martedì 12 marzo 2019

Menfi 22 Marzo ore 18.00




Mangiare è un atto agricolo
Alimentarsi bene per vivere meglio
«Siamo ancora consapevoli che non possiamo essere  liberi se qualcuno controlla la nostra mente e la nostra voce… ma abbiamo dimenticato che non possiamo neppure essere liberi se qualcuno controlla il nostro cibo e le sue fonti». Dunque, «mangiare in modo responsabile significa anche essere liberi». E’ in queste poche parole che si può concentrare il senso di quarant’anni di scritti del romanziere, critico, pacifista ecologista ed agricoltore Wendell Berry      
        

                           L’ESA e la LILT hanno avviato una iniziativa itinerante inedita, a favore della prevenzione oncologica. 10 eventi in tutta la Sicilia, dedicati alla sensibilizzazione sui corretti stili di vita da adottare quotidianamente per ridurre il rischio di ammalarsi non solo di tumore ma anche di altre malattie. Almeno un terzo dei tumori sono prevenibili.
Ecco perché è così importante diffondere le informazioni che possono salvare la vita e ridurre l'impatto sulla spesa sanitaria.
                         Protagonista e testimonial di diffusione della cultura della prevenzione come metodo di vita è l’olio extra vergine di oliva, prodotto presso l’Azienda Sperimentale Carboj dell’ESA.
                         Diversi studi epidemiologici dimostrano infatti che il consumo regolare di questo condimento/nutriente è inversamente correlato a vari tipi di tumore. Non a caso alla Dieta Mediterranea - ricca di frutta fresca, di verdura e povera di grassi – viene riconosciuto il ruolo di “regina della prevenzione” e patrimonio UNESCO.

giovedì 7 marzo 2019

Iniziative di promozione alla corretta alimentazione con l’olio EVO dell’Esa




Un vero proprio tour della salute in Sicilia che toccherà Palermo, Menfi, Sambuca di Sicilia, Sciacca, Castelvetrano, Catania e Aidone.
  Due le direttrici su cui i relatori incentreranno i loro interventi: mangiare è un atto agricolo e mangiare bene per vivere meglio.
«L’iniziativa si inserisce nel quadro delle attività già intraprese dall’Amministrazione regionale nel campo della prevenzione finalizzata ad evitare l’insorgenza di malattie o di contenerne gli effetti e, nel contempo, diventa utile strumento per la promozione e valorizzazione dei prodotti agricoli di qualità del territorio siciliano attraverso una corretta informazione e conoscenza dei consumatori», afferma Fabio Marino direttore generale dell’Esa.

Spinta motrice di questa iniziativa è la recente dichiarazione della Fda, Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che vigila sulla regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici da distribuire sul suolo americano. Essa ha, infatti, rivisitato la definizione di olio extravergine di oliva da alimento salutare a medicinale. L’olio evo fa talmente bene alla salute che deve essere considerato alla stregua di un farmaco.
Secondo l’Fda, è sufficiente assumere ogni giorno due cucchiai di olio evo pari a circa 23 grammi (con un apporto di poco più di 200 calorie), crudo e lavorato a freddo (con un contenuto di acido oleico tra il 70 e l’80%), per garantire al nostro organismo l’assunzione di almeno 17.5 grammi di acido oleico, un buon apporto di vitamina E e di polifenoli, tra tutti l’oleocantale, il tirosolo, l’idrossitirosolo e l’oleaceina.
L’azienda sperimentale Campo Carboj dell’Ente di Sviluppo Agricolo custodisce, tra gli altri, un enorme patrimonio: oltre 150 tra cultivar e accessioni del germoplasma olivicolo siciliano.
Il regolamento dell’Esa prevede che l’olio prodotto ogni anno dal raccolto del Campo Carboj vada donato ad istituti ed onlus enti che si occupano di assistenza pubblica come la Missione Speranza e Carità di Biagio Conte, la Caritas, il Banco Alimentare ecc.
La produzione del 2018, invece, verrà destinata alla raccolta di fondi da destinare alla prevenzione oncologica. L’Ente di Sviluppo Agricolo ha, infatti, sottoscritto un protocollo d’intesa con la Lilt, la Lega Italiana per la Lotta contro i tumori che la vedrà partner di diversi eventi divulgativi e informativi in Sicilia 

