venerdì 9 giugno 2017

L’Agricoltura Cellulare


È iniziato il futuro: 

L’Agricoltura Cellulare.


Una Rivoluzione che cambia il concetto ed i

 punti di riferimento sin qui condotti da

 Grandi Interessi ed Organizzazioni di 

Mercato




Guido Bissanti

                                  L' economia dell'Egitto era basata sull'agricoltura e fu tra le prime popolazioni a utilizzare l'aratro in legno, e zappa; soprattutto nel bacino del Medio Oriente e del Mediterraneo, l'uomo, abbandonata la vita nomade per insediarsi stabilmente, cominciò ad addomesticare gli animali. 

Il rapporto tra la proprietà della terra ed i ruoli e le strutture sociali divenne ben presto fondamentale. Nel mondo classico e latino, il sistema agrario si basava sulla divisione della terra in funzione all'esigenza della città e sull’ager publicus oltreché nella rotazione biennale dove, in autunno, circa metà della terra veniva seminata con cereali e l'altra metà veniva lasciata a riposo (maggese).
È evidente come l’evoluzione agricola abbia generato una strutturazione Rurale ed Urbanistica, tanto correlati che Urbanesimo, Ruralesimo, strutture sociali, distribuzione delle popolazioni e rapporto Citta/Campagna siano diventati l’Effetto della Causa Agricola.
Negli ultimi 60 anni (circa) poi le politiche conseguenti ai vari Trattati Internazionali (Ricordiamo quello Europeo di Roma del 1960) hanno accelerato ancor di più un processo che, con la Rivoluzione Industriale aveva portato l’agricoltura fuori dall’Alveo Ecosistemico e quindi fuori dalle Regole della Natura.
Un’agricoltura fuori dalle regole e dai principi ecologici è un’agricoltura fuorviata e fuorviante che conduce l’Uomo lontano da modelli organizzativi di cui Madre Natura è Maestra e dispensatrice di saggezza.
Così si è passati dai Modelli Energetici* Ecologici ai Modelli Energetici Industriali. In sintesi dai Modelli a Multidiversità propri dell’Ecosistema ai Modelli Standardizzati dei Sistemi Industriali. Si è passati dai concetti di Qualità dell’Ecosistema ai concetti di Qualità Industriali. Due concetti di qualità diametralmente opposti: Standard, Omologazioni, Uniformità da una parte (quella Industriale); Variabilità, Adattabilità, Disformità, ecc..
Siamo di fronte così ad una Rivoluzione Concettuale e quindi Culturale ancor prima che Scientifica e Tecnica.
Il futuro è iniziato proprio dalle macerie del vecchio modello Industriale dell’Uomo della ragione Illuministica arrivato al capolinea epistemologico di un’Idea della Vita molto povera e pertanto destinata ben presto (storicamente) a fallire.
Così dovrà essere proprio l’Agricoltura ad essere il centro ed il perno della nuova rivoluzione Umanistica dove i principi ed i fondamenti (o le colonne se preferite) del nuovo corso dovranno muoversi in sincronia con gli unici principi che nessuno potrà mai smentire: quelli della Natura o, se preferite, dellEcosistema.
Ma che tipo di Agricoltura dobbiamo aspettarci?
Al di la dei grandi movimenti internazionali, che qui vale la pena e l’onore di citare, come quelli del Movimento internazionale Via Campesina, che raggruppa le organizzazioni contadine di svariate parti del mondo, con l'obiettivo principale di promuovere politiche agricole ed alimentari solidali e sostenibili e come la più Governativa FAO, con i suoi ultimi documenti sull’agricoltura familiare, è evidente che la futura agricoltura dovrà partire dal guardarsi intorno proprio nel mondo dell’ecologia e non nel mondo fatto solo di crudi numeri generati dalla Rivoluzione Industriale.
Noi tutti sappiamo che il primordio organizzativo e strutturale dell’Ecologia è la cellula quale promotore della più grande struttura ecologica. Così quale primordio della grande struttura sociale dovrà esserci un’altra struttura funzionalmente e strutturalmente cellulare: L’Agricoltura Cellulare.
Come tutte le cellule l’Agricoltura Cellulare dovrà strutturarsi su un Nucleo che in questo caso dovrà essere rappresentato da micro organizzazioni sociali, di cui la famiglia rimane il più sublime modello.
Attorno a questo nucleo, a protezione della Cellula dovremo trovare una membrana a protezione della cellula (concetto che spiegheremo tra poco).
All’interno una diversità funzionale (biodiversificazione dei processi energetici e produttivi) dove i singoli servizi garantiti da ogni aggregato produttivo garantisca il Modello Energetico proprio dell’Ecosistema.
La Membrana diventa in questo senso quella parte fisica e funzionale che funge da osmosi e scambio dei vari processi ecologici, strutturali ed economici tra varie cellule.
