X° CONCORSO INTERNO DI CUCINA
all’IPSEOA Virgilio Titone di Castelvetrano
Il tema adottato durante il concorso è
“I GRANI ANTICHI INCONTRANO IL PESCE AZZURRO E LE VERDURE DELL’ORTO”
attraverso
TERR@
(Territorio Enogastronomia Risorse Rurali e @mbientali) format ideato
dell’Osservatorio di Neoruralità
dell’ EnteSviluppoAgricolo
All’evento hanno partecipato Rosanna Conciauro Dirigente Scolastico, On Bartolo Fazio Presidente di IDIMED, Serafina di Rosa dei Borghi GeniusLoci De.Co., Giuseppe Russo Direttore del Consorzio Ballatore, Giuseppe Bivona Presidente dell'Università Rurale dei Saperi&dei Sapori Onlus, Francesca Cerami Segretaria Generale di IDIMED, Melchiorre Ferraro di Biofarm, Francesca Capizzi Giornalista, Nino Sutera Coordinatore dell’Osservatorio di NeoRuralità dell’EnteSviluppoAgricolo.
Studenti «chef» ai fornelli sperimentano gli sfarinati di grani
antichi provenienti da campi sperimentali. Un connubio interessante, quello dell’ente
regionale del Consorzio di Ricerca Ballatore di Palermo e gli studenti
dell’istituto alberghiero Virgilio Titone di Castelvetrano che si sono
cimentati nel preparare piatti a base di antichi grani, dando vita ad un
concorso competitivo gastronomico.
L’obiettivo é stato quello di fare incontrare il mondo della
ricerca scientifica e il mondo della formazione e della valorizzazione
dell’agroalimentare siciliano. Oggetto del percorso sperimentale sono stati
gli sfarinati di grani antichi provenienti dai campi sperimentali che da circa
vent’anni studiano la filiera dei cereali, ubicati nei territori di Paceco, a
Sclafani Bagni, a Corleone e all’interno del parco archeologico di Selinunte
dove si coltiva l’antico grano di Tumminia.
L’utilizzo degli sfarinati in cucina e nella ristorazione richiede
specifiche abilità e preparazioni. Il problema fondamentale consiste nella
qualità del glutine dei grani antichi, poco elastico e poco tenace, che rende
complicati i processi di trasformazione e preparazione della pasta e dei
prodotti da forno.
D’altro canto, invece, la diversa qualità del glutine di questi
grani potrebbe essere alla base della migliore tollerabilità di questi prodotti
da parte dei soggetti “gluten sensitivity”, che hanno difficoltà a tollerare i
cereali nell’alimentazione. Argomento, questo, ancora oggetto di
approfondimenti da parte del mondo scientifico. E così diverse tipologie di
sfarinato di grani antichi, moliti a pietra e con diversi diagrammi di
macinazione, sono diventati i materiali di sperimentazione utilizzati da
diversi gruppi di studenti che sotto la guida attenta dei professori
dell’Istituto “Virgilio Titone” si sono cimentati nella preparazione di piatti
tradizionali a base di pane e pasta di grani antichi. Tra le diverse
preparazioni, una particolarmente apprezzata, è stata la presentazione di un
cous cous di grano duro Bidì, integrale ed incocciato a mano, dallo staff del
professore Ciaccio.
Tra i grani antichi oltre al Tumminia, vi sono il Bidi’, il
Perciasacchi, Nivuru e Russello. Il concorso intitolato “I grani antichi
incontrano il pesce azzurro le verdure dell’orto” ha avuto una giuria
d’eccellenza, come Francesca Cerami, direttore Idimed di Palermo, chef
ristoratori, coltivatori di grani antichi, Nino Sutera, dirigente dell’ente di
sviluppo agricolo e Giuseppe Russo, ricercatore del Consorzio Ballatore. «Una
sana competizione e una novità assoluta – ha dichiarato la dirigente scolastica
Rosanna Conciauro – sono soddisfatta anche perché i miei studenti hanno avuto
la possibilità di confrontarsi con il mondo della ricerca e con nutrizionisti
di alto spessore che diffondono mediante l’utilizzo dei grani antichi la
cultura di una sana alimentazione». All’interno del parco archeologico di
Selinunte vi è un campo con un ettaro seminato a Tumminia e dal consorzio
Ballatore hanno fatto sapere che presto ci saranno nuove iniziative di
valorizzazione dei grani antichi.
«E’ la prima volta che decidiamo di far sperimentare agli
studenti, grani antichi su piatti tradizionali e non. Un’iniziativa, questa, –
ha detto il ricercatore Giuseppe Russo – di alto spessore . Oggi vi è il
rischio di scegliere i grani antichi solo per moda, ma in realtà è per cultura
alimentare e sono i futuri chef e ristoratori che dovranno diffondere questa
realtà per uno stile di vita all’insegna del benessere e della salute». Il
concorso si è concluso con diverse premiazioni. Al primo posto si sono
classificati tre studenti che hanno presentato i Ravioli di Tumminia allo Sgombro
su prato Verde. La Tumminia (o Timilia) è nota per essere una delle materie
prime per la produzione del Pane nero di Castelvetrano, gli sfarinati di
Russello sono alla base per la preparazione del pane a pasta dura dell’area
iblea (o pane scaniato) caratterizzato da una fitta e minuta alveolatura della
mollica, il Perciasacchi invece, appartiene alla specie Triticum turanicum (un
parente del Korashan meglio conosciuto come Kamut).
di Francesca Capizzi
per Giornale di Sicilia
per Giornale di Sicilia
https://unirurale.blogspot.it/
Nessun commento:
Posta un commento