lunedì 3 ottobre 2022

webinar internazionale "l'Agave (Maguey) e la sua naturalizzazione in Europa"

 

                       L'evento in programma mercoledì 12 ottobre 2022  alle ore 9,45  dal titolo "l'Agave (Maguey) e la sua naturalizzazione in Europa" si svolgera in forma live su piattaforma dedicata.

Per registrarsi

https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_RIs2oVpwSrOFA_4A3hDNrQ 





                      Dopo i saluti istituzionali  di  Dario Cartabellotta Direttore Generale dell'Assessorato regionale dell' agricoltura,  Domenico Barbuzza Presidente dell'Ente Parco dei Nebrodi,   interverranno:    S.E. l'Ambasciatore Miguel J. García Winder, Rappresentante permanente del Messico presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite a Roma,  Mauro Mariotti Direttore dei Giardini Botanici Hanbury  dell’Università di Genova,   Rosario Schicchi Direttore dell'Orto Botanico di Palermo ,  Danilo Magliocchetti Assessore Centro Storico ed Artigianato Locale del comune di Frosinone,   Guido Bissanti Agronomo, esperto in Agro-Ecologia,    Massimo Serra,  della Struttura Complessa di Osteoncologia dell’Istituto Ortopedico Rizzoli IRCCS, Bologna, Antonella Petrocelli,  del CNR Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA) di Taranto.

             Le conclusioni saranno  affidate a Nino Sutera responsabile dell’ Osservatorio politiche neorurali dell'Assessorato Agricoltura della Regione Siciliana.

L'obbiettivo del webinar è quello di comprendere se l'Agave naturalizzata sul nostro territorio può essere un valore aggiunto alla biodiversità, ovvero causare squilibri a danno della vegetazione cosiddetta autoctona.

Nel webinar si affronterà l'importante tema dell'Agro-Ecologia, si traccerà il percorso storico con l'arrivo delle prime Agavi in Europa ed In Italia, si darà spazio ad un evento unico nel suo genere nel comune di Frosinone, si affronterà il tema della ricerca scientifica relazionando sulla futura attività farmacologica delle biomolecole che presenti nell'Agave sisalana potrebbero dare una speranza contro l'osteosarcoma (tumore alle ossa), in fine si parlerà delle ricerche e sulle applicazione della fibra contenuta nella pianta attualmente sotto studi applicativi nella mitilicoltura dal CNR.

 La regia sarà garantita da  Simona Orlando del Mirus Consulenti della Comunicazione, sotto il patrocinio dell'Assessorato regionale dell' agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca, Ente Parco dei Nebrodi, IRRITEC SPA, ABOCA S.p.A. Soc. Agricola ;

L’assessorato regionale all’Agricoltura, considerato il crescente interesse verso l’Agave e più in generale verso le fibre vegetali per favorire lo scambio di esperienze e conoscenze, ha avviato i lavori del Gruppo Tematico “AGAVE” all’interno della Rete Regionale Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura.

La Rete è lo strumento finalizzato alla “concertazione tecnica”, il punto di incontro e di scambio fra le esigenze dell’intero sistema (tecnico, scientifico ed economico) di un determinato settore e gli attori della ricerca scientifica e dello sviluppo rurale con l’obiettivo di recepire le esigenze del settore, condividere, indirizzare e predisporre nuove attività di ricerca e innovazione, formazione e aggiornamento tecnico, nonché della divulgazione; elaborare strategie finalizzate al miglioramento della competitività e allo sviluppo rurale. https://terra.psrsicilia.it/rete-regionale-sistema-della-conoscenza-e-dellinnovazione-il-dipartimento-aggiorna-database-inserisci-i-tuoi-dati/ 

               Evento organizzato dal Gruppo Tematico "AGAVE” istituito su proposta di un gruppo di stakeholder  dell’area nebrodea,  capitanata da Paolo Salanitro e  Vincenzo Rossitto, dalla Fondazione Mancuso, dalla Rangers International OdV, con la preziosa collaborazione di Héctor Alcántara Palacios addetto culturale dell’Ambasciata del Messico in Italia, Claudia Huerta della segreteria diplomatica messicana presso le Nazioni Unite,  Maria Martinez Diaz e la Presidente Malena Viveros  dell'Associazione Cultura Messicana in Italia, Francesca Martino Responsabile Affari Generali e Patrimonio del comune di Frosinone, Fabio Carollo Presidente del Rotaract di S.Agata di Militello, Pro Loco aps di Acquedolci, l'Associazione degli Insegnanti di Scienze Naturali (ANISN).

                Si ringraziano S.E. l'Ambasciatore del Messico in Italia, Carlos García de Alba e S.E. l'Ambasciatore Miguel J. García Winder, Rappresentante permanente del Messico presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite a Roma.      Un grazie anche al Sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, al Sindaco di S.Agata di Militello Bruno Mancuso, al Sindaco di Acquedolci Alvaro Riolo, al Presidente dell'Associazione Aurora Tomaselli, Roberto Tomaselli e quanti hanno contribuito all'organizzazione dell'evento

L’evento in programma il 12 Ottobre segue l’evento organizzato lo scorso mese di maggio https://terra.psrsicilia.it/agroindustria-e-farmaceutico-lagave-sisalana-apre-nuove-frontiere-allo-sviluppo/ 

Le Agavi sono piante in prevalenza monocarpiche, sono originarie delle zone tropicali e subtropicali del continente americano, con particolare riguardo al Messico, Indie occidentali, America meridionale, sono delle xerofite o piante xerofile ovvero vegetali adattati a vivere in ambienti caratterizzati da lunghi periodi di siccità o da clima arido o desertico, definiti genericamente ambienti xerici.

