lunedì 4 marzo 2024

EbioScart Plus

 Grande evento di avvio attività per EbioScart Plus. La nuova esperienza tecnico-scientifica, dopo il progetto EbioScart, finanziato dal PSR SIcilia 2014-2022 Misura 16,  sarà tra i protagonisti di “Best in Sicily”, la grande festa del gusto e dell'ospitalità targata Cronache di Gusto,  di scena  al Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania il prossimo 11 Marzo. Riflettori ancora accesi  sulle potenzialità di sviluppo economico per la Sicilia nella promozione dell’economia circolare.

VIDEO 

 EbioScart-Plus,  partendo dagli scarti di ficodindia,   si presenta come focus sull’individuazione di un alimento per ruminanti, la realizzazione di un “compost” per piante e l’applicazione dell’indica-xantina nei trasformati del ficodindia. «Con EbioScartPlus - ha spiegato Carmelo Danzì, innovation broker del progetto- grazie agli scarti di ficodindia continuiamo ancora a restituire alla terra ciò che è stato sottratto. Con queste sperimentazioni otteniamo dei prodotti che verranno testati dal consumatore finale attraverso le moderne tecniche delle neuroscienze e neuoromarketing.Il nostro obiettivo è quello di raggiungere il gusto del consumatore come valore aggiunto, certificato e significativo».  Capofila del progetto è la Società Cooperativa Agricola “Big Fruit”; responsabile scientifico la Prof.ssa Monica Isabella Cutrinielli dell’Università di Napoli “Federico II- Dipartimento Veterinaria”; mentre altri partner del progetto sono l’azienda agricola “La Tenuta della Principessa”, la società agricola “Giovani Tradizione”, l’azienda agricola “Interrante”, la società “Agrismethia”, “BonSicilia di Alesssandro Grassi”, “Gran Feed S.R.L. di Andrea Armato”.

La protesta tra finanziatori della PAC e le lobby dell'agroindustria e della chimica

 

...qualche mese addietro c'eravamo occupati del conflitto tra agroindustria e agricoltura contadina, tra città e campagna.  

                        ATTENZIONE, MANIPOLARE CON CURA

Con grande soddisfazione, si fa per dire, apprendiamo che alcuni rappresentanti degli azionisti di maggioranza,   (cittadini contribuenti del bilancio dell'UE e quindi finanziatori della PAC)  hanno messo in mora il ministro dall'intraprendere iniziative,  senza ascoltare prima gli azionisti di maggioranza, e solo dopo le lobby dell'agroindustria, e della chimica, che non sono azionisti, ma semplici agitatori.



















  ASSOCIAZIONI SCRIVONO AL MINISTRO  

“RISCHIAMO DI TORNARE INDIETRO DI 25 ANNI”

Non può esistere l’agricoltura senza la tutela del suolo, delle acque, dell’aria, del benessere degli animali e del nostro capitale naturale.

23 Associazioni hanno inviato una lettera al Ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, per chiedere un confronto sul futuro dell’agricoltura e dei sistemi agro-alimentari in Europa e nel nostro Paese, allargato anche alle Associazioni ambientaliste, animaliste e dell’agroecologia.
“La mobilitazione degli agricoltori delle ultime settimane ha riportato alla cronaca un conflitto, vero o presunto, tra gli obiettivi della necessaria e imprescindibile transizione ecologica e la produzione primaria”, scrivono le 23 Associazioni da molti anni impegnate nella promozione di una transizione agro-ecologica del modello agricolo sia nazionale che globale, sempre disponibili al confronto con le Istituzioni, le parti economiche e sociali.

 LA CAUSA DELLE DIFFICOLTÀ NON RISIEDE 

NELLE NORME AMBIENTALI

“Consapevoli delle difficoltà che il sistema agro-alimentare sta affrontando da molti anni, siamo convinti che la causa non risieda nelle norme ambientali, ma essenzialmente in problemi strutturali del settore primario, che richiedono un forte impegno istituzionale e di tutti i soggetti interessati”, sottolineano le 23 Associazioni rivolgendosi al Ministro.
Contrapporre gli obiettivi della sostenibilità ambientale a quelli della sostenibilità economica delle aziende agricole sarebbe un grave errore, perché i due obiettivi sono strettamente connessi.

