sabato 27 aprile 2024

Dai campi alla tavola, ecco la Sicilia dei giacimenti enogastronomici

 ninosutera

La Sicilia segnalata per il titolo di Regione Europea della Gastronomia 2025

 



Un riconoscimento ai coltivatori, agricoltori, e chef   Custodi dell’Identità Territoriale, attori protagonisti  "dai campi alla tavola"

La Regione attraverso l’ Assessorato all’Agricoltura ha puntato sui giacimenti enogastronomici e  con gli attori principali: coltivatori, agricoltori, chef Custodi dell’Identità Territoriale, protagonisti indiscussi 

"dai campi alla tavola" un format vincente destinato ad essere consegnato alla storia di questa terra


La Sicilia sarà “Regione europea della gastronomia 2025“, prestigioso riconoscimento internazionale assegnato dall’International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism (Igcat). Di fatto si tratta della prima regione italiana che centra l’obiettivo del riconoscimento internazionale di Regione europea dell’enogastronomia. 

 La nomination della Sicilia, nata durante lo scorso Vinitaly, sotto la spinta del dipartimento dell’Agricoltura guidato da Dario Cartabellotta«Oggi viene riconosciuto lo sforzo che la nostra regione ha messo in campo nel promuovere il proprio prodotto e il proprio circuito enogastronomico"  

 



Una giuria internazionale composta da quattro esperti internazionali, accompagnata dal presidente dell'IGCAT, Diane Dodd PhD, ha esaminato la candidatura della regione Sicilia per il titolo di Regione Europea della Gastronomia 2025 . Dopo aver esaminato il 
dossier di candidatura presentato il 31 gennaio 2023, la giuria ha visitato la regione  Lo scopo della visita era valutare l'adeguatezza e la preparazione della regione a ospitare il titolo nel 2025. La giuria preparerà un rapporto completo con raccomandazioni per sostenere il viaggio della regione.

Durante la visita, la giuria ha incontrato più di 70 importanti stakeholder e organizzazioni di tutte le 9 amministrazioni provinciali, tra cui leader cittadini, istituzioni accademiche ed enti locali interessati allo sviluppo e alla tutela della Sicilia come regione gastronomica. La giuria è stata lieta di conoscere molte parti interessate provenienti da istituzioni pubbliche, private, del terzo settore e accademiche e ha applaudito gli sforzi di tutti i soggetti coinvolti da molti settori nelle strategie e nei piani per la regione.



Commenti generali

La giuria è rimasta colpita da come la visione per la Sicilia, Regione Europea della Gastronomia 2025 sia stata ispirata e rafforzata da un approccio sostenibile all'agricoltura, con un forte radicamento nelle specie protette e nella produzione alimentare tradizionale che considera la natura, la cultura, l'artigianato e il benessere dei prodotti locali. cittadini.

In particolare, la giuria ha riconosciuto molti ottimi esempi di buone pratiche da cui altre regioni potrebbero imparare, tra cui

Raccomandazione

La giuria ha apprezzato che l'offerta:

·         integra le sei diverse aree di interesse dell'IGCAT;

·         presenta un'eredità duratura a lungo termine per la regione;

·         mostra un forte impegno da parte dei partner regionali e provinciali per la sostenibilità e una quantità sorprendente di prodotti alimentari diversificati e di qualità;

·         presenta grandiosità nella narrazione e rilevanza storica per le persone provenienti da tutto il Mediterraneo;

·         e un'incredibile tradizione culinaria unita ad una generosa ospitalità.

La giuria ha convenuto che l'eccezionale cibo servito, la varietà e la qualità dei prodotti locali, lo stile di vita "dai campi alla tavola", la cultura, l'arte, l'artigianato e l'ospitalità rendono eccezionale la candidatura della Sicilia.

Pertanto, sulla base della domanda scritta, della presentazione e della visita nella regione, la giuria ha deciso che la regione Sicilia dovrebbe essere raccomandata per il titolo Regione Europea della Gastronomia 2025 e passare alla fase finale del processo di candidatura.

