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martedì 16 gennaio 2024

AgroInnovation Award

 Torna per il settimo anno consecutivo AgroInnovation Award, il premio nato dalla collaborazione tra l’Accademia dei Georgofili e Image Line, dedicato agli studenti che hanno concluso un corso di laurea magistrale o di dottorato di ricerca discutendo la propria tesi nel corso del 2023.

Il premio nasce con l’obiettivo di riconoscere e valorizzare l’impegno dei giovani neolaureati e ricercatori che con il proprio lavoro contribuiscono all’innovazione del settore. Per questo ai vincitori del premio, selezionati da una commissione di esperti nominati dall’Accademia, verrà data anche la possibilità di pubblicare un articolo sulla testata online AgroNotizie nel quale raccontare ad un pubblico specializzato la propria esperienza di ricerca.
Quest’anno particolare attenzione alla PAC, con il supporto di CAP4AgroInnovation, progetto di Image Line co-finanziato dall’Unione Europea: tra le categorie in cui si possono si possono candidare le Tesi di Laurea Magistrale è stata infatti introdotta la categoria speciale "CAP4AgroInnovation: PAC e Sviluppo rurale” con in palio un premio da 1.000 euro.
Le altre categorie dedicate alle Lauree Magistrali sono: Sostenibilità degli agrosistemi e protezione dell’ambiente, Agrometeorologia e Gestione delle risorse idriche, Ingegneria Agraria e meccatronica, Nutrizione delle Piante, Difesa delle colture, Innovazione varietale e genomica, Zootecnica.
Per le due categorie riservate invece ai dottorati di ricerca - “Agricoltura digitale: analisi e condivisione dei dati” e “Valorizzazione delle produzioni Made in Italy” – il premio in palio ammonta a 1.500 euro.
È possibile inviare la propria candidatura entro il 31 gennaio 2024 all’indirizzo info@cap4agroinnovation.eu.
Il Bando completo, la domanda di ammissione e tutte le informazioni necessarie sono disponibili sul sito AgroInnovationEdu.it/Award.

giovedì 28 dicembre 2023

Misura 16, strumenti innovativi per la comunicazione e la formazione digitale dei Gruppi Operativi

 

 

Alessia Maranzano

Favorire il trasferimento di innovazione e conoscenza scientifica tramite la formazione digitale. Due sono i progetti che, in accordo con le finalità della Misura 16 e del ruolo dei Gruppi operativi, hanno scelto di utilizzare una piattaforma elearning per trasferire e divulgare le conoscenze di base al personale delle aziende coinvolte per la corretta attuazione del progetto. Una modalità di fruizione, questa, disponibile non solo per i dipendenti coinvolti, ma anche per tutti gli stakeholder al fine di coinvolgere un pubblico sempre più ampio.

 

Adottata come strumento digitale all’interno di alcuni Gruppi Operativi finanziati dalla Misura 16 del PSR in Sicilia, la piattaforma, sviluppata dalla startup siciliana GemmaLab – agenzia di comunicazione agroalimentare, costituisce un valido supporto alle attività di divulgazione e comunicazione. La piattaforma, infatti, permette di caricare e gestire contenuti formativi mirati, divulgando attività di tipo edutainament, coinvolgendo i dipendenti e i portatori di interesse in una nuova esperienza che li avvicina al progetto promosso dal Gruppo Operativo. In questo modo, il processo di formazione e divulgazione si pone in linea con le finalità della Sottomisura 16.1.

Ne è un esempio il progetto Fisipro “La Filiera dei frumenti antichi Siciliani: dalla Produzione alla realizzazione di prodotti nutraceutici” promosso dal Gruppo Operativo Sicilian Quality Food. La piattaforma consente di promuovere l’attività svolta dal Gruppo operativo nell’ambito del progetto finanziato e di adottare uno strumento efficace sia per la gestione delle attività di formazione previste dal progetto sia per rendere fruibile e dare ampia diffusione alle conoscenze scientifiche e innovazioni prodotte in seno allo stesso. In questo modo, è possibile trasferire le conoscenze di base al personale delle aziende coinvolte per la corretta attuazione del progetto, partendo dalla consapevolezza che per la buona riuscita delle singole attività, il capitale umano rappresenta l'elemento principale per il trasferimento dell'innovazione. Nel caso specifico del progetto Fisipro, tra gli argomenti trattati nella piattaforma elearning, focus su biodiversità e aspetti agronomici del grano duro antico siciliano, sul processo di molitura, la produzione di pasta e i prodotti trasformati. Inoltre, sono affrontati argomenti quali l’eco-compatibilità del prodotto, la valorizzazione degli stessi nel mercato, i principi dei sistemi di tracciabilità "dal campo alla tavola" ed i sistemi di qualità certificata.

