giovedì 5 ottobre 2017

Attuazione della Misura 2 dello sviluppo rurale

ninosutera

                La misura mira a dare attuazione al Sistema di Consulenza Aziendale (Farm Advisory System - FAS) istituito dal Regolamento (UE) n.1306/2013, ampliandone gli ambiti e la portata per quanto riguarda lo sviluppo rurale. 
                      Nella programmazione dello sviluppo rurale 2014-2020, la misura sui servizi di consulenza, pur non essendo dotata di risorse finanziarie importanti, è tra quelle che hanno particolare rilevanza ai fini del conseguimento di diverse priorità dell’Unione in materia di sviluppo rurale. L’obiettivo della misura consiste nel promuovere l’utilizzo dei servizi di consulenza per migliorare la gestione sostenibile e la performance economica e ambientale delle aziende agricole e forestali e delle piccole e medie imprese (PMI) che operano nelle aree rurali, e nel sostenere la formazione e l’aggiornamento dei consulenti per aumentare la qualità e l’efficacia della consulenza offerta.  

 
Rispetto del principio di separatezza/incompatibilità

  Rispetto del principio di separatezza/incompatibilità Il rispetto del principio di separatezza è un elemento di particolare rilievo in relazione all’attuazione del sistema di consulenza aziendale. I criteri che garantiscono tale principio sono riportati all’art. 3 del Decreto interministeriale 3 febbraio 2016 n. 1259 dove, in termini generali, è stabilito che l’organismo di consulenza non può svolgere alcuna funzione di controllo sull’erogazione di finanziamenti pubblici in agricoltura e nel settore agroalimentare, nonché sulla legittimità e regolarità delle predette erogazioni. Il medesimo articolo rimanda a una successiva circolare ministeriale la definizione dei dettagli per gli elementi di separatezza delle funzioni. 3 pubblicato in G.U. n. 38 del 16 febbraio 2016 9 La circolare ministeriale (Mipaaf) a tal fine predisposta è la n. 2306 del 13.6.2016, recante “Sistema di consulenza aziendale in agricoltura (art. 1-ter, D.L. n. 91 del 2014, conv. in legge n. 116 del 2014). Decreto interministeriale 3 febbraio 2016. Necessaria separatezza delle attività di controllo rispetto allo svolgimento delle attività di consulenza”.


 La circolare, nel dettagliare gli elementi che assicurino la separatezza delle funzioni di controllo rispetto alle attività di consulenza, ha precisato che tra le attività di controllo incompatibili con quelle di consulenza rientrano:

a) la gestione delle fasi di ricevibilità (completezza, adeguatezza e correttezza formale), ricezione e protocollazione della documentazione prodotta dai destinatari della consulenza, anche ai fini dell’aggiornamento di sistemi integrati di gestione e controllo;

b) la verifica della presenza, completezza, conformità e corrispondenza alla normativa vigente ed alle risultanze del fascicolo aziendale dei documenti da allegare alle istanze per l’erogazione di contributi;

c) i controlli sui sistemi di certificazione di qualità come, ad esempio, il biologico o le produzioni disciplinate da DOC o da disciplinari di produzione integrata;

Inoltre, la circolare ha precisato che le attività di controllo considerate incompatibili non devono neppure essere svolte dai consulenti delle strutture accreditate 










































martedì 3 ottobre 2017

Investimenti immateriali, l'esperienza del Progetto Demetra.

                                                                                                    ninosutera


 

Per vincere le sfide di un’economia sempre più globalizzata, occorre investire in competenze, dare maggiore spazio alla produzione di idee e ai beni immateriali per uno sviluppo territoriale più innovativo e competitivo, promuovendo il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali



 Il progetto Demetra (2013/2014)  commissionato dall'Assessorato al  Formez   con   l’obiettivo di riqualificare tecnici per  meglio  indirizzare gli operatori agricoli sia sui requisiti loro richiesti dalla normativa, sia sulle opportunità loro offerte dalle politiche di sviluppo rurale sui temi connessi alla gestione sostenibile e all’azione per il clima nel settore agricolo e forestale.


