lunedì 17 aprile 2017

Smart Villages e Borghi GeniusLoci De.Co.

Il programma europeo “Smart villages” potrà

 avvalersi in Italia anche della 

Strategia Nazionale per le Aree Interne


Borghi rurali che creano nuove opportunità di crescita e sviluppo rafforzando i loro punti di forza grazie alle nuove tecnologie e a una migliore applicazione delle conoscenze, a tutto vantaggio di cittadini e imprese. Questo l’obiettivo del Piano di Azione per gli  “Smart villages  lanciato dalla Commissione europea a sostegno delle aree rurali. Si tratta di un concetto emergente nell’ambito dei processi decisionali dell’Ue che punta a garantire l’accesso ai servizi di base, all’applicazione dell’economia circolare, alla risoluzione dei problemi ambientali e alla valorizzazione dei prodotti locali attraverso le TIC. Il tutto coinvolgendo cittadini e portatori di interesse, sulla base dei fabbisogni dei territori. Allo sviluppo degli “borghi intelligenti” concorreranno diverse policy europee, come quella relativa allo sviluppo rurale, la politica di coesione, nonché bandi nell’ambito dei programmi Horizon 2020 e Connecting Europe Facility (Cef), in un’ottica di integrazione dei fondi Ue. La nuova strategia è basata su sedici iniziative con seminari, conferenze e progetti pilota. Fra gli strumenti a disposizione dei futuri “borghi intelligenti” italiani c’è la Strategia Nazionale per le aree interne (SNAI) che punta ad invertire lo spopolamento dei centri minori del paese, molti dei quali rappresentati da borghi rurali, attraverso la riqualificazione delle risorse esistenti, il rafforzamento dei servizi pubblici, un nuovo rapporto tra cittadini e amministrazioni con una forte attenzione alla digitalizzazione.







