sabato 25 maggio 2024

WORLD YOUNG CHEF AWARD 2024


SELEZIONE DI CANDIDATI PER LA CREAZIONE DI UNA SHORT LIST PER IL WORLD YOUNG CHEF AWARD 2024, CONCORSO PROMOSSO DA IGCAT (ISTITUTO PER LA GASTRONOMIA, CULTURA, ARTE E TURISMO)

Il Dipartimento Agricoltura informa che è avviata la procedura di evidenza pubblica per la selezione di un candidato per la partecipazione alla competizione “European Young Chef Award 2024”, che segnerà l'ingresso della Regione Siciliana come European Region of Gastronomy 2025.

 

La procedura creera’ una short list di dieci candidati dalla quale si individuerà , a margine di una prova tecnica, il candidato ufficiale per la Sicilia che parteciperà alla competizione European Young Chef Award 2024 che si svolgerà a Giarre (CT) il 28 -29  novembre 2024 e dove i candidati, provenienti da dodici differenti paesi, avranno l'opportunità di dimostrare le loro abilità culinarie e creatività nella preparazione di piatti tradizionali siciliani, utilizzando ingredienti locali e rispettando l’identità culinaria regionale.

I requisiti per partecipare alla presente selezione dei candidati, sono i seguenti:

  • Essere residenti in Sicilia
  • Essere diplomati in un Istituto Alberghiero Siciliano
  • Avere conseguito il diploma anzidetto con il massimo dei voti
  • Possedere un'esperienza lavorativa nel settore della ristorazione inferiore a un anno.
  • Fluente conoscenza della lingua inglese.

Gli interessati a partecipare sono invitati a inviare il proprio curriculum vitae unitamente ad una lettera di presentazione entro il 30 giugno 2024 all'indirizzo agri.direzione@regione.sicilia.it

BANDO

european young chef award

 

venerdì 24 maggio 2024

Amore per la Carne

 

            "Amore per la Carne", il prossimo 28 maggio avrà luogo un evento unico dedicato alla celebrazione e alla promozione della carne certificata 100% siciliana, presso la Macelleria Sparacello. Corso dei 1000 921 E, Dalle 14.30.

L'evento "Amore per la Carne" nasce con l'obiettivo di valorizzare la produzione locale di carne certificata, un settore che rappresenta non solo un'eccellenza gastronomica, ma anche un pilastro importante dell'economia agricola siciliana.
La carne autoctona siciliana, prodotta da razze bovine come la Modicana e la Cinisara, rappresenta un elemento di alta qualità della produzione agricola siciliana. Queste razze sono allevate in modo tradizionale,
spesso al pascolo, il che conferisce alla carne un sapore distintivo e una maggiore tenerezza. Inoltre, la carne autoctona è strettamente legata al territorio e alla biodiversità siciliana, contribuendo alla sostenibilità e alla valorizzazione delle risorse locali.
Nel corso dell’evento sarà possibile prendere contatto con i principali tagli di carne scottona la fiorentina, il taglio pregiato della lombata; la costata; il filetto; e l'entrecôte, un taglio succoso e saporito ricavato tra le  costole e la lombata. Questi tagli sono apprezzati per la loro tenerezza e il sapore ricco.
Programma e Attività
L’evento prevede attività di degustazione di carne siciliana con elaborazione di pietanze tradizionali e nuove elaborazioni.
Avrà luogo una vera e propria degustazione Show Cooking che prevede la degustazione di alcune
preparazioni tradizionali rivisitate, come i classici Mangia e Bevi rivisitati al forno, o preparazioni
innovative come carni di Scottona associate con frutta tropicale.
L’evento prosegue sui social in quanto le preparazioni saranno raccontate nei giorni seguenti sui canali social.
Come Partecipare
L'ingresso all'evento è aperto al pubblico per prenotare contattare accademiaitalianagusto@gmail.com
Ufficio stampa Giovanni Callea 

Sapori Siciliani: Viaggio Gastronomico nelle Scuole di Sicilia

 

                       Maria Di Stefano


     Il progetto "Sapori Siciliani: Viaggio Gastronomico nelle Scuole di Sicilia" mira a promuovere un'educazione alimentare consapevole e a diffondere la cultura gastronomica siciliana tra i giovani studenti delle scuole della provincia di Siracusa. Riconoscendo la Sicilia come Regione europea della gastronomia 2025, unica regione in Italia ad aver ricevuto questo prestigioso riconoscimento. L'iniziativa finanziata dal Dipartimento Agricoltura dell'Assessorato regionale all'Agricoltura, si propone di sensibilizzare i ragazzi sull'importanza del consumo sostenibile degli alimenti e dei prodotti agricoli, con un focus particolare sulla transizione verso abitudini alimentari sane.


