venerdì 27 luglio 2018

sabato 30 giugno 2018

IL Mistero nei Misteri. “ALLA SCOPERTA DEI SEGRETI DELL’ANTICO EGITTO “



IL Mistero nei Misteri.

“ALLA SCOPERTA DEI SEGRETI DELL’ANTICO EGITTO “ di Stefania Bonura

  Peppino Bivona


                                    Accade sovente che assaggiando un vino bianco siamo  catturati dall’effluvio di profumi  , di solito floreali ma anche di frutta, sia di stagione che esotica. Tuttavia  nel trasferirlo in bocca restiamo delusi: ovvero tutto quello che ci aveva promesso non è stato mantenuto! Al gusto il vino “ cade in bocca” , perde spessore, non esprime alcuna personalità, somiglia molto ad una bevanda industriale, fatta apposta per attrarre ed ingannare le effimere banalità sensoriali .



 Invece esistono ,in verità pochi , grandi vini bianchi, che  mantengono ciò che promettono, anzi, paradossalmente,  le qualità gustative contribuiscono in modo decisivo a caratterizzare  la spiccata personalità del vino, il suo “ spessore”  o meglio  la sua “stoffa” Ne percepiamo  la gradevolezza, l’intrigante armonia  della complessità! 
“ Alla scoperta dei misteri del Egitto” di Stefania Bonura , mi sia consentita l’audacia , somiglia molto a quest’ultimo vino:  raro, prezioso, solo per pochi “palati”,  esprime molto di più  di quanto  viene annunciato! La modestia non Le  fa alcun difetto!
 Questo suo ultimo libro “ Alla scoperta dei segreti dell’antico Egitto” è una fatica letteraria che richiede  una buona dose di “vocazione”,  una passione non comune,  una dedizione completa alla storia e agli accadimenti che hanno plasmato una delle più misteriose ed coinvolgenti momenti di questo pianeta, segnate dal sottile  confine tra preistoria e storia, da cui  la derivata civiltà, ovvero la nostra umanità.
Il libro si legge con la scioltezza di un “romanzo”  reso fluido da un linguaggio  asciutto , essenziale,  farcito di “attese” come un giallo tinto di rosa.  Una volta “entrato “ non ti sarà facile uscirne. Dell’antico Egitto sapevamo molte cose: intrise di nozioni scolastiche o da inchieste televisive : La Bonura ha il merito di coordinare  ed intrecciare in un appassionato racconto 5000 anni di storia, resa scorrevole dall’intreccio tra storia , geografia, agronomia, economia ,religione,  arte, cultura. Meticoloso, puntuale, attento ai particolari, nulla viene trascurato, i riferimenti bibliografici sono pietre miliari.
Eppure ci fu un tempo, tra gli anni settanta e gli ottanta, che fummo catturati da una “letteratura”  tutta dissacrante, falcidiandone i supposti storici, autori come Peter Kolosimo si chiedeva provocarmene  come fosse stato possibile erigere le più antiche, monumentali piramidi sorretti da cubi di granito perfettamente levigato in un età  che da poco aveva scoperto la ruota .
 Stefania Bonura non disattende queste obiezioni, li traduce in una chiave di “lettura” tutta interna  ai confini stabiliti tra preistoria e storia  osserva e valuta con realismo gli accadimenti dandoci i soli elementi di analisi di cui disponiamo.
Se posso permettermi di dare un suggerimento a tutti coloro che volessero accingersi  a fare un viaggio in Egitto, consiglio caldamente di munirsi di un “vademecum” ovvero di una guida eccellente per visitare e godere dei primi sussulti della nostra civiltà.
Grazie per questo tuo lavoro
      

venerdì 22 giugno 2018

al via i bandi sul PEI

Incontri informativi su "L'innovazione in agricoltura attraverso i Gruppi Operativi del Partenariato Europeo dell'Innovazione"

 

