giovedì 29 febbraio 2024

Nature restoration law


 Approvata la nuova legge europea sul 

ripristino degli ecosistemi

Recentemente in tanti, hanno festeggiato per il fatto che la Presidente della Commissione EU è stata costretta, (da alcune lobby)  a ritirare il Regolamento sulla riduzione dei pesticidi in agricoltura e negli allevamenti super-intensivi, dopo un percorso lungo tre anni.

  Noi mentre riteniamo che non c'era niente da festeggiare,  condividendo la dichiarazione lungimirante di Cesar Luena relatore del "Nature restoration law": "Oggi è un grande giorno per l'Europa, perché passiamo dalla protezione e dalla conservazione della natura al suo ripristino. 

La nuova legge ci aiuterà anche a rispettare molti dei nostri impegni internazionali in materia di ambiente. Inoltre, ripristinerà gli ecosistemi degradati senza compromettere il settore agricolo, lasciando agli Stati membri una grande flessibilità.

Vorrei ringraziare i ricercatori per averci fornito le evidenze scientifiche (relativamente al riscaldamento climatico, n.d.r.) e per il loro impegno nel combattere il negazionismo climatico.

E vorrei ringraziare anche i giovani per averci ricordato che non abbiamo né un pianeta B, né un piano B."

Lo scorso 27 febbraio 2024 è stata approvata la Parlamento Europeo la cosiddetta Nature restoration law, la più importante legge europea finalizzata al ripristino della natura con riferimento sia agli ecosistemi marini che terrestri funzionalmente danneggiati.

A fronte di una attuale situazione che vede infatti circa l'80% degli habitat comunitari già degradato dall'azione dell'uomo, questa nuova normativa pone a tutti i Paesi comunitari gli importanti obiettivi di ripristinare almeno il 30% degli habitat in cattive condizioni entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050.

Perchè è necessario il ripristino ecosistemico?

Secondo il Parlamento Eurpeo il ripristino degli ecosistemi è fondamentale per combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, riducendo - al contempo - i rischi per la sicurezza alimentare.

Secondo la Commissione, la nuova legge apporterebbe notevoli benefici economici, in quanto ogni euro investito genererebbe almeno 8 euro di benefici grazie all'incremento dei servizi ecosistemici generati da ecosistemi più sani e resilienti.

La nuova legge deve contribuire al conseguimento degli impegni internazionali dell'UE, in particolare quelli indicati nel quadro globale sulla biodiversità delle Nazioni Unite di Kunming-Montreal

E' importante sottolineare come la proposta di legge non imponga la creazione di nuove aree protette nell'UE né blocchi la costruzione di nuove strutture ed infrastrutture per l'energia rinnovabile. 

Una volta approvato anche dal Consiglio, sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.

Ecosistemi agricoli

Per migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli, i paesi dell'UE dovranno registrare progressi in due di questi tre indicatori: indice delle farfalle comuni; percentuale di superficie agricola con elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità; stock di carbonio organico nei terreni minerali coltivati.

Dovranno anche adottare misure per migliorare l'indice dell'avifauna comune, dato che gli uccelli sono un buon indicatore dello stato di salute generale della biodiversità.

Poiché le torbiere sono una delle soluzioni più economiche per ridurre le emissioni nel settore agricolo, i paesi dell'UE dovranno ripristinare almeno il 30% delle torbiere drenate entro il 2030 (almeno un quarto dovrà essere riumidificato), il 40% entro il 2040 e il 50% entro il 2050 (con almeno un terzo riumidificato). La riumidificazione continuerà a essere volontaria per agricoltori e proprietari terrieri privati.

Come richiesto dal Parlamento, la legge prevede un freno di emergenza che, in circostanze eccezionali, consentirà di sospendere gli obiettivi relativi agli ecosistemi agricoli qualora questi obiettivi riducano la superficie coltivata al punto da compromettere la produzione alimentare e renderla inadeguata ai consumi dell'UE.

Altri ecosistemi

La legge impone anche di registrare una tendenza positiva in diversi indicatori che riguardano gli ecosistemi forestali e di piantare tre miliardi di nuovi alberi.

Gli Stati membri dovranno inoltre ripristinare almeno 25.000 km di fiumi trasformandoli in fiumi a scorrimento libero, e garantire che non vi sia alcuna perdita netta né della superficie nazionale totale degli spazi verdi urbani, né di copertura arborea urbana.



martedì 27 febbraio 2024

Effetto dell’interazione vitigno x ambiente sulla qualità organolettica del Lucido.


