giovedì 13 giugno 2024

55ª Edizione della Sagra delle Ciliegie di Chiusa Sclafani


Il mese di giugno segna a Chiusa Sclafani il tradizionale appuntamento con la Sagra delle Ciliegie.

La 55ª edizione della tradizionale Sagra delle Ciliegie si terrà domenica 16 giugno, grazie anche e soprattutto alla concessione di un contributo economico da parte dell’ASSESSORATO REGIONALE DELL'AGRICOLTURA DELLO SVILUPPO RURALE E DELLA PESCA MEDITERRANEA DIPARTIMENTO REGIONALE DELL’ AGRICOLTURA.

 


Questo evento, parte integrante delle iniziative per la promozione agro-turistica, celebra la ciliegia tipica di Chiusa Sclafani e funge da catalizzatore per la promozione del territorio locale, delle sue radici storiche e tradizionali, nonché degli altri prodotti tipici. La Sagra, ormai consolidata nel panorama locale, continua a essere un punto di riferimento per la valorizzazione turistica, attirando visitatori da tutta la Sicilia e contribuendo a far conoscere la ciliegia di Chiusa Sclafani in tutta l'isola.

Quest’anno in occasione delXXV Concorso Nazionale “Ciliegie d’Italia”, organizzato dall’Associazione Nazionale Città delle Ciliegie, di cui questo comune è socio, la ciliegia di Chiusa Sclafani ha ottenuto il riconoscimento di  MIGLIORE CILIEGIA D’ITALIA 2024. Ben 20 campioni inviati dai comuni associati del network cerasicolo sono stati analizzati dalla giuria di esperti assaggiatori dell’ A.N.D.M.I. (Associazione Nazionale Direttori di Mercati all’Ingrosso) assegnando la vittoria del più importante premio alle nostre ciliegie.

La ciliegia locale di Chiusa Sclafani è un prodotto di pregio, con peculiarità uniche, grazie al particolare microclima del territorio rendendole molto apprezzate per il loro aspetto e sapore dolce che lascia un piacevole retrogusto che delizia i palati dei visitatori.

La coltivazione del ciliegio a Chiusa Sclafani ha una lunga tradizione, rappresentando uno dei settori produttivi più importanti della regione. Già un secolo fa, Giuseppe Pitrè, descrivendo la festa del SS. Crocifisso raccontava che “nello stesso paese si coltivano delle ciliegie davvero saporite, che vengono mangiate nello stesso periodo della festa”. Da anni viene coltivata con successo commerciale la cultivar locale denominata Cappuccia dalle pregevoli caratteristiche pomologiche ed organolettiche. Tale ecotipo locale conferisce al paese di Chiusa Sclafani, a partire dalla metà degli anni sessanta, l’appellativo di “paese delle ciliegie”.  Infatti, a metà degli anni 60, si ebbe la vera consacrazione della ciliegia, con l’istituzione della sagra. Da allora in poi, è stato un susseguirsi di iniziative che hanno consentito alla piccola drupa di farsi apprezzare in tutta la Sicilia

Negli ultimi anni, la produzione di ciliegie è cresciuta includendo altre varietà famose come Ferrovia, Giorgia, Stella, Frisco e altre varietà, che insieme forniscono un prodotto di alta qualità apprezzato sui mercati siciliani.

Con una produzione di circa 5000 quintali, la ciliegia è un prodotto di pregio per la comunità chiusese, grazie alle sue caratteristiche uniche. L'importanza di questa coltivazione per l'economia locale è testimoniata dall'impegno costante dei produttori nel mantenere alti standard di qualità e nella continua ricerca di innovazioni che possano migliorare la produzione e la promozione del prodotto.

La Sagra delle Ciliegie è un evento imperdibile per chi desidera immergersi nelle tradizioni locali, gustare prodotti tipici di alta qualità e scoprire le bellezze di Chiusa Sclafani.

Non perdete l'occasione di partecipare a una giornata ricca di eventi, sapori e cultura.