La cucina mediterranea rappresenta l’espressione culinaria più antica e significativa della Sicilia, risalente all’antichità e profondamente radicata nelle vicende storiche, culturali e religiose dell’Isola. Già dall'epoca dell'Antica Grecia, la Sicilia ha sviluppato uno stile unico di abitudini culinarie, arricchitosi nel corso dei secoli di nuovi sapori e piatti, seguendo le evoluzioni storiche dell'Isola mediterranea. La cucina mediterranea siciliana si distingue per la sua ricchezza e diversità, raccogliendo contributi e influenze di varie culture che si sono stabilite sull'Isola nel corso dei millenni. Questa tradizione gastronomica è stata tramandata di generazione in generazione, diventando motivo di riconoscimento e identità per la Sicilia. Al giorno d'oggi, la cucina mediterranea è anche una forte attrazione turistica, con effetti che si riflettono anche sull'emigrazione dei siciliani all'estero. Tra le specialità più celebri e iconiche della cucina siciliana, troviamo la Cassata Siciliana, il Cannolo Siciliano, la Granita e gli Arancini. La Sicilia, nota come la terra delle arance, vanta terreni fertili che producono in abbondanza arance e limoni, insieme a spezie e piante aromatiche come origano, menta e rosmarino. Simboli culinari come il ficodindia, il pistacchio, le melanzane e le olive completano il panorama di questa straordinaria tradizione culinaria. Il progetto "Sapori Siciliani" si propone di portare nelle scuole della provincia di Siracusa un viaggio educativo e gustativo alla scoperta della ricca tradizione culinaria della Sicilia. Le attività progettuali prevedono di raggiungere i seguenti obiettivi: organizzare workshop e lezioni interattive per sensibilizzare gli studenti sull'importanza di un'alimentazione sana, equilibrata e sostenibile; approfondire i concetti di stagionalità, provenienza dei cibi e impatto ambientale delle scelte alimentari; presentare le specialità siciliane attraverso racconti sulle loro origini storiche, leggende e tradizioni locali; realizzare una guida informativa e didattica sulla cucina mediterranea siciliana, arricchita da ricette tradizionali, curiosità culinarie, consigli per un consumo consapevole e approfondimenti culturali legati alla storia e alla geografia della regione; distribuire la guida agli studenti e alle famiglie, con l'obiettivo di diffondere la conoscenza e l'apprezzamento della cucina locale. Gli studenti acquisiranno una conoscenza approfondita della cucina mediterranea siciliana, dei suoi ingredienti e delle tecniche di preparazione; si promuoveranno le abilità culinarie, la creatività e la consapevolezza alimentare tra i giovani; si diffonderà la cultura gastronomica locale e si sosterranno le produzioni agricole tradizionali; si approfondiranno i temi della sostenibilità ambientale legati alle scelte alimentari e alla produzione agricola. Attraverso questo progetto, si mira a trasmettere agli studenti non solo le delizie culinarie della Sicilia, ma anche l'importanza di preservare e valorizzare le tradizioni gastronomiche e agricole del territorio. La Sicilia vanta una ricca storia culinaria, intrecciata con le vicende storiche, culturali e religiose dell'isola, e tramandata di generazione in generazione. Questa cucina mediterranea, caratterizzata da sapori intensi, ingredienti freschi e una varietà di piatti unici, rappresenta un patrimonio culturale da proteggere e promuovere. Attraverso le lezioni, i workshop e le esperienze sul campo offerti da "Sapori Siciliani", gli studenti avranno l'opportunità di immergersi in questa cultura gastronomica millenaria. Saranno guidati alla scoperta delle ricette tradizionali, delle tecniche di preparazione tramandate di generazione in generazione e delle materie prime locali che conferiscono unicità ai piatti. Allo stesso tempo, saranno introdotti al concetto di stagionalità, sostenibilità e provenienza dei cibi, aprendo la porta a una maggiore consapevolezza alimentare. La valorizzazione delle tradizioni gastronomiche e agricole non è solo un modo per celebrare la storia e l'identità di un territorio, ma anche per promuovere uno stile di vita sano e sostenibile. Imparare a conoscere e apprezzare i prodotti locali, coltivati con metodi tradizionali e rispettosi dell'ambiente, può ispirare una maggiore consapevolezza nell'alimentazione e nelle scelte quotidiane. Inoltre, il progetto mira a sensibilizzare gli studenti sull'importanza della conservazione delle biodiversità, della tutela dell'ambiente e della promozione di pratiche agricole sostenibili. Conoscere il ciclo di produzione dei cibi, dalla terra alla tavola, può incoraggiare una maggiore attenzione verso il consumo responsabile e la riduzione degli sprechi alimentari. In definitiva, attraverso "Sapori Siciliani", si vuole trasmettere agli studenti non solo la passione per la buona cucina, ma anche un profondo rispetto per le radici culturali e agricole del territorio. Si spera che questa esperienza educativa contribuisca a formare cittadini consapevoli, capaci di apprezzare e preservare le ricchezze culinarie e ambientali della Sicilia per le generazioni a venire. Il progetto si svolgerà il 27 e 28 maggio nelle scuole di Avola, Rosolini e Pachino.