La Regione Siciliana organizza due incontri informativi sul tema 
dell'innovazione in agricoltura aperto a tutti i soggetti
 interessati ad attuare progetti innovativi nel territorio
 siciliano nell'ambito della Sottomisura 16.1 del
 PSR Sicilia 2014-2020. 
Gli incontri, finalizzati a promuovere e supportare il 
modello dell'innovazione interattiva, 
prevedono la presentazione generale dei temi del PEI in
 materia di produttività e sostenibilità dell'agricoltura, 
dello stato di attuazione degli interventi in Italia e in Europa, 
delle modalità operative dei GO e di alcune esperienze concrete,
 delle disposizioni attuative e procedurali previste 
dall'Autorità di Gestione del PSR Sicilia 2014-2020. 
Gli eventi si terranno mercoledì 27 giugno 2018 presso
 l'Aula Magna Gian Pietro Ballatore del Dipartimento SAAF 
dell'Università degli Studi di Palermo 
e venerdì 29 giugno 2018 presso l'Aula Magna
 Polo Bio Scientifico del 
Dipartimento Di3A dell'Università degli Studi di Catania,
 dalle ore 9:30 alle ore 13:30.
A conclusione degli incontri è previsto un momento di
 confronto e dibattito con i partecipanti.

mercoledì 6 giugno 2018

BioAgricoltura Sociale e comunità locali sostenibili




19 - 20 giugno 2018 - Catania

Dopo l'approvazione della legge quadro sull'Agricoltura Sociale n. 141 del 2015 si è ancora in attesa del decreto attuativo.
La Rete delle Fattorie Sociali Sicilia organizza, insieme al Di3A dell'Università di Catania, all'Associazione Nazionale Bioagricoltura Sociale, alla Rete Rurale Nazionale e all'AIAB un convegno dal titolo "Bioagricoltura sociale e comunità locali sostenibili. Centralità dell'azienda agricola per promuovere inclusione sociale, reti di economia civile e filiere corte bio".
Il convegno si svilupperà in due giornate consecutive che prevedono momenti di approfondimento di alcuni temi d'attualità: il primo giorno avrà luogo il workshop "Agricoltura/agricolture Sociali in Europa: politiche pubbliche, pratiche di inclusione sociale, imprese agricole" rivolto al mondo delle imprese agricole e delle relazioni con gli operatori di agricoltura sociale; nel pomeriggio si terrà una tavola rotonda dal titolo "Agricoltura sociale: esperienze europee ed esperienze italiane a confronto" alla quale prenderanno parte ricercatori, rappresentanti delle regioni italiane e dell'assistenza tecnica in agricoltura.
Il giorno seguente, al quale prenderanno parte rappresentanti del mondo delle organizzazioni delle imprese agricole, dei mercati degli agricoltori e del mondo della ricerca, si discuterà delle "Prospettive e nuovi scenari per l'agricoltura sociale in Italia e in Europa".
A seguire si terranno due laboratori per un confronto più diretto tra gli operatori dell'agricoltura sociale dal titolo "Promuovere comunità locali sostenibili: il bio-distretto sociale e le esperienze di economia civile" e "Filiera a corto raggio: mercati di prossimità, reti per la vendita e O.P. per la crescita della bio-agricoltura sociale".
L'appuntamento è a Catania presso il Dipartimento Di3A dell'Università di Catania il 19 e 20 giugno 2018 nell'Aula Iannacone in via Valdisavoia n. 5.
 
 

mercoledì 30 maggio 2018

Sciacca, iniziativa dell'ESA nell'anno del cibo italiano



ninosutera
I Borghi GeniusLoci De.Co. nei  distretti del cibo, nell'Anno del cibo italiano


Cibo, cultura e paesaggio. Questi i tre assi sui quali si muovono le iniziative del 2018 anno nazionale del cibo italiano.

