lunedì 24 giugno 2024

Il Veronelli

 Il Comune di Castelvetrano  e  Menfi sono  citati in una pubblicazione del giugno 2024 su Luigi Veronelli, a proposito dell'intitolazione di uno spazio dedicato  all'enogastronomo lombardo.

 A Castelvetrano nella centralissima sistema delle piazze, con la partecipazione della figlia Lucia e di GianArturo Rota

CASTELVETRANO


A Menfi AG  mentre nello spazio antistante la sede periferica dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura.

                                                          2015 Menfi


























AgriColtura 100. Rapporto 2024

 


     Questo IV Rapporto in formato digitale (Digital First)   fotografa un aumento di aziende che investono in tecnologie d’avanguardia e nuove tecniche di coltivazione e produzione, insieme all’impegno della produzione energetica da fonti rinnovabili e della gestione del rischio idrogeologico, che a loro volta incidono positivamente verso un futuro di sostenibilità.      LINK     

VIDEO 

Donne delle De. Co.

 Donne delle De. Co.

sulle tracce di Luigi Veronelli:

 

 

Sarà presentato a stampa e operatori del settore “Donne delle De. Co.” sulle tracce dell’ideologo delle  Denominazioni Comunali, Luigi Veronelli, Sabato 29 Giugno ore 10.30  presso lo spazio Home di “Merola Mondo Alberghiero” di Misterbianco (CT),


All’evento parteciperanno tra gli altri Marika Orlando editore e direttore della rivista online “Wine & Fashion Magazine” il giornalista Bruno Sganga, per   anni coordinatore delle attività editoriali di Luigi Veronelli, Nino Sutera, Responsabile dell’Osservatorio Neorurale, le conclusioni saranno affidate al Direttore Generale Dipartimento Agricoltura Assessorato Regionale all'Agricoltura,  Dario Cartabellotta .

“Donne delle De. Co.”  ha l’ambizione  di   promuovere e valorizzare il patrimonio culinario italiano, sostenendo la tradizione e l'innovazione prevalentemente nel settore agroalimentare ed enogastronomico, e di  continuare il lavoro di Luigi Veronelli nel riconoscere e celebrare le eccellenze italiane, con un focus speciale sul contributo delle donne.

Il viaggio sulle tracce di Veronelli sarà quindi un'occasione unica per esplorare le regioni italiane, scoprire le tradizioni territoriali e culinarie locali, e incontrare i protagonisti che rendono l'Italia un paese unico nel panorama enogastronomico mondiale ma pure culturale e artistico. Sarà un percorso avvincente che coinvolger esperti del settore, chef rinomati, produttori, appassionati del buon cibo e buon vino e protagonisti di arte e cultura, un entusiasmante viaggio alla scoperta delle radici culinarie italiane e a celebrare il talento e la creatività particolarmente delle donne nel mondo di terre, cucina e tavole, oltre che tra cultura e arte, afferma Marika Orlando. 



La Regione Siciliana ha adottato una legge proprio a favore delle De.Co.  Legge Regionale

Così come tante sono state le iniziative  avviate, tra le quali:

una-task-force-nazionale-per-le-de-co-nasce-il-manifesto/

 I BORGHI GENIUS LOCI De.Co

l'identita-di-un-territorio-con-le-de-co-il-turismo-mette-le-ali/

nasce-l'associazione-dei-borghi-genius-loci-de-co-come-farne-parte/ 

Born in Sicily

 

La legge n.194/2015 ha molto della legge regionale elaborata dall'ex Assessore all'   Agricoltura, Dario Cartabellotta, e varata dal parlamento siciliano nel 2013. Un provvedimento ispirato al concetto del “nato in Sicilia” e da qui Born in Sicily. Personalmente, mi piacerebbe vedere una regione con un’unica Comunità del cibo Born in Sicily, ma si sa, in Sicilia, spesso anche nel recente passato, da una legge nazionale o da un regolamento dell’U.E, si materializzano come per magia una miriade di idee, come ci ricorda l’immortale Tomasi di Lampedusa:

Prendete un problema di qualunque natura (politico, sociale, culturale, tecnico o altro) e datelo da risolvere a due italiani: uno milanese e l’altro siciliano. Dopo un giorno, il siciliano avrà dieci idee per risolvere questo problema, il milanese nemmeno una. Dopo due giorni, il siciliano avrà cento idee per risolvere questo problema, il milanese nessuna. Dopo tre giorni, il siciliano avrà mille idee per risolvere questo problema, e il milanese lo avrà già risolto”.