 

 

 

martedì 21 maggio 2024

L’Agroecologia in Sicilia, un modo di dire o di fare?

                                                                                                                                                           

Come tutti sanno in Sicilia i concetti  Green Deal e Farm to Fork  hanno sempre albergato, rappresentano un modus operandi che   ha visto insieme, il mondo della produzione, della ricerca, dei tecnici e della Pubblica Amministrazione, e perché non riconoscerlo anche della Politica,  lo dimostrano i tantissimi riconoscimenti che l’isola ha conquistato

Nel recente passato  il coordinamento Agroecologia della Sicilia, anima e voce Guido Bissanti, Agronomo lungimirante, ha prodotto, a partire dal 2017, una serie di incontri, convegni e documenti che hanno portato successivamente l’Assemblea Regionale della Sicilia alla discussione di alcuni disegni di legge ed, infine, alla emanazione della L.R. 29 luglio 2021, n. 21  Legge Regionale , la cosiddetta legge sull’Agroecologia che detta “Disposizioni in materia di agroecologia, di tutela della biodiversità e dei prodotti agricoli siciliani e di innovazione tecnologica in agricoltura. Norme in materia di concessioni demaniali marittime.”

 


La L.R. 29 luglio 2021, n. 21 è una norma che, per prima in Europa, non solo da seguito alle recenti indicazioni della FAO, per guidare la trasformazione dei sistemi agricoli, ma recepisce in maniera virtuosa la Strategia UE del Farm to Fork e la Strategia UE sulla Biodiversità.

Con questa norma si avvia un lungo ma necessario processo di conversione del sistema agroalimentare che mira a:

– ottimizzare le interazioni tra piante, animali, esseri umani e ambiente;

– aumentare la fertilità dei suoli;

– eliminare l’utilizzo di biocidi e sostanze agrotossiche;

– conservare la biodiversità e i paesaggi.

Questa norma, avviando la conversione dei sistemi agricoli verso l’agroecologia, permette di integrare gradualmente i valori ecologici e sociali nella progettazione e gestione dei sistemi agroalimentari ed, in definitiva, permette di rimettere gradualmente in sincronia il sistema agroalimentare con il sistema ecologico.

La L.R. 29 luglio 2021, n. 21 promuove, in sintesi:

a) la tutela della salute umana, dell’ambiente naturale, della biodiversità, degli ecosistemi e delle attività agricole;

b) il contrasto alla desertificazione, al rischio idrogeologico e agli incendi;

c) la tutela dei prodotti agricoli siciliani e di tutti i settori produttivi correlati;

d) un modello agro-silvo-pastorale conforme ai criteri dell’agroecologia;

e) un efficiente servizio di controlli e verifiche del settore agroalimentare.

Possiamo definire la legge n. 21 la prima Costituzione del modello Agroecologico in quanto, come correttamente va inquadrata questa disciplina, non si rivolge solo al modo di produrre ed ai sistemi agricoli ma anche alle connessioni con altri aspetti interconnessi.

Così all’art. 3 si pongono i Divieti di uso di biocidi in particolari aree del territorio regionale, come nei siti della Rete Natura 2000 o lungo i bordi di tutte le strade pubbliche e lungo i percorsi ferroviari, con le successive e conseguenti azioni di vigilanza al rispetto di tali divieti.

L’art. 5. prevede le attività a sostegno della transizione verso l’agroecologia.

L’art. 6 dispone delle norme per controlli e verifiche nelle importazioni e nelle produzioni, ponendo un innovativo sistema di certificazione della rispondenza delle merci provenienti dai Paesi extraeuropei ai criteri adottati in ambito Comunitario e quindi italiano.

L’art. 7 definisce le modalità per farsi riconoscere come Azienda agroecologica, riconoscimento che consente non solo a queste aziende di avere premialità all’interno del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) a partire dal 2023 (ai sensi dell’art. 8) ma di tracciare un solco importante sia nella stesura del prossimo PSR che in termini di attuazione degli ecoschemi e della prossima PAC.

Seguono, infine, alcune norme in materia di tutela sull’introduzione di specie aliene infestanti, di innovazione tecnologica in agricoltura ed in materia di ricerca applicata per lo sviluppo migliore della legge in questione.

Al di la dei principi contenuti in questa legge va sottolineato come questa norma apra un nuovo scenario in cui, gioco forza, dovranno confluire poi una serie di riforme dei sistemi sociali ed ecologici verso quel modello di Economia Circolare tanto importante per ridurre l’Impronta Ecologica sul nostro Pianeta.

La L.R. 21/2021 non è solo, come detto nelle premesse, una pietra miliare per la conversione agroecologica ma anche un nuovo modello di concertazione sociale per raggiungere quegli obiettivi che ci dovranno consentire di operare una vera transizione (o meglio conversione) ecologica.

domenica 19 maggio 2024

Modica, Schiuma 2024 31 maggio, 1-2 giugno

                                                               Gianna Bozzali 

Tutto pronto per il festival dedicato alla birra artigianale fronte mare e piedi sulla sabbia. Il ricco programma della tre giorni è stato presentato in conferenza stampa al Comune di Modica.

