giovedì 13 luglio 2023

"Strumenti e servizi per la valutazione delle prestazioni delle aziende agricole"

 ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) nell'ambito della Rete Rurale Nazionale (RRN), organizza un seminario  dal titolo "Strumenti e servizi per la valutazione delle prestazioni delle aziende agricole". L'evento si terrà il giorno 20 luglio 2023   a partire dalle 9:30



L'evento sarà strutturato in sessioni plenarie e parallele di approfondimento ed è rivolto al mondo della consulenza agricola. Esso si concentrerà su tre progetti sviluppati da ISMEA nel contesto del Programma Rete rurale nazionale 2014-2022. I progetti sono i seguenti:

  1.  Business Plan OnLine (Scheda Progetto ISMEA 10.3 Accesso alle misure PSR, BPOL e AgroSemplice): Un servizio online per la redazione di piani aziendali relativi a progetti di investimento nelle imprese agricole e agroalimentari.

  2.  Open school della Ismea Copernicus Academy (Scheda Progetto ISMEA 12.1 Ismea Copernicus Academy e lo sviluppo del sistema di consulenza aziendale): Un'iniziativa volta a utilizzare l'osservazione della Terra e le informazioni geografiche nella gestione delle aziende agricole.

  3.  Tool per il meccanismo volontario di mitigazione delle emissioni zootecniche a livello di distretto agricolo zootecnico forestale (Scheda Progetto ISMEA 14.1 Cambiamenti climatici, emissioni di gas serra e ciclo dell'azoto): Uno strumento per la gestione dei distretti agricoli zootecnici forestali al fine di mitigare il cambiamento climatico e promuovere pratiche di sequestro del carbonio.

 

La partecipazione on-line  e di presenza


martedì 11 luglio 2023

La siccità avanza

 

 Disponibilità d'acqua, raggiunto il minimo storico: deficit massimi in Sicilia, Sardegna e nel distretto del fiume Po

Nel 2022 colpito da siccità estrema circa il 20% del territorio nazionale


  Non si arresta il trend in calo registrato dall’ISPRA sul fronte della disponibilità idrica nazionale che nel 2022, con un valore medio che supera di poco i 221 mm (corrispondenti a un volume totale di 67 km3 ) e una riduzione di oltre il 51% rispetto alla media riferita al periodo 1951-2022, tocca il minimo storico. La riduzione sarebbe decisamente consistente (quasi il 50%) anche facendo riferimento solo all’ultimo trentennio climatologico 1991-2020. Sicilia (–80,7%), Sardegna, (–73%) e Distretto idrografico del Fiume Po (–66%) sono le aree più colpite dal deficit idrico nel 2022. Siccità, confermato il trend crescente. 



Nel 2022 circa il 20% del territorio nazionale versa in condizioni di siccità estrema e circa il 40% in siccità severa e moderata. In termini di persistenza delle condizioni di siccità, il 2022 risulta in Italia il terzo per gravità, preceduto solo dal 1990 e dal 2002. Questi gli esiti delle ultime stime del BIGBANG modello realizzato dall’ISPRA che analizza la situazione idrologica dal 1951 al 2022 fornendo un quadro di dettaglio delle componenti del bilancio idrologico e della risorsa idrica rinnovabile.   L’anno appena trascorso, con un record di 719 mm, segna il minimo nazionale anche in termini di precipitazione totale liquida e solida (un valore inferiore persino a quelli estremi minimi del 2007 e del 2017). Nel 2022 il deficit di precipitazione annua interessa il territorio nazionale in maniera molto diversificata: l’area più colpita è il Nord Ovest, dove i valori raggiunti sono anche inferiori a –50% rispetto alla media di lungo periodo. Per tutto il territorio del Distretto idrografico del Fiume Po il deficit percentuale, sempre rispetto alla media di lungo periodo, raggiunge il –36%, con un valore di precipitazione annua di soli 650 mm (a fronte di una media annua di circa 1016 mm). Diminuzione elevata anche nel Distretto delle Alpi Orientali che segna un –28%, con punte comprese tra –30% e –40%. Meno preoccupanti, ma pur sempre notevoli, i deficit dell’ordine del –20%, registrati nel Distretto dell’Appennino Settentrionale e nel Distretto dell’Appenino Centrale con punte anche del –40%. Nel Distretto idrografico dell’Appennino Meridionale il deficit medio per il 2022 pari al –9 %, risulta invece molto più contenuto, mentre nel Distretto della Sicilia si attesta a –26%, con punte dell’ordine del –50% nella zona orientale della Regione. Infine, nel Distretto della Sardegna il deficit di precipitazione medio annuo registra un –27%