L'Ente di Sviluppo Agricolo supporta l'iniziativa con attività informative e divulgative diffuse su tutto il territorio regionale




 Lillo Sardo,Giosuè Catania, Caterina Mulè, Nino Sutera, Ciro Miceli 
  
durante la consegna del riconoscimento all'Istituto 
Calogero Amato Vetrano  di 
Custode dell'Identità Territoriale



 Distretti del cibo, i nuovi strumenti, previsti dalla legge di bilancio per garantire ulteriori risorse e opportunità per la crescita e il rilancio a livello nazionale di filiere e territori  e hanno molte affinitàcon il percorso Borghi GeniusLoci De.Co.
In questa prospettiva vengono definiti come Distretti del cibo:
- i distretti rurali e agroalimentari di qualità già riconosciuti o da riconoscere;
- i distretti localizzati in aree urbane o periurbane caratterizzati da una significativa presenza di attività agricole volte alla riqualificazione ambientale e sociale delle aree;
- i distretti caratterizzati dall'integrazione fra attività agricole e attività di prossimità.
- i distretti biologici.



Per garantire lo sviluppo di tutto il territorio e non solo delle singole filiere, i nuovi Distretti opereranno attraverso programmi di progettazione integrata territoriale.
Il riconoscimento dei Distretti viene affidato alle Regioni  che provvedono a comunicarlo al Mipaaf presso il quale è istituito il Registro nazionale dei Distretti del Cibo, disponibile sul sito del Ministero. Per il rilancio del settore e per il sostegno ai distretti sono stati stanziati 5 milioni di euro per il 2018 e 10 milioni a decorrere dal 2019.
C'è bisogno di un salto di qualità nella gestione delle politiche del cibo per far sviluppare ancora i nostri territori.   L'esperienza dei distretti   va rilanciata e rafforzata, perché a tutela delle imprese agricole vanno costruiti rapporti più stretti nelle filiere e servizi che guardino a tutto il territorio nel suo complesso. Vuol dire mettere insieme imprese, cittadini, associazioni, istituzioni per realizzare obiettivi comuni. È una scelta innovativa, che consente al nostro Paese di guardare allo sviluppo locale e alla tutela del paesaggio con un approccio nuovo. Penso al tema del rapporto tra città e agricoltura, alla più stretta collaborazione tra realtà agricole e attività di prossimità, a partire dai mercati contadini, dall'integrazione col turismo fino ai distretti del biologico, dove la sostenibilità diventa leva di competitività anche fuori dai confini strettamente agricoli. Per la prima volta facciamo una scelta di sostegno chiara, con risorse certe e pluriennali, che aiuteranno lo sviluppo dei progetti. Nell'anno nazionale del cibo italiano e dopo Expo, mettiamo un altro tassello centrale per dare forza al Made in Italy agroalimentare".



Giosuè Catania,Lillo Sardo, Caterina Mulè, Nino Sutera, Ciro Miceli 
  
durante la consegna del
 riconoscimento di 
Leader&Leader 
a Ciro Miceli

Il 2016 è stato l’anno dei Cammini e il 2017 quello dei Borghi. Per il 2018 invece, l’Italia mette al centro la sua cultura enogastronomica. Siamo quello che mangiamo. Per questo il cibo è prima di tutto patrimonio culturale di un popolo” ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali in occasione del lancio del 2018 anno nazionale del cibo italiano.
Si tratta di un’iniziativa interministeriale tra i Ministeri delle politiche agricole alimentari e forestali e dei beni culturali e del turismo che prevede manifestazioni ed eventi legati alla tradizione del cibo italiano
Il percorso Borghi GeniusLoci De.Co.,   mira a salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, che tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Il Genius Loci rappresenta l'essenza, l'identità di un territorio; ad esso appartengono le immagini, i colori, i sapori ed i profumi dei paesaggi. Obiettivo del Percorso GeniusLoci De.Co. è recuperare l’identità di un luogo, attraverso anche le valorizzazione delle produzioni di eccellenza e delle tradizioni storiche e culturali dello stesso, al fine di ottimizzarne la competitività.