Anche il progetto FI.SI.CA. “Creazione in Sicilia di filiere corte per la produzione di oli e farine di canapa” promosso dal Gruppo Operativo Kibbò Hemp Community ha arricchito la propria piattaforma di numerosi contenuti e moduli formativi, inclusi i materiali prodotti in occasione dei convegni divulgativi, grazie anche al contributo apportato dai partner scientifici FIRAB - Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica di Roma, CREA - Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali, Sede di Acireale e Istituto per la BioEconomia di Catania - Consiglio Nazionale delle Ricerche. 

Le Piattaforme possono essere fruite attraverso una registrazione gratuita e molti contenuti sono disponibili per un pubblico più vasto oltre che a tutti i partner e stakeholder coinvolti nei progetti. In questo modo, tramite l’approccio dell’apprendimento digitale cambia il processo di formazione e divulgazione che diventa più smart ed inclusivo, adeguandosi ai nuovi strumenti digitali interattivi, disponibili on demand e su mobile. 

 


                    Vinificata in purezza nel 1988 e affinata sotto il sole di Palermo, ha come filosofia di vita “Il bicchiere è sempre mezzo pieno”. La comunicazione e il marketing sono il suo lavoro, il vino la sua passione più grande. Dopo essersi laureata in Comunicazione d’impresa, ha conseguito il Master di II livello in ‘Manager delle aziende del settore vitivinicolo’ presso UniPa e un Master specialistico in ‘Hospitality & wine experience’. E’ anche sommelier presso l’Associazione Italiana Sommelier e ha ottenuto la certificazione WSET Level 2 Award in Wines. Infine, è socio dell’Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli di Unione Italiana Vini.

 

venerdì 22 dicembre 2023

EIP-AGRI Innovation Awards 2024

 

La rete europea della PAC ha lanciato il PEI AGRI Innovation award, con lo scopo di celebrare la grande varietà di Gruppi operativi che hanno lavorato in Europa e i loro risultati. 
Un opportunità anche  per i Gruppi Operativi finanziati dal PSR SICILIA 2014-2022

 

Il concorso è aperto a tutti i GO che abbiano concluso la loro attività o che la concluderanno entro quattro mesi dalla scadenza per la presentazione delle candidature (8 febbraio 2024). La premiazione sarà organizzata come parte integrante della Conferenza “EIP-AGRI Operational Groups: Innovation in practice” che si terrà il 7 maggio a Estoril (Portogallo). 

Sarà possibile candidare il proprio progetto compilando il formulario online, disponibile nel sito internet della Rete europea della PAC, entro l’8 febbraio 2024.

I progetti potranno essere candidati in una delle sei categorie riportate di seguito:

  1. Gestione sostenibile delle risorse naturali nelle pratiche agricole
  2. Modelli di business nelle filiere agroalimentari
  3. Zootecnia e benessere animale
  4. Mitigazione e adattamento del cambiamento climatico
  5. Gestione forestale sostenibile
  6. Digitalizzazione

Un ulteriore riconoscimento è previsto per il progetto preferito dal pubblico.