 

 

 

 

 

 

IA è già una realtà

 La rapida e pervasiva diffusione dell'intelligenza artificiale (IA) - al pari di quello che è accaduto in passato con internet prima e con gli smartphone poi - sembra prossima a cambiare ancora una volta il nostro rapporto con la tecnologia nella vita di tutti.

Grazie alla sua capacità di elaborare grandi quantità di dati, identificare modelli e prevedere eventi futuri, l'IA può essere utilizzata per risolvere problemi caratterizzati da un livello di complessità che finora sembrava impossibile superare. Così l'intelligenza artificiale diventa utile - e a breve forse indispensabile - in una vasta gamma di settori, tra cui la finanza, la sicurezza, la scienza e i servizi pubblici.

Tuttavia, il paradigma tecnologico dell'intelligenza artificiale solleva anche una serie di questioni etiche che devono essere affrontate a monte della sua diffusione, come la tutela della privacy degli utenti, la responsabilità della scelte operate dai sistemi di IA, i rischi legati ai pregiudizi e discriminazioni a cui i sistemi di intelligenza artificiale potrebbero essere soggetti.

 Vuole essere occasione per riflettere in maniera condivisa sulle potenzialità e sulle ricadute che i diversi tipi di intelligenza artificiale stanno portando agli utenti. I contenuti dei tre webinar che compongono questo ciclo di appuntamenti sono organizzati secondo una sequenza ideale che, partendo da una definizione generale di intelligenza artificiale, prosegue approfondendo gli impatti, i casi d’uso e le possibili prospettive di queste tecnologie all’interno delle pubbliche amministrazioni. Attraverso l’analisi delle tendenze emergenti e di casi d’uso già consolidati, i seminari online intendono diffondere una cultura digitale in tema di intelligenza artificiale che possa aiutare a riflettere sul presente e sui possibili prossimi scenari.

PRESENTAZIONE 

1

2

3

 

Giornalisti e buyer in Sicilia

 Giornalisti e buyer in Sicilia

per insolite esperienze di viaggio e gusto

 

Proseguono le attività del progetto sul turismo eno-gastronomico denominato Travel&Taste Golfo di Castellamare. L’iniziativa, portata avanti dalla cooperativa Agrisocialnett di Alcamo e finanziata dal GAL omonimo attraverso la sottomisura 19.2/16.3 del PSR Sicilia 2014-2020, questa volta ha promosso un educational tour che si è svolto tra il 2 e il 5 giugno nei comuni di Cinisi, Partinico, Trappeto, Alcamo e Terrasini.

 


Hanno partecipato giornalisti, food blogger e buyer italiani e stranieri. Tra di loro c'erano i rappresentanti della nota cooperativa nazionale Retebio e i responsabili dell’organizzazione svizzera di commercializzazione Fairtretbar. Tra i giornalisti professionisti erano presenti anche veterani della carta stampata come Maria Grazia Leporati e Mimmo Vita, mentre tra gli influencer e blogger c'erano nomi tra i più conosciuti del mondo "food" italiano come Chiara Caprettini (Nordfoodovestest - Food&Wine) e Alex Li Calsi, meglio noto come L'Orso in Cucina con migliaia di follower.

Il programma si è sviluppato su 4 giorni di viaggio con appuntamenti di interesse culturale e naturalistico, assaggi gustosi e molte visite alle aziende di produzione agricola e agroalimentare aderenti a Travel&Taste, il marchio di turismo eno-gastronomico promosso dal progetto.

Il tour ha rivelato agli ospiti sorprese inaspettate e piacevoli, come la Cinisi sotterranea, le suggestive vie arabe della solare Alcamo, la scenografica Real Cantina Borbonica di Partinico con il suo Maestro Puparo e le insenature mozzafiato della Riserva Naturale di Capo Rama. Non si è dimenticato, inoltre, di dare visibilità ai due personaggi simboli di impegno civile e sociale di questo territorio, incontrando a Cinisi Luisa Impastato nella Casa Memoria di Felicia e Peppino Impastato e a Trappeto, Orazio de Guilme, uno dei più stretti collaboratori di Danilo Dolci.

