giovedì 26 ottobre 2017

Omnibus, trovata l'intesa.

 Novità su greening, gestione dei rischi, giovani e consulenze










Nel Trilogo del 12 ottobre si è chiuso il 

negoziato per la parte agricola del 

Regolamento Omnibus. In attesa della 

chiusura 

del negoziato sugli aspetti finanziari ecco 

le principali novità. 

  Il mese di ottobre si è rivelato decisivo per il raggiungimento di un'intesa sulle norme legate alla parziale riforma della Politica Agricola Comune contenute nel cosiddetto Regolamento Omnibus. Se la "tabella di marcia" sarà rispettata e si troverà l'intesa anche sull'aspetto finanziario le modifiche normative dovrebbero entrare in vigore dal prossimo primo di gennaio. 

Rispetto alle istanze italiane il negoziato ha prodotto risultati che possono certamente definirsi come un successo per il nostro Paese, anche nell'ambito dello sviluppo rurale, a partire dalla gestione del rischio per arrivare alle misure sulla consulenza. 
Con il supporto della Rappresentanza italiana a Bruxelles abbiamo preparato per voi una breve scheda con le principali novità che riguardano il comparto agroalimentare. 

Pagamenti diretti

Agricoltore attivo
: viene confermata la figura dell'agricoltore attivo come beneficiario dei pagamenti, anche se nel compromesso raggiunto si prevede la possibilità per gli Stati Membri di identificare gli agricoltori attivi anche attraverso l'iscrizione ai registri fiscali e/o previdenziali (INPS e P.IVA). Inoltre, lo Stato Membro potrà utilizzare uno solo o più criteri per considerare agricoltori attivi i beneficiari esclusi attraverso la black list. Attualmente vi è l'obbligo di verificare tutti i criteri.

Aiuti accoppiati: il compromesso rende più flessibile l'applicazione degli aiuti accoppiati a livello nazionale e deroga all'aumento dei limiti quantitativi per ciascun settore, fatto salvo il plafond assegnato a ciascuna misura. 

Riserva nazionale: inserita la possibilità di assegnare titoli dalla riserva nazionale anche per le fattispecie aree svantaggiate e aree montane a partire dal 2018 (prima era possibile solo nel 2015).

Greening: si tratta senza dubbio di uno degli aspetti che più difficoltà hanno creato agli agricoltori e il compromesso raggiunto introduce una serie di novità che vanno nella direzione richiesta dal nostro Paese.  È infatti prevista l'esenzione dall'obbligo di 3 colture per le aziende che coltivano riso per più del 75% della superficie a seminativo. 
Inoltre, nell'articolo 44.2 sui pagamenti diretti, sarà prevista l'esenzione dalle misure greening per le aziende che coltivano leguminose in purezza (incluso erba medica, favino) per almeno il 75% della superfice a seminativo.
L'accordo prevede anche l'Innalzamento da 0,7 ad 1 del coefficiente per le colture azotofissatrici, come ad esempio la soia ed il favino, dichiarate come aree ecologiche (EFA).
Nell'ottica di un'ulteriore semplificazione, infine, vengono stralciati i limiti dei 30 ha nel caso in cui più del 75% dei seminativi siano coltivati a foraggio, riso, pascolo permanente, terreni a riposo e leguminose. 

Giovani agricoltor
i:  tra gli obiettivi prioritari della PAC c'è quello di favorire il ricambio generazione e il peso dei giovani agricoltori nel settore. Nel compromesso chiuso lo scorso 12 ottobre sono previste alcune novità di un certo rilievo, a partire dalla decisione di garantire un pagamento supplementare per i giovani agricoltori per 5 anni consecutivi, con la facoltà di richiedere il pagamento supplementare fino a 5 anni dalla data di insediamento. 
L'accordo garantisce anche agli Stati Membri la possibilità di aumentare, dal 25% fino al 50%, il pagamento supplementare. Vengono meno, infine, i vincoli superficiali minimi e massimi per concessione del pagamento in questione. 

Piccoli agricoltor
i: viene prevista una tolleranza tecnica rispetto alle superfici ammissibili dichiarate dai piccoli agricoltori nel 2015, per salvaguardare il sostegno a questa categoria. 