domenica 3 marzo 2019

OTTO MARZO VILLA NISCEMI

IN OCCASIONE DELLA 

FESTA DELLA DONNA
PRESSO VILLA NISCEMI a  PALERMO
 CONFERENZA 
“MANGIARE BENE PER VIVERE MEGLIO”
RELATORI:
Fabio Marino
direttore generale dell’ESA
Lillo Sardo
consigliere dell’ESA
Giosuè Catania
presidente cooperativa olivicola APO 
Nino Sutera
funzionario responsabile Azienda Sperimentale Carboj
Francesco Verderame
direttore UOC Oncologia A.O. Villa Sofia Cervello Palermo e vice presidente della LILT AG
Francesco Caruso
esperto dell’olio extravergine
Francesca Cerami
direttore IDIMED
Salvatore Lo Forte
nutrizionista
CON LA PARTECIPAZIONE DELL’ ATTORE 
Totò Cascio 
(NUOVO CINEMA PARADISO)
MOSTRA PERSONALE DI PITTURA DEDICATA ALLA DONNA
Ida Vivaldi
RECITAL POETICO
Leonardo Tuminello, Pippo Monteleone, Michele Campanozzi,
Pierangela Castagnetta, Antonella La Menza, Giustina Leone,
Francesca Luzzio, M. Elena Mignosi, Rosa Mingoia, Michele Sarrica,
Suor del Bell’Amore Antonella Sanfilippo
FRA LE NOTE MUSICALI DEL GRUPPO FOLK
Patrizia Genova – Guido Pitti –
 Mario Liberto



venerdì 1 marzo 2019

L'OLIO EVO SAPEVATE CHE...



     «Siamo ancora consapevoli che non possiamo essere  liberi se qualcuno controlla la nostra mente e la nostra voce… ma abbiamo dimenticato che non possiamo neppure essere liberi se qualcuno controlla il nostro cibo e le sue fonti». Dunque, «mangiare in modo responsabile significa anche essere liberi». E’ in queste poche parole che si può concentrare il senso di quarant’anni di scritti del romanziere, critico, pacifista ecologista ed agricoltore Wendell Berry

Il nostro secolo ha ereditato il diabete2 epidemico

Oggi gli ammiratori di questo attivista figlio di contadini che è volontariamente tornato ad arare la terra nel natio Kentucky sono migliaia – negli Usa è venerato come scrittore di culto –, ma per molti lustri i suoi profetici saggi sono stati irrisi o sottovalutati. E’ istruttivo riprenderli, o scoprirli, in un’epoca che fa i conti con la degenerazione delle produzioni di massa, negli allevamenti come nei campi, in uno squarcio di secolo che eredita dal ‘900 l’obesità e il diabete di tipo 2 divenuti epidemici negli Usa (fin dall’inizio degli Anni 80).

Assurdo non preoccuparsi di come si produce il cibo

Leggere oggi Wendell Berry è quasi come fare un’iniezione di speranza, perché qualcosa sta cambiando: finisce l’era del silenzio dei governi sul tema della sostenibilità delle produzioni agricole. E si apre un’epoca di coscienza ambientalista concreta, legata ai nostri atti quotidiani: tra questi, mangiare è davvero un atto agricolo, come recita il titolo del libro di Wendell Berry, perché «preoccuparsi soltanto del cibo» che ingeriamo «ma non della sua produzione è una palese assurdità».
L’agribusiness che schiaccia i piccoli contadini
I mercati contadini si moltiplicano ormai anche nella città italiane, ma rimane forte il divario tra chi lotta per una corretta remunerazione dei produttori attraverso la filiera corta e chi, invece, sostiene l’agribusiness delle grandi proprietà fondiarie e della distribuzione organizzata. Un sistema che minaccia l’equilibrio ambientale delle campagne e contribuisce pesantemente all’aumento dell’inquinamento atmosferico. Occorre interrogarsi sul perché il commercio di frutta e verdura in Italia ancora impieghi migliaia di Tir che solcano le strade della penisola in lungo e in largo portando pomodorini da Fondi a Milano e ritorno (magari solo per farne lievitare il prezzo) o riso da Vercelli a Palermo, quando ci sarebbero produzioni più vicine per rifornire i consumatori finali.
Consumatori consapevoli in difesa dell’ambiente
Sempre più consumatori si preoccupano dell’impatto sull’ambiente dei propri stili di vita: fanno acquisti ragionati quando si riforniscono di generi alimentari, sostengono le imprese bio, talvolta scendono in piazza per difendere le piccole e medie imprese contadine. Perché comprendono il collegamento profondo che c’è tra il cibo, la terra e il lavoro degli agricoltori. Ma è una presa di coscienza recente per larga parte degli italiani. Gli altri, i precursori (pochi per la verità), si erano mobilitati fin dagli Anni Ottanta, con le prime comunità di agricoltori custodi, nate a tutela non solo della salute degli uomini, ma anche di quella delle campagne. All’epoca in cui Berry scriveva: «Per 50 o 60 anni ci siamo cullati nell’illusione che finché avremo denaro avremo cibo. Ci siamo sbagliati. Se continueremo a offendere la terra e il lavoro che ci consentono di nutrirci, le scorte alimentari diminuiranno e ci ritroveremo con un problema ben più grave del crollo di questa economia di carta».

