DanielaTornetta
Abbiamo
incontrato Nino Sutera, Funzionario Responsabile dell'Azienda Sperimentale
Campo Carboj dell'ESA, per una breve intervista.
Diploma
di Laurea in Scienze e Tecnologie
Agroalimentari, Divulgatore
Agricolo Funzionario Direttivo della
Regione Siciliana, “Formatore
Consulente” Componente del Gruppo di
Lavoro PAN sottogruppo formazione, Informazione e sensibilizzazione, Iscritto all’Albo regionale dei Formatori
interni presso il Dipartimento della Funzione Pubblica della Regione Siciliana
del gruppo di lavoro, Politica dell’Accoglienza presso l’Assessorato alle Risorse Agricole -
Ideologo dei Borghi GeniusLoci De.Co.
Ideologo Percorso informativo di
sviluppo locale “Un Villaggio di idee” Coordinatore del
G.I.T (Gruppi d’interesse territoriale del MIUR) Ideologo della Libera Università
Rurale, componente per l'italia del
comitato promotore del Parlamento Rurale Europeo, ma anche blogger, autore di diverse pubblicazioni e relatore
a tantissimi eventi divulgativi.
A
oggi, ed è un’ipotesi generalmente condivisa, per crescere e competere in
un’economia globale è sempre più necessario investire in conoscenza, nella
elaborazione di idee innovative e nella valorizzazione dei beni immateriali.
Per esempio la tutela dell’ambiente, dei
consumatori, costituisce una delle tipologie di risorse immateriali
fortemente caratterizzanti l’attività agricola.
Ecco
la domanda ,in tutta Europa il trasferimento delle conoscenze e buone
prassi in agricoltura, viene considerato un caposaldo per
lo sviluppo, mentre in Sicilia?
I Servizi
per l’agricoltura sono uno strumento utile per l’attuazione degli obiettivi di
politica agricola e rurale legittimate dall’U.E. C’è da dire però,
che l’impegno finanziario nella programmazione PSR 2014/2020, per
esempio non è stato uniforme, in Italia ci
sono Regioni come il Piemonte, il Veneto, la Lombardia, che
hanno impegnano dal 6% al 14% della spesa
complessiva del PSR nelle attività di promozione dell’innovazione,
alla divulgazione, alla consulenza alle aziende agricole; dall’altra, Regioni
che hanno previsto meno, appena il 2%, come la
Sicilia, forse perché si riteneva (sbagliando) che investire in
termini di risorse immateriali rappresenta un'opzional.
In
Sicilia la l.r. 1 agosto 1977, n. 73 “Provvedimenti in materia di
assistenza tecnica e di attività promozionali in agricoltura”autorizzava
l’Ente di Sviluppo Agricolo ad attuare e coordinare le iniziative e gli
interventi per l'assistenza tecnica e le attività promozionali giovandosi delle
proprie strutture periferiche - Sezioni Operative per l'assistenza tecnica e le
attività promozionali, e di divulgazione - che operano su larghe basi
territoriali.
Ecco,
se pur sono trascorsi 40 anni, le finalità sono coerenti agli
indirizzi dell’U.E e del Ministero di questi ultimi anni.
Chiaramente
per svolgere le attività e le funzioni, ci vogliono risorse adeguate.
Qual
è la prospettiva strategica dell’Ente per i prossimi anni ?
Il
principio della separatezza delle funzioni, introdotto dalle recenti
dispositivi di legge, sottrae di fatto all’Assessorato Reg.le dell’Agricoltura
molte delle competenze previste dalla L.r. n. 73/77, consegnando all'Ente
Sviluppo Agricolo l'esclusività nell'attuazione degli interventi di consulenza
aziendale in agricoltura, come ente pubblico.
Inoltre
per le attività svolte a seguito dalla L 73/77 l’ESA possiede
i requisiti di Organismo di Consulenza
pubblico nel sistema di consulenza aziendale in
agricoltura.