Tornando al provvedimento, (legge n.194/2015), esso ha come obiettivo la tutela della biodiversità di interesse agricolo e la valorizzazione del ruolo degli agricoltori custodi della biodiversità, definiti come coloro che si impegnano nella conservazione delle risorse genetiche di interesse alimentare ed agrario locali soggette a rischio di estinzione o di erosione genetica. In conformità con il Piano Nazionale sulla Biodiversità di interesse Agricolo, la legge n.194/2015 istituisce un sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare che è costituito da 4 elementi principali: l’anagrafe nazionale della biodiversità, la rete nazionale della biodiversità, il portale nazionale della biodiversità e il comitato permanente per la biodiversità.

 


Legge regionale sul “Born in Sicily” varata dal parlamento siciliano nel 2013

Nello specifico, il sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità prevede l’istituzione di un’anagrafe nazionale della biodiversità agraria e alimentare, attualmente in fase di implementazione, in cui siano raccolte tutte le risorse genetiche locali di origine vegetale, animale o microbica a rischio di estinzione. Viene, inoltre, istituita la rete nazionale della biodiversità di interesse agricolo, che è costituita dalle strutture locali, regionali e nazionali per la conservazione del germoplasma ex situ e dagli agricoltori e allevatori custodi. La rete, coordinata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, svolge ogni attività diretta a preservare le risorse genetiche locali dal rischio di estinzione o di erosione genetica, attraverso la conservazione in situ o ex situ, nonché a incentivarne la reintroduzione in coltivazione o promuoverne altre forme di valorizzazione. 

Con la legge n.194/2015 è prevista anche l’istituzione delle comunità del cibo e della biodiversità agraria e alimentare, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione, di sostenere le produzioni agrarie e alimentari di qualità e di favorire comportamenti atti a tutelare la biodiversità di interesse agricolo e alimentare. Si tratta di ambiti locali derivanti da accordi tra i diversi portatori di interesse legati alla tutela e alla valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare che possono avere come oggetto lo studio, recupero e la trasmissione di conoscenze e saperi tradizionali sulle risorse genetiche di interesse alimentare, la realizzazione di forme di filiera corta e vendita diretta, l’agricoltura biologica e altri sistemi colturali a basso impatto ambientale, la realizzazione di orti didattici, sociali, urbani e collettivi, ecc. Le comunità del cibo e della biodiversità rappresentano uno strumento innovativo per promuovere percorsi territoriali integrati di sviluppo locale legati all’agricoltura sostenibile, al cibo e alla biodiversità.

È importante riuscire a coniugare la conservazione della biodiversità agricola con lo sviluppo locale del territorio, creando sinergie tra agrobiodiversità, ambiente, territorio, aree protette, paesaggio, cultura e identità locali sulla base del modello proposto dalle comunità del cibo e della biodiversità agraria e alimentare. In tal senso, la Rete Rurale Nazionale attraverso il Progetto Biodiversità, Natura 2000 e Aree Protette può favorire lo sviluppo di sinergie, lo scambio di esperienze, di competenze e di buone pratiche.

VIDEO INTERVISTA

domenica 23 giugno 2024

Bioenergie

Le bioenergie agricole come volano della transizione energetica”. 


Le bioenergie sono il ramo delle energie rinnovabili costituite da biomassa o sostanza organica. Possono essere definite come l’insieme di tecnologie utilizzabili per la produzione di energia (elettrica e termica) o di vettori energetici (combustibili) attraverso i processi di trasformazione delle biomasse. In un contesto caratterizzato da vulnerabilità degli approvvigionamenti energetici le bioenergie rappresentano un argomento di estremo interesse poiché consentono di alleggerire il fabbisogno energetico sotto forma di elettricità, calore e carburanti. Nel mondo dal punto di vista dell’energia contenuta nelle biomasse la quota delle bioenergie è pari al 54% sul totale delle energie rinnovabili e pari al 10% sul totale delle fonti energetiche.