La politica di coesione europea 2014-2020 prevede una nuova architettura del sistema di governance multivello. Il Quadro Strategico Comunitario (QSC) coordina a livello europeo tutti i Fondi (FESR, FSE, FC, FEASR, FEP), traducendo gli obiettivi UE 2020 in priorità di investimento.
A livello nazionale un Contratto di partenariato sullo sviluppo e gli investimenti, sancito fra
Commissione Europea e ogni Stato membro e basato sul QSC, stabilisce priorità di investimento,
allocazione delle risorse nazionali e dell’UE tra settori e programmi, condizioni e obiettivi da
raggiungere. Infine, i Programmi Operativi di livello regionale costituiscono lo strumento di gestione
e traducono i documenti strategici in concrete priorità di investimento, con obiettivi chiari e
misurabili.
Questo assetto della programmazione stimola i diversi attori coinvolti nei processi di attuazione e
gestione delle politiche - Commissione, Stati membri, Regioni, altri soggetti locali - a una maggiore
integrazione di tipo verticale, ma ancor più a carattere orizzontale.
Tra gli strumenti elaborati per garantire che i finanziamenti dell'UE conseguano gli obiettivi generali
e specifici della strategia Europa 2020, oltre che gli obiettivi derivanti da impegni assunti in ambito
internazionale (es. cambiamenti climatici e protocollo di Kyoto), viene introdotto il principio della
condizionalità degli aiuti al rispetto di determinati requisiti ex ante ed al raggiungimento di prefissati
obiettivi ex post. In altre parole, in virtù di tale principio, i finanziamenti sono concessi agli Stati
membri “a condizione che” essi garantiscano una serie di condizioni di partenza (ex ante), facendo
fronte ad una serie di adempimenti legati alle tematiche prioritarie per i fondi (condizionalità
tematiche), e che raggiungano una serie di tappe e/o conseguano dei risultati prefissati in fase di
programmazione (condizionalità ex post).
Allo scopo di verificare lo stato dell’arte relativamente al rispetto di tali condizionalità ex ante da
parte delle Regioni e delle Province autonome, la Direzione Generale dello Sviluppo Rurale del
Dipartimento delle Politiche Europee ed Internazionali del Ministero delle Politiche Agricole,
Alimentari e Forestali ha chiesto agli stessi enti la compilazione di schede opportunamente
predisposte allo scopo. Ciò al fine di avviare tempestivamente la riflessione sulle modalità da
attuare per l’adempimento delle precondizioni nel prossimo periodo di programmazione.
Per la condizionalità ex ante n. 1.2 “Sufficiente capacità di consulenza sui requisiti normativi e su
tutti gli aspetti connessi alla gestione sostenibile e all’azione per il clima nel settore agricolo e
forestale”, prevista nell’ambito della Priorità SR1 “Promuovere il trasferimento di conoscenze e
l’innovazione nel settore agricolo e forestale nelle zone rurali”, è stata elaborata una scheda di
ricognizione indicante lo stato dell’arte rispetto a tale precondizione.
Il Dipartimento regionale degli interventi strutturali per l’agricoltura dell’Assessorato regionale delle
Risorse Agricole ed Alimentari della Regione Siciliana è responsabile delle procedure che mettano
il governo regionale nelle condizioni di potere soddisfare, assieme alle altre, tale condizionalità.
L’iniziativa di cui al presente progetto per la condizionalità ex ante n. 1.2 prevede, attraverso un
intenso programma formativo, il rafforzamento delle competenze dei tecnici dislocati nelle unità
periferiche dell’Assessorato finalizzato alla costituzione di nuclei, strutturati e operativi a livello
territoriale, in grado di far fronte alle necessità di divulgazione/consulenza previste come
precondizione nell’ambito della Priorità SR1.
In considerazione di quanto premesso il Dipartimento regionale degli interventi strutturali per
l’agricoltura ha deciso di concordare con il Formez PA l’attuazione del programmato piano di
interventi formativi, da finanziarsi attraverso la misura 511 del Programma di Sviluppo Rurale
2007/2013.
Il progetto si è posto l’obiettivo di dar vita ad una task force di consulenti in grado di indirizzare gli
operatori agricoli sia sui requisiti loro richiesti dalla normativa, sia sulle opportunità loro offerte
dalle politiche di sviluppo rurale sui temi connessi alla gestione sostenibile e all’azione per il clima
nel settore agricolo e forestale.
Obiettivi :
• Giungere, attraverso un intenso programma formativo, al complessivo rafforzamento delle
competenze del personale delle Sezioni Operative di Assistenza Tecnica del Dipartimento
Interventi Infrastrutturali dell’Agricoltura della Regione Siciliana, per la costituzione di
nuclei, strutturati e operativi a livello territoriale, in grado di far fronte a quelle necessità di
divulgazione/consulenza nei confronti degli operatori agricoli, indispensabili per il
raggiungimento dell’obiettivo generale.
• Fornire ad un gruppo di partecipanti al percorso formativo (selezionati su base volontaria e
di competenza) gli strumenti per poter svolgere in modo efficace il ruolo di “formatore dei
consulenti”.
Il progetto si basa sui criteri previsti per soddisfare la Priorità SR1: “promuovere il trasferimento di
conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali”. Considerato il
numero consistente di risorse umane dislocato negli uffici territoriali della Regione Siciliana, il
progetto prevede una azione di formazione, affiancamento e riqualificazione di tale personale in
modo che anche l’attività di consulenza, finanziata nell’attuale programmazione attraverso la
misura 114 del PSR 2007-2013 e svolta da organismi privati riconosciuti dalla Regione, possa
essere realizzata attraverso il personale della Regione.
Il percorso formativo prevedeva l’utilizzo di diverse metodologie didattiche, con didattica d’aula e
momenti di formazione a distanza, rivolti a 150 funzionari e dirigenti delle Sezioni Operative di
Assistenza Tecnica del Dipartimento Interventi Infrastrutturali dell’Agricoltura, selezionati dalla
Regione con il supporto di Formez PA.
La Fase 3 ha previsto la partecipazione di 30 funzionari, selezionati grazie alle indicazioni emerse
nelle fasi 1 e 2. 

