giovedì 31 ottobre 2024

Radici per il Futuro: Pianta il Tuo Albero

 Il Coordinamento Agroecologia Sicilia, Ente che ha promosso la Legge della Regione Siciliana sull’agroecologia (L.R. 21/2021), vuole promuovere la transizione agroecologica. Per farlo ha avviato un progetto di Crowdfunding (quindi di raccolta fondi) che consenta alle persone di contribuire alle varie attività. Tra queste l’organizzazione del 1° Congresso di Agroecologia del Mediterraneo, che si terrà ad Agrigento tra il 9 ed il 12 giugno 2025, ed altre attività di natura culturale, scientifica e tecnica.

Partecipazione Persone:
Con il Crowdfunding ogni persona potrà rendersi partecipe alla diffusione dell’agroecologia ma anche ad azioni pratiche che contribuiscano a realizzare praticamente la transizione agroecologica.
Per ogni donazione, infatti, il Coordinamento Agroecologia Sicilia, oltre a svolgere le attività di diffusione dell’agroecologia, si impegna a donare un contributo alle aziende agricole che vengono condotte già con metodi agroecologici o che intendono effettuare questa transizione, per l’acquisto di alberi di specie autoctone.

Attraverso questa azione si contribuirà:

  • ad aumentare la biodiversità dei sistemi rurali;
  • ad assorbire un’aliquota importante di CO2, responsabile, come è noto, del fenomeno del cambiamento climatico;
  • a migliorare ed incrementare la fertilità del suolo grazie alla presenza degli alberi e dei loro effetti benefici negli ecosistemi.

Il progetto “Radici per il Futuro: Pianta il Tuo Albero”, richiama l’idea di costruire un futuro sostenibile attraverso la partecipazione attiva delle persone, collegando il concetto di radici (sia letterali che simboliche) al Mediterraneo.
Possono usufruire di questo contributo le aziende agricole ricadenti nell’area mediterranea. Inoltre, per le aziende che ricadono nel territorio siciliano, queste possono raggiungere lo status di Azienda Agroecologica, ai sensi dell’art. 7 della L.R. 21 del 29 luglio 2021 della Regione Siciliana.
Il Coordinamento Agroecologia Sicilia, a far data dal 2 ottobre 2024, pubblicherà sul suo sito ufficiale il Bando di partecipazione che prevede alcuni requisiti.
Dal 4° novembre 2024 le persone, anche attraverso una pagina apposita del presente sito, potranno contribuire all’attività del Coordinamento Agroecologia Sicilia sapendo che per ogni versamento effettuato, che sarà indicato nell’apposita pagina, una parte verrà devoluta alle aziende di cui sopra per acquistare delle specie arboree.
Le persone, all’atto del versamento, potranno scegliere anche l’azienda in cui verranno piantati gli alberi e, quindi, avere localizzato, con esattezza il luogo geografico in cui verranno piantati.
Per ogni pianta acquistata sarà, inoltre, quantificato un valore medio di CO2 che si sarà contribuito ad assorbire, rilasciando un apposito attestato.

Partecipazione Aziende Agricole:
Le aziende agricole possono partecipare al progetto, e ricevere quindi il contributo per la piantagione delle piante (secondo il numero di versamenti effettuati per quell’azienda).
La partecipazione è subordinata all’invio della presente scheda (compilando tutti i campi) all’indirizzo e-mail: coord.agroecologia@libero.it.
Le aziende possono altresì, concordandolo con il Coordinamento, realizzare eventi di Crowdfunding in presenza, secondo le modalità e le date che saranno stabilite di volta in volta.
Per ricevere il contributo dovranno presentare una fattura dell’avvenuto acquisto di alberi, preferibilmente autoctoni, del territorio in cui ricade l’azienda, relativa al numero dei versamenti fatti per quell’azienda.

Per le aziende ricadenti nel territorio siciliano si può fare riferimento anche all’Allegato A – Elenco specie e razze autoctone -, che è possibile consultare nella pagina ufficiale del sito all’indirizzo https://www.coordinamentoagroecologia.org/2023/08/31/linee-guida-l-r-21-del-2021-agroecologia/. Sulla base di questa documentazione il Coordinamento Agroecologia Sicilia effettuerà un bonifico relativo al numero di versamenti effettuati per quell’azienda.

Obiettivi:
Con il progetto: “Radici per il Futuro: Pianta il Tuo Albero” si vuole implementare una condivisione e compartecipazione agli obiettivi dell’agroecologia, una nuova coesione tra tutti gli attori in causa ed un modello di Economia Circolare tra cittadini, aziende agricole, mondo produttivo ed economico siciliano.


L'eredità della memoria, il centeneraio dell'Amato Vetrano di Sciacca

 

 il centenario dell’Istituto Amato Vetrano di Sciacca



Si è tenuta nella giornata del 29 ottobre 2024, presso l’Auditorium “Guido Bonocore” dell’Istituto “Calogero Amato Vetrano” di Sciacca, la celebrazione del centenario della fondazione dell’istituto. Un momento solenne e carico di significato per la comunità scolastica, simbolo di continuità e crescita per tutto il territorio.

