Anna Vagnozzi -
Ricercatore CREA
Innovazione e Gruppi operativi:
istruzioni d'uso
Si parte dal basso, ma poi i risultati vanno
comunicati con un'informazione circolare a beneficio dell'intera comunità I
Gruppi Operativi (GO) dell'European Innovation Partnership sono una delle
novità promosse dal regolamento sullo sviluppo rurale per le quali c'è maggiore
attesa e aspettative. Le istituzioni europee, nazionali e regionali sperano che
questo strumento aiuti il nostro settore agroalimentare e forestale a fare un
passo avanti verso lo sviluppo economico; i soggetti potenzialmente interessati
a entrare a far parte delle partnership dei GO si stanno organizzando per
valorizzare le proprie competenze e conoscenze. In questa fase, possono essere di estrema
utilità alcune indicazioni puntuali di tipo operativo su: - modalità di erogazione
dei finanziamenti da parte delle Regioni - composizione e caratteristiche dei
partenariati - obiettivi e contenuti dei progetti - risultati attesi Solo un
aspetto generale è importante ribadire a corredo di quanto sarà sviluppato di
seguito: un Gruppo Operativo è uno strumento interattivo per la diffusione
delle innovazioni nel settore agroalimentare e forestale; al suo interno sono
presenti gli attori della filiera dell'innovazione che sono in grado, in un
determinato contesto, di individuare soluzioni a specifici problemi o di
promuovere specifiche opportunità. Dunque non è un gruppo di rappresentanza di
settori produttivi o ambiti, non si occupa di sviluppo locale, non realizza
ricerca e sperimentazione. I diversi approcci utilizzati dalle Regioni Le
Regioni finanzieranno i Gruppi Operativi scegliendo fra due modalità
procedurali: - la "sovvenzione globale" cioè addebitando l'intero
costo dei progetti dei GO alla Misura 16.1 del Psr, - i cosiddetti
"pacchetti di misure" cioè imputando quote parti del costo del
progetto a Misure diverse del Programma di Sviluppo Rurale in base alla
pertinenza: il collaudo dell'innovazione alla Misura 16.2, la consulenza alla
Misura 2, la gestione del progetto alla Misura 16.1, gli investimenti alla
Misura 4 ecc. In Italia, su 20 Regioni e Province autonome che hanno attivato i
Gruppi Operativi, 6 utilizzeranno il pacchetto di Misure: Bolzano, Liguria,
Lombardia, Marche, Toscana, Veneto. La selezione dei G.O. avverrà mediante
avvisi pubblici. Le Regioni potranno scegliere se realizzare direttamente il
bando per individuare i progetti da finanziare, oppure se operare tale
selezione in due step: il primo che selezioni idee innovative e finanzi la
costituzione del partenariato e la redazione del progetto, il secondo che scelga
i G.O. e i relativi progetti e ne finanzi l'attuazione. Nel secondo caso non
dovrebbe essere obbligatorio essere scelti al primo step per partecipare al
secondo. I partenariati I componenti dei partenariati sono i tradizionali
attori del processo di definizione, diffusione e adozione dell'innovazione e
altri attori ritenuti utili alla migliore riuscita del progetto. Pertanto, i
partecipanti che ci si aspetta sicuramente di trovare in un G.O. sono: le
imprese agricole, forestali alimentari; i ricercatori; i consulenti/tecnici
specializzati. Le prime, presenti singolarmente o in forma associata, sono gli
attori primari del progetto in quanto è sulla base dei loro problemi e/o delle
loro opportunità che il partenariato si costituisce e il progetto si struttura.