 

  Non solo il primo festival dedicato alla birra artigianale fronte mare e piedi sulla sabbia, ma anche una manifestazione che punta alle relazioni, alle sinergie tra imprenditori e all’inclusione coinvolgendo associazioni e scuole. Sarà tutto questo la terza edizione di Schiuma, il primo Craft Beer Festival sulla spiaggia che si terrà dal 31 maggio al 2 giugno a Marina di Modica. Sabato mattina in conferenza stampa a Palazzo Spadaro a Modica è stato presentato il ricco programma della tre giorni che vedrà protagoniste ben 11 birrifici selezionati, provenienti da sette regioni italiane, insieme per promuovere la cultura della birra artigianale, del buon bere e del buon mangiare.

Nato da un’idea della beerchef e beerspecialist Eleni Pisano, impegnata da anni su vari fronti del mondo brassicolo, ed organizzato insieme a Zero comunicazione integrata, agenzia con ampia esperienza nell’organizzazione e nella promozione di eventi, l’evento riaccenderà i riflettori non solo sul prodotto birra ma anche sul valore della convivialità e della libertà di idee.

«Schiuma è un sistema che crea rete e crede nelle diversità con il coinvolgimento di persone che hanno professionalità e maestranze diverse – afferma Eleni Pisano -. Non facciamo finta che non stia accadendo nulla nel mondo, anzi non a caso in questa edizione il nostro slogan è il mare non ha confini: la spiaggia è il luogo da cui spesso si parte e in cui si arriva, racconta storie di viaggiatori, incontri, migrazioni e diversità. Le onde del mare e il loro andare e venire supporta questo punto di vista. In questa edizione, Schiuma diventato marchio registrato e un format di eventi, presenterà i nuovi format creati dall’associazione brassicoltori italiani, che ha tra gli scopi principali quelli di parlare di sviluppo, territorio, sostenibilità, turismo ed inclusione a partire dal punto di vista della filiera brassogastronomica».

Quest’anno Schiuma vanta il patrocinio dell’Assessorato Regionale del Turismo, Sport e Spettacolo, del Libero Consorzio Comunale di Ragusa e del Comune di Modica. «Un evento importante perché con Schiuma diamo inizio ufficialmente all’estate modicana - dichiara il sindaco di Modica, Maria Monisteri - Il nostro è un territorio che continua a crescere. In questi 10 anni, abbiamo tracciato un solco per ridare luce a Marina di Modica, località dove anche in questa estate 2024 sventolerà la Bandiera Blu e continuiamo su di esso, adesso anche in sinergia con la Regione. È ovvio che da soli non possiamo fare tante cose ma è grazie alla collaborazione con il territorio, con le sue associazioni, che si può fare molto. E Schiuma ne è un esempio: un evento che ci è stato proposto dai suoi ideatori lo scorso anno, subito dopo il ChocoModica, e che l’amministrazione comunale ha accolto favorevolmente».


«Lo sviluppo del territorio nasce dalla sinergia tra politica, imprenditoria locale ed associazionismo per crescere insieme e dare un futuro si giovani - ha affermato l’on. Ignazio Abbate, deputato all’ARS e Presidente I commissione Affari Istituzionali-. Schiuma è un evento importare che negli anni potrà diventare l’evento di apertura della stagione estiva in Sicilia ed è, come prima detto, una iniziativa che consente di creare sinergia fra le imprese che operano nella gastronomia o nello sport, andando a valorizzare quei siti straordinari dal punto di vista della bellezza naturalistica come l’arenile di Modica, bandiera blu. Modica quest’anno è anche capitale degli sport estivi tant’è che vi saranno alcune tappe del beach volley e del beach soccer nazionali. Inoltre, proprio da noi si aprirà la competizione sportiva del Gran Prix Sicilia Openwater 2024. Quindi momenti importanti che la Regione Sicilia non può che sostenere».

Il programma

Tra le iniziative in programma vi è Convivio e Creo Vivo, una cucina con fermento che vede la collaborazione tra due realtà importanti e di grande innovazione tar tradizione e creatività ossia Convivio e Creo Vivo con cui sarà gestita tutta l’offerta food a Schiuma.  Prevista la partecipazione di Saro Petriglieri, un maestro dell’arte della filatura del formaggio e della narrazione del formaggio, cibo che da sempre è in stretta connessione con il mondo della birra. Vi sarà poi la possibilità di partecipare ad un cooking-demo a quattro mani con gli chef Carmelo Ferreri, Executive Chef del Ristorante Corallo a Marina di Modica, e Peppe Cannistrà, Executive Chef e Patron del Ristorante Rude a Ragusa nonché a quello condotto dallo chef Francesco Mineo, Executive Chef della Locanda del Colonello a Modica. E poi, degustazione interattive e sensoriali con Matteo Selvi e Stefano Moraschini (Unionbirrai Beer Tasters), giudici internazionali di concorsi brassicoli, e con la presenza dei birrai. Tutte le degustazioni saranno a numero chiuso e previa prenotazione sul sito ufficiale della manifestazione www.schiumabeervillage.it 

