mercoledì 16 novembre 2011

Sambuca di Sicilia. Audizione Pubblica, Borgo GeniusLoci De.Co.

SAMBUCA (Agrigento) nell'ex chiesa S. Caterina audizione pubblica   della De.Co (Denominazione Comunale)  
Dopo i saluti del Sindaco di Sambuca, Martino Maggio, e di Vito Renato Maggio, Presidente  della Festa di Maria SS. dell’Udienza, gli interventi Nino Sutera, Michele Vaccaro, Giuseppe Bivona,   Giacomo Dugo, prof Ordinario di Chimica degli Alimenti Direttore del Dipart Scienze degli Alimenti Università Messina  I lavori   moderati da Fulvio Obici del Miur.



Il percorso Borghi GeniusLoci De.Co.,   mira a salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, che tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Il Genius Loci rappresenta l'essenza, l'identità di un territorio; ad esso appartengono le immagini, i colori, i sapori ed i profumi dei paesaggi. Obiettivo del Percorso GeniusLoci De.Co. è recuperare l’identità di un luogo, attraverso anche le valorizzazione delle produzioni di eccellenza e delle tradizioni storiche e culturali dello stesso, al fine di ottimizzarne la competitività.
Il percorso innovativo “Borghi Genius Loci De.Co.”, attraverso il quale si intende incrementare il turismo enogastronomico puntando sulla spiccata tipicità delle pietanze ereditate dalle antiche tradizioni locali, in grado di esprimere l’essenza più autentica e di “raccontare” la storia di un territorio finalizzato a rafforzare l’identità del territorio attraverso l’esaltazione delle rispettive peculiarità gastronomiche, sulla base dell’assunto che una pietanza non serve solo a soddisfare l’appetito ed a fornire all’organismo apporti calorici e nutrizionali, ma riesce anche a “raccontare” la cultura, i valori e le tradizioni dell’ambiente in cui la si cucina e, prima di tutto, la si “pensa”.
Un sistema per difendere la produzione locale salvaguardandola della globalizzazione, che tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. La De.Co., pur non essendo un marchio, rappresenta un riconoscimento strettamente collegato al Territorio ed alla sua collettività.
• il Comune di Sambuca, ha avviato questo percorso con l'intento di valorizzare dal punto di vista culturale, turistico ed economico le eccellenze del suo giacimento eco enogastronomico.
Tutela della storia, delle tradizioni ed del patrimonio culturale comunale e i sapori tradizionali legati alle produzioni tipiche sono un patrimonio di inestimabile valore.
La storia di questo prelibato dolce, MINNI di VIRGINI legata a quella di Zabut del XVII sec, ed in particolare alla nobile famiglia Beccadelli.
Donna Francesca Reggio, divenuta Marchesa di Sambuca per aver sposato Don Giuseppe Beccatelli, in occasione delle nozze dell'unico figlio, Pietro, chiese alle suore del Collegio di Maria di mettercela tutta per escogitare le novità assolute nei campi di loro competenza e, tra questi, nel campo dei dolci.
• il dolce fu frutto di un’ispirazione di Suor Virginia, che così lo descrive - Guardavo questa mattina dalla finestra della mia stanzetta le colline che si susseguono dalla Valle dell’Anguillara sino alla collina del Castellaccio e alla costa della Minnulazza. La forma delle colline mi ha suggerito che noi dovremmo presentare ai Marchesi un dolce che abbia la forma e, in quanto al contenuto porti la dolcezza di questa terra.
- Un dolce paesano, ma prelibato, fine..... che susciti nel momento in cui si gusta l’istinto del sentimento, ed elevi al tempo stesso lo Spirito.
• Giuseppe Tomasi di Lampedusa, attraverso le parole del Principe Salina, farà così commentare quel soave dolce frutto della magica terra del Gattopardo - parfaits rosei, parfaits sciampagna, parfaits bigi - che si sfaldavano scricchiolando quando la spatola li divideva, sviolinature in maggiore delle amarene candite, timbri aciduli degli ananas gialli, e trionfi della Gola col verde opaco dei loro pistacchi macinati, impudiche paste delle Vergini.
- Di queste, Don Fabrizio si chiedeva - Come mai il Santo Uffizio, quando lo poteva, non pensò a proibire questi dolci ? Trionfi della Gola


Al termine degustazione di “minni di virgini” e “cous cous” con la collaborazione dell’Ist. Alberghiero di Sciacca.

