma
riguarda anche: il sostegno all’adeguamento normativo, l’impostazione di un razionale percorso di gestione
finanziaria ed economica d’impresa, la progettazione di piani di comunicazione e marketing, l’utilizzo a fini
produttivi e gestionali di dati e informazioni, l’introduzione nell’attività di impresa di servizi alla collettività.
L’insieme dei suddetti contenuti può essere sintetizzata nell’accompagnamento all’adozione delle
innovazioni1
.
Si tratta quindi di sostenere soggetti adulti e responsabili d’impresa nella realizzazione di cambiamenti
tecnologici/gestionali/di mercato. Tale attività operativamente consiste nell’individuare soluzioni a
problemi o nel valorizzare opportunità di contesto avendo sempre ben presente le esigenze reali
1
La definizione di innovazione del Manuale di Oslo dell’OECD recita: “Un'innovazione è l'implementazione di un
prodotto (bene o servizio), o processo, un nuovo metodo di marketing, o una nuova organizzazione gestionale, del
posto di lavoro o delle relazioni esterne, nuovo o significativamente migliorato”.
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dell’imprenditore, i vincoli nei quali opera e le disponibilità di competenze e risorse che può mettere a
disposizione. Coerentemente a tale impostazione, nel regolamento sullo sviluppo rurale (Reg. UE
1305/2013 art.15), il sostegno all’uso dei servizi di consulenza con finanziamenti specifici prevede che essi
siano erogati con un approccio “tailor made” cioè su misura rispetto alle diverse necessità delle imprese2
.
b. Come lavorano
La letteratura scientifica (INEA 1999, Leeuwis C. 2004)3
auspica da tempo che l’approccio dei servizi di
consulenza nei riguardi dei propri utenti si evolva passando dal cosiddetto “trasferimento delle innovazioni”
all’adozione tramite il coinvolgimento. E’ stato infatti verificato che l’implementazione delle innovazioni nei
processi aziendali avviene con maggiore efficacia se la consulenza imposta la propria attività promuovendo
un’intensa collaborazione e un contatto diretto con l’imprenditore e i lavoratori dell’azienda.
I servizi di consulenza sono a tal fine resi disponibili da professionalità4
che, oltre al necessario bagaglio di
conoscenze tecniche nei diversi ambiti dell’attività produttiva agricola, forestale e alimentare, sono in
grado di:
cogliere e diagnosticare situazioni reali,
elaborare dati e informazioni di contesto,
utilizzare gli strumenti di comunicazione più idonei a dialogare con gli imprenditori,
aiutare i lavoratori a modificare modalità e processi di produzione/gestione,
svolgere un ruolo di intermediazione rispetto alle istituzioni locali, alle strutture scientifiche
(pubbliche e private), al tessuto imprenditoriale e ai soggetti che lo rappresentano.
c. Quali strumenti utilizzano
E’ evidente che l’insieme delle competenze su esposte richiede l’attuazione di azioni e la messa in campo di
strumenti diversificati e giustifica l’espressione plurale che definisce questo ambito, i servizi di consulenza.
Occorre infatti: realizzare analisi di contesto (fattibilità), promuovere la diffusione di informazione
(strumenti cartacei, video, web, seminari, convegni), realizzare interventi che visualizzino e rendano
tangibile la bontà delle innovazioni proposte (collaudo e dimostrazione), curare il rapporto personale con le
imprese (rapporto peer to peer), promuovere il confronto fra imprese omogenee (confronto), far crescere
professionalmente il capitale umano che lavora presso l’impresa (formazione).
Come accade a tutte le altre professionalità di servizio, i consulenti, con la formazione e l’esperienza,
sviluppano capacità che consentono loro di:
effettuare diagnosi circostanziate dei bisogni dell’utenza,
scegliere, fra le azioni e gli strumenti su indicati, quelli più idonei alle diverse situazioni,
organizzare temporalmente la sequenza delle attività (prima informazione, poi dimostrazione e
infine confronto; peer to peer e formazione; fattibilità, collaudo e peer to peer ecc.).
