NinoSutera
Coordinatore ERP-Italy
italyeuropeanruralparliament@gmail.com
Prezzo sorgente, ecco la prima battaglia targata ERP European Rural Parliament Italy.
Luigi Veronelli ha lottato contro i poteri forti a difesa dei
piccoli produttori, a garanzia dei consumatori consapevoli, tra le sue
battaglie,(2004) “con la trasparenza del prezzo sorgente, il consumatore verrebbe
messo in grado di valutare il tipo di ricarico applicato dal rivenditore, e da
questo la sua onestà” ecco intendiamo
portare avanti un principio di equità sociale ed etico, sopra tutto a vantaggio
del contadino-agricoltore, che spesso un prodotto della propria terra ceduto a
10 centesimi di euro, lo trova in vendita a oltre quattro euro, ha affermato
Nino Sutera Coordinatore dell’ European Rural Parliament Italy.
Il perimetro in cui ci
si muove non è quello già tracciato da
altre logiche.
Ma l’opposto, è quello di
affermare un principio spesso assente da tutti i tavoli di confronto,
dare voce ai cittadini rurali, azionisti di maggioranza del sistema agricolo
agroalimentare, ambientale,
attraverso i Rural Parliamentary,
di chi opera nelle difficili realtà rurali e hanno il diritto-dovere di
rappresentare le istanze vere delle comunità rurali nel contesto regionale, nazionale ed europeo.
...Come? Semplice, intendiamo portare avanti le battaglie
ideate da Luigi Veronelli, che nel
lontano 1956 scriveva “L’agricoltura e il turismo sono le
armi migliori per lo sviluppo e l’affermazione della nostra Italia”. Un’idea
decisamente controcorrente considerando il pieno boom economico, cioè quel
veloce sviluppo industriale che trasformò l’Italia, il suo modo di vivere, le
abitudini, anche alimentari, della popolazione e modificò per sempre l’aspetto
delle città, del paesaggio, delle campagne. Anni dopo, Veronelli è tornato
sull’argomento precisando che “L’agricoltura di qualità e il turismo di qualità
sono le armi per lo sviluppo della nostra patria”. Veronelli in questo come in
tanti altri temi, è stato un
intellettuale a tutto campo, ricco di intuizioni, uno straordinario personaggio
ricco di umanità, e di contraddizioni, capace di vedere lontano. I suoi
pensieri sul turismo e sull’agricoltura, infatti, hanno del pionieristico se
collocati nel contesto storico in cui sono stati enunciati. Ma d’altra parte il
suo grande fascino era dovuto al fatto che nella sua vita, non hai mai smesso
di essere curioso e attento a cogliere le novità, nel rispetto dell’identità
territoriali.
L’ambizione è di unire tutte le forze nelle zone rurali, persone ed istituzioni socio-economiche, in un unicum innovativo nel preservare le tradizioni locali, in grado di raccogliere tutte le logiche di azione delle esperienze, in quanto consente di individuare, confrontare e analizzare le iniziative locali dello sviluppo. Le politiche, gli investimenti, le conoscenze, i successi e gli insuccessi di una componente (agricoltura) si ripercuotono in modo reciproco ed incontrovertibile sull’altra (alimentazione). Agricoltura ed alimentazione sono protagoniste della crescita economica e sociale dell’Europa, ma sono anche garanti della sostenibilità nell’uso delle proprie risorse (suolo e materie prime) per assicurare disponibilità nel futuro, efficienza nell’impiego, incremento della competitività economica ed opportunità d’accesso alle risorse e ai servizi da parte di tutta la popolazione.
Uno dei primi lavori del ERP European Rural Parliament è stato l’avvio dell’elaborazione del Manifesto della
Neoruralità, che non rappresenta il vangelo, ma un quaderno work in progress.