Il territorio ha fornito uno sfondo ideale per i veri protagonisti dell'educational: i prodotti del paniere Trave&Taste Golfo di Castellamare. Per la preparazione di colazioni, pranzi e cene, che variavano ogni giorno, sono stati utilizzati esclusivamente i prodotti provenienti dalle 19 aziende che aderiscono al Marchio. È stato quindi un tripudio di vini, aceti ed olii aromatizzati, melograne, mandorle, frutta tropicale, pasta fresca, formaggi caprini, composte di frutta, conserve di verdura e persino della rarissima Salsiccia Pasqualora Partinicese, un PAT ("Prodotto Tradizionale Agroalimentare") riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole.

Tra i piatti più originali ed acclamati quelli che hanno visto il sodalizio tra la mandorla e la melograna, trasformate in ricotte aromatizzate, burro, melassa, maionese e dressing, ma anche pasta e pizze preparate con grani antichi, tabulé di farro monococco e crema di fagioli di Ustica, insalate a base di frutta tropicale, la caponata araba, drink, composte e granite di melograna e di mandorle integrale.

Innovativa anche la formula di soggiorno adottata per gli ospiti che hanno pernottato a Cinisi distribuiti in deliziosi B&B, aderenti al progetto e dove a turno hanno consumato pantagrueliche e scenografiche colazioni collettive.

Un vero successo, sottolineato dai commenti entusiasti dei partecipanti. Fra tutti quello della Leporati, medaglia d’oro per i 50 anni di attività giornalistica, che ha dichiarato “Mezzo secolo di press trip e questo è stato uno dei migliori”! Non da meno sono stati i giudizi espressi dai blogger, ampiamente riportati nelle cartelle Educ Golfo all’interno del profilo Instagram del Marchio.

Al tour, organizzato dal partner di progetto T&T srl Territorio e Turismo di Palermo in collaborazione con la Proloco Cesarò Partinico, ha partecipato anche la Dott.ssa Maria Sabrina Leone, coordinatrice dell’intero progetto che si è dichiarata molto fiera dei successi sin qui ottenuti.

Nei prossimi mesi, sul sito https://golfodicastellammare.traveltaste.it/ è prevista l’apertura delle pagine web dedicate ai turisti, che daranno adeguata visibilità ai prodotti e alle aziende agricole e agroalimentari, alle imprese di ospitalità e del Food&Beverage (“vetrine” del Paniere del Marchi), agli itinerari eno-gastronomici e a tante altre esperienze per vacanze con gusto.

Profumo di zagara

 

Carruba di Riposto – La sagra dedicata alla scocca dei limoni, dal titolo Profumo di zagara

 A Scocca” apre i battenti della sua 4° edizione. Nei giorni 20-21-22-23 Giugno 2024 a Carruba di Riposto, in provincia di Catania, sarà possibile passare del tempo all’insegna della cultura, dell’arte, dei sapori e degli odori che solo il limone IGP dell’Etna può regalare. 

L’evento è finanziato dal Dipartimento Agricoltura dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura

 

Ripercorrendo la storia e l'etnia che contraddistingue il nostro territorio e la nostra identità e cercando di creare occasioni di slancio per l’economia locale, divenendo mediatori attivi in un percorso di riqualificazione dell’agrumicoltura nostrana, si darà modo ai tanti operatori commerciali ed artigiani, attivi nel territorio, di presentare i loro prodotti, derivati dal limone, in appositi stand che saranno allestiti per l’occasione. Degustazioni di piatti a base di limone e spettacoli di intrattenimento vario faranno da cornice ad un evento che apre le porte alla stagione estiva, preannunciandone i profumi ed i colori, come da programma in allegato.

mercoledì 12 giugno 2024

L'innovazione tecnologica nel settore delle produzioni animali

 

