sabato 18 febbraio 2017

Sistema di consulenza aziendale 1°



(FAS - Farm Advisory System).

Rivoluzione nelle tre “P”

Pac, Pan e Psr.  costituiscono una vera sfida per  le imprese agricole  e più in generale per il mondo rurale 
Il  ruolo del sistema di consulenza agricola


                      Per vincere le sfide di un’economia sempre più globalizzata, occorre investire in competenze, dare maggiore spazio alla produzione di idee e ai beni immateriali per uno sviluppo territoriale più innovativo e competitivo, promuovendo il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali



             L’olandese Roeling negli anni ’80 sottolineava come la conoscenza agricola non fosse un patrimonio dell’accademia o dei centri di ricerca, ma sia il combinato di una miriade di detentori di conoscenze che interagiscono, il cosiddetto Sistema di Conoscenze e Innovazione Agricola. Le crisi dell’agricoltura convenzionale, gli effetti collaterali della rivoluzione verde, l’inquinamento, etc. hanno spinto a teorizzare e praticare forme partecipative di ricerca applicata (ovviamente non di base), in cui le conoscenze degli agricoltori sono valorizzate. La necessità di percorrere vie nuove e diverse (il recupero della biodiversità, l’agricoltura biologica, l’agricoltura sociale, la vendita diretta, lo sviluppo rurale multisettoriale, ecc.), unitamente alla constatazione che l’agricoltura produce anche beni pubblici (protezione del suolo, paesaggio, assorbimento CO2, habitat naturali) spinge a cercare anche nuovi modelli di divulgazione e di consulenza, che almeno in un primo momento dovrebbero essere a carico del pubblico. Ecco quindi che negli ultimi tempi, nella stampa internazionale e anche negli ambienti più market oriented (USA, Olanda, Banca Mondiale, ecc.) vi è una riscoperta del ruolo pubblico nella divulgazione e consulenza, Si parla sempre di più di tecnici che siano animatori o facilitatori, che favoriscano la formazione di gruppi e di reti, collegando ricerca, pratica e istituzioni, stimolando così una crescita “dal basso verso l’alto” e la messa a punto di innovazioni appropriate (tecniche, organizzative, individuali e di gruppo, etc.).  

*: La LiberaUniversitàRurale tra le buone pratiche i...

*: La LiberaUniversitàRurale tra le buone pratiche i...:   La competitività del sistema agro-alimentare  attraverso il miglioramento e la tutela della qualità  della produzione e de...

*: Dall'economia della conoscenza all'università rura...

*: Dall'economia della conoscenza all'università rura...

*: L'universitàRurale, missione e vision per una neor...

*: L'universitàRurale, missione e vision per una neor...: Il progetto di Università Rurale prende le mosse dalla programmazione comunitaria 2007-2013. In essa l’Unione Europea ha riaff...

mercoledì 11 marzo 2015

Sambuca di Sicilia, GeniusLoci De.Co. consegna dei riconoscimenti “Custode dell’Identità territoriale” nell’ambito dell’iniziativa Donne & Territorio

All’ evento condotto da Daniela Bonavia, inserito nel contesto della kermesse  donna & territorio, hanno preso parte: Silvana Genco  Dirigente dell’Istituto Comprensivo “Fra Felice da Sambuca” Antonella Italia Presidente ITimed    Francesca Cerami Segretaria di Idimed    Giovanna Gebbia Presidente  Alte Terre di Mezzo Antonietta Ortolani,   Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus,  Licia Cardillo Di Prima scrittrice,  Anna Sparacino Presidente Lions Club Sambuca Belice, Rosa Trapani  Presidente  AVULSS  Sambuca.