La giuria presenterà nelle prossime settimane le proprie raccomandazioni alla regione e il consiglio dell'IGCAT prenderà una decisione finale sulla base della risposta della regione. In base alla risposta della regione, la giuria si aspetta che il consiglio dell'IGCAT approvi il titolo della Sicilia nei prossimi mesi e spera vivamente di vedere svolgersi i preparativi per la cerimonia di premiazione della regione nel dicembre 2023.

Composizione della giuria

La Dott.ssa Edith Szivas , vicepresidente dell'IGCAT ed esperta di turismo sostenibile, ha concentrato la sua attenzione su lavoro, creatività, turismo e imprenditorialità;

Jaume Gomila , rappresentante di Minorca, Regione Europea della Gastronomia 2022, ha concentrato la sua attenzione sulla cultura, il coinvolgimento dei cittadini, l'empowerment e le iniziative educative nella regione;

Jens Storli , rappresentante della Regione Europea della Gastronomia Trondheim-Trøndelag 2022, ha focalizzato la sua attenzione su visibilità, comunicazione, marketing, eredità e valutazione;

Ilona Sares , rappresentante di Kuopio, Regione Europea della Gastronomia 2019, ha focalizzato la sua attenzione su ambiente e sostenibilità;

La Dott.ssa Diane Dodd ha accompagnato la giuria per garantire che tutti gli aspetti finanziari, di governance e legali garantiranno un'eredità a lungo termine per la regione.

Informazioni sul Premio Mondiale/Regione Europea della Gastronomia

L' Istituto Internazionale di Gastronomia, Cultura, Arti e Turismo ( IGCAT ) è l'istituto operativo che sovrintende alla gestione e al coordinamento del Premio Mondiale ed Europeo della Gastronomia. L'IGCAT ritiene che la collaborazione intersettoriale aiuterà le regioni a trovare soluzioni alle sfide attuali e, pertanto, il premio non viene assegnato solo perché una regione ha un'ottima gastronomia, ma perché l'intera regione sta lavorando insieme per creare un futuro alimentare più sostenibile. L’IGCAT incoraggia a partecipare non solo il settore dell’ospitalità, ma tutti coloro che operano nell’intero ecosistema, comprese le istituzioni pubbliche, private, ONG e accademiche.

Il primo passo per candidarsi al Premio è riunire queste diverse entità. La fase successiva è quella di creare un registro delle offerte che raccolga quante più grandi iniziative possibili in modo che le persone stesse nella regione possano iniziare ad apprezzare quanto siano ricche le loro risorse. La terza fase è una visita della giuria che si conclude con una raccomandazione per il consiglio dell'IGCAT e una relazione per aiutare la regione a preparare un percorso di successo.

Le Regioni della Gastronomia candidate e premiate, guidate dall’IGCAT, stanno lavorando insieme per rafforzare la sicurezza alimentare attraverso la celebrazione di culture alimentari distintive; creare occupazione stimolando la creatività e l'innovazione gastronomica; nutrire bambini e adulti attraverso l'educazione culinaria e culturale; promuovere la sostenibilità ambientale nei settori del turismo, dell’ospitalità e dell’agricoltura; sostenere l’equilibrio e le pratiche turistiche sostenibili; evidenziare e sostenere le competenze delle comunità rurali e urbane, creando connessioni e condividendo buone pratiche; e, in definitiva, contribuiscono alla salute e al benessere della comunità.

Ruolo delle scelte enologiche sulla qualità organolettica del Catarratto. Il Progetto “VISTA Lucido”.


Giuliana Cattarossi&Giovanni Colugnati

Innovation Broker, Progetto “VISTA Lucido”.


Come ricordato, nell’ambito dell’articolazione del Progetto “VISTA Lucido”, PSR Sicilia, l’Azione 2A 1 del Progetto prevede l’attività di microvinificazione in piccole quantità (circa 100-250 litri) da uve Catarratto provenienti dai vigneti afferenti alle aree a maggiore diffusione della cultivar ed in quelle zone in cui, per effetto anche del cambiamento climatico in atto, le uve prodotte presentano maggiori quantità di catechine, sostanze predisponenti le ossidazioni dei mosti. Verranno anche introdotti protocolli enologici atti a ridurre queste sostanze nei mosti ed a migliorare il livello qualitativo dei vini. A tal fine, durante la prima vendemmia di Progetto (2023) sono stati microvinificati 21 campioni della varietà Lucido.