 

Dipartimento Scienze Agrarie Alimentari e Forestali
Università degli Studi di Palermo


L’innovazione tecnologica è un processo di crescita degli strumenti teorici e materiali in grado di generare progresso sociale. Il livello e la capacità di diffusione e penetrazione nl tessuto produttivo, in altri termini il successo dell’innovazione tecnologica dipende da diversi fattori tra cui:
i) il livello di accettazione degli strumenti teorici e materiali di cui si compone da parte del libero mercato o dei fruitori se trattasi di servizi; 
ii) il livello di crescita economica che l’I.T. è in grado di generare; 
iii) il livello di maturità tecnologica (TRL) dell’I.T. nella scala da 1 a 9 (1 = Ricerca di base, 9 = Sistema reale provato in ambiente operativo (produzione competitiva, commercializzazione). 
Pertanto, non c'è innovazione tecnologica se non c'è conoscenza. Di fatto l'attività che genera la conoscenza e quindi nuove tecnologie e di conseguenza innovazione è la ricerca e lo sviluppo. La ricerca non può d'altra parte prescindere dall'apprendimento individuale e organizzativo così come l'innovazione tecnologica non può prescindere dalla trasformazione della conoscenza tacita "implicita" a codificata "esplicita". Solo così la conoscenza diventa accessibile a tutti e facilmente scambiabile sul mercato dell'innovazione tecnologica. L'I.T sarà Fattore di Crescita economica solo se sarà in grado di fare sentire il suo peso su variabili macroeconomiche. Questa valutazione potrà basarsi sul fatto che l'I.T. deve consentire un aumento dei consumi, della produttività e dell'occupazione, rispondendo a precise e puntuali esigenze del tessuto produttivo del territorio. È a questo punto che l'I.T. diventa un bene economico. È solo a questo punto che si può comprendere quale sarà il successo dell'I.T. 

L’I.T. può assumere diverse forme, i) Innovazione di prodotto: a) nuovo prodotto; b) prodotto sensibilmente migliorato; ii) Innovazione di processo: a) Nuovo processo, b) processo sensibilmente migliorato, c) Nuovo modello di gestione, d) Modello di gestione sensibilmente migliorato, e) Nuova strategia di impresa. Alcuni esempi di I.T. nelle produzioni animali sono, i) sistemi di identificazione e localizzazione dei capi, ii) misura di parametri fisiologici, produttivi e rilevatori di funzioni vitali, iii) Misuratori elettronici della produzione di latte, iv) Robot di mungitura, v) misuratori delle caratteristiche del latte, vi) sistemi di gestione aziendale computerizzata.  Un ulteriore esempio di I.T. nel settore delle produzioni animali, finalizzata alla valorizzazione economica e commerciale del sistema razza, territorio e prodotto è la tracciabilità genetica/autenticazione delle produzioni lattiero casearie nel caso, in particolare delle produzioni a marchio DOP così come pure le strategie di impiego di sottoprodotti dell’agricoltura nell’alimentazione degli animali con la finalità di incrementare o migliorare sensibilmente la sostenibilità delle attività zootecniche o ancora la gestione informatizzata dei pascoli e/o dell’alimentazione del bestiame.

Tuttavia, se l’I.T. non è accompagnata da una adeguata conoscenza e formazione da parte dei potenziali fruitori talora, stenta a diffondersi nel tessuto produttivo imprenditoriale. Le principali cause delle difficoltà di penetrazione dell’I.T. nel tessuto produttivo imprenditoriale possono essere le più diverse ma le più comuni sono la presenza di una barriera culturale nei confronti dell’innovazione per una non chiara descrizione e comprensione dei benefici conseguibili così come l’immaturità da parte degli attori dell’offerta, in alcuni casi la dimensione aziendale e soprattutto la considerazione che molto spesso ci si limita a valutare come beneficio solo la riduzione dei costi. Infine, occorrerebbe acquisire consapevolezza che i vantaggi dell’I.T. in zootecnica ma più in generale in agricoltura si esprimono con un ritardo fisiologico che in alcuni casi può anche essere superiore a diversi anni, soprattutto in funzione del livello di maturità tecnologica (TRL) dell’Innovazione stessa.



