2 Measure fiche “Advisory services, farm management and farm relief services” Measure 2, Article 15 of Regulation
(EU) No 1305/2013, October 2014.
3
INEA, A proposito di servizi … e di sviluppo, I quaderni del POM Servizi di sviluppo per l’agricoltura, Roma 1999
Leeuwis C., Communication for rural innovation. Rethinking agricultural extension, Blacwell Publishing and CTA, 2004
4
Standing Committee on Agricultural Research, Collaborative Working Group (CWG) AKIS, Policy Brief on the Future of
Advisory Services, 2017
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Di norma tali capacità professionali e dotazioni strumentali sono meglio disponibili presso organismi
collettivi i quali operano in maniera più efficace se possono a loro volta usufruire di servizi di supporto con
funzioni di informazione tecnica ed economica, quali ad esempio le reti agrometeorologiche, le analisi di
mercato, la calibratura e taratura delle macchine, le analisi di laboratorio ecc..
d. Il contesto in cui operano
I servizi di consulenza infine sono una delle componenti del cosiddetto Sistema della Conoscenza e
dell’Innovazione in Agricoltura (SCIA) unitamente alla ricerca scientifica e alla formazione professionale e
tecnica. Come è intuibile dalle descrizione sopra riportata quello della consulenza è un ambito
professionale ad alta intensità di relazioni e che necessita di input continui dalle proprie relazioni:
- perché il contenuto della propria attività deriva da quanto elaborato altrove,
- perché alcuni soggetti specializzati possono cooperare con la consulenza per rafforzare opinioni,
convincimenti e competenze degli imprenditori.
Obiettivo generale dello SCIA è il sostegno allo sviluppo mediante la diffusione della conoscenza e la
crescita del capitale umano. Pertanto, esso è per le politiche pubbliche un importante strumento per
imprimere ai sistemi produttivi e territoriali accelerazioni verso direzioni specifiche quali ad esempio la
competitività e la sostenibilità. Tale ruolo sarà più efficace se le sue componenti sono in grado di
coordinarsi e promuovere una programmazione e un’azione sinergica.
2. I servizi di consulenza nel regolamento UE per lo sviluppo rurale 2014-2020
a. Cosa è previsto
Il regolamento UE 1305/2013 per lo sviluppo rurale reca i finanziamenti necessari al sostegno e alla
promozione del sistema di consulenza aziendale la cui istituzione da parte degli Stati membri ai fini
dell’attuazione della politica agricola comunitaria è richiesta nel reg. UE 1306/2013, Titolo III art.12-14.
All’art.15, il regolamento per lo sviluppo rurale, oltre alle regole amministrative di attuazione, fornisce
indicazioni su:
- le finalità dei servizi di consulenza,
- le caratteristiche degli organismi che si candidano ad erogarli soprattutto in termini di risorse
umane e di esperienza,
- i contenuti della consulenza, i quali riguardano gli obiettivi principali della PAC con riferimento alle
imprese agricole, forestali e alle PMI,
- la possibilità di erogazione collettiva dei servizi di consulenza.
Alcuni elementi in più sulle modalità di erogazione della consulenza sono riportati nella scheda a supporto
dell’attuazione che la Commissione europea ha fornito agli Stati membri nell’ottobre del 20145
.
In essa é più volte ribadito che il servizio di consulenza deve essere accuratamente demarcato dall’attività
di informazione e formazione di cui all’art 14 del regolamento e quindi non può limitarsi ad una generica
attività di informazione/ formazione rivolta ad un pubblico vasto. Il servizio di consulenza deve “valutare la
situazione specifica dell’agricoltore” e deve essere “su misura” cioè orientato a risolvere una richiesta
specifica di un agricoltore (o forestale o titolare di una PMI) riguardante un particolare problema. È una
5
Vedi nota 2
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valutazione puntuale, accurata e di qualità su un problema tecnico che dovrebbe essere realizzata da
personale ben addestrato.