Sviluppo rurale


Strumenti finanziari: l'accordo raggiunto risponde principalmente a due esigenze specifiche, ovvero la necessità di semplificare le procedure di accesso, con l'obiettivo di migliorare il loro utilizzo in ambito agricolo, e quella di favorire l'accesso al credito a tutti gli agricoltori ma con una particolare attenzione ai giovani In questo contesto è stata inserita la possibilità di finanziare anche il capitale di esercizio fino al 30% del valore dell'investimento totale o fino a 200.000 euro.

Servizi di consulenza: accogliendo la richiesta italiana il compromesso apre alla possibilità per l'Autorità di gestione di essere il beneficiario della misura, che potrà fornire il servizio attraverso soggetti terzi opportunamente selezionati, oppure con proprie strutture, sempre nel rispetto del principio della separatezza delle funzioni.
 


Regimi di qualità
: si prevede l'ammissibilità per tale misura anche per gli agricoltori che hanno iniziato uno schema di certificazione di qualità (DOP, IGP, biologico, agricoltura integrata) nei 5 anni precedenti la presentazione della domanda.

Aree con vincoli naturali
: è previsto lo slittamento di un anno della data limite per la ridefinizione delle aree stesse (dal 2018 al 2019).

Strumenti per la gestione del rischio
: l'accordo introduce l'atteso strumento di stabilizzazione del reddito settoriale con la possibilità di compensazione finanziaria già con un calo del reddito del 20% rispetto alla media dei 3/5anni precedenti.  Viene inoltre prevista una semplificazione dell'approccio generale, in modo tale che il calcolo dei rendimenti possa fare riferimento a dati statistici ed è prevista la possibilità di erogazione degli anticipi e semplificare le procedure per la presentazione delle domande per il sostegno. L'accordo introduce inoltre la possibilità di finanziare direttamente il capitale dei fondi di mutualizzazione o degli strumenti di stabilizzazione del reddito e l'innalzamento dal 65% al 70% del contributo pubblico per le assicurazioni, fondi di mutualizzazione e per gli strumenti di stabilizzazione dei redditi generali e settoriali. Infine viene ridotto dal 30% al 20% la soglia di danno per le assicurazioni, in modo tale da rendere tale strumento più attrattivo per gli agricoltori beneficiari.

Regolamento orizzontale


Innalzamento della soglia per il non recupero degli indebiti da 100 euro a 250 euro e mantenimento della regola 50/50 (status quo) sui recuperi;
Dichiarazione della Commissione, con impegno a modificare il meccanismo per la riserva di crisi in futuro e semplificazione per la fissazione della riduzione annuale dei titoli per la riserva di crisi;
Dichiarazione della Commissione sul single audit e revisione del sistema degli anticipi per lo sviluppo rurale.

OCM unica e misure di mercato



Il pacchetto di revisione dell'OCM unica prevede molti elementi interessanti per l'Italia:

Ruolo delle OCM: il ruolo delle Organizzazioni di Produttori viene rafforzato per tutti i settori, in particolare riguardo la contrattazione, la possibilità di pianificare l'offerta e l'esenzione da talune regole della concorrenza;

Coaching e Promozione
: si introduce la possibilità di finanziare il coaching tra le OP ed i programmi di promozione attraverso i programmi operativi ortofrutta;

Finanziamento OP: si prevede di mantenere il finanziamento nazionale alle OP nelle Regioni con bassa aggregazione;

Modello Value Sharing
: il modello di contratto value sharing, che prevede una condivisione del valore su tutta la filiera, che fino ad oggi era previsto solo per il settore dello zucchero viene esteso anche ad altri settori: 

Impianti vigneti: viene introdotta la possibilità di porre dei limiti, massimi e minimi, alle domande di autorizzazione di nuovi impianti; 

Pacchetto latte: le misure previste vengono estese anche al post 2020; 

Titolo alcoolimetrico: viene introdotta una maggiore flessibilità in relazione all'aumento del titolo alcoolimetrico dei vini (fino a +0,5%) in caso di annate con clima sfavorevole.