Che cos'è un villaggio intelligente?
Smart Villages è un concetto relativamente nuovo all'interno del settore della creazione di politiche comunitarie. Il concetto emergente di Smart Villages si riferisce a aree rurali e comunità che si basano sulle loro forze e risorse esistenti e sullo sviluppo di nuove opportunità. In Smart Villages le reti ei servizi tradizionali e nuovi sono migliorati grazie alle tecnologie digitali, alle telecomunicazioni, alle innovazioni e al miglior uso delle conoscenze, a beneficio degli abitanti e delle imprese. Le tecnologie e le innovazioni digitali possono sostenere la qualità della vita, un elevato standard di vita, servizi pubblici per i cittadini, un migliore utilizzo delle risorse, un minor impatto sull'ambiente e nuove opportunità per le catene di valore rurali in termini di prodotti e processi migliorati. Il concetto di Smart Villages non propone una soluzione di dimensioni uniche. È territorialmente sensibile, basato sulle necessità e potenzialità del rispettivo territorio e sulla strategia, sostenuta da strategie territoriali nuove o esistenti.
La tecnologia è importante e investimenti in infrastrutture, sviluppo di imprese, capitale umano, capacità e costruzione della comunità. Anche la buona governance e il coinvolgimento dei cittadini sono fondamentali.
Un villaggio intelligente dovrebbe prestare attenzione alle abilità di alfabetizzazione elettronica, all'accesso alla salute elettronica e ad altri servizi di base, alle soluzioni innovative per le preoccupazioni ambientali, all'applicazione economica circolare ai rifiuti agricoli, alla promozione di prodotti locali supportati dalla tecnologia e dalle TIC, Beneficio di progetti di agroalimentare specializzati, attività turistiche e culturali, ecc.
Il concetto di Smart Villages copre gli insediamenti umani nelle zone rurali e nei paesaggi circostanti.
Come fa l'UE a sostenere i villaggi intelligenti?
Diverse aree e fondi politici dell'UE promuovono attivamente gli aspetti dello sviluppo dei villaggi intelligenti.
La politica agricola comune - Sviluppo rurale
La politica agricola comune continua ad essere la più importante politica dell'UE che interviene nell'economia rurale dell'UE in termini di finanziamento e di gamma di strumenti. Una parte importante dei redditi dei contadini dipende dalla PAC (sostegno diretto, politica del mercato e politica di sviluppo rurale). Questo ha anche importanti effetti sull'economia rurale e sulla popolazione rurale.
La politica di sviluppo rurale (FEASR) fornisce una vasta gamma di strumenti per sostenere lo sviluppo di villaggi intelligenti nelle zone rurali. Sulla base di approcci strategici integrati che riflettono le priorità dell'UE e le esigenze di un territorio, i programmi di sviluppo rurale sostengono un insieme di misure. Queste misure riguardano lo sviluppo delle imprese rurali, tra cui la modernizzazione delle aziende agricole, gli investimenti in piccole infrastrutture locali e progetti di connettività, il rinnovamento del villaggio, lo sviluppo delle conoscenze, la condivisione delle conoscenze e le iniziative dal basso verso l'alto. Quasi 100 miliardi di euro dal bilancio UE sono stati stanziati per un totale di 118 programmi di sviluppo rurale nel periodo 2014-2020.
La politica di sviluppo rurale è anche sede di LEADER, un approccio bottom-up per lo sviluppo locale che è un mezzo per l'innovazione sociale e per la creazione di capacità, che consente ai cittadini rurali di assumersi la propria responsabilità nello sviluppo e nella realizzazione di strategie e progetti. Nel periodo 2014-2020 il metodo LEADER è stato esteso in ambito e ad altri fondi e politiche per sostenere lo sviluppo locale del territorio (CLLD).
Un nuovo elemento nella politica di sviluppo rurale è il partenariato europeo per l'innovazione per l'agricoltura (EIP-AGRI) che è stato progettato per accelerare l'innovazione sul terreno. Attraverso attività di networking e progetti, l'EIP-AGRI sostiene lo sviluppo e la diffusione di nuove conoscenze, pratiche, processi e tecnologie nelle catene di valore agroalimentare e forestale.
La rete europea per lo sviluppo rurale è una rete a livello comunitario che riunisce gli attori di sviluppo rurale (autorità di gestione, parti interessate, ricercatori, consulenti, imprese, autorità locali, GAL, ecc.) Al fine di migliorare la qualità dei programmi di sviluppo rurale e rafforzare la partecipazione . Un certo numero di flussi di lavoro nell'ambito dell'ENRD si riferiscono a villaggi intelligenti.
Politica di coesione dell'UE
La politica di coesione per la crescita e l'occupazione è attuata in tutto il territorio dell'UE, sia nelle aree urbane che rurali, con un bilancio di 352 miliardi di euro nel periodo 2014-2020.
Il sostegno finanziario del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e del Fondo di coesione (CF) è incentrato sulla ricerca e l'innovazione, sulle TIC, sulla competitività delle PMI e sulla bassa economia del carbonio. Questi Fondi forniscono anche importanti investimenti nei settori dell'ambiente, dell'azione climatica, dei trasporti, della riduzione della povertà e della capacità amministrativa. Esiste una stretta collaborazione con il Fondo sociale europeo.
La politica di coesione è attuata attraverso programmi a livello nazionale, regionale e locale, basati su un'analisi approfondita delle esigenze tematiche e territoriali e utilizzando un approccio integrato. Strumenti e strumenti specifici quali strategie di specializzazione intelligenti, investimenti territoriali integrati (ITI) e sviluppo locale locale (CLLD) permettono di orientare ulteriormente le risorse del programma alle esigenze territoriali e combinare il supporto di diverse fonti e fondi. I programmi e gli strumenti della politica di coesione potrebbero favorire i villaggi intelligenti.
Esistono importanti opportunità di investimento per promuovere i legami urbano-rurali. Circa 15 miliardi di euro sono gestiti direttamente da circa 700 autorità urbane nel quadro di "Sviluppo Urbano Sostenibile", anche tenuto conto dei collegamenti urbano-rurali. Circa il 10% riguarda le entità con meno di 20.000 abitanti. Pertanto le piccole città ei villaggi svolgono un ruolo importante nel sostegno del FESR per lo sviluppo urbano sostenibile. 20 Stati membri stanno utilizzando lo strumento ITI a varie scale territoriali (quartiere, urbano, metropolitano, subregionale o regionale). 18 Stati membri applicano il CLLD, targeting diversi tipi di territori (rurali / urbani).
Il gran numero di piccole città coinvolte nell'attuazione del FESR genera la necessità di investire nella creazione di capacità amministrative e nello scambio di conoscenze. La rete di sviluppo urbano è costituita soprattutto per questo. Per le città vengono organizzati eventi a livello nazionale, nazionale e tematico, con argomenti quali lo sviluppo di strategie urbane integrate.
Orizzonte 2020 - l'ottavo programma quadro dell'UE per la ricerca e l'innovazione
Il programma di lavoro 2016-2017 dell'8 ° programma quadro europeo per la ricerca e l'innovazione, Horizon 2020, comprende diversi elementi importanti per lo sviluppo di villaggi intelligenti. Sotto la Societal Challenge 2, una chiamata particolare su "renaissance rurale" è strettamente legata allo sviluppo della base di conoscenza per i villaggi intelligenti. Il programma di lavoro per il trasporto fornisce anche elementi per villaggi intelligenti.
Struttura europea di collegamento e reti transeuropee per i trasporti
I fondi del Fondo europeo per il collegamento (CEF) mirano agli investimenti in infrastrutture a livello europeo. Sostiene lo sviluppo di reti transeuropee ad alto rendimento, sostenibili ed efficienti, in materia di trasporti, energia e servizi digitali. Gli investimenti di CEF riempiono i collegamenti mancanti nell'energia, nel trasporto e nella spina dorsale digitale dell'Europa.