mercoledì 27 febbraio 2019

L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA (EVO) IN PRIMA LINEA CONTRO I TUMORI



Oggi i tumori sono malattie curabili ed è importante seguire uno stile di vita corretto e un’alimentazione equilibrata e sana non solo per la prevenzione ma anche dopo la guarigione. La dieta mediterranea contribuisce a preservare dalle recidive del tumore, specie in relazione all’utilizzo dell’olio extravergine di oliva per le sue qualità antitumorali e benefiche offerte all’organismo umano dalla sua miniera ineguagliabile di antiossidanti. 





Le virtù dell’olio ALCOLI 20-35% TRIGLICERIDI Acidi grassi monoinsaturi oleico 55,4-83% Frazione saponificabile 98-99% Acidi grassi polinsaturi linoleico 3,5-20%, linolenico 0,1-0,85% Acidi grassi saturi palmitico 5,7-8%, stearico 0,5-4%, altri TOCOFEROLI 2-3% POLIFENOLI 18-37% STEROLI E COMP.COLORATI 2-3% IDROCARBURI 50-60% Frazione insaponificabile 1-2% 24 25 extravergine di oliva, assunto nel contesto di una dieta equilibrata, sono state dimostrate da numerosi studi epidemiologici eseguiti soprattutto su donne che erano guarite dal tumore al seno. I risultati sono stati tutti a favore del consumo di olio extravergine di oliva come alimento fondamentale per la prevenzione dalle recidive.
 Numerosi studi epidemiologici hanno mostrato che il consumo regolare di olio extravergine di oliva, come avviene nei Paesi del sud Europa, è inversamente correlato a vari tipi di tumore (del tratto digerente, della mammella, dell’ovaio, dell’endometrio ecc.) anche se, nella maggior parte dei casi, non sono ancora chiari i meccanismi della sua azione preventiva. Dai dati di letteratura, appare che i componenti più attivi nel proteggere e prevenire le patologie tumorali siano l’acido oleico e la luteina, ma un’azione protettiva antitumorale sia anche esercitata dai polifenoli (tirosolo e idrossitirosolo, secoiridoidi e lignani), dallo squalene e dal -sitosterolo, da tocoferolo e carotenoidi. • Uno studio condotto dal Karolinska Institutet di Stoccolma nell’arco di 4 anni (1987/1990) su circa 62.000 soggetti di età fra 40 e 76 anni, ha dimostrato che l’assunzione di 10 grammi al giorno di olio extravergine di oliva può ridurre il rischio di tumore al seno del 45%. 
Secondo gli Autori i grassi monoinsaturi (acido oleico) potrebbero essere protettivi contro il tumore della mammella.
 • Quattro studi prospettici, in Spagna, in Grecia e in Italia, hanno confermato che il consumo di olio extravergine è associato a un minore rischio di tumore al seno. È stato dimostrato che se sostituissimo con grassi insaturi, di cui è ricco l’olio extravergine di oliva, appena il 5% delle calorie totali introdotte sotto forma di grassi saturi, potremmo registrare una riduzione del rischio di carcinoma mammario del 33%, di carcinoma colorettale del 22%, nonché di altri tumori del tratto aerodigestivo superiore (orofaringe, laringe, esofago). 
Una serie di esperimenti in laboratorio (Università di Granada e di Chicago, 2008) condotti su linee cellulari di tumore mammario che esprimevano il gene Her-2/neu (iperespresso nel 20-25% dei tumori mammari umani e associato a prognosi più severa) se venivano trattate con acido oleico, mostravano un netto rallentamento dell’accrescimento cellulare. In un altro studio del 2009 condotto presso l’Università di Barcellona, è stato dimostrato su modelli sperimentali di cellule di carcinoma mammario che l’olio extravergine di oliva inibisce l’attività dell’oncogene p21Ras (che stimola la proliferazione incontrollata delle cellule e facilita la crescita dei tumori), favorisce la apoptosi, cioè la morte programmata delle cellule incluse quelle tumorali e sarebbe responsabile della protezione del Dna cellulare (le cellule di animali nutriti con una dieta ricca di olio extravergine di oliva hanno fatto registrare lesioni al DNA significativamente inferiori al gruppo di controllo).