martedì 24 ottobre 2017

Giovani protagonisti di sé e del territorio

Regione Siciliana: avviso per selezionare progetti destinati ai giovani siciliani fra i 14 e i 35 anni
La Regione Siciliana, Dipartimento della Famiglia e delle Politiche sociali, pubblica un avviso per selezionare progetti destinati ai giovani siciliani fra i 14 e i 35 anni e che hanno come finalità quella di promuovere l’aggregazione dei giovani, tramite attività culturali e formative e appositi centri, spazi e/o forme aggregative. Il progetto "CreAzioni Giovani" di Formez PA supporta il Dipartimento della Famiglia e delle Politiche sociali della Regione Siciliana nell’attuazione degli interventi realizzati attraverso il Programma “Giovani protagonisti di sé e del territorio".
Sono 3 le linee d’intervento:
1) Linea d’intervento “Azioni di promozione dell’aggregazione dei giovani
2) Linea d’intervento “Azioni di valorizzazione dei luoghi/beni pubblici di aggregazione dei giovani
3) Linea d’intervento “Azioni di orientamento e placement e di sostegno dei giovani talenti anche in ambito creativo e culturale
Ogni linea ha una dotazione finanziaria specifica, che complessivamente ammonta a 1.137.049,19 euro. I progetti saranno sostenuti con un contributo fino a 50mila euro. La durata dei progetti dovrà essere tra i 12 e i 15 mesi.
Chi può partecipare
L’avviso vuole valorizzare l’operato delle associazioni giovanili in Sicilia. Potranno essere soggetti promotori, in qualità di soggetti singoli o capofila, le associazioni costituite da almeno 36 mesi dalla data di pubblicazione dell’avviso che presentano le caratteristiche di associazione giovanile come definito all’art. 5 dell’Avviso (compagine sociale e organi direttivo composti per la maggioranza da giovani sotto i 36 anni). Ma è incentivata e premiata la costituzione di partenariati e di reti tra enti locali e altre associazioni giovanili (anche se con meno di 36 anni di vita). In tal caso sarà necessario evidenziare il ruolo e il contributo di ogni partner alla realizzazione delle attività progettuali. Inoltre, se i progetti prevedono l’impiego e la remunerazione di risorse umane, queste dovranno essere per almeno il 70% giovani under 36.
Come partecipare

​Per partecipare occorre consegnare i moduli allegati, in calce all'avviso, entro 60 giorni dall'avvenuta pubblicazione sulla GURS (29/09/2017), quindi entro il 28 novembre 2017.

Agricoltura Sociale, spunti di riflessione

Verso il progetto pilota di 
Agricoltura Sociale 

L’agricoltura sociale comprende una pluralità di esperienze non riconducibili ad un modello unitario, quanto al tipo di organizzazione, di attività svolta, di destinatari, di fonti di finanziamento, ma accomunate dalla caratteristica di integrare nell’attività agricola attività di carattere sociosanitario, educativo, di formazione e inserimento lavorativo, di ricreazione, diretti in particolare a fasce di popolazione svantaggiate o a rischio di marginalizzazione.


Tali esperienze si collegano ad una attitudine antica dell’agricoltura – da sempre caratterizzata dal legame tra azienda agricola e famiglia rurale e da pratiche di solidarietà e mutuo aiuto – che oggi si presenta come una ulteriore declinazione del concetto di multifunzionalità, capace di fornire risposte ad ulteriori bisogni della società, soprattutto in ragione dei cambiamenti che interessano e interesseranno negli anni a venire il sistema del welfare.
Le prime esperienze di AS in Italia possono essere individuate nell’attività che le cooperative sociali agricole sorte negli anni ’70 del secolo scorso hanno fatto nel campo dell’inserimento lavorativo di persone con difficoltà di vario tipo
Negli anni a queste realtà di sono aggiunte e affiancate tante altre esperienze di AS, realizzate da cooperative sociali, imprese agricole, associazioni, fondazioni, ecc.
Non esiste un dato certo sul numero delle realtà che fanno AS in Italia, ma da rilevazioni fatte in alcune regioni (Lazio, Toscana, Lombardia, Sicilia) possiamo stimare la presenza di circa un migliaio di esperienze.
Le esperienze di agricoltura sociale in Italia riguardano molteplici ambiti di attività, che possono essere così riassunti:
  • formazione e inserimento lavorativo: esperienze orientate all’occupazione di soggetti svantaggiati, con disabilità relativamente meno gravi o per soggetti a bassa contrattualità (detenuti, tossicodipendenti, migranti, rifugiati);
  • riabilitazione/cura: esperienze rivolte a persone con disabilità (fisica, psichica, mentale, sociale), con un fine principale socio-terapeutico;
  • ricreazione e qualità di vita: esperienze rivolte ad un ampio spettro di persone con bisogni più o meno speciali, con finalità socio-ricreative, tra cui particolari forme di agriturismo sociale, le esperienze degli orti sociali peri-urbani per anziani;
  • educazione: azioni volte ad ampliare le forme ed i contenuti dell’apprendimento per avvicinare alle tematiche ambientali persone giovani o meno giovani;
  • servizi alla vita quotidiana: come nel caso degli “agri-asili” o di servizi di accoglienza diurna per anziani.