Il processo di selezione dei progetti si svolgerà in due fasi:

  • La prima fase, con scadenza l’8 febbraio 2024, prevede l’invio delle candidature in una delle sei categorie sopra citate. 30 progetti, tra tutti quelli inviati, saranno selezionati e avranno accesso alla seconda fase.
  • I 30 progetti selezionati dovranno inviare del materiale multimediale, sulla base del quale saranno selezionati i vincitori. I video saranno pubblicati nel sito della Rete europea della PAC e saranno aperte le votazioni del pubblico.
Per maggiori informazioni sul concorso, per scaricare le linee guida per la presentazione e per candidare i progetti dei GO, visitare il sito della rete europea della PAC al seguente link: https://eu-cap-network.ec.europa.eu/eip-agri-innovation-awards-2024_en#paragraph-9059.

giovedì 21 dicembre 2023

Dall’Ambrosia al Nettare: la straordinaria metamorfosi del Miele - progetto DRAPE

 

 

Il progetto DRAPE, intitolato "Dall’Ambrosia al Nettare: la straordinaria metamorfosi del Miele", rappresenta un'innovativa iniziativa collaborativa che coinvolge diversi partner, tra cui Nettare di Sicilia S.A.S, Azienda Fadda Flavia, Maltese Angelo, RED SHELL Società Semplice Agricola, Ruralia Società Agricola, Azienda Cannizzaro Vincenzo, Monaco Santo, Organizzazione Produttori: Rossa di Sicilia Società Cooperativa Agricola, Consorzio CORFILCARNI e il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia (CREA-VE).



L'obiettivo primario di questo progetto ambizioso è rivoluzionare il settore apistico, passando dalla tradizionale produzione di miele a una serie di processi innovativi, focalizzandosi sull'ottenimento di idromele e sottoprodotti derivati dai residui di allevamento delle api.

Il progetto si articola in diverse azioni strategiche, ognuna delle quali mira a raggiungere obiettivi specifici. La prima azione è dedicata al coordinamento tecnico/amministrativo, fornendo un sistema di gestione adatto alle esigenze particolari del progetto. Questa azione, fondamentale per il successo complessivo, si basa su procedure consolidate e tecniche affinate attraverso l'esperienza nella gestione di progetti precedenti.

La seconda azione si concentra sull'addestramento e l'introduzione dell'innovazione presso i diversi partner. Attraverso un quadro formativo teorico e pratico, il personale coinvolto acquisirà conoscenze sulle metodologie innovative, gestionali e sui sistemi di tracciabilità di filiera. L'obiettivo è promuovere una maggiore consapevolezza e governance del sistema, affrontando le criticità legate all'introduzione di nuovi prodotti sul mercato.

La terza azione prevede l'applicazione di protocolli di coltivazione basati su pratiche virtuose di "agricoltura conservativa". Saranno realizzate parcelle sperimentali per coltivare piante mellifere, come la "sulla" e specie officinali, mantenendo la biodiversità vegetale spontanea.

La quarta azione mira a introdurre metodi di allevamento dell'ape mellifera con elevata valenza ecologica, agricola e di benessere animale. Nuove metodiche, inclusa l'uso di arnie naturali innovative, ridurranno l'uso di fitofarmaci per ottenere prodotti apistici di alta qualità.

La quinta azione è dedicata alla produzione di idromele. Saranno applicati specifici protocolli per ottenere un prodotto con elevate qualità organolettiche e chimico-fisiche, includendo la caratterizzazione delle materie prime e l'ottimizzazione di fasi cruciali come fermentazione e affinamento.

La sesta azione si focalizza sul reimpiego dei residui dell'allevamento delle api, come il miele da opercoli e da sceratrice, per ottenere sottoprodotti come aceto e distillati. L'uso di arnie naturali innovative contribuirà a generare miele residuale destinato a nuove commercializzazioni. 

La settima azione riguarda la creazione di un sistema di tracciabilità di filiera "dal campo alla tavola", garantendo coerenza tra i processi produttivi. I protocolli specifici di ciascuna azione saranno consolidati in un Manuale di Produzione di Filiera, garantendo il rispetto degli standard ISO 22005:2008.

La ottava azione si propone di delineare l'identikit del consumatore di idromele attraverso indagini dirette e questionari, analizzando le preferenze dei consumatori.

La nona e ultima azione si occupa della comunicazione, promozione e diffusione dei risultati, coinvolgendo un Comitato di Gestione della Divulgazione per implementare una strategia efficace. La creazione di una forte immagine coordinata e l'implementazione di un piano di comunicazione, inclusi newsletter e un portale web dedicato, contribuiranno a diffondere con successo i risultati del progetto.