LE STRATEGIE EUROPEE

Le Strategie europee “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” non sono la causa della crisi economica del setto-re agro-alimentare, ma sono parte della soluzione del problema della sostenibilità del reddito degli agricoltori. Per questi motivi le Associazioni esprimono le loro preoccupazioni per l’indebolimento degli obiettivi della Politica Agricola Comune discussi nell’ultimo Consiglio europeo AgriFish. La Commissione europea ha proposto la cancellazione di alcuni impegni previsti dalla condizionalità del primo pilastro, le azioni obbligatorie per la tutela dell’ambiente, del suolo e della biodiversità collegate ai pagamenti di base che gli agricoltori ricevono con la domanda annuale della PAC. Queste pro-poste della Commissione europea soddisfano solo in parte le richieste avanzate da alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, che hanno chiesto l’eliminazione degli impegni per la protezione delle zone umide e delle torbiere, per il mantenimento della sostanza organica dei suoli, l’obbligo delle rotazioni e delle superfici destinate alla conservazione della natura. Il Commissario all’agricoltura, Janus Wojciechowski, ha dichiarato di essere favorevole a queste modifiche proponendo di trasformare questi impegni obbligatori in schemi volontari per gli agricoltori da retribuire con risorse aggiuntive rispetto ai pagamenti di base della PAC.

GRAVE CANCELLARE GLI IMPEGNI AMBIENTALI DELLA PAC

Cancellando di fatto la maggior parte degli impegni ambientali della PAC attuale si determinerebbe un ritorno al passato di 25 anni, ignorando le gravi crisi ambientali del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità che dobbiamo oggi affrontare con urgenza. Ignorare questi problemi significa esporre l’agricoltura europea e nazionale a seri rischi, con perdite di rese e quindi di reddito per gli agricoltori, aggravando la crisi economica determinata dalle speculazioni finanziarie e dalle dinami-che dei prezzi dei prodotti agricoli.
Questa marcia indietro sugli impegni ambientali della PAC 2023-2027 rischia di stravolgere anche l’impostazione del Piano Strategico Nazionale.

IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA RIGUARDA TUTTI

Il futuro dell’agricoltura e dei sistemi agro-alimentari non può essere considerato un interesse esclusivo delle Associazioni agricole ma riguarda tutti i cittadini. Per questo, concludono le 23 Associazioni, “siamo convinti della necessità di una fattiva collaborazione e il superamento dell’attuale, infruttuoso, clima di contrapposizione. Tutto il comparto agricolo e le Associazioni della società civile devono essere motori della transizione ecologica dell’economia per affrontare le crisi, economica, sociale e ambientale, che hanno effetti drammatici sull’agricoltura”

Le 23 Associazioni ambientaliste, animaliste, dell’agroecologia e dei consumatori che inviano questo comunicato rappresen-tano un’ampia alleanza che condivide la visione di una transizione ecologica dell’agricoltura italiana ed europea, che tuteli tutti gli agricoltori, i cittadini, il prossimo



Progetto “PER.RI.CON.E.”

 L’importanza dei vitigni-reliquia. Il Progetto PER.RI.CON.E. in Sicilia.

                       Giovanni Colugnati&Giuliana Cattarossi


Il Progetto PER.RIC.CON.E., finanziato dal PSR Sicilia 2014-22-Sottomisura 16.1 e iniziato nell’estate 2023, vede la collaborazione fra una rilevante realtà scientifica pubblica, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBBR diu Palermo) e alcune importanti aziende vitivinicole delle province di Trapani e Palermo, promosso da DFA S.r.l., quale Capofila, e coordinato dal Dr. Davide Pacifico del CNR-IBBR per gli aspetti agronomici, genetici e di caratterizzazione del vitigno e dalla Colugnati & Cattarossi Srl, per gli aspetti enologici;
Il partenariato si avvale della prestazione di servizio dell’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio (IRVO) per le attività di microvinificazione presso la Cantina Sperimentale di Marsala.