Anche sul piano organizzativo l’agricoltura sociale si esprime in una molteplicità di modelli, nati essenzialmente sulla base di iniziative spontanee. Si tratta, spesso, di realtà aggregate – nel senso che coinvolgono imprese o cooperative sociali agricole, ma anche servizi sanitari pubblici, associazioni e altre realtà del territorio – che utilizzano le norme attualmente vigenti a livello nazionale o regionale per formalizzare accordi o protocolli.

lunedì 23 ottobre 2017

IV Edizione della “Fiera-mostra- mercato Fà laCosaGiusta!



DAL 10 AL 12 NOVEMBRE  
a Palermo
IV Edizione della “Fiera-mostra- mercato Fà la Cosa Giusta! Sicilia”, fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, per costruire insieme una nuova idea di futuro, perché il futuro è di chi lo fa .
 IL TEMA DELLA IV EDIZIONE: COSTRUZIONE DELL’ECONOMIA CIRCOLARE E SOLIDALE IN SICILIA Vogliamo aiutare a costruire in Sicilia un sistema agroalimentare locale che coniughi insieme un sistema integrato di partecipazione e di rapporti di fiducia con la cultura locale, che promuova la coesione sociale e la costruzione di nuovi rapporti economici sulla base di un modello circolare, in cui sono tenuti in considerazione, la gestione degli scarti, il miglioramento della salute, la valorizzazione dell’economia del territorio, l’accoglienza, le dinamiche formative ed educative e la tutela dell’ambiente