In conclusione, il progetto DRAPE rappresenta una pietra miliare nell'evoluzione del settore apistico, puntando a una produzione più sostenibile, consapevole e innovativa. La sua realizzazione promette di influenzare positivamente l'intera filiera e di ispirare progetti futuri nel panorama agricolo e agroalimentare.

 

lunedì 18 dicembre 2023

il progetto TOMATRACK

 

La tecnologia digitale a servizio della produzione integrata del pomodoro in serra: il progetto TOMATRACK

La Sicilia offre un territorio unico, caratterizzato da una ricca diversità di ambienti e condizioni pedoclimatiche, che la rendono una delle regioni più interessanti dal punto di vista delle produzioni agricole. Tra le colture principali, il pomodoro emerge come vera eccellenza del territorio siciliano, coltivato principalmente in serra nelle aree costiere. Le particolari condizioni ambientali e l'utilizzo di acqua ad elevata salinità per l'irrigazione conferiscono al pomodoro caratteristiche organolettiche uniche, quali dolcezza e mineralità. Questo prodotto rappresenta un fiore all'occhiello per l'agricoltura siciliana, con una produzione sotto serra che si estende dall'autunno alla primavera, grazie al clima mite.

Paradossalmente, il periodo estivo rappresenta la sfida più difficile per la coltivazione del pomodoro, a causa delle temperature eccessive che provocano gravi problemi di allegagione e traspirazione delle piante. Tuttavia, l'alta specializzazione nella produzione del pomodoro in serra ha portato a problematiche sempre più complesse da gestire. Inizialmente coltivato in suolo, il pomodoro ha presto ceduto il passo alla coltivazione fuori suolo a causa dei nematodi del terreno. Questa transizione, sebbene abbia alleviato temporaneamente le problematiche legate alla coltivazione intensiva del pomodoro, ha introdotto nuove sfide legate alla sostenibilità, come la gestione della soluzione nutritiva, l'aumento dell’incidenza dei patogeni che ha determinato un sempre più crescente utilizzo di prodotti fitosanitari.

Un ulteriore aspetto critico è la sostenibilità economica dei sistemi fuori suolo, dipendenti dai prezzi volatili dei nutrienti per i sistemi di fertirrigazione, spesso legati alle quotazioni del petrolio. La recente crisi energetica ha reso evidente la fragilità di questi sistemi, come sottolineato da un agricoltore coinvolto nel progetto TOMATRACK: "Quello che spendevo per comprare i sali necessari per la fertirrigazione per un intero anno ora è sufficiente per coprire solo tre mesi, mentre i prezzi di vendita dei pomodori sono rimasti pressoché invariati".

È evidente la necessità di cambiare il paradigma di produzione del pomodoro in serra in Sicilia. In questo contesto, il progetto TOMATRACK (finanziato dalla regione Sicilia tramite fondi PSR 2014-20, sottomisura 16.1) si propone di rendere più sostenibili le aziende agricole che coltivano pomodoro in serra, intervenendo sull'efficientamento strutturale delle serre, l’applicazione di pratiche agroecologiche e l’utilizzo di sensori per prevedere l'insorgenza di malattie e gestire in modo ottimizzato la fertirrigazione.

L'efficientamento strutturale delle serre è stato realizzato attraverso la costruzione di una serra tecnologica presso l'azienda agricola Causarano. Questa struttura innovativa presenta un'altezza in gronda maggiore rispetto alle serre normalmente utilizzate sul territorio, consentendo una migliore regolazione della temperatura e dell'umidità all'interno della serra, specialmente durante il periodo estivo, in cui le temperature elevate rappresentano spesso un fattore limitante per la produzione del pomodoro. La serra tecnologica è dotata anche di un sistema automatizzato per l'apertura e la chiusura di pannelli sul tetto, regolando l'umidità all'interno della serra e riducendo così il rischio di malattie legate a un ambiente eccessivamente umido.