Evento “DEGUSTANDO PEDALANDO”

 

 

Domenica 16 Giugno 2024 ROSOLINI (SR)





 - La bicicletta consente di avvicinarsi con estrema leggerezza e rispetto al territorio e di scoprire i luoghi nella loro totalità, con il minimo impatto ambientale. La bicicletta è un prodigio meccanico che sa creare emozioni. È una macchina perfetta per creare relazioni sociali e, nella sua dinamicità, permette di ridisegnare il territorio. Con la sua agilità, inventa itinerari e percorsi inediti, creando infinite e nuove configurazioni anche dei luoghi a noi più conosciuti. Questo è il senso della bicicletta per il territorio. L’obiettivo è quello di promuovere e far conoscere i prodotti agricoli e agroalimentari legati al territorio valorizzando identità, storia e cultura siciliana, finanziato dal Dipartimento all’Agricoltura dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura. L’obiettivo dell' evento “DEGUSTANDO PEDALANDO”, è quello di promuovere e valorizzare la qualità dei prodotti siciliani tipici locali svolgendo un’attenta attività di informazione concentrando l’attenzione su un target ben preciso quale i bambini e le famiglie. Valorizzando i prodotti locali e la loro qualità, con “DEGUSTANDO PEDALANDO” promuoveremo contestualmente l’utilizzo della bicicletta e la conoscenza del territorio con itinerari che facciano riscoprire luoghi e storia che spesso vengono sottovalutati e/o abbandonati. Grazie alla bici andremo a scoprire il territorio rurale, le varie strutture architettoniche e i beni storici che incontreremo durante la “ciclo turistica”. Lo scopo è quello di selezionare azioni di animazione rurale che possano migliorare la conoscenza dei territori e la loro identità culturale legata alle tradizioni agricole, incentivare lo sviluppo enogastronomico del territorio siciliano nonché la valorizzazione dei territori. In un’ottica di salvaguardia del mondo rurale che orienti la ricerca di collaborazioni tra i diversi comparti, si vuole sostenere il settore agroalimentare siciliano connesso in maniera efficiente ad altri settori come il turismo, la cultura, l’ambiente e soprattutto allo sport e al tema della salute. La promozione della grande ricchezza e varietà di prodotti alimentari della regione si traduce in azioni ed interventi che esprimano sempre più il tratto comune di una cultura alimentare e gastronomica molto ricca di storia, cultura, paesaggi e conoscenze. La promozione andrà mirata a valorizzare la qualità dei prodotti siciliani presenti nel nostro territorio tra le due Provincie di Siracusa e Ragusa. Alcuni dei prodotti che andremo a valorizzare sono: Pane cunzatu (pane di casa) con Olio evo bio, Torrone di produzione artigianale locale, Cannoli artigianali con ricotta e creme varie, Mandorle, Salsiccia secca di suini locali, altri prodotti tipici locali

Programma dettagliato dell’evento

- ore 08:00 --- Accoglienza dei partecipanti e presentazione dell’evento in Piazza Garibaldi;

- ore 09:00 --- Distribuzione del KIT omaggio con Prodotti tipici locali e atri gadget;

- ore 09:30 --- Partenza per la “ciclo turistica” e la visita dei vari monumenti storici presenti in

città: il Castello e gli Uffici del Principato di Rosolini (XVIII-XIX secolo), la Fontana del Tritone,

l’Abbeveratoio di via Eloro, il Castello Platamone e la Basilica Ipogeica Bizantina (IV- V sec. d.C.);

- ore 11:00 --- Degustazione dei prodotti tipici locali itinerante;