sabato 15 aprile 2017

A Nino Sutera il riconoscimento di Accademico dell’ Accademia di Sicilia.

NucciaTornatore
L’abbiamo incontrato, per una breve intervista.
  Nino  Sutera,   Diploma di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie, Funzionario Direttivo della Regione Siciliana, Divulgatore Agricolo, responsabile dell'Osservatorio Neorurale,  “Formatore Consulente” del Formez,  Componente del Gruppo di lavoro  del MIPAF, Referente della rete interregionale sulla ricerca e servizi allo sviluppo, Iscritto all’Albo regionale dei Formatori interni presso il Dipartimento della Funzione Pubblica della Regione Sicilia ,Consulente Formatore del PAN fitofarmaci,  Ideologo dei Borghi GeniusLoci De.Co.  e del Percorso informativo di sviluppo locale “Un Villaggio di idee” Coordinatore  del  G.I.T (Gruppi d’interesse territoriale del MIUR)   Ideologo della Libera Università Rurale, componente della  task force nazionale per le De.Co. autore di diverse pubblicazioni e relatore a tanti eventi divulgativi, blogger, Coordinatore per l'Italia del Parlamento Rurale Europeo,  infine coordinatore editoriale di Terrà Multimediale dell'Assessorato Agricoltura. 
 
Bel curriculum?
Così dicono gli addetti ai lavori 

Allora Dr Sutera  o  Nino come preferisce?

 Nino, chiaramente.

Tra le  competenze, riconosciute da più parti, le politiche   sulla  NeoRuralità, di cosa si tratta?

NeoRurale  è    un modo per descrivere, chi torna alla terra fondendo tradizione ed innovazione. Chi vede nella NeoRuralità una concreta opportunità per se stessi, le proprie famiglie e le comunità locali, un processo culturale condiviso  di valenza diffusa.

Il modello di sviluppo seguito da Neorurale è frutto di una profonda innovazione culturale nelle zone rurali. Un cambiamento di prospettiva che non prevede lo sviluppo di nuove tecnologie, ma utilizza in modo creativo quelle esistenti

Un Ente pubblico ha il diritto-dovere di osservare il fenomeno che già è una realtà in tutt'europa.