   Il paper pubblicato dal Centro Studi Divulga, tratta delle bioenergie (energia da biomassa), che in Italia rappresentano una quota importante delle energie rinnovabili, pari al 48,8% dei consumi energetici da fonti rinnovabili e il 72% è riconducibile al settore agricolo. In particolare, per la produzione da biogas, sono 688 gli impianti che riutilizzano le deiezioni animali e 1.105 quelli alimentati con digestato proveniente da attività agroforestali.


Paper-19-Bioenergie

AGRICOLTURA BIOLOGICA RIGENERATIVA IN SICILIA

 

 UN NUOVO PARADIGMA PER UNA GESTIONE SOSTENIBILE DEL SUOLO E DELL’AMBIENTE

Francesca De Donatis, Martina Pirani, Simone Tiberi

 

La Sicilia è una delle regioni italiane con più superfici coltivate in regime biologico ed è proprio in questo territorio che nasce il progetto di sperimentazione agricola denominato “SIC.A.RI.B”, acronimo di Sicilia Agroecologica Rigenerativa Biologica. Il progetto, che ha preso avvio nel dicembre 2023 e ha una durata di 12 mesi salvo proroghe, è finanziato dall'Assessorato Agricoltura della Regione Siciliana attraverso il   PSR Sicilia 2014/2022 (fondi FEASR), bando “Sostegno per la costituzione e la gestione dei Gruppi Operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura – Sottomisura 16.1 Fase 2” Annualità 2021.

 

SIC.A.RI.B nasce con l’obiettivo di migliorare la qualità biologica e fisica dei suoli agricoli siciliani, attraverso l’implementazione e l’adattamento di tecniche e tecnologie agricole biologiche rigenerative che si basano sull’applicazione contemporanea di tre principi fondamentali: diversificazione colturale, copertura costante del suolo e minimo disturbo al suolo.

In particolar modo vengono introdotte, nei sistemi agricoli biologici della regione Sicilia (seminativi e mandorleti), le consociazioni colturali, le minime lavorazioni del suolo e gli inerbimenti.

Il progetto è realizzato da un partenariato composto dalle aziende agricole Damiano (capofila), Dara Guccione Biofarm, I Locandieri Società Cooperativa Sociale, Cusenza Salvatore Fabio, Balsi Azienda Agricola Bio di Crapanzano Agata.

Il gruppo operativo del progetto è costituito anche dall’ente di ricerca FIRAB (Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica) e da due aziende di consulenza: Arca srl Benefit e Speha Fresia Società Cooperativa.

Il progetto, per giungere agli obiettivi prefissati, si articola in 5 azioni mirate che vanno dall’implementazione del modello agricolo biologico rigenerativo nelle aziende del partenariato, al monitoraggio dei suoi effetti su suolo e biodiversità, alla verifica della sua pertinenza rispetto agli indirizzi di politica agricola comune, fino alla più ampia divulgazione e condivisione dell’innovazione e, infine, alle attività trasversali di coordinamento e project management.

Il partenariato si aspetta che le prove sperimentali dimostrino la sostenibilità economica del sistema biologico rigenerativo, diano prova dell’elevata circolarità dei nutrienti in tale modello innovativo e forniscano evidenza dell’incremento della biodiversità funzionale. Si auspica inoltre una maggiore consapevolezza degli agricoltori del gruppo operativo sugli effetti dell’innovazione sulla qualità del suolo, sui servizi ecosistemici e sugli aspetti economici.

In definitiva le aspettative del progetto coincidono con la messa a punto, nel territorio siciliano, di un modello produttivo agricolo efficiente ed economicamente sostenibile per un’agricoltura di valore, che consenta agli addetti ai lavori di tutelare e migliorare la fertilità biologica naturale del suolo agricolo incrementando la biodiversità funzionale dell’agroecosistema e le rese produttive delle aziende agricole biologiche.