- ore 13:00 --- Rientro in Piazza Garibaldi per animazione e ristoro dei partecipanti e degustazione

dei prodotti tipici locali in Piazza Garibaldi: Pane cunzatu (pane di casa) con Olio evo bio, Torrone

di produzione artigianale locale, Cannoli artigianali con ricotta e creme varie, Mandorle, Salsiccia

secca di suini locali, altri prodotti tipici locali;

- ore 17:00 --- Conclusione della giornata con premiazione e animazione

 

lunedì 10 giugno 2024

Innovazioni Colturali per le produzioni erbacee mediterranee

Prof.  Salvatore Luciano Cosentino
Di3A
Università di Catania

 

L’innovazione colturale per le produzioni erbacee mediterranee assume aspetti cruciali per la sopravvivenza di un comparto che per effetto di fattori diversi come la concorrenza dei mercati esteri, il cambiamento climatico, la riduzione della fertilità dei suoli si trova ad affrontare sempre nuove sfide.

L’analisi dei progetti che mi sono stati affidati per questo settore sulle misure 16.1 e 16.2 del PSR Sicilia 2014-2022 hanno riguardato sia colture tradizionali che colture di nuova introduzione. Nell’ambito delle colture graminacee sono stati recuperati i primi cereali coltivati come il grano monococco e il farro e popolazioni più recenti come i ‘grani antichi siciliani’ (Perciasacchi, Timilia, Russello, Bidì, Margherito, Maiorca); miscugli di grani teneri adatti ai climi aridi e avena nuda. Inoltre, è stata valutata anche la possibilità della coltivazione di un pseudocereale come la quinoa. Nel comparto delle colture leguminose sono state trattati il cece e la lenticchia. Tra le colture di nuova introduzione due progetti hanno valutato la possibilità di coltivare la canapa anche per la produzione innovativa di seme e olio, due progetti hanno preso in considerazione le colture da olio ricino, cartamo e lentisco. Un gruppo di 5 progetti ha valutato la possibilità di introdurre coltivazioni di colture aromatiche e officinali per usi nutraceutici, officinali e medicinali. Fra queste specie annoveriamo Lavanda, Rosmarino, Timo, Origano, Timo arbustivo, Salvia e Zafferano.

Nel complesso l’attenzione dei proponenti è stata posta su tematiche che si sono imposte ormai da più di un decennio che pongono grande attenzione alla salute del consumatore e dell’ambiente. In quest’ultimo caso alla produzione di sostanze biocide di origine biologica per la sostituzione dei prodotti chimici di sintesi, alla produzione di bioenergie utili per le comunità energetiche rinnovabili sia per la produzione di bricchette per combustione che di biogas. È opportuno sottolineare inoltre che l’attenzione alle problematiche ambientali ha indotto tutti i progetti a basare le attività colturali sulla riduzione degli input chimici ed energetici e sulle tecniche di agricoltura sostenibile o biologica.

In rapporto alla attenzione al consumatore è stato trattato Il tema della tracciabilità del prodotto sia attraverso metodi informatici come la blockchain, sia attraverso metodi genetici come il fingerprint. L’uso degli strumenti digitali è stato anche richiamato per la definizione dell’impronta ecologica dei prodotti alimentari.

Con riferimento alla crescente attenzione del produttore agricolo verso le esigenze salutistiche del consumatore il sopracitato grano monococco è stato proposto perché ricco in fibre, in elementi minerali, vitamine e povero in glutine. La migliore digeribilità, assieme alla maggiore resilienza, è stata richiamata anche per tutte le popolazioni di ‘grani antichi’ su cui è stata posta l’attenzione, in un caso anche per la preparazione di paste con sostanze antiossidanti come il licopene ricavato da colture tradizionali seccagne di pomodoro. E’ stata studiata la formulazione di nuovi prodotti, quali bulgur e sfarinati integrali, derivati da macinazione a pietra di landraces siciliane di frumento duro e di frumento tenero biologici e funzionali, ad elevato valore nutraceutico, così come la formulazione di panetti per pizza ad alto valore nutrizionale.