Come talora accade nel caso dei vitigni siciliani, le informazioni disponibili sul Perricone sono realmente poche e si registrano solo a partire dalla fine dell'Ottocento, quando la varietà era segnalata sotto il sinonimo di Pignatello, largamente allevato nelle provincie di Palermo e di Trapani. Il termine Pignatello sembra riferirsi al dialettale pignatidare utilizzato per definire le terre rosse alluminose del Trapanese dove vi era un elevata produzione di “pignatte” per cucinare, pentole in terracotta di cui sono state ritrovate testimonianze archeologiche appartenenti addirittura al neolitico, ma di fatto utilizzate fino ai giorni nostri.

Quando la Sicilia del vino era sinonimo di tendone, la quantità era l’obiettivo per produrre vino da taglio e i vitigni meno produttivi, pur eleganti, venivano messi ai margini: la storia del Perricone ha a che fare con questa viticoltura visto che ha sempre avuto una resa molta bassa e in fondo è la metafora della nobiltà siciliana, in bilico tra splendore e difficoltà.

Descritto per la prima volta da Nicosia (1735), le informazioni sulle origini sono poche, ma studi più recenti (1. Di Vecchi Starazet al., 2007) ipotizzano una relazione genitore-figlio con il Sangiovese. Il periodo aureo del Perricone è a fine Ottocento quando era largamente allevato nelle provincie di Trapani e Palermo per vinificare il Marsala Ruby, in assemblaggio con altre uve locali, perché donava eleganza e profumi oltre alla componente tannica.

Dal 1970 il Perricone risulta iscritto al Registro nazionale delle varietà di vite del Ministero delle PoliticheAgricole (G.U.149-17/06/1970).

A dispetto della sua antica coltivazione, la drastica riduzione della superficie ha probabilmente causato la perdita di quote importanti di variabilità intravarietale: tuttavia è stato possibile definire due biotipi caratterizzati da aspetti morfologici dell’acino (grande e piccolo).

Il Progetto si prefigge l’obiettivo di studiare in particolar modo l’ampia variabilità genetica presente all’interno della popolazione del Perricone al fine di salvaguardare questa nobile reliquia viticola isolana e di valorizzarla con protocolli enologici innovativi, diversificati e coerenti con i dettami della bioeconomia, al fine di esplorare le possibilità di aprire nuove frontiere di mercato.

In sintesi, il Progetto si articola in 7 azioni, delle quali l’azione 1, coordinata riguarda il coordinamento tecnico e la gestione amministrativa e l’azione 2, riguardante l’Analisi di mercato, va intesa come costruzione di un processo partecipato di valorizzazione del vitigno-reliquia parallelo alla sua reintroduzione a scala territoriale e organizzativa più ampia.

L’importante azione 3 ha come obiettivo la Caratterizzazione genetica e sanitaria di materiali di diversa origine di Perricone da parte del CNR-IBBR di Palermo, attraverso caratterizzazione morfologica e genetica e la valutazione dello stato sanitario.

L’azione 4 riguarda alcuni aspetti della gestione agronomica del vitigno e proporrà l’impiego innovativo di scarti solidi di lavorazione della filiera agrumaria nella concimazione del vigneto valutandone l’utilità della pratica volta ad aumentare il contenuto di materia organica del suolo e conseguentemente la sua fertilità; l’azione 5, riguardante lo studio dei fattori di criticità del Perricone, prevede l’applicazione e validazione di possibili protocolli enologici innovativi attraverso l’Attività di microvinificazione di vini sperimentali derivanti dall’applicazione di protocolli enologici innovativi a confronto con vinificazioni convenzionali; al suo interno verrà valutata anche la possibilità di produzione di biodiesel a partire dagli scarti di lavorazione di cantina. L’azione 6 riguardante l’attività di Analisi Sensoriale prevede la predisposizione di apposite schede astrutturate, l’organizzazione del panel sensoriale, la raccolta dei dati della degustazione e la loro elaborazione e interpretazione (radar descriottivi).

Infine, l’azione 7, infine, si occuperà della divulgazione, coinvolgimento di stakeholder e monitoraggio del progetto.