Durante la serata sono stati consegnati i riconoscimenti   “Custode dell’Identità Territoriale” percorso di programmazione partecipata GeniusLoci de.co.    elaborato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus,  I Custodi dell’identità territoriale, sono   destinati ad assolvere a un ruolo fondamentale,  comunicare e far conoscere il territorio,  il quale assume un importanza crescente anche nei confronti del visitatore, e del viaggiante, che ritrova nel prodotto, un insieme di valori, ivi compresi quelli identitari.     GeniusLoci De.Co. afferma Nino Sutera   è  un percorso culturale, al francese  “terroir”,   preferiamo il latino “genius loci”, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile. Il percorso di GeniusLoci De.Co., ideato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus,  prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)-Tracciabilità e Trasparenza,  che rappresentano la vera componente innovativa, da condividere con il territorio e per il territorio.  Si tratta di un percorso che vuole salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Nelle arti e non solo, il “GeniusLoci” rappresenta concettualmente quello “spirito” percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi ed irripetibili certi momenti, uno spazio, un edificio o un monumento. Non solo: il Genius Loci è anche nelle immagini, nei colori, nei sapori e nei profumi dei paesaggi intorno a noi, che tanto spesso, anche all’improvviso, ci stupiscono ed emozionano. Le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d’infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. Ecco, l’obiettivo è recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze storiche e culturali del territorio.
 Il percorso è stato inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori” Il format è stato presentato:
* Assemblea dei Sindaci delle città De.Co del Veneto;
* Poster Session del Forum P.A. di Roma;
* VALORE PAESE economia delle soluzioni, organizzata da ItaliaCamp a Reggio Emilia;
* Premio nazionale Filippo Basile dell’AIF
*   XXVI Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Formatori di Palermo.         


I riconoscimenti sono stati attribuiti a  Mariella Mulè, Alessia Pasini,  Antonella Murgia, Anna Maria Cicio, Margherita La Rocca Ruvolo,  Silvana Genco e  Anna Sparacino.






























lunedì 27 ottobre 2014

Partanna diventerà Città De.Co.


  La De.Co.( Denominazione Comunale) è “un prodotto del territorio” con il quale una comunità si identifica, per elementi di unicità e caratteristiche identitarie.
Con delibera di Giunta Municipale del 22.10.2014 n. 203 è stata avviata la procedura per addivenire all’istituzione della Città De.Co. (Denominazione Comunale) attraverso il percorso di programmazione partecipata GeniusLoci De.Co.

Valorizzare le specificità di una comunità, vuol dire scoprire come poter integrare gli elementi dell’identità nei prodotti del territorio, sostenere e valorizzare lo sviluppo locale, territoriale, culturale, obiettivi che questa Amministrazione aveva già individuato nel programma elettorale” afferma il Sindaco Nicola Catania 
Le De.Co (Denominazione Comunale) nascono da un’idea semplice e geniale del grande Luigi Veronelli, che così le spiegava: “attraverso la De.Co il “prodotto” del Territorio acquista una sua identità“. Un’idea nata dal basso per valorizzare quegli immensi giacimenti enogastronomici che racchiude l’Italia. Risorse e ricchezze che appartengono alla terra, alla storia, alla tradizione di un   luogo.
 La Denominazione Comunale - afferma Nino Sutera – è un processo culturale, non è un marchio di garanzia di qualità, ma la carta d’identità di un prodotto, un’attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione/evento al luogo storico di origine”.
L’iniziativa si inquadra all’interno del percorso di programmazione partecipata GeniusLoci De.Co. ideato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus, inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO – “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori”. Il Percorso prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)Tracciabilità-Trasparenza che rappresentano la vera componente innovativa. Il format è stato presentato al Poster Session del Forum Pa di Roma.
Per garantire la sostenibilità di una De.Co. occorrono tre principi, conclude Nino Sutera la storicità e l’unicità del prodotto da promuovere, perché si eviti improvvisazioni che possono nascere da meri interessi commerciali, la De.Co. come espressione di un patrimonio collettivo e non a vantaggio di una singola azienda, e a burocrazia zero, quindi niente disciplinari, commissioni, istanze, autorizzazioni, etc… 

domenica 5 ottobre 2014

I pani di Sicilia diventino Patrimonio dell’umanità


Franco Vescera,  presidente sez. Confindustria Alimentari  e anche  Custode dell’Identità Territoriale del Genius Loci De.Co. percorso della lurss.onlus per la valorizzazione dell’identità e le unicità dei territori.
Franco Vescera: «Nessuna Regione può vantare una così vasta varietà di grani e prodotti».