Attenzione alla biodiversità è emersa nella proposta di un miscuglio di centinaia di genotipi di frumento tenero provenienti da ambienti aridi che si può adattare ecologicamente alle condizioni mediterranee e che può affrontare modificazioni climatiche repentine valorizzando la resilienza tipica dei sistemi biologici naturali ad elevata biodiversità.

Interessanti risultati sono stati ottenuti individuando le più adatte varietà monoiche di canapa, piuttosto che le dioiche, per la produzione di olio, le più idonee tecniche colturali e la definizione di una filiera che consenta anche di estrarre le numerose sostanze a valenza nutraceutica e farmaceutica nell’ambito di una produzione a basso impatto ambientale e sostenibile.

Sulla scorta dei recenti incrementi del consumo di birra artigianale è stato proposto lo studio della filiera per la produzione di birra artigianale ‘born in Sicily’ attraverso la coltivazione di orzi distici e grani per la maltazione, in condizioni di limitati input energetici e sostenibile. La preparazione di sfarinati innovativi a base di cereali diversi o combinati con leguminose, sfarinato mix multicereale e sfarinato High Protein per la panificazione e la pastificazione; sfarinato Low Glycaemic Index e sfarinato maltato di grano duro per la panificazione ha rappresentato anche una possibile proposta salutistica.

La proposta delle colture officinali ha riguardato fra l’altro la possibile estrazione di principi attivi per mezzo di tecniche innovative di estrazione come la tecnologia ad ultrasuoni e la tecnologia con microonde per la produzione di sostanze con proprietà antiossidanti e antimicrobiche, biocide, batteriostatiche e battericide.

Dall’analisi dei progetti è possibile mettere in evidenza che la fattibilità di molte soluzioni tecniche innovative è stata ampiamente confermata e che sarebbe opportuno che ulteriori studi vengano condotti su questi argomenti per consolidare, ampliare e diffondere i risultati ottenuti. La sempre crescente attenzione del consumatore ai temi salutistici e dell’ambiente fa ben sperare che le aziende che decidono di innovare in questa direzione possano trovare riscontro alle loro scelte. L’intervento del decisore politico, infine, potrà indirizzare la comunicazione e il sostegno a queste filiere che rappresentano una grande opportunità per il territorio siciliano.

























Innovazioni nel settore ortoflorofrutticolo e vitivinicolo



Alessandra Gentile 

 Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente,   Università di Catania

 

       L’innovazione nel settore ortoflorofrutticolo gioca un ruolo fondamentale per il raggiungimento di alcuni obiettivi importanti, indispensabili per il mantenimento dell’attività agricola e agroalimentare e per la sua sostenibilità.

L’analisi dei progetti nel settore ortoflorofrutticolo presentati a valere sulle misure 16.1 e 16.2 del PSR Sicilia 2014-2020 e 2020-2024 ha evidenziato che le tematiche affrontate dai gruppi operativi hanno riguardato sia specie consolidate (agrumi, drupacee, ortive, ecc.), sia specie in fase di sviluppo (avocado, mango, ecc), sia specie minori (carrubo, nespolo, ecc.). Nell’insieme i diversi progetti prendono in considerazione innovazioni di prodotto, anche con riferimento alla valutazione e costituzione di nuovi materiali genetici, e di processo, dai metodi di propagazione all’utilizzo di materiali edibili nel post-raccolta.

La vite e il pomodoro, rispettivamente per le specie arboree e per quelle ortive, si confermano come specie leader e apripista per numerose tematiche.

La sostenibilità è risultato un tema trainante. Questo tema è stato declinato sotto diversi aspetti che spaziano dalla scelta del materiale vegetale, sia come varietà che come portinnesti più resistenti agli stress di natura biotica e abiotica, alla gestione di campo, inclusa la valutazione di metodi di controllo biologico di patogeni e parassiti e del ruolo delle api quali indicatori delle condizioni di salute degli agroecosistemi, sino alla fase di postraccolta. Particolare attenzione è stata riservata alla tematica della risorsa idrica e alla gestione della fertilizzazione (dal risparmio all’utilizzo di acque reflue alla valutazione della efficienza di uso di specie e portinnesti).