Prove di fermentazione su campioni di Perricone presso il Laboratorio di Microbiologia dell’IRVO.

domenica 3 marzo 2024

EIP-AGRI Innovation Awards 2024 AGGIORNAMENTI

 

Aggiornamenti

    


 Le prossime scadenze

15 febbraio 2024 -  I candidati vengono informati della loro idoneità.

8 marzo 2024 - Annunciati i candidati finalisti.

8 marzo 2024 - Si apre la presentazione dei video da parte dei candidati

1 aprile 2024 - Chiusura della presentazione dei video da parte dei candidati

15 aprile 2024 - Preferito del pubblico: si aprono le votazioni

3 maggio 2024 - Favorito dal pubblico: chiusura delle votazioni

7 maggio 2024 - Presentati i candidati e annunciati i vincitori durante la cerimonia di premiazione a Estoril  in Portogallo.

L’obiettivo del EIP-AGRI Innovation Awards 2024 è riconoscere e premiare i gruppi operativi eccezionali che hanno sviluppato pratiche, soluzioni, prodotti e processi innovativi, finanziati nell’ambito della Misura 16 dei PSR 2014-2022 che è  l'obiettivo primario della nostra Autorità di Gestione,“L’Unione Europea ha scelto la linea della cooperazione, obbligando a collaborare introducendo l’elemento dell’innovazione” (che ha già annunciato l'intenzione di organizzare in Sicilia l'Innovation Day nei prossimi mesi)

Ritornando all'iniziativa del PEI-AGRI il  processo di selezione è composto di due fasi:

Fase 1: per tutti i candidati – Presentazione del formulario, in base al quale verrà effettuata la selezione dei candidati 

Fase 2: solo per i 30 progetti OG nominati – Invio dei video, in base ai quali verrà effettuata la selezione finale dei vincitori

I video verranno pubblicati nel sito web dedicato e la votazione per il "preferito dal pubblico" tra i 30 candidati, sarà aperta al più vasto pubblico europeo.


Mentre i formulari in formato editabile  saranno pubblicati sui siti del Dipartimento

Intanto vi invitiamo a partecipare (volontario) a questo sondaggio,EU,  nel contesto dello "Studio sui risultati ottenuti dai progetti del gruppo operativo PEI-AGRI nell'ambito della PAC"

 SONDAGGIO


 

 

venerdì 1 marzo 2024

L'importanza della riduzione dell’uso di antibiotici

 

Mentre l'agroindutria e le lobby dei pesticidi, festeggiano  per il blizz andato a buon fine,  che ha obbligato la Presidente della Commissione EU  a ritirare il regolamento sulla riduzione dei pesticidi sull'ambiente e sugli animali, la ricerca indipendente evidenzia che...

L’uso di antibiotici secondo un rapporto curato da tre agenzie UE

            I Paesi che hanno ridotto il consumo di antibiotici sia negli animali che negli esseri umani hanno registrato una diminuzione dei batteri resistenti agli antibiotici, secondo quanto emerso dal quarto rapporto congiunto sull’analisi integrata del consumo di agenti antimicrobici e dell’incidenza (numero di nuovi eventi che si verificano in un determinato periodo di tempo all'interno di una specifica area geografica; per esempio il numero di casi di influenza che si registrano annualmente in Europa.) dei casi di resistenza agli antimicrobici (Capacità dei microrganismi di crescere in presenza di sostanze specificamente progettate per distruggerli; per esempio, in seguito a un preoccupante uso eccessivo degli antibiotici, alcune infezioni umane sono ora resistenti agli antibiotici.) nei batteri presenti negli esseri umani e negli animali destinati alla produzione alimentare (JIACRA IV), pubblicato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA).

Applicando un approccio «One Health», che riconosce il nesso tra la salute delle persone e quella degli animali, il rapporto presenta dati acquisiti principalmente tra il 2019 e il 2021 sul consumo di antibiotici e sulla resistenza agli antimicrobici in Europa.

Per la prima volta nell’ambito di questo progetto, le tre agenzie hanno analizzato le tendenze sul consumo di antimicrobici e sulla resistenza agli antimicrobici per Escherichia coli (E. coli) negli esseri umani e negli animali destinati alla produzione alimentare. Hanno inoltre esaminato l’evoluzione di tali tendenze negli esseri umani e negli animali destinati alla produzione alimentare nel periodo 2014-2021. Per esempio in questo arco di tempo il consumo di antibiotici negli animali destinati alla produzione alimentare è diminuito del 44 %.