Il pane siciliano sia inserito nella “World heritage list” dell’Unesco. Diventi patrimonio dell’umanità come Pantalica, il barocco del Sud-est o la Valle dei templi. La proposta, già avanzata al commissario Ray Bondin, è di un brianzolo arrivato tanti anni fa in Sicilia per amore, al seguito della fidanzata nel frattempo diventata moglie.  Ma anche della Sicilia si è innamorato presto: Franco Vescera per professione è sempre andato a fondo alle cose. Da quando era istruttore subacqueo. 

Arrivato in Sicilia, ha approfondito quella che era l’attività di famiglia della moglie: panificatori dal 1890. Allora ha cominciato a studiare il pane.  Lo ha venduto come ambulante, lo ha offerto ai ministri del G8 Ambiente che erano riuniti al Castello Maniace di Siracusa: e pare che alcuni andassero matti per la fetta condita con una goccia di olio e tanto sale. Lo ha offerto ad Alberto di Monaco che è tornato nel principato con venti chili di pane di Lentini.   Poi ha cominciato a studiare il grano siciliano. Nelle sue 50 varietà antiche che hanno resistito per millenni arrivando fino ai giorni nostri.   «Non c’è un’altra regione – ha detto Vescera – che può vantare una così vasta concentrazione di varietà di grani. Quello di Raddusa è diverso da quello di Caltagirone. E a rendere il tutto ancora più straordinario c’è il fatto che ogni grano serve a produrre un pane diverso. Da Lentini a Castelvetrano a Camporeale. È una questione di microclima, è una questione di arte artigianale. Tutto cambia in pochi chilometri. La materia prima, il prodotto finale».  E questa affermazione Vescera ha deciso di documentarla in uno dei suoi esperimenti. Colline di Lentini, zona San Demetrio: un campo esposto a sud, l’altro a est. «Tanto è bastato – ha detto lo studioso – per modificare dal punto di vista organolettico il pane. Basta qualche minerale in più o in meno a modificare l’equilibrio: e io credo che questa sia magia».
Sentirlo parlare di grano, pane, sapori affascina. Perché mette accanto la tradizione più integralista e una piccola dose di progresso. La tradizione parte dalle 1.500 interviste che ha realizzato in tutta la Sicilia «ai produttori di grano e di pane – spiega -. Soprattutto famiglie». Andando a sbirciare nelle loro tradizioni: dal crescente, all’acqua, al sale. Il modo per esaltare il sapore ma anche il valore di vitamine e proteine. Perché poi alla fine è solo una questione di gusti e di abitudini. Nella sola Ustica, 20 interviste per 20 modi diversi di fare il pane. Lo stesso a Pantelleria, a Piana degli Albanesi. Non c’è provincia dove non abbia trovato un “tozzo di pane” da studiare con passione.  E adesso pensa a come proteggere, rilanciare, pubblicizzare grano e pane. Il progetto più ambizioso è certamente quello del quale ha già parlato con Ray Bondin. Il pane siciliano patrimonio dell’umanità. «Ho sottoposto la questione al rappresentante Unesco e all’assessore regionale Sgarlata – ha detto -: è un cammino complicato, lo sappiamo, ma importante. La catalogazione del pane va curata come quella del vino».  Vescera sa che la Sicilia è la regione con la maggiore concentrazione di siti Unesco. Lo apprezza ma lancia la sfida: «In un chicco di grano c’è più storia che in un monumento. Perché l’origine di quel monumento sta nel chicco di grano, senza il quale non sarebbe esistito».


domenica 21 settembre 2014

Clarissa Marchese Miss e Ambasciatrice dell’Identità Territoriale

   
Il rapporto tra il concorso più antico e amato d’Italia e la Sicilia è molto stretto, poi con Ribera si può dire strettissimo. Una serata di festa, in onore di Clarissa Marchese Miss Italia 2014 destinata ad essere consegnata alla storia di questa terra.