Giuliana Cattarossi&Giovanni Colugnati

Innovation Broker, Progetto “VISTA Lucido”.



Il Progetto “VISTA Lucido”, finanziato nell'ambito della Misura 16 del PSR Sicilia ha lo scopo principale di incrementare la quota di vino sostenibile di alta qualità attraverso la valorizzazione delle produzioni autoctone, con particolare riguardo a quelle più diffuse in Sicilia quale la cultivar Lucido (Catarratto bianco). Collegate all’obiettivo principale saranno perseguiti altri importanti obiettivi di miglioramento dell’ecosistema Lucido: mitigare gli effetti negativi del climate change sulle produzioni enologiche, monitorare la cinetica di maturazione della bacca, incrementare la biodiversità dell’ecosistema vigneto, favorire l’incremento delle superfici vitate sostenibili, ridurre i consumi idrici in vigna, monitorare i consumi energetici e le emissioni.

Inoltre, il partenariato intende agevolare la diffusione delle innovazioni tramite un sistema informatico utile alla raccolta dati delle aziende e ad informare ed aggiornare tecnici e operatori che dovranno sempre più specializzarsi nella conduzione sostenibile dei vigneti favorendo al contempo, la massima capacità di espressione enologica della varietà, al fine di determinare prodotti innovativi utili a fornire all’intero comparto un vantaggio competitivo sostanziale e duraturo.

Per queste finalità, l’Azione 2A 1 del Progetto prevede l’attività di microvinificazione in piccole quantità (circa 100-250 litri) da uve Catarratto provenienti dai vigneti afferenti alle aree a maggiore diffusione della cultivar ed in quelle zone in cui, per effetto anche del cambiamento climatico in atto, le uve prodotte presentano maggiori quantità di catechine, sostanze predisponenti le ossidazioni dei mosti. Verranno anche introdotti protocolli enologici atti a ridurre queste sostanze nei mosti ed a migliorare il livello qualitativo dei vini.

Durante la prima vendemmia di Progetto (2023) sono stati microvinificati 21 campioni della varietà Lucido e 22 febbraio 2024, presso la Cantina Sperimentale dell’IRVO di Marsala è stata organizzato un pannel di 12 degustatori che ha valutato i campioni dal punto di vista organolettico, attraverso la tecnica dell’Analisi Sensoriale che prevede l’utilizzazione di apposita scheda di degustazione.

In questa nota vengono presentati i primi risultati relativi all’effetto dell’interazione terroir-Lucido (Tabella), mentre nella nota successiva ci soffermeremo sull’effetto della tecnica enologica sulla qualità percepita.



Tabella. Elenco dei campioni presentati al wine-tasting, relativi all’interazione vitigno-ambiente.


2. Cantina Sociale Colomba Bianca, c/da Carcitella

11. Cantina Sociale Colomba Bianca, Vita

  1. Cantina Sociale Settesoli, Arcera test

  2. Cantina Sociale Settesoli, Arcera stabulazione

  3. Cantina Sociale Settesoli, c/da Miccina

  4. Santa Teresa

  5. Donnafugata, c/da Pusillesi

  6. Cantina Sociale Paolini, Chiodo

  1. Cantina Sociale Paolini, Angileri

  2. Alessandro di Camporeale

  1. Gorghi Tondi

  2. Regaleali, c/da Reggina

  3. Regaleali, c/da Santa Costanza


























venerdì 23 febbraio 2024

Ricerca su grano ecosostenibile

 

Regno Unito: rese dei raccolti e cambiamenti del suolo negli ultimi 50 anni

L'interessante  ricerca, frutto di un esperimento a lungo termine, nell’az. sperimentale Broadbalk a Rothamsted (Inghilterra) ha messo a confronto la fertilizzazione del grano con concimi chimici e organici. I risultati mostrano che è possibile mantenere o aumentare la resa del grano, impiegando fertilizzanti organici o letame, abbinati a rotazioni e cambiamenti nella gestione aziendale per garantire il controllo dell’acidità del suolo, delle erbe infestanti e delle malattie.