Il percorso innovativo “Borghi Genius Loci De.Co.”, attraverso il quale si intende incrementare il turismo enogastronomico puntando sulla spiccata tipicità delle pietanze ereditate dalle antiche tradizioni locali, in grado di esprimere l’essenza più autentica e di “raccontare” la storia di un territorio finalizzato a rafforzare l’identità del territorio attraverso l’esaltazione delle rispettive peculiarità gastronomiche, sulla base dell’assunto che una pietanza non serve solo a soddisfare l’appetito ed a fornire all’organismo apporti calorici e nutrizionali, ma riesce anche a “raccontare” la cultura, i valori e le tradizioni dell’ambiente in cui la si cucina e, prima di tutto, la si “pensa”.






















sabato 19 maggio 2018

Sciacca, 2018 Anno nazionale del cibo italiano. Iniziativa dell'ESA

NucciaTornatore

I ministeri delle Politiche agricole, alimentari e forestali e dei 

Beni culturali e del turismo,

   hanno proclamato il 


2018 Anno  nazionale del cibo italiano.  

Cibo, cultura e paesaggio. 
Questi i tre assi sui quali si muovono le iniziative del 2018.  


L'Ente di Sviluppo Agricolo supporta l'iniziativa con attività informative e divulgative, coordinate dal Dott. Nino Sutera Funzionario Responsabile dell'Azienda sperimentale campo carboj.



L'iniziativa si lega anche al percorso dei Borghi GeniusLoci De.Co.

All’evento in programma il prossimo 30 maggio a Sciacca, alle ore 10,00 presso l’Istituto “Amato Vetrano”  interverranno  dopo i saluti di  Caterina Mulè Dirigente scolastico
A seguire gli interventi di  Mario Liberto Giornalista Scrittore, Giosuè Catania,  Nino Sutera dell’ EnteSviluppoAgricolo
Coordinerà i lavori   Lillo Sardo Consigliere del CdA dell’Ente di Sviluppo Agricolo.
Concluderà  Nicola Caldarone, Capo di Gabinetto Vicario dell’Assessorato all’Agricoltura   e  Presidente dell’Ente di Sviluppo Agricolo.

Al termine la Cerimonia di Consegna dei riconoscimenti “Custode  dell’Identità Territoriale” all’Istituto”AmatoVetrano”e “Leader&Leader” a  Ciro Miceli


Il percorso dei Borghi GeniusLoci De.Co  
 è stato inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori e presentato al Poster Session del Forum Pa 2013 di Roma. Il format è stato presentato inoltre :   * VALORE PAESE economia delle soluzioni, organizzata da ItaliaCamp a Reggio Emilia; * Premio nazionale Filippo Basile dell’AIF * XXVI Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Formatori di Palermo * Al Claster Biomediterraneo Expo 2015


  L’istituzione dei Borghi GeniusLoci De.Co  non deve essere visto, né come una gara di Formula 1,  né una corsa ad ostacoli, ma un modello che preveda il coinvolgimento e la condivisione della città e dei cittadini, per la valorizzazione dell’identità e delle unicità dei territori.
  
                                La Denominazione Comunale è un processo culturale, non è un marchio di garanzia di qualità, ma la carta d’identità di un prodotto, un’attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione/evento al luogo storico di origine.

In questo processo culturale, i disciplinari, le commissioni, e i regolamenti, mutuati dai marchi di tutela di tipo europeo (DOP, IGP, DOC, ect) sono perfettamente inutili.

Le De.Co. (Denominazione Comunale) nascono da una idea semplice, del grande Luigi Veronelli che così le spiegava: “ attraverso la De.Co. il "prodotto" del Territorio acquista una sua identità”  

terroir, termine francese, preferiamo il latino genius loci, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile.


                                L’ effetto GeniusLoci,   afferma Nino Sutera   ideologo del percorso, è la capacità che deve avere un territorio, di « produrre », grazie al saper fare dell’uomo che possiede il gusto del territorio nel quale riconosce in modo permanente la singolarità ed il valore.
Mentre i contenuti innovativi sono:  l’originalità, dal latino oriri, derivare, non solo da un punto di vista topografico, ma culturale, vuol dire non distorcere la voce  del territorio di provenienza.

La naturalità, produrre senza interventi estranei all’azione del territorio.

L’Identità  dal latino Idem, uguale che non cambia nel tempo, quindi facilmente riconoscibile, perché è il senso del luogo.