Le condizioni ambientali in cui si insediano le xerofite sono caratterizzate da terreni generalmente asciutti o permeati da acque salse e da un'atmosfera secca. Tali condizioni sono sfavorevoli alla vita delle piante normali in quanto l'aria secca intensifica la traspirazione senza la compensazione da un adeguato assorbimento idrico da parte delle radici: in assenza di adattamenti morfologici o fisiologici di tipo xerofitico, le piante vanno incontro all'appassimento temporaneo e, infine, all'avvizzimento.

Gli adattamenti xerofitici, sviluppati dall'Agave sotto l'aspetto morfologico o fisiologico, hanno lo scopo di limitare l'impatto del deficit di umidità, rallentando la traspirazione e le perdite d'acqua per evaporazione dai tessuti, oppure di attivare meccanismi fisiologici che permettono la sopravvivenza in condizioni critiche per tempi anche molto lunghi.

Di particolare importanza strategica è la fotosintesi CAM (acronimo di Crassulacean Acid Metabolism), attuata nelle Crassulaceae, nelle Cactaceae e in alcune specie di altre famiglie come quella dell'Agave, questo è un adattamento xerofitico vero e proprio perché consente lo svolgimento della fotosintesi anche con gli stomi chiusi. Nelle vie metaboliche ordinarie delle piante C3 e delle piante C4, infatti, la fotosintesi necessita dell'apertura degli stomi affinché si svolgano gli scambi gassosi (ingresso della CO2 e uscita dell'O2. In caso di chiusura degli stomi, pertanto, le piante non svolgono la fotosintesi.

Invece nelle piante a metabolismo CAM si svolge una via metabolica alternativa che rappresenta un'evoluzione adattativa del ciclo di Calvin, proprio delle piante C3. La fase luminosa e la fase buia sono infatti separate nel tempo: durante la notte la pianta apre gli stomi, permettendo l'ingresso della CO2 che sarà fissata da un acido a tre atomi di carbonio (C3), prevalentemente l'acido malico, accumulato nei vacuoli. Durante il giorno, a stomi chiusi, gli acidi C4 accumulati nel corso della notte saranno metabolizzati nel ciclo di Calvin. La via metabolica CAM ha un'efficienza fotosintetica molto bassa, tuttavia permette lo svolgimento della fotosintesi in condizioni ambientali che impedirebbero le altre vie.

Un aspetto interessante del metabolismo CAM consiste nel fatto che pur avendo una base genetica, il meccanismo è innescato dalle condizioni ambientali: la fotosintesi CAM si svolge infatti in condizioni di clima arido, ma in occasione di giornate umide, ad esempio dopo un temporale, le piante CAM svolgono il ciclo di Calvin secondo il meccanismo delle piante C3. La fotosintesi CAM, pertanto, va intesa come una risorsa metabolica integrativa che consente il proseguimento dell'attività vegetativa anche in condizioni proibitive.

Utilizzi antropici in Italia delle Agavi

Le specie di grandi dimensioni, come A. americana, si impiegano nei giardini del Sud e in Liguria come punti focali o per creare barriere difensive, mentre nel Nord si pongono in grandi vasi decorativi a sottolineare un ingresso o un vialetto, o appoggiati in cima ai pilastri del cancello, dove non temono né il freddo, se non proprio lungo e intenso, né la mancanza d’acqua. Gli esemplari più piccoli, da coltivare in vaso, sono ottimi in balcone e cortile o in casa.

In passato la Sicilia e parte della Calabria è stata interessata alla coltivazione poi interrotta dell'Agave sisalana, particolare Agave dalla quale si sfrutta in miglior modo le fibre tessili, dopo decorticazione della foglia, i maggiori impianti sono stati realizzati sull'isola di Mozia ed Acquedolci.

Attualmente si sta rivalutando la possibilità di reimpiantarla a scopo agro-industriale, di questo se ne sta occupando il Gruppo Tematico attivato dall'Assessorato.

Di contro ci sono attualmente aziende che hanno messo in commercio distillati di Agave sisalana anche in abbinamento ad altre essenze mediterranee.

In molti studi si rileva che l'Agave può in alcune condizioni naturalizzarsi sul territorio, creando anche sconfinamenti verso la vegetazione autoctona mediterranea.

L'Agave ed in particolare la specie sisalana rientrava tra le principali coltivazioni da rivendita nella cosiddetta " economia di piantaggione" unitamente  al cotone, alla gomma,  canna da zucchero, tabacco, i fichi, il riso, il kapok, ed alcune specie del genere Indigofera, utilizzate per la produzione dell'indaco.

Un' economia di piantagione è un'economia basata sulla produzione di massa di prodotti agricoli, solitamente di granaglie. L'economia di piantagione si basava sull'esportazione e sui cash crops come fonte di sostentamento.

Più lungo era il periodo di crescita e coltivazione di un prodotto e più efficiente doveva divenire una piantagione. Le economie di scala avevano una certa rilevanza quando il mercato era distante. Le coltivazioni di una piantagione solitamente dovevano essere lavorate immediatamente dopo la raccolta. Lo zucchero di canna, il tè, l'agave e l'olio di palma erano le più comuni, mentre la palma da cocco, la gomma e il cotone si prestavano ad una lavorazione più lenta

1 commento:

  1. Complimenti, appena possibile fate anche una conferenza su distillati, grazie

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