 

sabato 8 luglio 2023

AGAVE Webinar 17-18 Luglio Ore 10.00





Per ricevere il link è necessario  registrarsi 



 Il Dipartimento agricoltura dell’Assessorato Agricoltura della Regione Siciliana, considerato il crescente interesse verso l’Agave e più in generale verso le fibre vegetali, per favorire lo scambio di esperienze e conoscenze, ha avviato  i lavori del Gruppo Tematico  all’interno della Rete Regionale Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura, grazie a  Paolo Salanitro  instancabile animatore del Gruppo.

  Il Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura è un insieme di organizzazioni e/o persone, compresi i collegamenti e le interazioni fra loro, che operano nella generazione, trasformazione, trasmissione, archiviazione, recupero, integrazione, diffusione e utilizzo di conoscenze e informazioni, con l’obiettivo di lavorare in modo sinergico per supportare il processo decisionale, la risoluzione dei problemi e l’innovazione in agricoltura.

"Maguey" per Maya ed Aztechi,  Agave per gli Europei, da cinquecento anni la troviamo nel bacino del mediterraneo, naturalizzata tra gli agrumi e gli olivi, su terreni rocciosi ed aridi,  ed assieme al fico d'india, ne caratterizza il paesaggio. Di lei scrisse Montale, Levi e Cattaffi, porta un nome nobile, ammirabile, si identifica in una divinità greca, così volle battezzare Linneo per la pianta venuta dal nuovo mondo, l'Agave appunto, arrivata per mezzo degli "scambi colombiani" dopo il 12 ottobre 1492, è stata una pianta da subito apprezzata ed utilizzata come ornamentale nelle ville e giardini botanci, se ne contano oltre 200 specie, molte di queste vengono utilizzate per produrre distillati e fibre tessili, anche in l'Italia, agli inizi del 1900, si iniziò a sfruttarne economicamente le potenzialità, specie durante il periodo autarchico, le foglie dell'Agave vennero lavorate per estrarne la preziosa fibra tessile, per poi intrecciarla ed utilizzarla come cime e cordame per l'intera marineria europea.

Dopo gli anni '50 in Italia questa coltura venne messa da parte come anche le colture di cotone, la ginestra, il gelso, la canapa.

Oggi incentivati da sempre più crescente esigenza di ricerca di materiali di origine naturale ed ecosostenibili, ottimizzazione delle risorse rinnovabili ed esauribili, parte dalla Sicilia nuovamente la proposta di reimpiantare e valorizzare l'Agave, con impianti in zone marginali a rischio desertificazione,  sfruttando terreni marginali non adatti ad altre colture e senza dissipare le risorse delle falde acquifere, con il duplice vantaggio di rigenerare ambienti degradati

 Sul fronte della ricerca, si sono accesi i riflettori sui principi attivi presenti nel succo della foglia dell’Agave sisalana, frazioni di biomolecole standardizzate dalla Aboca S.p.A. e attualmente utilizzati nella ricerca oncologica per contrastare un tumore aggressivo come l’osteosarcoma, in abbinamento con farmaci chemioterapici.

Questa importante ricerca è attualmente finanziata grazie all’interessamento dell’Associazione Aurora Tomaselli DI ACQUEDOLCI

  L’Associazione porta il nome di Aurora, viene istituita dopo la morte per osteosarcoma, all’età di tredici anni Aurora, e da allora l’Associazione non si è mai fermata, realizzando eventi per raccogliere fondi per portare avanti la ricerca medica sull’Agave sisalana, pianta sulla quale per casualità Aurora si era punta durante un viaggio in Sardegna

https://unirurale.blogspot.com/2022/10/agave-e-la-sua-naturalizzazione-in.html  

sabato 24 giugno 2023

Premio internazionale alle eccellenze, World best Artists Prize a Palazzo Fatta

 

  

Un premio, un riconoscimento alla creatività, ma anche alla dedizione e alla passione per la propria arte.