Inoltre, con l’azione 2 si è previsto di costituire un Panel di analisi sensoriale per la caratterizzazione dei vini prodotti nell’ambito del progetto. L’utilizzo della moderna analisi sensoriale servirà per descrivere la qualità percepita di un vino sotto l’ottica dell’intensità delle sensazioni olfattive, caratterizzando, nel contempo, il portafoglio delle note descrittive. 

Nello specifico si prevede di: 1. creare un panel di degustazione tra tecnici ed esperti del settore (10-15 persone), 2. realizzare attività di expertize e training, sia dal punto di vista teorico che tecnico-pratico, 3. creare una scheda di analisi sensoriale dedicata al Catarratto, 4. realizzare attività di analisi sensoriale costante su tipologie diverse, attraverso la raccolta delle schede sensoriali, elaborazione dei dati e creazione dei radar descrittivi.

In questa nota vengono presentati i primi risultati relativi all’effetto della tecnica enologica, ed in particolare la scelta del lievito (Tabella 1), e prove di sosta sur lie e battonage prolungati), sulla qualità percepita del Lucido (Tabella 2) desunti dal wine tasting svoltosi il 22 febbraio a Marsala, presso la Cantina Sperimentale dell’IRVO.


Tabella 1. Elenco dei campioni presentati al wine-tasting, relativi all’effetto della tecnica enologica sulla qualità percepita del Lucido.


  1. Alessandro di Camporeale, base spumante

15. Donnafugata, Contessa, lievito A4-9

16. Donnafugata, Contessa, lievito Latkia

17. Cantina Sociale Settesoli, c/da Arcera

18. Santa Teresa

19. Donnafugata, c/da Pusillesi

20. Regaleali, c/da Reggina

21. Regaleali, c/da Santa Costanza


Tabella 2. Elenco dei campioni presentati al wine-tasting, relativi all’effetto della tecnica enologica sulla qualità percepita del Lucido.


3.   Cantina Sociale Settesoli, c/da Arcera test (vinificazione convenzionale)

17. Cantina Sociale Settesoli, c/da Arcera test (vinificazione sur lie)

6.   Santa Teresa (vinificazione convenzionale)

18. Santa Teresa (vinificazione sur lie)

7.   Donnafugata, c/da Pusillesi (vinificazione convenzionale)

19. Donnafugata, c/da Pusillesi (vinificazione sur lie)

13. Regaleali, c/da Reggina (vinificazione convenzionale)

20. Regaleali c/da Reggina (vinificazione sur lie)

14. Regaleali, c/da Santa Costanza (vinificazione convenzionale)

21. Regaleali c/da Santa Costanza (vinificazione sur lie)














Serie 1: vinificazione convenzionale (3)  Serie 2: sosta sur lie e battonage prolungato (17).




Serie 1: vinificazione convenzionale (6)  Serie 2: sosta sur lie e battonage prolungato (18).

Serie 1: vinificazione convenzionale (7   Serie 2: sosta sur lie e battonage prolungato (19).




Serie 1: vinificazione convenzionale (13)  Serie 2: sosta sur lie e battonage prolungato (20).


Serie 1: vinificazione convenzionale (14)  Serie 2: sosta sur lie e battonage prolungato (21).



mercoledì 24 aprile 2024

Video del webinar "Biodiversità come fattore di innovazione"

 

Ismea, nell'ambito del Programma della Rete Rurale Nazionale, in collaborazione con l'Accademia dei Georgofili, l'8 aprile ha realizzato un webinar dal titolo “Biodiversità come fattore di innovazione” - Istituzioni, tecnici e imprese agricole a confronto.

Un evento coinvolgente e informativo che ha esplorato il potenziale della biodiversità nel promuovere l'innovazione nel settore agricolo.