Gli esperimenti a lungo termine (LTE) sono una fonte vitale di informazioni che contribuiscono alla comprensione e alla valutazione della sostenibilità dei sistemi agricoli. Il Broadbalk Wheat Experiment presso Rothamsted Research, nel Regno Unito, avviato nel 1843, è il più antico LTE continuativo al mondo. Nel 1968 e successivamente furono apportate importanti modifiche all'esperimento. Queste includevano l’introduzione di varietà di grano invernale a paglia corta, la coltivazione del grano in rotazione con altre colture, per il confronto con il grano continuo (monocoltura) e la sperimentazione di tassi più elevati di fertilizzante N (fino a 288  kg  N  ha −1 ). Altri cambiamenti includevano l'uso di erbicidi e altri prodotti chimici per l'agricoltura, tranne che in sezioni selezionate. La calcinazione regolare ha continuato a mantenere il pH del terreno. Questo documento riporta le rese dei raccolti e i cambiamenti del suolo dal 1968 e riassume altri studi tra cui l'incidenza di erbe infestanti, parassiti e malattie delle colture, effetti dei trattamenti sul movimento di nitrati e fosfati nelle acque di drenaggio, flussi di gas serra, misurazioni degli input di N e S dall'atmosfera e molti altri fattori.

Il passaggio alle varietà a paglia corta ha portato ad un raddoppio della resa dei cereali. Negli ultimi anni con cv. Le rese Crusoe del primo grano dopo una pausa di 2 anni in una rotazione erano > 3  t  ha -1 maggiori rispetto al grano continuo, principalmente a causa della ridotta incidenza di parassiti e malattie trasmesse dal suolo. In media, le rese del grano continuo tendevano ad aumentare a tassi di N fino a 240 o 288  kg  N  ha −1 mentre il primo grano, dopo una pausa di 2 anni, spesso necessitava di meno N per raggiungere la resa massima. I migliori rendimenti ora superano le 12  t  ha −1 in alcuni anni.

introduzione

Gli esperimenti a lungo termine (LTE) sono uno strumento vitale per studiare gli impatti delle pratiche di gestione agricola sulla produzione agricola, sulle proprietà del suolo e sulle interazioni tra l’agricoltura e l’ambiente in generale. Di conseguenza, gli LTE possono contribuire alla comprensione della sostenibilità dei diversi sistemi agricoli. Il Broadbalk Wheat Experiment, iniziato nell’autunno del 1843, è l’LTE più longevo a livello globale e un ottimo esempio di esperimento agricolo a lungo termine che combina continuità e adattamento per affrontare questioni pratiche o scientifiche emergenti. Se l’esperimento è ancora rilevante per la scienza agraria 180 anni dopo è perché i cambiamenti nella sua gestione sono stati apportati solo dopo un’attenta considerazione e solo quando necessario per garantirne la continuazione o per affrontare nuove questioni scientifiche. Man mano che gli effetti del cambiamento climatico globale diventano sempre più evidenti (IPCC, 2023), gli LTE diventano sempre più importanti. Con la previsione che la popolazione globale raggiungerà quasi i 10 miliardi entro il 2050 ( www.un.org/en/global-issues/population ), abbiamo bisogno degli LTE per aiutare a valutare la sostenibilità dei diversi sistemi agricoli se vogliamo mantenere, o aumentare, la produzione alimentare. produzione. È importante sottolineare che dobbiamo sapere quali effetti questi sistemi potrebbero avere sull’ambiente in generale e in che modo l’ambiente li influenza. Il valore di questi esperimenti è stato discusso in numerosi articoli tra cui Brown (1991), Leigh e Johnston (1994), Johnston e Powlson (1994), Powlson e Johnston (1994), Powlson et al. (2013), Körschens (2021), Ostler et al. (2023). Nonostante i loro numerosi vantaggi unici, gli LTE presentano limitazioni che devono essere riconosciute; molti di questi sono discussi qui nel contesto del Broadbalk Wheat Experiment. Loro includono:

Dimensioni della trama. Ciò può portare a “effetti limite” come discusso più avanti. Inoltre, negli esperimenti su appezzamento con diversi trattamenti non è possibile tenere conto dei processi che si verificano su scala paesaggistica come l’erosione del suolo o la diffusione laterale di parassiti e malattie o di insetti utili.La sostenibilità dei sistemi agricoli dipende fortemente dall’economia e dal comportamento degli agricoltori influenzato da fattori locali, sociali o infrastrutturali. Questi generalmente non sono suscettibili di studio all'interno di un LTE, sebbene i dati sugli input e sui rendimenti possano essere inseriti nelle analisi economiche (Barnett et al., 1995).Broadbalk fu seminato per la prima volta con un raccolto sperimentale di grano invernale ( Triticum aestivum ) nell'autunno del 1843 e da allora il grano è stato coltivato in tutto, o in parte, ogni anno. È stato il secondo esperimento sul campo su larga scala condotto da John Bennet Lawes a Rothamsted. Il primo, Barnfield, su colture a radice, fu iniziato pochi mesi prima (Lawes, 1847), ma è stato utilizzato su erba fin dagli anni '70. Broadbalk è quindi il più antico esperimento sul campo al mondo che, sebbene modificato nel corso degli anni, è continuato più o meno nella stessa forma. Negli anni successivi, Lawes, insieme a Joseph Henry Gilbert, un chimico esperto, che si unì a Lawes nel giugno 1843, condusse altri esperimenti su cereali, legumi e pascolo permanente, che alla fine divennero a lungo termine. Molti continuano ancora e sono conosciuti collettivamente come Rothamsted Classical Experiments (Macdonald et al., 2018). Fanno parte di quella che ora è la Rothamsted Long-term Experiments National Bioscience Research Infrastructure (RLTE-NBRI) presso Rothamsted Research.Altri LTE furono avviati a Woburn, Bedfordshire, nel 1876 (Voelcker, 1897) con la consulenza di Lawes e Gilbert, e a Saxmundham, Suffolk, nel 1899 (Cooke, 1975), entrambi nel Regno Unito. Altri, in tutto il mondo, includono Sanborn negli Stati Uniti nel 1888 (Miles e Brown, 2011), Bad Lauchstaedt in Germania nel 1902 (Körschens, 2021) e Askov in Danimarca nel 1894 (Christensen et al. (2006). , e molti altri sono una risorsa straordinariamente preziosa che può e deve essere utilizzata il più possibile. Collaborare con scienziati che gestiscono altri LTE in reti come SOMNET (Smith et al., 1997) o Global Long-term Agricultural Experiments Network, GLTEN , ( https://glten.org/ ) aiuta a migliorare il valore degli LTE partecipanti.Lawes e Gilbert descrissero il campo di Broadbalk come “un terreno di grano mediocre”. e il terreno come "un terriccio piuttosto pesante, con un sottosuolo di argilla rossa giallastra, ma che poggia a sua volta su gesso, che fornisce un buon drenaggio naturale" (Lawes e Gilbert, 1864). Il loro scopo nell'impostare l'esperimento era rispondere a diverse domande importanti, tra cui:

Qual era il potenziale di rendimento del grano di tale terra?

Quanto tempo potrebbe durare quel potenziale.

Quali componenti del suolo mostrerebbero presto segni di esaurimento.

In che misura i risultati sarebbero applicabili ad altri terreni coltivabili nel Regno Unito?

Le domande che pongono indicano che Lawes e Gilbert erano in sintonia con il concetto di sostenibilità molto prima che diventasse un tema dominante nell’agricoltura e nelle scienze ambientali. Per rispondere a queste domande, hanno testato varie combinazioni dei principali nutrienti presenti nei chicchi di grano e nella paglia, tra cui azoto (N) potassio (K), fosforo (P), magnesio (Mg), sodio (Na) e silice (Si). L'azoto è stato applicato in varie forme inorganiche e nel letame (FYM) o nel panello di colza (Rothamsted Research, 2018). Decisero inoltre di coltivare il grano su Broadbalk come monocoltura, anche se all’epoca ciò era insolito, poiché pensavano che ciò avrebbe semplificato l’interpretazione dei dati e li avrebbe aiutati a comprendere meglio quali fossero i principali fabbisogni nutritivi del grano.

Il grano invernale era una coltura importante in Inghilterra nel 19° secolo ed è il cereale più coltivato nel 21° secolo con più del 50% della superficie arabile in Inghilterra coltivata a grano invernale ( www.gov.uk ). A livello mondiale, il grano rappresenta ca. 28% della produzione totale di cereali ( www.fao.org ).