Ma cos'è il Parlamento Rurale Europeo (ERP)? Una struttura politica, ma non
partitica. "Parlamento rurale" non è una parte formale del governo,
né è un parlamento nel senso di un organo legislativo o decisionale. Si tratta
di un processo "bottom-up" di coinvolgimento e dibattito tra il
popolo rurale e politici, per consentire una migliore comprensione e una
politica più efficace e di azione per affrontare le questioni rurali. Un
Parlamento rurale è un processo che offre l'opportunità alle persone con un
interesse per le comunità rurali di condividere idee, prendere in
considerazione i problemi e le soluzioni. Il Parlamento rurale permette a
persone e decisori di lavorare insieme su questioni prioritarie per sviluppare
soluzioni nuove e creative, rafforza la voce delle comunità rurali e le aiuta a
influenzare le decisioni che le riguardano.
A distanza di
dieci anni, https://liberauniversitrurale.blogspot.com/2012/07/lurss-manifesto-dei-principi-dei-doveri.html
ritorna di gran moda o se volete di grande attualità, (…sovranità
alimentare). L’ Italy Rural Parliament nel Manifesto ha preferito trattare
prima i contenuti, piuttosto che il contenitore, comunque la sostanza in
estrema sintesi non cambia, c’è tanta voglia di riposizionare ogni cosa al
posto giusto, e di riscrivere una politica agricola, rispettosa dei contadini,
dei consumatori e del prossimo, se pur in un contesto europeo.
Il concetto di sovranità
alimentare è un concetto molto più profondo di quello che potrebbe apparire a
prima vista. Infatti l’Italia è tra i Paesi che già oggi, con il suo
banale ministero delle Politiche agricole, protegge 315
prodotti con marchi Dop (denominazione di origine
protetta), Igp (indicazione geografica protetta), Stg (specialità
tradizionale garantita) per non parlare di Doc, Docg, Igt,
ect,ect Pensate davvero che non ci sia sufficiente sovranità?
La sovranità alimentare non và intesa come una “nuova
montagna di carte” per affermarne il diritto di esistere.
Nel corso degli anni il concetto di «sovranità
alimentare» è stato ripreso e diffuso da diverse organizzazioni, non
esiste una definizione unanime o trasversalmente condivisa di questo concetto,
ma per capire cosa significa può essere utile riferirsi Organizzazione
delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).
Secondo la FAO la sovranità alimentare è un modello
di gestione delle risorse alimentari che ha come priorità e motore delle
proprie politiche non la massimizzazione del profitto economico ma la
soddisfazione delle esigenze alimentari delle persone; che promuove un tipo di
produzione alimentare sostenibile e rispettosa del lavoro di chi produce il
cibo; che punta a incoraggiare le economie alimentari locali, riducendo la
distanza tra fornitori e consumatori, lo spreco e la dipendenza da società
distanti dai luoghi in cui il cibo viene prodotto. In altre parole, la
sovranità alimentare si propone di dare il controllo delle risorse alimentari
soprattutto a chi le produce, le distribuisce e le consuma anziché a grandi
aziende che le utilizzano come mezzo per arricchirsi.
La sovranità alimentare punta a
valorizzare le conoscenze tradizionali sulla produzione delle risorse
alimentari e la loro trasmissione di generazione in generazione, e promuove l’utilizzo di metodi e mezzi di gestione
delle risorse alimentari che siano sostenibili dal punto di vista ambientale,
concetti che Veronelli ha codificato fin dagli inizi degli anni 90 con le
De.Co. Denominazioni Comunali
Veronelli, enologo,
gastronomo e scrittore lombardo, https://terra.psrsicilia.it/borghi-geniusloci-de-co-legame-fra-uomo-ambiente-clima-e-cultura-produttiva/ ha rappresentato e rappresenta il
rinascimento dell’ ElaioEnoGastronomia italiana in tutte le sue
espressioni, ha aperto una strada, inventato un genere, vissuto e tracciato la
via per l’affermazione dei territori, e i suoi prodotti identitari, una
lezione di dedizione, onestà intellettuale, e sana partigianeria che
ha rappresentato l’antesignano della sovranità
alimentare .
Ecco, per noi tutto questo è sovranità alimentare.
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