Del resto, sono numerose le implicazioni positive che il progetto porta con sé: non da ultimo, va ricordato il contributo attivo dell’agricoltura biologica rigenerativa nel processo di sequestro di carbonio e nella mitigazione del cambiamento climatico.

Nell'ambito del progetto si sta valorizzando anche l’approccio del “Living lab”, attuando processi di co-creazione di conoscenze mediante momenti di confronto e dialogo tra aziende, ricerca, pubblica amministrazione e gruppi di interesse locale. L’ultima iniziativa di animazione del Living Lab siciliano si è svolta il 23 maggio scorso presso l'Azienda Agricola Dara Guccione Biofarm ad Alia in provincia di Palermo.

L’incontro è stato l’occasione per condividere opinioni e risultati, seppur preliminari, delle attività condotte presso le aziende partner, rappresentando un momento partecipativo per la programmazione delle attività successive.

Il prossimo appuntamento da non perdere è previsto per il 4 luglio presso l’azienda agricola I Locandieri Società Cooperativa Sociale a Castelvetrano, in provincia di Trapani: attraverso una sessione dimostrativa in campo, i partner di progetto presenteranno la prova di consociazione colturale frumento duro e cece.

 


Per  partecipare  registrarsi   QUI

 

sabato 22 giugno 2024

La Sicilia che produce innovazioni

Premio al Gruppo di Meccanica Agraria dell'Università di Palermo al convegno internazionale dell’Associazione Italiana d’Ingegneria Agraria (AIIA) svoltosi a Padova

La conferenza AIIA 2024: BIOSYSTEMS ENGINEERING PROMOTING RESILIENCE TO CLIMATE CHANGE organizzata dall'Associazione Italiana di Ingegneria Agraria (AIIA), si è svolta presso l'Università degli Studi di Padova dal 17 al 19 giugno 2024, un evento di grande rilievo per la comunità scientifica nel campo dell'ingegneria agraria. Con la partecipazione di oltre 280 ricercatori provenienti da istituzioni di ricerca nazionali e internazionali, la conferenza è stata l’occasione per presentare e discutere i risultati delle ultime ricerche, tramite l’applicazione delle più recenti tecnologie.

Le sessioni della conferenza hanno riguardato una vasta gamma di temi; particolare attenzione è stata dedicata alla sostenibilità e all'innovazione tecnologica, con studi che esplorano l'uso di tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale e i sensori IoT per migliorare l'efficienza agricola e ridurre l'impatto ambientale.

In tale ambito, l'uso di droni e sistemi di monitoraggio remoto ha evidenziato come le tecnologie avanzate stiano rivoluzionando l'agricoltura, rendendola più efficiente e sostenibile.

La conferenza AIIA 2024 ha promosso l'eccellenza nella ricerca e nella comunicazione scientifica anche attraverso le attestazioni di merito per le migliori presentazioni. Tra i vincitori, Massimo Vincenzo Ferro, dottorando presso il Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali (SAAF) dell'Università degli Studi di Palermo, che ha ricevuto il "Best Oral Presentation Award" per il  lavoro intitolato "Vineyard Row Segmentation through Pixel-Based Deep Learning and Object-Based Image Analysis (OBIA)". Questa ricerca, che utilizza tecnologie avanzate per migliorare la gestione dei vigneti, è stata particolarmente apprezzata per la sua originalità e applicabilità. Nello specifico, essa contribuisce a migliorare la stima del vigore del vigneto, risolvendo problematiche connesse alla creazione delle mappe di vigore. Queste mappe sono strumenti essenziali nell'agricoltura di precisione, utilizzati per monitorare e gestire la crescita delle piante in modo dettagliato e accurato. Sono calcolate utilizzando appositi indici di vegetazione derivati da dati multispettrali e iperspettrali acquisiti tramite sensori montati su droni, satelliti o attrezzature robotiche terrestri e sviluppati per evidenziare specifiche caratteristiche fisiologiche e biofisiche della vegetazione. I valori degli indici di vegetazione vengono mappati su una griglia georeferenziata, creando una mappa continua. Esse forniscono una visione dettagliata e dinamica dello sviluppo vegetativo e produttivo delle colture, consentendo agli agricoltori di adottare pratiche di gestione più efficienti e sostenibili. Il riconoscimento ottenuto dal dott. Ferro si inquadra nelle attività ricerca condotta dal gruppo di Meccanica Agraria del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali – SAAF, guidato dal professore Pietro Catania. Questo premio non solo riflette l'eccellenza del lavoro svolto presso l'Università di Palermo, ma sottolinea anche l'importanza della ricerca innovativa nel contesto dei cambiamenti climatici e della sostenibilità agricola.