                                                         

Tra i premiati gli chef Mariano Carbonetti,   Roberto Cascino, Salvo Piparo, attore, cantastorie, teatro e cinema, Gino Pantaleone, scrittore,  Sergio Pochini, coordinatore eventi e scenografo teatrale; Francesca Vaccaro, regista e attrice teatro; Carlo Guidotti giornalista, editore. Davide Morici, presidente Io compro siciliano, e Nino Sutera, coordinatore European Rural Parliament Italy

 






Mercoledì 21 giugno a partire dalle ore 17, nella prestigiosa cornice di Palazzo Fatta, nel centro storico della città, si è svolta la prima edizione di World Best Artists Prize, ideata e organizzata dalla Fondazione Costanza presieduta da Alessandro Costanza e dal direttore generale Filippo Lo Iacono.

Il premio nasce con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze  internazionali. Alla cerimonia di premiazione, presentata da Antonella Giotti e Martina Panno, ad essere insigniti del premio saranno uomini e donne che si sono distinti per per la creatività 

La commissione tecnica scientifica è costituita dallo storico dell’arte prof.ssa Maria Palladino Padova e storico dell’arte prof.ssa Giada Elsa Tarantino Milano. La Fondazione Costanza si avvale di collaboratori internazionali quali Sweta Jha, titolare della TTITLI Gallery of Madhubani Art di Singapore, Cheon Eob, direttore dell’Haegeumgang Theme Museum del Sud Corea, Madrid Fashion Week a cura di Juan Bautista De La Vera Cruz, Hokomoto Gallery Nigeria e da tante altre personalità leader della cultura internazionale, artisti italiani e provenienti da Francia, Svizzera, Grecia, Polonia, Uruguay, Ecuador ed altri Paesi del mondo.

I premiati, selezionati per il loro percorso  e bagaglio culturale e di esperienze Durante la cerimonia di premiazione sono state assegnate delle menzioni speciali ad artisti siciliani del mondo della cultura, del teatro, del cinema, della musica, scrittura e delle arti culinarie.

A seguire degustazione di prodotti siciliani messi a disposizione da aziende, eccellenze gastronomiche siciliane:

Carbonetti e Cascino chef; Guddo event mozzarelle; Morselli salumi; Sapori di Piana; Cosentino Nicosia Birrificio; Cantine Santantonio.

Sottofondo musicale a cura di dj Manola Bargione.

Interviste e riprese video di Gioele Pennino e il suo staff.

Foto a cura di Salvo Quagliana e Alessandro Burrosi.

Il Sodalizio organizzante, ha premiato importanti personalità della cultura in Spagna, come il Periodista TV, Don Alfonso Merlos, Padre Angel Rodriguez Fondatore di Messaggeri della Pace che ricevette anche il Premio Principe delle Asturie dai Reali di Spagna e tanti altri.

sabato 17 giugno 2023

..........è gli azionisti di maggioranza?

   

  NinoSutera

Coordinatore ERP-Italy 

italyeuropeanruralparliament@gmail.com

 



 Prezzo sorgente, ecco la prima battaglia targata ERP   European Rural Parliament Italy.

 Luigi Veronelli  ha lottato contro i poteri forti a difesa dei piccoli produttori, a garanzia dei consumatori consapevoli, tra le sue battaglie,(2004) “con la trasparenza del prezzo sorgente, il consumatore verrebbe messo in grado di valutare il tipo di ricarico applicato dal rivenditore, e da questo  la sua onestà” ecco intendiamo portare avanti un principio di equità sociale ed etico, sopra tutto a vantaggio del contadino-agricoltore, che spesso un prodotto della propria terra ceduto a 10 centesimi di euro, lo trova in vendita a oltre quattro euro, ha affermato Nino Sutera Coordinatore dell’ European Rural Parliament Italy.