Inoltre si fa cenno ai costi eleggibili nell’ambito del finanziamento all’attività di consulenza chiarendo che di
essi fanno parte gli stipendi dei dipendenti dell’organismo di consulenza, le spese di viaggio, le spese dei
materiali utilizzati, i costi relativi al luogo in cui viene fornita la consulenza.
L’insieme delle suddette indicazioni ha consentito alle Regioni di programmare l’intervento sui servizi di
consulenza nell’ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) ed in particolare di redigere la scheda
denominata Misura 2 “Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende
agricole”.
I servizi di consulenza sono un attore fondamentale anche del PEI AGRI. Il regolamento sullo sviluppo rurale
all’art. 55 chiarisce che tale iniziativa è un acceleratore delle finalità generali delle politiche mediante il
sostegno alla diffusione delle innovazioni, ma è anche uno strumento per creare ponti e collaborazioni fra
la ricerca/sperimentazione, i servizi di consulenza e le diverse componenti del tessuto imprenditoriale
rurale.
b. Quali correlazioni e/o differenze con le definizioni generali
L’approccio che il regolamento UE 1305/2013 e i documenti relativi ha nei confronti della consulenza è
sostanzialmente coerente con le definizioni della letteratura scientifica e istituzionale.
Tuttavia, ne limita in parte l’operatività perché inserisce alcune azioni ed alcuni strumenti tipici dell’attività
di consulenza nell’ambito dell’intervento che finanzia l’informazione e la formazione (art. 14 – Misura 1 dei
PSR); si fa riferimento alle attività di informazione, di dimostrazione, di formazione/coaching, agli scambi
interaziendali e alle visite aziendali, azioni che di norma il team di consulenza utilizza per realizzare un
processo che va dalla sensibilizzazione dell’imprenditore al cambiamento di una o più prassi operative
nell’ambito del processo produttivo o della gestione dell’azienda.
3. Esigenze delle imprese e tipologie di consulenza
a. Azioni di consulenza
Con riferimento a quanto esposto sopra, i servizi di consulenza promossi dalle attuali politiche di sviluppo
rurale si possono applicare alla totalità degli ambiti produttivi e gestionali che riguardano le imprese dei
territori rurali. Pertanto essi non differiscono tanto in base ai contenuti del loro intervento, semmai rispetto
alle esigenze specifiche dell’azienda o del gruppo di aziende a cui sono rivolti.
I soggetti erogatori di consulenza, infatti, realizzano un’attività che si esprime con proprie specifiche
metodiche e strumentazioni la cui tipologia e intensità di utilizzo si modifica sulla base delle necessità
espresse e/o latenti degli utenti.
Correlando le caratteristiche tecniche e gestionali dell’attività di un team di consulenti alle possibilità di
intervento offerte dalla Misura 2 dei PSR, le azioni che possono essere messe in campo sono le seguenti:
i. confronto diretto con il singolo imprenditore da svolgersi presso l’azienda o presso l’ufficio del
tecnico,
ii. confronto diretto con un gruppo di imprenditori aventi la stessa problematica da risolvere da
svolgersi presso un’azienda, presso l’ufficio del tecnico o presso altro luogo,
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iii. raccolta informazioni sulla problematica di consulenza mediante strumenti multimediali,
iv. raccolta informazioni sulla problematica di consulenza mediante confronto diretto con soggetti
diversi (ricerca, istituzioni, ecc.),
v. utilizzo di strumenti di diagnostica di varia tipologia (analisi chimica, previsioni meteorologiche,
taratura macchinari ecc.),
vi. esecuzione prova presso azienda dell’utente o altra azienda per verifica delle modalità di
applicazione della soluzione innovativa individuata in forma singola o collettiva,
vii. progettazione, gestione e coordinamento delle azioni di consulenza
b. Strumenti e costi di consulenza per ogni tipologia di azione
Di seguito si riportano gli eventuali strumenti e relativi costi di cui le azioni su proposte necessitano per
essere realizzate.
i. Confronto diretto con il singolo imprenditore da svolgersi presso l’azienda o presso l’ufficio del tecnico.
