sabato 22 giugno 2024

La Sicilia che produce innovazioni

Premio al Gruppo di Meccanica Agraria dell'Università di Palermo al convegno internazionale dell’Associazione Italiana d’Ingegneria Agraria (AIIA) svoltosi a Padova

La conferenza AIIA 2024: BIOSYSTEMS ENGINEERING PROMOTING RESILIENCE TO CLIMATE CHANGE organizzata dall'Associazione Italiana di Ingegneria Agraria (AIIA), si è svolta presso l'Università degli Studi di Padova dal 17 al 19 giugno 2024, un evento di grande rilievo per la comunità scientifica nel campo dell'ingegneria agraria. Con la partecipazione di oltre 280 ricercatori provenienti da istituzioni di ricerca nazionali e internazionali, la conferenza è stata l’occasione per presentare e discutere i risultati delle ultime ricerche, tramite l’applicazione delle più recenti tecnologie.

Le sessioni della conferenza hanno riguardato una vasta gamma di temi; particolare attenzione è stata dedicata alla sostenibilità e all'innovazione tecnologica, con studi che esplorano l'uso di tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale e i sensori IoT per migliorare l'efficienza agricola e ridurre l'impatto ambientale.

In tale ambito, l'uso di droni e sistemi di monitoraggio remoto ha evidenziato come le tecnologie avanzate stiano rivoluzionando l'agricoltura, rendendola più efficiente e sostenibile.

La conferenza AIIA 2024 ha promosso l'eccellenza nella ricerca e nella comunicazione scientifica anche attraverso le attestazioni di merito per le migliori presentazioni. Tra i vincitori, Massimo Vincenzo Ferro, dottorando presso il Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali (SAAF) dell'Università degli Studi di Palermo, che ha ricevuto il "Best Oral Presentation Award" per il  lavoro intitolato "Vineyard Row Segmentation through Pixel-Based Deep Learning and Object-Based Image Analysis (OBIA)". Questa ricerca, che utilizza tecnologie avanzate per migliorare la gestione dei vigneti, è stata particolarmente apprezzata per la sua originalità e applicabilità. Nello specifico, essa contribuisce a migliorare la stima del vigore del vigneto, risolvendo problematiche connesse alla creazione delle mappe di vigore. Queste mappe sono strumenti essenziali nell'agricoltura di precisione, utilizzati per monitorare e gestire la crescita delle piante in modo dettagliato e accurato. Sono calcolate utilizzando appositi indici di vegetazione derivati da dati multispettrali e iperspettrali acquisiti tramite sensori montati su droni, satelliti o attrezzature robotiche terrestri e sviluppati per evidenziare specifiche caratteristiche fisiologiche e biofisiche della vegetazione. I valori degli indici di vegetazione vengono mappati su una griglia georeferenziata, creando una mappa continua. Esse forniscono una visione dettagliata e dinamica dello sviluppo vegetativo e produttivo delle colture, consentendo agli agricoltori di adottare pratiche di gestione più efficienti e sostenibili. Il riconoscimento ottenuto dal dott. Ferro si inquadra nelle attività ricerca condotta dal gruppo di Meccanica Agraria del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali – SAAF, guidato dal professore Pietro Catania. Questo premio non solo riflette l'eccellenza del lavoro svolto presso l'Università di Palermo, ma sottolinea anche l'importanza della ricerca innovativa nel contesto dei cambiamenti climatici e della sostenibilità agricola.

 


Il gruppo di Meccanica Agraria del Dipartimento SAAF durante la premiazione del convegno AIIA 2024.



Da sinistra: Carlo Greco, Pietro Catania, Massimo Vincenzo Ferro, Santo Orlando, Eliseo Roma, Giulio Calderone.

 



Il gruppo di Meccanica Agraria del Dipartimento SAAF.