 

Schiuma, quando la birra diventa veicolo di messaggi di inclusività sociale


A sostenere il progetto Schiuma ci sarà la Confcommercio di Modica. Dieci commercianti di Marina di Modica, infatti, veicoleranno il progetto attraverso i propri esercizi dove sarà possibile acquistare i token per le degustazioni. «Occorre sostenere iniziative come Schiuma perché hanno in sé una forza motrice di moltiplicatore di ricchezza per il nostro territorio – afferma il presidente di Confcommercio Modica, Giorgio Moncada-. Siamo soddisfatti come associazione per quello che i nostri associati di Marina di Modica stanno dando come sostegno all'iniziativa. Un chiaro segno di maturità imprenditoriale di cui non avevo nessun dubbio».

A Schiuma sarà presente anche l’Associazione provinciale Vittime della Strada per sensibilizzare tutti, specie i più giovani, alla cultura del buon bere, con una campagna di sensibilizzazione volta al contrasto della guida in stato di alterazione dovuto all'abuso di alcool e droghe. «Obiettivo è diffondere il concetto che ci si può divertire e stare insieme – ha sottolineato la consigliera comunale Rita Floridia che ha fatto sì che nascesse una collaborazione con l’associazione presieduta da Biagio Lisi per conto del comune-, sorseggiando magari un buon bicchiere di birra senza però esagerare, e soprattutto senza poi mettersi alla guida, tutelando così la propria incolumità e quella degli altri».

Schiuma è rete, sinergia, sensibilizzazione verso temi importanti quali la salute, ma anche inclusività ed è per tale motivo che durante la tre giorni coloro i quali presentano bisogni comunicativi complessi (BCC) potranno utilizzare le tabelle realizzate dall’Istituto Comprensivo Statale “Ciaceri” di Modica nell’ambito del progetto “Modica siamo tutti CAA. Comunicazione Aumentativa Alternativa”. Si tratta di tabelle che consentiranno loro di leggere con facilità cosa proposto, ad esempio, nei menu. «Un modo di comunicare diverso attraverso le immagini – ha spiegato la vicepreside, Giusy Sipione- per veicolare delle informazioni a coloro i quali hanno difficoltà comunicative. Inoltre, grazie a queste tabelle si viene incontro anche alle persone di lingua araba in quanto presentano icone e testi in arabo».

 Infine, domenica 2 giugno è prevista una competizione sportiva di nuoto da fondo di alto livello grazie alla collaborazione con la società sportiva Gran Prix Sicilia Openwater ed il Premio Schiuma 2024 per la miglior Schiuma e spillatura.

Qui di seguito il link alle interviste realizzate all’ideatrice del festival, Eleni Pisano, e all’on. Ignazio Abbate https://shared.spaziozero.cloud/conf_stampa_schiuma_24.mp4

venerdì 17 maggio 2024

23-24 Maggio iniziativa nazionale dei GO in Sicilia

 

Il trasferimento dell'innovazione nel sistema agroalimentare siciliano si rinnovano e rafforzano grazie alle iniziative di sostegno del Dipartimento Agricoltura dell'Assessorato dell'Agricoltura della Regione Siciliana, con la collaborazione della Rete Rurale Nazionale, e della Rete Europea per l’innovazione.

All'interno di questo contesto le comunità locali, ed in particolare quelle delle aree rurali, possono svolgere un ruolo rilevante per l'economia del territorio di riferimento attraverso l’introduzione e il recupero di modelli produttivi e di pratiche tradizionali in grado di diventare elemento di innovazione e di cambiamento delle comunità agricole. Negli ultimi anni si sta rafforzando sempre di più il dialogo tra ricerca scientifica e territorio in materia di agricoltura, agro-alimentare e sviluppo rurale, ed uno degli obiettivi più importanti è certamente quello di coniugare la dimensione regionale con quella internazionale e dell’Unione Europea. 
30 i progetti nazionali europei selezionati recentemente in Portogallo all'EIP AgriInnovation Awards, e tra i sette progetti italiani scelti, ben 2 sono quelli che portano la firma della Regione Siciliana a conferma dell'ottimo lavoro di squadra compiuto con la regia del Dipartimento Agricoltura.

Per ogni Misura a valere del Piano di Sviluppo Rurale, c’è un lavoro propedeutico non indifferente, che coinvolge diversi attori, e diverse azioni tecnico e amministrative. Si va dall’elaborazione delle line guida, alla pubblicazione dei bandi, all’istruttoria e selezione delle proposte, all’emissione dei decreti di finanziamento, al coordinamento delle attività, al supporto delle attività di comunicazione, alla disseminazione dei risultati, alla liquidazione del finanziamento.