Tutta Ribera in festa  per rendere omaggio a Clarissa Marchese, la neo Miss Italia, che è stata accolta al palazzo municipale e che è stata festeggiata in piazza Giovanni XXIII dai riberesi e dai cittadini dei centri vicini che hanno voluto rendere omaggio alla più bella ragazza d’Italia. La Miss affascinate più che mai,   è stata accolta al palazzo di città, nella sala consiliare, dal sindaco Carmelo Pace, da assessori, consiglieri comunali, rappresentanti di istituzioni varie e tutti i sindaci del comprensorio. Il primo cittadino ha consegnato nelle mani di Clarissa le chiavi della città    La Libera Università Rurale dei Saperi & Sapori mentre ha consegnato la pergamena di riconoscimento “Ambasciatrice dell’Identità Territoriale” del GeniusLoci De.Co. un filo conduttore con Miss Italia 2012 Giusy Buscemi che lo scorso anno ha ricevuto l’ambito riconoscimento
La Miss, particolarmente emozionata e commossa, ha tagliato la grande torta che, con i colori nazionali, raffigurante la Marchese e la Buscemi.
In piazza, a fianco del municipio, accanto al palco, è stata allestita una grande torre, quella del castello di Poggiodiana, la quale è stata ricoperta da una fascia tricolore, quella di Miss Italia. Poi una festa cittadina, con immagini della serata di Jesolo, con la vittoria di Clarissa, fotografie e testimonianze varie delle amiche, musiche di gruppi di giovani locali per celebrare l’evento. I ringraziamenti sentiti di Clarissa Marchese a quanti l’hanno votata e a quelli che in queste settimane le sono stati vicini. Non potevano mancare i tradizionali fuochi d’artificio che hanno illuminato a giorno la città.  .


Per  Clarissa Marchese, la bella ventenne, originaria di Sciacca e residente a Ribera,   il riconoscimento di "ambasciatrice dell’ identità territoriale".

Il riconoscimento  perchè  "interpreta un'identità riconosciuta, una bellezza straordinariamente condivisa, in un territorio ricco di storia, tradizioni, risorse ambientali e di giacimenti enogastronomici”.

"Gli ambasciatori dell’identità territoriale, sono destinati ad assolvere a un ruolo fondamentale, comunicare e far conoscere il territorio, il quale assume un importanza crescente anche nei confronti del visitatore, e del viaggiante"




foto Davide Cufalo

martedì 16 settembre 2014

Clarissa Marchese "Ambasciatrice dell'Identità Territoriale"

Perché? Perchè Clarissa, "interpreta un'identità riconosciuta, una bellezza straordinariamente condivisa, in un territorio ricco di storia, tradizioni, risorse ambientali e di giacimenti enogastronomici”. 