mercoledì 11 ottobre 2017

La misura 2: scopi,beneficiari, ambiti

  La misura 2 nello sviluppo rurale

   La base normativa
La base giuridica della misura 2 è rappresentata dall’art.15 del Regolamento (UE) n. 1305/2013, intitolato “Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole”, che definisce:
- gli scopi e i destinatari del sostegno (comma 1)
- i beneficiari (comma 2) i requisiti e le modalità di selezione dei beneficiari (comma 3)
- gli ambiti della consulenza per quanto riguarda le categorie di destinatari (comma 4, 5 e 6)
- la possibilità di prestare la consulenza collettivamente, qualora sia debitamente opportuno e
giustificato (comma 7) i massimali e la durata del sostegno (comma 8).
La misura 2 rappresenta lo strumento per finanziare l’implementazione e l’utilizzo del servizio di
consulenza aziendale (o FAS – Farm Advisory Service), che gli Stati membri sono tenuti a istituire ai sensi
del Regolamento (UE) n. 1306/2013.
I.2 Gli scopi del sostegno
Il Regolamento per lo sviluppo rurale, all’art. 15, comma 1, individua i seguenti tre scopi del sostegno:
1. aiutare gli agricoltori, i giovani agricoltori, i silvicoltori, altri gestori del territorio e le piccole e
medie imprese (PMI) insediate nelle zone rurali ad avvalersi di servizi di consulenza per
migliorare le prestazioni economiche e ambientali, il rispetto del clima e la resilienza
climatica;
2. promuovere l’avviamento di servizi di consulenza aziendale, di sostituzione e assistenza alla
gestione delle aziende agricole e di servizi di consulenza forestale, compreso il sistema di
consulenza aziendale previsto dal Reg. (UE) 1306/2013 (artt. 12, 13 e 14)
3. promuovere la formazione dei consulenti.
Questi tre scopi si traducono in tre corrispondenti sotto-misure, codificate nella parte 5 del Regolamento
(UE) n. 808 del 2014:
- sotto misura 2.1: sostegno allo scopo di aiutare gli aventi diritto ad avvalersi di servizi di
consulenza; sotto misura 2.2;
- sostegno per l’avviamento di servizi di consulenza aziendale, di sostituzione e di assistenza
alla gestione delle aziende agricole, nonché di servizi di consulenza forestale;
- sotto misura 2.3: sostegno alla formazione dei consulenti.
 I beneficiari
A differenza di quanto previsto dalla precedente programmazione per lo sviluppo rurale, che identificava il beneficiario nell’agricoltore/operatore rurale, il Reg. (UE) n.1305/2013 individua (art. 15, comma 2) i beneficiari del sostegno nei prestatori dei servizi di consulenza o di formazione per le sotto misure 2.1 e 2.3, mentre per la sotto misura 2.2 nell’autorità o nell’organismo selezionato per avviare il servizio di consulenza, di sostituzione, di assistenza alla gestione aziendale
Le autorità e gli organismi selezionati per prestare consulenza, a norma di quanto stabilito al successivo comma 3, devono essere dotati di adeguate risorse in termini di personale qualificato e regolarmente formato, nonché di esperienza e affidabilità nei settori in cui forniscono il servizio.
Si specifica, inoltre, che i beneficiari sono selezionati mediante inviti a presentare proposte e che la
procedura di selezione è disciplinata dalla normativa sugli appalti pubblici ed è aperta a organismi sia
pubblici che privati
 I servizi di consulenza devono anche rispettare gli obblighi di riservatezza previsti
all’art. 13 paragrafo 2 del Reg. (UE) n. 1306/2013, in particolare gli Stati Membri (SM) devono garantire
una netta separazione tra attività di consulenza e attività di controllo.
  Gli ambiti della consulenza
Gli ambiti nei quali è possibile prestare consulenza in relazione all’adesione alla specifica misura dello sviluppo rurale sono individuati ai commi 4, 5 e 6 dell’art. 15 del Reg. (UE) n.1305/2013, distinti in funzione dei destinatari del servizio di consulenza.
Nel dettaglio, gli ambiti della consulenza prestata ai singoli agricoltori, ai giovani e agli altri gestori del territorio, sono descritti al comma 4, dove si prevede che la consulenza deve essere erogata in relazione ad almeno una delle priorità dello sviluppo rurale e deve vertere su almeno uno dei seguenti elementi:
a. obblighi derivanti dal rispetto della condizionalità e cioè dai Criteri di Gestione Obbligatori
e/o dalle Buone Pratiche Agronomiche e Ambientali (Reg. (UE) n. 1306/2013 titolo VI capo I);
b. le pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente che danno diritto al pagamento
greening nel I pilastro della PAC (Reg. UE n. 1307/2013 titolo III capo 3) e il mantenimento
della superficie agricola (Reg. 1307/2013 art.4 par.1 lettera c);
c. le misure a livello aziendale previste nei PSR volte all’ammodernamento dell’azienda, al
perseguimento della competitività, all’integrazione di filiera, all’innovazione,
all’orientamento al mercato, nonché alla promozione dell’imprenditorialità;
d. i requisiti definiti dagli Stati Membri per attuare l’art. 11 par. 3 della Direttiva Quadro sulle
acque;
e. i requisiti definiti dagli SM per attuare l’art. 55 del Reg. (CE) n. 1107/2009, in particolare il
rispetto dei principi generali della difesa integrata (art.14 Direttiva 2009/128/CE);
f. le norme sulla sicurezza sul lavoro o le norme di sicurezza connesse all’azienda agricola; la
consulenza specifica per gli agricoltori che si insediano per la prima volta.
g. la consulenza specifica per gli agricoltori che si insediano per la prima volta.
Possono inoltre essere oggetto di consulenza altri ambiti e in particolare le informazioni connesse alla
mitigazione dei cambiamenti climatici e al relativo adattamento, alla biodiversità e alla protezione delle acque (allegato I del Reg. (UE) n.1307/2013), oppure argomenti inerenti alle prestazioni economiche e ambientali dell’azienda agricola, compresi gli aspetti relativi alla competitività. Può rientrarvi anche la consulenza per lo sviluppo di filiere corte, l’agricoltura biologica e gli aspetti sanitari delle pratiche zootecniche, nonché trasferimento dell’innovazione e dell’agricoltura di precisione.
Gli ambiti della consulenza per i silvicoltori sono invece descritti al successivo comma 5, in base al quale laconsulenza deve vertere almeno sui pertinenti obblighi prescritti dalle Direttive 92/43/CEE (DirettivaHabitat), 2009/147/CE (conservazione uccelli selvatici) e dalla Direttiva quadro sulle acque. Inoltre, possono essere oggetto di consulenza anche le tematiche relative alle prestazioni economiche e ambientali dell’azienda silvicola.