Il gruppo di ricerca di Meccanica Agraria dell'Università degli Studi di Palermo – dichiara il Prof. Pietro Catania negli ultimi anni ha focalizzato le proprie attività di ricerca sull’agricoltura di precisione, occupandosi di innovazione e applicazione di tecnologie avanzate per il monitoraggio e la gestione delle principali colture mediterranee (olivo, vite, piante aromatiche e di interesse nutraceutico e salutistico). Uno degli aspetti principali delle nostre attività di ricerca – aggiunge Catania, che è pure Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Agricoltura di Precisione - riguarda l'uso di droni equipaggiati con sensori per il monitoraggio delle colture, che consente di raccogliere grandi quantità di dati precisi su parametri biofisici delle piante, identificando eventuali stress biotici e abiotici e fornendo agli agricoltori informazioni cruciali per ottimizzare la gestione delle proprie colture. Diamo risalto – afferma Pietro Catania - a processi di gestione agronomica innovativi, mirati ad incrementare la resa e a promuovere la qualità della produzione vitivinicola e olearia.

 




Monitoraggio del vigore vegetativo tramite drone con sensore multispettrale in vigneto 

 

Attraverso il monitoraggio accurato delle condizioni di coltivazione, si suggeriscono interventi mirati, come l'irrigazione e la fertilizzazione e l’irrorazione specifica, ciò al fine di migliorare l'efficienza e la sostenibilità delle pratiche agronomiche. L'obiettivo è quello di supportare gli agricoltori nel processo decisionale, basate su dati accurati e tempestivi, per migliorare la gestione delle colture e aumentare la sostenibilità delle produzioni agricole. La ricerca del gruppo non solo contribuisce a incrementare la produttività e la qualità delle colture mediterranee, ma promuove anche pratiche agricole che riducono l'impatto ambientale, rispondendo così alle sfide globali dei cambiamenti climatici e della sicurezza alimentare e orientandosi verso il conseguimento di alcuni degli obiettivi cruciali dell’Agenda ONU 2030. Oltre al monitoraggio della vegetazione delle colture, il gruppo di ricerca è recentemente impegnato nello studio di strumenti di monitoraggio del suolo e del clima che forniscono dati dettagliati e in tempo reale su tutto il sistema suolo-pianta-atmosfera. Tramite i sensori montati su macchine agricole è possibile misurare la conducibilità elettrica del suolo, comprendere la variabilità di tessitura, il contenuto in sostanza organica, fornendo informazioni essenziali per la gestione agronomica. L’attività di ricerca, inoltre, si incentra sullo studio di processi informatici innovativi per la gestione dei dati che vengono raccolti in tempo reale e registrati insieme alle coordinate GPS, con lo scopo di creare apposite mappe di variabilità del suolo e della vegetazione.



 


Sensori per la mappatura delle caratteristiche fisico-chimiche del suolo

 

In conclusione, il riconoscimento ottenuto in occasione del convegno di Padova - conclude il Prof. Catania - rappresenta un esempio di come l'innovazione e la ricerca scientifica possano contribuire a risolvere problemi complessi legati all'agricoltura e ai cambiamenti climatici. Questo riconoscimento rappresenta un incoraggiamento per tutti i giovani ricercatori a proseguire con passione e dedizione nel loro percorso scientifico, contribuendo al progresso e alla sostenibilità dell’agricoltura del futuro.



La condizionalità sociale tra utopia e realtà

 

 La condizionalità sociale nel Piano Strategico della PAC 2023-2027

Una delle principali novità della nuova programmazione vede nel miglioramento delle condizioni e della qualità del lavoro un elemento centrale per ridare competitività al comparto e rivitalizzare il tessuto socioeconomico dei territori rurali.



Il lavoro in agricoltura è profondamente cambiato negli ultimi decenni. I dati del censimento 2022 mostrano una maggiore specializzazione dei lavoratori, con una sempre più marcata presenza di salariati rispetto alla componente familiare, l'ingresso di nuovi agricoltori spesso provenienti da altre attività e la continua crescita della componente di lavoratori stranieri. Il lavoro salariato rimane, però, caratterizzato da forte discontinuità e, quindi, dalle storiche criticità legate alla condizione di stagionalità. Permangono, inoltre, problemi legati all'inserimento dei lavoratori più fragili e la costante necessità di rendere i luoghi di lavoro sicuri e salubri.



Tali nuove dinamiche, così come i tradizionali problemi legati al lavoro nel settore primario si sono tradotti nell'esplicita volontà politica di definire una strategia di azione, nell'ambito dei lavori che hanno condotta alla definizione del Piano Strategico della PAC 2023-2027, il cui obiettivo fosse "il rispetto dei diritti dei lavoratori promuovendo il lavoro agricolo e forestale di qualità", tutto questo ancor prima che la "condizionalità sociale" diventasse un elemento centrale della nuova PAC.