E’ emerso anche il tema della tracciabilità come approccio per la qualificazione dei prodotti. Questo tema è stato declinato attraverso la valutazione di materiali genetici riconosciuti come superiori per tratti qualitativi o di resistenza che necessitano però di un «recupero di identità» o di una certificazione  (anche sanitaria). La tracciabilità viene anche perseguita attraverso l’utilizzo del fingerprinting, in particolare attraverso lo studio dell’analisi del DNA, per l’identificazione in maniera univoca delle produzioni tipiche.

In altri casi i progetti presentati sono risultati in maniera chiara come «market oriented». Una esigenza che il mondo della ricerca è stato in grado di riscontrare, è stata quella del miglioramento della qualità dei prodotti e della loro innovazione (anche attraverso il recupero degli scarti di lavorazione). Alcuni progetti sono stati sviluppati in un’ottica di filiera, dal campo fino all’analisi delle scelte del consumatore.

Nel complesso le innovazioni trasferibili per il comparto ortoflorofrutticolo possono essere individuati anche operando su quelle innovazioni già esistenti, messe a punto in altri Paesi, per altri obiettivi e pertanto, in alcuni casi occorre trasferire ed adattare alle specifiche condizioni innovazioni già collaudate in altri Paesi; questo è per esempio il caso dell’utilizzo di portinnesti resistenti al virus della tristezza che, costituiti negli Stati Uniti con obiettivi diversi, hanno consentito, attingendo a quella innovazione straniera, di salvare l’agrumicoltura italiana. Ma l’innovazione deve essere in grado di precorrere i tempi, di cogliere le sfide dell’agricoltura del domani, le sfide dell’alimentazione, della sostenibilità e della multifunzionalità, nella consapevolezza che l’innovazione di oggi è certamente la tradizione di domani. Certamente va ricordato anche come il primo luogo per il trasferimento delle innovazioni sono le aule dell’Università dove si formano i tecnici (in primo luogo gli agronomi) del futuro.

Il settore ortoflorofrutticolo comunque soffre al momento di alcuni limiti e sfide che riguardano la competizione globale, il mutato scenario economico, il cambiamento climatico, la disponibilità di risorse limitate, le sfide della transizione ecologica, gli aspetti connessi ai vincoli normativi, all’evoluzione dei sistemi di vendita, e le aspettative dei consumatori, in continua evoluzione. Al tempo stesso, però, bisogna considerare che si dispone oggi di strumenti a supporto dell’innovazione, soprattutto nella fase produttiva, che riguardano l’adozione di metodi di agricoltura di precisione per gestione e monitoraggio, la possibilità di costituire rapidamente e in maniera efficiente nuovi genotipi, la messa a punto di sistemi di irrigazione e di fertirrigazione intelligente, la produzione di prodotti ad alto valore aggiunto o funzionalità d’uso e di prodotti market-oriented, la disponibilità di metodologie, chimiche e molecolari, per la tracciabilità dei prodotti.

Nel complesso bisogna sottolineare che il successo (passato, presente, e auspicabilmente futuro) delle misure dei Programmi di Sviluppo Rurale è legato anche al clima di fiducia e di conoscenza reciproca tra il settore della ricerca, la realtà imprenditoriale con la regia dell’amministrazione regionale, clima che nasce molti anni fa (2007) ma che nel corso del tempo si è consolidato riuscendo ad intercettare una platea notevole delle aziende agroalimentari del territorio siciliano, favorendo anche l’aggregazione delle stesse.

PRESENTAZIONE

Post in evidenza

C’è la Sicilia nel Menù del film gastronomico

NinoSutera C’è la Sicilia nel Menù del film gastronomico                                               Regione Enogastronomica d’Europa 20...