L’evento si è aperto con l’esecuzione dell’Inno di Mameli, affidata all’orchestra dell’Istituto “Roncalli” di Burgio, che ha dato un tocco di solennità all’inizio dei festeggiamenti. La dirigente scolastica, Dott.ssa Nellina Librici, ha poi rivolto un caloroso saluto, ricordando i traguardi raggiunti dall’istituto e sottolineando l’importanza di celebrare questo percorso centenario.

A moderare la manifestazione, con garbo e maestria, è stata la Prof.ssa Maria Venezia, che, prima ancora di essere docente, è stata anche alunna dell’Istituto Amato Vetrano, e ha guidato gli interventi e le testimonianze degli ospiti che hanno accettato con entusiasmo di partecipare alla manifestazione. L’accoglienza è stata curata dalla docente Lidia Russo insieme a un gruppo selezionato di studenti del percorso di accoglienza turistica

Tra le personalità intervenute, il dirigente generale del Dipartimento dell’Agricoltura, Dott. Dario Cartabellotta, che ha trattato il tema “Il sistema agricolo Siciliano: sviluppo dell’imprenditoria giovanile,” stimolando riflessioni sulla crescita del settore agricolo e sull’importanza di coinvolgere le nuove generazioni in quest’ambito. È seguito l’intervento del Dott. Baldassare Portolano, direttore del Dipartimento SAAF, che ha approfondito il ruolo dell’università nella formazione culturale dei giovani diplomati, sottolineando le sfide e le opportunità per i futuri professionisti.

Di grande interesse è stata la riflessione di Santina Interrante, responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa, che ha discusso “Il ruolo delle donne in agricoltura,” evidenziando il contributo femminile alla crescita e all’innovazione del settore. Anche il Sindaco Fabio Termine, in qualità di Presidente della Fondazione Calogero Amato Vetrano, ha presentato le nuove prospettive della fondazione, proiettando l’istituto verso una nuova fase di sviluppo.

Di particolare emozione sono state le parole della figlia di Guido Bonocore, uno degli storici presidi dell’istituto e omonimo dell’auditorium. La figlia ha ricordato il profondo impegno del padre per la scuola e la comunità, condividendo aneddoti e riflessioni che hanno toccato il cuore dei presenti. Anche il figlio dell’ex preside Segreto ha portato la sua testimonianza, sottolineando l’eredità di valori e dedizione trasmessi dal padre, un simbolo di continuità e impegno per la crescita culturale del territorio.

La celebrazione è stata arricchita anche dalla presenza degli ex presidi Pietro Amato e Sergio Panunzio, che hanno condiviso con il pubblico ricordi della loro esperienza all’interno dell’istituto, rimarcando l’evoluzione e il progresso costante che la scuola ha sostenuto negli anni per offrire una formazione d’eccellenza.

Tra il pubblico, non sono mancate le testimonianze di ex studenti, ora affermati professionisti, tra cui medici, enologi e docenti universitari di successo nel panorama nazionale, che hanno voluto raccontare il valore della formazione ricevuta all’Amato Vetrano, una base solida che ha permesso loro di affermarsi nel proprio campo.

Alla fine della manifestazione, è stata scoperta una targa in onore del cavaliere avvocato Calogero Amato Vetrano e successivamente gli ospiti sono stati invitati presso il Salone Mendola per un momento conviviale curato dai docenti C. Cucchiara, G. Grisafi, A. Amato, L. Amplo e dagli studenti delle classi IV D, IV E e IV G dell’indirizzo alberghiero.

Questa celebrazione rappresenta non solo un tributo alla storia dell’istituto, ma anche un ponte verso il futuro, con l’impegno di tutta la comunità educativa e del territorio per continuare a sostenere l’educazione, la tradizione e l’innovazione nella formazione delle nuove generazioni.

      

















martedì 29 ottobre 2024

1924-2024 I PRIMI CENTO ANNI DELL'AMATO VETRANO




Partecipare  a un centenario di un'opera vivente e di inestimabile valore, rappresenta  un emozione straordinaria
 Partecipare ad una manifestazione, in occasione di   una celebrazione in un'Istituto dove sei stato discente, rappresenta senza ombra di dubbio un evento destinato a sedimentarsi nella memoria.
All'evento  organizzato presso l'Istituto Calogero Amato Vetrano, da parte della Direzione scolastica magistralmente diretta dalla Prof.ssa Nellina Librici, con collaboratori di valore, in primis la Prof.ssa Maria Venezia.  
Hanno preso parte all'evento tantissimi discenti ed ex discenti, docenti ed ex docenti,  ex dirigenti scolastici, alcuni hanno voluto testimoniare il valore storico e attuale dell' Istituto.