Ecco allora che  neorualità e  neoagricoltura contadina  stanno introducendo ‘nuovi/antichi codici’ di produzione di qualità locale e ambientale in rapporto a nuove forme sociali di scambio diretto con l’autorganizzazione del consumo.

 Lei è anche l’ideologo del percorso Borghi Genius Loci De.Co. un percorso culturale che molti Amministratori lungimiranti hanno adottato, Di  cosa si tratta?

Borghi GeniusLoci De.Co è un percorso culturale, che mira  al recupero delle nostre tradizioni e alla valorizzazione delle   produzioni tipiche.

  Al francese “terroir”, preferiamo il latino “genius loci”, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile. Il percorso Borghi  GeniusLoci De.Co.,   prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)-Tracciabilità e Trasparenza, che rappresentano la vera componente innovativa, da condividere con il territorio e per il territorio. Si tratta di un percorso che vuole salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Nelle arti e non solo, il “GeniusLoci” rappresenta concettualmente quello “spirito” percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi ed irripetibili certi momenti, uno spazio, un edificio o un monumento. Non solo: il Genius Loci è anche nelle immagini, nei colori, nei sapori e nei profumi dei paesaggi intorno a noi, che tanto spesso, anche all’improvviso, ci stupiscono ed emozionano. Le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d’infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. Ecco, l’obiettivo è recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze storiche e culturali del territorio.

Un percorso consolidato anche da riconoscimenti esterni?

 Il percorso è stato inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori” Il format è stato presentato: * Poster Session del Forum P.A. di Roma; * VALORE PAESE economia delle soluzioni, organizzata da ItaliaCamp a Reggio Emilia; * Premio nazionale Filippo Basile dell’AIF · XXVI Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Formatori di Palermo. EXPO2015 MILANO

Che sapore ha essere insignito del riconoscimento di Accademico?

 La cerimonia di investitura è stata molto emozionante, poi ricevere il riconoscimento insieme a Massimiliano Tripoli - Chirurgo Plastico,  Giuseppe Barcellona - scrittore e storico  Giornalista; Grazia Locascio - Dirigente  del Centro Emodialitico; Alberto Maniaci, Direttore d’orchestra, compositore e pianista, non capita a tutti,  ne tutti i giorni.

 

Ma Lei non si sente un Funzionario pubblico un po’ atipico?

Dipende dai Funzionari che Lei conosce.

In che senso?

Nel senso che nelle professioni come nella vita,  c’è chi sa essere  e sa fare,   chi guarda, chi in qualche misura fa quello che può, si rende utile,  e chi non sa ne fare, ne essere utile,  di questi proprio non se ne avverte la necessità, ma purtroppo ci sono.

Quale delle iniziative avviate Le ha dato maggiori soddisfazioni?

Ma, guardi non è che si può fare una classifica.

Si ma c’è ne sarà una che è stata migliore delle altre?

No,  guardi non funziona proprio così,non è una gara  tra migliori e peggiori.

Prendo spunto nelle mie attività e iniziative dall’aforisma di Thomas  Alva Edison  “il valore di un idea sta nel metterla in pratica”Partecipare da protagonista in uno spazio di del Claster BioMediterraneo di Expo 2015,  per ben tre volte, oppure all’Assemblea dei Sindaci dei Borghi De.Co., piuttosto al Session Poster del  Forum  PA, oppure a Palazzo Steri, o all'Orto Botanico,  piuttosto  in un’Aula Consiliare del Borgo più piccolo d'Italia,  ha la stessa identica valenza.

Anche se?

Cosa?

Si, in effetti un'attività  che mi ha dato tanta gratificazione c'è.

Ho partecipato insieme a 350 Colleghi a un percorso di riqualificazione, Progetto Demetra del Formez, struttura nazionale di governace, ecco sono stato uno dei pochi Funzionari, che dopo aver superato una prova selettiva,  ha completato il percorso 30 unità (il 90% erano Dirigenti).