Infine  la specificità, nel significato dato da Max Weber nel 1919 di qualcosa facilmente riconoscibile per le sue caratteristiche originali (un dolce, un piatto, un evento una tradizione)

 Per garantire la sostenibilità del percorso occorrono dei principi inderogabili e non barattabili, innanzitutto  la storicità e l'unicità, l’interesse collettivo, condiviso e diffuso e a burocrazia zero.  Il mito che circonda la maggior parte dei territori rurali di successo, assomiglia a una favola vera fatta di personaggi e di eccezionalità, e di unicità. Aspetti importanti che collocano l’idea del Borgo GeniusLoci  De.Co. all’interno di un percorso culturale e di pensiero innovativo volto alla difesa delle peculiarità territoriali. 

 Abbiamo un patrimonio unico al mondo   che grazie all’Anno del cibo potremo valorizzare ancora di più. Dopo la grande esperienza di Expo Milano, l’esperienza agroalimentare nazionale torna ad essere protagonista in maniera diffusa in tutti i territori. Non si tratta di sottolineare solo i successi economici di questo settore, che nel 2017 tocca il record di export a 40 miliardi di euro, ma di ribadire il legame profondo tra cibo, paesaggio, identità, cultura.  
“Dopo il successo del 2016 Anno nazionale dei cammini e del 2017 Anno nazionale dei borghi, il 2018 è l'Anno del cibo italiano. Un’occasione importante per valorizzare e mettere a sistema le tante e straordinarie eccellenze e fare un grande investimento per l'immagine del nostro Paese nel mondo.  

giovedì 17 maggio 2018

Il Reg. UE 432/2012 la nuova frontiera degli oli nutraceutici

ninosutera

L'olio extravergine di oliva, la nuova frontiera punta sugli effetti salutistici, che rappresenta il vero valore aggiunto.   


Il Regolamento UE 432/2012 consente di certificare quale prodotto 
“naturalmente nutraceutico” 
gli oli EVOO  
avente un contenuto di polifenoli superiore a 250 mg/kg.

Consigli per l'uso

La Food and Drug Administration ha rivisto la definizione di questo alimento. Fa talmente bene nella prevenzione e nel contrasto ad una serie di malattie che deve essere considerato alla stregua di un farmaco. Ma deve essere assunto e conservato seguendo regole precise. E’ su tutti i giornali, che la statunitense Food and Drug Administration (FDA), il severo ente governativo che vigila sulla regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, che saranno distribuiti sul suolo americano, ha rivisitato la definizione di olio extravergine d’oliva da alimento salutare a medicinale. Gli americani non hanno chiuso gli occhi davanti alle sempre più numerose e solide evidenze scientifiche di efficacia clinica dell’oro giallo o Mr. EVOO (come simpaticamente lo siglano gli anglosassoni) nella prevenzione di letali malattie cardiovascolari e deficit cognitivi tipici dell’anziano, oltre che nel ridurre il rischio del silenzioso diabete mellito di tipo II.