Programma:
Il sistema dell’innovazione nella programmazione europea 2014-2020
Modulo 1 A (7 ore in presenza)
PSR 2014-2020 e HORIZON 2020
• La rete PEI: domanda e offerta di innovazione
• L’offerta di innovazione e il sistema dell’innovazione sul fronte della ricerca scientifica:
Europa, Italia (Parchi scientifici tecnologici, BIC, Agenzie per lo sviluppo, Centri servizi) e
Sicilia.
• I Gruppi Operativi
• L’integrazione tra la domanda di innovazione (imprese, aziende agricole) e l’offerta di
innovazione (università, centri di ricerca e servizi di consulenza)
• Gli ambiti di intervento dei Gruppi Operativi
• La costituzione e il funzionamento di un Gruppo Operativo
Modulo 1 B (7 ore in presenza)
La domanda di innovazione: le nuove frontiere delle principali filiere agroalimentari
• Processi produttivi e impianti delle principali filiere agrarie (vino, olio, latte, carne, pasta,
ortofrutticolo, conserve)
• Le tecnologie emergenti per le filiere agroalimentari.
• Una buona pratica di innovazione nata in Sicilia: collaborazione azienda-università, ovvero
un esempio virtuoso di incontro tra domanda e offerta.
Metodi, strumenti e tecniche per rilevare la domanda di innovazione
Modulo 2 A (7 ore in presenza)
La progettazione guidata dal basso (bottom-up):
• Le reali esigenze del mondo produttivo agricolo e forestale e il ruolo de i privati (aziende
agricole, imprenditori) nell’orientamento, nella identificazione e nella implementazione degli
interventi innovativi finanziabili dal PSR e da Horizon 2020
• L’analisi del fabbisogno di innovazione:
• Le fonti informative per l’analisi territoriale
• La mappatura degli stakeholders
• Strumenti di analisi e animazione nel territorio per fare emergere le esigenze settoriali e di
filiera, ambientali e territoriali (Focus Group, Tavoli Tematici, Interviste in profondità)
• Strumenti di analisi in azienda: l’audit tecnologico e la ricerca dei fabbisogni impliciti ed
espliciti
Modulo 2 B (7 ore in presenza)
Facilitazione e processi partecipati: strumenti e metodologie
• Caratteristiche e ruolo del facilitatore
• Principi e modelli di facilitazione
• Concetti e pratica della facilitazione
• Ambiti di applicazione della facilitazione
• Struttura di un incontro facilitato
• Strumenti e tecniche di facilitazione
La gestione di un progetto: tecniche e strumenti
Modulo 3 A (7 ore in presenza)
Introduzione al Project Management
• Cos'è un progetto
• Cosa si intende per Project Management
• I processi di Project Management
• Il project charter: deliverable, scope, work breakdown structure, criteri di successo
• La gestione dei tempi di progetto
• Strumenti e tecniche di supporto (WBS, reticoli, GANTT, matrici di responsabilità)
Modulo 3 B (7 ore in presenza)
La gestione di un progetto
Il project charter: organizzazione, tempi, budget, rischi
La gestione di costi e delle risorse di un progetto
La gestione dell’esecuzione di un progetto e il metodo dell’earned value
La gestione della qualità nei progetti
La gestione dei rischi di un progetto
Progress e closing report
Formazione formatori e progettazione formativa
Modulo 4 A (7 ore in presenza)
La pianificazione e la progettazione formativa
• L’identificazione e l’analisi dei bisogni formativi: metodi e strumenti
• Lo scenario formativo: attori e progettazione
• La progettazione formativa: metodi e strumenti
• L’erogazione della formazione: micro-progettazione
• Strumenti e metodi di valutazione della formazione
MODULO 4 B (7 ore in presenza)
L’intervento formativo
• Conduzione e animazione dell’intervento formativo
• Accoglienza di un gruppo di apprendimento, gestione dei canali di attenzione)
• Gli stili di apprendimento e l’alternanza teorico-pratica
• Metodologie formative: role-playing, metodo dei casi, lavori di gruppo, giochi psicologici,
esercitazioni, utilizzo degli audiovisivi, formazione a distanza
• Strumenti per monitorare il feedback del gruppo
Comunicazione efficace, gestione delle riunioni e dei gruppi di lavoro
Modulo 5 A (7 ore in presenza)
La comunicazione nei gruppi
• La gestione delle dinamiche di gruppo: fasi ed evoluzione
• Fenomeni e processi che si sviluppano nei gruppi in apprendimento
• La leadership situazionale e strategica: ascolto e guida
• Tecniche di motivazione ed empowerment del gruppo: il Milton Model
• Simulazioni
Modulo 5 B (7 ore in presenza)
La comunicazione strategica
• Il colloquio e la riunione: fasi, processi, funzionamento
• Tecniche di comunicazione strategica nei colloqui e nelle riunioni
• Gestione degli interlocutori difficili: le categorie di Virginia Satir
• L’ascolto attivo: riformulazione, ricapitolazione, confronto, rinforzo
• Simulazioni
Nuovi strumenti per la comunicazione
Modulo 6 A (7 ore in presenza)
La comunicazione 2.0
• Social Local Mobile per la promozione del territorio
• Le potenzialità di Internet e delle applicazioni per smartphone.
• Le strategie innovative basate sulla geolocalizzazione.
• Casi di studio, italiani e internazionali e approfondimenti sui benefici e rischi che soggetti
privati e istituzionali possono