Tempo lavoro del/dei consulenti – ore uomo
Costo trasporto del/dei consulenti – km mezzi di trasporto
ii. Confronto diretto con un gruppo di imprenditori aventi la stessa problematica da risolvere da svolgersi
presso un’azienda, presso l’ufficio del tecnico o presso altro luogo.
Tempo lavoro del/dei consulenti – ore uomo
Costo trasporto del/dei consulenti – km mezzi di trasporto
Affitto struttura ospitante
iii. Raccolta informazioni sulla problematica di consulenza mediante strumenti multimediali.
Tempo lavoro del/dei consulenti – ore uomo
Costo di accesso alle fonti informative (a domanda o in abbonamento)
iv. Raccolta informazioni sulla problematica di consulenza mediante confronto diretto con soggetti diversi
(ricerca, istituzioni, ecc.)
Tempo lavoro del/dei consulenti – ore uomo
Costo trasporto del/dei consulenti – km mezzi di trasporto
v. Utilizzo di strumenti di diagnostica di varia tipologia (analisi chimica, previsioni meteorologiche, taratura
macchinari ecc.)
Tempo lavoro del/dei consulenti – ore uomo
Costo servizio di diagnostica
vi. Esecuzione prova pratica presso azienda dell’utente o altra azienda per verifica delle modalità di
applicazione della soluzione innovativa individuata, in forma singola o collettiva.
Tempo lavoro del/dei consulenti – ore uomo
Materiali d’uso (strumenti di lavoro, presidi chimici, ecc.)
Affitto struttura ospitante
Costo trasporto del/dei consulenti – km mezzi di trasporto
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vii. Progettazione, gestione e coordinamento delle azioni di consulenza
Tempo lavoro del/dei consulenti – ore uomo
Spese generali
c. Possibili combinazioni di azioni, strumenti e costi
Considerando le esperienze di consulenza realizzate nella scorsa programmazione e la consuetudine
lavorativa dei team di consulenza più rodati, si propongono di seguito tre tipologie di servizio di consulenza
che combinano in maniera varia le azioni e gli strumenti sopra elencati.
Le seguenti tipologie non rappresentano una lista esaustiva delle azioni e degli strumenti utilizzabili e
ammissibili, ma sono il risultato di una mediazione fra quanto descritto nella prima parte del presente
documento e l’opportunità di standardizzare i costi dei servizi di consulenza in modo da semplificare le
procedure di gestione di questo intervento nei PSR. Qualora si concordasse con le suddette tipologie di
consulenza la realizzazione delle azioni di cui si compongono dovranno essere tracciabili e controllabili.
Servizio di consulenza di base
Obiettivo: soluzioni a problematiche legate a tecniche e adempimenti dei quali l’imprenditore/i è/sono
competente/i, ma necessita/no soltanto di consigli, migliorie, aggiustamenti
Confronto diretto presso l’ufficio del tecnico o presso l’azienda
Raccolta informazioni mediante strumenti multimediali o mediante confronto con soggetti diversi
Confronto diretto presso l’azienda/le aziende
Progettazione, gestione e coordinamento
Servizio di consulenza specialistica
Obiettivo: soluzioni a problematiche che necessitano l’utilizzo di una tecnica, strumento o modalità di
gestione mai utilizzato all’interno di un processo produttivo consueto
Confronto diretto presso l’ufficio del tecnico o presso l’azienda
Raccolta informazioni mediante strumenti multimediali o mediante confronto con soggetti diversi
Esecuzione prova pratica presso azienda dell’utente o altra azienda per verifica delle modalità di
applicazione della soluzione innovativa individuata, in forma singola o collettiva
Confronto diretto presso l’azienda/le aziende
Progettazione, gestione e coordinamento
Servizio per la riconversione
Obiettivo: introduzione di un processo produttivo e/o servizio nuovo per l’impresa
Confronto diretto presso l’ufficio del tecnico
Confronto diretto fra imprese con medesima problematica in altro luogo
Raccolta informazioni mediante strumenti multimediali o mediante confronto con soggetti diversi
Utilizzo di strumenti di diagnostica di varia tipologia (analisi chimica, previsioni meteorologiche,
taratura macchinari ecc.)*
Esecuzione prova pratica presso azienda dell’utente o altra azienda per verifica delle modalità di
applicazione della soluzione innovativa individuata, in forma singola o collettiva
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Confronto diretto presso l’azienda/le aziende per verifica avvio riconversione
Confronto diretto presso l’azienda/le aziende per verifica attuazione del processo
Progettazione, gestione e coordinamento
* La standardizzazione dei costi dell’utilizzo di strumenti di diagnostica è estremamente complesso, nel
caso si ritenesse utile si procederà ad individuare categorie omogenee e specifiche (p.e. analisi chimiche...)