Nel corso del webinar, esperti del settore hanno condiviso le loro esperienze e conoscenze su come la biodiversità possa essere una fonte di ispirazione per affrontare sfide come il cambiamento climatico, la conservazione delle risorse naturali e lo sviluppo sostenibile. Attraverso presentazioni coinvolgenti e dibattiti animati, abbiamo esaminato il ruolo cruciale della biodiversità nel migliorare la resilienza e la sostenibilità dei nostri sistemi agroalimentari

VIDEO DELL'EVENTO



PARLAMENTO RURALE EUROPEO - ITALIA WEBINAR 9 MAGGIO ORE 16.30


 

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Sovranità alimentare, concetto non nuovo ma che guarda al futuro




NinoSutera


Il concetto di sovranità alimentare è un concetto molto più profondo di quello che potrebbe apparire a prima vista. Infatti, l’Italia è tra i Paesi che già oggi, con ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, protegge 315 prodotti con marchi Dop (denominazione di origine protetta), Igp (indicazione geografica protetta), Stg (specialità tradizionale garantita) per non parlare di Doc, Docg, Igt e altri marchi identificativi.  

Nel corso degli anni il concetto di sovranità alimentare è stato ripreso e diffuso da diverse organizzazioni, non esiste una definizione unanime o trasversalmente condivisa di questo concetto, ma per capire cosa significa può essere utile riferirsi Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). Secondo la FAO la sovranità alimentare è un modello di gestione delle risorse alimentari che ha come priorità e motore delle proprie politiche non la massimizzazione del profitto economico ma la soddisfazione delle esigenze alimentari delle persone; che promuove un tipo di produzione alimentare sostenibile e rispettosa del lavoro di chi produce il cibo; che punta a incoraggiare le economie alimentari locali, riducendo la distanza tra fornitori e consumatori, lo spreco e la dipendenza da società distanti dai luoghi in cui il cibo viene prodotto. In altre parole, la sovranità alimentare si propone di dare il controllo delle risorse alimentari soprattutto a chi le produce, le distribuisce e le consuma anziché a grandi aziende che le utilizzano come mezzo per arricchirsi.

La sovranità alimentare punta a valorizzare le conoscenze tradizionali sulla produzione delle risorse alimentari e la loro trasmissione di generazione in generazione, e promuove l’utilizzo di metodi e mezzi di gestione delle risorse alimentari che siano sostenibili dal punto di vista ambientale, concetti che Luigi Veronelli ha codificato fin dagli inizi degli anni 90 con le De.Co. Denominazioni Comunali. Veronelli, enologo, gastronomo e scrittore lombardo, ha rappresentato e rappresenta il rinascimento dell’ElaioEnoGastronomia italiana in tutte le sue espressioni, ha aperto una strada, inventato un genere, vissuto e tracciato la via per l’affermazione dei territori, e i suoi prodotti identitari, una lezione di dedizione, onestà intellettuale, e sana partigianeria che ha rappresentato l’antesignano della sovranità alimentare.

Luigi Veronelli

Ha lottato contro i poteri forti a difesa dei piccoli produttori, a garanzia dei consumatori consapevoli, tra le sue battaglie, “con la trasparenza del prezzo sorgente, il consumatore verrebbe messo in grado di valutare il tipo di ricarico applicato dal rivenditore, e da questo la sua onestà”. Già nel lontano 1956 Veronelli scriveva “L’agricoltura e il turismo sono le armi migliori per lo sviluppo e l’affermazione della nostra Italia”. Un’idea decisamente controcorrente considerando il pieno boom economico, cioè quel veloce sviluppo industriale che trasformò l’Italia, il suo modo di vivere, le abitudini, anche alimentari, della popolazione e modificò per sempre l’aspetto delle città, del paesaggio, delle campagne. Anni dopo, Veronelli è tornato sull’argomento precisando che “L’agricoltura di qualità e il turismo di qualità sono le armi per lo sviluppo della nostra patria”.