La Sicilia si appresta ad ospitare un iniziativa nazionale della Rete Rurale  che organizza, il 23 e 24 maggio 2024 a Palermo, un evento con l’obiettivo di favorire lo scambio e la condivisione di esperienze sulla realizzazione dei progetti dei Gruppi Operativi (GO).

Saranno, a tal fine, promossi i racconti di alcuni testimonial su aspetti legati all’approccio interattivo (definizione del problema/opportunità e selezione del partenariato, gestione del gruppo e interazione tra partner, trasferimento dei risultati e divulgazione) e organizzate visite in campo presso altri GO che abbiano terminato o termineranno a breve la loro attività, per discutere aspetti tecnici e raccogliere idee.

L’evento offrirà, inoltre, la possibilità di aggiornare i partecipanti sul Piano Strategico della PAC 2023-2027 e metterà a disposizione uno spazio espositivo per i GO. Il Convegno sarà così strutturato:

• 23 maggio pomeriggio: visite in campo;

• 24 maggio mattina: confronto con i partner di GO che hanno terminato la loro attività e la cui esperienza può essere di ispirazione.

PROGRAMMA 

 

Biodiversità, uno scrigno da custodire

 



27 maggio 2024  ore  10
Sala settecentesca della Basilica Abbaziale Benedettina
San Martino delle Scale
 

“Ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali e animali che non potremo più conoscere, che i nostri figli non potranno vedere, perse per sempre. La stragrande maggioranza si estingue per ragioni che hanno a che fare con qualche attività umana. Per causa nostra, migliaia di specie non daranno gloria a Dio con la loro esistenza né potranno comunicarci il proprio messaggio. Non ne abbiamo il diritto”.

 


Queste parole tratte dalla lettera enciclica di Papa Francesco Laudato si’sulla cura della casa comune sono un accorato appello per la salvaguardia del creato, lo stesso monito della Giornata mondiale della biodiversità, proclamata nel 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si celebra il 22 maggio per commemorare l'adozione del testo della Convenzione per la Diversità Biologica, avvenuta il 22 maggio 1992.

Una delle principali minacce per gli ecosistemi sono certamente gli incendi boschivi che insieme all’inquinamento atmosferico provocano gravi perdite di aree verdi e l’incremento del rischio idrogeologico nelle aree colpite perché di fatto rendono il terreno più fragile ed esposto ai disastri naturali.

Dopo i gravi roghi del 2023 che hanno colpito la nostra terra, è diventato chiaro che molti incendi hanno una causa dolosa. La criminalità ostacola la lotta ai cambiamenti climatici ed alla salvaguardia della biodiversità.

“Dopo la crisi, continueremo con questo sistema economico di ingiustizia sociale e di disprezzo per la cura dell’ambiente, del creato e della casa comune?” Questa domanda, posta da Papa Francesco all’udienza generale del 26 agosto del 2020, è diretta al cuore di ognuno di noi.

Per rispondere a questa domanda è necessario un patto tra generazioni e sebbene il concetto di biodiversità possa sembrare di difficile comprensione per un bambino, in realtà anche nei più piccoli questi temi non sono marginali.

Che cosa occorrerebbe fare per porre fine alla perdita di biodiversità assegnando il «giusto» valore economico alla natura?

Perché le misure siano efficaci è essenziale una conoscenza trasversale. Potrebbe riferirsi alla conoscenza del ruolo della natura nel favorire l’attività economica, all’impatto di quest’ultima sulla biodiversità, sulla salute, sull’alimentazione, ai costi ed ai benefici delle opzioni in materia di politica e di diritto.

L’evento di giorno 27 maggio vuole essere un momento non solo di riflessione ma anche di propositività, strutturato in due fasi: una di natura divulgativa e di sensibilizzazione, rivolta in particolare agli alunni dell’istruzione primaria e secondaria, l’altra fase più operativa di natura tecnica con approfondimenti sul tema della Biodiversità e con la presentazione:

    Del Protocollo tra Regione Siciliana – CESI – Fondazione DUSMET – Ordini Professionali per la gestione razionale delle aree montane e forestali;

    Di un corso di formazione itinerante nelle diocesi Siciliane per la tutela della biodiversità;

    Cerimonia di messa a dimora della talea ”Figlia dell’albero di Falcone”simbolo di legalità e libertà.

 10:00 - Saluti istituzionali

S.E. R. Mons Antonino Raspanti (Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana)

M.R. Dom. Vittorio Rizzone (Abate di San Martino delle Scale – Presidente Fondazione Dusmet – Associazione sentieri Culturali)

On. Renato Schifani (Presidente della Regione Siciliana)

On. Gaetano Galvagno (Presidente dell'Ars)

On. Elena Pagana (Regione Siciliana - Assessore del Territorio e dell’Ambiente)

Prof. Ing. Antonino Valenza (Direttore Dipartimento Ingegneria Università degli Studi di Palermo)

Prof.ssa Patrizia Roccamatisi (Dirigente Scolastico I.C.S. Margherita di Navarra Monreale)

Dott. Nino Sutera (Regione Siciliana - Dirigente Osservatorio Neorurale – Gruppo Tematico Biodiversità)