domenica 1 ottobre 2017

Borghi GeniusLoci De.Co.


nuccia tornatore



Il percorso  Borghi  GeniusLoci De.Co. (Denominazione Comunale) a prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono il territorio, le tradizioni, la tipicità, la tracciabilità e la trasparenza, elementi  che rappresentano la vera componente innovativa, da condividere con il territorio e per il territorio.









Chiediamo a Nino Sutera,  Innovation brokers e ideologo del percorso    Che cos’è un  Borgo  GeniusLoci De.Co.?
E’ un percorso culturale, al francese “terroir”, preferiamo il latino “genius loci”, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile. Il percorso Borghi  GeniusLoci De.Co.,   prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)-Tracciabilità e Trasparenza, che rappresentano la vera componente innovativa, da condividere con il territorio e per il territorio. Si tratta di un percorso che vuole salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Nelle arti e non solo, il “GeniusLoci” rappresenta concettualmente quello “spirito” percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi ed irripetibili certi momenti, uno spazio, un edificio o un monumento. Non solo: il Genius Loci è anche nelle immagini, nei colori, nei sapori e nei profumi dei paesaggi intorno a noi, che tanto spesso, anche all’improvviso, ci stupiscono ed emozionano. Le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d’infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. Ecco, l’obiettivo è recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze storiche e culturali del territorio. Il percorso è stato inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori” Il format è stato presentato: * Poster Session del Forum P.A. di Roma; * VALORE PAESE economia delle soluzioni, organizzata da ItaliaCamp a Reggio Emilia; * Premio nazionale Filippo Basile dell’AIF · XXVI Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Formatori di Palermo. EXPO2015 MILANO 
Qual è la mission?     Il percorso Borghi GeniusLoci De.Co.,   mira a salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, che tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Il Genius Loci rappresenta l'essenza, l'identità di un territorio; ad esso appartengono le immagini, i colori, i sapori ed i profumi dei paesaggi. Obiettivo del Percorso GeniusLoci De.Co. è recuperare l’identità di un luogo, attraverso anche le valorizzazione delle produzioni di eccellenza e delle tradizioni storiche e culturali dello stesso, al fine di ottimizzarne la competitività.
Il percorso innovativo “Borghi Genius Loci De.Co.”, attraverso il quale si intende incrementare il turismo enogastronomico puntando sulla spiccata tipicità delle pietanze ereditate dalle antiche tradizioni locali, in grado di esprimere l’essenza più autentica e di “raccontare” la storia di un territorio finalizzato a rafforzare l’identità del territorio attraverso l’esaltazione delle rispettive peculiarità gastronomiche, sulla base dell’assunto che una pietanza non serve solo a soddisfare l’appetito ed a fornire all’organismo apporti calorici e nutrizionali, ma riesce anche a “raccontare” la cultura, i valori e le tradizioni dell’ambiente in cui la si cucina e, prima di tutto, la si “pensa”.
Qual è la differenza rispetto agli altri strumenti?   «La denominazione comunale (De.Co.) “Borghi Genius Loci” è un atto politico, nelle prerogative del Sindaco, che presuppone una conoscenza del passato, un’analisi del presente ed una progettualità riferita al futuro. Il tutto nell’ottica del turismo enogastronomico, che se ben congegnato e gestito, costituisce una vera e grande opportunità per lo sviluppo dell’economia locale, specie per le piccole comunità rurali, che nei rispettivi prodotti alimentari e piatti tipici hanno un formidabile punto di forza attrattiva nei confronti del visitatore.