Un altro aspetto innovativo riguarda l'utilizzo di sensori di umidità e temperatura, sia nel suolo che nell'aria all'interno della chioma delle piante. Questi sensori consentono un monitoraggio continuo dei parametri ambientali, comunicando con un modello previsionale per l'insorgenza di malattie fungine, come la peronospora (Phytophthora infestans) e il ciclo di insetti dannosi come la mosca bianca (Aleurodidi) e la tignola (Tuta absoluta). Per gli agricoltori, la gestione diventa molto più semplice. Oltre a monitorare la situazione in tempo reale tramite l'applicazione scaricabile sullo smartphone AGRICOLUS, ricevono avvisi via e-mail in caso di elevate probabilità di pericolo, fornendo indicazioni su quando trattare, quale prodotto utilizzare e le dosi consigliate. Questo approccio consente di ridurre significativamente l'uso di prodotti fitosanitari, con evidenti vantaggi economici e ambientali.

I ricercatori della Scuola Sant'Anna del gruppo di Agroecologia, insieme ai tecnici informatici di AGRICOLUS, hanno condotto dal 7 al 9 novembre 2023 corsi di formazione individuali per agricoltori e tecnici coinvolti nel progetto TOMATRAK sull'utilizzo di questi sensori. Durante i corsi, gli agricoltori hanno acquisito familiarità con l'applicazione di Agricolus, simulando situazioni di pericolo. Gli agricoltori del consorzio TOMATRACK si sono resi disponibili a gestire un settore dell'azienda con il supporto dei sensori e l'utilizzo dei modelli previsionali di Agricolus, mentre il resto dell'azienda segue una gestione ordinaria. Saranno quindi confrontati i due sistemi di gestione, valutando gli effetti sulla produzione e la potenziale riduzione dell'uso di input chimici per la gestione fitosanitaria del pomodoro.

Figura 1: Calibrazione della sensoristica per il monitoraggio in tempo reale di umidità e temperatura dell’aria e del substrato di crescita.




Figura 2: Registrazione dei sensori nell’app di AGRICOLUS per il funzionamento dei modelli previsionali di malattie fungine e insetti dannosi per il pomodoro.




Figura 3: Gestione integrata del pomodoro in serra grazie all’utilizzo della zucca serpente di Sicilia (Lagenaria longissima Fam. Cucurbitaceae) che ospita insetti utili per il controllo della tignola del pomodoro (Tuta absoluta)




sabato 25 novembre 2023

Progetto Ebioscart Plus

 


PSR SICILIA 2014/2022 PROGRAMMA DI SVILIPPO RURALE MISURA 16 - COOPERAZIONE SOTTOMISURA 16.1 

“Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura” 

AVVIO DEL PROGETTO “Progetto Ebioscart Plus per la creazione di nuovi beni “mangime” e “compost” dagli scarti del ficodindia, oltre, a corollario, l’applicazione del “bioprodotto indicaxantina” su trasformati del ficodindia” AZIONE 1 Attività di Kick off meeting e Formazione sull’innovazione (coinvolgimento di tutti i partners, dei prestatori di servizi e professioni)


presentazione

Progetto Ebioscart Plus

sabato 21 ottobre 2023

SEMinCANTA (acronimo “dal SEMe di CANapa alla TAvola”, si avvia alla conclusione

 

NinoSutera 

 

L’innovativo progetto di filiera riguardante la canapa (Cannabis Sativa L.) SEMinCANTA (acronimo “dal SEMe di CANapa alla TAvola”, si avvia alla conclusione



Finanziato con risorse a valere del FEASR-PSR SICILIA 2014-2020 attraverso le iniziative LEADER del Gal Kalat sottomisura 19.2   il progetto Semincanta   punta a creare una filiera della canapa in Sicilia. Capofila dell’iniziativa è lo storico Molino Crisafulli di Caltagirone.