e conseguentemente a stabilire dei costi da addebbitare in caso di effettivo/documentato utilizzo
La manovra finanziaria 2018 per l’agricoltura, prevede che gli agricoltori potranno vendere i loro prodotti in un rapporto diretto dal produttore al consumatore, anche in forma itinerante. Una manovra importante che difende l’identità alimentare nazionale, messa a rischio dai kebab e dal sushi che proliferano nelle piazze italiane.
Secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, nell’ultimo anno un italiano su due ha mangiato cibo da strada in tutte le sue forme. Adesso si potrà in modo più genuino, acquistando direttamente dagli agricoltori e dagli allevatori, prodotti a chilometro zero garantiti per genuinità e qualità, nel rispetto degli ingredienti e della vera tradizione enogastronomica Made in Italy.
Tra le novità previste questa non è l’unica, la manovra introduce, infatti, altri importanti cambiamenti per l’intero settore agricolo. Vediamo quali sono.
Bonus verde
Una detrazione fiscale ai fini Irpef del 36% per lavori di “sistemazione a verde” di aree private, edifici, unità immobiliari, impianti di irrigazione, realizzazione pozzi, e per le coperture a verde o la creazione di giardini pensili. Questo bonus è disponibile per spese con un tetto massimo di 5000 euro, applicato a ogni unità immobiliare o sulle pareti esterne dei condomini.
Provvedimenti per i giovani agricoltori under 40
La manovra prevede l’esonero triennale dal pagamento dei contributi previdenziali e una riduzione contributiva fino al 66% per il successivo anno e del 50% per un ulteriore anno. Questa misura favorisce l’accesso all’impresa agricola dei giovani che negli ultimi anni si avvicinano sempre di più all’agricoltura. Secondo i dati della Coldiretti, solo l’Italia può contare su 53.475 imprese agricole condotte da under 35 con un aumento record del 9,3% nel terzo trimestre del 2017 rispetto allo scorso anno.
Pesca
La normativa riguarda anche la pesca e prevede una indennità di 30 euro al giorno in caso di sospensione per misure di fermo, fino a un massimo di 40 giorni. La misura riguarda i lavoratori della pesca marittima, compresi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca, con uno stanziamento di 5 milioni all’anno. Inoltre, il programma nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura 2017-2019 ha ricevuto una integrazione di 12 milioni di euro.
Allevamento
Gli allevatori che cedono animali vivi della specie bovina e suina ricevono una compensazione sulle percentuali IVA rispettivamente non superiore al 7,7% e all’8% per ogni anno nel 2018, 2019 e 2020. Inoltre, per interventi urgenti in caso di emergenze nel settore avicolo, è stato istituito un Fondo per l’emergenza avicola, con una dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2018 e 5 milioni di euro per l’anno 2019.
Settore agrumicolo
È stato istituito un Fondo in favore del settore agrumicolo e delle imprese agrumicole, per incentivare l’aggregazione, la competitività delle produzioni e gli interventi a sostegno delle imprese colpite da Xylella che comprende risorse da destinare al ricollocamento di piante non sensibili al batterio.
Beni di prima necessità
La manovra blocca gli aumenti dell’IVA e delle accise sui beni di prima necessità come la carne, il pesce, lo yogurt, le uova, il riso, il miele e lo zucchero, con una aliquota al 10%. Nella manovra sono compresi il vino e la birra che si fermeranno al 22%, ritenuti prodotti di consumo importanti nelle famiglie italiane.