Il fatto che Broadbalk sia ancora rilevante per la pratica agricola moderna, per gli studi ambientali, per gli scienziati che desiderano modellare gli effetti della gestione a lungo termine, ad esempio, sulla materia organica del suolo (SOM) e per coloro che cercano di valutare i potenziali effetti del cambiamento globale sulla la sostenibilità dei sistemi agricoli, testimonia la sorprendente lungimiranza di Lawes e Gilbert che fondarono e mantennero Broadbalk e altri esperimenti a lungo termine a metà del XIX secolo. Infatti, la conferenza tenuta nel 1993 per celebrare il 150° anniversario dell’inizio dell’esperimento Broadbalk era intitolata Insight from Foresight (Leigh e Johnston, 1994). Il merito va anche alle generazioni successive di scienziati di Rothamsted che, con il supporto del Lawes Agricultural Trust (LAT) e del Biotechnology and Biological Sciences Research Council (BBSRC) del Regno Unito, hanno continuato gli esperimenti molto tempo dopo le domande iniziali che si ponevano. impostato per l'indirizzo è stata data risposta. Gli esperimenti rappresentano una preziosa risorsa scientifica, ma altrettanto notevole è l'archivio di campioni di colture e suolo di Rothamsted che risale al 1840. Include anche campioni di input inorganici e organici. Questa risorsa unica ci offre una finestra indietro nel tempo, fornendo una documentazione dei cambiamenti ambientali e gestionali e permettendoci di analizzare i campioni in modo retrospettivo per diversi aspetti della nutrizione e della patologia delle piante, della fertilità del suolo e dell'inquinamento; molti dei quali non avrebbero potuto essere immaginati 180 anni fa. Altrettanto importante è stato lo sforzo compiuto negli ultimi 30 e più anni per inserire le informazioni e i dati accumulati dal 1843 in un database elettronico ( www.era.rothamsted.ac.uk ) e per renderlo accessibile agli scienziati di tutto il mondo come il database elettronico Archivio Rothamsted (e-RA) (Perryman et al., 2018).

Non consideriamo l'esperimento un “pezzo da museo” che non dovrebbe mai essere modificato; anzi, la sua grande forza sta proprio nel fatto che è stata modificata nel corso degli anni. Sono stati necessari alcuni cambiamenti per garantirne la continuazione, ad esempio il maggese e/o l'uso di erbicidi per controllare le erbe infestanti o la calcinazione per evitare che il terreno di alcuni trattamenti diventi troppo acido per il grano invernale. Altri sono stati fatti per garantirne la rilevanza, ad esempio, cultivar moderne, tassi di N più elevati, l'uso di pesticidi e l'introduzione di rotazioni colturali per il confronto con il grano nelle monocolture. Broadbalk si è evoluto nel corso degli anni per affrontare problemi emergenti o per rispondere a nuove domande scientifiche; la sfida è sempre stata quella di apportare modifiche senza compromettere l’integrità a lungo termine dell’esperimento e dei dati da esso generati.

Una revisione completa dell'esperimento fu pubblicata nel 1969 (Rothamsted Experimental Station, 1969); alcuni dettagli e molti collegamenti a quella recensione (tutti disponibili in formato elettronico) sono forniti qui. In questo articolo descriviamo i principali cambiamenti introdotti alla fine degli anni ’60 e le modifiche apportate da allora. L'effetto di questi cambiamenti sulle rese dei raccolti, sull'assorbimento dei nutrienti e su vari parametri del suolo viene discusso e messo in relazione ai primi anni dell'esperimento. Forniamo anche esempi di come i campioni di colture e terreno e i dati dell'esperimento sono stati utilizzati negli ultimi 50 e più anni per indagare su specifici punti di interesse. Il nostro scopo è quello di evidenziare la portata e il valore dei dati e la loro disponibilità ad altri scienziati, in particolare ai modellisti e a coloro che esaminano la sostenibilità a lungo termine dei sistemi di coltivazione e i potenziali effetti del cambiamento globale. Questi dati sono disponibili attraverso il database e-RA ( www.era.rothamsted.ac.uk ).

Sfondo storico

Il contesto storico in cui Lawes e Gilbert stabilirono i loro esperimenti pionieristici fu considerato da Johnston e Garner (1969). Nella prima metà del XIX secolo l’uso di fertilizzanti inorganici non era diffuso e l’industria dei fertilizzanti era agli albori. Lawes aveva condotto prove sul campo in vaso e su piccola scala negli anni '30 e '40 dell'Ottocento sul valore di diversi fertilizzanti inorganici (ad esempio, Lawes, 1842) e nel 1842 brevettò con successo un processo industriale per la produzione di fertilizzanti.

Layout dell'esperimento, trattamenti e gestione

Salvo diversa indicazione, l'anno indicato è l'anno del raccolto; cioè l'anno successivo alla semina del frumento seminato in autunno.