giovedì 10 novembre 2011

De.Co. Sicilia


I mutamenti a livello globale impongono una seria riflessione sul ruolo di acceleratore di sviluppo che l’Ente locale è riuscito a conquistarsi, nel panorama competitivo attuale, grazie alla valorizzazione delle sue potenzialità. Investire sul territorio sembra essere il leit-motiv della gestione dinamica e consapevole  che, necessariamente, deve passare per la promozione del suo patrimonio.
In questo contesto, le Denominazioni Comunali (De.Co.)  assumono un ruolo strategico non solo nella salvaguardia delle produzioni locali (siano esse agroalimentari, enogastronomiche o artigianali), valorizzando il processo identitario di un luogo, ma anche nella promozione del territorio.  
Proprio attraverso una semplice delibera di giunta viene istituita la "Denominazione Comunale" che censisce integralmente un prodotto come "proprio" di un luogo, depositario di quell'insieme di valori e significati che l'intero percorso storico di una comunità ha sedimentato nel corso dei secoli.
Le Denominazioni Comunali costituiscono, nella loro straordinaria semplicità, una vera rivoluzione culturale nell’ambito della salvaguardia delle identità territoriali legate alla tradizione agroalimentare, enogastronomica e artigianale di un luogo. Esse si configurano come lo strumento principe per avviare congiuntamente sia un intervento di tutela delle specificità locali, sia un’azione di sviluppo sostenibile del territorio, in cui gli elementi endogeni costituiscono la vera leva di crescita sociale ed economica.
La Denominazione Comunale (De.Co.) impropriamente dette anche Denominazione comunale d’origine, è la nuova frontiera sulla quale possono operare i sindaci per salvaguardare l'identità di un territorio legato ad una produzione specifica, con pochi e semplici parametri, il luogo di “nascita” e di “crescita” di un prodotto e che ha un forte e significativo valore identitario per una Comunità.
 Si tratta  di un sistema che vuole difendere il locale rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori e sapere
«Il bene identificato da una De.Co è un bene di un ben limitato territorio che nessuno potrà imitare; frutto della terra, frutto della tradizione, di una particolare abilità manuale non importa: è un bene definito, nel senso etimologico del termine, cioè con dei confini.
Ciò che è dentro “è”, ciò che è fuori dai confini della De.Co. “non è”»

La Denominazione Comunale non è un marchio di qualità, ma la carta d’identità di un prodotto, un’attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione al luogo storico di origine.

" Come io ammiro Picasso perché lo riconosco, così posso apprezzare un vino o qualsiasi altra cosa che viene dalla terra, se la riconosco. Trovo che questo sia un recupero di civiltà, di intelligenza e di libertà estremamente importante ". Così Luigi Veronelli, in una delle sue ultime interviste, spiegava lo spirito e l'importanza delle Denominazioni Comunali, ovvero la capacità d’identificare un prodotto territoriale come proprio di un territorio, di un luogo concedendogli una "carta d'identità" in grado di attestarne la provenienza e l'origine.
Nella loro prima accezione le De.Co. si trovano a svolgere una funzione non solo di difesa, ma di vera e propria conservazione del prodotto locale dalle contaminazioni e dai processi globali di standardizzazione culturale, che minano in misura sempre maggiore i cosiddetti antichi sapori e saperi tipici di un territorio.
Se non interveniamo oggi, molto probabilmente non avremo, fra 10-15 anni, il nostro patrimonio di saperi, sapori e tradizioni da trasmettere ai nostri figli e ai nostri “ospiti” che arrivano sul nostro territorio per conoscerlo, viverlo ed ascoltarlo.
Pertanto, la  De.Co. sulle produzioni locali consente di recuperare la memoria storica e le tradizioni di un luogo, come componenti determinanti del senso civico di appartenenza; di considerare la tradizione ed il lavoro alla base della qualità della vita; la conservazione eco-ambientale di un luogo come il mezzo necessario per la crescita dell’intero sistema socio-territoriale di riferimento.
Nella loro seconda valenza, invece, le Denominazioni Comunali diventano la leva su cui far ruotare l’intera economia locale. Basti pensare ai tanti “Piccoli Comuni” che trovano proprio nelle produzioni tipiche del territorio la vera “risorsa” su cui programmare il proprio sviluppo locale. Attraverso la loro valorizzazione formale e sostanziale s’inserisce un meccanismo di promozione all’esterno non soltanto del prodotto certificato come De.Co., ma dell’intero universo socio-culturale e storico del territorio d’origine.
La De.Co. è una realtà innovativa che restituisce agli abitanti le ricchezze del territorio e la loro tutela privilegia, chi il territorio lo vive: la Comunità.
La Comunità è chiamata a difendere e a riconoscere ciò che ne fa la storia e che nessuno potrà mai appiattire o imitare, realizzando in questo modo un livello di autocoscienza tale, riconosciuta dal Sindaco, che può dare adito allo sviluppo di un’economia, alla creazione di marchi o semplicemente a forme associative tra produttori.
 Per garantire la sostenibilità di una De.Co. occorrono tuttavia due principi, la storicità del prodotto da promuovere, perchè si eviti   improvvisazioni che possono nascere da meri interessi commerciali.
e la De.Co. come espressione di un patrimonio collettivo e non a vantaggio di una singola azienda.
L'amministrazione comunale può creare facilitazioni ed opportunità, ma poi occorre che il territorio creda nelle sfide". Il riferimento è alla visione di  un territorio dove  si possa avviare  un piano di sviluppo indirizzato a proporre prodotti di rilevanza, da offrire,  dotandoli di una loro unicità.  
In fine ma non per ultimo  la  De.Co non è un "prodotto tipico"   per legge i prodotti tipici e di qualità sono solo quelli a marchio DOP ed IGP regolamentati dal Reg. Ce 510/06 e a marchio STG regolamentato dal Reg. 509/06.    
Le De.Co. mentre è un prodotto del territorio (un piatto, un sapere, un evento, ect) con i quali una comunità si identifica. Qual è dunque il valore di una De.Co.? Quello di fissare, in un dato momento storico, ciò che identifica quel Comune. A memoria futura, oppure come occasione del presente per cogliere un’opportunità di marketing territoriale.
Noi ci ispiriamo a un modello di De.Co per la Sicilia, che valorizza il Km zero, ma soprattutto, a burocrazia zero e chiaramente a costo zero, per le aziende, per le istituzioni e per i cittadini, dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-Tracciabilità-Trasparenza che rappresentano la vera componente innovativa.  
L’auspicio che poi rappresenta la vera sfida, riuscire a realizzare una rete dei comuni De.Co. per valorizzare quei prodotti di nicchia che inducono gli appassionati viaggiatori ad andare ad acquistare e degustare e/o apprezzare i prodotti nelle loro zone di produzione, per promuovere l’offerta integrata “del” e “nel” territorio, piuttosto che mettere su strada le merci”.
La De.Co Sicilia ha l'ambizione di favorirne la diffusione. La difesa del territorio   non ha bisogno di tanta fantasia, ma di tanti fatti concreti. In altre parti del Paese la de.co  è una realtà consolidata, condivisa e diffusa