 L’Assessorato nell’ambito della Rete regionale sistema della conoscenza e dell’innovazione in agricoltura, https://terra.regione.sicilia.it/rete-regionale-sistema-della-conoscenza-e-dellinnovazione-il-dipartimento-aggiorna-database-inserisci-i-tuoi-dati/    ha avviato i lavori del gruppo tematico sulla canapa con una serie di attività informative-divulgative

https://terra.regione.sicilia.it/canapa-verso-una-rete-regionale-di-filiera/

 

Una filiera che appare oggi fondamentale per la diffusione della canapa nel contesto siciliano i cui vantaggi derivanti dalla sua coltivazione nella rotazione colturale sono numerosi a detta degli esperti: oltre a rendere più fertile il terreno, contribuisce nel controllo delle infestanti preparando così il terreno alle coltivazioni cerealicole ed ortive. Essa, inoltre, si presta anche a coltivazioni in asciutto. La canapa, quindi, è una coltura che può dare nuova linfa all’agricoltura siciliana e portare innovazione in numerosi settori agro-alimentari. I prodotti derivati possono trovare nuove nicchie di mercato, apportando una maggiore redditività alle aziende agricole e a tutta la filiera agroalimentare collegata. A oggi, in Sicilia, non si può parlare di filiere produttive della canapa perché la realtà è rappresentata solo da singoli o piccoli gruppi di produttori che tuttavia non riescono a garantire standard produttivi costanti, fondamentali per poter accedere alle numerose richieste del mercato.

Capofila del progetto è il Molino Crisafulli di Caltagirone che coadiuvato dai professori Laura Piazza e Salvatore Ciappellano dell’Università Statale di Milano UNIMI, si occuperà del miglioramento delle condizioni di stoccaggio e della trasformazione del seme in olio, farina e altri derivati. Partner scientifico è la Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia che, in collaborazione con il CREA (Centro di Ricerca in Cerealicoltura e Colture industriali – laboratorio di Acireale), andrà a collaudare l’innovazione proposta.  

  Alla varietà “testimone” Futura 75, la più conosciuta e coltivata finora in Sicilia, sono state affiancate circa sette diverse varietà con lo scopo di individuare eventuali adattabilità al contesto pedo-climatico dell’areale del Calatino Sud Simeto che possano garantire miglioramenti in termini di resa e qualità della granella, favorendo al tempo stesso la fertilità del suolo grazie a metodi di coltivazione ecosostenibili.  

 

Funzionario responsabile Osservatorio Neorurale

Unità di Staff 01

 Dipartimento Agricoltura

Assessorato dell'agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea

 

martedì 3 ottobre 2023

SISTEMI INNOVATIVI PER LO SVILUPPO DELLA FILIERA DEL “CARRUBO"

 

                                                                                                       D.ssa Agronomo Maria Scollo

                                                                                          Dr. Agronomo Giorgio Gurrieri


 

Proseguono le attività realizzate dal GO denominato “CARRUBO” (acronimo IN-SYDE-CAR) nell’ambito del progetto denominato “SISTEMI INNOVATIVI PER LO SVILUPPO DELLA FILIERA DEL “CARRUBO”, finanziato ai sensi della sottomisura 16.1 del PSR Sicilia 2014/2020 – bando 2020.

Sono 14 i partner che hanno aderito al progetto finalizzato a valorizzare la coltivazione del carrubo, agendo su tutte le fasi della filiera: dal campo, alla trasformazione del prodotto, al reimpiego di scarti e residui. Capofila del progetto è l’azienda di trasformazione “S.C.F. Srl” e ad essa si sono unite le aziende agricole “Scrofani Adele”, “Fratantonio Enzo”, “Fratantonio Giorgio”, “Fratantonio Salvatore”, “Maltese Giovanni”, “Az. Agr. Licitra Manuele e Giancarlo S.S.”, “Cicero Santalena Santo”, “Tenuta Chiaramonte Società Agricola Srl”, “Iacono Nunziatina”, nonché il “Consorzio Az. Agricole Fratantonio”. Aderiscono, inoltre, al partenariato il “CREA” quale responsabile scientifico del progetto e detentore delle innovazioni proposte, la “Pro.se.a. Srl”, società di consulenza che svolge la funzione di Innovation broker e “SIALAB Srl”, laboratorio di analisi.