Il documento di indirizzo della programmazione 2023-2027 "Verso la Strategia nazionale per un sistema agricolo, alimentare forestale sostenibile e inclusivo"[1] individua nel miglioramento delle condizioni e della qualità del lavoro un elemento centrale per ridare competitività ai settori agroalimentare e forestale e per rivitalizzare il tessuto socioeconomico dei territori rurali, tenendo conto della necessità di recuperare ritardi strutturali, definire nuove occasioni di lavoro e di impresa e di garantire il rispetto dei lavoratori. Individua, inoltre, una serie di interventi specifici (figura 1) da attivare non solo all'interno del PSP ma anche con il supporto di altre politiche nazionali e comunitarie (altri Fondi comunitari, PNRR, ecc.).  



Parallelamente, l'Italia è stata tra i protagonisti del dibattito, in seno al Parlamento europeo, che ha portato all'inserimento nella PAC della condizionalità sociale, ossia dell'impegno degli Stati membri ad operarsi per favorire l'inclusione e il rispetto degli obblighi civili ed etici in tema di lavoro e risorse umane impegnate nel settore agricolo.

Il PSP individua principi e strategia di intervento in termini di condizionalità sociale secondo quanto previsto dal Regolamento ma, nello stesso tempo, si apre ad un'azione più ampia che pone direttamente o indirettamente diverse misure a servizio di un generale miglioramento del lavoro in agricoltura.

Il riconoscimento della condizionalità sociale è solo il primo step per la valorizzazione di prodotti e imprese in grado di certificare la sostenibilità etico/sociale, il contrasto a tutte le forme di irregolarità, l'emersione dal lavoro nero e grigio, la promozione di azioni di prevenzione e di inclusione dei lavoratori migranti

TAVOLO TECNICO

 

 

venerdì 21 giugno 2024

I° incontro “Il ruolo dei distretti nella governance territoriale” a Ragusa Ibla giovedi 27 giugno


La Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, il Distretto delle filiere e dei territori di Sicilia in rete e l’Associazione regionale Città dell’olio promuovono tre incontri di informazione e animazione per gli operatori del settore agroalimentare e turistico nelle città di Ragusa, Siracusa e Catania.



 Incontri con esperti del settore enogastronomico, turistico e gli attori del territorio per analizzare l’opportunità di realizzare uno strumento di governance ben strutturato e idoneo allo sviluppo di un sistema turistico integrato, innovativo ed in linea con i trend di mercato,  capace di coniugare cibo, arte, cultura e turismo; finalizzato a far percepire al visitatore la Sicilia orientale come destinazione enogastronomica di qualità e soprattutto promuovere e stimolare la creazione di nuove collaborazioni tra aziende ed enti atte a favorire lo sviluppo locale anche in considerazione del prossimo importante appuntamento che coinvolge la Sicilia quale Regione Europea della Gastronomia 2025.

Gli argomenti degli incontri riguarderanno principalmente le attività messe in atto dai diversi attori del territorio per la promozione e valorizzazione delle filiere agro-alimentari e del patrimonio culturale e identitario della Sicilia orientale, dei prodotti enogastronomici del territorio e dei prodotti turistici coerenti con la realtà regionale e con le potenzialità territoriali.

Verrà proposta la realizzazione di un modello organizzativo, DMO – Destination Management Organization –  basato su un approccio strategico, integrato ed innovativo che si occuperà della formazione degli operatori e della promozione e comunicazione delle risorse enogastronomiche, culturali e artistiche in maniera integrata, coerente e convincente, con la visione di realizzare un vero e proprio hub enogastronomico digitale utile a mettere in rete i produttori garantendo loro visibilità e facilitando l’arrivo dei turisti ma soprattutto in grado di presentare offerte turistiche enogastronomiche e culturali di qualità che coinvolgeranno diverse categorie imprenditoriali e operatori del territorio ( Distretti, Consorzi, Associazioni di Produttori,  Strade e Città del vino e Città dell’Olio, GAL, Associazioni di categoria, istituzioni locali, ecc).