 Al contrario dell’olio d’oliva, quello di mais, ricco di acidi grassi omega 6, favorirebbe l’aggressività tumorale. L’olio extravergine di oliva nella dieta inoltre è stato dimostrato svolgere un’azione protettiva contro lo sviluppo del cancro colo-rettale attraverso differenti meccanismi: 1. la sua stabilità nella cottura dei cibi anche alle alte temperature riduce la formazione di prodotti di degradazione dannosi, non solo per l’intestino ma anche per altri organi, 2. influisce sulla struttura degli acidi biliari secondari presenti nel colon, che influenzando il metabolismo delle poliammine nelle cellule del colon, riducono la probabilità di trasformazione della mucosa normale in tumori benigni (adenomi) e carcinomi, 3. i polifenoli con la loro azione antiossidante neutralizzerebbero i radicali liberi presenti nelle feci impedendone l’azione dannosa e potenzialmente cancerogena sulla mucosa intestinale. Da studi recenti, ancora in fase di verifica, sembrerebbe che l’acido oleico possa avere anche un’azione antiproliferativa sulle cellule tumorali. 
Nel 2017, un gruppo di ricercatori dell’Università di Edimburgo ha inoltre dimostrato che l’olio extravergine di oliva, grazie all’acido oleico, sarebbe in grado di ridurre il rischio di sviluppare tumori cerebrali. Lo studio, condotto su modelli cellulari, ha evidenziato che l’acido oleico è in grado di stimolare la produzione di una molecola (miR-7) che impedirebbe la formazione di proteine favorenti la cancerogenesi. Ma gli effetti benefici dell’EVO si esplicano in tutti gli apparati del nostro organismo: • Protegge dalle malattie cardiovascolari, i polifenoli in esso contenuti contrastano l’aterosclerosi, l’ipertensione e l’ipercolesterolemia che sono le principali cause delle malattie cardiocircolatorie. In particolare, favoriscono una maggior produzione di nitrossido, potente vasodilatatore, e prevengono dall’ossidazione delle lipoproteine LDL. Le LDL ossidate, infatti, sono le principali responsabili della formazione della placca aterosclerotica con conseguente restringimento delle arterie e insorgenza di malattie cardiovascolari. • Un’indagine epidemiologica prospettica, condotta negli USA per la durata di 13 anni su 41.000 soggetti di età compresa fra 29 e 65 anni, ha dimostrato che l’olio EVO è in grado di ridurre significativamente il rischio di mortalità per malattie cardiovascolari. Fra i soggetti che assumevano quotidianamente 30 g circa di EVO (dose giornaliera consigliata dai nutrizionisti) è stata apprezzata una riduzione del 26% di rischio di morte per malattie cardiovascolari. 
La percentuale di riduzione di rischio saliva al 44% nei soggetti che, al momento dell’inserimento nello studio, erano già affetti da malattie cardio-circolatorie. 
La FDA (Food and Drug Administration), l’ente statunitense responsabile della sicurezza alimentare e dei farmaci, ha autorizzato ufficialmente i produttori di olio a indicare in etichetta che “mangiare due cucchiai di olio d’oliva al giorno può ridurre il rischio di danni coronarici”. 
• L’EVO volge un’azione benefica nello sviluppo del sistema nervoso: la sua composizione lipidica è simile a quella del latte materno, rendendolo un alimento essenziale nella dieta del bambino. In età adulta, invece, ci preserva dalle malattie legate al rallentamento e al deterioramento delle funzioni cerebrali, come per esempio nella malattia Alzheimer. Ciò grazie soprattutto all’azione antiossidante dell’acido oleico, dei polifenoli e del tocoferolo (vitamina E). Tali malattie vengono in parte determinate da un eccesso di radicali liberi che, legandosi con componenti essenziali della cellula nervosa, ne alterano la struttura e ne favoriscono la degenerazione. Un recente studio condotto dall’Università di Chicago ha dimostrato come l’oleocantale, sostanza responsabile del sapore pungente dell’alimento, interferisce con l’azione di proteine neurotossiche coinvolte nel morbo di Alzheimer. 
• È il più digeribile e il più sano tra i grassi ed ha un effetto benefico su tutto il sistema gastrointestinale, proteggendone le mucose. L’acido oleico, infatti, riduce la produzione di acido cloridico e quindi previene gastriti e ulcere. Accelera, inoltre, il transito nel tratto intestinale, favorendone la regolarità. Favorisce l’attivazione del flusso biliare e lo svuotamento della cistifellea, ostacolando l’insorgenza di calcolosi biliare. Ricercatori inglesi hanno recentemente riportato che l’acido oleico sarebbe in grado di bloccare le sostanze chimiche che, nell’ intestino, possono aggravare l’infiammazione legata alla colite ulcerosa e a prevenirne l’insorgenza nel 90% dei casi. • Nel 2005, dai ricercatori dell’Università di Filadelfia, è stato identificato nell’EVO un polifenolo, denominato oleocantale, che ha effetti simili a quelli dell’ibuprofene, un antinfiammatorio non