Il progetto prevede interventi in grado di apportare innovazioni in una filiera dalle molteplici potenzialità, oggi poco sfruttate, attraverso:

-          la messa a punto di adeguati piani coltivazione per migliorare le rese e la produttività;

-          il miglioramento delle tecniche di trasformazione dei frutti per ottenere una farina rispondente alle richieste dell’industria alimentare;

-          l’individuazione di adeguate forme di utilizzo della farina nella preparazione di alimenti.

Gli obiettivi sono quelli di ridestare interesse per il carrubo ed i suoi prodotti, auspicando che il miglioramento della qualità delle farine e il loro utilizzo nella produzione di alimenti, soprattutto gluten free, determini una maggiore richiesta di carrube e la creazione di un indotto virtuoso per il territorio.

I vantaggi interessano:

-          gli agricoltori, per effetto di un incremento della redditività della coltura;

-          i trasformatori, poiché aumenteranno e miglioreranno i loro processi produttivi;

-          le imprese agroalimentari che avranno la possibilità di diversificare la gamma dei loro prodotti;

-          i consumatori finali che potranno disporre di alimenti ad alto valore nutritivo, nutraceutico e gluten free;

-          il territorio e l’ambiente perché questa pianta permette di valorizzare le aree marginali mediterranee, contrastando i crescenti rischi di desertificazione.

In occasione del convegno del 23 giugno 2023, tenutosi a Ragusa nella location di “Villa Criscione”, sono stati divulgati i primi interessanti risultati ottenuti.

In questa sede alcuni dei partner coinvolti hanno illustrato le innovazioni introdotte e sono stati esposti i risultati preliminari delle prove effettuate.

Ad oggi sono stati messi a punto i protocolli agronomici che prevedono un impiego più razionale delle tecniche di coltivazione e sono stati installati sistemi di rilevamento dei dati climatici e di umidità (SSD).

Inoltre, sono stati effettuati campionamenti presso le aziende partner finalizzati a tracciare, individuare e definire le cultivar del territorio attraverso l’applicazione di un sistema di caratterizzazione su base molecolare (barcoding). Ogni campione prelevato è stato inizialmente codificato univocamente con le relative coordinate geografiche, successivamente sono stati sottoposti a una accurata caratterizzazione integrata, morfologica e genetica, allo scopo di determinare le diverse varietà di carrubo presenti nel territorio.

I dati rilevati, tutt’ora in corso di elaborazione, hanno dimostrato un’alta similarità genetica sulla base di otto profili molecolari di accessioni prelevati nel ragusano.

Al fine di valorizzare i residui di potatura dei carrubi, presso il partner “Consorzio Az. Agricole Fratantonio”, è stata collocata una pellettatrice e un biotrituratore per la produzione di pellet dai residui di potatura, trasformando quello che costituisce un costo per le aziende in una risorsa.



Presso lo stabilimento del capofila SCF srl sono in corso di realizzazione delle prove di trasformazione finalizzate all’ottenimento di farine di carrube secondo i protocolli messi a punto dal tecnologo alimentare Dott. Luigi Gurrieri e sono state effettuate delle  prove di utilizzo delle farine in prodotti alimentari. Ad oggi le prove hanno riguardato la realizzazione di creme dolci spalmabili, confetture a base di carrube, granite di carrube, ecc.. Pur trattandosi ancora di risultati provvisori, si rivelano molto interessanti sia dal punto di vista organolettico che nutrizionale, ed andranno ulteriormente consolidati con le altre prove che saranno condotte nei prossimi mesi.

Per conoscere i dettagli del progetto e seguire i futuri sviluppi è possibile seguire il sito web https://gocarrubo.com/.

                                                                                    

mercoledì 9 agosto 2023

Progetto JESMED

 

                                               Simone Sangiorgi

Innovation Broker

      In Sicilia, dal 26 al 28 luglio 2023, presente una delegazione tunisina che partecipa al progetto: JESMED – Jesr Méditerranéen de la filière ovine (Ponte Ancestrale Mediterraneo della filiera ovina)

 

Il progetto è stato finanziato nell'ambito del programma ENI Cooperazione Transfrontaliera Italia-Tunisia 2014-2020, Priorità 1.2 - Promozione e sostegno all’imprenditorialità con l’obiettivo di sostenere l'imprenditorialità nella filiera dell'allevamento ovino in Tunisia e in Italia, migliorando i metodi di gestione e migliorando la qualità e la specificità dei suoi prodotti. 