I dettagli della struttura iniziale dell'esperimento sono forniti da Johnston e Garner (1969). Negli anni Quaranta dell'Ottocento, i campi arabili a Rothamsted venivano coltivati ​​secondo il sistema "cresta e solco". Ogni anno su Broadbalk, e sempre nella stessa posizione, venivano arate strisce lunghe e strette che correvano per tutta la lunghezza del campo per creare una cresta al centro e lasciare un solco sul bordo esterno. Lawes

Il grano produce

Lawes (1847) descrisse il suolo di Broadbalk come “un terreno piuttosto pesante che poggia su gesso, capace di produrre buon grano se ben concimato”. Su terreni simili nelle vicinanze, il grano coltivato in una rotazione colturale, in genere produceva ca. 1,2  t  ha −1 . La Fig. 5 mostra i rendimenti di trattamenti selezionati per il periodo 1852–2018. I cambiamenti riflettono il miglioramento delle cultivar, della gestione e del controllo di parassiti, malattie ed erbe infestanti che sono stati introdotti a Broadbalk nel corso degli anni come nelle fattorie inglesi in generale.

Una veduta aerea presa

Archivio campioni di Rothamsted

L'Archivio Campione di Rothamsted (Fig. 23) è unico. Comprende oltre 300.000 campioni di cereali essiccati, paglia, erbe aromatiche, terreno, fertilizzanti e letame. Da Broadbalk ci sono campioni non macinati di grano e paglia provenienti da ogni anno a partire dal primo raccolto nel 1844. Dal 1968 (quando Broadbalk fu divisa in 188 appezzamenti) sono stati conservati campioni non macinati dal grano continuo nella Sezione 1, dal primo grano in rotazione e da altre colture coltivate in rotazione, vale a dire fagioli, patate, avena e mais.

Broadbalk come risorsa scientifica

Esperimenti a lungo termine come Broadbalk sono una risorsa su cui è possibile effettuare altri studi, spesso a breve termine. In effetti, per garantire la continuità dei finanziamenti, è spesso essenziale che le nuove idee vengano testate e che vengano effettuate misurazioni aggiuntive, a volte comportando piccole modifiche ai trattamenti purché compatibili con l’integrità a lungo termine dell’esperimento. Tali studi possono portare alla pubblicazione di articoli in un tempo relativamente breve e sono importanti per dimostrare il valore continuo di un LTE.

Il futuro

Qualsiasi discussione sul valore dell’esperimento sul grano Broadbalk nei prossimi anni deve includere il cambiamento climatico. Sebbene 195 paesi abbiano raggiunto un accordo per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5  °C (IPCC, 2023), sembra certo che le concentrazioni di CO 2 e di altri importanti gas serra continueranno ad aumentare per alcuni decenni, con la probabilità che l’obiettivo della temperatura venga raggiunto. essere superato. Questa tendenza ha gravi implicazioni per il clima globale, i modelli meteorologici regionali e la sicurezza alimentare. In

Conclusioni

L'esperimento Broadbalk mostra che è possibile mantenere o aumentare la resa del grano per moltissimi anni sia con fertilizzanti inorganici che con letame organico. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, sono stati necessari cambiamenti nella gestione per garantire che l’acidità del suolo, le erbe infestanti e le malattie non compromettano l’esperimento. L'introduzione di una cultivar a paglia corta nel 1968 portò a immediati grandi aumenti nella resa del grano. Coltivare quella cultivar come primo raccolto dopo una pausa di 2 anni, minimizzando così gli effetti

Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2023


             La cooperazione è fondamentale per raggiungere tutti gli obiettivi e i traguardi legati all’acqua.

DOSSIER

La salvaguardia della sicurezza idrica, alimentare ed energetica attraverso una gestione sostenibile delle risorse idriche, la fornitura universale di acqua e servizi igienico-sanitari, il sostegno alla salute umana e ai mezzi di sussistenza, la riduzione dell’impatto dei cambiamenti climatici e degli eventi estremi, nonché il mantenimento e il ripristino degli ecosistemi e dei preziosi servizi che forniscono, sono tutte tessere di un puzzle vasto e complesso.

Se procediamo a questo ritmo, l’Obiettivo di sviluppo sostenibile 6 sarà difficilmente raggiungibile.


              L’edizione 2023 del Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche descrive come la creazione di partenariati e il rafforzamento della cooperazione in tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile siano essenziali per accelerare i progressi verso il raggiungimento di tutti i traguardi dell’Obiettivo 6 e garantire i diritti umani all’acqua e ai servizi igienico-sanitari.

