martedì 21 gennaio 2025

Genetica e qualità delle carni del suino Nero dei Nebrodi

Prof. Salvatore Bordonaro

                      Tra boschi di faggi e querce dei Monti Nebrodi, vive un animale che porta con sé una storia antica, intrecciata con le tradizioni del territorio: il Suino Nero dei Nebrodi (SNN). Allevato allo stato semibrado e brado è una preziosa risorsa di biodiversità siciliana, che racconta di adattamento, resilienza e qualità gastronomica. Questa razza autoctona è diventata protagonista di un progetto di ricerca innovativo nell’ambito della sottomisura 16.1 del PSR Sicilia 2014/2022 - “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura”. Tale progetto dal titolo “Miglioramento della redditività dell'allevamento del Suino Nero dei Nebrodi con interventi sull'animale e sui prodotti nel rispetto del benessere animale e della sostenibilità ambientale - REDSUS”, ha lo scopo di migliorare le prestazioni produttive, il benessere animale e la sostenibilità ambientale.


Il progetto nasce dalla collaborazione tra diverse aziende del territorio ed enti di ricerca e prevede il raggiungimento dei seguenti obbiettivi:

1.       Razionalizzare l'allevamento del SNN rispettando l’ambiente, migliorando la redditività, incentivando la filiera, la trasformazione e diverse forme di vendita, promuovendo la collaborazione tra imprese agricole, enti di ricerca e assistenza tecnica;

2.       migliorare il benessere animale;

3.       conservare la biodiversità nel suo ambiente naturale limitando inquinamento e cambiamenti climatici;

4.       valorizzare le specie erbacee mediterranee, per risparmio idrico e cicli colturali brevi;

5.       acquisire tecniche di trasformazione per esaltare il valore delle carni;

6.       stimolare la nascita di nuove attività in aree a rischio spopolamento.

Presso i laboratori del Di3A dell’Università di Catania sono state condotte analisi genetiche per caratterizzare i riproduttori del SNN al fine di migliorare la qualità delle carni attraverso la selezione genetica.

L’ analisi dei polimorfismi genetici ha permesso di indagare geni responsabili di tratti produttivi fondamentali come la marezzatura della carne, la velocità di accrescimento e la resistenza alle malattie.

Il gene MC4R (Melanocortin-4 Receptor Gene) emerge come uno dei protagonisti principali, con varianti che influenzano direttamente crescita, distribuzione del grasso e qualità delle carni. La variante c.1426 G>A svela un compromesso genetico ideale: gli individui eterozigoti GA, predominanti nel campione analizzato, combinano i vantaggi dei due alleli. Da un lato, l'allele G promuove una crescita più rapida e una resa ottimale nei tagli pregiati; dall'altro, l'allele A favorisce un maggior deposito di grasso intramuscolare. Anche la variante c.707 G>A segue un percorso simile: gli individui eterozigoti GA bilanciano la crescita accelerata dell'allele G con lo spessore dorsale di grasso più pronunciato dell'allele A. Anche la variante c.780 C>G mostra una predominanza degli eterozigoti CG. L'allele G è legato a una crescita rapida ma a un deposito di grasso inferiore. L'allele C, più raro, potrebbe rappresentare una caratteristica adattativa preziosa.

Altre varianti raccontano invece storie di fissazione genetica. Nella variante c.135 C>T, l'allele T è fissato nella popolazione, contribuendo a un maggior deposito di grasso intramuscolare e sottocutaneo, elemento qualitativo fondamentale per la carne. Al contrario, la variante c.175 C>T è dominata dall'allele C, che assicura una crescita stabile e costante a scapito di una marezzatura inferiore.

Il gene RYR1 (Ryanodine Receptor 1), con la variante g.1843 C>T, racconta una storia di resilienza. L'allele C, dominante, garantisce una migliore resistenza allo stress fisiologico, prevenendo la Porcine Stress Syndrome (PSS) e assicurando una qualità delle carni.