Noi, avevamo già attributo nei mesi scorsi alla Prof.ssa Librici, nella qualità di 
Dirigente Scolastico dell'Istituto,  il riconoscimento di "Custode dell'Identità Territoriale"  
 












 


tratto dalla pubblicazione del centenario  

 Benvenuti a questa giornata di celebrazione del Centenario dell’Istituto Tecnico Agrario.

Un’occasione unica e speciale per riflettere, condividere esperienze e celebrare insieme la prestigiosa storia di questo Istituto.

Oggi condivideremo riflessioni e contributi significativi raccolti lungo questo cammino; questo presente contributo è frutto di un lavoro collettivo, un tributo alla passione, alla dedizione e all’impegno di tutti coloro che hanno reso possibile questo evento.

Questo libretto vuole essere non solo un ricordo della giornata, ma anche un invito a mantenere viva la curiosità, la creatività e lo spirito di collaborazione che ci hanno accompagnato fino a qui. Spero che vi ispiri e vi trasmetta un po’ della ricchezza che abbiamo costruito insieme.

Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo progetto: studenti, docenti, personale e voi invitati, il cui entusiasmo ha dato vita a questa giornata.

Vi auguro una piacevole lettura e spero che questo ricordo rimanga con voi nel tempo.

Nellina Librici

Dirigente scolastico


UN SECOLO DI ECCELLENZA

Quest'anno celebriamo un anniversario davvero speciale: il centenario della fondazione del nostro istituto ad opera dell’avvocato “Calogero Amato Vetrano”. Un uomo lungimirante che, con un gesto di grande generosità, ha deciso di donare parte dei suoi beni per dare vita all'Istituto Tecnico Agrario con l'intento di offrire una formazione di qualità ai giovani futuri professionisti del settore.

Nel corso degli anni, l'istituto ha raggiunto importanti traguardi e successi, grazie ai principi innovativi del suo pensiero e alla sua guida lungimirante.

Ancora oggi, i nostri studenti beneficiano della sua eredità e del suo impegno, studiando in un contesto moderno, innovativo, all'avanguardia e collaborando con realtà universitarie di rilievo a livello regionale e nazionale.

Insieme riviviamo la storia, i successi e l'eredità che ci ha lasciato, con l'orgoglio di far parte di questa grande famiglia.


TESTAMENTO OLOGRAFO
Calogero Amato Vetrano nacque a Sciacca il 23 gennaio 1819 e morì il 15 Giugno 1886. Il 23 Gennaio del 1875 Calogero Amato Vetrano ha scritto il suo testamento, lasciando come erede universale usufruttuaria durante la vita la moglie Ignazia Destefani ed erede universale l'istituto Agrario che va a fondarsi nel podere della marchesa in C/da Mendolito. L’Istituto doveva essere amministrato dalle prime Autorità Comunali, Politiche e Giudiziarie, che risiedono nel comune; la Presidenza tra le suddette tre Autorità verrà devoluta alla più alta in grado.

I Beni destinati esclusivamente per la fondazione ed attuazione del suddetto Istituto, sarà composta principalmente dai seguenti fondi:

1. salme cinquantaquattro ex feudo di "Forficicchia";

2. Salme venti ex feudo di "Verdura";

3. Salme sedici Fondo Marchesa in contrada Mendolito;

4. Casa di abitazione corso Tommaso Fazello.

“I predetti miei fondi voglio che servano per campi d'Istruzione Agraria per i giovani apprendisti dell'Istituto, e che i prodotti che si possono ricavare da tutti i miei beni serviranno per il mantenimento degli alunni bisognosi e il ricavo di detti terreni dovranno essere assegnati all'Istituto. Il locale dove abiteranno gli apprendisti e gli impiegati dovrà essere nella casina del mio fondo della Marchesa, però nella stagione estiva, gli alunni andranno a dormire nella casa di mia abitazione a Sciacca, perché con il caldo in quei fondi si respira aria malsana”.

L'Istituto doveva mantenere 4 alunni a piazza franca (non dovevano pagare la retta scolastica) e se la rendita dell'Istituto lo permetteva aumentare il numero degli alunni a piazza franca. Questi alunni dovevano appartenere a famiglie contadine residenti nel comune, le più oneste e le più povere con precedenza agli orfani di padre e di madre o di entrambi i genitori. Mentre si potranno ammettere a pagamento tutti gli altri che il locale poteva ospitare.

L'Istituto dovrà portare il nome di "Istituto Agrario Amato Vetrano"

L'istituto sarà gestito da un Direttore, dai professori di Agricoltura, di lingua italiana, di aritmetica e computisteria, di scienze affine all'agricoltura come la chimica agraria e agronomia.

II parente più stretto sia della linea materna o paterna che risiederà nel comune di Sciacca scelto dalle Autorità era incaricato di sorvegliare se le sue disposizioni siano o no eseguite, e se non fossero eseguite é tenuto ad obbligare a chi gestiva le finanze che venissero eseguite e che i profitti dovevano essere depositati al fondo dell'Istituto.

