lunedì 19 giugno 2017

PEI & AGRICOLTURA


Anna Vagnozzi - Ricercatore CREA

Innovazione e Gruppi operativi:
istruzioni d'uso 


 Si parte dal basso, ma poi i risultati vanno comunicati con un'informazione circolare a beneficio dell'intera comunità I Gruppi Operativi (GO) dell'European Innovation Partnership sono una delle novità promosse dal regolamento sullo sviluppo rurale per le quali c'è maggiore attesa e aspettative. Le istituzioni europee, nazionali e regionali sperano che questo strumento aiuti il nostro settore agroalimentare e forestale a fare un passo avanti verso lo sviluppo economico; i soggetti potenzialmente interessati a entrare a far parte delle partnership dei GO si stanno organizzando per valorizzare le proprie competenze e conoscenze.  In questa fase, possono essere di estrema utilità alcune indicazioni puntuali di tipo operativo su: - modalità di erogazione dei finanziamenti da parte delle Regioni - composizione e caratteristiche dei partenariati - obiettivi e contenuti dei progetti - risultati attesi Solo un aspetto generale è importante ribadire a corredo di quanto sarà sviluppato di seguito: un Gruppo Operativo è uno strumento interattivo per la diffusione delle innovazioni nel settore agroalimentare e forestale; al suo interno sono presenti gli attori della filiera dell'innovazione che sono in grado, in un determinato contesto, di individuare soluzioni a specifici problemi o di promuovere specifiche opportunità. Dunque non è un gruppo di rappresentanza di settori produttivi o ambiti, non si occupa di sviluppo locale, non realizza ricerca e sperimentazione. I diversi approcci utilizzati dalle Regioni Le Regioni finanzieranno i Gruppi Operativi scegliendo fra due modalità procedurali: - la "sovvenzione globale" cioè addebitando l'intero costo dei progetti dei GO alla Misura 16.1 del Psr, - i cosiddetti "pacchetti di misure" cioè imputando quote parti del costo del progetto a Misure diverse del Programma di Sviluppo Rurale in base alla pertinenza: il collaudo dell'innovazione alla Misura 16.2, la consulenza alla Misura 2, la gestione del progetto alla Misura 16.1, gli investimenti alla Misura 4 ecc. In Italia, su 20 Regioni e Province autonome che hanno attivato i Gruppi Operativi, 6 utilizzeranno il pacchetto di Misure: Bolzano, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana, Veneto. La selezione dei G.O. avverrà mediante avvisi pubblici. Le Regioni potranno scegliere se realizzare direttamente il bando per individuare i progetti da finanziare, oppure se operare tale selezione in due step: il primo che selezioni idee innovative e finanzi la costituzione del partenariato e la redazione del progetto, il secondo che scelga i G.O. e i relativi progetti e ne finanzi l'attuazione. Nel secondo caso non dovrebbe essere obbligatorio essere scelti al primo step per partecipare al secondo. I partenariati I componenti dei partenariati sono i tradizionali attori del processo di definizione, diffusione e adozione dell'innovazione e altri attori ritenuti utili alla migliore riuscita del progetto. Pertanto, i partecipanti che ci si aspetta sicuramente di trovare in un G.O. sono: le imprese agricole, forestali alimentari; i ricercatori; i consulenti/tecnici specializzati. Le prime, presenti singolarmente o in forma associata, sono gli attori primari del progetto in quanto è sulla base dei loro problemi e/o delle loro opportunità che il partenariato si costituisce e il progetto si struttura. I secondi hanno il compito di mettere a disposizione i risultati innovativi delle proprie ricerche e di adeguarli alle condizioni di contesto, i terzi hanno il ruolo di supporto alle imprese per l'introduzione delle innovazioni proposte e di interlocutori della ricerca per eventuali richieste di adeguamento e/o di modifica, nonché di diffusori dei risultati del progetto alle altre imprese del territorio e al sistema della conoscenza nazionale ed europeo nel suo complesso. Altri componenti del partenariato sono correlati