 Il perimetro in cui ci si muove  non è quello già tracciato da altre logiche.

Ma l’opposto, è quello di  affermare un principio spesso assente da tutti i tavoli di confronto, dare voce ai cittadini rurali, azionisti di maggioranza del sistema agricolo agroalimentare, ambientale,   attraverso  i Rural Parliamentary, di chi opera nelle difficili realtà rurali e hanno il diritto-dovere di rappresentare le istanze vere delle comunità rurali  nel contesto regionale, nazionale ed europeo.

...Come? Semplice, intendiamo portare avanti le battaglie ideate da Luigi Veronelli, che     nel lontano  1956   scriveva “L’agricoltura e il turismo sono le armi migliori per lo sviluppo e l’affermazione della nostra Italia”. Un’idea decisamente controcorrente considerando il pieno boom economico, cioè quel veloce sviluppo industriale che trasformò l’Italia, il suo modo di vivere, le abitudini, anche alimentari, della popolazione e modificò per sempre l’aspetto delle città, del paesaggio, delle campagne. Anni dopo, Veronelli è tornato sull’argomento precisando che “L’agricoltura di qualità e il turismo di qualità sono le armi per lo sviluppo della nostra patria”. Veronelli in questo come in tanti altri temi, è stato   un intellettuale a tutto campo, ricco di intuizioni, uno straordinario personaggio ricco di umanità, e di contraddizioni, capace di vedere lontano. I suoi pensieri sul turismo e sull’agricoltura, infatti, hanno del pionieristico se collocati nel contesto storico in cui sono stati enunciati. Ma d’altra parte il suo grande fascino era dovuto al fatto che nella sua vita, non hai mai smesso di essere curioso e attento a cogliere le novità, nel rispetto dell’identità territoriali.

 


L’ambizione è di unire  tutte le forze nelle zone rurali, persone ed istituzioni socio-economiche, in un unicum innovativo nel preservare le tradizioni locali, in grado di raccogliere tutte le logiche di azione delle esperienze, in quanto consente  di individuare, confrontare e analizzare le iniziative locali dello sviluppo.  Le politiche, gli investimenti, le conoscenze, i successi e gli insuccessi di una componente (agricoltura) si ripercuotono in modo reciproco ed incontrovertibile sull’altra (alimentazione). Agricoltura ed alimentazione sono protagoniste della crescita economica e sociale dell’Europa, ma sono anche garanti della sostenibilità nell’uso delle proprie risorse (suolo e materie prime) per assicurare disponibilità nel futuro, efficienza nell’impiego, incremento della competitività economica ed opportunità d’accesso alle risorse e ai servizi da parte di tutta la popolazione. 

Uno dei primi lavori del  ERP  European Rural Parliament        è stato l’avvio  dell’elaborazione del Manifesto della Neoruralità, che non rappresenta il vangelo, ma un quaderno work in progress.

Ma cos'è il Parlamento Rurale Europeo (ERP)? Una struttura politica, ma non partitica. "Parlamento rurale" non è una parte formale del governo, né è un parlamento nel senso di un organo legislativo o decisionale. Si tratta di un processo "bottom-up" di coinvolgimento e dibattito tra il popolo rurale e politici, per consentire una migliore comprensione e una politica più efficace e di azione per affrontare le questioni rurali. Un Parlamento rurale è un processo che offre l'opportunità alle persone con un interesse per le comunità rurali di condividere idee, prendere in considerazione i problemi e le soluzioni. Il Parlamento rurale permette a persone e decisori di lavorare insieme su questioni prioritarie per sviluppare soluzioni nuove e creative, rafforza la voce delle comunità rurali e le aiuta a influenzare le decisioni che le riguardano.