domenica 8 ottobre 2017

Le filiere agroalimentari siciliane

"Le filiere agroalimentari siciliane". 
Giovedì 12 ottobre 2017 ore 11.00, 
 Università degli Studi di Palermo Ed. 4, Dipartimento S. A. A. F., Aula Magna G.P. Ballatore.

La pubblicazione  "Le filiere agroalimentari siciliane"  è curata da Gianfranco Badami,  Dario Costanzo, Maurilio Caracci.


 Il CORERAS riprende la sua attività editoriale (ferma dal gennaio 2011) al fine di contribuire allo sviluppo e all'ammodernamento strutturale ed organizzativo dei sistemi: agroalimentare, agroindustriale ed agroambientale della Sicilia (art. 3 dello Statuto). In particolare, appare utile fornire alle imprese ed ai decisori pubblici uno strumento di conoscenza delle principali filiere agroalimentari siciliane, per orientare le scelte produttive ed operative a livello aziendale secondo criteri di economica gestione compatibili con gli obiettivi della programmazione ed in conformità all'esigenza di combinare a livello ottimale i fattori della produzione e le innovazioni tecniche onde elevare le possibilità di occupazione ed i redditi da lavoro. (art. 4 comma b – L.R. 1 agosto 1977, n. 73 - Provvedimenti in materia di assistenza tecnica e di attività promozionali in agricoltura). Grazie alla collaborazione con l’E.S.A. e con gli studenti dell’Università di Palermo in tirocinio presso l’Ente, è stata pertanto raccolta una serie di dati di tipo statisticoeconomico, che ha restituito, aggiornandola all’attualità, la situazione delle seguenti dieci filiere agroalimentari siciliane: Vitivinicola, Olivicola e Olearia, Agrumicola, Cerealicola, Orticola, della Frutta Secca a Guscio, della Frutta Fresca, Mielicola e Apistica, delle Carni Rosse, Ovicaprina. Il lavoro, coordinato e diretto dagli esperti del CORERAS, ha quindi messo a disposizione di quanti hanno la necessità di avere conoscenza sullo stato dell’arte delle diverse filiere, dati ufficiali, prelevati da fonti istituzionali. I dati, organizzati e commentati, hanno inteso aprire una finestra di conoscenza sugli aspetti strutturali e congiunturali delle filiere, offrendo un panorama aggiornato ed il più completo possibile. L’analisi è stata estesa anche alla situazione produttiva e commerciale in ambito internazionale, per contestualizzare le produzioni siciliane all’interno di un mercato sempre più globalizzato.

http://www.coreras.it/files/upload/PortaleNews/allegati/8f1314fe82254c564836f0d51965d509_le%20filiere%20agroalimentari%20siciliane.pdf








venerdì 6 ottobre 2017

Workshop sul Guayule in Sicilia.

Conclusa nei campi dell’ESA la  sperimentazione  di una nuova specie vegetale per usi industriali


 Si terrà a Palermo l’11 Ottobre 2017 alle ore 9,30 nell’aula magna G.P. Ballatore dell’Università degli studi di Palermo – V.le delle Scienze, il primo Workshop sulla produzione sperimentale del Guayule in Sicilia.


