martedì 4 aprile 2017

I pesticidi?...... non sono proprio salutistici.

ninosutera   
 I pesticidi non sono proprio salutistici, fino a prova contraria........
             Per l’Onu nel mondo «un trattato generale che regoli i pesticidi altamente pericolosi non esiste. Eppure, senza, o con un uso minimo di sostanze chimiche tossiche, è possibile produrre cibo nutriente e più sano, senza inquinare o esaurire le risorse ambientali», ma questo pare che non interessi più nessuno, tanto meno i distratti consumatori.
In Italia, va detto che negli ultimi anni, è cresciuta la consapevolezza che i pesticidi di certo non sono salutistici. L'attuazione scrupolosan e rigida,  della strategia del Piano Nazionale sui Fitofarmaci, consentirà ( è un auspicio) di ridurre o almeno limitare i danni nei prossimi anni.                                       


 I dati dell’Onu sui pesticidi vanno letti bene, cosa che di regola non avviene  mai.....
Infatti,  i pesticidi usati in agricoltura causano 200.000 morti all’anno nel mondo  e sono necessari per garantire l’aumento della produzione agricola per una popolazione in crescita, come sostiene un rapporto degli inviati speciali dell’Onu per il Diritto al cibo, Hilal Elver, e per le Sostanze tossiche, Baskut Tuncak, presentato al Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra. Una denuncia che è stata presa malissimo dal mondo agricolo
Il rapporto delle Nazioni Unite dice questo: «I pesticidi sono responsabili per un numero stimato di 200.000 decessi all’anno per avvelenamento acuto, ma si ritiene comunemente che l’agricoltura intensiva industriale, che si basa pesantemente sui pesticidi, sia necessaria per aumentare i raccolti per sfamare una popolazione mondiale in crescita. 
               Nei 50 anni passati, la popolazione globale è più che raddoppiata, mentre la terra arabile disponibile è aumentata solo del 10%». I pesticidi causano danni ormai dimostrati scientificamente, secondo l’Onu: inquinano l’ambiente, uccidono o fanno ammalare le persone, destabilizzano l’ecosistema alterando il rapporto fra prede e predatori, limitano la biodiversità. Ma le aziende del settore agricolo e dei pesticidi hanno adottato «una negazione sistematica della grandezza del danno portato da queste sostanze chimiche, e tecniche di marketing aggressive e non etiche rimangono incontrastate». 
Osservazioni che possono essere lette come una “caccia alle streghe” come sostengono i tanti sostenitori indiscriminati dei pesticidi.
 Il punto cruciale è questo: «La formazione degli agricoltori è un elemento fondamentale e imprescindibile per un’agricoltura sostenibile, che in alcuni paesi non viene tenuto in debita considerazione creando i presupposti per i casi di avvelenamento citati nel rapporto. È necessario un investimento educativo in questa direzione per favorire in tutti i Paesi l’adozione di buone pratiche agricole e modalità di utilizzo corretto e consapevole degli agrofarmaci che comprendano misure di mitigazione del rischio per gli operatori e per l’ambiente e, di riflesso, per i consumatori.  


https://unirurale.blogspot.it/





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