La variante g.3469 T>C del gene LEP (Leptin Gene), custode del metabolismo lipidico, presenta la predominanza dell'allele T, associato a una gestione ottimale delle riserve lipidiche. Al contempo, la variante g.2728 G>A suggerisce un equilibrio tra crescita e deposito di grasso, con una significativa presenza di individui eterozigoti.

Infine, la predominanza di individui eterozigoti per la variante g.3469 C>T del gene PIK3C3 (Class 3 Phosphoinositide 3-Kinase) evidenzia un bilanciamento tra velocità di crescita e deposito di grasso.

Pertanto, si evince che nel patrimonio genetico del SNN si cela un equilibrio delicato, dove ogni variante di ogni gene analizzato racconta una storia di adattamento ed evoluzione.

Partener operativi: Ma.Vi. srl, Corrao Leo Salvatore, L’Oro dei Nebrodi, Nastasi Rosario, Azienda Agricola Testa Longa Nero, Vanadia Bartolo Sebastiano, Borrello Franco, Caravello Matteo, Azienda La Gioiosina, Fattoria Borrello, Fattoria San Pio, Università degli Studi di Catania - Di3A, Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari (SSICA), Istituto Zooprofilattico Sperimentale Della Sicilia A.Mirri, Pruiti Ciarello Vincenzo.

 

lunedì 20 gennaio 2025

Adottato dal MISAF il Piano strategico per l’innovazione e la ricerca – PSIR

A seguito dell’intesa sancita nella seduta del 18 dicembre in CSR, è stato emanato il nuovo PSIR che è stato adottato con decreto del Ministro n. 675376 del 23 dicembre 2024.

 

 Pubblicato nel sito del Masaf, sezione ricerca,  
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9065

 

La necessità di adeguare la strategia di innovazione e ricerca alla vigente nuova programmazione PAC 2023-2027, in particolare all’obiettivo trasversale “modernizzare l’agricoltura e le zone rurali promuovendo e condividendo la conoscenza, l’innovazione e la digitalizzazione in agricoltura e nelle zone rurali”, e alla strategia del Partenariato europeo per l’innovazione (PEI – AGRI), confermata nella programmazione corrente, ha portato all’avvio di un percorso di revisione promosso dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) - Direzione generale dello sviluppo rurale, Ufficio Ricerca e sperimentazione.

Il percorso, a partire dall’analisi di contesto definita per lo sviluppo del PS PAC 2023-2027, ha previsto una preliminare revisione del PSIR 2014-2020 grazie al confronto con le Regioni, attraverso la Rete dei Referenti Regionali della Ricerca agraria, forestale, acquacoltura e pesca, con la Rete Nazionale Pac e con esperti che supportano il MASAF nelle attività dello Spazio Europeo della Ricerca (ERA – European Research Area), fra cui lo SCAR - Comitato Permanente per la Ricerca in Agricoltura. Il percorso di revisione ha incluso anche esigenze di innovazione e ricerca non desumibili dal PS PAC ed è stato condiviso anche con esperti della comunità scientifica attraverso la forma della consultazione pubblica, a seguito della quale si è definito il testo finale.

Il nuovo Piano si adegua, dunque, agli sviluppi delle nuove strategie per la transizione ecologica, digitale, per sistemi alimentari sostenibili (Green Deal, Farm to Fork, SDGs), alla programmazione per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe (2021-2027) e alla nuova programmazione PAC 2023-2027, riferendosi in particolare all’obiettivo trasversale “modernizzare l’agricoltura e le zone rurali promuovendo e condividendo la conoscenza, l’innovazione e la digitalizzazione in agricoltura e nelle zone rurali”.

Il Piano revisionato prevede 6 Aree Strategiche declinate in linee di intervento per ricerca ed innovazione, in coerenza con la programmazione PSP PAC e, più in generale, con altre fonti di strategie (strategie europee, strategie dello Spazio Europeo della ricerca declinate nelle Partnerships cofinanziate o in altri atti di programmazione di Horizon Europe, studi di scenario e altri documenti prodotti nell’ambito del citato Comitato SCAR).