 


Il gruppo di Meccanica Agraria del Dipartimento SAAF durante la premiazione del convegno AIIA 2024.



Da sinistra: Carlo Greco, Pietro Catania, Massimo Vincenzo Ferro, Santo Orlando, Eliseo Roma, Giulio Calderone.

 



Il gruppo di Meccanica Agraria del Dipartimento SAAF.


Il gruppo di ricerca di Meccanica Agraria dell'Università degli Studi di Palermo – dichiara il Prof. Pietro Catania negli ultimi anni ha focalizzato le proprie attività di ricerca sull’agricoltura di precisione, occupandosi di innovazione e applicazione di tecnologie avanzate per il monitoraggio e la gestione delle principali colture mediterranee (olivo, vite, piante aromatiche e di interesse nutraceutico e salutistico). Uno degli aspetti principali delle nostre attività di ricerca – aggiunge Catania, che è pure Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Agricoltura di Precisione - riguarda l'uso di droni equipaggiati con sensori per il monitoraggio delle colture, che consente di raccogliere grandi quantità di dati precisi su parametri biofisici delle piante, identificando eventuali stress biotici e abiotici e fornendo agli agricoltori informazioni cruciali per ottimizzare la gestione delle proprie colture. Diamo risalto – afferma Pietro Catania - a processi di gestione agronomica innovativi, mirati ad incrementare la resa e a promuovere la qualità della produzione vitivinicola e olearia.

 




Monitoraggio del vigore vegetativo tramite drone con sensore multispettrale in vigneto 

 

Attraverso il monitoraggio accurato delle condizioni di coltivazione, si suggeriscono interventi mirati, come l'irrigazione e la fertilizzazione e l’irrorazione specifica, ciò al fine di migliorare l'efficienza e la sostenibilità delle pratiche agronomiche. L'obiettivo è quello di supportare gli agricoltori nel processo decisionale, basate su dati accurati e tempestivi, per migliorare la gestione delle colture e aumentare la sostenibilità delle produzioni agricole. La ricerca del gruppo non solo contribuisce a incrementare la produttività e la qualità delle colture mediterranee, ma promuove anche pratiche agricole che riducono l'impatto ambientale, rispondendo così alle sfide globali dei cambiamenti climatici e della sicurezza alimentare e orientandosi verso il conseguimento di alcuni degli obiettivi cruciali dell’Agenda ONU 2030. Oltre al monitoraggio della vegetazione delle colture, il gruppo di ricerca è recentemente impegnato nello studio di strumenti di monitoraggio del suolo e del clima che forniscono dati dettagliati e in tempo reale su tutto il sistema suolo-pianta-atmosfera. Tramite i sensori montati su macchine agricole è possibile misurare la conducibilità elettrica del suolo, comprendere la variabilità di tessitura, il contenuto in sostanza organica, fornendo informazioni essenziali per la gestione agronomica. L’attività di ricerca, inoltre, si incentra sullo studio di processi informatici innovativi per la gestione dei dati che vengono raccolti in tempo reale e registrati insieme alle coordinate GPS, con lo scopo di creare apposite mappe di variabilità del suolo e della vegetazione.



 


Sensori per la mappatura delle caratteristiche fisico-chimiche del suolo

 

In conclusione, il riconoscimento ottenuto in occasione del convegno di Padova - conclude il Prof. Catania - rappresenta un esempio di come l'innovazione e la ricerca scientifica possano contribuire a risolvere problemi complessi legati all'agricoltura e ai cambiamenti climatici. Questo riconoscimento rappresenta un incoraggiamento per tutti i giovani ricercatori a proseguire con passione e dedizione nel loro percorso scientifico, contribuendo al progresso e alla sostenibilità dell’agricoltura del futuro.