Le produzioni tipiche, le proposte turistiche enogastronomiche e culturali diventeranno un elemento d’identificazione e di qualificazione del territorio coinvolto, e dunque, un fattore di identità e di attrattività turisticamente rilevante per i nuovi segmenti di domanda turistica (turisti del gusto, esperienziale, del verde, della natura e sostenibilità, etc..).

Il primo incontro si svolgerà in occasione del XXXII Convegno SIEA “Conoscenze e informazioni per un sistema agroalimentare innovativo e sostenibile” che si terra a Ragusa Ibla dal 27 al 29 giugno per avere un supporto scientifico sulle politiche distrettuali.

1° incontro Ragusa Ibla – 27 giugno 2024 ore 10,30 – 13,00 – “Il ruolo dei Distretti nella governance dei territori” Aula Magna Consorzio Universitario – Via Dott. Solatino sn  – Per partecipare registrati qui  

2° incontro Siracusa data da definire “Confronto con tutti i protagonisti, stakeholder e gruppi di lavoro”

3° incontro Catania data da definire “Report gruppi di lavoro e definizione progetto”

PROGRAMMA 1° INCONTRO

h 10:30 – 13:00

Saluti

Biagio Pecorino – Presidente SIEA

Giuseppe Cassì – Sindaco Ragusa

Antonino Belcuore – Commissario CCIAA SUD EST

Angelo Barone –  Presidente Distretto delle Filiere e Territori di Sicilia in rete

Giosuè Catania –  Coordinatore Regionale Associazione Città dell’olio

Relazioni:

Piermichele La Sala Coordinatore Com. scientifico – Consulta Nazionale Distretti del cibo “il ruolo dei Distretti del cibo nella governance territoriale”

Claudio Gambino –Presidente DMO Sicilia Centrale –  L’esperienza delle DMO in Sicilia

Interventi

Gaetano Aprile – Direttore IRVO (Istituto Regionale Vino e Olio)

Marco Parisi – Presidente Strada del vino Cerasuolo di Vittoria dal Barocco al Liberty

Paolo Patanè – Direttore ente gestore sito UNESCO Tardo Barocco Val di Noto

Paolo Amenta – Presidente ANCI Sicilia

Giorgio Massari – Assessore Sviluppo Economico e Politiche Agricole – Comune di Ragusa

Dario Cartabellotta- Dirigente generale – Dipartimento Agricoltura Regione Sicilia

Maria Concetta Antinori – Dirigente generale – Dipartimento del Turismo, dello Sport e dello spettacolo Regione Sicilia

Modera

Lucia Briamonte – ricercatrice Crea Politiche e Bioeconomia

Festa del Tartufo a Sambuca di Sicilia

 

L’Oro Nero di Sambuca - 

 

L’evento è finanziato dall’ Assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana .

Il Dipartimento guidato dal   Dirigente generale   Dario Cartabellotta  ha  istituito nel 2022 un tavolo tecnico sul tartufo isolano.

la-sicilia-e-una-delle-regioni-ditalia-piu-ricche-di-tartufi-varato-il-regolamento-lisola-si-prepara-alla-commercializzazione-del-tubero/



 La "Festa del tartufo", una tre giorni di iniziative tra convegni, degustazioni e show cooking per valorizzare quello che la comunità locale identifica da anni come "L'oro nero di Sambuca".

Da segnalare:

   Venerdì,   un corso di formazione per ristoratori e altri professionisti del mondo della gastronomia

    Sabato, sera è in programma uno show cooking a base di tartufo con abbinamento di vini e prodotti sambucesi, a partire dai formaggi, olio, marmellate.

Domenica mattina, passeggiata tra le montagne attorno a Sambuca per alcune dimostrazioni di cavatura del tartufo dalla terra, per una raccolta la più possibile rispettosa del territorio".

giovedì 20 giugno 2024

SPeCTRuM , un progetto ambizioso

 

SPeCTRuM è un progetto   che punta ad andare oltre all’attuale conoscenza della relazione terreno-pianta-microbioma, puntando sulla dinamica temporale con le condizioni pedoclimatiche e la resa produttiva, finanziato dal Dipartimento Agricoltura, dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura,  della Regione Siciliana, nell'ambito della Misura 16 del PSR Sicilia




 

Il G.O.  SPeCTRuM è stato partecipe in “Sicilia Innovation Day 2024” dello scorso 30 maggio, evento organizzato dal Dipartimento Agricoltura Regione Siciliana, per la disseminazione, divulgazione e condivisione delle attività svolte dai progetti di innovazione in agricoltura finanziati nell’ambito del PSR 2014-2022.