La struttura del documento

Analisi di contesto

A partire dal tema della transizione ecologica si è fondata l’analisi del contesto di riferimento necessaria per declinare gli obiettivi strategici del Piano.

Come indicato nel Piano Nazionale della Ricerca del MUR 2021-2027, la transizione ecologica prevede che la conservazione del capitale naturale, della biodiversità e dei processi che da essa dipendono, diventi una condizione necessaria e trasversale al perseguimento degli obiettivi di prosperità e benessere identificati dal Green Deal europeo, il documento strategico lanciato dalla Commissione europea a fine 2019 (COM2019 640final). Questo cambio di paradigma considera l’ambiente come bene primario, la cui conservazione è funzionale alla sfida di una crescita sostenibile. Perseguire questa visione richiede linee di ricerca trasversali volte a valutare l’impatto che gli interventi di innovazione, necessari per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo, potrebbero avere sul funzionamento degli ecosistemi.

L’attualizzazione in ambito agricolo, alimentare e forestale del Green Deal è contenuta in un altro documento strategico UE, la Comunicazione “From farm to fork” (COM2020 381 final) che ne dettaglia gli obiettivi in chiave di sostenibilità ambientale, ma anche economica, di sicurezza alimentare lungo tutto il percorso della filiera, di salubrità e di legalità. L’intero sistema della conoscenza e dell’innovazione è considerato nodale per accompagnare la transizione. Alla strategia “From farm to fork” si affianca quella che promuove la biodiversità nei territori europei “Biodiversità 2030” (COM2020 380 final) che ha un importante impatto sul sistema agricolo in chiave di conservazione della ricchezza dei sistemi naturali e di riduzione dei fattori impattanti quali i pesticidi ed altri presidii. Sulla base dei suddetti indirizzi strategici, il regolamento UE 2021/2115 e i conseguenti Piani Strategici della PAC (PS PAC 2023 – 2027) promuovono e finanziano interventi di sviluppo che mirano ad accompagnare l'agricoltura nel percorso della transizione ecologica secondo i tre obiettivi generali della sostenibilità economica, ambientale e sociale per promuovere e sostenere 1) la competitività del settore agricolo, 2) la tutela dell’ambiente, 3) il tessuto socioeconomico delle zone rurali. Il conseguimento degli obiettivi generali è perseguito mediante nove obiettivi specifici, che dovrebbero tradurre gli obiettivi generali della PAC in priorità più concrete.

Alla luce di queste considerazioni, l’analisi di contesto dell’agricoltura italiana descritta nel nuovo PSIR ha consentito di confermare sostanzialmente gli ambiti di approfondimento della precedente edizione (PSIR 2014-2020) utilizzando tuttavia una terminologia più coerente ai nuovi documenti e normative europee e una maggiore attenzione ai temi legati alla sostenibilità ambientale quali: la sostenibilità e competitività economica e la redditività dei sistemi agricoli; la riduzione dell’impatto climatico del sistema alimentare; un consumo alimentare sostenibile e la riduzione di sprechi; la conservazione delle risorse naturali e della biodiversità; la rivitalizzazione delle aree rurali.

La declinazione in Aree strategiche e linee di attività, di seguito riportata, illustra la vera e propria parte strategica di indirizzo, definisce il contesto di ciascuna Area e le linee di attività a cui si possono riferire gli strumenti a disposizione per l‘attuazione di ricerca ed innovazione.

Aree Strategiche per la ricerca ed innovazione

Area 1 - Miglioramento della sostenibilità delle produzioni e dell'uso delle risorse negli ecosistemi agrari e forestali.