Dal 2017 al 2020 ha diretto del Campo Carboj dell'ESA, ci parli in sintesi di questa esperienza

Sono stato nel team di progettazione della Direzione Generale guidato da Fabio Marino,inoltre da componente del tavolo tecnico nazionale sulle Misure 1 e 2,   ho avviato la manifestazione d’interesse per la costituzione di una long list con oltre 300 consulenti, propedeutica alla partecipazione del bando della Misura 2.1.1. Ho curato l’accreditamento come ente di formazione all’Assessorato al Lavoro, procedura non semplice per diversi ordini di motivi. Inoltre  in occasione del 60° anniversario della costituzione dell’Azienda Campo Carboj, nel 2018  è stata realizzata la prima bottiglia di olio prodotto in Azienda,   stilato un protocollo d’intesa con la LILT per la raccolta fondi a favore della ricerca oncologica, chiaramente iniziativa condivisa dal CdA e dal Direttore Generale, nel 2019 abbiamo ripetuto l’esperimento. Oppure abbiamo messo a coltura oltre 6 Ha di terreno prima incolto e abbandonato  e grazie agli sponsor e nel 2019 abbiamo  realizzato la prima semola di grano, e la prima  pasta con grano di tuminia prodotta in Azienda,  inoltre abbiamo realizzato le prime olive da mensa  in salamoia, solo per citare qualche esempio.

Blogger,   con oltre 5000 contatti al mese,  un risultato straordinario.  E’ sorpreso?

Non lo so se è un risultato straordinario, so che c’era un grande vuoto da colmare, e sinceramente non penso che  il blog da solo può colmare un deficit  di investimenti immateriali.

Veda, è  ormai certo che le aree d'Europa  che investono in risorse immateriali, sconoscono lo stato di crisi del settore agroalimentare. Di contro, le regioni che non credono che lo sviluppo dipenda dagli elementi dell'economia della conoscenza, ogni stagione è buona per chiedere lo stato di crisi. Non è un caso, ma la realtà dei fatti.   La frequenza di visitatori del blog forse indica, che c’è una grande richiesta di informazioni tematiche.

Ecco Lei ha ricevuto e consegnato tanti riconoscimenti, qual'è la differenza? se c'è una differenza.

Ne parliamo la prossima volta, se vuole, comunque non ho ricevuto tanti riconoscimenti,  ma qualcuno.

Grazie

Grazie a lei


 

giovedì 13 aprile 2017

Agricoltura 4.0

Iniziamo con quest'articolo il racconto di un progetto di ricerca, che inevitabilmente caratterizzerà l'agricoltura del futuro, o meglio quello che da più parti viene definita  Agricoltura 4.0



