giovedì 31 agosto 2017

A tavola con i grani rari del Belìce


A Tavola con i grani rari del Belice, un tesoro per l’alimentazione e per l’economia


Da più parti,   si invoca il “ritorno alle origini”, quando le varietà di grano che crescevano nei nostri campi erano tante, indicate da nomi insoliti o dialettali, e poco importava che le spighe fossero imperfette e una diversa dall’altra se poi il sapore di quello che se ne otteneva era buono, in tutti i sensi. Se è vero che oggi anche la dizione “grani antichi” rischia di diventare un tormentone  
Povero grano, verrebbe da dire. Additato da tanti come nemico numero uno e responsabile di intolleranze e malesseri nonostante sia alla base della Dieta Mediterranea. Vittima al tempo stesso di disinformazione e allarmismi mediatici e di sperimentazione genetica senza scrupoli, che spesso ha finito con il renderlo tutt’altro da quello che era in origine: un vero tesoro – come ricorda lo spettacolo dei campi dorati prima della mietitura – alla base della tradizione gastronomica italiana e mediterranea, a cominciare dal pane e dalla pasta
 La Sicilia,   fulcro di questi preziosi giacimenti. RusselloPerciasacchi, Nero delle MadonieTumminia, Giustalisa,  sono tra i nomi   delle varietà autoctone che tornano a crescere, ad opera di agricoltori determinati e di ricercatori appassionati, tra i campi siciliani come appunto la Famiglia Ferraro di Santa Margherita Belice
  In tutta l’isola  sta nascendo una vera e propria “economia del grano”, dove antiche tradizioni e nuove imprese vanno a braccetto creando cultura e nuove nicchie di mercato. «La gente sta iniziando a fare sempre più attenzione a quello che mangia, a partire dal grano – dice Nino Sutera dell’Osservatorio di NeoRuralità dell’Ente di Sviluppo Agricolo, noi abbiamo il dovere di facilitare e incoraggiare questo processo.
L’evento organizzato  dalla famiglia Ferraro non  è  solo per intenditori, ma ha l’ambizione di favorire la diffusione di un stile alimentare sano e nutraceutico conclude Nino Sutera.
             Un evento da assaporare con la partecipazione magistrale degli chef Michele Ciaccio e Francesco Mauceri, e tanti amanti del buon gusto autoctono Francesca Cerami, Peppino Bivona, Giacomo Glaviano, Giuseppe Russo,Baldo Portolano, Pinetto di Prima, e chiaramente Melchiorre Ferraro e la sua familgia.

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