mercoledì 18 settembre 2013

GeniusLoci, da un iniziativa ad un metodo

NinoSutera                 
            
                                        Prendo spunto da un interessante domanda che mi è stata posta, in occasione di uno degli ultimi seminari a cui ho partecipato. Qual’è la differenza tra De.Co. P.A.T. e R.E.I.?  hanno chiesto    Come ho risposto?  Semplicemente, che  La De.Co  è un atto politico, nelle prerogative del Sindaco, per difendere e salvaguardare l’identità del suo  territorio.

 Gli altri strumenti (DOP.DOC. IGT. PAT.ECT) sono atti tecnocrati, strumenti utilissimi, sovvenzionati o meno, ma tecnocrati.
In realtà so bene che c’è stato e c’è tutt’ora chi lavora incessantemente per rendere la De.Co. o meglio le DE.C.O un atto meramente burocratico, tecnocrate, freddo, e di cattivo gusto, tanto da raggiungere l’obiettivo di renderli banali. Per non parlare di coloro i quali pensano di equiparare le De.Co. o meglio le  De.C.O ai marchi comunitari, e mutuando da quest'ultimi, disciplinari, regolamenti,istanze commissioni, insomma gli strumenti propri previsti nei regolamenti comunitari.
La Sicilia poi è una terra strana.
Tempo fà  ho avuto modo di leggere una singolare richiesta di un solerte consigliere provinciale della provincia autonoma di Trento.  L’Oggetto? Proposta di mozione“Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale del Trentino” In sintesi il Consigliere provinciale Dott. Roberto Bombarda, con la sua mozione ha proposto di adottare il modello  promosso della Regione Sicilia, relativo  alla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale approvata dall’UNESCO il 17 ottobre 2003.
Si,  perché la Sicilia è stata la prima Regione in Italia ad approvare ed istituire   con il D.A. n. 77 del 26 luglio 2005, il Registro delle Eredità Immateriali (REI) e il Programma Regionale delle Eredità Immateriali.  Secondo la Convenzioneper la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, approvata dall'UNESCO il 17 ottobre 2003, le Eredità Immateriali (definite dall'UNESCO Intangible Cultural Heritage)
Il Registro delle Eredità Immateriali è costituito da quattro Libri, ciascuno dei quali raccoglie una particolare Eredità Immateriale a seconda della sua natura:
- il Libro dei Saperi 
- il Libro delle Celebrazioni 
- il Libro delle Espressioni
- il Libro dei Tesori Umani Viventi  
 Una procedura snella, e bene congeniata ma soprattutto univoca.
Passiamo ai PAT-  il MIPAF ha avviato nel 2000 un percorso per includere  quei settori di nicchia, valorizzando i prodotti tradizionali in cui prodotti agricoli o dell'allevamento, e dell’artigianato, che  venivano lavorati secondo antiche ricette.
L’Unico requisito per essere riconosciuti come (PAT) è quello di essere« ottenuti con metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni »
  La suddivisione per categoria: prodotti lattiero-caseari, prodotti a base di carne, prodotti ortofrutticoli e cereali, prodotti da forno e dolciari, bevande alcoliche, distillati.
Anche in questo caso una procedura univoca e lineare.

Per non parlare della posizione del Mipaf nei confronti delle De.Co. o meglio contro le DE.C.O "La scrivente Amministrazione ha più volte censurato l'ANCI dal continuare ad istituire marchi di qualità comunali, sottolineando la illegittimità di tali procedure. Si ribadisce con forza che non è ammissibile ottenere il riconoscimento di un prodotto agroalimentare con strumenti diversi dalla rigorosa osservanza del reg. CEE n. 2081/92. La Commissione europea, come già sottolineato in precedenti note inviate all'ANCI, ha sempre assunto un atteggiamento di condanna nei confronti di detti marchi, attivando procedure di infrazione ogni volta che un Ente pubblico territoriale ha promosso tali marchi di qualità. Lo stesso Governo italiano è stato oggetto di un ricorso per inadempimento voluto dalla Commissione europea per non aver rispettato gli obblighi in virtù dell'art. 28 del Trattato istitutivo della Comunità europea".
Ma un prodotto già P.A.T. (234 in sicilia) può essere De.Co.? e un prodotto De.Co. può  essere iscritto nel R.E.I dell’Unesco? e ancora, ma se già iscritto i uno dei libri REI può essere nello stesso tempo De.Co.
Con questi presupposti è nato il percorso di programmazione partecipata GeniusLoci elaborato dalla Libera Università Rurale   inserito tra gli esempi virtuosi del - Forum Italiano dei Movimenti per la terra e il paesaggio e presentato  al Poster Session del Forum Pa 2013 di Roma, dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-Tracciabilità-Trasparenza che rappresentano la vera componente innovativa, ma   soprattutto rispettoso delle direttive nazionali e comunitarie in materia.
Ci sono tantissime differenze tra chi lavora per difendere il proprio territorio, in maniera disinteressata,  ma le differenze non solo non devono dividere, ma al contrario possono  creare sinergie. P.A.T- R.E.I. e De.Co.   sono parti integranti del percorso, senza sconfinamenti. 
O siamo capaci di comprendere che  P.A.T. e REI non sono concorrenti, ma strumenti complementari, con ruoli e strategie comuni, ma non uguali, oppure i cecchini sulla De.Co.o meglio sulle DE.C.O. diventeranno talmente tanti da costituire un esercito. Le De.Co. non sono uno strumento di tutela, ma di salvaguardia, di promozione e di valorizzazione dell'identità e delle unicità territoriale.

Un modello   per la Sicilia, che valorizza il territorio, ma soprattutto, a burocrazia zero e chiaramente a costo zero, per le aziende, per le istituzioni e per i cittadini, dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-Tracciabilità-Trasparenzache rappresentano la vera componente innovativa.   Un concreto strumento di marketing territoriale, ma è soprattutto un importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità locali.   I produttori agricoli e zootecnici ma anche i pescatori, custodiscono sapientemente un giacimento inesauribile della dieta mediterranea, costituiscono il collante tra i prodotti della terra e del mare e il territorio, rappresentano infatti gli ereditieri di un “savoirfaire” locale, portatori di valori specifici, artefici di una costruzione sociale e di una cooperazione che ha come risultato la qualificazione di un prodotto di cui i riferimenti sono l’identità del gusto. Le caratteristiche del prodotto sono irriproducibili in altri luoghi, cioè al di fuori di quel particolare contesto economico, ambientale, sociale e culturale, e pertanto uniche. Il prodotto del territorio è la risultante di questa interazione, e incorpora un sapere costruito nel tempo e condiviso all’interno di una collettività territorializzata e condivisa.Questo processo di accumulazione di conoscenza e di sedimentazione locale tramite interazione permette al prodotto di divenire l’espressione della società locale nella sua organizzazione, nei suoi valori, nelle sue tradizioni e nei suoi gusti adattati al contesto ambientale, economico, sociale e culturale del luogo.

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