I partenariati e la cooperazione sono presenti in quasi tutte le attività legate all’acqua e la gestione delle risorse idriche presenta una lunga tradizione di esempi in materia, sia positivi che negativi. Il presente rapporto passa in rassegna questi esempi, evidenziando come sia necessario promuovere una cooperazione efficace e significativa tra chi opera nel settore delle risorse idriche, dei servizi igienico-sanitari e dello “sviluppo” in senso lato per accelerare i progressi.Questo rapporto esamina anche le modalità grazie alle quali la collaborazione tra gli attori all’interno del settore relativo alle risorse idriche e ai servizi igienico-sanitari può risultare più efficace, massimizzando la loro complementarità, e può raggiungere altre sfere e ambiti decisionali in cui l’acqua ha un ruolo centrale (ma spesso incompreso o ignorato) nel conseguimento degli obiettivi prefissati e nella valorizzazione dei relativi co-benefici.

La salvaguardia della sicurezza idrica, alimentare ed energetica attraverso una gestione sostenibile delle risorse idriche, la fornitura universale di acqua e servizi igienico-sanitari, il sostegno alla salute e al sostentamento di tutte le persone, la riduzione degli impatti dei cambiamenti climatici e degli eventi estremi, nonché la difesa e il ripristino degli ecosistemi e dei servizi essenziali che questi garantiscono, sono le tessere di un puzzle estremamente vasto e complesso.Sarà possibile comporre il puzzle solamente attraverso i partenariati e la cooperazione.E ciascuno di noi, nessuno escluso, ha un ruolo da svolgere.

 










«Poiché le guerre hanno origine nello spirito degli uomini e delle donne, è nello spirito degli uomini e delle donne che si debbono innalzare le difese della pace»




mercoledì 21 febbraio 2024

Progetto INNOVELLA, finanziato dal PSR SICILIA 2014-2022 MISURA 16.1

Paolo Ferlisi

Tra le azioni più significative del progetto INNOVELLA, finanziato dal  PSR SICILIA 2014-2022 MISURA 16.1,  annoveriamo l’ottimizzazione di itinerari agronomici per la gestione sostenibile della coltivazione della patata novella. Tale azione prevedeva, infatti, il trasferimento alle aziende produttrici di protocolli colturali basati su un impiego più efficiente delle concimazioni e delle irrigazioni, nonché di misure agronomiche volte alla difesa sostenibile dalla flora infestante, al fine di incrementare i margini di profitto ed abbassare l’impatto ambientale scaturente dalle attività agricole. A tal fine, l’azione ha previsto la realizzazione di quattro sotto-azioni:

­ Razionalizzazione dei protocolli di concimazione

Tale sottoazione ha previsto l’introduzione di protocolli di concimazione più razionali, basati, a loro volta, sulla somministrazione di dosi di concimi - soprattutto azotati – vagliate sulla base delle reali esigenze colturali e della dotazione iniziale dei terreni. Ciò rappresenta un’importante innovazione di processo nel settore del clima e dell’ambiente, volta alla riduzione degli input chimici ed energetici, e delle infestazioni da parte degli insetti fitofagi, atteso che l’eccesso di azoto favorisce l’infestazione da parte di diversi insetti e il carico inquinante del processo produttivo. Inoltre, le concimazioni azotate eccessive rappresentano una delle principali fonti di inquinamento dell’atmosfera e dei corpi idrici, con conseguente eutrofizzazione e inquinamento degli stessi. A tal proposito, nell’annata agraria scorsa è stato avviato un campo dimostrativo presso l’azienda Valle del Tellaro, in cui è stato utilizzato un protocollo di concimazione basato sull’utilizzo di ammendanti vegetali contenenti micorrize, volto da una parte a migliorare l'efficienza d’uso dei nutrienti del terreno da parte delle piante di patata, aumentandone così la produzione areica in tuberi commerciabili, dall’altra a ridurre l’apporto di concimi organici e quindi a contenere l’impatto ambientale della produzione pataticola.