La condizionalità sociale tra utopia e realtà

 

 La condizionalità sociale nel Piano Strategico della PAC 2023-2027

Una delle principali novità della nuova programmazione vede nel miglioramento delle condizioni e della qualità del lavoro un elemento centrale per ridare competitività al comparto e rivitalizzare il tessuto socioeconomico dei territori rurali.



Il lavoro in agricoltura è profondamente cambiato negli ultimi decenni. I dati del censimento 2022 mostrano una maggiore specializzazione dei lavoratori, con una sempre più marcata presenza di salariati rispetto alla componente familiare, l'ingresso di nuovi agricoltori spesso provenienti da altre attività e la continua crescita della componente di lavoratori stranieri. Il lavoro salariato rimane, però, caratterizzato da forte discontinuità e, quindi, dalle storiche criticità legate alla condizione di stagionalità. Permangono, inoltre, problemi legati all'inserimento dei lavoratori più fragili e la costante necessità di rendere i luoghi di lavoro sicuri e salubri.



Tali nuove dinamiche, così come i tradizionali problemi legati al lavoro nel settore primario si sono tradotti nell'esplicita volontà politica di definire una strategia di azione, nell'ambito dei lavori che hanno condotta alla definizione del Piano Strategico della PAC 2023-2027, il cui obiettivo fosse "il rispetto dei diritti dei lavoratori promuovendo il lavoro agricolo e forestale di qualità", tutto questo ancor prima che la "condizionalità sociale" diventasse un elemento centrale della nuova PAC.

Il documento di indirizzo della programmazione 2023-2027 "Verso la Strategia nazionale per un sistema agricolo, alimentare forestale sostenibile e inclusivo"[1] individua nel miglioramento delle condizioni e della qualità del lavoro un elemento centrale per ridare competitività ai settori agroalimentare e forestale e per rivitalizzare il tessuto socioeconomico dei territori rurali, tenendo conto della necessità di recuperare ritardi strutturali, definire nuove occasioni di lavoro e di impresa e di garantire il rispetto dei lavoratori. Individua, inoltre, una serie di interventi specifici (figura 1) da attivare non solo all'interno del PSP ma anche con il supporto di altre politiche nazionali e comunitarie (altri Fondi comunitari, PNRR, ecc.).  



Parallelamente, l'Italia è stata tra i protagonisti del dibattito, in seno al Parlamento europeo, che ha portato all'inserimento nella PAC della condizionalità sociale, ossia dell'impegno degli Stati membri ad operarsi per favorire l'inclusione e il rispetto degli obblighi civili ed etici in tema di lavoro e risorse umane impegnate nel settore agricolo.

Il PSP individua principi e strategia di intervento in termini di condizionalità sociale secondo quanto previsto dal Regolamento ma, nello stesso tempo, si apre ad un'azione più ampia che pone direttamente o indirettamente diverse misure a servizio di un generale miglioramento del lavoro in agricoltura.

Il riconoscimento della condizionalità sociale è solo il primo step per la valorizzazione di prodotti e imprese in grado di certificare la sostenibilità etico/sociale, il contrasto a tutte le forme di irregolarità, l'emersione dal lavoro nero e grigio, la promozione di azioni di prevenzione e di inclusione dei lavoratori migranti

TAVOLO TECNICO

 

 

venerdì 21 giugno 2024

I° incontro “Il ruolo dei distretti nella governance territoriale” a Ragusa Ibla giovedi 27 giugno


La Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, il Distretto delle filiere e dei territori di Sicilia in rete e l’Associazione regionale Città dell’olio promuovono tre incontri di informazione e animazione per gli operatori del settore agroalimentare e turistico nelle città di Ragusa, Siracusa e Catania.



 Incontri con esperti del settore enogastronomico, turistico e gli attori del territorio per analizzare l’opportunità di realizzare uno strumento di governance ben strutturato e idoneo allo sviluppo di un sistema turistico integrato, innovativo ed in linea con i trend di mercato,  capace di coniugare cibo, arte, cultura e turismo; finalizzato a far percepire al visitatore la Sicilia orientale come destinazione enogastronomica di qualità e soprattutto promuovere e stimolare la creazione di nuove collaborazioni tra aziende ed enti atte a favorire lo sviluppo locale anche in considerazione del prossimo importante appuntamento che coinvolge la Sicilia quale Regione Europea della Gastronomia 2025.