Veronelli in questo come in tanti altri temi, è stato un intellettuale a tutto campo, ricco di intuizioni, uno straordinario personaggio ricco di umanità, e di contraddizioni, capace di vedere lontano. I suoi pensieri sul turismo e sull’agricoltura, infatti, hanno del pionieristico se collocati nel contesto storico in cui sono stati enunciati. Ma d’altra parte il suo grande fascino era dovuto al fatto che nella sua vita, non hai mai smesso di essere curioso e attento a cogliere le novità, nel rispetto dell’identità territoriali. Ecco, per noi tutto questo è sovranità alimentare.


martedì 23 aprile 2024

Gruppi Operativi tra passato e presente. Evento nazionale a Palermo

 Il 23 e 24 maggio si terrà a Palermo il convegno "Gruppi Operativi tra passato e presente: scambio di esperienze e condivisione"


L'evento, organizzato dalla Rete Rurale Nazionale, si rivolge ai Gruppi Operativi del PEI AGRI allo scopo di favorire lo scambio e la condivisione di esperienze sull'attuazione dei progetti. A tal fine saranno promossi i racconti di alcuni gruppi operativi testimonial su aspetti legati all'approccio interattivo e organizzate delle visite in campo. Inoltre, i GO interessati potranno presentare un poster del loro progetto entro il 26 aprile 2024, all'indirizzo innovazione.rrn@crea.gov.it, seguendo le istruzioni previste per l'invio dei contributi. 

Si specifica che, a causa del numero limitato di posti, il convegno è a numero chiuso ed è principalmente dedicato ai GO selezionati nelle fasi finali del periodo di programmazione 2014-2022 e ancora in corso. Sarà cura dell'organizzazione comunicare la conferma di partecipazione.

Le registrazioni dovranno essere effettuate entro il 30 aprile 2024, utilizzando il modulo di iscrizione disponibile al seguente link: 

 
 
 
 

lunedì 22 aprile 2024

Canapa, l'esperienza di Millasensi

   

                               NinoSutera

        Il dipartimento agricoltura dell’assessorato Agricoltura, nell’ambito della Rete regionale sistema della conoscenza e dell’innovazione in agricoltura ha avviato diverse iniziative informative-divulgative attraverso i lavori dei  Gruppi Tematici 

Coltivata prima dai Mongoli, poi dai Tartari e dai Giapponesi la canapa è una pianta con una storia misteriosa e antichissima. Una storia molto più antica di quella del cotone e della seta: anche se si pensa che sia originaria dell’Asia e del Medio Oriente, recenti studi affermano che la canapa era presente in Italia e nel bacino Mediterraneo già 13.500 anni fa. Lo storytelling che accompagna questa pianta parte da migliaia di anni or sono, per arrivare ai nostri giorni, in quella che tutti speriamo diventi l’era del cambiamento, diventandone protagonista, grazie alle sue infinite proprietà e capacità, sia a livello ambientale che produttivo.

La filiera della canapa industriale è il volano per far crescere l’economia circolare in modo sostenibile: lo sanno bene gli addetti ai lavori che però in Italia, fino ad oggi, non sono riusciti a creare dei modelli locali che potessero poi funzionare su larga scala, creando lavoro agricolo e industriale con un bassissimo impatto sull’ambiente. Ed è proprio su questo punto che vuole intervenire Millasensi, start up agricola innovativa, riconosciuta come società benefit, che non è solo un titolo, ma un’idea diversa del fare impresa.

“Nella nostra attività non perseguiamo unicamente finalità di profitto ma anche scopi di beneficio comune, che abbiano ricadute positive sulla collettività, operando in maniera sostenibile e responsabile nei confronti delle persone e dell’ambiente – sottolinea Roy Orlando, che di Millasensi è lo Strategy Manager -. L’idea di base è quella di fare da system integrator e far dialogare il mondo agricolo con quello industriale mettendo al centro la canapa”. E quindi “incentivare l’agricoltore, convertire le coltivazioni di chi vuole partecipare al progetto e migliorare il sistema di filiera che stiamo promuovendo in Sicilia e dove vogliamo arrivare in pochi anni a coltivare 2000 ettari”.

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