“Se per legge venisse abolita la presente fondazione Agraria, tutti i miei beni ritornano ai miei congiunti di linea materna e paterna che si troveranno in quel periodo che si verificherà il fatto di ritorno. Ordino che non si faccia alcuna Pompa funebre alla mia morte, ma solo una messa letta; che il mio cadavere venisse sepolto nel camposanto; e poi nei termini di legge, desumato si portasse nella fossa gentilizia nella Chiesa dell' Olivella accanto alle ossa dei miei genitori.

Voglio che gli apprendisti e gli impiegati dell' Istituto si recassero ogni anno il giorno della mia morte, sia al camposanto che alla Chiesa dell'Olivella, ed ivi deporre un fiore sulla fossa. Il presente testamento è stato da me datato, scritto e sottoscritto Calogero Amato Vetrano 23 Gennaio 1875.“

Il testamento è stato pubblicato il 20 Giugno 1886 ad Agrigento dal notaio Francesco Paolo Diana.

 

PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA

Il 1° agosto 1915, i locali dell'ex Monastero dell'Itria e il giardino furono ceduti per istituire la Scuola Agraria, con l'obbligo per l'Istituto di farsi carico di tutti gli oneri. Così, l'Istituto Agrario Amato Vetrano divenne la prima sede dell’istituto.

Il 16 novembre 1918, una convenzione tra la provincia di Agrigento, l'istituto agrario (Ente morale) e il Ministero dell'Agricoltura sancì la fondazione e il mantenimento di una scuola pratica di agricoltura consorziale e autonoma per la Provincia di Agrigento. La Provincia, secondo la delibera del Consiglio Provinciale del 28 maggio 1917, si impegnò a contribuire al mantenimento della scuola con un finanziamento annuale di ottomila lire, mentre il Ministero dell'Agricoltura si impegnò a versare quindicimila lire e autorizzò la Cassa dei Depositi e Prestiti a concedere un mutuo agevolato, secondo il Decreto-Legge di agosto 1917, per la costruzione del fabbricato scolastico, comprensivo di convitto per 40-50 alunni, e dei fabbricati rurali, come cantina, oleifici e caseificio.

Il personale della scuola era composto da:

- un direttore, insegnante di agraria;

- un vice direttore, insegnante di scienze fisiche e naturali;

- un insegnante, maestro elementare, di materie di cultura generale;

- un capo tecnico preposto ai lavori dell'azienda rurale, affiancato da sottocapi tecnici specializzati in specifiche branche dell’agricoltura e delle industrie agrarie;

- un segretario-economo, con l'incarico della sorveglianza disciplinare;

- personale d'inservienza.

L'istruzione veniva impartita attraverso un corso agrario di tre anni, con un quarto anno dedicato principalmente alla formazione pratica nelle industrie agrarie e nelle fattorie-scuola. Al termine di questo percorso, veniva rilasciato un attestato di licenza pratico-agraria, che abilitava all’esercizio della professione di “fattore di campagna”, ossia colui che amministrava e dirigeva un’azienda agricola per conto del proprietario.

Ogni anno, presso la Scuola, si svolgevano corsi temporanei speciali e stagionali a beneficio degli agricoltori adulti delle fattorie-scuola, oltre a conferenze su argomenti di interesse per l'agricoltura locale. Vennero inoltre istituiti campi dimostrativi, sperimentali e di orientamento per le diverse coltivazioni locali.

Parallelamente al corso agrario, era attivo un corso elementare preparatorio, consentendo agli alunni privi di una formazione elementare adeguata di trovare nell'ambiente della scuola agraria il contesto ideale per uno sviluppo completo, sia fisico che intellettuale. Durante questo periodo, gli studenti conseguivano il certificato di studi elementari inferiori e il diploma di compimento elementare. Le lezioni iniziavano il 16 ottobre e terminavano il 30 giugno, con esami programmati nei mesi di luglio e ottobre. Al termine delle lezioni e dopo gli esami di luglio, gli alunni godevano di circa trenta giorni di vacanza, una volta completati i lavori più importanti di campagna.

Nell'ottobre del 1941, fu istituita la scuola di avviamento in associazione con la scuola tecnica agraria, e nel 1947 l'istituto divenne un istituto medio superiore. Il Consiglio Provinciale dell’epoca richiese al Ministero della Pubblica Istruzione il passaggio da scuola tecnica governativa a istituto tecnico governativo. Nel 1953, la sede della scuola si trasferì dalla Badia Grande a contrada Marchesa, che divenne la sede naturale dell'Istituto.