Dobbiamo
essere capaci di fare tesoro dell’esperienza maturata, delle necessità del
mondo rurale, ma anche di adeguare gli obiettivi
rispetto alle indicazioni del MIPAF su gli ambiti
del sistema di consulenza:
a) gli
obblighi a livello di azienda risultanti dai criteri di gestione obbligatori e
dalle norme per il mantenimento del terreno in buone condizioni agronomiche e
ambientali, ai sensi del titolo VI, capo I, del regolamento (UE) n. 1306/2013;
b) le
pratiche agricole benefiche per il clima e l'ambiente stabilite nel titolo III,
capo 3, del regolamento (UE) n. 1307/2013 e il mantenimento della superficie
agricola di cui all'articolo 4, paragrafo 1, lettera c), del medesimo
regolamento (UE) n. 1307/2013;
c) misure
a livello di azienda previste dai programmi di sviluppo rurale volte
all'ammodernamento aziendale, al perseguimento della competitività,
all'integrazione di filiera, compreso lo sviluppo di filiere corte,
all'innovazione e all'orientamento al mercato nonché alla promozione
dell'imprenditorialità;
d) i
requisiti a livello di beneficiari adottati dagli Stati membri per attuare
l'articolo 11, paragrafo 3, della direttiva 2000/60/CE;
e) i
requisiti a livello di beneficiari adottati dagli Stati membri per attuare
l'articolo 55 del regolamento (CE) n. 1107/2009, in particolare l'obbligo di
cui all'articolo 14 della direttiva 2009/128/CE;
f) le
norme di sicurezza sul lavoro e le norme di sicurezza connesse all’azienda
agricola;
g) consulenza
specifica per agricoltori che si insediano per la prima volta;
h) la
promozione delle conversioni aziendali e la diversificazione della loro
attività economica;
i) la
gestione del rischio e l'introduzione di idonee misure preventive contro i
disastri naturali, gli eventi catastrofici e le malattie degli animali e delle
piante;
j) i
requisiti minimi previsti dalla normativa nazionale, indicati all'articolo 28,
paragrafo 3, e all'articolo 29, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1305/2013;
k) le
informazioni relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e
all'adattamento ai medesimi, alla biodiversità e alla protezione delle acque di
cui all' allegato I del regolamento (UE) n. 1306/2013;
l) misure
rivolte al benessere e alla biodiversità animale;
m) profili
sanitari delle pratiche zootecniche;
n) l'innovazione
tecnologica ed informatica, l'agricoltura di precisione e il
trasferimento di conoscenza dal campo della ricerca al settore primario.
Anche
il PAN prevede l’utilizzo di consulenti per supportare le aziende nella difesa
fitosanitaria?
Si il
piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari
(Pan), adottato con decreto 22 gennaio 2014, ai sensi dell'articolo 6 del
decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150, reca l'attuazione della direttiva
2009/128/CE, e istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini
dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi, attribuisce alle
Regioni l’onere di attuare le azioni per l’applicazione della difesa
integrata in agricoltura.
Stiamo
lavorando a un progetto pilota sulla prescrizione dei prodotti
fitosanitari (il primo in Italia)
Di
cosa si tratta?
I
Prodotti fitosanitari sono tutti quei prodotti, di sintesi o
naturali, che vengono utilizzati per combattere le principali avversità delle
piante come, malattie infettive, fisiopatie, parassiti e
fitofagi animali ect..
Il
Pan si propone di ridurre i rischi associati all'uso dei prodotti fitosanitari,
promuovendo un processo di cambiamento delle tecniche di utilizzo dei prodotti
verso forme più compatibili e sostenibili in termini ambientali e
sanitari.
Di
conseguenza riguarda tutti, agricoltori, consumatori,
cittadini e beni pubblici. La prescrizione è un cambio di
passo nell’utilizzo dei prodotti fitosanitari,a tutela di tutti chiaramente.
Così
come il medico prescrive nella ricetta un medicinale per una determinata
patologia, piuttosto che un altro, così il
consulente del PAN potrà prescrivere un
fitofarmaco in funzione delle esigenze della coltura, della
tutela dell’ambiente e dei consumatori
Il
consulente del PAN attraverso la sua
competenze è in grado di rispondere alle esigenze attuali
provenienti dalla società civile in tema di sicurezza alimentare, tutela
dell’ambiente e responsabilità etica. L’uso sostenibile dei
prodotti fitosanitari richiede un salto di qualità in termini di
formazione e miglioramento delle capacità degli operatori professionali nelle scelte
da compiere.
Per
l’attuazione del progetto pilota, l’ipotesi su cui stiamo ragionando
e coinvolgere le strutture periferiche dell’Ente e
all’occorrenza professionisti esterni in regime di
convenzione, utilizzando le risorse delle
Misure del PSR 2014/2020
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