CONTESTO

Entro il 2050 è previsto che la popolazione mondiale raggiunga i 9.8 miliardi. Fra 35 anni, la produzione agricola dovrà essere duplicata per soddisfare la domanda di cibo, foraggio e fibre. Questa richiesta si scontrerà con limiti delle risorse, eventi meteorologici estremi, disponibilità d’acqua incerta e riduzioni dei campi arabili. C’è la necessità di nuovi approcci sostenibili per l’aumento della produzione agricola. La moderna gestione dei raccolti si potrà avvalere della conoscenza sistemica dei componenti che interagiscono nel fitobioma. Tra i numerosi fattori che aiutano a modellare questo sistema complesso, di fondamentale importanza per la salute e la resa produttiva, sono i microrganismi della rizosfera della pianta.


MISSION E OBIETTIVI

Obiettivo primario perseguito da SPeCTRuM è quello di fronteggiare le criticità della catena alimentare, rilevando informazioni qualitative e conoscenza sui benefici portati dalle comunità microbiotiche del suolo sui processi biologici delle piante.

SPeCTRuM si focalizza sullo sviluppo di una piattaforma tecnologica, basata su una pipeline bioinformatica e su un sistema di supporto decisionale, per la valutazione dell'impatto che i microrganismi benefici associati alla rizosfera hanno sulle specie di piante edibili, come Solanum lycopersicum (pomodoro).

Il progetto mira a:

·         mostrare come differenze minime all’interno della stessa specie possano influenzare lo spettro di composizione della comunità microbiomica associata alla rizosfera;

·         l'effetto che la comunità microbiomica del suolo esercita sulla fertilità del suolo;

·         come i fattori edafici, in congiunzione con le radici delle piante, influenzino la struttura della comunità microbiomica associata alla rizosfera;

·         l'influenza che i fattori edafici esercitano sulla resistenza/tolleranza alle malattie pre-raccolto e la qualità e il mantenimento post-raccolto.

L’innovazione introdotta dal progetto è:

-          lo sviluppo di una piattaforma tecnologica, basata su una pipeline bioinformatica, applicabile per decifrare i cambiamenti dinamici del microbioma della pianta durante le sue fasi fenologiche e in relazione al suolo, alle condizioni pedoclimatiche, alle malattie e allo stress;

-          sistema di supporto decisionale, per la valutazione dell’impatto dei microrganismi benefici associati alla rizosfera.

DESCRIZIONI DELLE AZIONI

La struttura di progetto è costituita dai seguenti Work Packages:

v  WP1- Coordinamento e gestione

v  WP2 - Comunicazione e disseminazione dei risultati

v  WP3 - Campionamento dell'apparato radicale

v  WP4 - Analisi metagenomica e metatrascrittomica

v  WP5 - Impatto dei microrganismi sulle piante

v  WP6 - Piattaforma bionformatica

v  WP7 - Disciplinare tecnico di produzione

v  WP8 – Diversificazione attività agricola

 

RISULTATI ATTESI

       Migliore controllo delle patologie e l'acquisizione dei nutrienti

       Migliore crescita e sviluppo della pianta

       Incremento delle quantità raccolto

       Sviluppo di una pipeline bioinformatica

       Validazione e certificazione del Disciplinare Tecnico di Produzione

       Diversificazione attività agricola.

 

BUONE PRASSI

Il sequenziamento di sottoregioni genomiche e di gruppi di geni, applicato nel progetto, viene attualmente impiegato per identificare polimorfismi e mutazioni in geni implicati nei tumori e in regioni del genoma umano osservate avere un coinvolgimento in malattie genetiche. Tali strumentazioni vengono quindi impiegate per l’analisi genetica e molecolare in diversi ambiti: dalla diagnostica delle malattie genetiche rare a quelle neoplastiche ed endocrino-metaboliche. Grazie all’attivo coinvolgimento dei partner di SPeCTRuM in progetti differenti e in network a livello internazionale e nazionale, il progetto sarà costruito su iniziative correlate al tema della proposta:

· BIOWINE (PO-FESR 2017-2013 PON02_00451_3361909 (2012-2015);

· COST Action FA 1204 COST ACTION CA 6107 EURO XANTH (2017-2021);

· ORPRAMed (2016-2019), 2015 ERA-Net/ARIMNet2.