Nel 1960, il Preside Guido Buonocore, grazie all’aumento della popolazione scolastica, ottenne dal Ministero della Pubblica Istruzione la trasformazione dell’istituto da lui diretto, passando da scuola superiore biennale a istituto tecnico agrario (quinquennale), con annesso convitto per il conseguimento del Diploma di Perito Agrario. Quegli furono anni di significativa crescita per l’Istituto, caratterizzati da collaborazioni con le università di Palermo e Catania e dall’avvio di sperimentazioni nella coltivazione di tabacco, barbabietola da zucchero e numerose varietà di ortaggi

Tra gli anni '60 e '70, furono costruite le prime serre, inizialmente in legno e poi in alluminio; tuttavia, la vera innovazione di quel periodo consistette nella realizzazione delle serre idroponiche. Negli anni '70, iniziò la costruzione di un nuovo edificio, inaugurato negli anni '80.

DISCIPLINE DI STUDIO
Lingua italiana

Calligrafia

Geografia

Storia Pratica

Aritmetica

Geometria

Computisteria agraria

Disegno a mano libera

Nozioni giuridiche

Zootecnia

Agrimensura, geometria pratica, topografia

Igiene rurale

Il 16 ottobre celebriamo il primo centenario della nostra Scuola, intitolata al suo illustre fondatore, il cavaliere avvocato Calogero Amato Vetrano. Questi, animato da un profondo senso di giustizia sociale, destinò parte dei suoi beni alla creazione di un Istituto agrario presso il podere “della Marchesa”, con l'intento di conferire dignità alle classi più umili. Il cavaliere non tollerava le ingiustizie sociali né il malgoverno borbonico, e lamentava il degrado socio-economico che affliggeva la Sicilia del XIX secolo.

Il 7 aprile 1889, un decreto regio rese omaggio al suo operato intitolando la scuola al suo nome e costituendo un Ente morale. Il primo direttore della scuola agraria, il professor Emilio Rocca, presentò una relazione sulle colture presenti nel podere, avviando l'introduzione di innovazioni agrarie, come le viti americane per la produzione di barbatelle, i gelsi per l'allevamento del baco da seta, alberi di canfora, banane, piante forestali, ortaggi, agrumi, loto del Giappone, tabacco, cotone e barbabietole da zucchero. Nel settembre del 1926, inaugurò anche il primo allevamento di api, un'attività che continua ancora oggi.

La relazione del professor Rocca dimostra come tradizione e innovazione abbiano da subito caratterizzato l'azienda agraria, un principio che perdura ancora oggi. Il comparto agricolo, infatti, rappresenta il motore primario della nostra economia, consapevoli che ogni scelta deve coniugare redditività e sostenibilità. L'istituto nel corso degli anni ha sviluppato un'azienda agraria di 29 ettari, diventando un importante punto di riferimento per l'istruzione agraria nella nostra regione.

Oggi, l'azienda comprende diverse coltivazioni, tra cui:

  • Uliveti: con circa 1.200 piante, produce un olio di alta qualità e prestigio.
  • Vigneti: estesi su 5 ettari, producono uva utilizzata sia per attività didattiche che per la vendita a cantine locali.
  • Agrumeti: coltivazioni di mandarini e arance, utilizzate anche nelle esercitazioni pratiche.
  • Mandorleti: con una produzione di circa 700 kg di mandorle.
  • Seminativo-Maggese: quest'anno, le aree normalmente destinate a seminativo non sono state lavorate, ma sono emerse specie spontanee di interesse apistico, come piante nettarifere e pollinifere.

Un aspetto fondamentale della formazione offerta dall'istituto è rappresentato dalle prove didattico - sperimentali. Quest'anno, la facoltà di agraria di Palermo ha condotto una porzione di terreno per la coltivazione di specie aromatiche, con l'obiettivo di conservarle. Gli studenti hanno avuto l'opportunità di seguire in campo i vari momenti della sperimentazione, affiancati dai docenti universitari.

Nonostante le sfide, come la necessità di personale aggiuntivo e l’incidenza dei costi per l'esternalizzazione di alcuni lavori, l'Istituto continua a offrire un'istruzione di qualità e a contribuire attivamente alla formazione di futuri professionisti nel settore agricolo.

Celebrare questo centenario è un’opportunità per riflettere sui successi passati e guardare con entusiasmo al futuro dell’istruzione agraria.

Con emozione concludo questo opuscolo dedicato al centenario dell'Istituto Tecnico Agrario Statale “Calogero Amato Vetrano”. Da quando sono arrivata il 1° settembre 2023, ho avuto la fortuna di vedere da vicino quanto sia speciale questa scuola, immersa nel verde e con un panorama che toglie il fiato sul mare.

Qui non si tratta solo di studiare, ma di vivere un’esperienza ricca e stimolante. La nostra scuola è un punto di riferimento importante per la comunità locale e regionale. Oggi l'istituto offre tre indirizzi formativi: il Tecnico Agrario, il Tecnico Informatico e il Professionale Alberghiero, con specializzazioni in enogastronomia, ospitalità alberghiera e sala vendita. Ogni giorno, lavoriamo per offrire ai nostri studenti tante opportunità di crescita, sia dal punto di vista educativo che personale. L’istruzione agraria che promuoviamo non prepara solo al futuro, ma ci permette di contribuire attivamente allo sviluppo sostenibile del nostro territorio.