steroideo. Certo non potremo usare l’extravergine per curare il mal di testa, poiché in 50 grammi di olio EVO è contenuta una quantità di oleocantale pari al 10% della dose di ibuprofene, raccomandata come antidolorifico per gli adulti, ma va sottolineata la possibilità dell’EVO di contrastare l’attività dannosa che l’infiammazione cronica di basso grado ha nelle malattie come l’ictus, l’infarto, il cancro mammario e il cancro polmonare. • È noto che i cibi ben conditi e aromatizzati riducono il senso della fame ed è stato dimostrato che l’olio extravergine di oliva ha un’azione antifame più di ogni altro condimento grasso poiché conferisce agli alimenti un aroma particolarmente stuzzicante e delicato. Una ricerca multicentrica (2012) ha scoperto peraltro che alcune molecole aromatiche dell’olio EVO, in particolare l’ESENALE, sarebbero in grado di stimolare il senso di sazietà con una azione antifame che non si limiterebbe al solo olfatto ma che è, con ogni probabilità, correlata all’aumento, dei livelli ematici di serotonina (un neurotrasmettitore che interviene nel dare senso di sazietà). Inoltre l’acido oleico, di cui è particolarmente ricco l’olio EVO, giunto nell’intestino si trasforma in una sostanza, l’oleoiletanolamide (OEA) che dà il senso di sazietà. Somministrato come farmaco, l’Oea riduce l’appetito, abbassa i livelli di colesterolo nel sangue e provoca la perdita di peso. • L’olio extravergine di oliva rappresenta un elemento cardine della dieta del paziente affetto da diabete mellito, in quanto riduce i livelli di zuccheri nel sangue e la resistenza all’insulina tipica di questa condizione. È stato dimostrato che la cottura in olio riduce il carico glicemico degli alimenti, cioè la capacità di rilasciare zucchero nel sangue, e che fra i suoi polifenoli è l’acido elenolico che sembra possedere la proprietà di ridurre l’insulino - resistenza. Secondo una recente ricerca sperimentale, infine, una dieta sana ricca di EVO può prevenire le patologie di un nascituro di madre diabetica (anomalie congenite, macrosomia, debolezza metabolica, insufficienza respiratoria, autismo…). • L’EVO consente una ottimale mineralizzazione del nostro apparato osteoarticolare: l’olio extravergine di oliva facilita l’assorbimento della vitamina D e del calcio, che svolgono un ruolo importante nel mantenimento del benessere del nostro scheletro. È stato inoltre sperimentalmente dimostrato che un polifenolo, l’oleuropeina, svolge una specifica azione stimolante sulla formazione delle cellule osteoblastiche. 
Grazie all’azione antinfiammatoria dell’acido salicilico e dell’oleocantale, l’olio di oliva può anche essere considerato un efficace alleato terapeutico nell’artrosi. 
• L’EVO protegge da diverse patologie infiammatorie cutanee, quali la psoriasi, l’acne, la dermatite atopica e altri tipi di eczema. La ricerca scientifica ha dimostrato come lo squalene, in particolare presente nell’olio di oliva possieda proprietà antiossidanti nei confronti delle radiazioni solari, diminuendo la produzione di radicali liberi a livello della pelle fotoesposta. • L’olio extravergine di oliva è particolarmente indicato durante la gravidanza grazie al suo rapporto ottimale tra acidi grassi polinsaturi, saturi e monoinsaturi (acido linoleico, linolenico e oleico) e ha la capacità di assicurare un buon rapporto di vitamine liposolubili (A,D,E,K), di stimolare la mineralizzazione delle ossa e di prevenire rischi emorragici del nascituro. Proteggendo la mucosa gastrica, evita le esofagiti da reflusso, particolarmente frequenti nell’ultimo trimestre. Può, inoltre, contribuire a prevenire alterazioni metaboliche abbastanza frequenti quali il diabete gestazionale e la stipsi. • Un’alimentazione sana e corretta è fondamentale per favorire la fertilità, specie nel caso di procreazione assistita e della successiva gravidanza. L’uso abituale di olio extravergine di oliva sarebbe un elemento chiave per aumentare le possibilità di successo, stando ai dati preliminari (2015) di uno studio dell’Università di Southampton che ha confrontato gli indici di fertilità di 100 coppie sottoposte a fecondazione in vitro e che seguivano un’alimentazione in cui differiva il tipo di olio. I dati devono ancora essere confermati, ma secondo i ricercatori l’aggiunta di olio extravergine d’oliva potrebbe aumentare le chances di avere un bambino fino al 40%.