Avv. Antonello Armetta (Presidente Consulta Libere Professioni)

Dott. Salvatore Fiore (Presidente Federazione Ordini Dottori Agronomi e Forestali della Sicilia)

Dott.  Nicolò La Barbera (Presidente Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili Palermo)

Ing. Vincenzo Di Dio (Presidente Ordine Ingegneri di Palermo)

Tiziano Caruso (Direttore Dipartimento SAAF UNIPA – Rete Professioni Tecniche)

Carmelo Vitello (Ministro Ordine Francescano Secolare di Sicilia)

Francesco Lo Cascio (Presidente Club Alpino Sicilia- Gruppo Regionale Sicilia)

 

Modera Cristiano Bevilacqua

10:45 Interventi

 

Prof. Tommaso La Mantia (Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali - UNIPA) Fattibilità di un Progetto sperimentale di rimboschimento

 

Dott. Fulvio Bellomo (Regione Siciliana - Dirigente Generale Dip. Sviluppo Rurale e del Territorio)

Linee guida regionali di recepimento del D. Lgs 34/2018

 

Dott. Dario Cartabellotta (Regione Siciliana - Dirigente Generale Dip. Agricoltura)

Programmazione interventi agrobiodiversità e cooperazione

 

Ing. Salvo Cocina (Regione Siciliana - Dirigente Generale Dip. Protezione Sicilia)

Il ruolo del volontariato di Protezione Civile nell’antincendio boschivo

 

Ing. Leonardo Santoro (Regione Siciliana - Segretario Autorità Bacino Distretto Idrografico Sicilia)

Difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico nelle aree colpite dagli incendi

 

Dott. Vincenzo Infantino (Regione Siciliana - Direttore Generale ARPA Sicilia)

ARPA SICILIA e Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente verso il Giubileo 2025 -Ambiente, Salute dell’Uomo, Biodiversità e Clima.

 

Ing. Gaetano Vallefuoco (Vigili del Fuoco Sicilia - Direttore Regionale)

Il ruolo dei VV.FF nella lotta agli incendi boschivi in Sicilia

 

Michele Torregrossa (UNIPA Professore Ingegneria Sanitaria Ambientale)

Il ruolo degli impianti di depurazione nel contrasto alla siccità ed agli incendi

 

Dario Pumo (UNIPA - Ricercatore ICAR/02 Ingegneria)

Minaccia alla conservazione della biodiversità da parte di specie vegetali aliene

 

Ing. Aldo Bertuglia (Coordinatore Commissione Ambiente Ordine Ingegneri Palermo)

Biodiversità: contesti urbani in trasformazione

 

Geol. Giuseppe Doronzo Vicepresidente A.I.P.I.N. (Associazione Italiana Ingegneria Naturalistica)

Mitigazione del rischio idrogeologico nelle aree percorse da fuoco con azioni NBS ed interventi di Ingegneri Naturalistica

 

 

 

 

Dott. Salvatore Fiore (Presidente Federazione Ordini Dottori Agronomi e Forestali della Sicilia)

Il ruolo dei professionisti per la pianificazione e la gestione dei territori forestali e montani nei tavoli tecnici regionali

 

On. Elena Pagana (Regione Siciliana - Assessore del Territorio e dell’Ambiente)

Il Protocollo di intesa per la gestione razionale delle aree montane e forestali

 

CONCLUSIONI

Prof. Avv. Cristiano Bevilacqua

S.E.R Mons. Giuseppe Marciante (Vescovo di Cefalù, delegato per la Salvaguardia del Creato)

 

 

12:30 Sottoscrizione Protocollo

 

 

12:45 Cerimonia della messa a dimora della talea dell’albero Falcone

 

La presenza dell’Albero di Falcone a San Martino delle Scale, grazie agli alunni della scuola I.C.S. Margherita di Navarra Monreale, concorrerà a sensibilizzare la comunità al tema dell’impegno sociale ma anche all’importanza della salvaguardia ambientale, all’educazione, alla legalità ambientale.

 

Partecipano

Dott. Piergiorgio Morosini (Presidente di Tribunale)

Dott. Pino Zingale (Procuratore regionale per la Sicilia della Corte dei Conti)

Prof.ssa Patrizia Roccamatisi (Dirigente Scolastico I.C.S. Margherita di Navarra Monreale)

Segreteria organizzativa

Silvia Martinico

Sergio Pellerito

Fabrizio Parisi

Laura Milazzo

Aldo Bertuglia

Maurizio Sciortino

 

mail: fondazionegbdusmet@gmail.com

 

Identità e ricchezza del vigneto Sicilia


Il volume Identità e ricchezza del vigneto Sicilia (2015)   nasce a seguito dell’incarico che l’Assessorato regionale all’Agricoltura della Regione Sicilia affidò all’Università di Palermo e di Milano e all’Istituto Sperimentale per la Patologia Vegetale di Roma, di curare il coordinamento tecnico scientifico e il monitoraggio delle azioni operative del Progetto di selezione clonale e recupero dei vitigni antichi siciliani.  