Nei prossimi anni l’agricoltura italiana dovrà affrontare sfide diverse tra le
quali l’incremento delle produzioni, l’adattamento delle piante ai
cambiamenti climatici, l’adozione di pratiche agricole rispettose
dell’ambiente.
La produttività delle colture dipende da fattori diversi quali l’adozione di
pratiche agronomiche (lavorazioni del terreno, irrigazioni, …), l’impiego di
sostanze chimiche (fertilizzanti, fitofarmaci, diserbanti …), la costituzione
genetica delle varietà coltivate
In un’ottica di sostenibilità dei sistemi produttivi, di riduzione della
disponibilità delle risorse naturali e quindi di necessaria oculatezza del
consumo delle stesse, di limitazione degli apporti di sostanze chimiche di
sintesi, i recenti avanzamenti tecnologici nel campo della bioinformatica e
della genomica rendono il miglioramento genetico delle piante agrarie lo
strumento potenzialmente più idoneo ad affrontare le sfide dei prossimi
anni.
Le varietà coltivate vengono sistematicamente rinnovate, attraverso
specifici programmi di breeding, per migliorare le loro caratteristiche
qualitative, la resa produttiva o la capacità di adattarsi all’ambiente e di
resistere alle malattie. Senza questo lavoro, condotto da sempre con
metodi diversi, oggi l’umanità non avrebbe cibo a sufficienza, si
userebbero molti più fitofarmaci e non ci sarebbero molti dei prodotti che
consumiamo (ad es. pomodori ciliegino, nuove varietà di mele, angurie
mono-porzione, frutti senza semi, ecc). In parallelo, il recupero delle
varietà antiche ed il mantenimento in produzione di varietà tradizionali (ad
es. nella vite), che costituiscono una preziosa fonte di biodiversità e di
particolari caratteristiche qualitative e di resistenza a stress, si avvalgono
sempre più delle moderne conoscenze genetiche per gli aspetti relativi alla
loro tutela, alla loro tracciabilità e alla loro valorizzazione.
L’Italia si trova in una situazione paradossale: possiede una grande
ricchezza di germoplasma di molte specie agrarie e dispone di conoscenze
approfondite sul loro patrimonio genetico (in alcuni casi dell’intero
genoma) ma dipende largamente dall’estero per i materiali di
moltiplicazione.
Nei prossimi anni il miglioramento genetico potrà trarre grande vantaggio
dall’avanzamento della ricerca genomica le cui conoscenze possono
rappresentare una grande opportunità per l’agricoltura nazionale in
termini di sviluppo di nuovi genotipi meglio rispondenti alle esigenze della
moderna agricoltura.
Il progetto si prefigge di dare nuovo impulso alla genetica agraria del
nostro Paese, investendo su nuove tecnologie di miglioramento genetico, il
genome editing e la ‘cisgenesi’, che, applicate alle specie più importanti
per il comparto agroalimentare nazionale, possono rappresentare
strumenti efficienti e rapidi per il raggiungimento di obiettivi mirati.
Nel corso del triennio, per alcune delle specie più importanti del sistema
agroalimentare italiano, verrà perseguita la produzione di piante più
resistenti alle avversità (malattie, siccità, salinità), di migliore qualità
(contenuto di antiossidanti e vitamine), anche attraverso la valorizzazione
di varietà tradizionali, con benefici per gli agricoltori, i consumatori e
l’ambiente.
Nel medio periodo la ricerca determinerà significative ricadute economiche
sul settore sementiero e vivaistico nazionale e sulle aziende agricole.

martedì 11 aprile 2017

Intervista a Fabio Marino Direttore Generale dell’Ente di Sviluppo Agricolo



Fabio Marino, Laurea in Scienze Politiche,  Dirigente della Regione Siciliana, un’attività curriculare molto vivace, guida da qualche mese un Ente che nel corso del tempo ciclicamente si prevede la soppressione.L'abbiamo incontrato per un'intervista.


Direttore, allora,  in Sicilia serve ancora un Ente come quello che Lei dirige?
Bella domanda, ma le dirò, la storia dell’Ente non va fatta leggendo i titoloni dei giornali, la realtà è molto diversa.
Qual è, c’è la racconti?
 Mi limito a raccontare l’altra storia, quella che di regola   non fa notizia.
L’Ente  come è noto agli addetti ai lavori, ha accompagnato lo sviluppo delle aree agricole fin dalla sua costituzione,  si è occupata dalla viabilità rurale, quasi in esclusiva,  all’ elettrificazione rurale, fin anche a progettare e costruire bacini imbriferi, che hanno consentito di innovare e sviluppare realtà agricole marginali,  come non ricordare  il ruolo strategico nella riforma agraria, a tante azioni informative, divulgative, formative e dimostrative  solo per citare qualche esempio.

