martedì 7 novembre 2023

sfide future e priorità nella politica agricola

 Le piccole aziende agricole sono un elemento cruciale del sistema agricolo europeo, caratterizzato da piccoli agricoltori. 

Nell’Unione Europea e in molte altre regioni, il termine “piccola azienda agricola” è spesso associato alla dimensione dell’azienda agricola in termini di superficie. Più di tre quarti delle aziende agricole dell'UE sono di piccole dimensioni, molte delle quali inferiori a 10 ettari e un gran numero inferiori a cinque ettari. Ciò è in linea con la visione comune delle piccole aziende agricole in Europa.

Tuttavia, è essenziale notare che la definizione di piccola azienda agricola può essere flessibile e prendere in considerazione diversi fattori, non solo le dimensioni del terreno. 
Questi fattori possono includere il livello di produzione, il reddito, il ruolo dell’azienda agricola nell’economia locale e il suo contributo alle pratiche agricole sostenibili.

Le sfide affrontate dalle piccole aziende agricole sono significative e hanno implicazioni per i paesaggi agricoli e rurali dell’Europa. 
Le numerose sfide sono legate ad alcuni punti chiave quali: contributo alla produzione alimentare, il che significa che le piccole aziende agricole sono essenziali per produrre una parte significativa del cibo sano e diversificato consumato quotidianamente in Europa, spesso svolgono un ruolo cruciale nell’approvvigionamento locale e regionale mercati con prodotti freschi e di alta qualità; creazione di posti di lavoro a livello locale che indica che le piccole aziende agricole sono fonti di occupazione nelle zone rurali, aiutano a sostenere le economie locali fornendo posti di lavoro e sostenendo i mezzi di sussistenza, contribuendo al tessuto economico e sociale delle comunità rurali; anche la resilienza del sistema alimentare, il che significa che le piccole aziende agricole possono migliorare la resilienza del sistema alimentare diversificando i metodi di produzione e l’attenzione locale può ridurre le vulnerabilità alle interruzioni della catena di approvvigionamento e promuovere la sicurezza alimentare. Inoltre, alcune barriere rendono difficile la sopravvivenza delle piccole aziende agricole. Questi ostacoli sono: la concorrenza con le imprese agricole, il che significa che le piccole aziende agricole lottano per competere con le grandi imprese agricole multinazionali, che spesso hanno economie di scala, accesso a tecnologie avanzate e risorse consistenti; il land grabbing, vale a dire che le piccole aziende agricole sono vulnerabili al land grabbing, in cui la loro terra viene rilevata da grandi entità o investitori, il che può minacciare la loro sopravvivenza e sconvolgere le comunità locali; la mancanza di sostegno pubblico che indica che le piccole aziende agricole potrebbero trovarsi ad affrontare difficoltà nell’ottenere il sostegno pubblico, potrebbero essere percepite come obsolete o non sostenibili, con conseguente riduzione dell’accesso ai programmi e ai sussidi governativi; infine i costi di produzione più elevati, che colpiscono le piccole aziende agricole con costi di produzione unitari relativamente più elevati, che possono gravare sul reddito agricolo e rendere difficile il sostegno delle attività agricole.

Queste sfide evidenziano la necessità di misure politiche e meccanismi di sostegno per affrontare le esigenze specifiche delle piccole aziende agricole. 
Iniziative come il Green Deal europeo, con la sua strategia Farm-to-Fork, mirano a promuovere la sostenibilità e l’equità nei sistemi alimentari, ma spesso c’è un divario tra gli obiettivi politici e la loro attuazione. Le strategie per sostenere le piccole aziende agricole possono includere sussidi, assistenza tecnica, accesso ai mercati e incentivi per la produzione alimentare sostenibile e locale, tra le altre misure, per aiutare queste aziende agricole a prosperare e continuare a fornire un contributo vitale al panorama agricolo europeo. E tutte queste misure dovrebbero essere costruite senza ignorare i contesti e i beneficiari.

Le priorità politiche europee dovrebbero essere orientate verso una maggiore inclusione dei giovani agricoltori nei processi decisionali. Attualmente le scelte politiche vengono effettuate nei tavoli di consultazione con le istituzioni pubbliche e i sindacati. Ciò significa che le opinioni e le esigenze dei beneficiari diretti delle misure nelle zone rurali, vale a dire i giovani agricoltori, non sono adeguatamente rappresentate.

Per superare questo problema sarebbe fondamentale creare un osservatorio permanente composto da giovani e anziani agricoltori di tutti i Paesi dell’Unione Europea. Questo organismo avrebbe il compito di affrontare questioni comuni, analizzare come un problema specifico è stato trattato in un paese e offrire soluzioni adeguate. Condividere conoscenze, esperienze e migliori pratiche consentirebbe loro di affrontare le sfide comuni in modo più efficace e di stimolare lo sviluppo di un’agricoltura europea più integrata e resiliente

Poiché la transizione digitale, la transizione verde e la transizione demografica sono trasformazioni che influenzeranno profondamente la società sotto diversi aspetti, soprattutto la struttura occupazionale nel prossimo futuro, lo sfruttamento dei giovani agricoltori nel processo decisionale presenterebbe numerosi vantaggi. Innanzitutto consentirebbe lo sviluppo di politiche agricole più efficaci e mirate ai bisogni reali del settore. Inoltre, stimolerebbe l’innovazione e incoraggerebbe il ricambio generazionale all’interno delle aziende agricole, garantendo così il futuro sostenibile del settore. Permetterebbe inoltre di affrontare in modo più efficace le sfide attuali e future, come il cambiamento climatico, la promozione di pratiche agricole sostenibili e l’adozione delle tecnologie digitali in agricoltura.

È ovviamente necessario realizzare azioni mirate anche a garantire una buona redditività delle aziende rurali, per scongiurare il rischio di spopolamento e garantire una presenza costante sul territorio. Solo attraverso questo approccio concertato e condiviso sarà possibile preservare e tutelare le risorse naturali e territoriali locali, promuovendo contemporaneamente un processo virtuoso di valorizzazione turistica, e garantire la prosperità delle aziende agricole e delle comunità rurali europee.

Regione Siciliana Dipartimento Agricoltura

Progetto StayOn
 

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