Linee di attività

    1. Scelte varietali, di razza, di destinazione d’uso, miglioramento genetico

    2. Diversificazione spaziale, temporale e genetica dei sistemi produttivi a differenti scale: campo, allevamento, azienda, territorio

    3. Uso sostenibile dei nutrienti, dei prodotti fitosanitari e zooprofilattici, favorendo la riduzione degli impieghi e dei rischi connessi al loro uso; valutazione dell'efficacia di strategie agronomiche e rafforzamento dell'impiego di microrganismi, insetti utili e molecole bioattive per la difesa delle piante.

    4. Ottimizzazione dei processi produttivi: pratiche colturali, alimentazione e benessere animale, pratiche di prevenzione, uso efficiente delle risorse inclusi scarti e rifiuti e reflui.

    5. Digitalizzazione in agricoltura: sviluppo di sistemi di supporto alle decisioni nel processo produttivo ed Internet of Things (IoT), telerilevamento, agricoltura e zootecnia di precisione, meccanizzazione integrale, robotica e altri sistemi automatici intelligenti, applicazione di principi e strumenti di intelligenza artificiale

    6. Soluzioni tecnologiche per il miglioramento degli impianti e delle strutture aziendali

    7. Utilizzo efficiente della risorsa idrica, compreso il riuso delle acque reflue e conservazione/ripristino della qualità delle acque, anche in considerazione dei servizi ecosistemici offerti dalla risorsa idrica

    8. Conservazione, conservabilità e condizionamento delle produzioni: riduzione degli sprechi, conservanti naturali ecc.

    9. Approcci, metodi e strumenti per la gestione aziendale in sistemi produttivi sostenibili, dal punto di vista economico, sociale ed ambientale.

Area 2 - Cambiamento climatico, biodiversità, funzionalità suoli e altri servizi ecosistemici e sociali dell’agricoltura.

Linee di attività

    1. Soluzioni per la mitigazione del cambiamento climatico verso la neutralità carbonica (carbon neutrality), incluso il carbon farming.

    2. Soluzioni per l'adattamento al cambiamento climatico, per una minore vulnerabilità e una maggiore resilienza agli shock.

    3. Uso e valorizzazione delle risorse genetiche locali (varietà e razze) ed eterogenee per il miglioramento della resilienza e per il potenziamento dei servizi ecosistemici.


    1. Tutela della risorsa “suolo”: conservazione, salute, qualità, fertilità e salvaguardia della biodiversità.

    2. Valorizzazione di alcuni servizi ecosistemici forniti dal settore primario: manutenzione e ripristini ambientali, verde urbano, agricoltore/selvicoltore custode, bonifica dei terreni inquinati, stoccaggio del carbonio (anche ai fini della produzione di crediti di carbonio), accumulo delle acque per l’irrigazione.

    3. Valorizzazione del ruolo sociale dell’agricoltura: “agricoltura sociale”, relazioni urbano – rurale, relazioni di genere e tra generazioni, processi di inclusione, miglioramento delle condizioni di lavoro e promozione del lavoro di qualità, accettabilità sociale dell’attività agricola.

Area 3 - Coordinamento e integrazione dei processi di filiera e potenziamento del ruolo dell’agricoltura

Linee di attività

    1. Nuovi approcci di governance per la competitività delle filiere, dei distretti e dei territori e per l'equa distribuzione del valore.

    2. Soluzioni tecnologiche per il miglioramento dei processi di filiera (inclusa la tecnologia blockchain).

    3. Sviluppo di nuove forme di connessione con i consumatori e la cittadinanza.

Area 4 - Qualità, tipicità e sicurezza degli alimenti e stili di vita sani

Linee di attività

    1. Produzione di alimenti di qualità per tutti e accesso agli alimenti appropriati.

    2. Promozione e valorizzazione delle produzioni locali, della cultura e delle tradizioni alimentari territoriali per la salvaguardia della biodiversità.

    3. Miglioramento, tutela e tracciabilità della qualità e della distintività e adeguamento dei relativi standard di certificazione (incluse le certificazioni ambientali).