Significa che ha esaurito tutto il suo ruolo?
Niente affatto. Veda l’Ente ha progettato e realizzato e gestisce una delle 26 biofabriche d’europa, in una regione che ha la  più alta superficie dei terreni agricoli in biologico, rappresenta uno strumento indispensabile per gli imprenditori agricoli, anche sotto l’aspetto degli obblighi  del PAN fitofarmaci. Vuole che le faccio un altro esempio? in una delle Aziende di proprietà dell’Ente, Azienda Sperimentale Campo Carboj di Menfi,  viene custodito una della più imponente raccolta di germoplasma di Olivo del mediterraneo, solo per citare qualche esempio, ma le attività e le iniziative di successo sono tante.
Chiaramente l’Ente và governato nei tempi in cui siamo.  La nuova mission e vision del piano strategico  mira a riappropriarsi di un nuovo ruolo   a favore del mondo  rurale della Sicilia, anche nell’ambito degli investimenti in termini di risorse materiali e  immateriali,  previste dal PSR 2014/2020 e non solo.
Per conto di alcuni comuni, in questa programmazione, per esempio  (quelli che ne hanno fatto richiesta, chiaramente, ma soprattutto per conto dei comuni che avevano strade da ripristinare) l’ente ha presentato un progetto collettivo a valere della misura 4.3.1 sulla viabilità, con il supporto tecnico e logistico, agronomi,  geologi, ect. dell’ente, e ci stiamo attrezzando anche per gli altri bandi, lavoriamo   sulla misura 8
L’Ente come può accompagnare lo sviluppo rurale, nei prossimi anni?
  La necessità di percorrere vie nuove e diverse (il recupero della biodiversità, l’agricoltura biologica, l’agricoltura sociale, la vendita diretta, lo sviluppo rurale multisettoriale, ecc.), unitamente alla constatazione che l’agricoltura produce anche beni pubblici (protezione del suolo, paesaggio, assorbimento CO2, habitat naturali) spinge a cercare anche nuovi modelli di divulgazione e di consulenza.  Ecco   negli ultimi tempi, vi è una riscoperta del ruolo pubblico nella divulgazione e consulenza.  La conoscenza agricola non è  un patrimonio dell’accademia o dei centri di ricerca, ma   il combinato di una miriade di detentori di conoscenze che interagiscono, il cosiddetto Sistema di Conoscenze e Innovazione Agricola. Le crisi dell’agricoltura convenzionale, gli effetti collaterali della rivoluzione verde, l’inquinamento, etc. hanno spinto a teorizzare e praticare forme partecipative di ricerca applicata (ovviamente non di base), in cui le conoscenze degli agricoltori sono valorizzate.   Il tutto rientra in una (la prima) delle 6 priorità del fondo europeo agricolo e di sviluppo rurale “promuovere il trasferimento di conoscenze e innovazioni” che coincide  con le finalità della L.R 73/77 che intravide la necessità di supportare la crescita agricola con  la divulgazione agricola, la sperimentazione, la costituzione di campi dimostrativi e l’attività di ricerca applicata individuando l’Ente tra gli altri,   per l’attuazione
Ma questo non è il passato?
No,  questo è la quotidianetà, con una prospettiva futura. 
Il principio della separatezza delle funzioni,(tra erogatore di finanziamenti e il sistema di consulenza) introdotto dalle recenti dispositivi di legge   (2016)  consegnano un ruolo all'Ente, come ente pubblico strumentale della Regione,  l’attuazione degli interventi in termini di investimenti immateriali..
Direttore, Lei durante l’intervista, non ha mai citato l’acronimo ESA perché?
Veda in Europa ormai da qualche anno, almeno, diciamo da Agenda 2000 in poi,  lo sviluppo agricolo è stato sostituito dallo sviluppo rurale,  noi abbiamo l’ambizione di adeguarci ai tempi in cui viviamo. Non è   una questione di terminologia,  ma di vision. Intendiamo avviare e realizzare un percorso inclusivo innovativo,  per il territorio nel suo insieme, che tenga conto della  neoruralità e delle nuove esigenze.
 Un’ultima domanda, a che punto è il censimento dei cespiti dell’Ente?
Siamo a buon punto, l’Ente è tra gli enti strumentali della Regione con il più alto numero di cespiti, che vanno valorizzati e resi produttivi, affidandoli anche a giovani.
Con quali risorse?
Intendiamo partecipare alle manifestazioni d’interesse e ai bandi   che  prevedano  iniziative di competenza dell’Ente, senza gravare sul bilancio regionale.