  A distanza di  dieci  anni, https://liberauniversitrurale.blogspot.com/2012/07/lurss-manifesto-dei-principi-dei-doveri.html   ritorna di gran moda o se volete di grande attualità, (…sovranità alimentare). L’ Italy Rural Parliament nel Manifesto ha preferito trattare prima  i contenuti, piuttosto che il contenitore, comunque la sostanza in estrema sintesi non cambia, c’è tanta voglia di riposizionare ogni cosa al posto giusto, e di riscrivere una politica agricola, rispettosa dei contadini, dei consumatori e del prossimo, se pur in un contesto europeo.

Il concetto di sovranità alimentare è un concetto molto più profondo di quello che potrebbe apparire a prima vista. Infatti  l’Italia è tra i Paesi che già oggi, con il suo banale ministero delle Politiche agricole,  protegge 315  prodotti con marchi Dop (denominazione di origine protetta), Igp (indicazione geografica protetta), Stg (specialità tradizionale garantita) per non parlare di Doc, Docg, Igt,  ect,ect Pensate davvero che non ci sia sufficiente sovranità?

La sovranità alimentare non và intesa come una “nuova montagna di carte” per affermarne il diritto di esistere.

Nel corso degli anni il concetto di «sovranità alimentare» è stato ripreso e diffuso da diverse organizzazioni, non esiste una definizione unanime o trasversalmente condivisa di questo concetto, ma per capire cosa significa può essere utile riferirsi  Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).

Secondo la FAO  la sovranità alimentare è un modello di gestione delle risorse alimentari che ha come priorità e motore delle proprie politiche non la massimizzazione del profitto economico ma la soddisfazione delle esigenze alimentari delle persone; che promuove un tipo di produzione alimentare sostenibile e rispettosa del lavoro di chi produce il cibo; che punta a incoraggiare le economie alimentari locali, riducendo la distanza tra fornitori e consumatori, lo spreco e la dipendenza da società distanti dai luoghi in cui il cibo viene prodotto. In altre parole, la sovranità alimentare si propone di dare il controllo delle risorse alimentari soprattutto a chi le produce, le distribuisce e le consuma anziché a grandi aziende che le utilizzano come mezzo per arricchirsi.

La sovranità alimentare punta   a valorizzare le conoscenze tradizionali sulla produzione delle risorse alimentari e la loro trasmissione di generazione in generazione, e promuove l’utilizzo di metodi e mezzi di gestione delle risorse alimentari che siano sostenibili dal punto di vista ambientale, concetti che Veronelli ha codificato fin dagli inizi degli anni 90 con le De.Co. Denominazioni Comunali

Veronelli,   enologo, gastronomo e scrittore lombardo,   https://terra.psrsicilia.it/borghi-geniusloci-de-co-legame-fra-uomo-ambiente-clima-e-cultura-produttiva/   ha rappresentato e rappresenta il rinascimento dell’  ElaioEnoGastronomia  italiana in tutte le sue espressioni, ha aperto una strada, inventato un genere, vissuto e tracciato la via per l’affermazione dei territori, e i suoi prodotti identitari, una lezione di dedizione, onestà intellettuale, e sana partigianeria che ha rappresentato   l’antesignano  della sovranità alimentare .

                    

Ecco, per noi tutto questo è sovranità alimentare.




























domenica 14 maggio 2023

Session Inaugurale del European Rural Parliament Italy

 I Rural Parliamentary  a difesa dei territori rurali

Nella settimana degli eventi dedicati all’Europa si è celebrata la  Session inaugurale del  European Rural Parliament Italy  in forma mista,  di presenza e da remoto.                      
E’ stato un percorso lungo, ha affermato con orgoglio Nino Sutera Coordinatore del ERP-Italia, ma l’evento di oggi è destinato ad essere consegnato alla storia di questa terra L’Italia finalmente partecipa a pieno titolo alla rete dei Parlamenti Rurali Europei, così come quasi tutti i Paesi europei. Ringrazio tutti i stakeholders e sono veramente tanti, o se volete i Rural Parliamentary, nel senso nobile del termine. Chi sono i Rural Parliamentary? Sono chi opera nelle difficili realtà rurali e ha il diritto-dovere di rappresentare le istanze vere delle comunità rurali nel contesto regionale, nazionale ed europeo.