 Illuminante, al riguardo, la definizione che il compianto Luigi Veronelli  ideologo delle De.Co.  ha dato del “genius loci”:   esso è da intendere come “l’intimo ed imprescindibile legame fra uomo, ambiente, clima e cultura produttiva.  
Qual è la vision?  La bellezza e l'unicità del paesaggio, gli insediamenti storici, la rigogliosa natura ha regalato diversi elementi attrattivi ereditati dalla tradizione ed in grado di affascinare i cosiddetti “viaggiatori del gusto”, ossia quei tanti turisti intelligenti e colti alla ricerca della buona tavola, non solo per apprezzarne le qualità gastronomiche, ma anche per l’intimo e profondo legame tra essa ed il territorio.
Il valore di una De.Co.(Denominazione Comunale) è quello di fissare, in un dato momento storico, ciò che identifica quel Comune. A memoria futura, oppure come occasione del presente per cogliere un’opportunità di marketing. I prodotti agro-alimentari e artigianali racchiudono al loro interno tradizione, cultura, valori, conoscenza locale, e, forse la cosa più importante, l’autenticità del loro territorio di origine. La Denominazione Comunale non è un marchio di qualità, ma il biglietto da visita di una comunità, sulla quale possono operare i sindaci per salvaguardare e valorizzare l'identità di un territorio.
In conclusione  Dr  Sutera quali sono  i contenuti Genius Loci?
L’ effetto GeniusLoci   è la capacità che deve avere un territorio, di « produrre », grazie al saper fare dell’uomo che possiede il gusto del territorio nel quale riconosce in modo permanente la singolarità ed il valore.
Mentre i contenuti innovativi sono:  l’originalità, dal latino oriri, derivare, non solo da un punto di vista topografico, ma culturale, vuol dire non distorcere la voce  del territorio di provenienza.
La naturalità, produrre senza interventi estranei all’azione del territorio.
L’Identità  dal latino Idem, uguale che non cambia nel tempo, quindi facilmente riconoscibile, perché è il senso del luogo.
Infine  la specificità, nel significato dato da Max Weber nel 1919 di qualcosa facilmente riconoscibile per le sue caratteristiche originali (un dolce, un piatto, un evento una tradizione)
Infine, quali sono i requisiti che i comuni debbono possedere per far parte del circuito dei Borghi GeniusLoci De.Co.?
 Per garantire la sostenibilità del percorso occorrono dei principi inderogabili e non barattabili, innanzitutto  la storicità e l'unicità, l’interesse collettivo, condiviso e diffuso e a burocrazia zero.  Il mito che circonda la maggior parte dei territori rurali di successo, assomiglia a una favola vera fatta di personaggi e di eccezionalità, e di unicità. Aspetti importanti che collocano l’idea del Borgo GeniusLoci  De.Co. all’interno di un percorso culturale e di pensiero innovativo volto alla difesa delle peculiarità territoriali.   
In questo processo culturale, i disciplinari, le commissioni, e i regolamenti, mutuati dai marchi di tutela di tipo europeo(DOP, IGP, DOC, ect) sono perfettamente inutili e controproducenti, perchè non rispettose delle norme e delle regole.



Bisogna dire infine,   che non è un percorso per tutti, ne tanto meno tutti i Comuni hanno i requisiti necessari per essere inseriti tra i Borghi GeniusLoci De.Co.

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