https://unirurale.blogspot.it/

lunedì 10 aprile 2017

L'enogastronomia in scena





























Linda Pisano Ambasciatrice dell'Identità Territoriale


                                 

  Pubblico delle grandi occasioni  a Menfi, con la presenza tra gli altri,  dell'On Margherita La Rocca Ruvolo, neo Sindaco del Comune di Montevago e Giacomo Glaviano Presidente Federazione nazionale dei giornalisti e scrittori di enogastronomia  e tanti stimatori,  nell'ambito della prima edizione del premio Terr@  per la cerimonia di consegna del riconoscimento di "Ambasciatrice dell'Identità Territoriale" nell’ambito del percorso GeniusLoci alla Dr Linda Pisano   dirigente medico di cardiochirurgia del policlinico "Pietro Giaccone" di Palermo e medico volontario dall'associazione onlus A Cuore Aperto presieduta dal cardiochirurgo Giovanni Ruvolo 

            “GeniusLoci” è  un processo culturale  di valorizzazione del territorio e al francese “terroir” preferiamo il latino “genius loci”-afferma Nino Sutera  un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile.
Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d’infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. Ecco, l’obiettivo è recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze storiche,  culturali, etiche e simboliche del territorio
Il format GeniusLoci De.Co. è un percorso composto da 12 steps tra questi il riconoscimento di “Ambasciatore dell’identità Territoriale”


Nell’essere onorato,  afferma Nino Sutera,   di aver avuto il privilegio di conferire  insieme  al Sindaco della Città Enzo Lotà,  il riconoscimento  alla Dott. Linda Pisano, potevamo scegliere tante  motivazioni, ma una   sintetizza bene  l’opera della Dr Pisano,  "per avere ottenuto tanti riconoscimenti e apprezzamenti professionali a carattere internazionale per l’eccellenza del  suo lavoro e per l’impegno quotidiano nel sociale".
Negli anni passati il riconoscimento è stato conferito a Miss Italia 2012 e 2014, alla dott.ssa Giada Bellanca, a Miss Mondo Sicilia 2016, e Natale Giunta, Diego Planeta, Antonio Presti.

domenica 9 aprile 2017

Vinitaly, la Sicilia che cambia in vetrina mondiale

 

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 Cracolici:” Il vino è l’ambasciatore della Sicilia che cambia”

             Tra racconto, biodiversità, solidarietà e innovazione quest’anno al Vinitaly la Sicilia del vino si prepara a lanciare al mondo la sfida sul terreno della qualità e della sicurezza alimentare, attraverso i suoi vitigni autoctoni.

“Palcoscenico Sicilia” è lo spazio istituzionale allestito al Vinitaly dall’Assessorato Regionale Agricoltura e dall’Irvo dal 9 al 12 aprile, che ospiterà 14 iniziative dedicate al vino e all’olio di Sicilia che sono state presentate oggi a Palermo.

“ Il vino è l’ambasciatore della Sicilia che cambia – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici. Saranno 152 le aziende vinicole presenti, circa il 15% in più rispetto allo scorso anno che hanno potuto partecipare anche grazie ai fondi stanziati dalla misura 3.2 del Psr sulla promozione; presenti anche 16 aziende olivicole che esporranno i loro prodotti al padiglione Sol. Nella preparazione degli eventi quest’anno abbiamo voluto costruire un filo invisibile che prova a raccontare la Sicilia che sta cambiando e lo faremo a partire dalla giornata di apertura del 9 aprile, alle 16.00 con lo scrittore Gaetano Savatteri, autore del libro “E’ ancora la Sicilia di una volta?”. 

In quell’occasione dimostreremo, attraverso i vini, che la nostra terra non è più quella di una volta. Quest’anno al Vinitaly metteremo in mostra il meglio della nostra produzione enologica e racconteremo le tappe dello straordinario successo che stiamo registrando in questo settore.”




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