La Libera Università Rurale Saper&Sapor    intende così  attribuirgli il riconoscimento di “AMBASCIATRICE DELL’IDENTITA’ TERRITORIALE”  
               Il riconoscimento  “Ambasciatore dell’identità territoriale” rappresenta  uno degli steps del percorso  GeniusLoci  De.Co    elaborato dalla Lurss,  attribuito recentemente a Diego Planeta, e  Miss Italia 2012 Giusi Buscemi, a Bonetta Dell'Oglio e Gaetano Basile
GeniusLoci  De.Co. Percorso    per la valorizzazione dell'identità dei territori, è   un processo culturale, al  “terroir”,   preferiamo il latino “genius loci”, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile. Il percorso di   GeniusLoci De.Co.,    prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)Tracciabilità e Trasparenza,  che rappresentano la vera componente innovativa. Un percorso da condividere con il territorio e per il territorio.  Si tratta di un percorso che vuole salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori.  
  Nelle arti e non solo, il “GeniusLoci” rappresenta concettualmente quello “spirito” percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi ed irripetibili certi momenti, uno spazio, un edificio o un monumento. Non solo: il Genius Loci è anche nelle immagini, nei colori, nei sapori e nei profumi dei paesaggi intorno a noi, che tanto spesso, anche all’improvviso, ci stupiscono ed emozionano.   Le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d’infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. Ecco l’obiettivo è recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze storiche e culturali della città. 
Gli ambasciatori dell’identità territoriale, sono destinati ad assolvere a un ruolo fondamentale, comunicare e far conoscere il territorio, il quale assume un importanza crescente anche nei confronti del visitatore, e del viaggiante. 
Il riconoscimento “Ambasciatore dellʼidentità territoriale” rappresenta uno degli steps del percorso GeniusLoci De.Co  , presentato  al Poster Session del Forum Pa   di Roma.

martedì 2 settembre 2014

Chiara Bruno, Miss Nebrodi 2016 è


A Chiara Bruno


il riconoscimento di

"Ambasciatrice dell'Identità Territoriale" 

 attributo negli anni  passati anche alle
 Miss Italia
Giusy Buscemi e  Clarissa Marchese,
 ad Antonio Presti,
a Miss Nebrodi 2014  e 2015,
  Miss Mondo Sicilia 2016,  
a Linda Pisano, Luca Vullo, Diego Planeta.






















La “formula del successo” individuata dai patron Massimiliano Ammirata e Giusy Catanese continua a funzionare alla perfezione. Sono loro che con entusiasmo, sacrificio, passione e impegno hanno ideato e creato uno degli eventi più attesi dell’estate siciliana. Ieri sera in una location maestosa e suggestiva, tra il mare delle bandiere blu e l’Atelier sul mare di Antonio Presti hanno sfilato 28 aspiranti modelle, 20 delle quali sono arrivate alla fase finale. Sono state premiare 11 miss, con titoli e “fasce” a firma di sponsor e partner. Chiara Bruni ha avuto anche il titolo di “miss bandiera blu”. Le altre miss sono state: per OroNero Chiara Mangogna, per le Terrecotte del sole Noemi Brunetti, per Serena calzature Ginevra Guerrera, per Wondertech Giada Cuccia, per Alpe arredi Federica Pescuma, per Callas Lucrezia Giammarinaro, per Chira Ema Vanessa Iervolino, per Mediolanum Serena Collura, per Modart Asia Esposito e miss Comune fiorito è stata eletta Maria Pia Pappalardo. Carmen Russo. Orami da tre anni madrina del concorso ha condotto la prima serata insieme ad Eliana Chiavetta e ha affiancato Salvo La Rosa nella finalissima di ieri sera. Due i protagonisti in giuria Garrison, ballerino, coreografo e cantante statunitense protagonista di “Amici” di Maria De Filippi e l’attore Alessio Vassallo che ha recitato nel “il giovane Montalbano” e in “romanzo siciliano”. A rendere ancora più ricca la kermesse, le esibizioni di artisti, le performance delle ballerine e due proiezioni che hanno ufficialmente lanciato il “festival dei cortometraggi” che, stando alle ambizioni dei patron Catanese ed Ammirata, dovrebbe concretizzarsi nella realizzazione di un cortometraggio nel sito degli scavi di Halaesa. Premiato il cortometraggio “il tuo amore” di Francesco Nucara.





                                               





Tra gli eventi collaterali della manifestazione, il   convegno sul “turismo rurale sui Nebrodi , nuovi percorsi alla scoperta di antichi sapori”









Post in evidenza

C’è la Sicilia nel Menù del film gastronomico

NinoSutera C’è la Sicilia nel Menù del film gastronomico                                               Regione Enogastronomica d’Europa 20...