Dall’analisi effettuata dalle tre agenzie è emerso che i batteri del genere E. coli sia negli animali che negli esseri umani stanno diventando meno resistenti agli antibiotici grazie alla riduzione del loro consumo complessivo. Ciò dimostra che le tendenze preoccupanti riguardanti la resistenza agli antibiotici possono essere invertite con le opportune misure e politiche.

«Un impegno maggiore volto a ridurre il consumo non necessario di antibiotici è fondamentale per affrontare la minaccia per la salute pubblica rappresentata dalla resistenza agli antimicrobici. Inoltre il rafforzamento dei programmi di vaccinazione e il miglioramento delle pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni nelle comunità e nelle strutture sanitarie sono essenziali per ridurre il fabbisogno di antibiotici», ha dichiarato Andrea Ammon, direttrice dell’ECDC.

«Un minor uso di antibiotici nella produzione zootecnica paga: nella maggior parte dei Paesi che hanno ridotto l’uso di antibiotici abbiamo osservato una corrispondente diminuzione dei livelli di resistenza. Ciò significa che gli sforzi a livello nazionale servono. Inoltre ciò mette in evidenza l’impegno dell’UE a favore dell’approccio “One Health”, salvaguardando sia la salute animale che quella pubblica mondiale», ha affermato Bernhard Url, direttore esecutivo dell’EFSA.

«L’accesso a dati affidabili sul consumo e sulla resistenza nelle persone e negli animali fa davvero la differenza nel contrastare la resistenza agli antimicrobici. Tramite progetti congiunti come JIACRA, i Paesi europei ottengono informazioni di valore insetimabile sull’impatto delle misure adottate. Ciò consente loro di intraprendere ulteriori misure per promuovere l’uso accorto degli antibiotici», afferma Emer Cooke, direttrice esecutiva dell’EMA.

Il rapporto evidenzia inoltre che negli esseri umani l’uso di importanti classi di antibiotici, come i carbapenemi, le cefalosporine di terza e quarta generazione e i chinoloni, è associato alla resistenza a questi antibiotici in E. coli presente negli esseri umani. Parimenti l’uso di chinoloni, polimixine, aminopenicilline e tetracicline negli animali destinati alla produzione alimentare è associato alla resistenza a questi antibiotici nei batteri E. coli presenti negli animali destinati alla produzione alimentare.

Inoltre la resistenza dei batteri negli esseri umani può essere legata a quella negli animali destinati alla produzione alimentare. Due esempi evidenziati dal rapporto sono Campylobacter jejuni e Campylobacter coli, che possono trovarsi negli animali destinati alla produzione alimentare e trasmettersi alle persone mediante gli alimenti.
Per la prima volta il codice statistico utilizzato per effettuare queste analisi viene messo a disposizione del pubblico unitamente al rapporto, incoraggiando ulteriori analisi da parte di ricercatori e altri esperti interessati.

La resistenza agli antimicrobici costituisce una grave minaccia per la salute pubblica e animale. Si stima che ogni anno la resistenza agli antimicrobici causi la morte di oltre 35 000 persone nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo (UE/SEE) e rappresenti un onere significativo per i sistemi sanitari europei, con un costo approssimativo di 11,7 miliardi di EUR all’anno, secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE). L’approccio «One Health», attuato tramite la cooperazione dell’ECDC, dell’EFSA e dell’EMA, e i risultati presentati nel rapporto invitano a: 

  • proseguire gli sforzi per contrastare la resistenza agli antimicrobici a livello nazionale, dell’UE e mondiale negli esseri umani e negli animali da produzione alimentare;
  • a sorvegliare in maniera armonizzata il consumo di antimicrobici e la resistenza agli antimicrobici negli esseri umani e negli animali;
  • effettuare studi mirati per comprendere meglio la diffusione della resistenza agli antimicrobici.
SUPPORTO MULTIMEDIALE



 

Agricoltore custode


 La Commissione industria e agricoltura del Senato ha approvato (21 febbraio 2024) in via definitiva il disegno di legge per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e per l'istituzione della giornata nazionale dell'agricoltura.