Hanno preso parte alla Session Inaugurale  tra gli altri, Giuseppe Dimino  Dirigente dell’Ass. all’Agricoltura della Regione Siciliana, Raffaella DI NAPOLI CREA, Giovanni GIUGLIANO Presidente AIDCG, Vincenzo MORALE Presidente del Distretto Ortofrutticolo di Qualità,  
A seguire, saluti da una delegazione di membri ERP-Italia provenienti da varie regioni italiane:
- dalla Toscana, Patrizia PROIETTI (CREA);
- from Abruzzo, Maria Consilia ANTONELLI (EDA);
- from Emilia Romagna, Roberta CENTONZE (Innovation broker);
- dal Piemonte, Sandro CHIRIOTTI (tour gourmet ed esperto nell'uso polifunzionale delle aree verdi);
- dal Lazio, Alberto CARDARELLI (Freelance nelle zone rurali);
- from Friuli Venezia Giulia, Maurizio TREVISAN (Energy4Com);
- dall'Emilia Romagna, Mauro FINI (ex dirigente della Regione Emilia-Romagna);
- from Campania, Roberto MAZZEI (Coldiretti);
- in presenza, Anna MARTANO (Accademia Italiana di Gastronomia e Gastrosofia);
- from Puglia, Giuseppe GARGANO (CREA);
- dal Lazio, Gabriella RICCIARDI (Rete Rurale Nazionale).  
Gli intervenuti hanno  commentato e apprezzato  il Manifesto della neoruralità,  che come è stato più volte ribadito è un documento work in progress

A seguire gli interventi di  Sergio CAMPANELLA Segretario Generale ERP-Italia, Chedly ABDELLY Direttore Generale ANPR, Kim SMEDSLUND Segretario generale di PREPARE, Vanessa HALHEAD Segretaria Generale ERCA, Tom JONES Presidente ERCA. Le conclusioni  sono state affidate a  Nino SUTERA Coordinatore ERP-Italia.  
                       Per Sergio Campanella, la così elevata partecipazione di ricercatori, operatori, istituzioni, associazioni e società civile provenienti sia da varie regioni italiane, sia da diverse nazioni UE ed extra-UE, testimonia la piena condivisione delle istanze contenute nella Dichiarazione di Palazzolo Acreide ed il concreto incoraggiamento a riconoscersi tutti nell’ERP-Italy come “casa comune” necessaria per il cruciale riscatto del mondo rurale.























Il Parlamento Rurale è una struttura politica, ma non partitica, non è una parte formale del governo, né è un parlamento nel senso di un organo legislativo o decisionale. Si tratta di un processo ‘bottom-up’ di coinvolgimento e dibattito tra il popolo rurale e politici, per consentire una migliore comprensione, politica più efficace e di azione per affrontare le questioni rurali.

Un Parlamento rurale è   un processo che fornisce opportunità per le persone con un interesse per le comunità rurali per condividere idee, prendere in considerazione i problemi e le soluzioni. Parlamento rurale permettono alle persone e decisori a lavorare insieme su questioni prioritarie per sviluppare soluzioni nuove e creative. Essi rafforzano la voce delle comunità rurali e li aiutano a influenzare le decisioni che li riguardano. Il loro successo in Europa negli ultimi 20 anni   ha ispirato a avviare un Parlamento rurale in ogni stato Quasi un terzo della popolazione europea, vive in aree rurali. Essi contribuiscono notevolmente alle economie locali, nazionali ed europee. La loro funzione sociale ed il benessere economico è di fondamentale importanza. Affrontano grandi sfide, tra cui la perdita dei giovani e dei servizi rurali in molte regioni. Il loro futuro dipende da un’azione energica da parte delle comunità rurali stesse, e le politiche  ben concepiti e l’azione da parte dei governi a tutti i livelli.

Al termine la sottoscrizione  della DICHIARAZIONE DI PALAZZOLO ACREIDE COME DOCUMENTO DI SINTESI RISULTANTE DAI LAVORI DELLA SESSIONE INAUGURALE DI ERP-ITALY (ALLEGATO 1 al Manifesto della Neo-Ruralità)

https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/24318 







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