martedì 29 gennaio 2019

L'olio EVO è ufficialmente una medicina




La Food and Drug Administration ha rivisto la definizione di questo alimento. Fa talmente bene nella prevenzione e nel contrasto ad una serie di malattie che deve essere considerato alla stregua di un farmaco. Ma deve essere assunto e conservato seguendo regole precise.
È  su tutti i giornali, che la statunitense Food and Drug Administration (FDA), il severo ente governativo che vigila sulla regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, che saranno distribuiti sul suolo americano, ha rivisitato la definizione di olio extravergine d’oliva da alimento salutare a medicinale. Gli americani non hanno chiuso gli occhi davanti alle sempre più numerose e solide evidenze scientifiche di efficacia clinica dell’oro giallo o Mr. EVOO (come simpaticamente lo siglano gli anglosassoni) nella prevenzione di letali malattie cardiovascolari e deficit cognitivi tipici dell’anziano, oltre che nel ridurre il rischio del silenzioso diabete mellito di tipo II.
E forse non tutti sanno che l’assunzione quotidiana di olio extravergine d’oliva è utile a ridurre il rischio di cancro alla mammella grazie alle sue grandi proprietà anti-infiammatorie e nutrigenomiche. Gli yankee non hanno avuto bisogno di altre prove per procedere e, come spesso accade, hanno bruciato sul tempo i legislatori del vecchio continente mediterraneo, dove il millenario oleum oliva è nato, diffondendosi dalla Siria, sede delle prime colture di alberi d’olivo (Olea europaea), fino a diventare firma autorevole della cucina “made in Italy”, e non solo. Di recente, infatti, l’olio extravergine d’oliva è stato riscoperto come unguento lenitivo per la protezione della pelle, grazie al suo contenuto in squalene, da cui origina il più stabile squalano (un idrocarburo saturo di natura terpenica) utilizzato ampiamente dalla cosmesi moderna, ma questa è un’altra storia.