Si tratta di un provvedimento che intende valorizzare il contributo degli agricoltori alla tutela e al miglioramento del patrimonio naturale, paesaggistico e culturale del nostro paese, attraverso pratiche agricole sostenibili e rispettose della biodiversità. 

“Disposizioni per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e per l'istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura”.


agricoltore custode

giovedì 29 febbraio 2024

Nature restoration law


 Approvata la nuova legge europea sul 

ripristino degli ecosistemi

Recentemente in tanti, hanno festeggiato per il fatto che la Presidente della Commissione EU è stata costretta, (da alcune lobby)  a ritirare il Regolamento sulla riduzione dei pesticidi in agricoltura e negli allevamenti super-intensivi, dopo un percorso lungo tre anni.

  Noi mentre riteniamo che non c'era niente da festeggiare,  condividendo la dichiarazione lungimirante di Cesar Luena relatore del "Nature restoration law": "Oggi è un grande giorno per l'Europa, perché passiamo dalla protezione e dalla conservazione della natura al suo ripristino. 

La nuova legge ci aiuterà anche a rispettare molti dei nostri impegni internazionali in materia di ambiente. Inoltre, ripristinerà gli ecosistemi degradati senza compromettere il settore agricolo, lasciando agli Stati membri una grande flessibilità.

Vorrei ringraziare i ricercatori per averci fornito le evidenze scientifiche (relativamente al riscaldamento climatico, n.d.r.) e per il loro impegno nel combattere il negazionismo climatico.

E vorrei ringraziare anche i giovani per averci ricordato che non abbiamo né un pianeta B, né un piano B."

Lo scorso 27 febbraio 2024 è stata approvata la Parlamento Europeo la cosiddetta Nature restoration law, la più importante legge europea finalizzata al ripristino della natura con riferimento sia agli ecosistemi marini che terrestri funzionalmente danneggiati.

A fronte di una attuale situazione che vede infatti circa l'80% degli habitat comunitari già degradato dall'azione dell'uomo, questa nuova normativa pone a tutti i Paesi comunitari gli importanti obiettivi di ripristinare almeno il 30% degli habitat in cattive condizioni entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050.

Perchè è necessario il ripristino ecosistemico?

Secondo il Parlamento Eurpeo il ripristino degli ecosistemi è fondamentale per combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, riducendo - al contempo - i rischi per la sicurezza alimentare.

Secondo la Commissione, la nuova legge apporterebbe notevoli benefici economici, in quanto ogni euro investito genererebbe almeno 8 euro di benefici grazie all'incremento dei servizi ecosistemici generati da ecosistemi più sani e resilienti.

La nuova legge deve contribuire al conseguimento degli impegni internazionali dell'UE, in particolare quelli indicati nel quadro globale sulla biodiversità delle Nazioni Unite di Kunming-Montreal

E' importante sottolineare come la proposta di legge non imponga la creazione di nuove aree protette nell'UE né blocchi la costruzione di nuove strutture ed infrastrutture per l'energia rinnovabile. 

Una volta approvato anche dal Consiglio, sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.

Ecosistemi agricoli

Per migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli, i paesi dell'UE dovranno registrare progressi in due di questi tre indicatori: indice delle farfalle comuni; percentuale di superficie agricola con elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità; stock di carbonio organico nei terreni minerali coltivati.

Dovranno anche adottare misure per migliorare l'indice dell'avifauna comune, dato che gli uccelli sono un buon indicatore dello stato di salute generale della biodiversità.

Poiché le torbiere sono una delle soluzioni più economiche per ridurre le emissioni nel settore agricolo, i paesi dell'UE dovranno ripristinare almeno il 30% delle torbiere drenate entro il 2030 (almeno un quarto dovrà essere riumidificato), il 40% entro il 2040 e il 50% entro il 2050 (con almeno un terzo riumidificato). La riumidificazione continuerà a essere volontaria per agricoltori e proprietari terrieri privati.