    4. Tecniche sostenibili per la trasformazione, conservazione, confezionamento dei prodotti agroalimentari e valorizzazione degli scarti.

    5. Valorizzazione della relazione tra alimentazione e salute e della valenza nutraceutica dei prodotti agroalimentari.

    6. Fonti alternative di proteine e altri nutrienti.


Area 5 Utilizzo sostenibile delle risorse biologiche e valorizzazione dei residui/scarti e/o sottoprodotti a fini agricoli, artigianali, energetici e industriali

Linee di attività

    1. Sviluppo e razionalizzazione delle filiere di biomasse e di biocarburanti con adeguati requisiti di sostenibilità ambientale ed economica.

    2. Sviluppo di bioraffinerie per la produzione di materiali industriali e mezzi tecnici a partire da residui e scarti agricoli che consenta l’adeguata remunerazione del settore agricolo.

    3. Valorizzazione di residui e scarti e/o sottoprodotti ligno-cellusosici forestali e agro-forestali a fini agricoli, industriali e artigianali.


Area 6 - Rafforzamento del sistema della conoscenza e dell’innovazione per il settore agricolo, alimentare e forestale (AKIS) nelle sue componenti territoriali e a livello nazionale

Linee di attività

    1. Verifica degli attuali strumenti di governance degli AKIS per individuare proposte correttive e/o definire nuovi modelli: analisi dei fabbisogni, pianificazione, coordinamento e collaborazione fra attori, monitoraggio e valutazione.

    2. Verifica dell'impatto dell'approccio AKIS sulla realtà agricola, forestale e rurale.

    3. Approcci e metodi per la co-ricerca e la co-innovazione basati sulla interdisciplinarità e la trans-disciplinarità: diffusione e verifica delle esperienze e degli strumenti utilizzati (PEI AGRI, Cluster ecc.).

    4. Analisi delle problematiche legate al gap fra produzione dei risultati della ricerca, produzione dell'innovazione utilizzabile e individuazione di possibili soluzioni.

    5. Le applicazioni del digitale in agricoltura: evoluzione, potenzialità e rischi.

Realizzazione e governance

Il Piano non reca risorse proprie ma la strategia in esso delineata è realizzabile con tutti gli strumenti disponibili a livello comunitario, nazionale e regionale nel periodo di riferimento: politiche del settore agricolo, anche attraverso le risorse previste nell’ambito della Legge 499/1999 (interventi per il settore agricolo), politiche di ricerca, fra cui il PNR 2021-2027, politiche di coesione, politiche per l’ambiente e cambiamenti climatici, politiche relative alla salute e al consumo consapevole, all’istruzione e la formazione, la politica industriale e la politica dell’informazione, per tutti gli ambiti connessi al sistema agricolo, alimentare e forestale, politiche regionali, fondi messi a disposizione con il programma Horizon Europe.

Il Piano in questione, è inteso come strumento dinamico: aggiornamenti della strategia e dei contenuti tecnico-scientifici delle 6 aree e delle 32 linee di attività possono intervenire nel corso della sua durata e riguardare specifici aspetti dei settori produttivi citati nel Piano o altri aspetti da integrare, ove necessari.

La sua realizzazione si colloca in un’ottica di sistema e di rete e presuppone un lavoro coordinato e interconnesso fra tutti i soggetti della rete della conoscenza (ricerca, consulenza, formazione), della produzione (imprese singole ed associate, associazioni di categoria) e le istituzioni centrali e regionali.