Una Membrana costituita pertanto da funzionalità ecologiche (Piante, Siepi, Filtri Verdi, ecc.) che mettano in sincronia ed in garanzia funzionale le funzionalità dei vari organismi dei tre livelli: Biodiversità del Suolo, Biodiversità faunistica e floristica, e Biodiversità di Scambio (Insetti, Pronubi, Volatili, Venti, Acque, ecc.).
Queste basi sono dettate da modelli funzionali Ecologici senza l’applicazione dei quali i Modelli Agricoli ed i conseguenti modelli Umani (Ruralità ed Urbanizzazione) sono destinati a fallire.
L’organizzazione dell’Agricoltura Cellulare sarà pertanto Causa ed Effetto di una nuova civiltà Cellulare, dove le Strutture Sociali, le Organizzazioni di Mercato ed il Sistema di Globalizzazione si muoverà sui tre principi fondamentali poi dell’Economia Ecologica:
• Diversità;
• Prossimità;
• Sobrietà.
Come nel contributo sull’Economia di Gaia queste tre funzioni saranno alla base di tutti i processi rimodulando complessivamente l’intera struttura sociale delle nostre Nazioni e dei loro rapporti. Un sistema sociale, per usare un termine recente di tipo Glocale. Dove globalizzazione e organizzazioni locali non entrino più in conflitto ma siano l’una struttura e funzione dell’altra.
Il passaggio dall’Agricoltura post industriale all’Agricoltura Cellulare trascina con se l’intero impianto scientifico e tecnico degli ultimi decenni ponendo un significativo spartitraffico tra il prima ed il dopo.
Tra la ricerca monolitica e la ricerca della complessità, tra l’agricoltura della singola coltivazione e quella della reciprocità delle funzioni ecologiche, tra l’organizzazione di massa indifferenziata a quella della specificità umana dei singoli servizi.
Una rivoluzione che trascinerà con se (ed in atto lo sta già facendo) l’intero impianto produttivo, organizzativo, strutturale, distributivo, ecc. che partendo dalle aziende agricole, mi correggo, Cellule Aziendali, ricondurrà ad una nuova Società.
Le esperienze degli ultimi PSR, dei sistemi dei loro bandi, delle mega strutture (energeticamente ed economicamente improponibili) di Sostegno delle Politiche Agricole Mondiali hanno fatto il loro corso.
La Storia sta aprendo un nuovo corso ed il Tempo delle Cattedrali (come nell’omonimo brano dell’Opera Teatrale Notre Dame de Paris di Cocciante) volge al termine. Anzi per rendere omaggio a questa insuperabile profezia voglio citarla infine: “…. il poeta, canta il tempo e la fine dell'era dei grandi edifici autoritari, ieratici e dogmatici. Gli ornati di pietra diventando statue. Le immagini dei santi diventano vera pittura. Il canone, l'organo e le campane diventano musica. L'inno e l'epigrafe diventano poesia. La terra tocca il cielo. Crolla il tempo delle cattedrali circondate dalla realtà degli uomini….”
Nessuno tenti di restaurare il passato, egli serve sempre da esperienza e da insegnamento (anche e per mezzo dei suoi errori), la Storia Nuova è iniziata e noi tutti ne siamo già protagonisti partendo proprio da quella grande avventura che è l’Agricoltura: Prima Maestra nell’apprendimento del Creato da parte dell’Uomo.
* Il concetto di Modello Energetico è qui presentato in senso estensivo ed onnicomprensivo, sia dei rendimenti termodinamici veri e propri che di quelli economici tout court.



https://unirurale.blogspot.it/



























giovedì 8 giugno 2017

"Identità e ricchezza del vigneto Sicilia"

 Palazzo dei Normanni  


VENERDI'  23 GIUGNO ORE 10.00

 



 Presso la Sala Mattarella (ex Sala Gialla) di Palazzo dei Normanni questo Assessorato presenterà il volume "Identità e ricchezza del vigneto Sicilia", un lavoro decennale frutto della collaborazione tra le migliori professionalità del mondo universitario e di questa amministrazione regionale.
Il volume racchiude i risultati di una lunga indagine eseguita su migliaia di rilievi agronomici e micro vinificazioni sperimentali, che hanno permesso di ampliare le conoscenze sulle principali varietà autoctone, e restituire anche l'identità a importanti varietà antiche di cui si erano perse le tracce.
Per poter partecipare all'Evento, è necessario registrarsi inviando una mail all'indirizzo: segreteri-a.assessorerisorseagricole@regione.sicilia.it, indicando il nominativo di chi prenderà parte alla pre-sentazione.
Considerato che l'ingresso nei locali sarà consentito fino al limite di centoventi persone, cui verrà fatto omaggio del volume presentato, sarà data priorità secondo l'ordine di arrivo delle iscrizioni.