   PARTENARIATO:

     CAPOFILA:

v  SOC. COOP. Inprimis Formazione

PARTNER:

v  Università degli studi di Catania;

v  Agrobiotech Società Cooperativa;

v  Società Agricola Ortobarocco srl;

v  Azienda Agricola Fiorilla Giuseppe Salvatore;

v  Società Agricola Vivaio Ibleo srl;

v  Tutto per l’Agricoltura;

v  Azienda Agricola Ficili Guglielmo;

v  Società Agricola Semplice Virderi Pietro;

v  Donnalucata Società Cooperativa Agricola;

v  Verde Pomodoro di Rabito Andrea

 


martedì 18 giugno 2024

I Borghi GeniusLoci De.Co. volano dello sviluppo

I BORGHI GENIUS LOCI DE.CO. 

Il Borgo GeniusLoci De.Co. è un percorso culturale, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile. Il percorso Borghi GeniusLoci De.Co., in altre parole, prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono territoriotradizionitipicità– (intesa come specificità)-tracciabilità e trasparenza, che rappresentano la vera componente innovativa, da condividere con il territorio e per il territorio. In estrema sintesi, un percorso culturale per la salvaguardia e la promozione dell’identità territoriale, esaltando la nozione di identità nei prodotti del territorio, siano essi pietanze, dolci, saperi, eventi o lavori artigianali. Illuminante, al riguardo, la definizione che Luigi Veronelli  ideologo delle Denominazione Comunali (De.Co.), ha dato del genius loci:  “E’ da intendere come l’intimo e imprescindibile legame fra uomo, ambiente, clima e cultura produttiva”.

In pratica, la De.Co. Borghi Genius Loci è un atto politico nelle prerogative del sindaco, che presuppone una conoscenza del passato, un’analisi del presente e una progettualità riferita al futuro. In una simile ottica, acquistano particolare rilievo l’artigianato e il turismo enogastronomico. Se ben congegnato e gestito, quest’ultimo costituisce una vera e grande opportunità per lo sviluppo dell’economia locale. In particolare, per le piccole comunità rurali, che nei prodotti alimentari e nei piatti tipici hanno un formidabile punto di forza attrattiva nei confronti del visitatore. Le De.Co. nascono da un’idea semplice e geniale del grande Luigi Veronelli, che così le spiegava: “Attraverso la De.Co. il prodotto del territorio acquista una sua identità.” Rappresenta un concreto strumento di marketing territoriale, ma soprattutto un’importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e le unicità locali.

La De.Co. è “un prodotto del territorio” (un piatto, un dolce, un sapere, un evento, un lavoro artigianale, etc) con il quale una comunità si identifica per elementi di unicità e caratteristiche identitarie, deve essere considerata come una vera e propria attrazione turistica capace di muovere un target di viaggiatori che la letteratura internazionale definisce “foodies” viaggiatori sensibili al patrimonio culinario locale e non solo. Si tratta, essenzialmente, di un percorso culturale intimamente legato alla dimensione locale. Ecco perché, al francese “terroir”, si preferisce il latino “genius loci”. Espressione che sintetizza un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile, dove territorio, tradizioni, tipicità, tracciabilità e trasparenza: ecco le 5 t” protagoniste del percorso “Borghi Genius Loci De.Co.”. Un modello in cui gli elementi essenziali di relazionalità rappresentano la vera componente innovativa, da condividere con e per il territorio.