I soggetti che possono, anche attraverso i loro propri strumenti di finanziamento per innovazione e ricerca indicati, contribuire alla realizzazione della strategia sono principalmente i Ministeri, le Autorità di gestione regionali responsabili dell’attuazione degli interventi del PS PAC, dei fondi di coesione, la Rete dei referenti regionali della ricerca agraria, forestale, acquacoltura e pesca e l’Associazione tra le agenzie ed enti regionali per lo sviluppo e le innovazioni agronomiche e forestali (ANARSIA), gli Enti ed istituzioni preposti ad attività di ricerca e le Università, le


imprese i partenariati nelle varie forme previste, fra cui i Gruppi Operativi (Reg. UE 1305/2013, art. 35 e Reg. UE 2115/2021 art. 127); la Rete PAC nazionale che, sul dettato dell’art.126 comma 3e e 4e del regolamento per la PAC, ha la finalità di promuovere l’innovazione nel settore dell’agricoltura e dello sviluppo rurale; la Rete PAC europea che, con riferimento alla normativa suddetta, svolge analoghe funzioni a livello europeo.

Data la numerosità di soggetti e strumenti che cooperano al conseguimento degli obiettivi delle politiche per l’innovazione, il sistema di governance utilizzerà gli esistenti strumenti di raccordo e coordinamento: a livello europeo, i diversi soggetti competenti dell’innovazione potranno interagire attraverso la Rete PAC, mentre a livello nazionale con il Coordinamento nazionale del Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione per l’Agricoltura (Coordinamento nazionale AKIS), istituito con DM n. 326370 del 19 luglio 2024 e successivamente modificato con decreto n. 0585248 del 6 novembre 2024, articolato in Coordinamenti Regionali/di Provincia Autonoma AKIS (CR-AKIS).

La durata del Piano si allinea con quella della programmazione europea dello sviluppo rurale (2023-2027) e della ricerca (2021-2027), ma i contenuti strategici potranno restare validi oltre tale durata, essendo lo stesso Piano inteso come un quadro dinamico dell’innovazione e della ricerca, coniugate rispetto agli indirizzi prioritari delle politiche di sviluppo e promozione del settore agricolo, alimentare e forestale. Pertanto, esso può essere soggetto ad integrazioni e ad aggiornamenti relativi ai temi della conoscenza nonché agli indirizzi che le politiche europee e nazionali indicheranno negli anni a venire.

Il coordinamento e il monitoraggio delle attività promosse nell’ambito del Piano dai vari soggetti, ognuno per la propria competenza, (Ministeri Regioni, enti di Ricerca, servizi di consulenza ecc), è affidato ai Coordinamenti AKIS sopra citati.

Le attività realizzate nel quadro del presente Piano saranno oggetto di periodici stati di avanzamento ed iniziative a carattere informativo e di aggiornamento anche grazie al Portale Innovarurale, la cui creazione è stata prevista nella precedente versione del presente Piano, che continuerà a fornire anche un servizio informativo e di supporto più ampio rispetto al PEI AGRI, riportando il dibattito europeo sui temi dell’innovazione e della conoscenza con particolare attenzione alle sedi ufficiali (Sub group innovation della DG AGRI e gruppo SCAR AKIS della medesima DG), fornendo informazioni sullo stato di attuazione di tutte le azioni relative all’AKIS promosse dal PS PAC e mettendo a disposizione strumenti di supporto alle decisioni sulla base delle esigenze che emergeranno dai diversi stakeholder.





domenica 19 gennaio 2025

“Il Cibo della Valle del Belice”

 



Il 30 e il 31 gennaio 2025 il progetto “Il Cibo della Valle del Belice” - CI.VA.BE. organizza il Convegno

“Conosciamo meglio l’AGROALIMENTARE DEL BELICE”


Sceglie una formula inedita mettendo a punto un convegno itinerante, due incontri/dibattito, laboratori di degustazione e pranzi tematici. Un percorso che mette in primo piano l’aspetto educativo e che privilegia l’investimento verso i giovani del territorio delle due provincie di Palermo e Trapani. Ospiti dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore Einaudi Pareto di Palermo, giorno 30 gennaio e dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore "F. D'aguirre - D. ALighieri" e dell’Istituto Comprensivo Rita Levi-Montalcini di Partanna nel corso della prima mattinata del 31 gennaio, per poi trasferirsi presso l’I.P.S.E.O.A. V. Titone di Castelvetrano e concludere lì le attività.