In questo centenario, guardiamo avanti con entusiasmo, pronti a scrivere insieme un nuovo capitolo di successi e innovazioni. Invitiamo tutti a unirsi a noi in questo viaggio: il nostro obiettivo è formare giovani pronti ad affrontare le sfide del mondo moderno con passione e competenza.

 

Con gratitudine

Nellina Librici
Dirigente Scolastico

Istituto Istruzione Superiore “Calogero Amato Vetrano”


 

lunedì 28 ottobre 2024

I 100 anni dell'Istituto “Calogero Amato Vetrano”

 Invito alla celebrazione dei 100 anni dell'Istituto “Calogero Amato Vetrano” di Sciacca Gentili docenti, ex studenti sono felice di invitarvi a festeggiare il centenario dell’Istituto Tecnico Agrario “Calogero Amato Vetrano”, il 29 ottobre 2024, presso la nostra sede in Contrada Marchesa, a partire dalle ore 9.00. Sarà un’occasione speciale per celebrare i risultati raggiunti e riflettere sui valori che hanno guidato il nostro percorso. Mi farebbe molto piacere avervi con noi. 


Un cordiale saluto 

Il Dirigente scolastico

 Nellina Librici

domenica 27 ottobre 2024

“Insula Dulcis, storia dello zucchero in Sicilia tra il XIV e il XV secolo”

 

Grande successo e partecipazione di pubblico per il convegno; “Insula Dulcis, storia dello zucchero in Sicilia tra il XIV e il XV secolo”, tenutosi presso il Palazzetto della Cultura "Giusto Sucato" di Misilmeri. L’evento, promosso dall'Associazione Culturale SiciliAntica, in collaborazione con il Comune di Misilmeri, il Comune di Acquedolci e l'Assessorato all'Agricoltura della Regione Siciliana, ha rappresentato un’occasione preziosa per riscoprire e approfondire il ruolo cruciale che la coltivazione della canna da zucchero ha avuto nella storia economica e culturale della Sicilia.

L’apertura del convegno è stata segnata dai saluti istituzionali dell’assessore del Comune di Misilmeri, Agostino Cocchiara, e dell’assessore del Comune di Acquedolci, Enrico Caiola, che hanno sottolineato l’importanza di valorizzare le tradizioni agricole siciliane e di promuovere eventi che favoriscano la conoscenza storica e il legame con il territorio. Il convegno introdotto e moderato dall’avv. Debora Falletta ha visto la partecipazione di esperti e storici, tra cui i professori Francesco Maria Raimondo e Marco Giammona, il dott.Pietro Proietto e il dott.Nino Sutera. Le loro presentazioni hanno offerto uno sguardo approfondito sullo sviluppo storico e agricolo della coltivazione della canna da zucchero. Graditissima anche la presenza ai lavori del prof.re Antonino Morreale autore del libro Insula Dulcis e del vivaista dott. Natale Torre, Agronomo pioniere dell'introduzione dei frutti tropicali in Sicilia.

Uno dei momenti più coinvolgenti dell’intera giornata è stato senza dubbio la dimostrazione pratica della spremitura della canna da zucchero, realizzata da Paolo Salanitro e Benedetto Rotelli. Con l’utilizzo di tecniche tradizionali, i due esperti hanno permesso ai partecipanti di osservare da vicino il processo antico di estrazione del succo di canna, regalando un’esperienza concreta e immersiva delle pratiche agricole del passato. Si ringrazia l'arch. Giovanni Cusmano di Trappeto, per aver portato alcuni culmi di Canna da Zucchero della sua coltivazione sperimentale.


Questa dimostrazione ha dato vita a un vero e proprio viaggio nel tempo, sottolineando quanto l’artigianalità e la conoscenza pratica abbiano plasmato la cultura agricola siciliana. La presenza attiva di una delegazione degli alunni della scuola professionale TED di Misilmeri e degli studenti dell'Istituto Superiore "Centro Lingue" di Misilmeri ha arricchito ulteriormente l’evento favorendo l'interazione tra le giovani generazioni e le tradizioni storiche locali.




L'Associazione SiciliAntica desidera ringraziare tutti i partecipanti e, in particolare, Enrico Venturini, responsabile del Palazzetto della Cultura "G. Sucato", per la preziosa collaborazione e il supporto logistico offerti durante l’intera organizzazione dell’evento. Un ringraziamento speciale va anche al ristorante didattico TED per il delizioso coffee break, preparato e servito con grande cura e professionalità dagli studenti della scuola professionale di ristorazione.
L'evento ha gettato le basi per un percorso di riscoperta delle tradizioni agricole della Sicilia, con un occhio di riguardo alla valorizzazione futura della canna da zucchero.

giovedì 24 ottobre 2024

Rapporto ASviS 2024

 

“Coltivare ora il nostro futuro L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Rapporto ASviS 2024”

 


Il Rapporto ASviS 2024 esamina la condizione mondiale sui 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals). Per il nostro Paese si riscontrano peggioramenti per 5 Goals: 1(povertà), 10(disuguaglianze), 15(ecosistemi terrestri), 16(governance) e 17(partnership). Miglioramenti consistenti si evidenziano per: 3(salute), 4(educazione), 5(genere), 6(acqua e sistemi igienico-sanitari), 9(innovazione) e 12(economia circolare). Il Rapporto ASviS indica la strada da seguire, facendo riferimento anche all’UE e al suo ruolo di guida, attraverso le opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per stimolare la transizione verde e digitale.