Il progetto, nato da un accordo tra Regione Siciliana, Esa, e Versalis (Eni), consiste nella coltivazione e trasformazione di una pianta (parthenium argentatum) quale specie vegetale  utilizzata per la produzione di gomma naturale e altri derivati di grande interesse industriale.L’Esa, in particolare presso i campi sperimentali Barcellona P.G. e Sparacia di Cammarata, ha reso possibile la realizzazione di tutte le fasi del progetto, implementate da Versalis (Eni).Ai lavori parteciperanno, i docenti esperti del Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo, quelli dell’Ente Sviluppo Agricolo di Palermo e rappresentanti di Versalis.Concluderà i lavori Antonello Cracolici, On.le Assessore Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca mediterranea.

giovedì 5 ottobre 2017

Morgantìnon, VII edizione

Concorso Regionale “Morgantìnon” degli Oli Extravergini d’Oliva Siciliani  

 VII edizione


                  L'Ente di Sviluppo Agricolo  organizza  la VII edizione del Concorso degli oli extravergini d'oliva siciliani Morgantìnon, che quest'anno prevede anche  l'istituzione di una nuova sezione dedicata alla tipologia olio oliva extravergine IGP-Sicilia.
Per info:
ESA-SOPAT 47 - VALGUARNERA
Tel. 0935/950026
sopat.valguarnera@entesviluppoagricolo.it

Attuazione della Misura 2 dello sviluppo rurale

ninosutera

                La misura mira a dare attuazione al Sistema di Consulenza Aziendale (Farm Advisory System - FAS) istituito dal Regolamento (UE) n.1306/2013, ampliandone gli ambiti e la portata per quanto riguarda lo sviluppo rurale. 
                      Nella programmazione dello sviluppo rurale 2014-2020, la misura sui servizi di consulenza, pur non essendo dotata di risorse finanziarie importanti, è tra quelle che hanno particolare rilevanza ai fini del conseguimento di diverse priorità dell’Unione in materia di sviluppo rurale. L’obiettivo della misura consiste nel promuovere l’utilizzo dei servizi di consulenza per migliorare la gestione sostenibile e la performance economica e ambientale delle aziende agricole e forestali e delle piccole e medie imprese (PMI) che operano nelle aree rurali, e nel sostenere la formazione e l’aggiornamento dei consulenti per aumentare la qualità e l’efficacia della consulenza offerta.  

 
Rispetto del principio di separatezza/incompatibilità

  Rispetto del principio di separatezza/incompatibilità Il rispetto del principio di separatezza è un elemento di particolare rilievo in relazione all’attuazione del sistema di consulenza aziendale. I criteri che garantiscono tale principio sono riportati all’art. 3 del Decreto interministeriale 3 febbraio 2016 n. 1259 dove, in termini generali, è stabilito che l’organismo di consulenza non può svolgere alcuna funzione di controllo sull’erogazione di finanziamenti pubblici in agricoltura e nel settore agroalimentare, nonché sulla legittimità e regolarità delle predette erogazioni. Il medesimo articolo rimanda a una successiva circolare ministeriale la definizione dei dettagli per gli elementi di separatezza delle funzioni. 3 pubblicato in G.U. n. 38 del 16 febbraio 2016 9 La circolare ministeriale (Mipaaf) a tal fine predisposta è la n. 2306 del 13.6.2016, recante “Sistema di consulenza aziendale in agricoltura (art. 1-ter, D.L. n. 91 del 2014, conv. in legge n. 116 del 2014). Decreto interministeriale 3 febbraio 2016. Necessaria separatezza delle attività di controllo rispetto allo svolgimento delle attività di consulenza”.


 La circolare, nel dettagliare gli elementi che assicurino la separatezza delle funzioni di controllo rispetto alle attività di consulenza, ha precisato che tra le attività di controllo incompatibili con quelle di consulenza rientrano:

a) la gestione delle fasi di ricevibilità (completezza, adeguatezza e correttezza formale), ricezione e protocollazione della documentazione prodotta dai destinatari della consulenza, anche ai fini dell’aggiornamento di sistemi integrati di gestione e controllo;

b) la verifica della presenza, completezza, conformità e corrispondenza alla normativa vigente ed alle risultanze del fascicolo aziendale dei documenti da allegare alle istanze per l’erogazione di contributi;

c) i controlli sui sistemi di certificazione di qualità come, ad esempio, il biologico o le produzioni disciplinate da DOC o da disciplinari di produzione integrata;

Inoltre, la circolare ha precisato che le attività di controllo considerate incompatibili non devono neppure essere svolte dai consulenti delle strutture accreditate 










































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