Un evento che mira anche a celebrare il ricordo di chi ha reso eccellente il patrimonio agroalimentare siciliano attraverso le competenze professionali e l’azione associativa di promozione e valorizzazione dello stesso. Dedicando la giornata del 30 alla memoria di Nicola Nocilla e del 31 a Peppino Bivona. Personaggi che richiamano il messaggio dei dialoghi di Pino Petruzzelli in “Storie di Uomini, di terra e di radici Io sono il mio lavoro”. Incontro che animerà il convegno nel corso delle due giornate.

Il progetto CIVABE è finanziato dal GAL Valle del Belice (PSR SICILIA 2014-2020, sottomisura 19.2/16.4 ambito tematico sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali, bando “Sostegno alla cooperazione di filiera, sia orizzontale che verticale, per la creazione e lo sviluppo di filiere corte e mercati locali e sostegno ad attività promozionali a raggio locale connesse allo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali” pubblicato il 20/04/2023 C.U.P F19G23000320006) e rappresenta una occasione unica per promuovere lo sviluppo sostenibile e integrato dei territori, seguendo la logica bottom-up e lavorando insieme per l’empowerment di Comunità. Per le due giornate del convegno, insieme agli interventi delle istituzioni e degli esperti abbiamo scelto una strategia d’effetto e messo a valore uno strumento di forte impatto emotivo come il teatro ed il laboratorio sensoriale, con la finalità di celebrare l’enogastronomia, la cultura dei luoghi, la bellezza dei paesaggi e lo stile di vita che è proprio della Dieta Mediterranea. Obiettivo comune la valorizzazione del comprensorio della Valle del Belice e dei suoi prodotti di eccellenza attraverso il coinvolgimento dei giovani che rappresentano in nostro futuro come ambasciatori di buon cibo, di sostenibilità, di territori e di cultura alimentare mediterranea. Crediamo nel ruolo importante che riveste la ricerca applicata e la sperimentazione nella produzione di alimenti di qualità e nella promozione di piatti e ricette che rappresentino la Sicilia e le sue tipicità nel rispetto della salute dei consumatori e dell’ecosistema. Partner di sviluppo de convegno sono il Consorzio Coreras, la Libera Università Rurale Saper&Sapor e la Rete Nazionale dei Borghi GeniusLoci De.Co.. Il convegno si concluderà con una degustazione guidata delle eccellenze enogastronomiche delle aziende che compongono l’ATS CIVABE, con “pane cunzato con olio EVO di Nocellara del Belice ed erbe aromatiche”. Nella giornata del 31 gennaio, dopo la degustazione i lavori proseguiranno, presso l’Istituto I.P.S.E.O.A. V. Titone di Castelvetrano, con una sezione dedicata alla figura di Peppino Bivona per celebrare il lavoro da lui svolto nel comparto dell’agroalimentare e della gastronomia con un pranzo tematico a lui dedicato che richiama il contesto della Sicilia Regione Gastronomica 2025 (IGCAT). Un evento che fa sistema su tanti aspetti importanti di scienza e amore per la terra e per i territori.

Programma dei lavori

Giorno

Orario

Luogo

Attività

30/01/2025

09.00

I.S. “Einaudi Pareto” - Via Brigata Verona 5 - Palermo

Conferenza e

degustazione

31/01/2025

09.00

I.I.S.S. "F. D'AGUIRRE - D. ALIGHIERI" - Via Trieste, Partanna (TP)

Conferenza e degustazione

31/01/2025

12.00

I.P.S.E.O.A. V. Titone - Viale dei Templi, 115 Castelvetrano (TP)

Conferenza e

pranzo tematico

 

Post in evidenza

C’è la Sicilia nel Menù del film gastronomico

NinoSutera C’è la Sicilia nel Menù del film gastronomico                                               Regione Enogastronomica d’Europa 20...