Come richiesto dal Parlamento, la legge prevede un freno di emergenza che, in circostanze eccezionali, consentirà di sospendere gli obiettivi relativi agli ecosistemi agricoli qualora questi obiettivi riducano la superficie coltivata al punto da compromettere la produzione alimentare e renderla inadeguata ai consumi dell'UE.

Altri ecosistemi

La legge impone anche di registrare una tendenza positiva in diversi indicatori che riguardano gli ecosistemi forestali e di piantare tre miliardi di nuovi alberi.

Gli Stati membri dovranno inoltre ripristinare almeno 25.000 km di fiumi trasformandoli in fiumi a scorrimento libero, e garantire che non vi sia alcuna perdita netta né della superficie nazionale totale degli spazi verdi urbani, né di copertura arborea urbana.



martedì 27 febbraio 2024

Effetto dell’interazione vitigno x ambiente sulla qualità organolettica del Lucido.


Giuliana Cattarossi&Giovanni Colugnati

Innovation Broker, Progetto “VISTA Lucido”.



Il Progetto “VISTA Lucido”, finanziato nell'ambito della Misura 16 del PSR Sicilia ha lo scopo principale di incrementare la quota di vino sostenibile di alta qualità attraverso la valorizzazione delle produzioni autoctone, con particolare riguardo a quelle più diffuse in Sicilia quale la cultivar Lucido (Catarratto bianco). Collegate all’obiettivo principale saranno perseguiti altri importanti obiettivi di miglioramento dell’ecosistema Lucido: mitigare gli effetti negativi del climate change sulle produzioni enologiche, monitorare la cinetica di maturazione della bacca, incrementare la biodiversità dell’ecosistema vigneto, favorire l’incremento delle superfici vitate sostenibili, ridurre i consumi idrici in vigna, monitorare i consumi energetici e le emissioni.

Inoltre, il partenariato intende agevolare la diffusione delle innovazioni tramite un sistema informatico utile alla raccolta dati delle aziende e ad informare ed aggiornare tecnici e operatori che dovranno sempre più specializzarsi nella conduzione sostenibile dei vigneti favorendo al contempo, la massima capacità di espressione enologica della varietà, al fine di determinare prodotti innovativi utili a fornire all’intero comparto un vantaggio competitivo sostanziale e duraturo.

Per queste finalità, l’Azione 2A 1 del Progetto prevede l’attività di microvinificazione in piccole quantità (circa 100-250 litri) da uve Catarratto provenienti dai vigneti afferenti alle aree a maggiore diffusione della cultivar ed in quelle zone in cui, per effetto anche del cambiamento climatico in atto, le uve prodotte presentano maggiori quantità di catechine, sostanze predisponenti le ossidazioni dei mosti. Verranno anche introdotti protocolli enologici atti a ridurre queste sostanze nei mosti ed a migliorare il livello qualitativo dei vini.

Durante la prima vendemmia di Progetto (2023) sono stati microvinificati 21 campioni della varietà Lucido e 22 febbraio 2024, presso la Cantina Sperimentale dell’IRVO di Marsala è stata organizzato un pannel di 12 degustatori che ha valutato i campioni dal punto di vista organolettico, attraverso la tecnica dell’Analisi Sensoriale che prevede l’utilizzazione di apposita scheda di degustazione.

In questa nota vengono presentati i primi risultati relativi all’effetto dell’interazione terroir-Lucido (Tabella), mentre nella nota successiva ci soffermeremo sull’effetto della tecnica enologica sulla qualità percepita.



Tabella. Elenco dei campioni presentati al wine-tasting, relativi all’interazione vitigno-ambiente.


2. Cantina Sociale Colomba Bianca, c/da Carcitella

11. Cantina Sociale Colomba Bianca, Vita

  1. Cantina Sociale Settesoli, Arcera test

  2. Cantina Sociale Settesoli, Arcera stabulazione

  3. Cantina Sociale Settesoli, c/da Miccina

  4. Santa Teresa

  5. Donnafugata, c/da Pusillesi

  6. Cantina Sociale Paolini, Chiodo

  1. Cantina Sociale Paolini, Angileri

  2. Alessandro di Camporeale

  1. Gorghi Tondi

  2. Regaleali, c/da Reggina

  3. Regaleali, c/da Santa Costanza


























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