 Forse non tutti sanno che l’assunzione quotidiana di olio extravergine d’oliva è utile a ridurre il rischio di cancro alla mammella grazie alle sue grandi proprietà anti-infiammatorie e nutrigenomiche. Gli yankee non hanno avuto bisogno di altre prove per procedere e, come spesso accade, hanno bruciato sul tempo i legislatori del vecchio continente mediterraneo, dove il millenario oleum oliva è nato, diffondendosi dalla Siria, sede delle prime colture di alberi d’olivo (Olea europaea), fino a diventare firma autorevole della cucina “made in Italy”, e non solo. Di recente, infatti, l’olio extravergine d’oliva è stato riscoperto come unguento lenitivo per la protezione della pelle, grazie al suo contenuto in squalene, da cui origina il più stabile squalano (un idrocarburo saturo di natura terpenica) utilizzato ampiamente dalla cosmesi moderna, ma questa è un’altra storia.
Come assumere l'olio extravergine
Il claim FDA stabilisce che è sufficiente ingerire ogni giorno, ed entro massimo 12/18 mesi dall’estrazione (secondo la legge italiana (Legge n.9/2013, art.7), dalla data d’imbottigliamento del prodotto), 2 cucchiai (23 grammi) di olio extravergine d’oliva (avente notoriamente un contenuto di acido oleico tra il 70 e l’80%), crudo e lavorato a freddo, per garantire al nostro organismo l’assunzione di almeno 17.5 grammi di acido oleico, un importante acido grasso monoinsaturo della famiglia degli omega 9, 4.5 milligrammi di vitamina E, un noto antiossidante liposolubile, 10 milligrammi di efficaci polifenoli (tra tutti l’oleocantale, il tirosolo, l’idrossitirosolo e l’oleaceina), potenti modulatori dell’espressione di geni protettivi in modo epigenetico (senza modificare la sequenza del DNA), che abbondano (>2500mg/kg di olio) in specifiche varietà di olivo.
 Sebbene il coraggio nell’innovare parla americano, le evidenze scientifiche a supporto dell’innovazione parlano anche italiano. Nel 2016 è stato dimostrato da un gruppo di ricercatori dell’Università Aldo Moro di Bari che la singola assunzione da parte di soggetti sani, al mattino e a digiuno, di 50 millilitri (44 grammi) di olio extravergine di oliva Coratina promuove l’espressione di microRNA (miR; i più piccoli RNA in natura che bloccano l’espressione di specifici geni) ad azione anti-infiammatoria (miR-23b-3p) e anti-tumorale (miR-519b-3p), mentre inibisce l’espressione di microRNA che favoriscono l’insorgenza della resistenza all’insulina (miR-107) ().
Al momento, il riconoscimento statunitense a Mr. EVOO si basa sul suo elevato contenuto di acido oleico e, anzitempo, ne potrebbero giovare anche altri olii vegetali, come il più economico olio di semi di girasole alto oleico (acido oleico:85-86%) ottenuto per estrazione e raffinazione chimica (che prevede l’uso di solventi), sebbene privo dei preziosi polifenoli dell’olio extravergine d’oliva, ma più stabile e resistente di Mr. EVOO ad alte temperature (come durante la frittura).
A chi fosse interessato, è bene ricordare che 23 grammi di olio extravergine d’oliva garantiscono l’apporto di poco più di 200 calorie. Pertanto, Mr. EVOO dovrebbe essere il condimento esclusivo di una dieta bilanciata e povera di grassi, come quella Mediterranea oppure quella DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), per evitare un eccessivo introito di calorie da grassi. Gli studi a supporto della decisione della FDA erano sotto gli occhi di tutti da anni e dimostrano che la sostituzione nella dieta di alcuni acidi grassi saturi, come quelli a lunga catena (ad esempio, l’acido palmitico e l’acido miristico), con giuste dosi di  acido oleico e/o acidi grassi polinsaturi (ad esempio, gli omega 3) riduce fortemente i livelli sierici di colesterolo totale e colesterolo LDL, tra le principali cause di aterosclerosi. Gli effetti sul colesterolo HDL , invece, sono ancora tutti da verificare.
La corretta conservazione
Ma quali precauzioni usare per non danneggiare Mr. EVOO? Al fine di non alterare il suo potenziale nutraceutico, andrebbe ricordato che Mr. EVOO è molto esigente e preferisce:
·         essere conservato a una temperatura tra i 14 e i 18 gradi; mentre, non ama temperature elevate oppure vicine o inferiori allo zero;
·         essere custodito in piccoli (massimo 500 millilitri) contenitori ben chiusi, sempre puliti, di vetro (opaco o scuro), di porcellana o di acciaio inox, in luoghi freschi e lontani da contaminazioni aromatiche. Sebbene la latta sia un buon compromesso per brevi periodi, la plastica per alimenti non dovrebbe essere mai utilizzata. Ricordando, però, che nella ristorazione la legge italiana legge 161 del 30 ottobre 2014 (articolo 18, comma 1 c) prescrive l’uso di contenitori chiusi, etichettati e non rabboccabili, mentre vieta l’uso di gradevoli e artistiche ampolle o oliere “domestiche”.

·         non essere a contatto con l’ossigeno e per questo non farlo residuare a lungo in contenitori mezzi vuoti, anche se ermeticamente chiusi.



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