Gli argomenti degli incontri riguarderanno principalmente le attività messe in atto dai diversi attori del territorio per la promozione e valorizzazione delle filiere agro-alimentari e del patrimonio culturale e identitario della Sicilia orientale, dei prodotti enogastronomici del territorio e dei prodotti turistici coerenti con la realtà regionale e con le potenzialità territoriali.

Verrà proposta la realizzazione di un modello organizzativo, DMO – Destination Management Organization –  basato su un approccio strategico, integrato ed innovativo che si occuperà della formazione degli operatori e della promozione e comunicazione delle risorse enogastronomiche, culturali e artistiche in maniera integrata, coerente e convincente, con la visione di realizzare un vero e proprio hub enogastronomico digitale utile a mettere in rete i produttori garantendo loro visibilità e facilitando l’arrivo dei turisti ma soprattutto in grado di presentare offerte turistiche enogastronomiche e culturali di qualità che coinvolgeranno diverse categorie imprenditoriali e operatori del territorio ( Distretti, Consorzi, Associazioni di Produttori,  Strade e Città del vino e Città dell’Olio, GAL, Associazioni di categoria, istituzioni locali, ecc).

Le produzioni tipiche, le proposte turistiche enogastronomiche e culturali diventeranno un elemento d’identificazione e di qualificazione del territorio coinvolto, e dunque, un fattore di identità e di attrattività turisticamente rilevante per i nuovi segmenti di domanda turistica (turisti del gusto, esperienziale, del verde, della natura e sostenibilità, etc..).

Il primo incontro si svolgerà in occasione del XXXII Convegno SIEA “Conoscenze e informazioni per un sistema agroalimentare innovativo e sostenibile” che si terra a Ragusa Ibla dal 27 al 29 giugno per avere un supporto scientifico sulle politiche distrettuali.

1° incontro Ragusa Ibla – 27 giugno 2024 ore 10,30 – 13,00 – “Il ruolo dei Distretti nella governance dei territori” Aula Magna Consorzio Universitario – Via Dott. Solatino sn  – Per partecipare registrati qui  

2° incontro Siracusa data da definire “Confronto con tutti i protagonisti, stakeholder e gruppi di lavoro”

3° incontro Catania data da definire “Report gruppi di lavoro e definizione progetto”

PROGRAMMA 1° INCONTRO

h 10:30 – 13:00

Saluti

Biagio Pecorino – Presidente SIEA

Giuseppe Cassì – Sindaco Ragusa

Antonino Belcuore – Commissario CCIAA SUD EST

Angelo Barone –  Presidente Distretto delle Filiere e Territori di Sicilia in rete

Giosuè Catania –  Coordinatore Regionale Associazione Città dell’olio

Relazioni:

Piermichele La Sala Coordinatore Com. scientifico – Consulta Nazionale Distretti del cibo “il ruolo dei Distretti del cibo nella governance territoriale”

Claudio Gambino –Presidente DMO Sicilia Centrale –  L’esperienza delle DMO in Sicilia

Interventi

Gaetano Aprile – Direttore IRVO (Istituto Regionale Vino e Olio)

Marco Parisi – Presidente Strada del vino Cerasuolo di Vittoria dal Barocco al Liberty

Paolo Patanè – Direttore ente gestore sito UNESCO Tardo Barocco Val di Noto

Paolo Amenta – Presidente ANCI Sicilia

Giorgio Massari – Assessore Sviluppo Economico e Politiche Agricole – Comune di Ragusa

Dario Cartabellotta- Dirigente generale – Dipartimento Agricoltura Regione Sicilia

Maria Concetta Antinori – Dirigente generale – Dipartimento del Turismo, dello Sport e dello spettacolo Regione Sicilia

Modera

Lucia Briamonte – ricercatrice Crea Politiche e Bioeconomia

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