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mercoledì 23 ottobre 2024

Giornata Dimostrativa di Campagna del progetto DRAPE

 


 Un'iniziativa volta a promuovere l'innovazione in agricoltura attraverso la formazione e l'applicazione di pratiche sostenibili. L'evento, parte dell'Azione 9 del progetto, ha avuto come obiettivi principali l'addestramento dei partecipanti all'uso di nuove tecnologie, l'implementazione di protocolli di agricoltura conservativa e l'approfondimento della produzione di idromele.  




La giornata si è svolta nella località di C.da Porcheria, dalle 9:30 alle 13:30, con un'attenzione particolare rivolta alla specie mellifera Robinia pseudoacacia, nota per le sue eccellenti qualità nella produzione di miele. L'evento ha visto la partecipazione di studenti dell'Istituto Professionale Alberghiero, accompagnati dalla Prof.ssa Rosa Puglisi, e dell'Istituto Comprensivo Alia – Roccapalumba – Valledolmo, sotto la guida del Prof. Antonino La Mendola. Questa combinazione di partecipanti ha creato un'interessante sinergia tra il mondo agricolo e quello dell'ospitalità e della ristorazione, dimostrando come l'innovazione agricola possa avere un impatto positivo anche in altri settori.

Tra i presenti, spiccavano il Sig. Andrea Cirrito dell'azienda Nettare di Sicilia, capofila del progetto DRAPE, e il Sig. Giuseppe Leone insieme alla Dott.ssa Rosalia Drago, rispettivamente referente e responsabile della Fattoria Didattica Ruralia. La Dott.ssa Drago ha aperto l'evento con una breve introduzione, sottolineando l'importanza della collaborazione tra agricoltori, educatori e ricercatori per il successo del progetto.

La mattinata è proseguita con una serie di presentazioni tecniche che hanno approfondito vari aspetti del progetto DRAPE. Inizialmente, si è discusso dell'importanza della formazione continua per il personale coinvolto nel progetto, evidenziando come l'adozione di nuove tecnologie e pratiche agricole richieda un costante aggiornamento delle competenze. Successivamente, si è parlato dell'applicazione di protocolli di agricoltura conservativa, mostrando come queste pratiche possano rappresentare un'alternativa sostenibile all'agricoltura tradizionale. Infine, si è esplorato il tema della fermentazione del miele, un processo innovativo che apre la strada alla creazione di nuovi prodotti come l'idromele, ampliando così le opportunità per gli apicoltori.

Uno dei momenti più coinvolgenti della giornata è stato quando il Sig. Andrea Cirrito ha mostrato dal vivo il funzionamento di un'arnia didattica, spiegando come le api producono il miele. I partecipanti hanno avuto l'opportunità di assaggiare il miele direttamente dai telaietti appena estratti dalle arnie, un'esperienza che ha reso tangibile l'importanza delle tecniche innovative presentate. Cirrito ha poi illustrato l'attività della sua azienda, Nettare di Sicilia, raccontando le varie fasi di produzione dell'idromele e condividendo le sfide e le soddisfazioni di questo lavoro.

La giornata si è conclusa con un dibattito aperto che ha coinvolto studenti, professori e relatori, permettendo uno scambio di idee e impressioni sui temi trattati. A seguire, i partecipanti hanno potuto degustare il miele prodotto dall'azienda Ruralia, insieme ad altri prodotti locali, un momento conviviale che ha ulteriormente sottolineato il legame tra tradizione e innovazione.

Purtroppo, a causa delle condizioni meteorologiche avverse, non è stato possibile effettuare la prevista visita in campo del dispositivo sperimentale dedicato alla Robinia pseudoacacia. Tuttavia, l'evento ha raggiunto pienamente i suoi obiettivi, dimostrando l'importanza di un approccio integrato all'innovazione agricola. La giornata si è conclusa nei tempi previsti, lasciando nei partecipanti una chiara comprensione del potenziale delle pratiche sostenibili e delle tecnologie innovative per il futuro dell'agricoltura.