mercoledì 9 novembre 2011

de.co. (denominazione comunale) per un territorio protagonista

"Attraverso una semplice delibera comunale il Sindaco certifica la provenienza di ogni prodotto della sua terra" così Luigi Veronelli spiegava la De.Co
Un'idea nata dal basso per valorizzare quegli immensi giacimenti enogastronomici che racchiude l'Italia. Risorse e ricchezze che appartengono alla terra, al proprio luogo.
E' il riconoscimento della tipicità di quei tanti prodotti agroalimentari che non rientrano, per motivi diversi, in altre forme di tutela. Una maniera per legare un prodotto alla sua terra, al suo Comune, al luogo dove esso si produce da sempre.
 Il vero "giacimento" del Paese e quindi delle realtà rurali, è costituito dalla grandissima ricchezza di culture, di usi, di tradizioni che si possono incontrare
Non esiste posto, in Italia, dove manchi un esempio  alla buona tavola, da sempre conosciuta e apprezzata anche all'estero.
 La Denominazione Comunale è si un concreto strumento di marketing territoriale, ma è soprattutto un’ importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità locali. L’Italia, è il “paese dei Comuni”, ognuno di essi è  un’occasione, di turismo, di cultura, di sapore… di unicità.
La De.Co è  stata adottata per valorizzare in primis la produzione tipica del mondo agricolo, ma anche i piatti della tradizione e alcuni prodotti artigianali di eccellenza.
Si tratta in effetti di un sistema che vuole difendere il locale rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori.    Le De.Co.   non sono marchi non rappresentano tutele, ne tanto   meno delle vie brevi rispetto alle denominazioni europee riconosciute. Sono un atto politico, che fissa un valore, una carta di identità che il sindaco rilascia dopo aver censito un passato, un presente, e ipotizzato uno sviluppo futuro.
Per garantire la sostenibilità di una De.Co. occorrono tuttavia due principi, la storicità del prodotto da promuovere, perchè si eviti   improvvisazioni che possono nascere da meri interessi commerciali.
e la De.Co. come espressione di un patrimonio collettivo e non a vantaggio di una singola azienda.
    La Denominazione Comunale (De.Co.) è  un opportunità  per salvaguardare l'identità di un territorio legato ad una produzione specifica, con pochi e semplici parametri, il luogo di “nascita” e di “crescita” di un prodotto e che ha un forte e significativo valore identitario per una Comunità. 
   «Il bene identificato da una De.Co è un bene di un ben limitato territorio, frutto della terra, frutto della tradizione, di una particolare abilità manuale non importa: è un bene definito, nel senso etimologico del termine, cioè con dei confini.
Ciò che è dentro “è”, ciò che è fuori dai confini della De.Co. “non è”» 
Attraverso l’istituzione della De.Co., il Comune,  può conseguire importanti obiettivi in ambito economico e sociale, ovvero:
rilanciare e valorizzare la produzione locale legata all’agroalimentare, all’enogastronomia, all’artigianato così come alla cultura popolare presente sul territorio;
promuovere il territorio attraverso le sue specificità produttive;
salvaguardare il patrimonio culturale e le tradizioni locali dai processi di globalizzazione uniformanti anche nel gusto e nell’alimentazione.

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