Come assumere l'olio extravergine

Il claim FDA stabilisce che è sufficiente ingerire ogni giorno, ed entro massimo 12/18 mesi dall’estrazione (secondo la legge italiana (Legge n.9/2013, art.7), dalla data d’imbottigliamento del prodotto), 2 cucchiai (23 grammi) di olio extravergine d’oliva (avente notoriamente un contenuto di acido oleico tra il 70 e l’80%), crudo e lavorato a freddo, per garantire al nostro organismo l’assunzione di almeno 17.5 grammi di acido oleico, un importante acido grasso monoinsaturo della famiglia degli omega 9, 4.5 milligrammi di vitamina E, un noto antiossidante liposolubile, 10 milligrammi di efficaci polifenoli (tra tutti l’oleocantale, il tirosolo, l’idrossitirosolo e l’oleaceina), potenti modulatori dell’espressione di geni protettivi in modo epigenetico (senza modificare la sequenza del DNA), che abbondano (>600mg/kg di olio) in specifiche varietà di olivo, come le pugliesi Coratina e Ogliarola, le toscane Maurino e Moraiolo, la spagnola Cornicabra e la californiana Mission.

L'olio extravergine di oliva è ufficialmente una medicina
 Foodcollection GesmbH / foodcollection

Olio per frittura (AFP)
Sebbene il coraggio nell’innovare parla americano, le evidenze scientifiche a supporto dell’innovazione parlano anche italiano. Nel 2016 è stato dimostrato da un gruppo di ricercatori dell’Università Aldo Moro di Bari che la singola assunzione da parte di soggetti sani, al mattino e a digiuno, di 50 millilitri (44 grammi) di olio extravergine di oliva Coratina promuove l’espressione di microRNA (miR; i più piccoli RNA in natura che bloccano l’espressione di specifici geni) ad azione anti-infiammatoria (miR-23b-3p) e anti-tumorale (miR-519b-3p), mentre inibisce l’espressione di microRNA che favoriscono l’insorgenza della resistenza all’insulina (miR-107) ().

Al momento, il riconoscimento statunitense a Mr. EVOO si basa sul suo elevato contenuto di acido oleico e, anzitempo, ne potrebbero giovare anche altri olii vegetali, come il più economico olio di semi di girasole alto oleico (acido oleico:85-86%) ottenuto per estrazione e raffinazione chimica (che prevede l’uso di solventi), sebbene privo dei preziosi polifenoli dell’olio extravergine d’oliva, ma più stabile e resistente di Mr. EVOO ad alte temperature (come durante la frittura).

A chi fosse interessato, è bene ricordare che 23 grammi di olio extravergine d’oliva garantiscono l’apporto di poco più di 200 calorie. Pertanto, Mr. EVOO dovrebbe essere il condimento esclusivo di una dieta bilanciata e povera di grassi, come quella Mediterranea oppure quella DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), per evitare un eccessivo introito di calorie da grassi. Gli studi a supporto della decisione della FDA erano sotto gli occhi di tutti da anni e dimostrano che la sostituzione nella dieta di alcuni acidi grassi saturi, come quelli a lunga catena (ad esempio, l’acido palmitico e l’acido miristico), con giuste dosi di  acido oleico e/o acidi grassi polinsaturi (ad esempio, gli omega 3) riduce fortemente i livelli sierici di colesterolo totale e colesterolo LDL, tra le principali cause di aterosclerosi. Gli effetti sul colesterolo HDL , invece, sono ancora tutti da verificare.

La corretta conservazione
Ma quali precauzioni usare per non danneggiare Mr. EVOO? Al fine di non alterare il suo potenziale nutraceutico, andrebbe ricordato che Mr. EVOO è molto esigente e preferisce:

- essere conservato a una temperatura tra i 14 e i 18 gradi; mentre, non ama temperature elevate oppure vicine o inferiori allo zero;
- essere custodito in piccoli (massimo 500 millilitri) contenitori ben chiusi, sempre puliti, di vetro (opaco o scuro), di porcellana o di acciaio inox, in luoghi freschi e lontani da contaminazioni aromatiche. Sebbene la latta sia un buon compromesso per brevi periodi, la plastica per alimenti non dovrebbe essere mai utilizzata. - - Ricordando, però, che nella ristorazione la legge italiana legge 161 del 30 ottobre 2014 (articolo 18, comma 1 c) prescrive l’uso di contenitori chiusi, etichettati e non rabboccabili, mentre vieta l’uso di gradevoli e artistiche ampolle o oliere “domestiche”.
non essere a contatto con l’ossigeno e per questo non farlo residuare a lungo in contenitori mezzi vuoti, anche se ermeticamente chiusi.


dir@agi.it.

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