ai temi affrontati e si rendono più o meno necessari sulla base della tipologia delle problematiche e delle opportunità da sviluppare, Risorse finanziarie pubbliche previste nei PSR per le Misure relative al PEI e all'innovazione - € potrebbero essere: rappresentanti della società civile, altre imprese, istituzioni pubbliche, strutture di vendita, associazioni di rappresentanza ecc.. Poiché il modello di diffusione delle innovazioni che la Commissione europea ha indicato più utile è quello interattivo (Linee guida EIP Dicembre 2014), un altro partecipante al partenariato potrebbe essere (non è obbligatorio) il cosiddetto "innovation broker" cioè un professionista che curi la creazione del partenariato più idoneo in fase di definizione del progetto e ne animi i rapporti e i confronti fra partner durante l'attuazione del progetto. Non esiste pertanto un numero ideale di componenti del partenariato di un Gruppo Operativo, è variabile in base al contesto e ai compiti di ciascuno. I progetti Il progetto di un G.O. è quindi un insieme complesso di azioni volte a: - individuare le soluzioni innovative in grado di rispondere alle problematiche concrete delle imprese partecipanti, - verificare nella pratica tali soluzioni mediante il coinvolgimento delle imprese stesse e modificarle per renderle più idonee alle esigenze operative reali, - promuovere l'adozione delle innovazioni ritenute di successo presso le imprese partecipanti al progetto e presso altre imprese similari del territorio, - diffondere i risultati del progetto a livello regionale, nazionale ed europeo mediante gli strumenti messi a disposizione dalla Rete rurale nazionale e dalla Rete europea dell'EIP. L'attuazione dei progetti richiederà il coinvolgimento di risorse umane specializzate che: - impegneranno il proprio tempo nel collaudo di tecniche, macchine, sistemi produttivi, modelli organizzativi, modalità di lavoro, prodotti chimici, - necessiteranno di strumenti tecnologici specializzati, laboratori, prove in campo, - incontreranno le imprese singolarmente e in gruppo per dimostrare agli imprenditori l'efficacia di specifici prodotti, pratiche colturali, macchine ecc. e per coadiuvarli nella realizzazione quotidiana delle nuove applicazioni, - organizzeranno occasioni pubbliche per la verifica sociale delle innovazioni. Le imprese coinvolte potranno sì giovare della partecipazione a processi innovativi di produzione, ma saranno distolte nel lavoro e potranno dover mettere a disposizione spazi e terreni per la realizzazione delle prove di collaudo e dimostrative. A tutti i componenti del partenariato sarà richiesto di realizzare periodici check del progetto per verificarne i risultati parziali e finali, gli aggiustamenti necessari, le modalità più idonee di divulgazione. I risultati Il risultato atteso del progetto di un G.O. è l'individuazione di una o più innovazioni utili alla soluzione delle problematiche affrontate e la verifica positiva della loro adozione nella pratica. Di grande interesse potranno essere soprattutto i dati di contesto e le condizioni peculiari nelle quali sono state realizzate le azioni di collaudo e verifica dell'innovazione presso le imprese perché essi potranno essere molto utili alla applicazione delle stesse innovazioni altrove, in contesti analoghi o in situazioni diverse. Il progetto di un G.O. può chiudersi, probabilmente in anticipo, anche con un risultato negativo. I documenti della Commissione europea in più casi evidenziano l'impossibilità di prevedere in sede di progettazione la sicurezza del successo. Un risultato indiretto auspicato sono anche le relazioni e i rapporti che i partner hanno instaurato fra loro e la modalità interattiva di procedere. La diffusione della prassi di lavorare in gruppi compositi di soggetti per diffondere l'innovazione sarà molto utile a far innescare processi virtuosi che potranno essere replicati anche a conclusione dell'intervento.  

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