I secondi hanno il compito di mettere a disposizione i risultati innovativi
delle proprie ricerche e di adeguarli alle condizioni di contesto, i terzi
hanno il ruolo di supporto alle imprese per l'introduzione delle innovazioni
proposte e di interlocutori della ricerca per eventuali richieste di
adeguamento e/o di modifica, nonché di diffusori dei risultati del progetto
alle altre imprese del territorio e al sistema della conoscenza nazionale ed
europeo nel suo complesso. Altri componenti del partenariato sono correlati ai
temi affrontati e si rendono più o meno necessari sulla base della tipologia
delle problematiche e delle opportunità da sviluppare, Risorse finanziarie
pubbliche previste nei PSR per le Misure relative al PEI e all'innovazione - € potrebbero
essere: rappresentanti della società civile, altre imprese, istituzioni
pubbliche, strutture di vendita, associazioni di rappresentanza ecc.. Poiché il
modello di diffusione delle innovazioni che la Commissione europea ha indicato
più utile è quello interattivo (Linee guida EIP Dicembre 2014), un altro
partecipante al partenariato potrebbe essere (non è obbligatorio) il cosiddetto
"innovation broker" cioè un professionista che curi la creazione del
partenariato più idoneo in fase di definizione del progetto e ne animi i
rapporti e i confronti fra partner durante l'attuazione del progetto. Non
esiste pertanto un numero ideale di componenti del partenariato di un Gruppo
Operativo, è variabile in base al contesto e ai compiti di ciascuno. I progetti
Il progetto di un G.O. è quindi un insieme complesso di azioni volte a: -
individuare le soluzioni innovative in grado di rispondere alle problematiche
concrete delle imprese partecipanti, - verificare nella pratica tali soluzioni
mediante il coinvolgimento delle imprese stesse e modificarle per renderle più
idonee alle esigenze operative reali, - promuovere l'adozione delle innovazioni
ritenute di successo presso le imprese partecipanti al progetto e presso altre
imprese similari del territorio, - diffondere i risultati del progetto a
livello regionale, nazionale ed europeo mediante gli strumenti messi a
disposizione dalla Rete rurale nazionale e dalla Rete europea dell'EIP.
L'attuazione dei progetti richiederà il coinvolgimento di risorse umane
specializzate che: - impegneranno il proprio tempo nel collaudo di tecniche,
macchine, sistemi produttivi, modelli organizzativi, modalità di lavoro,
prodotti chimici, - necessiteranno di strumenti tecnologici specializzati,
laboratori, prove in campo, - incontreranno le imprese singolarmente e in
gruppo per dimostrare agli imprenditori l'efficacia di specifici prodotti,
pratiche colturali, macchine ecc. e per coadiuvarli nella realizzazione
quotidiana delle nuove applicazioni, - organizzeranno occasioni pubbliche per
la verifica sociale delle innovazioni. Le imprese coinvolte potranno sì giovare
della partecipazione a processi innovativi di produzione, ma saranno distolte
nel lavoro e potranno dover mettere a disposizione spazi e terreni per la
realizzazione delle prove di collaudo e dimostrative. A tutti i componenti del
partenariato sarà richiesto di realizzare periodici check del progetto per
verificarne i risultati parziali e finali, gli aggiustamenti necessari, le
modalità più idonee di divulgazione. I risultati Il risultato atteso del
progetto di un G.O. è l'individuazione di una o più innovazioni utili alla
soluzione delle problematiche affrontate e la verifica positiva della loro
adozione nella pratica. Di grande interesse potranno essere soprattutto i dati
di contesto e le condizioni peculiari nelle quali sono state realizzate le
azioni di collaudo e verifica dell'innovazione presso le imprese perché essi
potranno essere molto utili alla applicazione delle stesse innovazioni altrove,
in contesti analoghi o in situazioni diverse. Il progetto di un G.O. può
chiudersi, probabilmente in anticipo, anche con un risultato negativo. I
documenti della Commissione europea in più casi evidenziano l'impossibilità di
prevedere in sede di progettazione la sicurezza del successo. Un risultato
indiretto auspicato sono anche le relazioni e i rapporti che i partner hanno
instaurato fra loro e la modalità interattiva di procedere. La diffusione della
prassi di lavorare in gruppi compositi di soggetti per diffondere l'innovazione
sarà molto utile a far innescare processi virtuosi che potranno essere
replicati anche a conclusione dell'intervento.
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