L'ASSESSORE

On.le A. Cracolici











lunedì 5 giugno 2017

Agricoltura 4.0

 Un progetto di ricerca, che inevitabilmente caratterizzerà l'agricoltura del futuro, o meglio quello che da più parti viene definita  Agricoltura 4.0



Nei prossimi anni l’agricoltura italiana dovrà affrontare sfide diverse tra le
quali l’incremento delle produzioni, l’adattamento delle piante ai
cambiamenti climatici, l’adozione di pratiche agricole rispettose
dell’ambiente.
La produttività delle colture dipende da fattori diversi quali l’adozione di
pratiche agronomiche (lavorazioni del terreno, irrigazioni, …), l’impiego di
sostanze chimiche (fertilizzanti, fitofarmaci, diserbanti …), la costituzione
genetica delle varietà coltivate
In un’ottica di sostenibilità dei sistemi produttivi, di riduzione della
disponibilità delle risorse naturali e quindi di necessaria oculatezza del
consumo delle stesse, di limitazione degli apporti di sostanze chimiche di
sintesi, i recenti avanzamenti tecnologici nel campo della bioinformatica e
della genomica rendono il miglioramento genetico delle piante agrarie lo
strumento potenzialmente più idoneo ad affrontare le sfide dei prossimi
anni.
Le varietà coltivate vengono sistematicamente rinnovate, attraverso
specifici programmi di breeding, per migliorare le loro caratteristiche
qualitative, la resa produttiva o la capacità di adattarsi all’ambiente e di
resistere alle malattie. Senza questo lavoro, condotto da sempre con
metodi diversi, oggi l’umanità non avrebbe cibo a sufficienza, si
userebbero molti più fitofarmaci e non ci sarebbero molti dei prodotti che
consumiamo (ad es. pomodori ciliegino, nuove varietà di mele, angurie
mono-porzione, frutti senza semi, ecc). In parallelo, il recupero delle
varietà antiche ed il mantenimento in produzione di varietà tradizionali (ad
es. nella vite), che costituiscono una preziosa fonte di biodiversità e di
particolari caratteristiche qualitative e di resistenza a stress, si avvalgono
sempre più delle moderne conoscenze genetiche per gli aspetti relativi alla
loro tutela, alla loro tracciabilità e alla loro valorizzazione.
L’Italia si trova in una situazione paradossale: possiede una grande
ricchezza di germoplasma di molte specie agrarie e dispone di conoscenze
approfondite sul loro patrimonio genetico (in alcuni casi dell’intero
genoma) ma dipende largamente dall’estero per i materiali di
moltiplicazione.
Nei prossimi anni il miglioramento genetico potrà trarre grande vantaggio
dall’avanzamento della ricerca genomica le cui conoscenze possono
rappresentare una grande opportunità per l’agricoltura nazionale in
termini di sviluppo di nuovi genotipi meglio rispondenti alle esigenze della
moderna agricoltura.
Il progetto si prefigge di dare nuovo impulso alla genetica agraria del
nostro Paese, investendo su nuove tecnologie di miglioramento genetico, il
genome editing e la ‘cisgenesi’, che, applicate alle specie più importanti
per il comparto agroalimentare nazionale, possono rappresentare
strumenti efficienti e rapidi per il raggiungimento di obiettivi mirati.
Nel corso del triennio, per alcune delle specie più importanti del sistema
agroalimentare italiano, verrà perseguita la produzione di piante più
resistenti alle avversità (malattie, siccità, salinità), di migliore qualità
(contenuto di antiossidanti e vitamine), anche attraverso la valorizzazione
di varietà tradizionali, con benefici per gli agricoltori, i consumatori e
l’ambiente.
Nel medio periodo la ricerca determinerà significative ricadute economiche
sul settore sementiero e vivaistico nazionale e sulle aziende agricole.


















































































































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