Si tratta di sfruttare l'esperienza dei partner italiani in termini di valutazione delle risorse alimentari alternative e di valutazione delle caratteristiche nutrizionali e sensoriali dei prodotti e, allo stesso tempo, di valutazione dei risultati raggiunti dai vari partner tunisini in termini di conoscenza delle caratteristiche della carne di agnello della razza Noire de Thibar, certificazione e organizzazione delle catene di produzione.

L'iniziativa mira a creare la prima etichetta di carne rossa e la diffusione dell'esperienza pilota nelle regioni target e l'estensione del progetto al campo dell'ecoturismo e della ristorazione. Supporta la promozione e il sostegno all'imprenditorialità nel settore dell'allevamento di ovini RNT, l'istituzione di sistemi di tracciabilità, certificazione e controllo per i prodotti etichettati, lo sviluppo del controllo di qualità RNT.

Sono partner del progetto:

- Istituto Nazionale Agronomico di Tunisia – INAT (TN), un istituto di istruzione superiore e di ricerca agricola di diritto tunisino.

- Università di Catania – UniCT. Dipartimento dell’Agricoltura, dell’Alimentazione e dell’Ambiente – Di3A (IT).

- Direzione Generale della Produzione Agricola – DGPA (TN) del Ministero dell’Agricoltura e delle Risorse Idrauliche e della Pesca della Tunisia.

- Gruppo di Sviluppo Agricolo degli Allevatori di pecore del Nord – GDAEBN (TN).

-Consorzio per la Ricerca sulla Filiera Lattiero-Casearia (IT) con sede a Ragusa.

- Gruppo d’Azione Locale Eloro – Società Consortile Mista a r.l.– GAL Eloro (IT).

- Gruppo Interprofessionale delle Carni rosse e del Latte – GIVLait (TN)

- Istituto Superiore delle Scienza Biologiche Applicate di Tunisi – ISSBAT (TN).

Le giornate di lavoro sono state coordinate dai tecnici Saro Petriglieri e Margherita Caccamo e dalla interprete di lingua francese, Linda Migliorisi, del Co.R.Fil.Lac. di Ragusa.

I partner della Sicilia hanno presentato, agli ospiti tunisini, presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, e Forestali di UNIPA, le esperienze e gli aggiornamenti sui sistemi di certificazione, sui piani di controllo, sulla tracciabilità delle carni e sugli aspetti della certificazione QS, (qualità sicura, garantita della Regione Siciliana) relativi alla produzione dell’agnello, agnellone e latte crudo siciliano.

Per una giornata, la delegazione tunisina, è stata ospite del Distretto Laniero Siciliano e della Rete Ovinicoltori Siciliani, rappresentate dal suo Presidente Sebastiano Tosto e dall’Innovation Broker, Simone Sangiorgi.

Si sono visitate le Aziende del Dr. Sebastiano Tosto a Lercara Friddi, azienda di 700 pecore da latte di razza Valle del Belice e l’azienda del Sig. Orazio Oddo a Valledolmo, azienda tipicamente seminativa, con presenza di un nucleo di pecore di razze da carne.

Molto interessante è risultata la visita presso la sede del laboratorio della lana di Marcatobianco, dove la Sig.ra Filippa Tripi ha raccontato e descritto l’intero ciclo di lavorazione della lana.

Le visite aziendali sono state l’occasione per uno scambio di esperienze e di opinioni tra i partecipanti. Sono emersi molti tratti comuni nei sistemi di gestione dell’allevamento ovino ma anche molte differenze. Uno aspetto evidente di queste differenze è sicuramente il sistema di norme comunitarie a cui devono sottostare gli allevatori siciliani e quelle meno stringenti del sistema produttivo-organizzativo zootecnico tunisino. 

Infine, un menù a base di carni di pecora, rigidamente senza vino a tavola, presso l’Agriturismo Lago Verde di Alia, ha allietato e concluso, piacevolmente, la giornata.   






 




 

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