Ammodernamento e razionalizzazione delle tecniche e dei sistemi irrigui

Tale sottoazione ha previsto l’implementazione degli attuali sistemi irrigui, attraverso l’introduzione di tecniche ed impianti volti alla massimizzazione del risparmio idrico e della water use efficiency. Questa ha rappresentato un’innovazione di processo, grazie all’adozione di metodi irrigui significativamente migliorati e interventi irrigui solo in specifiche sottofasi del ciclo colturale della patata novella. Ciò ha consentito di rendere più efficiente l’uso dell’acqua, passo necessario nell’ottica di uno sviluppo sostenibile delle attività agricole, data la crescente scarsità delle risorse idriche e la competizione per l’uso delle stesse tra le diverse attività economiche. A tal proposito, ad avvio del progetto, è stato allestito un campo dimostrativo in regime ‘biologico’ presso il Capofila, la Società Agricola Consortile Bioverde a r.l., ove sono stati messi a confronto i seguenti metodi irrigui: micro-irrigazione mediante manichetta forata vs. irrigazione per aspersione sopra chioma. Al fine di monitorare il trasferimento dell’innovazione proposta, l’effetto del trattamento irriguo è stato valutato su 5 genotipi: ‘Levante’, ‘Beyoncè’, ‘Fenna’, ‘Nirvana’ e ‘Agostino’.

­ Difesa sostenibile dalla flora infestante

Tale sottoazione ha previsto la messa a punto di strategie, alternative al diserbo chimico, volte ad una gestione eco-sostenibile della flora infestante, dato il crescente impatto ambientale degli erbicidi e lo sviluppo dei fenomeni di resistenza nelle malerbe. In particolare, si è integrato il pirodiserbo (impiego di calore a fiamma libera) alla sarchiatura agendo sia in pre- e post-impianto con il duplice scopo di rinettare il letto di ‘semina’ e ridurre l’infestazione attiva durante il ciclo colturale. Questo ha consentito di ottenere un controllo anche di altri agenti dannosi quali funghi, batteri e insetti e nel contempo di ridurre le perdite di acqua per evapotraspirazione. In ottemperanza agli obiettivi previsti, è stato allestito un campo dimostrativo al fine di validare il trasferimento della innovazione proposta volta alla difesa sostenibile della coltura dalla flora infestante. In particolare, i trattamenti messi a confronto sono stati il pirodiserbo e la scerbatura manuale associata alla sarchiatura, che sono stati confrontati con il testimone (senza alcun controllo delle specie infestanti).

­  Servizio di monitoraggio per la coltivazione della patata novella attraverso capannine metereologiche

Tale sottoazione ha inteso promuovere l’utilizzo di capannine meteorologiche presso le aziende pataticole partner, al fine di monitorare costantemente l’andamento climatico (temperature medie massime e minime, regime pluviometrico e PAR) attraverso l’elaborazione algoritmica dei dati forniti da una rete di sensori posizionati direttamente in campo. In questo modo è stato possibile ottimizzare il ricorso agli input energetici per la coltivazione della patata novella, calibrandoli in funzione dell’andamento climatico durante tutto il ciclo colturale.


martedì 20 febbraio 2024

Al Biofach 2024 premiato per la terza volta L'olio evo bio di Tenuta Macconi di Acate

 Sabrina Gianforte 


    La Sicilia conferma di essere un territorio che ha meritato il riconoscimento di  FB Regione Europea della Gastronomia 2025, iniziamo a raccontare le conquiste fatte dalle aziende agricole Siciliane nei mercati internazionali. 

Tenuta Macconi conquista con il suo olio extravergine d’oliva Bio la top ten del concorso Oleario “Olive Oil Award “tenutosi al Biofach 2024 di Norimberga .
Olive oil award e’ un concorso di caratura internazionale,i cui partecipanti (circa 80 ) provengono da tutta l’area mediterranea.
" La nostra azienda, riceve per la terza volta un così prestigioso riconoscimento" lo  afferma Linda Galioto responsabile  marketing dell' azienda Tenuta Macconi,  siamo orgogliosi del premio che attesta come le buone pratiche agronomiche, l’attento lavoro in fase di molitura nonché la giusta conservazione del prodotto siano stati riconosciuti da un panel di giudici esperti a livello internazionale ,aggiungo che le caratteristiche organolettiche del nostro olio, blend fra le due cultivar siciliane Nocellara del Belice e Biancolilla, da anni sono apprezzate dai consumatori di molti paesi europei ;

L'olio extravergine d’oliva Bio non è l’unico prodotto a marchio Tenuta Macconi, ma fa parte di una produzione più vasta che include gli agrumi biologici siciliani,i vini biologici a denominazione DOC Sicilia e il
Miele bio da Ape nera Sicula ,tutto ciò rappresenta il progetto di sviluppo del sistema agricolo di "Azienda agricola 2000 Tenuta Macconi" . 


Sgf  Comunicazione e Marketing 


 

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