Giornata Dimostrativa di Campagna presso azienda Red Shell

 


  Nella suggestiva cornice di Marsala (TP), si è svolta una giornata dimostrativa di campagna, un evento chiave nell’ambito del progetto DRAPE, che ha visto la partecipazione di studenti, docenti, esperti agricoli e rappresentanti istituzionali. Organizzata presso l’azienda agricola Red Shell s.s.a., questa giornata ha avuto come focus principale le azioni 2 e 3 del progetto, riguardanti rispettivamente l’addestramento e l’introduzione delle innovazioni tecnologiche ai diversi partner, e l’applicazione di protocolli di coltivazione basati su pratiche virtuose, particolarmente legate all’agricoltura conservativa.

 

Contesto e Obiettivi dell’Evento

L’azienda Red Shell, situata in C.da Santo Padre delle Perriere, è stata scelta come sede per l’evento grazie al suo impegno verso l’agricoltura sostenibile e innovativa. L’iniziativa si è svolta presso i locali messi a disposizione dal Caseificio Impiccichè, vicini ai campi sperimentali coltivati con specie officinali mellifere, come Salvia rosmarinus, Coriandrum sativum e Phacelia tanacetifolia. Queste piante non solo contribuiscono alla produzione di miele di alta qualità, ma supportano anche la biodiversità, fornendo nutrimento agli insetti impollinatori.

L’obiettivo della giornata era duplice: da un lato, sensibilizzare i partecipanti sull’importanza dell’innovazione in agricoltura attraverso la formazione continua e l’introduzione di nuove tecniche; dall’altro, mostrare in pratica come l’agricoltura conservativa possa rappresentare un’alternativa sostenibile ed efficace rispetto alle pratiche tradizionali.

Partecipanti e Presenze Istituzionali

L’evento ha registrato una partecipazione significativa, coinvolgendo due classi dell’Istituto Agrario di Marsala, rispettivamente una quarta e una sesta, accompagnate dai loro insegnanti. La presenza di giovani studenti ha sottolineato l’importanza della formazione e dell’educazione alla sostenibilità, elementi chiave per il futuro del settore agricolo.

Tra le figure istituzionali di rilievo, spicca la presenza dell’assessore all’agricoltura del comune di Petrosino, Caterina Marino, che ha manifestato il sostegno delle amministrazioni locali alle iniziative del progetto DRAPE. Anche i rappresentanti dell’azienda Red Shell, Giuseppe Scavone e Jessica Scavone, hanno avuto un ruolo centrale, illustrando le attività aziendali e l’impatto positivo delle innovazioni introdotte grazie al progetto.

Inoltre, il team del CREA, composto dalla Dr.ssa Maria Carola Fiore, Dr.ssa Silvia Lazzara e Dr.ssa Aliotta Lorena, ha contribuito con approfondimenti scientifici e tecnici, fornendo ai partecipanti una panoramica dettagliata dei risultati delle sperimentazioni in corso.

Le Presentazioni Tecniche

Il cuore della giornata è stato rappresentato dalle presentazioni tecniche, suddivise in quattro sessioni principali, ognuna delle quali ha trattato un aspetto specifico del progetto DRAPE:

  1. Azione 2 – Formazione del personale alle innovazioni del progetto DRAPE: In questa sessione, si è discusso dell’importanza di un addestramento mirato per il personale coinvolto nel progetto. È stato sottolineato come l’introduzione di nuove tecnologie e pratiche agricole debba essere accompagnata da una formazione continua, per garantire un’implementazione efficace e un miglioramento costante delle competenze.
  2. Azione 3 – Applicazione di protocolli di coltivazione conservativa: Questa parte della giornata è stata dedicata alla presentazione di protocolli innovativi di coltivazione, basati su pratiche di agricoltura conservativa. Si è discusso di come queste tecniche, che mirano a preservare la fertilità del suolo e a ridurre l’impatto ambientale, possano rappresentare un’alternativa sostenibile alle pratiche tradizionali.
  3. Azione 5 – La fermentazione del miele: tecniche innovative e creazione di nuovi prodotti: La terza presentazione ha esplorato il processo di fermentazione del miele, una tecnica innovativa che apre la strada alla creazione di nuovi prodotti alimentari di alta qualità. È stato illustrato come il progetto DRAPE stia promuovendo l’adozione di queste tecniche tra i produttori locali, con l’obiettivo di diversificare l’offerta e migliorare la competitività del settore apistico.
  4. Attività svolta dall’azienda Red Shell negli anni 2022, 2023, 2024: L’ultima sessione ha offerto una panoramica delle attività svolte dall’azienda Red Shell negli ultimi tre anni, con particolare attenzione all’introduzione di nuove specie officinali mellifere. Questa presentazione ha messo in luce i progressi fatti grazie al progetto DRAPE e ha mostrato come l’azienda stia diventando un modello di riferimento per l’agricoltura innovativa in Sicilia.

Al termine delle presentazioni, è stato aperto un dibattito tra i partecipanti, che ha permesso di approfondire le tematiche trattate e di scambiare opinioni ed esperienze. I partecipanti hanno espresso grande interesse per le innovazioni proposte e si sono mostrati desiderosi di applicare queste conoscenze nelle loro realtà lavorative e formative.

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