Ecco uno degli obiettivi del Genius Loci che, nelle arti e non solo, rappresenta concettualmente uno spirito percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi e irripetibili certi momenti. Non solo: esso è presente anche nelle immagini, nei colori, nei sapori, nei profumi e negli elementi paesaggistici. Non è azzardato affermare che le persone respirano l’essenza di un luogo e di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. In ciascuno affiora sempre l’attaccamento ai luoghi d’infanzia, ai ricordi, agli affetti, ai dolci e ai piatti della tradizione familiare. Ecco che l’obiettivo è dunque recuperare l’identità di un luogo, proprio attraverso le prelibatezze storiche e le espressioni tipiche del territorio. Senza dimenticare la valorizzazione delle produzioni di eccellenza e delle tradizioni storiche e culturali, per ottimizzarne la competitività.

Per garantire la sostenibilità del percorso, occorrono dei principi inderogabili e non barattabili. In primis, la storicità e l’unicità l’interesse collettivo, condiviso e diffuso e un tasso di burocrazia pari allo zero. Aspetti importanti che collocano l’idea del Borgo Genius Loci De.Co. all’interno di un percorso culturale e di pensiero innovativo, volto alla difesa delle singolarità territoriali. In questo processo culturale, i disciplinari, le commissioni e i regolamenti mutuati dai marchi di tutela di tipo europeo quali DOP, IGP, DOC, sono perfettamente inutili e controproducenti. Occorre specificare che non è un percorso per tutti: non sempre, infatti, i Comuni hanno i requisiti necessari per essere inseriti tra i Borghi Genius Loci De.Co.


Il progetto “ Wool2Resource"

 Il progetto “ Wool2Resource:” finanziato dal Dipartimento Agricoltura dell'Assessorato regionale all'Agricoltura,   promosso dal Gruppo Operativo PEI Nuovi orizzonti per la lana ovina e nasce dalla pressante esigenza di valorizzare la lana, oggi poco considerata dal mercato tanto da essere ritenuta uno scarto di produzione, trasformandola in un prodotto interessante per applicazioni nell’ambito del settore agricolo tramite processi termici, in biochar e testarne l’utilizzo come ammendante dei suoli.

La composizione del G.O. configura una micro-filiera locale  e coinvolge enti di ricerca e aziende nell’ambito della quale le conoscenze tecnologiche di base possono essere facilmente scalate al livello prototipale e i materiali prodotti possono essere validamente testati in contesti reali e non soltanto in ambienti di laboratorio e mira a sviluppare un solido know-how in grado di rispondere alle sfide della salvaguardia ambientale, della valorizzazione di scarti e della differenziazione della produzione.
Un aspetto non trascurabile del progetto è rappresentato dall’esteso processo di caratterizzazione dal punto di vista morfologico e chimico-fisico che sarà necessariamente condotto sulla lana, oggetto di studio, e sul biochar ottenuto allo scopo di determinare le migliori condizioni di pirolisi per ottimizzare il processo di produzione e le proprietà del biochar. La conoscenza delle proprietà chimico-fisiche del prodotto permetterà di valutare altre possibilità applicative del biochar al fine della sua valorizzazione in contesti diversi dalle applicazioni nel settore agricolo.
I principali risultati attesi dalla realizzazione del progetto riguardano:
-        la creazione di una microfiliera locale in grado di mettere a sistema esigenze e competenze diverse per contribuire allo sviluppo della multifunzionalità agricola 
-        l’incentivazione di un utilizzo diverso e innovativo delle produzioni primarie regionali da parte del sistema agroindustriale siciliano in grado di contribuire ad accrescere il potenziale produttivo ed economico regionale
-        la possibilità di scalare le conoscenze tecnologiche di base al livello prototipale per la realizzazione di nuovi dispositivi in grado di trasformare uno scarto in risorsa
-        la possibilità di valutare i materiali prodotti in contesti reali e non soltanto in ambienti di laboratorio
-        la possibilità di esplorare nuovi ed interessanti materiali potenzialmente applicabili in contesti diversi da quello agricolo (produzione di quantum dots e fibre di carbonio) ad elevato valore aggiunto
-        la possibilità di trainare le produzioni primarie (farming) secondo un migliore rapporto di eco-sostenibilità nelle componenti ambientale, sociale ed economica.
Le azioni disseminazione e formazione contribuiranno a rafforzare le competenze dei partner del G.O. radicando la cultura dello sviluppo sostenibile anche per il perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 mediante processi inclusivi di contaminazione e di interazione tra cittadini, produttori, PMI, mondo delle R&I e PA.

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