Un lavoro di larghissimo respiro con l’obiettivo di fornire del materiale di propagazione di migliore qualità, genetica e sanitaria, e di reintrodurre dei vitigni minori di cui si era persa la memoria, sopravvissuti alla fillossera. La ricerca iniziò nel giugno 2003 e nell’arco di pochi mesi i tecnici delle Sezioni operative di assistenza tecnica (SOAT) raccolsero una mole imponente di dati: circa 7.000 piante controllate in tutto il territorio regionale, 480 vigneti studiati, 90 comuni interessati, oltre 2600 test ELISA per la ricerca delle virosi. A fonte di questo lavoro di indagine furono impiantati due campi di confronto e di omologazione a Marsala e Comiso con 3500 viti.

Grazie alla ricerca è stato possibile individuare dei biotipi qualitativamente molto diversi e più complessi sia dal punto di vista del contenuto polifenolico che da quello sensoriale di frappato, nero d’Avola, catarratto e grillo. Il Progetto di ricerca inoltre ha permesso di omologare 9 cloni mentre altri 13 presunti cloni sono in fase di omologazione. Inoltre è stato possibile approfondire le conoscenze su tutti i vitigni attualmente presenti nella Regione.

Il libro è arricchito da un pregevole saggio  intitolato “Per una storia dell’ampelografia e della viticoltura siciliana” nel quale si dà conto dell’importante contributo che gli studiosi siciliani hanno dato, in particolare nell’Ottocento, alla viticoltura siciliana e nazionale. Tra i tanti spiccano le figure di Francesco Minà Palumbo di Castelbuono, del Barone Mendola di Favara, del Duca di Salaparuta Edoardo Alliata di Villafranca e ancora del romano Federico Paulsen, uno dei protagonisti della rinascita della viticoltura siciliana post fillossera e uno dei più quotati ibridatori italiani nel settore dei portinnesti, molti dei quali ancora oggi portano il suo nome. 

Il progetto di valorizzazione dei vitigni autoctoni siciliani ha permesso anche di monitorare la situazione sanitaria (vedi paragrafo su La situazione sanitaria dei vitigni siciliani) del patrimonio viticolo siciliano, con conseguente miglioramento del patrimonio viticolo regionale. Particolare importanza assume lo studio su la “Caratterizzazione genetico-molecolare della piattaforma ampelografica siciliana” che ha permesso di indagare le relazioni genetiche tra le varietà siciliane e i maggiori vitigni italiani. Le analisi genetiche sulle 11 principali cultivar e su 61 accessioni minori hanno dimostrato numerosi casi di sinonimie tra le varietà minori e tra le varietà principali e varietà minori. Nonostante ciò sono stati identificati 48 profili genetici unici che hanno dimostrato l’alta variabilità della piattaforma viticola siciliana.

Alla luce delle analisi vale la pena di evidenziare che si è confermata l’origine meridionale del sangiovese con una rapporto di parentela di primo grado (genitore-figlio) con foglia tonda, frappato, gaglioppo, mantonicone, morellino del Casentino, morellino del Valdarno, nerello mascalese, perricone, susumaniello, tuccanese di Turi e vernaccia nera del Valdarno. Sull’origine del sangiovese attualmente sono due le ipotesi accreditate, progenie di ciliegiolo del Centro Italia e calabrese di Montenuovo dalla Calabria (Vouillamoz et al. 2007); la seconda, progenie di ciliegiolo e negrodolce dalla Puglia (Bergamini et al. 2012). 

Identità e ricchezza del vigneto Sicilia presenta di ognuno dei vitigni di interesse locale e per i vitigni minori e antichi, una scheda con tutti i sinonimi, i cenni storici, la diffusione, la descrizione della varietà. La novità assoluta è una messe di dati sulla composizione del profilo aromatico con le principali classi dei composti, le principali caratteristiche enologiche, le caratteristiche dei mosti, ecc. oltre ad un inedito profilo genetico molecolare. Alla fine anche un repertorio fotografico dei vitigni antichi o della memoria.

In sostanza un’indagine come non si era mai fatta in passato, sulla ricchezza del vigneto siciliano. La Sicilia infatti si conferma, prima tra le regioni italiane insieme alla Calabria, una vera e propria miniera di biodiversità. L’indagine da questo punto di vista è un punto di arrivo ma anche un solida base scientifica per poter programmare non solo il miglioramento del patrimonio viticolo regionale ma anche per la possibilità di introdurre dei vitigni unici e sconosciuti, base per la viticoltura siciliana di domani. “La Sicilia ha una grande responsabilità nei confronti della storia vitivinicola europea: quella di custodire il senso della storia che è insito nella tradizione, di mantenere vivo quel rapporto che esiste tra l’universalità del mito e la tradizione, dove i segni tangibili dei simboli sono veicolati dai vitigni antichi e dai luoghi che li fanno rivivere

 Identità e ricchezza del vigneto sicilia

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